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• Tarantella 1.0
• Il Web senza PC
• Font-On-Line
• Microsoft DizioROM
• Mac: voglia di utility
• La "Push Technology"
• Videotelefonia in rete
• 34 query con Access 97
• Opus Magellan per Amiga
• Il software per Windows CE
• La nostra prima pagina Web
• Quando il diritto insegue la tecnolog
• Mopier, il client di stampa
• Come ti pubblicizzo il sito Web
• Il Settimo Torneo di Crobots
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Indice degli Inserzionisti
70
Editoriale di Paolo Nuti
78
Posta a cura di Rino Nicotra
o «t
CO co
Computer People
Annuario del Software Didattico
94
News a cura di Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia
162
Mac Corner
Melodie di Apple di Paolo Cognetti
166
Anteprima
Il software per Windows CE di Leo Sorge
168
Telecomunicazioni
Videotelefonia in rete: la saga continua di Enrico M. Ferrari
172
Archeologia Informatica
Il Design degli elaboratori Elea Classe 9000 - quarta parte
di Gaetano Di Stasio
180
Informatica 8i Società
Quando il diritto insegue la tecnologia di Manlio Cammarata
198
Arte Informatica
L'intervista a Valentina Valentini di Ida Gerosa
200
201
203
204
Informatica & Architettura
a cura di Paolo Martegam e Riccardo Montenegro
La parola ai lettori
La cucina intelligente di Maria Grazia Rossetti
In libreria
L'architettura degli alberi di Claudio Sansoni
206
Altri Tempi
Agosto, compatibile mio non ti conosco... di Raffaello De Masi
212
Playworld di Francesco Carla
218
Intelligiochi
Il Settimo Torneo di Crobots di Corrado Giustozzi
224
Avvisi ai Naviganti
Motori non stop di Raffaello De Masi
226
232
238
242
Prove
Frael Leonhard II Generation di Bruno Rosati
Creative PC-DVD Encore Dxr2 di Luca Angelelli
IBM ViaVoice e Simply Speaking Gold di Corrado Giustozzi
Optical Access International Netserve/CD 800 di Massimo Novelli
246
248
250
254
256
OverView
Microtek Phantom di Fabrizio Dell'Orso
Adaptec Easy CD Creator 3.0 DeLuxe di Luca Angelelli
Tutto Per Scrivere Bene di Dino Jons
Logitech Pilot Mouse+ di Valter Di Dio
Il Web senza il PC di Leo Sorge
260
Digital Imaging
Wacom Pen Partner di Andrea de Prisco
4
MCmicrocomputer n. 179 - (numerazione editoriale)
264
270
276
286
294
300
306
312
314
320
326
330
340
348
352
356
360
364
368
372
376
382
386
Polaroid SprintScan 35 Plus Binuscan PhotoPerfect
di Andrea de Prisco
ABC
La nostra prima pagina Web di Raffaello De Masi
Prodotti Multimediali
Rivisitazioni dell'antico, applicazioni moderne di Dino Joris
Computer & Video
Un giro di Codec di Bruno Rosati _
Computer & Video
Creamware TripleDAT, Audio Hard Disk Recording
di Massimo Novelli_
Realtà Virtuale
Dispositivi di visualizzazione per la ricerca, per l'industria,
per l'intrattenimento di Gaetano Di Stasio
Telematica
La "Push Technology" di Sergio Pillon
Informatica & Scuola
Macchine per imparare di Fabio Celi e Francesco Romani
HTML
Come ti pubblicizzo il sito di Giuliano Boschi
242
Optical Access Interna¬
tional Netserve/CD 800
Mathematica
Calcolo enigmatico con Mathematica
a cura di Francesco Romani _
Desktop Publishing
Font-On-Line di Mauro Ganditv
Data Base
34 query realizzate con MS Access 97 di Francesco Petroni
Workgroup
Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo:
Business Objects - terza parte di C. Petroni e L. Sandulli
Server Computing
Tarantella 1 0 di Leo Sorge
Client Computing
Mopier, il Client di stampa di Leo Sorge
OS/2
Dieci anni di vita: auguri OS/2 di Giuseppe Casarano
PD Software - Buon compleanno a cura del Team OS/2 Italia
Macintosh
Wav di Raffaello De Masi
Voglia di utility di Raffaello De Masi
PD Software - La gestione dei dati di Valter Di Dio
Amiga
Opus Magellan di Massimiliano Marras
Micromarket - micromeeting - microtrade
Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci
ISSN 1123-2714
dicembre 1997
5
Indice Inserzionisti
13
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275
ITALSEL SRL Via Logo 1/A 40128 BOLOGNA
Inserto reg
A.R. COMPUTER SRL Via Emma Perori 2 -00168 ROMA
57-59
JEPSSEN ITALIA SRL Via Raddusa sn - 94011 AGIRA EN
231
AASHIMA ITALIA SRL Via dei Pignattan 174
133-135
KERNEL SPA Via A Cavaglien 26 - 00133 ROMA
BL.37 40050 CENTERGROSS FUNO BO
7-8-9-10
LOGIC SRL S S dei Gravi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI
49
ACCA Software SRL Via Michelangelo Cianoulli 41
11-14-15
83048 MONTELLA AV
259
LOGITECH ITALIA SRL Centro Direz Colleom Pai Andromeda 3
53-55
ACER ITALY SRL Via Cassanese 210 20090 SEGRATE MI
20041 AGRATE BRIANZA MI
44-45
ANTE A SHD SNC Via Piazzi 54. L -10129 TORINO
134
M3 INFORMATICA SRL Via Monte Asotone 7/D • 10141 TORINO
211
ARTEC SRL Via degl. Aldobrandeschi 47 -00163 ROMA
IV Cop. all.
MAC STORE
54
BIROMA EDITORE Via Don Giuseppe Lago 52
Il Cop.-3
MATROX GRAPHICS INC.
35013 CITTADELLA LAGHI PD
24
MAVIAN LABS SRL Via Modena 50 00184 ROMA
189-191
CANON ITALIA SPA Palazzo L - Strada 6
30-31
MCPERSON SRL Via Fontane 13 - 33170 PORDENONE
193
20089 ROZZANO MILANOFIORI MI
26
MEDIA DIRECT SRL Viale Asiago 83/A
325
COFAX TELEMATICA SRL V.le dei Colli Portuensi 110 A
36061 BASSANO DEL GRAPPA VI
00151 ROMA
109
MICRO DOWELL SRL Via Verona 28 33100 UDINE
299
COMEX SPA Via G S Borei 12 Z Bassette 48100 RAVENNA
83
MICROUNK SRL Via Sestese 61 - 50141 FIRENZE
99-197
COMPAO COMPUTER SPA Milanofion Strada 7 Pai. R
61-107
MICROSOFT SPA Centro Direz. S Felice Pai A Via Rivoltana 13
20089 ROZZANO MI
20090 SEGRATE MI
19-20-21
COMPUTER DISCOUNT Via Tosco Romagnola 61
155
MICROTEK EUROPE Ma» Euwelaan 68
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131
MINO SRL Via G. Pestalozzi 4 - 20143 MILANO
284-285
CREATIVE LABS SRL Strada 4 Edifico A3 - 20090 ASSAGO MI
64-65-67
MONOLTTH ITALIA SNC Viale Romagna 10 -20133 MILANO
127
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MULTIMEDIA EUROPEAN CENTER SRL Via Santa Cecilia 98
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PANASONIC ITALIA SPA Via Lueini 19 - 20125 MILANO
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126
PARTNER DATA SRL Via P Marocco 11 - 20127 MILANO
293-lnserlo
DATAMATIC SPA Via Agortìa! 34 - 20127 MILANO
66
PC WARE SRL Via Carlo Pirzio Broli 60 - 00043 CAMPINO RM
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111
SBF ELETTRONICA SRL Via Cumana 19/A - 60126 NAPOLI
371
EDITRICE REFLEX SRL Via di Villa Sevenm 54-00191 ROMA
269
SECURTECH SRL Via Tonni 64 - 00040 PAVONA RM
209
EPSON ITALIA SPA Via F III Casiraghi 427
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SI DIN Soc. «al. di Intor. SRL Via Papac.no 23 -10121 TORINO
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EUPHON SRL Via Nizza 294 -10126 TORINO
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SYMBOUC SRL Via N Sauro 9 -43100 PARMA
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FINSON SRL Via Cavalcanti 5 -20127 MILANO
102-103
SYNTECH SRL Viale Treviso 13/C - 33170 PORDENONE
93-223
105
43-47-51
FRAEL ITALIA SRL Via del Roselo 50
62-63
SYSTEMS COMUNICAZIONI SRL Via Olanda 6
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125
G.G.A. SRL Corso Venezia 16 -20121 MILANO
16-17
T.V.C. ITALIA SRL Strada Del Mobile 16/C
27-28-29
GEOTEK ITALIA SRL Via Tonno 10 - 35035 MESTRINO PD
33080 VISINALE DI PASIANO PN
130
HARPAX SNC Via Fontanella 55
149
TELE-INFO ITALIA 97 SRL Via Benedetto Croce 34 - 00142 ROMA
62012 CIVITANOVA MARCHE MC
113-115
TELECOM ITALIA SPA Via Flaminia 189 -00196 ROMA
123
HCR SPA Via Giulio Gali 250 - 00123 ROMA
128-129
87-117
IBM ITALIA SPA Via Tolmezzo 15 -20132 MILANO
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TOSHIBA EUROPE GMBH Via Hammlelddamm 8
119
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121
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382
TRE-PI PUBBLICITÀ' SRL Via di Porta Maggiore 95 ■ 00185 ROMA
46
INFORMATICA ITALIA INTO THE QUAUTY SRL
71
UNIDATA SPA Via Cornelia 498 - 00166 ROMA
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SCHEDA VIDEO S3 TRI064 V2/DX2MB RAM
TASTIERA 105 TASTI WINDOWS 95
CASE DESK/MTOWER CE - MOUSE SERIALE 3 TASTI
MONITORS
14“ MONITOR 1024x768 DIG. 270
15" DIGITALE 0.28 345
15" DIGITALE 0.28 * CASSE 400
15" DIGITALE 0.25 * CASSE 465
17" FUNAY DIG. 1024x768 028 675
17" DIGITALE 1024x768 028 715
17" DIGITALE 1600026 9SS
19“ DIGITALE 1600 026 1J50
ACER 15" 56C OSD 435
ACER 17“ 76IEOSD 935
NEC 1S" C500 425
NEC 15“ AS00 525
NEC 17" A700 855
NEC 15" M500 655
NEC 17“ M700 1.125
NEC 15" E500 655
NEC 17“ E700 1.125
SONY 15“ CPDI00SX 570
SONY 15" CPDI00SFT 670
SONY 17“ CPD200SX 1.085
SONY 17" CPD200SFT 1.300
SONY 17“ CPD200PS 1.595
SONY 20" CPD300SFT 2.675
SONY 20“ SF.2 0.25 1600 3.075
PHILIPS 14" 104 S 305
PHILIPS 15" 105 S 425
PHILIPS 15" 105 I) 525
PHILIPS 15“ IOSA 64S
PHILIPS 17“ 107 S 855
PHILIPS 17" 107 11 945
PHILIPS 17" 107 A 1.275
NOKIA 15“ 449X1 0.25 569
NOKIA 15" 449XA 0.25 599
NOKIA 17" 447Y 0.28 895
NOKIA 17" 4I7TV 0.28 1.400
NOKIA 17" 447X1 0.25 1.350
NOKIA 17" 447XAV 0.25 1.525
NOKIA 19" 446XPRO 0.26 1.975
NOKIA 21" 445X1 0.22 1600 2.350
NOKIA LCD 300XAS-TFT 3.700
ADI 14" PROVISTA EOO TEL
ADI 15“ PROVISTA EMO 450
ADI 17“ 5P+ 890
ADI 17" DUO 990
ADI 17" I7X+ 1.150
MASTERIZZATORI
SONY CDU 928 E Al API INI. 625
SONY CDU 926 SCSI INT 650
IIP7I00 INT.ATAPI 725
IIP 7100 PLUS EXT. PARAI.. 955
PHILIPS CDD2600 SCSI INT 555
PHILIPS CDD36I0 ATAPI RISC. 795
MITSUMI CR2600 INT.ATAPI 555
YAMAHA CDR40IT IM.ATAPI 755
YAMAHA CDR400IT INT.RISCR995
RICOII MP6200SR INT. RISCR. 875
ADD-ON
CASE DESK / MTOWER CE 100
CASE TOWER CE 175
CASE ATX DESK / MIDI CE 200
SK TV + TELEVIDEO 230
COLORADO BACKUP 3.2 GB/l 350
CD-ROM
GOLDSTAR I6x
CREATIVE 24X
GOLDSTAR 24X
PIONEER 24X
PHILIPS 24X
PIONEER I2\ SCSI
SONY I2X SCSI/NEC 24X SCSI
PLEXTOR 20X SCSI
DVD PHILIPS NOVITÀ'
125
125
140
145
145
235
250
350
-550
HARD DISK
1.6 SEAGATE ULTRA-ATA
1.6 QUANTUM STRATOS
2.1 SAMSUNG
2.1 QUANTUM STRATOS
2.1 SEAGATE ULTRA-ATA
3.2 SEAGATE ULTRA-ATA
3.2 QUANTUM STRATOS
4.3 QUANTUM CYCI.ONE
4.3 IBM DESKSTAR5
240
255
265
305
275
365
335
335
435
4.3 WESTERN DIGITAL U-ATA 445
4.3 SEAGA I E ULTRA-ATA 455
4.3 QUANTUM STRATOS 465
6.5 QUANTUM CYCI.ONE 495
6.5 QUANTUM STRATOS 575
6.5 IBM DESKSTAK5 555
MODEM
US ROBOTICS 33.6 INT / EST 215
US ROBOTICS 33.6 FLASH 250
US ROBOTICS 56K PCMCIA 305
US ROBOTICS ISDN interno 190
US ROBOTICS ISDN esterno 320
DIGICOM 33.6 interno 180
DIGICOM 33.6 esterno 195
DIGICOM S6K esterno 275
SPEEDCOM 33.6 ini. VOICE 120
TIIUNDERCOM 33.6 est.VOICE 140
SPEEDCOM 56K ini. VOICE
PHILIPS 33.6 esterno VOICE
MOTOROLA SURFER 56K ini.
MOTOROLA SURFER 56K est.
CREATIVE
SB 16 P<&P OEM
SB 16 P&P RETAI!.
SB AWE 64 STANDARD OEM
SB AWE 64 STANDARD P&P
SB AWE 64 P&P GOLD
GRAPHICS 3DBLASTER4MB 115
DISCOVERY 64/24x P&PNEW 295
VIDEO BLA STER WEBCAM
SCANNER
IIP SCANJET SS
IIP SCANJET 5P
IIP SCANJET 6100C
LOGITECH PACESCAN PAR.
LOGITECH FREESCAN PAR.
MUSTEK SCANEXPR 600SF.P
MUSTEK SCANEXPR 6000P
MUSTEK SCANEXPR I2000P
MUSTEK PARAGON 600IICD/SP255
MUSTEK PARAGON 800IIF.P 335
MUSTEK PARAGON 1200 SP 415
175
ISS
215
255
80
95
135
180
315
275
375
455
1.255
255
385
195
205
315
TEXAS INSTRUMENTS
TEXAS EXTENSA 355 2.050
TEXAS EXTENSA 355 16MB 2,250
TEXAS EXTENSA 620 CD 2.950
TEXAS EXTENSA 620 CDT 3.650
TEXAS EXTENSA 650 CD 3.350
TEXAS EXTENSA 650 CDT 4.550
TEXAS EXTENSA 670 CD 3.850
TEXAS EXTENSA 670 CDT 5.250
TEXAS EXTENSA 900 2.350
TEXAS EXTENSA 900 CD 2.725
TEXAS EXTENSA 900 T 3.650
TEXAS EXTENSA 900 CDT 4.000
TEXAS TRAVEI.MATE 6030 5.850
TEXAS TRAVEI.MATE 6050 6.650
TEXAS TRAVELMATE 6160 7.500
TEXAS TRAVELMATE 7063 8.900
STAMPANTI
EPSON STYLUS 200 C 235
EPSON STYLUS 300 255
EPSON STYLUS 400 335
EPSON STYLUS 600 485
EPSON STYLUS 800 750
EPSON STYLUS 1000 750
EPSON STYLUS 1520 1.455
EPSON STYLUS 3000 2.650
EPSON SrYLUS PHOTO 755
EPSON STYLUS PRO XL+ 1.550
IIP DJ 400 1. 255
IIP DJ 400 C 295
IIP DJ 670 C 345
IIPDJ690C+ 435
IIP DJ 820 CXI 435
IIP DJ 870 CXI 605
IIP DJ 890 C 765
IIP II00C NEW A3 6PPMM 875
HPU6L 685
IIPLJ6P 1.400
IIPOFFICEJETPROII50C - 1.425
CANON BJC 80 395
CANON 250 +ENC1CLOP. 230
CANON BJC 4200 PHOTO*F.NC3I5
CANON BJC 4300*ENCICLOP. 345
CANON BJC 620 515
CANON BJC 4S50+ENCICI.OP. 585
OKI LASER TEL
SCSI HARD DISK/CTRL
2.1 U-SCSI III FIREBALLST 395
3.2 U-SCSI III FIREBALLST 475
4.3 U-SCSI III FIREBALLST 565
6.5 U-SCSI III FIREBALLST 725
4 SEAGATE BARRACUDA 895
4.5 SEAGATE CIIF.ETAII 10000 1.075
4.5 W-SCSI QUANTUM ATLAS II 975
9 W-SCSI QUANTUM ATLAS II 1.575
9 U-SCSI III ATLAS II 1.575
9 W-SCSI SEAGATE CIIF.ETAII 1.950
AVA 1505 ISA KIT
100
AIIA 2940 U-WIDE KIT
515
IOMEGA
ZIP ATAPI INTERNO
190
/.IP PARALLELO/SCSI EST.
265
ZIP SCSI interno* CTRL
275
ZIP ZOOM SCSI «dpi.
90
DriTO Interno
200
DITTO esterno
275
JAZZ interno
515
JAZZ esterno
695
JAZTRAVEI.LER SCSI/PAR
100
PCMCIA SCSI ADAPTER
200
LOGITECH
PII.OT SERIALE - PS/2
50
MOUSEMAN
75
MOUSEMAN*
95
125
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Editoriale
Timeo Danaos et dona ferentes
N ei pumi mesi del 1995 l'Italia di Internet, ancora in fasce, fu sconvolta dal ciclone Video 0n Line, il
servizio di accesso alla rete Internet che l'editore sardo Niky Grauso tentò di lanciare con una ope¬
razione di marketing di grande respiro
Un respiro talmente grande da produrre, in meno di un anno, qualche decina di miliardi di passivo ed un
forte squilibrio nella prima delicatissima fase di introduzione del grande pubblico alla telematica Mesi e
mesi di accesso gratuito ad Internet attraverso il numero verde di Video On Line convinsero numerosi
operatori, tra i quali anche la nostra casa editrice, della inopportunità di investire in una rete nazionale di
nodi di accesso urbani II tutto in attesa che l'offerta di Video On Ime si concludesse con l'inevitabile fal¬
limento.
Le cose andarono un po' diversamente nell'aprile del 1996 Telecom Italia rilevò l'operazione VOL e con
questa un pacchetto di circa 40.000 abbonati Pacchetto preziosissimo per Telecom perché le consenti¬
va di offrire alla propria utenza affari una prima consistente dote di utenti residenziali. Chi compra acces¬
so per un server gradisce infatti che il suo potenziale visitatore italiano non faccia il giro del mondo. Per
evitare di costringere i propri abbonati a passare dagli Stati Uniti per andare da Milano a Monza. Internet
si è infatti sviluppata grazie ad una sene di accordi di "Peering", ovverosia di scambio diretto di pacchet¬
ti tra due o piu "provider" Inutile dire che chi e molto grosso ed opera secondo le logiche di compensa¬
zione onerosa tipiche di un "Organismo di Telecomunicazioni", può essere tentato di respingere la logi¬
ca della competizione cooperativa e di puntare all'emarginazione dei concorrenti minori rifiutando il pee¬
ring
Nonostante le preoccupazioni espresse dai principali provider e dalle associazioni di categoria, l'Autorità
Garante per la Concorrenza ed il Mercato autorizzò a giugno ‘96 la cessione di Video On Line a Telecom
Italia, ponendo perù alcune condizioni mantenimento in vita degli accordi di peering già sottoscritti da
VOL. partecipazione a NAP eventualmente patrocinati dalle associazioni di categoria, obbligo di eviden¬
ziare in bilancio l’andamento della gestione dei servizi Internet Tol. Voi Ipoi confluiti in Tini e Interbusi¬
ness.
Obbligo, quest'ultimo, che Telecom Italia ha puntualmente assolto presentando per Tm e Interbusiness
un consuntivo 1996 di 43 miliardi di ricavi a fronte di 138 miliardi di costi più 10 miliardi di ammortamen¬
ti, ovverosia con 105 miliardi di perdite In leggero maggior dettaglio. Interbusiness ha realizzato circa 2
lire di perdita per ogni lira incassata, mentre Tin ha realizzato circa 5 lire di perdita per ogni lira incassata
Prendendo i costi e dividendoli per un ipotetico numero medio di 100.000 abbonati, si desume un costo
medio di esercizio di 500 000 lire/anno per abbonato; se poi, come é ragionevole ipotizzare, il numero
medio di abbonati paganti di VokTol»Tin nel 1996 fosse stato sostanzialmente inferiore a 100 000
unità, il costo medio salirebbe proporzionalmente.
In altre parole, Telecom ha proseguito e finanziato adeguatamente l'azione di dumping iniziata da Grau¬
so Date le premesse, appare inevitabile un esposto all'Antitrust
Mentre i provider Italiani erano impegnati a valutare I contenuti di un eventuale esposto. Telecom ha of¬
ferto un ramoscello di Ulivo lo sconto sui CDN interurbani richiesto dalle associazioni degli utenti e da
quelle dei provider come parte integrante dei provvedimenti a favore dello sviluppo di Internet in Italia.
Nel darne l’annuncio, Il Ministro e i Sottosegretari avevano anticipato che lo sconto sarebbe stato legato
al volume di affari, ma era difficile immaginare che l'articolazione degli sconti sarebbe stata tale da far
accedete agli sconti massimi solo i servizi deregolamentati di Telecom Italia. Con un minor costo sul 2
Mbps, rispetto alla quasi totalità degli altri operatori, prossimo al 40%
In alcuni Paesi europei la deregulation dei servizi di telecomunicazioni è stata favorita attraverso il princi¬
pio di asimmetria, naturalmente a favore degli operatori più deboli In Italia abbiamo inventato l'asimme¬
trìa a favore dell’ex monopolista, che offre cosi una mano a sé stesso per risolvere i propri problemi di
dumping.
Di questo passo, l'unico Internet provider italiano potrebbe rimanere Telecom, come del resto da tre an¬
ni ripetono di convegno in convegno gli oratori inviati da Telecom Italia Anche perché con ricavi pari al
20% dei costi, le spese di incasso rischiano di essere maggiori dei ricavi E allora tanto varrebbe regala¬
re l'accesso a tutti e far pagare solo gli scatti in bolletta Ma siamo sicuri che una ipotetica Internet gra¬
tis per tutti lo comunque al 20. 50 o anche 80% dei cosili, telefono a parte, rappresenterebbe un van¬
taggio per lo sviluppo della telematica?
Emma Bonino, Commissario Europeo per i diritti dei consumatori, ci crede poco, tant e che il 31 ottobre
a Napoli, nel corso del convegno Eurispa, ha affermato senza mezzi termini “se qualcuno mi regala
qualche cosa, vuol dire che si fa pagare per qualcos'altro" aggiungendo poi "io, come consumatore, vo¬
glio invece sapere cosa compro e per che cosa pago"
Timeo Danaos et dona ferentes, non mi fido della dea della morte, in particolare se si presenta carica di
doni
Anche perché i doni nascondono il rinvio di quella trasparenza sull'accesso all'ultimo miglio, che. Invoca¬
ta a livello comunitario, rappresenterebbe la vera svolta antimonopolistlca Non e un caso che i cosiddet¬
ti "sconti CDN per Internet" si limitino alle linee interurbane e che l’unico intervento sulle tariffe CDN
urbane sia stato quello per i 2 mega frazionati, imposto, insieme ad una multa di 900 milioni. dall'Antitru-
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Raffaello De Masi
MCI 468
■ ne masiwmclml
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Valter Di Dio
MC0008
u rii flin@mr.link r
Gaetano Di Stasio
MC7400
1 1 __ ù _ _i_!
Enhco Ferrari
MC00I2
• 1* • • "•
Mauro Gandini
MC0452
T>.qandmi@mclin
1
Gerardo Greco
MC4720
9reco@mcnnk.1i
Dino Jons
MC9745
d ioris@mciinfc |
Massimiliano Marras
MCI 606
m marra'iWm^iink il
Massimo Novelli
MC4397
m noveliiWm^lmk |
Francesco Petrom
MC8689
Detrom@mclink il
Sergio Pillon
MC2434
3iiion@mcnnK.i|
Francesco Romani
-
romam@di unici i
Bruno Rosati
MC4200
1 rosati@mr.lmk i
Leo Sorge
MC6750
t’O V. • 1
Andrea Suatom
MC2741
anagmciinK.ii
Team OS/2 Italia
MD1652
ipanmsznwmnu
=1
Smau '97:
DI caos, di piu'
^ aro Direttore,
gli ottantaseimila metri quadrati che
hanno ospitato gli stand dello Smau di
quest'anno sono ormai vuoti: il salone
dell'informatica ha chiuso i battenti
con un notevole ridimensionamento
delle presenze di espositori noti e me¬
no noti, ma soprattutto di visitatori, -
7/8 per cento, raggiungendo a mala
pena le trecentocinquantamila presen¬
ze contro le 389 mila della passata
edizione. Questa "fiera" continua a ri¬
velarsi come una iniziativa commer¬
ciale periferica in un business il cui
centro è rappresentato dalla ricerca e
dalla tecnologia.
Fatta la premessa eccomi qui a rac¬
contarti "fatti e misfatti" di una mani¬
festazione che ormai punta solo al bu¬
siness. Disorganizzazione continua in
alcuni padiglioni di una Fiera di Milano
vecchia e decadente, dove l’aria con¬
dizionata è una cosa di là da venire,
sconosciuta in giornate torride come
le cinque che hanno caratterizzato
Smau'97.
Dunque, rifacendomi ad uno slogan
(motto discutibileI di un network TV
pubblico (di tutto, di più), ti voglio rac¬
contare alcuni, come dire, svarioni ti¬
pici di uno Smau cieco e testardo che
continua a comportarsi sempre più
come un gigante dai piedi d'argilla alla
ricerca di una supremazia europea
(vedi CeBIT) che non raggiungerà mai.
Ma andiamo per "aree di interesse"
Area Softland. Un vero e proprio
scandalo organizzativo. Per tre giorni
consecutivi la rampa di salita della
scala mobile che porta dal padiglione
10 (oltretutto reclamizzata beffarda¬
mente con un pannello gigantesco)
del piano terra all'area Softland, ovat¬
tata, moquettata e "air conditioned"
riservata ad espositori "VIP", è stata
ferma con grande danno per chi espo¬
neva in quest'area costosissima. Sol¬
tanto domenica, quarto giorno, due
tecnici hanno iniziato a riparare la
rampa e a chi chiedeva quale fosse
l'alternativa per andare nella "terra del
Soft" rispondevano candidamente che
non lo sapevano. Com'è finita non lo
so nemmeno io. Il risultato è che mol¬
ti espositori di quest'area, privilegiata
e cara, erano a dir poco "imbuìaliti " e
con ragione Quanti visitatori e poten¬
ziali operatori hanno "perso" Sof¬
tland?
Padiglione 1 Multimedia Un'au¬
tentica bolgia. Da "disco" e oltre Urla
da stadio con grande partecipazione di
giovani sbandati, impazziti, "drogati"
da luci, suoni, fracasso e disc jockey
da concerto rock. Un'azienda di Thie-
ne (Vi), la VEGstore, ha tentato di or¬
ganizzare una conferenza stampa nel
suo stand, in questo padiglione. I gior¬
nalisti presenti hanno potuto seguire e
sentire solo metà di ciò che è stato
detto e presentato. Ora, se questo pa¬
diglione è stato "organizzato" per
ospitare bolgia e caos, non capisco
cosa c’entri ITT con questi ambienti E
qualcuno dovrà spiegare perché han¬
no infilato aziende che sviluppano
software professionale e sofisticato
nel padiglione 1. Cose da Smau’97
Chiedo: perche non sì lasciano fare
queste cose a FuturShow di Bologna,
che oltretutto le sanno fare bene?
Padiglione 11 E‘, senza tema di
smentita, il più affollato. E‘ il padiglio¬
ne, caro Direttore, dove c'è pure lo
stand di Technimedia, che è poi la ca¬
sa editrice di questa rivista. E' roba da
tram nell'ora di punta, lungo i corridoi
ci si sposta , sollevati da terra, lungo i
corridoi, per terra, si sono formati
strati di volantini patinati che hanno
raggiunto uno spessore di un paio di
centimetri. Ho visto personalmente
due persone scivolare e volare gambe
all'aria a causa dì queste piste-corridoi
rese viscide dalla sovrapposizione di
migliaia di volantini, distribuiti da due
aziende espositrici a dosi industriali,
ad altrettanti passanti-visitatori Non
solo, ma chi presentava uno di questi
volantini nei loro stand, già distribuiti
continua a pag 82
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
78
Da Milano, Firenze, Roma, Napoli, Lecce.
Disponibile connessione X2 (senza sovrapprezzo) e ISDN.
Internet.
_Pilo onri cimf
Ulll* alio bUn
ABRUZZO Chieli L'Aquila Pescara Teramo BASILICATA Matera Potenza CALABRIA Catanzaro Cosenza Reggio Calabria CAMPANIA Avellino Benevento
Caserta Napoli Salerno EMILIA ROMAGNA Bologna Ferrara Forlì Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia FRIULI VENEZIA GIULIA Gorizia
Pordenone Trieste Udine LAZIO Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo LIGURIA Genova Imperia La Spezia Savona LOMBARDIA Bergamo Brescia Cre¬
mona Como Mantova Milano Pavia Sondrio Varese MARCHE Ancona Ascoll Piceno Macerata Pesaro MOLISE Campobasso Isernia PIEMONTE Ales¬
sandria Asti Cuneo Novara Torino Vercelli PUGLIA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto SARDEGNA Cagliari Nuoro Oristano Sassari SICILIA Agrigento
Caltanissetta Catania Marsala Messina Palermo Ragusa Siracusa TOSCANA Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato
Siena TRENTINO ALTO ADIGE Bolzano Trento UMBRIA Perugia Terni VALLE
D'AOSTA Aosta VENETO Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza.
Da dove collegarsi
località con accesso X2 e ISDN MILANO. FIRENZE. ROMA. NAPOLI, LECCE. Altri nodi in via di attivazione.
ABRUZZO L'Aquila H.D. Sistemi via Monte Velino 32/a tei. 411317 BASILICATA Potenza
Tape Service via Caserma Lucania 21/a tei. 23236 CALABRIA Roccella Jonica Ottica Frascà
via Roma 24-26 tei 85788 CAMPANIA Napoli Delta Office via Mattia Preti 37-39 tei
5784607 - Net Point via Mattia Preti 35 tei 5561333 - Prosoft Italia via Andrea d Isernia 28
tei. 665959 Napoli Porto Tecnosoft P ie Pisacane tei. 5547135 Portici Media Work via della Salute 19 tei. 7763084 S. Giorgio a Cremano Archimedia
via Pittore 105 tei. 5746582 EMILIA ROMAGNA Bologna Compagnia Italiana Computer via Emilia Ponente 56 tei. 383851 Forlì Neri Punto Games piaz¬
zale della Vittoria 13 tei 401115 Loiano Rosa dei Venti via Roma 1/4 tei. Modena Compagnia Italiana Computer via Bellinzona, 49 tei. 366966 Pia¬
cenza Futura informatica srl via Scalabrini 128a tei. 334104 - Pseha computer viale D. Alighieri 100 tei. 334455 Ravenna Computer House via Trieste
132 tei 423837 FRIULI VENEZIA GIULIA Colugna (UD) I.D.A. via Patrioti 13 tei. 41416 LAZIO Collelerro (RM) Infolandia via Fontana dell'Oste 20 tei.
9701481 Latina M&C Latina via Pierluigi Nervi 204/a tei. 604781 - Med & Mac via Pontina 70 tei. 666745 Pomezia (RM) Giva Informatica via Meta-
stasio 19-21 tei. 91601046 Rieti El.I.Sa. via Picerli 35-37 tei. 497142 Roma AnyWare via Cinìgiano. 57 tei. 8123001 - Book & Byte viale della Civiltà
del Lavoro 120 tei. 5913595 - Computer Consulting - Copy Fax via degli Ontani 45/f tei. 23234183 - Digitron via Lucio Elio Seiano 13 tei. 71510040
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7017642 - M&C via Centunpe. 23 tei. 7802345- Ma.Na. elaboratori elettronici via Eleonora D'Arborea 13 tei. 44251148 - MacPro via Monte delle Gioie
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2147260 - Plainform via Ugo de Carolis 97/c tei. 35403442 - Robymax via Varvariana 14 tei. 20427234 - Selection Components via Giuseppe De
Leva 9 tei. 7840118 - Sinergie Roma via Australia 2 tei. 5920804 - Strategia e Tattica via Cavour 250 tei. 4824684 - TMT via M.U. Guattari 38 tei.
24419669 - Villaggio Multimediale via Germanico 31 tei. 39725125 Roma Fiumicino (RM) LaserLido via Foce Micina 58 tei. 6507345 LIGURIA Ge¬
nova A&N Informatica via A Celesia 77 tei 7454034 - A S.A.S. via Cipro 4/3 tei 581935 La Spezia Tarn Computer via del Popolo 68 tei. 509591 Sa¬
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Azimuth via F ili Roselli 18/b tei.480802 Cinisello Balsamo (MI) Or.Me. System via Oggioni 63 tei. 66017161 Corsico (MI) Aketon via Salma 33/35
45109125 - Graphos via S. Adele 12 tei. 4478270 Cremona Archimede via Brescia 36 tei 431131 Eremo di Curtatone (MN) Caledonia via Michelan¬
gelo 40/b tei 380828 Milano Alcor 1 viale Bligny 22 tei. 58300442 - Alcor 1 viale Gran Sasso 50 tei. 2360015 - Alcor 1 via San Vittore 6 tei. 86453175
- Alcor 1 via Paolo Sarpi 7 tei. 33101493 - CRP Computer via Palestrina 1 tei. 66716035 - Edimatica via Sacchinì 20 tei. 29514937 - MacPoint viale
Certosa 182 tei. 38002943 - Megalink via S.Felice 7 - Newel via Mac Mahon 75 tei. 33000036 - Selected Audio Components via Ferruccio Busoni 12
tei. 55187073 - Sicres via Carmagnola 8 tei 66801980 - Super Games via Vitruvio 37 tei. 29536144 - WorkShop via Larga 2 tei 86454176 Monza(MI)
I R I S, via Galileo Galilei 36 tei. 2028092 Rho(MI) Centro Elettronica via Gorizia 46 tei. 93500526 Saronno (VA) Office Market via Volontario 31 tei.
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Brianza (MI) Mac Work via della Cooperazione 11 tei. 992271 MARCHE Ancona Compagnia Italiana Computer via De Gasperi 78 tei. 2801081 Mas-
salermana (Ap) MiGamma via Castellano tei. 760741 S.B. del Tronto (AP) Genesys via Curzi 54 tei. 590028 PIEMONTE Torino DataDevice via Stra-
della 172/1 tei 250535 - Infosu via Tabacchi 45 tei. 8995357 - Rekordata via S. Paolo 1 ang. C.so Ferrucci tei. 3856656 - Silene via Volvera 6 tei.
3833083 PUGLIA Andria (BA) Sistempro via Vittoria 11 tei. 564919 Bari AD Sistemi C.so Benedetto Croce 50 tei. 5423784 Foggia S.G. Sistemi Glo¬
bali piazza Cavalieri di V. Veneto 1 tei 614614 SARDEGNA Cagliari Micro & Drive via Logudoro 30 tei. 653227 Nuoro Granara via Mughina 41 tei.
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sbarco 96 tei. 718116 Palermo Datamax via Giovanni Campolo 45 tei. 6815369 TOSCANA Firenze Audiomatica via Faentina 244/g tei. 575221 - Com¬
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dS)
segue da pag 78
in quantità massicce all'uscita della
MM-Amendola, veniva premiato con
un cappellino o con un buono per un
hamburger da ritirare al bar. Cosa
c'entra la manifestazione Smau con la
presenza di certi espositori nel suo in¬
terno? Perché l'organizzazione non
vieta d'ufficio il volantinaggio, interno
ed esterno, a chi espone? E' un vero
e proprio scandalo. Caro Direttore,
vuoi sapere quante volte al giorno gli
addetti raccattano le tonnellate di car¬
ta spalmata per terra da espositori in¬
coscienti e visitatori incivili? Una sola,
a metà giornata, e al tramonto sembra
dì passeggiare in un suk di Bagdad,
con tutto il rispetto per i suk.
Vendita abusiva di biglietti d'in¬
gresso Non so degli altri ingressi, ma
tra la stazione MM-Amendola e gli in¬
gressi di Porta Meccanica decine di
albanesi ed extraeuropei. di tutti i co¬
lori, offrivano biglietti d'ingresso a
10.000 lire nei giorni riservati - si fa
per dire - agli operatori del settore.
Quelle che lo Smau strombazza come
le due giornate più "tranquille" per gli
affari - e per gli operatori - sono state
forse le più affollate da torme di stu¬
denti raccogli-brochure. da parenti di
espositori e standisti/e, da amici degli
amici degli amici, che hanno ricevuto
a loro volta, gratuitamente, i biglietti
acquistati dagli espositori dello Smau
e inviati ai potenziali operatori, con
buona pace per gli affari. Che giro,
che intrallazzo, che vergogna mi han¬
no detto due "veri" operatori stranie¬
ri, uno inglese e l'altro tedesco Iquan¬
do vuoi, caro Direttore, posso comu¬
nicarti i loro nomi e aziende).
Stand “bestiali“ qua e là. Non vo¬
glio fare nomi, ma per cinque giorni,
dalla mattina alla sera, varie società
con piccoli o grandi stand hanno lette¬
ralmente tormentato tutti gli stand
adiacenti con macchine-macchinette-
trappole-premi-clown e marionette,
musica a tutto volume con microfoni
e casse acustiche a ondate di decibel
per il tormento degli orecchi e scosse
al sistema nervoso di tutti gli standisti
della zona. Ma si può sapere se il re¬
golamento di adesione allo Smau pre¬
vede tutta questa permissività? Dove
sono i responsabili organizzativi? Han¬
no mai fatto un giro, padiglione per
padiglione, corsia per corsia, per de¬
nunciare e fermare queste anomalie,
tanto per usare un eufemismo?
Segnaletica e Catalogo Stendo un
velo pietoso su tutta la segnaletica
(annoso problema), che è insufficien¬
te e di difficile lettura e pessima grafi¬
ca (qui non tutta la "colpa " è dello
Smau: la Fiera di Milano è decisamen¬
te fatta male) Poi mi è capitato in
mano il Catalogo Generale di
Smau'97 e rigirandolo da cima a fon¬
do non ho trovato stampato il costo,
che di solito è in copertina In com¬
penso un mio amico visitatore lo ha
pagato 50.000 lire, che mi sembrano
davvero molte, ma era soddisfatto nel
vedere quanta gente importante fa
bella mostra di sé nella pagina "Smau
Organizational Structure". Questo
amico, che è un ingenuo, mi ha detto:
"Certo che è un bel business, senza
fatture, senza controlli, senza prezzo
stampato E la Siae, o chi per essa,
cosa dice?". E. a proposito di catalo¬
go, che dire del "fair-play" nel realiz¬
zare l'edizione su CD-ROM del catalo¬
go ufficiale della mostra in collabora¬
zione con una casa editrice, al punto
da includere una specie di rassegna
stampa sui prodotti dei vari operatori
comprendendo, naturalmente, solo
articoli delle riviste della casa editrice
in questione?
Press, cioè Stampa - Un collega
dell'Associazione Stampa Estera in
Italia mi ha chiesto, cinicamente, co¬
me si traduce Press in italiano. Gli ho
risposto che la parola corretta è
Stampa. Si è messo a ridere e, guar¬
dando il suo e il mio badge con la
scritta nera Press su nastrino azzurro
(che "americanata "), mi ha risposto:
"Il vostro è un Paese molto provincia¬
le, non bisogna vergognarsi della pro¬
pria lingua Servito.
Conclusione L'assenza di alcune
aziende note e il calo delle presenze
forse sono il sintomo dì cedimento?
Ma no. è solo disorganizzazione conti¬
nua, disaffezione di molti espositori,
per le ragioni sopra descritte, in par¬
te, ma soprattutto per l'uso sfrenato
di statistiche al rialzo (di tutto) che
hanno contraddistinto lo Smau nel
passato, fino all'ultima edizione busi¬
ness, business e solo business, cioè
"visto come siamo bravi?" Va bene
anche quello, caro Direttore, ci man¬
cherebbe altro, ma con giudizio: se
non rischiassi di diventare banale, di¬
rei agli organizzatori: meditate, gente,
meditate, meno carne al fuoco e più
“fatti" sotto l'aspetto organizzativo.
Smau'97? Un futuro (suo) da (non) co¬
gliere.
Dal 5 al 9 febbraio
Finalmente anche a Roma
una mostra di informatica
Chi ci segue ricorderà che per tre anni abbiamo organizzato,
nell'àmbito della Fiera Campionaria di Roma, una sezione in¬
teramente dedicata all'informatica e denominata MCmicro-
computer Show.
Nel '94, nel '95 e nel '96 la ''nostra'' sezione è stata in manie¬
ra praticamente unanime ritenuta la parte più riuscita della Fie¬
ra e questo ci ha fatto enormemente piacere, ma le condizioni
generali di contorno ci hanno comunque suggerito di non ripe¬
tere l’operazione nel '97 Ma la nostra convinzione che Roma
' debba avere la sua mostra rimane, e crediamo comunque di
aver 'seminato’ qualcosa in grado di dare frutti: i fatti hanno di¬
mostrato che il pubblico romano gradirebbe un'iniziativa portata
avanti con idee, serietà e impegno.
Con grande piacere annunciamo quindi che dal 5 al 9 febbraio 1998 il quartiere
fieristico ospiterà MOUSE, una mostra divisa in vane sezioni specializzate che
dedicherà, fra l'altro, ampio spazio alla scuola ed alla multimedialità, alle applicazioni
domestiche come a quelle professionali L'iniziativa è curata da una società che or¬
ganizza già altre manifestazioni di successo nei padiglioni della Fiera di Roma.
Non vogliamo darvi, al momento, altre anticipazioni ma saremo più precisi il mese
prossimo. Intanto tenetevi liberi, dal 5 al 9 febbraio.
m.m.
82
continua a pag 86
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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OSINO .UOONLUttl STUBO 11
071-7731154
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0575 387712
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0SS-9I7I071
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0141 599444
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0107 71113
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L'Annuario del
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è a cura di Lucia Ferlino
e Michela Ott
dell Istituto
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Didattiche del CNR
MOTA' l'obiettivo della
BSD del CNR, e quindi
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Didattiche del CNR (Via
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© 1 997 Prodotto su
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delle Ricerche
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L'Annuario del Software Didattico è la versione su CD ROM della banca dati
della Biblioteca del Software Didattico (BSD) dell'Istituto per le Tecnologie
Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a
Genova.
Nata nel 1985, la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile al
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca.
L’Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con-
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo-
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬
derne l'acquisto.
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quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬
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□ pagherò con Carta di Credito -I CartaSi □ Diners J American Express
segue da pag. 82
£' evidente, caro Direttore, che non
sono affatto in polemica con Smau e
spero molto che chi è preposto alla
sua organizzazione prenda queste note
critiche come contributo per una più
attenta e più rispettosa attenzione ver¬
so il visitatore £' lui che conta, sia per
gli espositori che per lo Smau sfesso.
Sparito lui, sparisce lo Smau Quindi,
né critica distruttiva né guerre sante,
ma solo collaborazione costruttiva.
La tecnologia divora occupazione?
Nel dibattito conclusivo del grande
convegno Smau'97, ho sentito dire
che "L'innovazione è progresso ma il
prezzo è un temporaneo aumento dei
disoccupati" Alcuni relatori sono con¬
vinti dell'ossimoro e altri dicono che
riCT. se da un lato crea lavoro dall'al¬
tro li distrugge. Negli USA i grandi in¬
vestimenti creano nuovi posti, in Italia
il lavoro diminuisce Negli Stati Uniti
in IO anni sono stati creati venti milio¬
ni di nuovi posti di lavoro grazie allo
sviluppo delle tecnologie informatiche
e delle tic. In Italia, nello stesso perio¬
do, ne sono stati persi 700 mila Negli
USA prima li distrugge, poi. se si fan¬
no adeguati investimenti, li crea con
gli interessi II problema, in Italia è
quello spazio di tempo che sta tra il
"prima " e il "dopo ", e oggi siamo
drammaticamente al "prima" Il tema
è stato affrontato al Convegno di chiu¬
sura dello Smau da Pier Franco Ca-
mussone della Bocconi, Antonio Pizzi-
nato, sottosegretario al Lavoro, Um¬
berto Rosa consigliere di Confmdu-
stria per la ricerca, Sergio D’Anioni,
segretario Cisl e Giuseppe Zandra, di¬
rettore generale Abi
Ecco alcuni dati di base per iniziare
innanzi tutto il settore dell'ICT dà di¬
rettamente lavoro in Italia a circa mez¬
zo milione di persone, una cifra che lo
pone al secondo posto dopo il tessile-
abbiglìamento, prima dell'auto e della
chimica. I posti guadagnati sono posi¬
zionati tutti, o quasi, nella fascia alta
del mercato, quelli persi con l'introdu¬
zione dell'informatica erano tutti rela¬
tivi ad attività ripetitive e programma¬
bili, tipo preparazione fatture o opera¬
zioni bancarie di sportello Altro ele¬
mento: gli investimenti. Pubblica am¬
ministrazione e privati spendono po¬
co: cosi non si raggiunge la soglia ol¬
tre la quale si comincia a creare più la¬
voro di quello che si perde. Insomma.
per ora in Italia la tecnologia comples¬
sivamente spazza via posti di lavoro
Quelli che crea sono a livello più alto,
più retribuito, ma che richiedono co¬
noscenze nuove, che la scuola non
fornisce ancora e che gli ultracmquan-
tenni non sanno dove e come acquisi¬
re Non a caso giovani e "capelli bian¬
chi" sono le due fasce d'età più colpi¬
te dal rinnovamento tecnologico. Dico¬
no che ci vorrebbe la formazione per¬
manente. ma per ora è una chimera
E qui salta fuori un altro elemento
preoccupante Gli incentivi finanziari
varati dal governo non servono a crea¬
re nuovi posti: è il famoso "cavallo
che non beve " Lo ha ammesso scon¬
solato Pizzinato: gli incentivi delle
800mila lire mensili alle aziende per¬
chè assumessero giovani non hanno
dato il risultato sperato A fine ottobre
era scaduto il termine per la presenta¬
zione delle domande, ma sembra che
solo il 2 per cento delle imprese si è
fatto avanti. E la pubblica amministra¬
zione, parola di Pizzmato, non fa la
sua parte. Sentite questa: a Roma le
graduatone dell'Ufficio collocamento
sono fatte a mano. "Entro il ‘98 tutti
gli uffici saranno informatizzati" ha
promesso Pizzi nato, il quale non ha
spiegato se questo porterà o taglierà
posti nella PA.
Rosa, invece, ha sostenuto che
piuttosto che aiuti diretti a chi assu¬
me. è meglio introdurre incentivi fi¬
scali che stimolino la nascita di picco¬
le e medie imprese nei settori più
avanzati Oggi solo il 4 per cento delle
piccole imprese opera in settori di
punta, quando negli USA gli incentivi
fiscali - ha aggiunto Rosa - sono stati
il motore del boom delle biotecnolo¬
gie, dell'IT e altri settori, aiutando an¬
che il venture capitai. Ma, ha detto
Zandra. gli imprenditori italiani snob¬
bano clamorosamente questo tipo di
finanziamento “Forza gggente", co¬
me si dice oggi, che qui la barca
affonda, diamoci uno scossone Per¬
ché le nuove tecnologie non hanno
mai divorato occupazione se ben pro¬
grammate e applicate "sul campo".
Questo è stato il momento più alto
di un Convegno che si articolava in
due giornate l'apertura e la chiusura
di Smau'97 Per quanto riguarda la pri¬
ma parte, cioè quello d'apertura, per
fortuna che tra i relatori della mattina
e intervenuto Federico Faggio, perché
altrimenti non avremmo saputo cosa
riferire di interessante. Il tema con¬
duttore scelto era valido " Nuova oc¬
cupazione e tecnologie dell'informa¬
zione ", ma gli interventi che hanno
caratterizzato la sessione sono stati di
uno sbadiglio unico Per inciso dicia¬
mo che il tema d'apertura "l'Italia nel¬
lo scenario dei prossimi anni" in mat¬
tinata vedeva la presenza del Ministro
Antonio Maccanico, PT, che ha letto,
ripeto letto, il solito discorso di circo¬
stanza Ha tra l'altro affermato che il
settore dell'IT menta un grosso sup¬
porto da parte del governo e forse
non si ricordava che pochi giorni pri¬
ma. protiro il Governo di cui fa parte,
aveva aumentato al 20% l'iva sia per i
prodotti hardware, che prima erano al
19%. sia per quelli software, che era¬
no al16%. Complimenti al Ministro, e
allo Smau che organizza questi conve¬
gni dall'alto contenuto tecnico, scien¬
tifico e sociale.
Francesco Fulvio Castellano. Milano
R icevo questa lettera, per la verità
inaspettata, da Francesco Fulvio
Castellano che da anni collabora con
noi, da Milano, soprattutto partecipan¬
do a numerose conferenze stampa.
Fulvio ha una duplice esperienza diret¬
ta dello SMAU quella del giornalista
in questi ultimi anni, ma soprattutto
quella del responsabile delle relazioni
esterne della mostra milanese fino ad
una decina di anni fa Quello che ha
scritto è forse un po' duro, ed anche
se lui la nega direi che lascia traspari¬
re una certa vena polemica nei con¬
fronti di una mostra che si è espansa
negli ultimi anni a macchia d’olio fino
a diventare davvero difficilmente vivi¬
bile per tutti, espositori e visitatori, e
probabilmente per gli stessi organizza¬
tori Non mi sento di operare censure
alle idee di una persona che ha nel
settore un’esperienza più lunga e spe¬
cifica della mia, e d'altra parte io stes¬
so ho mosso delle critiche su MC, ne¬
gli anni precedenti, ad alcuni aspetti
organizzativi tipo la farsa dei biglietti a
pagamento e delle giornate riservate
agli operatori. E io stesso ho passato
in ottobre cinque giorni di "spintoni"
per i corridoi della mostra, con l’im-
possibilità di udire lo squillo del cellu¬
lare per il rumore ambientale "Il trop¬
po stroppia", dice un brutto detto qui
a Roma, e penso che lo SMAU sia ad
un punto in cui deve decidere di met¬
tere un limite alla propria espansione
quantitativa, per badare più all’aspetto
qualitativo e riconquistare una vivibi¬
lità capace di tradursi, all'atto pratico,
m una maggiore efficienza del sistema
ed in un miglior apprezzamento da
parte del pubblico e degli espositori
Insomma, no alla polemica ma si al¬
la critica che, come sempre nel nostro
intento, vuole essere costruttiva
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associandoli a 4 listini di emettere fatture,
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Grazie alle sue (unzioni è possibile gestire
clienti, tornitori, l'archivio articoli e II
magazzino, emettere preventivi e Iatture,
archiviare materiale fotografico creando
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mostrare a video piu tabelle contempo¬
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sione Iatture, ecc Lire 129.000
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secondo grado: gli strumenti astronomici,
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ANALOGICA
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mentali dell'elettrotecnica e dell'elettronica
analogica di base. Gli argomenti sono
corredati di esempi con alcune simu¬
lazioni dinamiche Lire 69.000
ESPLORANDO L ELETTRONICA
DIGITALE
Fornisce le nozioni fondamentali dell'elet¬
tronica digitale partendo dalla logica
binaria per arrivare ai microprocessori,
passando attraverso le reti combinatorie
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ESPLORANDO LA BIOLOGIA
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introduzione alla biologia, la teoria cel¬
lulare, l'energia e la cellula, la trasmis¬
sione della vita, l’evoluzione, la clas¬
sificazione dei viventi, gli organismi e
l’ambiente Lire 69.000
ESPLORANDO LA CHIMICA
Il programma e suddiviso in capitoli che
trattano i principali temi affrontati nella
scuola secondarla di secondo grado: stato
della materia, elementi, composti, strut¬
tura dell'atomo, reazioni e legami chimici,
la tavola periodica. Lire 69.000
ESPLORANDO LA FISICA
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diatriba legale sorta tra le
due aziende, accusatesi a
vicenda di uso scorretto di
alcune informazioni o bre¬
vetti. L'accordo è talmen¬
te ricco di componenti
che parlare di tutte richie¬
derebbe davvero molto
spazio, per cui cerchere¬
mo d'individuare le parti
piu importanti.
Digital risolve cosi il pro¬
blema deH'aggiornamento
tecnologico della produ¬
zione di circuiti integrati
Benché tecnicamente
validi e con un mercato in
crescita, infatti, i chip proget¬
tati dall'azienda di Maynard
non raggiungevano volumi di
vendita sufficienti a ripagare
gli investimenti necessari a
tenere aggiornata la fabbrica
sita m Massachusetts e i
laboratori di Gerusalemme ed
Austin. Intel produrrà le fami¬
glie Alpha. StrongArm e chip
di rete, ed avrà il diritto di
commercializzare tutti i pro¬
dotti che non siano Alpha
Resta dov'era il team di svi¬
luppo di Alpha, che dovrebbe
continuare la sua marcia
sotto tutte le piattaforme esi¬
stenti (Open VMS, Digital
Unix e Windows NT). Digital
adotterà la famiglia Intel
Merced in una futura linea di
sistemi, piattaforma sulla
quale porterà il suo Unix a 64
bit.
Un nuovo bug nel Pentium
Ufficialmente riconosciuto da Intel, ed inserito nella “lista nera" dei difetti noti col
nome "Invalid Operand with Locked CMPXCHG8B Instruction". non è in grado di
’lriggere" i processori come invece si temeva in un primo momento.
Ancora una volta Internet ha svolto il ruolo di tam
tam mondiale nella scoperta di un nuovo bug nella
famiglia di processori Pentium. Le prime voci ave¬
vano cominciato a circolare venerdì 7 novembre;
lunedi 11 l'agenzia on-line TechWeb riportava una
conferma da parte di una non citata fonte Intel, e
pochi giorni dopo apparivano sul sito Web della
Intel le prime notizie ufficiali. Il bug. dapprima
denominato ufficiosamente "FO" dall'opcode rela¬
tivo, è ora inserito al numero 81 della lista dei
difetti del Pentium. Esso affligge tutte le CPU
Intel che ritornano il codice Family=5 all'istruzione
CPUID, e cioè tutti i Pentium ed i Pentium
OverDrive con e senza MMX, sono immuni i 386
e 486, cosi come i Pentium Pro ed i Pentium II.
L'effetto del bug è quello di "congelare" la CPU in
seguito al tentativo di eseguire una particolare
istruzione invalida. Dapprima si pensava che ciò
potesse portare il processore a surriscaldamento
e quindi a potenziali danni fisici, ma ciò è stato
lassativamente escluso da Intel, l'unica uscita dal
blocco è comunque lo spegnimento del compu¬
ter L'opcode incriminato non si trova in alcun
software commerciale, ma non e da escludere
che possa essere utilizzato da qualche nuovo
virus. Il rimedio proposto da Intel consiste in una
modifica al software del sistema operativo, che
però è al momento disponibile solo per BSDI e
Linux ma non per SCO Unix. OS/2 o Windows 95
Corrado Giustozzi
Digital quindi risparmia soldi
ed annuncia la sua adesione
alla cordata Merced La tec¬
nologia di traduzione che con¬
sentirà ad Intel di emulare
vari set d'istruzioni sullo stes¬
so microprocessore, già
annunciata per X86 e PA,
probabilmente potrebbe
essere usata anche su Alpha,
anche se certo non oggi visto
che Alpha nelle prestazioni ha
tuttora un vantaggio sugli
altri.
Intel guadagna subito mag¬
giori quantità di chip venduti
e domani un supporter alle
sue evoluzioni. Se i team di
sviluppo accettassero l'offer¬
ta d'impiego proveniente da
Santa Clara, lo scambio tra
brevetti acquisterebbe una
rilevanza assoluta per aumen¬
tare le prestazioni degli eredi
del Pentium.
Inoltre tra le righe si legge
che Intel detiene potere tec¬
nico e commerciale anche su
StrongArm. che occupa una
posizione strategicamente
importante.
Se fosse necessario, Intel
potrebbe modificare e vende¬
re con le sue economie di
scala il miglior chip di quel
segmento, sbaragliando la
concorrenza stavolta con un
progetto non suo.
& CHI
Intel Corp. Italia Spa,
Milanofiori Palazzo E/4.
20094 Assago (MI),
Tei, (02) 57 5441
94
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
I Power G3 si rivolgono in particolare al mondo del publishing e dei contenuti multimediali
All’insegna del G3 e del “Think Different” Steve Jobs rivoluziona e rilancia Apple
Steve Jobs, padre e figlio! prodigo insieme di Apple Computer, ha annunciato al mondo,
in collegamento via satellite dall Anfiteatro di Cupertino. la svolta della mela rivoluzionando le procedure
di produzione, l'introduzione di nuove tecnologie, nuove architetture, nuovi processori ed applicazioni
e un nuovo modello di distribuzione "built-to-order" per vendite via Internet. Il pay-off della nuova campagna
pubblicitaria di lancio negli USA è significativo: "Think Different. Really Different".
di Francesco Fulvio Castellano
Alle 11 00 ora di Cupertino,
Silicon Valley, California, corri¬
spondenti alle 20.00 di Milano,
è stata annunciata da Steve
Jobs, urbi et orbi, via satellite, la
svolta da lui impressa a Apple
Computer a 360° Si tratta di
una vera e propria rivoluzione e
una sfida che. l'ormai non più
ragazzino inventore di Macin¬
tosh. in maniche di camicia blue
jeans stropicciata, ha lanciato al
mondo con un collegamento
spettacolare via satellite. La
stampa italiana ha seguito, in
un'ora insolita, l'avvenimento
nel corso di una conferenza
stampa organizzata nella sede
di Cologno Monzese. Milano,
dalla Apple.
In attesa del collegamento, il
management italiano ha fornito
alcuni dati "incoraggianti" sulla
ripresina della società: se il
complessivo andamento vedrà
un -5% tra anno ’96 e anno '97,
forse per Apple Italia inizia dagli
ultimi mesi un trend positivo.
Negli ultimi sei mesi il fatturato
ha registrato un +8% rispetto
allo stesso periodo '96 e se
prendiamo il mese di ottobre
'97 l'incremento è del +10%
rispetto allo stesso mese del
'96, mentre le unità vendute
sono a +30% per lo stesso
periodo paragonato. Segni
confortanti.
Detto questo, ha inizio lo
"show" di Steve Jobs. Dopo
aver fatto "prove di velocità"
fotogramma per fotogramma
tra chip G3 e Intel (i G3 manco a
dillo sono ultraveloci) e dopo
aver mostrato che le consegne
Apple saranno più veloci del
suo "amico" Dell, ha iniziato
con una presentazione di luci e
colori di Macintosh PowerBook
G3 è il nuovo notebook di
Apple basato sul processore
PowerPC G3 ottimizzato per
Mac OS e progettato per i
"creativi" che richiedono il mas¬
simo dal proprio notebook sia in
termini prestazionali sia per
capacità multimediali. Perché
tutti i modelli presentati si iden¬
tificheranno con la sigla G3?
Perché tutti sono basati sul pro¬
cessore di terza generazione
PowerPC G3 sviluppato da
Motorola, Apple e IBM.
Il PowerBook G3 è oggi il più
veloce portatile sul mercato e
dispone del processore G3 ad
alte prestazioni a 250 MHz, di
una cache L2 da 512 K e di un
bus di sistema a 50 MHz. Altre
caratteristiche un hard disk da
5 GB, un lettore CD 20x, un
ethernet/modem integrato,
moduli d'espansione hot-swap-
pable, Apple Location Manager
e un sistema audio a 4 speaker
offrono agli utenti Mac OS il più
veloce notebook sul mercato
per creare, presentare, inviare,
ricevere informazioni di qualun¬
que tipo ovunque si trovino,
Nonostante l’utilizzo di compo¬
nenti a prestazioni elevate nel
PowerBook G3 il processore
PowerPC a basso consumo
associato alla batteria al litio da
47 Wh ad alta capacità consen¬
te agli utilizzatori di disporre di
un'autonomia che va dalle 2 alle
4 ore. Tra le avanzate funziona¬
lità multimediali il PowerBook
G3 dispone di 2 MB di VRAM
che supportano una connes
sione video-out a 24 bit,
offrendo la possibilità di
visualizzare una risoluzione in
milioni di colori sul monitor
esterno, mentre il colore
a 18-bit è supportato
dal display SVGA a
colori a matrice atti¬
va da 12,1" (diago¬
nale) del notebook.
Per quanto riguarda
il software, il Po¬
werBook G3 è equi¬
paggiato con Mac
OS 8 e con una vasta
gamma di applicazioni
per la produttività, la
comunicazione e la
compatibilità per assicurare una
soluzione di elaborazione mobi¬
le completa pronta all'uso. Tra i
software per la produttività vi
sono Now Up-To-Date e Now
Contract di Now Software. Il
software per la comunicazione
comprende invece strumenti
Internet quali Mac OS 8
Internet Assistant, NetScape
Navigator 3.0, Microsoft
Internet Explorer 3.0 e
WebWhacker 3.0 di
ForeFront Group per navi-
8 are su Internet off-line.
PowerBook G3 è già disponi¬
bile a partire da lire 11.690 000
nella seguente configurazione:
250 MHz con processore Po¬
werPC G3, cache backside di
livello 2 da 512 K, EDO RAM da
32 MB, modulo hard drive IDE
interno da 5 GB, display SVGA a
colori a matrice attiva da 12,1",
floppy drive Apple SuperDrive
integrato da 1,4 MB e lettore
CD-ROM interno 20x
Ma passiamo ora al clou della
serata la presentazione dei
nuovi Power Macintosh G3 di
ultima generazione. Si tratta di
macchine che si rivolgono all'u¬
tenza professionale, in particola¬
re al mondo del publishing e dei
contenuti multimediali. "E’
tempo di pensare alle presta-
zioni in maniera differente -
m ha sostenuto Steve Jobs,
i ^ che della società è CEO ad
L’interim -. I chip innovativi, il
design e le configurazioni
dei Power Macintosh
G3 offrono velocità
sempre maggiore
agli utenti Macin¬
tosh" Disponibili in
differenti configura¬
zioni desktop e
minitower, il cui
prezzo parte da lire
4.660.000 (compren¬
sivo di tastiera e
Steve JoOs.
/J
moni¬
tor a 15"), i PowerMacin¬
tosh G3 includono un veloce
processore Power G3 a 233 o
266 MHz, cache di livello 2 da
512 K alla velocità di 133 MHz:
sistema a 66 MHz e memorie
bus a 384 MB. L'innovativo
design, inoltre, consente presta¬
zioni ottimizzate e maggiore
flessibilità, che contribuiscono
all'aumento delle performance
dell'intero sistema e che inve¬
stono le maggiori componenti
quali dispositivi di archiviazione,
memoria grafica, modem e regi¬
strazioni audio/video. Il chip
PowerPC G3, il primo processo¬
re ottimizzato per Mac OS. crea
un collegamento veloce e
potente alla cache offrendo pre¬
stazioni senza uguali nella
gestione di compiti quali il video
editing, Internet Authoring ed
emulazione Windows.
I Power Macintosh G3 dispon¬
gono di un disco rigido da 4 GB
o 6 GB, lettore floppy disk ad
elevata capacità e un velocissi¬
mo lettore CD-ROM 24x, incor¬
porano inoltre un drive Zip a 100
MB in varie configurazioni e dif¬
ferenti slot liberi che consento¬
no di incrementare agevolmen¬
te la capacità di memoria.
Queste macchine incorporano
l'ultimo sistema operativo della
casa di Cupertino: Mac OS 8
Segue a pag. 96
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
95
Continua da pag. 95
offre agli utenti Macintosh il
meglio dell'esperienza e della
produttività dei computer Apple.
Semplifica l'accesso a Internet,
propone tool innovativi, accre¬
sciuta capacità multimediale,
avanzate prestazioni e maggiore
stabilità di sistema rispetto al
passato.
Tutti i modelli Power Macintosh
G3 vengono proposti in configu¬
razione desktop o mimtower e
saranno disponibili in Italia dalla
metà di dicembre in poi. Le con¬
figurazioni standard includono e
costano:
- Power Macintosh G3 (modello
desktop): 233 MHz/32 MB
RAM (supporta fino a 192
MB)/4 GB/24x/2 MB Video
SG RAM/cache backside di livel¬
lo 2 a 512 K/sistema bus 66
MHz/bus backside 117 MHz/2
porte SCSI da 3.5 pollici per
incrementare la capacità di
memoria, lire 4.660 000
- Power Macintosh G3 (modello
desktop): 266 MHz/32 MB
RAM (supporta fino a 192 MB)
/4 GB/24x/drive Zip Iomega 100
MB/2 MB Video SG RAM/cache
backside di livello 2 a 512
K/sistema bus 66 MHz/bus
backside 133 MHz/uno slot
SCSI da 3,5 pollici per incre¬
mentare la capacità di memoria,
lire 5.490 000
- Power Macintosh G3 (modello
mimitower): 266 MHz/32MB
RAM (supporta fino a 384
MBI/6 GB/24x/drive Zip Iomega
100 MB/2 MB video SGRAM
(supporta fino a 6 MB)/ cache
backside di livello 2 a 512
K/sistema bus 66 MHz/bus
backside 133 MHz/ ingressi
audio e video/uno slot SCSI da
5,25 pollici per incrementare la
capacità di memoria, lire
6.730 000
Vediamo ora il sistema operati¬
vo. Mac OS 8 ha triplicato le
aspettative della casa di
Cupertino vendendo, nella sola
Europa, 200.000 copie nelle
prime due settimane di disponi¬
bilità. Le copie di Mac OS 8
vendute a livello mondiale, cioè
dal 22 luglio scorso, hanno rag¬
giunto 1.6 milioni di unita In
Italia Mac OS 8 è disponibile da
ottobre al prezzo di lire 175.000
(IVA eslusa)
E' stato "lanciato" via satellite
da Cupertino il nuovo modello
distributivo. Totalmente rinnova¬
te le modalità di produzione e di
vendita di Apple Computer.
Come parte integrante della
propria strategia di distribuzio¬
ne, la società ha introdotto The
Apple Store che, oltre a utilizza¬
re i rivenditori e i punti vendita
esistenti, si avvale di Internet
per la vendita dei prodotti. Da
oggi, i nuovi mimtower e desk¬
top Power Macintosh G3 ver¬
ranno resi disponibili, per i clien¬
ti Apple Store. in base alla filo¬
sofia "built-to-order" Gli utenti
americani disporranno cosi di
tre modalità per acquistare i
computer Macintosh: tramite il
canale distributivo, attraverso la
vendita diretta per i prodotti
legati all'education e diretta-
mente da Apple. Questa
società è l'unica oggi che com¬
mercializza i propri prodotti
attraverso i punti vendita, i
rivenditori e via Internet. I clienti
saranno in grado di scegliere tra
oltre 400 configurazioni di
Macintosh e Newton, oltre ad
accessori e software e ordinarli
direttamente da Apple 24 ore
su 24.
The Apple Store non è solo un
sito web statico: si tratta di
un'applicazione creata con
WebObjects, l'ormai consolida¬
ta piattaforma di sviluppo Web
di Apple. WebObiects - una
delle tecnologie sviluppate da
NeXT Software, la società fon¬
data da Jobs nel suo peregrina¬
re e lo scorso dicembre acquisi¬
ta da Apple, è stata utilizzata da
Dell Computer per costruire la
ropria catena di negozi Online.
Steve Jobs l'ha "copiata'' e
l'ha resa piu veloce. Quando si
dice "Think Different Really
Different"
java WorkShop™ 2.0
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96
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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nostri schermi non facciamo sconti. Difatti. su ogni singolo monitor in
linea di produzione effettuiamo un severo rodaggio accelerato (burn
in test) per verificarne efficienza e affidabilità, laddove altri si
limitano a controlli a campione. Nel nostro campo le bugie hanno i
colori corti, perciò preferiamo mettere nero su bianco ciò che
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Windows™ 95 e non avere problemi di settaggio e d'installazione
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NIITEK nonché certificazioni europee MPR-II e TCO 95 sulle
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Sony scende dal monte Fuji con il floppy da 200 MB
HiFD è un floppy disk da 200 MB sviluppato congiuntamente da Sony e Fuji e
che dovrebbe essere disponibile già nella prossima primavera
L'alta capacità non è la sola
caratteristica interessante, in
quanto le nuove unità hanno
un transfer rate da 3.6 MB/s
contro un valore tipico che
per i floppy odierni vale 0.06
MB/s
Le specifiche, che prevedo¬
no la compatibilità in lettura
e scrittura con gli attuali
floppy da 1,44 MB, sono
state stilate con la partecipa¬
zione di altre due compa¬
gnie, Alps e Teac.
L'annuncio viene dal
Comdex di Las Vegas.
La tecnologia di memorizza¬
zione è un brevetto di Fuji,
l'Atomm (Advanced Super-
Thin-Layer and High-Output
Metal Media Technology),
usato nella memorizzazione
fin dal 1992, data della sua
introduzione.
Una sene di attenzioni in
fase software per l'error
checking e in hardware per
evitare polvere e sovraccari¬
co delle testine rendono
l'HiFD un mezzo davvero
nuovo ed interessante.
In questo modo Sony, idea¬
tore del floppy da 3,5', rintuz¬
za l'assalto di periferiche
alternative quali lo Zip e l'LS-
120 che hanno avuto suc¬
cesso in luogo del miniCD
proposto dalla stessa Sony e
finora assente dal mercato
informatico.
DOVE 6 CHI-
Sony Italia Spa
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QuickView Plus 4.5: anteprima e condivisione dei file in maniera facile
Possono essere visualizzati i file in 225 formati senza dover disporre delle
applicazioni che li hanno creati.
QuickView Plus 4 5 è la
nuova versione della utility di
Inso per la visualizzazione in
anteprima dei file e la condi-
visione delle informazioni
che permette agli utenti di
vedere, copiare e stampare
file in oltre 225 formati,
senza la necessità di dispor¬
re delle applicazioni con le
quali questi file sono stati
creati. QuickView Plus 4 5
fornisce agli utenti l'accesso
istantaneo ad un numero di
formati di file superiore a
quello di qualsiasi altro stru¬
mento per la visualizzazione
delle informazioni, il tutto
direttamente dall'interno del
sistema di posta elettronica
o dal browser Web La
nuova versione di Quick
View Plus offre anche l'inte¬
grazione diretta con Micro¬
soft Office 97. Eudora per Windows 95 e NT
4.0 e con Internet Explorer 3.0 per Windows
3.1.
Quick ViewPlus 4.5 include il supporto per
Microsoft Word 97 ed Excel 97, per Lotus 1-2-3
97, Freelance 97 e per i file Portable Network
Grap, supporta i plug-m di Netscape, compresi
Adobe Acrobat, Apple Quicktime. i file AVI,
Corel CMX Director Shockwave e Softsource
DWG.
Quick View Plus 4.5 elimina i problemi di incom¬
patibilità. rendendo più sem¬
plice la condivisione delle
informazioni critiche per l'a¬
zienda e dei documenti crea¬
ti con word processor, fogli
elettronici, database, pro¬
grammi di grafica e per pre¬
sentazioni e utility di com¬
pressione di qualsiasi gene¬
razione.
Quick View Plus 4.5 è stret¬
tamente integrato con il
sistema operativo Microsoft
Windows e permette agli
utenti di accedere in modo
molto semplice al contenuto
dei file.
Si integra in modo del tutto
naturale anche con program¬
mi di posta elettronica e di
groupware, come Microsoft
Exchange e Lotus Notes, per
un accesso rapido a tutti gli
allegati di posta elettronica.
Inoltre. QuickView Plus 4.5 è un componente
ActiveX per Internet Explorer e un plug-in per
Netscape Navigator
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rito .vwww aues;ai~l
Elettrodata avanza AdLibitum
Oltre alia distribuzione di
marchi famosi, il gruppo
lombardo ha alcune esclusi¬
ve per l'Italia, tra le quali
AdLib. Servizi di reti locali.
Internet e software vengono
seguiti da altre società del
gruppo.
Elettrodata è un distributore
attento alle novità e presente sul
territorio nazionale con varie for¬
mule. Con le altre società del
suo gruppo, Elettrodata - in
breve ED - offre soluzioni globali
per l'informatica. La sede centra¬
le è a Milano, i tanti punti vendila
diretti si trovano in Lombardia,
più uno a Conegliano Veneto
(TV) Ma è lungo anche l'elenco
dei negozi che si sono affiliali al
Gruppo Elettrodata, tutti elencati
e descritti nel sito web
IA-WW ùiettfOdatri 111 Anche aue-
sti per la gran parte sono lombar¬
di, ma svariati si trovano altrove,
dalla Sirmedia di Siracusa al
punto internazionale Easy
Software di Viganello, nella sviz¬
zera Lugano. Le altre aziende del
gruppo sono Elettrodata Service
per le reti, Ed.lt. per Internet ed il
Web ed Ed.Soft per lo sviluppo e
la commercializzazione di pac¬
chetti software.
ED distribuisce tutte le compo¬
nenti fino al personal computer
completo, desktop e portatile, e
periferiche Ampia la scelta di
accessori e di software OEM
Per quanto riguarda i prodotti
innovativi, ED punta sulla multi¬
medialità, ed ha in catalogo
AdLib, Realvision e Aims Lab. La
Realvision Flash 3D è una sche¬
da di nuova generazione apposi¬
tamente studiata per l'accelera¬
zione 3D del famosissimo chip
3DFX Voodoo, usato anche dalla
Diamond Monster 3D e la
Orchid Righteous 3D II nuovo
frame grabber realizzato da Aims
Lab è Grab IT, che permette di
catturare immagini fino a 16
milioni di colori, provenienti da
qualsiasi sorgente video (video o
S-VHS). Il software Photomorph
2, offerto in bundle nella confe¬
zione, permette in seguito di
ritoccare ed elaborare le immagi¬
ni salvate Per quanto riguarda
AdLib il contratto di distribuzione
è in esclusiva per l'Italia.
Elettrodata
Via Mecenate 76/4,
20138 Milano,
Tel. (02) 580.311
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L'operazione è riuscita. Adesso passerai
qualche notte insonne prima di abituarti al¬
l'idea di vivere sotto lo stesso tetto con lui.
E mostruoso: perfetta qualità dell'immagi¬
ne, filmati ad altissima definizione, suoni
da mega hi-fi, accesso ad Internet imme¬
diato. Tutto questo ti farà rimanere incolla¬
to al video con gli occhi e le orecchie spa¬
lancate e quando finalmente riuscirai ad
addormentarti, lo sognerai. E al mattino
il tuo primo desiderio sarà di accenderlo.
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dimensione. É un'esperienza che vale un
tesoro, ma tu la pagherai molto meno.
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parlanti JBL PRO a sistema 3D Virtual
Theater' integrato.
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Direct3D™; player per filmati MPEG 2.
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In più, per essere sempre al tuo fianco,
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sario è a disposizione per risolvere
ogni dubbio legato all'utilizzo del tuo
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* •_ -* *— »
oiliioi «aiuodlii *||>p i|oj|tiBaj 11)110111 o 11(11010 lima oooitod iioooiioaui mopoid np iuiou | ooiioiodioj lainduioj boduioj
ip oiomiSoi 011(11010 00 1 ..ontnaij bodioo) oouoiodioj loto, ip oiqiioio on a „*ww » oomiBai iquoio ooot oiniioij 1 opimi |«o| o6o| ||
■
Per gli inguaribili appassionati di edutainment sono in arrivo molte succulente novità
Natale Microsoft, per giocare ed imparare
Microsoft arricchisce il suo catalogo con Enciclopedia Encarta 98. DizioRom e Encarta Atlante Mondiale in
occasione del Natale, diversificando la sua offerta equamente fra titoli di intrattenimento puro e di edutainment.
di Enrico Ferrari
Per quanto riguarda Encarta '98
finalmente in italiano arriva l'en¬
ciclopedia multimediale più dif¬
fusa al mondo, un unico CD¬
ROM per approfondire i temi
che più interessano per scoprire
ed appassionare ad argomenti
completamente ‘nuovi’, per gli
'assetati di culture’, per fare le
ricerche per la scuola, etc.
Oltre 79.000 voci presenti, per
un totale di oltre 6,5 milioni di
parole e 1 50.000 collegamenti
ipertestuali. L'Enciclopedia
Encarta 98 arriva, nella sua atte¬
sissima edizione italiana, rinno¬
vata ed ancora amcchita; impre¬
ziosita di tantissimi (oltre 2.500)
articoli vicini alla culturA italiana
come quelli storici, artistici e
archeologici, oltre che di costu¬
me. come sport, musica leggera
e cinema. Encarta 98. prima e
unica enciclopedia a nascere da
subito multimediale (non come
semplice trasposizione di un'en¬
ciclopedia cartacea), comprende
una ricchissima 'galleria multi¬
mediale’ composta di 9.500 ele¬
menti tra fotografie ed illustra¬
zioni, registrazio¬
ni audio, video e
animazioni oltre a
fotografie a 360°
che consentono
di ammirare 'vir¬
tualmente' il Co¬
losseo di Roma
cosi come il
Grand Canyon.
Encarta offre,
inoltre, il diziona¬
rio della lingua
italiana "Zingarelli
minore' e natural¬
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lità. grazie agli
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'on line', di esse¬
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249.000 IVA inclusa.
DizioRom è invece il CD-ROM
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ne di lettere e documenti stilisti¬
camente per¬
fetti e cultural¬
mente ricchi.
Biografie, dati
geografici,
avvenimenti
storici, voci del
vocabolario ita¬
liano. neologi¬
smi, termini
tecnici, arcaici,
stranieri sono
solo una parte
di quanto con¬
tenuto nella
nuova opera
multimediale di
Microsoft, lo
strumento
ideale per con¬
sultare divertendosi le informa¬
zioni desiderate, utilizzare sinoni¬
mi e contrari, tradurre dall'italia¬
no all'inglese e viceversa. Per un
Natale da giocare Microsoft pro¬
pone invece Age of Empires,
Flight Simulator 98, Close
Combat e Puzzle Collection, i
quattro nuovi titoli che Microsoft
presenta per soddisfare gli
amanti dell'avventura, della stra¬
tegia, della simulazione e i più
classici ‘rompicapo’ per accon¬
tentare tutti. Per un Natale ricco
di 'emozioni' non resta che pro¬
vare SideWinder Force Feed¬
back Pro. il joystick con tecnolo¬
gia force feedback che è in
grado di riprodurre sulla propria
leva sollecitazioni tattili e rispo¬
ste fisiche esattamente corri¬
spondenti alle azioni che avven¬
gono sullo schermo regalando al
giocatore sensazioni ai confini
della 'realtà virtuale'.
Si potrà sentire la forza di gravità
di un aereo durante i decolli o
percepire quella centrifuga di
un'auto in curva nelle corse in
auto e persino il contraccolpo di
un'arma da fuoco giocando con
il propno sparatutto preferito.
DOVI & CHI-
Microsoft Spa
Centro Direzionale S. Felice,
Pai. A., Via Rivoltana 13,
20090 Segrate IMI),
Tel. (02) 70.39.2020
Money 98: una banca di fiducia sulla scrivania di casa
Presentata alla stampa la nuova edizione del programma di gestione finanziaria personale.
Prezioso aiuto per il controllo entrate/uscite, per gestire il conto senza muoversi da casa e
avere sempre a portata di mano l'integrazione di Internet, quotazioni valutarie e azionarie.
di Francesco Fulvio Castellano
Se l'edizione '97 aveva già dimostrato di essere un valido aiuto, oggi,
con l'annuncio di Money 98, la nuova versione è ancora più ncca e più
semplice da utilizzare come programma di gestione delle spese per¬
sonali e familian. E' tutto nuovo: nuova interfaccia, riprogettata secon¬
do intuitivi standard grafici delle pagine Web; nuove importanti funzio¬
nalità quali, ad esempio, le 'informazioni onlme' per avere notizie dai
più importanti mercati finanziari del mondo; la 'gestione conti in valu¬
ta' per tenere sotto controllo gli investimenti nelle diverse valute e la
'gestione del conto Online' per avere sotto controllo la situazione del
proprio conto da casa Queste sono solo alcune delle novità che
Microsoft introduce con l'edizione 98 di Money La schermata iniziale
consente di visualizzare, in maniera personalizzata, lo stato dei vostri
conti e quello dei vostri investimenti. Poi c'è il 'tour guidato', novità
assoluta di Money 98: l'utente è in grado di conoscere immediata¬
mente le principali funzionalità del programma e di scoprire quante
noiose funzioni non dovranno più essere svolte manualmente. La fun¬
zione 'pagamenti ricorrenti', ad esempio, aiuta ad avere sempre sotto
controllo tutte le uscite, tiene costantemente informato l'utente in
memo agli importi e alle destinazioni degli stessi e. soprattutto, prov¬
vede ai pagamenti con trasferimenti a scadenza fissa come bollette,
mutui e rate. Con la nuova edizione, Microsoft Money 98 amplia le
proprie capacità ’consulenziali' grazie
all'interazione con Internet. Tramite la
connessione alla Rete è possibile
accedere alle informazioni onlme.
Infatti. Money 98 seleziona dal web
le notizie provenienti dai più importan¬
ti mercati finanziari del mondo.
Sempre grazie alla connessione ad Internet sono disponibili, da ora.
anche le 'quotazioni' in tempo reale della Borsa di Milano oltre a quel¬
le delle Borsa di New York. Infine, Money 98 supporta i protocolli di
comunicazione delle informazioni attraverso Internet, OFC e OFX, ed
è quindi in grado di gestire funzionalità di home banking (conto corren¬
te. saldo, movimentazioni ed altro).
Requisiti di sistema sono: 486DX (50 MHz) o superiore, 12 MB di
RAM per Windows 95. 16 MB per Windows NT 4.0 o successivi, 20
MB di spazio libero su hard-disk, più 6 MB per Microsoft Internet
Explorer, Sistemi operativi Windows 95 o Windows NT 4.0 o succes¬
sivi. CD-Rom drive, VGA a 256 colori (con risoluzione 640x480),
Microsoft Mouse, Microsoft Intellimouse o unità compatibile di punta¬
mento. Money 98 è disponibile da novembre in italiano su CD-ROM
al prezzo di lire 149 000. IVA inclusa.
100
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
La libertà di stampa ha un prezzo
a piu veloce ed economica stampante laser della sua categoria
Basso.
Stampatile NEC SuperScript 860. Cifre alla mano,
stampare non è mai stalo così veloce ed economico:
600 DPI: memorizzazione del 100% del documento
prima della stampa: 8 pagine al minuto, nero su
bianco: soli 45 decibel di rumore. Il tutto compatibi¬
le con i principali sistemi operativi. Chi altri può
darvi una laser così veloce a meno di un milione?
I 1 » 11 !■
« w w . i* il rii II fr , <•» ili |
Porta
ovunque
chi ti porta
ovunque.
Ovunque libero di esplorare le prestazioni racchiu¬
se in uno strumento dal design pulito ed essenzia¬
le. Schermi ampi, sino a 13,3" ad alta risoluzione,
una serie di Notebook totalmente modulari per
avere la massima versatilità d’impiego, con ali¬
mentatore interno, seconda batteria, secondo
hard disk, driver magnerò ottico, ecc.
Vere Workstation portatili equipaggiate con
processori Intel Mobile Pentium MMX™,
cuore di questi gioielli di efficienza tutti prov¬
visti di USB, Card Bus, uscita TV,
IrDa, “opzioni" che,
bada bene, noi
forniamo di serie.
Ovunque potrai agire
e comunicare, organizzare
il lavoro e sviluppare le idee.
Il nostro scopo è produrre strumenti
durevoli, il tuo ridurre in polvere lo stress.
Ed ora siediti e libera la tua mente.
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Caratteristiche tecniche
•Modelli Ethane e Octave
Processoti
•Intel Pentium* 133-150 Mhz
•Intel Pentium* MMX* 166-200Mhz
Memoria Principale
-16/32/64/128 Mb EOO
-Cache 256 Kb
Display
-TFT 13,3'- 12.1--11,3“ -XGA 0 SVGA
• D/STN 12.r-SVGA
•Memona Video 2 Mbyte
Nani Disk
• Estraibile da 1.3 a 3.1 Gb
•Secondo Hard Disk opzionale"
CORom
.Estraibile 10X sostituibile con
altre periferiche
Batterie
•DR36 Nl-Mh o U-ION
-Sostituibile con alimentatore interno"
Interfacce
•USB
.2 slot PC Card di tipo II
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•Zoom Video Port
•Seriale, parallela, IrDa, IV ecc.
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“"HA Nd M 3 P>4 JN PV
)
Va avanti la disputa legale tra Microsoft e Sun per la compatibilità di Internet Explorer 4
alle specifiche di Sun
Java in tribunale e sul silicio
Mentre la storia legale con Microsoft procede in aula, quella tecnica promette un componente fondamentale
di Leo Sorge
| |-cofifiguiable
Poco meno di due anni fa.
infatti, le due aziende sotto¬
scrissero un accordo valido
cinque anni. Al ritorno dalle
vacanze estive di quest’anno,
però, Sun ha citato Microsoft
dicendo che Explorer 4, pur
essendo stato pubblicizzato
come compatibile a Java, in
realtà non aveva passato il
test di aderenza previsto dal¬
l'accordo. Microsoft ha rispo¬
sto facendo a sua volta causa
a Sun per inadempienza con¬
trattuale. Nell'ultima confe¬
renza stampa tenuta in Italia a
novembre, Scott McNealy.
CEO di Sun, ha parlato della
situazione senza addentrarsi
nello specifico della causa.
"Microsoft vuole restare
incompatibile," ha detto Scott,
"e Java è solo uno degli
esempi. Adesso dicono che
non sapevano che Java
sarebbe diventata una piat¬
taforma in competizione con
Windows, ma per loro era
solo un linguaggio di pro¬
grammazione. Oggi nel
mondo esistono 700 mila pro¬
grammatori in Java Lan-
guage, nessuno dei quali
paga un dollaro per la loro
attività. Allora perché
Microsoft ha accettato di
pagare 3.5 milioni di dollari
l'anno per cinque anni?". Nel
frattempo l'ultimo
MicroProcessor Forum di fine
ottobre ha visto, tra l'altro,
l'annuncio di microJAVA 701,
il primo chip dedicato all'am¬
biente di rete di Sun. Il pro¬
getto integra su un solo chip
tutte le funzioni oggi svolte
da Asic complementari al
microprocessore in sé. La
microarchitettura di riferimen¬
to è picoJava 2, con pipeline
a sei stadi e la possibilità di
erogare fino a quattro risultati
per ciclo di clock (nell'illustra¬
zione la precedente versione
di picoJava). Il clock di 200
MHz darà vita ad un chip in
tecnologia da 0,25 micron
con cui verranno realizzati i
circa 2,8 milioni di transistor.
La disponibilità in volume è
prevista per la seconda metà
del 1998. Tra breve verrà rila¬
sciata la tecnologia software
HotSpot, per la compilazione
realtime e just-in-time, che
renderà Java altrettanto velo¬
ce del C++ nativo. I nuovi
processori non sono potenti
solo su Java ma anche su
tutti gli altri linguaggi, in parti-
colar modo C e C++.
I primi mercati nei quali verrà
introdotto il nuovo chip sono i
network computer (intranet
ed extranet), ma anche auto¬
mazione industriale, POS e
chioschi informativi.
Sun Microsystems
Centro Colleoni Andromeda 1,
Via Paracelso 16,
20041 Agrate Brianza (MI),
Tel. (039) 60551
Si scrive UPS, si legge MicroDowell
Continua il boom commerciale e tecnico del produttore veneto
La giovane azienda italiana produttrice di gruppi di continuità insiste
nella sua sfida ai colossi mondiali I record si susseguono: il B-Box
Interactive da 1000 VA è il più piccolo del mondo, il che non limita
la qualità. Infatti l'intera famiglia di prodotti può adesso fregiarsi del
logo Designed for Windows NT', attribuito direttamente dai labo¬
ratori Microsoft. Dagli stessi laboratori era giunta la certificazione
Plug'n'Play, un risultato che nel settore era stato finora ottenuto
solo da altre due aziende, nessuna delle quali europee.
I risultati conseguiti negli ultimi mesi, che sono anche i primi del¬
l'attività, sono di assoluto valore. Oltre ottomila unità vendute in
Italia hanno infatti portato ad accelerare la penetrazione a livello
europeo. Ecco quindi l'apertura della filiale tedesca, già avvenuta, e
l'imminente prosecuzione su altre quattro piazze internazionali.
Anche sui sentieri di casa la guida commerciale di MicroDowell
continua sicura. Sono già stati siglati due importanti accordi di
distribuzione con Strabilia e Database, che garantiscono a questi
UPS una
presenza
capillare in
tutta Italia.
Particolare
attenzione
viene poi
prestata al
programma
per i dealer,
denominato Active '97. lanciato nel corso dell'ultimo Smau.
& CHI
MicroDowell - Via Verona 28, 33100 Udine. Tel. (0432) 524.284
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Telefono 0434/51 33.11- Fax 0434/51.33.22 - http://www.enface.it
' .'t
UH
Octave
Ethane
Processori
Memoria
Intel Pentium e Pentium MMX - 166/300/333 Mhz
16 Mbytes EOO Rem. espandibili a la* Mbytes
356Kbyte Cache Memory II livello
Schermi
Scheda Video PCI 6* Bit - 3 Mbytes Video Barn
ICO; 0/STh 13.3* - SVGA
TFT «.r - 13,r SVGA XGA
Visualizzazione contemporanea ICO/Monttor est.
Hard Disk Drive
Hard Disk rimovibile da 1,4 Gb a 4.1 Gb (3,5 - - 13,7mm)
Inierfaecla 10E PCI locai Bus con supporto Bus Master
Floppy Disk Drive
Floppy drive 3,5"- 1.44Mb
Intere, con Seconda Batteria - - Funrtone Hot-Cunnect
CD-ROM Drive
CO-Rom rimovibile Full >1» 30. Intertaccla ATAPI
Intercambiabile con M0\ Secondo Mdd - , ecc.
Audio
PC Card
Scheda audio sterco Wave Table - Supporto effetti 30
Microfono ed altoparlanti incorporati
Connetton per Audio In. Audio Out, Mie In
Oue slot per schede di tipo II o per una di tipo III
Supporto Card Bus e Zoom Video - PC Card V3.0
Interfacce I/O
Uscita TV (S-Video)
Connettore USB. t canale (PC »! speó
Uscita Infrarossi (FIR. SIR e ASK compatibile)
Connettore 9 pin seriale
Connettore 3S pio per stampante (ECP/EPP, Ini. Floppy)
Connettore PS/3 per tastiera o mouse esterni
Connettore MIDI - Game
Connettore per monitor esterno
Connettore per Docking Station PCI o Floppy Driver esterno
Sistema di bloccaggio antifurto ’Kensington locS'
Alimentazione
Allmentatore/Carfca batterie 100-340 V. Interno od esterno
Batteria primaria (intercambiabile con alimentatore interno - !
e secondarla standard 0R36 Ni-Mh o ll-Ion -
Dimensioni e peso
ICO 13.1" - 303mm(l) x 333mm(P) • 56mm(H)
ICO 13.3" - 31*m,n(l) ■ 3*4mm(P) < 59mm(H)
Dotazione
Windows 95 - Alimentatore Borsa di trasporto
Drtvers audio, video. PCMCIA e TouchPad
Cavo connessione Audio/Video - Manuale
• Opzionale
■ Kg 3.5
- Kg 3.5
Processori
Memoria
Schermi
Intel Pentium e Pentium MMX - 133/150/166 Mhz
16 Mbytes EDO Ram, espandibili a 128 Mbytes
356Kbyte Cache Memory 11 livello
Scheda Video PCI 64 Bit 3 Mbytes Video Ram
LCD: D/STN 13.1* SVGA
in 13. r SVGA - XGA
Visualizzazione contemporanea LCO/Monitor est.
Hard Disk Drive
Hard Disk rimovibile da 1,4 Gb a 4.1 Gb (3.5 - - 13.7mm)
Interfaccia IDE PCI locai Bus con supporto Bus Master
Floppy Disk Drive
Floppy drive 3,5* - 1.44Mb
Intercambiabile con CO-Rom - Funrtone Hot-Connect
CD-ROM Drive
CO-Rom full sire 20» - Interfaccia ATAPI
Intercambiabile con Floppy Drive
Audio
PC Card
Scheda audio stereo 16 Bit
Microfono ed altoparlanti incorporati
Connettori per Audio In. Audio Out. Mie In
Due slot (rei schede di tipo li o per un# di tipo III
Supporto Card Bus e Zoom Video
Interfacce I/O
Connettore USB. 1 canale (PC 97 spcc)
Uscita Infrarossi (FIR. SIR e ASK compatibile)
Connettore 9 pin seriale (Async, llSKbps)
Connettore 35 pin per stampante (ECP/EPP, int. Floppy)
Connettore PS/2 per tastiera o mouse esterni
Connettore per monitor esterno
Connettore per Pori Replicami o Floppy Driver esterno
Sistema di bloccaggio antifurto ’KensIngton lock*
Alimentazione
Alimenlatoie/Cartca batterle 100-240 Volt
Batteria standard DR36 - Ni-Mh o li-Ion -
Batteria tampone interna per funrtone -Waim-Swapping -
Dimensioni e peso
299mm(l) ■ 336mm(P) « 43mm(H) - Kg 2.9
Dotazione
Windows 95 - Alimentatore - Borsa di trasporto
Driver! audio, video. PCMCIA e TouchPad, Manuale.
Garanzia e assistenza
I prodotti EMFACC distribuiti da Syntech Sri, sono coperti da garanxla
integrale di due anni ed usufruiscono di un servizio di assistenza che
ne garantisce la riparazione o sostituzione In 73 ore.
Intel. Pentium e MMX sono marchi registrati di Intel Corporation. Windows, Windows 95 e Windows Sound System sono marchi di Microsoft Corporation.
Tutti gli altri marchi e nomi prodotto appartengono ai legittimi proprietari. Syntech e/o Enface si riservano il diritto di modificare le caratteristiche senza preavviso.
Presentata una nuova famiglia di monitor MultySync LCD dotati della tecnologia XtraView
Con i monitor NEC LCD lo schermo diventa sottile
I monitor LCD stanno rapidamente evolvendosi tecnologicamente ed è pensabile che ben presto
prenderanno il posto degli attuali ingombranti CRT.
di Enrico Ferrari
Un monitor a LCD non sfarfal¬
la, non ha cariche elettrostati¬
che, è leggero e sottile, ha un
ingombro minimo e può addi¬
rittura essere appeso a parete
o trasportato facilmente a
mano
Inoltre i monitor hanno un’e¬
missione di radiazioni e calore
quasi nulle ed in modalità
stand-by risparmiano fino ai
2/3 di energia
L'unica limitazione che fino ad
oggi ne impediva un uso totale
era la qualità delle immagini;
pochi colori, ridotto angolo di
visuale ed un effetto scia evi¬
dente
Con l’intento di colmare gran
parte di questi problemi, NEC
introduce una nuova famiglia di
monitor MultySync LCD dotati
della tecnologia XtraView,
Gli utenti dei monitor LCD tra¬
dizionali erano costretti a man¬
tenere una visuale diretta, poi¬
ché le immagini fuori asse
risultavano più scure o con
colori falsati: con la tecnologia
XtraView l’angolo visivo arriva
fino a 160°, grazie ad un nuovo
allineamento dell’LCD che per¬
mette una dispersione della
luce più efficiente.
La serie degli LCD utilizza i
controlli OSM ,M (On Screen
Manager) mantenendo tutte le
funzionalità che gli utenti finali
si aspettano da un monitor
NEC; tale funzionalità permet¬
te di avere sul video in un
menu tutti i menu di configura¬
zione del monitor
MultiSync LCD2000 è il più
grande monitor LCD disponibi¬
le. con dot pitch di 0.31 mm,
compatibile con virtualmente
ogni segnale video output
VESA-standard (Macintosh e
PC), ma accetta anche segnali
input da Sun, Silicon Graphics
ed altre workstation.
L’LCD2000 fornisce 20 T di
immagine visibile, più di qual¬
siasi monitor CRT 20" o 21".
Come tutti i monitor Multy
Sync, il MultySync LCD2000
supporta un ampio range di
risoluzioni La risoluzione otti¬
male è 1280x1024, altre risolu¬
zioni supportate vanno da
720x400 a 1024X768
Ciò che pone davanti ai con¬
correnti TLCD2000 sono le sue
eccezionali caratteristiche
dimensionai. Il suo design sot¬
tile e leggero lo rende partico¬
larmente adatto per le applica¬
zioni nel campo finanziario,
medico, della produzione e dei
trasporti
Il MultySync LCD400, rivolto
ad una utenza professionale,
offre una scelta ideale per chi
con vincoli di spazio e peso
richiede una qualità d'immagi¬
ne superiore ed una flessibilità
fornita in precedenza solo dai
CRT
Questo display da 14 T forni¬
sce un aumento nella visuale
angolare da 45 a +/- 80 gradi
Ha una risoluzione XGA
(1024X768), un dot pitch di
0 28 mm, ed include la tecno¬
logia NEC multi-scan che per¬
mette di avere diverse risolu¬
zioni sullo stesso schermo II
pannello è un TFT con sorgen¬
te di luce incorporata, e forni¬
sce una elevata luminosità con
basso riflesso. Per applicazioni
dove la luce è inconsistente, il
pannello ha una lucentezza
migliorata di 200 candele/m2,
quasi tre volte quella di un
notebook standard Questo
monitor pesa solo 5.2 grammi
e misura 25 mm di spessore.
Nec naturalmente non dimen¬
tica la clientela dei monitor tra¬
dizionali. con la Serie Profes¬
sionale, composta da tre mo¬
delli molto diversificati a se¬
conda delle esigenze
P1150 è un monitor MultiSync
al top della gamma, con dot
pitch di 0.28 mm offre immagi¬
ni nitide e ben contrastate.
La risoluzione ideale è di
1600X1200 a 75 Hz, ed oltre
l’ingresso VGA è disponibile
anche quello BNC.
Nel campo delle soluzioni per
presentazioni multimediali,
Nec presenta la nuova gamma
di Videoproiettori con alta riso¬
luzione e luminosità. Due
modelli sono disponibili con
nuove funzioni per adattarsi a
tutte le esigenze
I MultiSync MT810 e MT1000
sono pienamente compatibili
con tutte le sorgenti video,
comprese quelle per PC e
Macintosh
Hanno un menu in sovrimpres-
sione facile da usare ed un
telecomando con tutte le fun¬
zioni integrate del mouse.
Fra le funzioni speciali va citato
il puntatore laser, per catturare
l’attenzione ed evidenziare
meglio i punti della presenta¬
zione la memoria personalizza¬
ta consente poi di registrare
fino a 6 diverse regolazioni per
evitare continui aggiustamenti
ogni volta che sì cambi la sor¬
gente video.
Il Freeze e l'ingrandimento
consentono di bloccare o
ingrandire le immagini in movi¬
mento, semplicemente utiliz¬
zando un pulsante del teleco¬
mando
C'è anche la possibilità di
effettuare il loop di immagini: 8
videate sono memorizzabili
all’interno del videoproiettore,
m modo da poter essere utiliz¬
zate da sfondo oppure per
mostrare una serie di diapositi¬
ve evitando di collegare il note¬
book
Infine la funzione Autopicture
permette di compensare le
minuscole fluttuazioni in fre¬
quenza dei segnali provenienti
dal computer e contempora¬
neamente regolare l’immagine
proiettata, in modo da vederla
sempre integralmente
NEC offre una serie completa
di accessori per i suoi video¬
proiettori: una morbida borsa
per i brevi spostamenti ed una
rigida per le trasferte più lun¬
ghe: una videocamera portatile
che proietta a colori sullo
schermo con risoluzione di
300 linee; basta collegarla al
videoproiettore e qualsiasi
cosa ripresa, un libro od una
foto, verranno subito riprodotti,
Uno schermo a 60" polarizzato
con struttura portante pieghe¬
vole consente di valorizzare al
meglio le immagini provenienti
dal videoproiettore
DOVX & CHI-
NEC Italia Srl
Viale L. Da Vinci 97.
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Finalmente potrai sentire tutti gli urti, I colpi, l'attrito e la forza di gravità del tuoi giochi
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programmabili, possibilità Illimitata di creazione di profili di gioco. 8 pulsanti con doppia
funzione, hat swltch a 8 direzioni, acceleratore digitale incrementale, rotazione 3D e tutta
la-PPtena di un micro processore on board. Come se non bastasse, Include anche
18 profili per I giochi più famosi, Il software GDS 2.0 e due fantastici g iochi Force Feedback:
"Interstate 76" e "MDK: missione laguna beach: Force Feedback Pro fa parte della linea
SldewInder Microsoft, la fllù evplul a fami glia_dl|gy$tick e game pad ottico-di gitali esistenti,
che comprende anche II nuovo Joystick SideWInder Precision Pro.
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Per saperne di più telefona al 02/70.398.398, risponde Microsoft.
SideWInder, "Dove vuol andare oggi?'e Microsoft sono marchi registrati di Mi
Da Network General e McAfee nasce Network Associates
Le due aziende si sono fuse dando luogo ad un colosso che indica anche una precisa direzione strategi¬
ca, il software per la sicurezza in rete.
Con un'operazione valutata
oltre 1 300 miliardi di dollari,
due grandi nomi dell'informa¬
tica in rete hanno unito gli
sforzi.
Il risultato è Network As¬
sociates, la decima azienda
mondiale di software, che
sarà il più grande fornitore di
software per computer e ser¬
ver con hardware Intel e
sistemi operativi Microsoft.
NA e numero uno mondiale
anche più in generale nel
software per la sicurezza e la
gestione delle reti.
Le linee di prodotto delle due
aziende erano praticamente
complementari, il che ha
semplificato le cose.
Poco più d'un anno fa
Network General aveva inte¬
grato la propria linea di pro¬
dotti Distributed Smffer con
McAfee Enterprise, la nuova
suite di sicurezza e gestione
della rete ottimizzata per NT
È stato questo l'inizio d’una
collaborazione davvero profi¬
cua. come abbiamo visto.
Entrambe le aziende sono
poi di stanza in California, a
Menlo Park Network Gene¬
ral. a S. Clara l'altra.
La fusione è ovviamente sot¬
toposta ai soliti meccanismi
di controllo federali ed azio¬
nari, e si prevede avrà un iter
di 90 giorni. Il direttore gene¬
rale sarà Bill Larson, che
occupava analoga posizione
in McAfee, mentre a Leslie
Denend, suo omologo in
Network General, spetterà il
ruolo di presidente.
DOVE & CHI-
McAfee
Corso Indipendenza 1,
20129 Milano,
Tel. (02) 7000 4631
Network General
Viale Ippodromo 59,
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E’ di Hewlett-Packard il sito web dei mondiali di calcio
Della completa organizzazione informatica dell'evento fa parte anche la pre¬
senza su Internet dell'evento che si terrà in Francia la prossima estate
Hewlett-Packard è il fornitore
ufficiale di prodotti e di servizi
informatici per il sito Web
della World Cup 1998 e per
l'intera rete informativa che
supporterà l'organizzazione
dei Campionati mondiali di
calcio. Il sito Web può essere
consultato all'in dirizzo'
Lvww france98 comi Si pre¬
vede che durante i periodi di
maggiore attività il numero di
collegamenti giornalieri al sito
oscillerà tra i 10 e i 20 milioni. La rete informati¬
va della World Cup gestirà l'accreditamento di
più di 50.000 persone tra addetti, volontari e gio¬
catori, e fornirà accesso alle informazioni a più di
10.000 giornalisti.
Oltre al sito Web e alla rete informativa, la World
Cup userà i servizi di assistenza e i prodotti infor¬
matici offerti da HP per applicazioni riguardanti i
risultati delle panne, le elaborazioni statistiche, la
comunicazione globale e i sistemi di biglietteria I
sistemi informatici Hewlett-Packard forniranno
prestazioni, affidabilità, capacità di integrazione e
di gestione tali da consentire all'intero sistema
informativo della World Cup di supportare le
applicazioni strategiche relative all'evento, quali
la gestione dell'accreditamento, degli alloggi,
della posta elettronica, dei media, dei risultati
delle partite, delle statistiche, dei servizi di sicu¬
rezza, dell'emissione di biglietti e delle prenota¬
zioni.
Inizialmente le apparecchiature HP installate
comprenderanno oltre duemila Client tra desktop
Vectra, portatili Ommbook e palmtop
La rete si comporrà di più di 100 server a base
UNIX e Windows NT; 100 reti supportate da hub
HP AdvanceStack, router e commutatori. 500
stampanti di rete; palmtop, jukebox a memoriz¬
zazione ottica L'intera soluzione informatica
della World Cup '98 sarà implementata nel corso
di circa 30 mesi di lavoro, e si prevede che rag¬
giunga la capacità operativa completa entro il
terzo trimestre 1998
Ma l’Italia ci sarà ai mondiali di calcio del 1998?
Al momento in cui scriviamo non lo si sa ancora
In fiduciosa attesa del ritorno contro la Russia ci
connettiamo per avere i dati
Ce li dice il sito del mondiale? No. dobbiamo atti¬
vare il link al server della Fifa Bella parola per
uno spareggio.
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Creative incentiva
la rottamazione audio
Chi passa ad AWE ottiene
una supervalutazione del¬
l'usato di qualunque
marca
Dal 29 settembre al 31 gen¬
naio '98 chiunque sostituirà la
propria scheda audio di qualsia¬
si marca con una Sound
Blaster AWE64 versione
Standard o versione Gold rice¬
verà da Creative Labs un asse¬
gno rispettivamente di 30 o 65
mila lire. Si tratta d una misura
in qualche modo simile agl'in¬
centivi per la rottamazione
offerti dal Governo italiano per
l'acquisto di nuove auto
Creative ha percepito questa
esigenza provenire dal mercato
odierno.
Gli avanzamenti della riprodu¬
zione Midi o per i giochi che
supportano SoundFont o
Advanced WavEffects, infatti,
hanno stimolato l'utenza ad
adeguare la sezione audio, ma
il mercato dell'usato in questo
settore è praticamente fermo.
Ecco quindi un'offerta per ora
unica nel panorama italiano
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Christmas, su Internet gli acquisti di Natale
Per Natale i personal computer, le stampan¬
ti, i videogiochi si potranno acquistare in
modo facile e rapido su Internet grazie a E-
Christmas |l http://www.e-christmas.comi \
l'iniziativa promossa da Microsoft, Hewlett-
Packard, UPS, VISA, EuroCard.
Lo scopo principale è quello di favorire anche in
Europa il commercio elettronico che stenta a
decollare. Infatti nel vecchio continente, secondo
una stima IDC, solo il 16% delle aziende ritiene
che sia importante essere su Internet, mentre
negli Stati Uniti e in Giappone questa percentua¬
le sale al 30% e addirittura al 52% nei paesi
emergenti del Sud Est asiatico. Per far capire alle
imprese europee che il commercio elettronico
può avere importanti ricadute economiche,
Microsoft ha quindi lanciato E-Christmas, che ha
subito trovato l'adesione di importanti società di
informatica, di distribuzione, di credito II sito E-
Christmas è stato aperto nel mese di novembre
e per tutto il periodo saranno selezionati i fornito¬
ri che metteranno a disposizione la merce per gli
acquisti natalizi. Visto la dimensione delle richie¬
ste che puntualmente per Natale si riversano
sulla rete, il giro d affari dovrebbe essere molto
interessante. E-Christmas. più che un negozio
virtuale, sarà una specie di sportello elettronico
che indirizzerà gli acquirenti verso i siti che offri¬
ranno i prodotti richiesti. A E-Christmas saranno
collegati infatti i siti commerciali di 21 Internet
Service Provider, cioè dei fornitori di servizi sulla
rete, distribuiti in 9 paesi europei. Il servizio sarà
fornito in 6 lingue con prezzi indicativi segnalati in
diverse valute. Sarà proposto un prezzo 'tutto
compreso" in cui è previsto anche il costo della
distribuzione e delle tasse Si potranno verificare
in tempo reale le spedizioni e le modalità di paga¬
mento rispecchieranno quelle maggiormente dif¬
fuse nelle singole nazioni All'iniziativa E-
Christmas partecipa anche KPMG, che elaborerà
un'analisi di tutti i dati dell'esperimento, vale a
dire quante volte il sito è stato visitato, il numero
degli ordini, la risposta delle aziende che hanno
fornito i prodotti. Sarà dunque possibile fare una
prima valutazione coordinata del commercio
elettronico in Europa, soprattutto per mettere a
punto un infrastruttura adeguata alle richieste
che ancora non esiste.
Nokia: il cellulare GSM si avvicina al computer
Il Nokia 9000i è molto più di un telefono digitale con tutte
le funzioni. Oltre alle chiamate vocali, esso consente all'utente di
inviare e ricevere fax. e-mail e messaggi di testo (SMS), nonché di
accedere ad Internet e a database aziendali e pubblici.
di Enrico Ferrari
Da tempo oramai i telefoni cellulari
stanno integrando sempre più funzioni,
in modo che. oltre a telefonare, il
telefono possa essere usato anche
come agenda od orgamzer personale
L'obiettivo finale è naturalmente quello
di arrivare ad apparecchi simili ai PDA.
che possano svolgere piu compiti in un
guscio estremamente piccolo
La nuova sene di telefono GSM Nokia
6100 va in questa direzione ed è costi¬
tuita da tre prodotti: Nokia 6110 per
sistemi GSM 900, Nokia 6130 per lo
standard GSM 1800 e Nokia 6190
per sistemi GSM 1900 II Nokia
6110 sarà in Italia intorno a feb- y
braio
Le funzioni classiche dei
telefoni GSM sono spinte al
massimo fino a 270 ore
con batteria sottile e fino a
450 ore con batteria este¬
sa.
Inoltre è il primo telefono
cellulare ad avere tutti e
tre gli standard vocali:
l'Enhanced Full Rate
(EFR). che migliora la
qualità della trasmis¬
sione della voce, i 1
Full Rate (FRI e infi¬
ne l'Half Rate IHR)
Grazie alla tecnolo¬
gia digitale ed alla
capacità delle reti telefo¬
niche di inviare diversi segna¬
li, il Nokia 6110 permette all'utente di
impostare in modo diverso il telefono a
seconda delle situazioni, attraverso le
funzioni Gruppi chiamanti e la loro iden¬
tificazione e attraverso diversi toni di
chiamata e grafici sul display Per
esempio, selezionando la modalità
'Riunione', il telefono può essere impo¬
stato per suonare solo per le chiamate
importanti, mentre se si seleziona la
modalità 'All'aperto', squillerà piu forte
e solo per le chiamate private
Un primo esempio di come il telefono
converge verso altre periferiche elettro¬
niche 6 data dall'interfaccia ad infraros¬
si incorporata, che permette all'utente
di stampare i messaggi grazie al colle¬
gamento con un PC; la stessa interfac¬
cia consente al telefonino di dialogare
con un altro modello per scambiare
dati
Altra caratteristica innovativa sono i
videogiochi inseriti nel Nokia 6110:
Snake, Logic e Memory, utilizzando il
collegamento a raggi infrarossi incorpo¬
rato si può giocare con il 6110 di un'al¬
tra persona
Il Communicator 9000 è stato il primo
esempio di alta integrazione fra un PDA
ed un telefono GSM: visto il successo,
Nokia propone Communicator 9000i,
una nuova versione con applicazioni
ottimizzate, agenda elettronica avanza¬
ta e servizi Internet
basati sullo Smart
Messagmg
Il nuovo prodotto è
disponibile per i mercati
GSM 900 e 1800 e sarà
commercializzato in Italia
all'inizio dei 1998. Tutte le
applicazioni dei Nokia 9000i
Communicator, come il tele¬
fono. il fax, Internet e l'agen¬
da, sono state migliorate nella
funzionalità in modo da offrire
un utilizzo sempre piu semplice
e rapido.
Per esempio, il Nokia 9000i Com-
municator può inviare messaggi
SMS di 2.280 caratteri, mentre lo
standard dei telefoni attuali e di 160
caratteri. Con il servizio Text Web
basato sullo Smart Messagmg, l'uten¬
te è in grado di ottenere informazioni
da Internet, utilizzando il servizio SMS,
in un formato di testo semplice, senza
grafici o immagini. Le informazioni Text
Web possono essere ad esempio orari
dei voli, previsioni del tempo o del traf¬
fico e informazioni sulle quotazioni di
borsa.
Le applicazioni lavorano contempora¬
neamente e vi si può accedere con la
semplice pressione di un tasto.
Quando la tastiera è chiusa, il Nokia
9000i Communicator può essere usato
come un telefono cellulare digitale.
Quando la tastiera del Communicator
viene aperta, l'altoparlante e il microfo¬
no si attivano, consentendo all'utente
di visualizzare documenti sullo scher¬
mo LCD mentre la conversazione è in
corso
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IBM ha annunciato la disponibilità della tecnologia a 64-bit più completa del mondo UNIX
La soluzione a 64-bit IBM con S70 RS/6000 e AIX 4.3
Big Blue a tutto campo con workstation e server RS/6000 per aumentare la produttività nella ricerca scientifica,
nell'ingegneria e nella progettazione ed elaborazione mission-critical.
Annunciata la tecnologia a 64-bit più avanzata del mondo UNIX: AIX version 4.3
di Francesco Fulvio Castellano
In meno di un anno IBM ha
più che triplicato la potenza
delle prestazioni dei suoi ser¬
ver aziendali RS/6000. e i
sistemi a 64-bit proteggono
ora gli investimenti dei suoi
clienti, non solo, ma offrono
consistenti miglioramenti
nelle prestazioni a 64-bit per il
business elettronico.
Funzionalità e applicazioni
mission-critical ineguagliate
si va dall'hardware alla gestio¬
ne dei sistemi e clustermg, al
supporto e manutenzione
Ora IBM ha annunciato la
disponibilità della tecnologia a
64-bit più completa del
mondo UNIX.
La soluzione comprende il
server, Modello S70 RS/6000,
AIX Versione 4.3 ed una serie
di applicazioni e middleware a
64-bit di IBM AIX Versione
4 3 offre agli utenti la possibi¬
lità di eseguire contempora¬
neamente le applicazioni a
64-bit e a 32-bit, salvaguar¬
dando i loro investimenti e
offrendo immediato migliora¬
mento delle prestazioni, pre¬
parandoli altresì per l’elabora¬
zione a 64-bit futura Secondo
IBM, la versione 4.3 è il siste¬
ma operativo piu adatto all’o¬
peratività Web di tutta l’area
UNIX.
La soluzione UNIX a 64-bit di
IBM permetterà agli utenti di
sfruttare tutti i benefici delle
nuove applicazioni Tra questi,
il data mining e data ware-
housing, che richiedono siste¬
mi più capaci con database
più grandi e sistemi operativi
in grado di gestire maggiori
quantità di dati Ora. stabilito
da Nomos Ricerca, da IDC, da
Sirmi che questo è un merca¬
to da 900 miliardi, definito
"piatto" per crescita, ad IBM
invece va benissimo e inten¬
de con questi annunci aggre¬
dire il mondo delle worksta¬
tion.
Modello S70
Enterprise
Server
Il modello S70 Enterprise
Server estende la scalabilità
di RS/6000 al mercato dei
server aziendali di fascia alta
E’ disponibile nella configura¬
zione Symmetric Multi
Processor (SMP) a 4-, 8- e
12-vie.
Una sola scheda circuiti con¬
tiene quattro microprocessori
PowerPC RS64 ed è alloggia¬
ta in un involucro protettivo.
S70 è disponibile con 16 GB
di memoria massima per
rispondere alla crescente
domanda di applicazioni a 64-
bit.
Molti importanti fornitori di
software hanno collaudato le
loro applicazioni e database
su S70 e hanno manifestato
l’intenzione di adottare IBM
AIX 4 3 BaaN ha comunicato
di aver potuto eseguire le pro¬
prie applicazioni a 32-bit su
AIX 4 3 senza modificare i
programmi. SAP ha affermato
che AIX è stata una delle
prime piattaforme disponibili
per SAP R/3 e oggi oltre
2.000 utenti utilizzano R/3 su
IBM RS/6000
I fornitori di database che
stanno testando i loro prodot¬
ti a 32-bit su S70 comprendo¬
no Informix, Lotus, Oracle,
Sybase e, naturalmente, IBM
stessa.
RS/6000
La piattaforma IBM RS/6000
è composta da una famiglia di
computer basati sul sistema
operativo AIX: dall'offerta di
fascia alta dei sistemi paralleli
SP (MPP) ai midrange simme¬
trici multiprocessore (SMP)
sino ai server e alle worksta¬
tion.
La famiglia RS/6000 rappre¬
senta una delle linee più sca¬
labili sul mercato e garantisce
funzionalità di connettività tali
da consentire la condivisione
dei dati, applicazioni e risorse
con PC, mainframe, worksta¬
tion e server UNIX
II sistema operativo AIX ver¬
sione 3 2.5, 4 I e 4.2 di IBM
ha recentemente ottenuto la
certificazione ITAA 2000, che
ne attesta l'adeguatezza ad
affrontare in tutta sicurezza il
problema dell'anno 2000
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Da QDI la scheda madre Legend ILX
Il successo di questa nuova scheda madre è conferito
da alcune caratteristiche fondamentali: al suo interno
vengono infatti implementate molte funzioni che prima
erano realizzate esternamente come il settaggio dei vari
ponticelli. Questi sulle schede Legend sono totalmente
assenti.
Asian Byte presenta “Enoch Village”
No, non è una società asiatica. Asian Byte, nonostante il
nome, è una società bolognese attiva nell'assemblaggio
e distribuzione di PC, accessori e componenti. Nasce ora
il progetto Enoch Village, un accordo di collaborazione
con rivenditori "privilegiati" sul territorio nazionale.
Annunciato ASIAnet, un Internet Service provider.
dì Francesco Fulvio Castellano
Le schede di formato ATX
(305x244 mm) fanno uso
della esclusiva tecnologia
SpeedEasy, che riconosce
automaticamente la velocità
giusta per il processore instal¬
lato e si regola di conseguen¬
za Anche quando si effettua
la sostituzione del vecchio
processore con uno più
recente la scheda riconosce
il nuovo processore e si
adegua automaticamente,
La scheda Legend I è basata
sul piu recente chipset Intel
440LX per Pentium II con
velocità da 233 a 333 MHz; la
porta AGP (Accelerated
Graphic Porti riserva una
banda dedicata di oltre 500
MBps per le massime presta¬
zioni grafiche in 3D grazie
anche alla possibilità di utiliz¬
zare la memoria RAM princi¬
pale per funzioni grafiche
avanzate come lo Z-buffer.
mentre il supporto per il pro¬
tocollo Ultra DMA garantisce
prestazioni fino a 33 MBps
per periferiche come il CD¬
ROM e il disco rigido.
Il LANDesk Client Manager
fornisce all'utente un modo
facile per tenere sotto control¬
lo lo stato dei vari elementi
hardware della scheda come
la velocità delle ventole, la
temperatura del sistema e i
livelli di tensione. Il tutto è
realizzato in funzione di servizi
di teleassistenza, su una
postazione remota, tipica¬
mente un centro di manuten¬
zione, si può perfino monito¬
rare se si sta tentando di apri¬
re la custodia del PC.
E’ garantito il supporto per i
nuovi floppy da 120M (LS-
120 ) ed è prevista l'autoac¬
censione in caso di allarme o
in presenza di chiamata sul
modem, utile per ricevere i
fax lasciando la macchina in
attesa. La scheda Legend I
LX è caratterizzata
anche da una gestione
completa dell'energia in
accordo con le direttive
Microsoft PC97, che
tendono a risparmiare
energia dove non è
richiesta, contribuendo
cosi a tenere bassa la
temperatura del sistema
e quindi una minore pro¬
babilità di guasto.
La dotazione di memo¬
ria: si può arrivare a 512
MB con le SDRAM a 168 pin
oppure arrivare a 1 GB con le
classiche EDO, abbastanza
anche per le applicazioni che
necessitano molta memoria.
Gli alloggiamenti previsti
sono 4 di tipo PCI e 3 di tipo
ISA
Canali Input/Output: 2 canali
seriali a 16 Byte con un dop¬
pio UART 16550, una porta
parallela di tipo avanzato bidi¬
rezionale multimodale
(SPP/EPP/ECP), porta per
infrarosso, 2 linee USB
(Universal Serial Bus), mouse
e tastiera PS/2 e porta floppy
per formati fino a 2,88 M.
Tutte le porte possono esse¬
re abilitate o disabilitate da
BIOS, aggiungendo così un
ulteriore livello di flessibilità.
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Un altro mondo, perché sembra una storia da piccolo mondo antico
Eppure è attualissima. Questa società nasce nell'ottobre del 1991
come AR (dalle iniziali del fondatore e attuale Presidente di Asian
Byte, Roberto Albanese) e la sua "specializzazione" era quella di
importare da Taiwan piccole quantità di "pezzi" dì tutto ciò che
aveva attinenza con l'IT dì allora Inizia cosi ad assemblare PC e a
commercializzarli e nel primo anno di attività realizza un fatturato di 3
miliardi di lire Insomma. una piccola azienda per piccoli utenti II suc¬
cesso è stato folgorante. Oggi Asian Byte è una realtà tutta bologne¬
se (Calderara di Reno, per l'esattezza): assembla e vende 7 000 PC
all'anno (4.500 nel '961, con proiezione '98 di 12.000 unità, avrà un
fatturato di 42,3 miliardi di lire entro la fine dell'anno, ha un comples¬
so produttivo con 40 persone e prevede, nel '98, di diventare una
SpA con un fatturato che dovrebbe superare 50 miliardi di lire
Nel corso della prima conferenza stampa, Asian Byte ha presentato il
progetto "Enoch Village". che non è un sistema di franchising, ma la
concessione ad una catena di negozi selezionati (una trentina circa)
per la promozione del marchio Ad ogni modo, il canale distributivo è
di circa 500 dealer Perché Enoch’ Ma perché Enoch è l’uomo più
vecchio della terra, prima di Matusalemme, quindi sinonimo di sag¬
gezza. Parola di Albanese Roberto. Qual è la filosofia adottata da
Asian Byte? La "forza" di questa società sta nella qualità e nell'affi¬
dabilità dei suoi prodotti, oltre ad un servizio di assistenza tecnica di
prim'ordine: fermo macchina tempo "zero".
I prodotti sono, oltre ai modelli con processore Pentium II. la famiglia
di PC Enoch linea Pentium e linea PentiumPro. Vengono impiegate
motherboard basate sul chipset Intel 430TX e processori Pentium
MMX da 166 e 233 MHz. In molti modelli sono presenti schede gra¬
fiche ad alte prestazioni con Matrox Mistique e acceleratori grafici
per applicazioni multimediali Sfruttano appieno le caratteristiche del
sistema operativo Microsoft Windows NT e sono costruiti per appli¬
cazioni server di rete e server grafici La linea comprende modelli
Mono, Dual e Quad processor, con interfaccia Fast Wide SCSI Nei
modelli impiegati come server di rete è prevista l'installazione di hard
disk "hot swap" in tecnologia RAID 5. L'assistenza tecnica sul terri¬
torio nazionale è stata assegnata, dopo un importante accordo, alla
ICL Sorbus (un'azienda del gruppo Fujitsu con sede a Milano) che,
con 50 persone, assicura la presenza tempestiva ed efficace per
qualsiasi problema. (Un esempio: il Comune di Milano ha acquistato
da Asian Byte, in seguito a bando di concorso, ben 670 PC per un
valore di quasi 3 miliardi di lire, e saranno "assistiti" proprio da ICL
Sorbus) Comunque, gli interventi vengono eseguiti in tutta Italia da
ICL entro le 24 ore lavorative per i PC ed entro le 16 ore per i server
E - stata presentata, inoltre, l'attività di ASIAnet. nato nel '95 come
Internet Service provider sul territorio nazionale. Opera con un'ampia
gamma di servizi che vanno dalle applicazioni interattive sul Web alle
reti Intranet e dal commercio elettronico alle videoconferenze Ha
una rete di 180 punti di accesso (tutte le province piu alcune località
importanti dal punto di vista demografico ed economico), 3300 utenti
a livello dì network e un'offerta di ASIAnet che consente la connes¬
sione alla rete Internet al costo di una telefonata urbana sulla più
vasta estensione del territorio nazionale. ASIAnet fornisce anche il
sistema Video Conferenza Multi Utente Internet I professionisti di
ASIAnet hanno ideato, per gli utenti dei loro servizi, Internet Kit colle¬
gamento facile, che contiene un manuale di installazione, un contrat¬
to di collegamento ed il software dì installazione su dischetto o CD
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Asian Byte Srl - Via Marzocchi 27, Bargellmo
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Da SGS-Thomson un dispositivo che integra le soluzioni multimediali
Da SGS-Thomson Microelectronics arriva un nuovo dispositivo, denominato ST PC Consumer, che integra
in soluzione monolitica tutte le funzioni di un PC multimediale.
Il nuovo dispositivo integra
un processore ad elevate
performance completamen¬
te compatibile con i dispositi¬
vi standard X86 di quinta
generazione, tutta la logica di
supporto (PCI. ISA, IDE.
DMA e gli interrupt control¬
ler), un sottosistema grafico
e un canale video
La base dell'ST PC Con¬
sumer è costituita da un'u¬
nità di elaborazione avanzata
a 64 bit, denominata SST36,
contenente un controllore
DRAM (Data RAM. memoria
dati ad accesso casuale) a 64
bit, un controllore accelerato-
re di grafica e video a 64 bit
e un controllore PCI del bus
locale ad alta velocità, oltre a
un processore X86 a 32 bit
completamente PC compati¬
bile, ossia in grado di esegui¬
re applicazioni software per
DOS, Windows, OS2 e
Oracle Costruito utilizzando
un processo CMOS a bassa
tensione a 0,35 micron con 5
livelli di interconnessione, in
grado di offrire una perfor¬
mance paragonabile a quella
di un tipico sistema di gene¬
razione P5 a un prezzo infe¬
riore a 40 dollari per quantità
elevate, il dispositivo è sup¬
portato da un ambiente di
progettazione efficiente e
flessibile in cui sono utilizza¬
te tecniche HDL e di sintesi.
Il SST86 è la piattaforma di
base per una sene di dispo¬
sitivi supermtegrati al cui svi¬
luppo SGS-Thomson sta
lavorando per soddisfare i
requisiti di quelle applicazioni
che necessitano della com¬
patibilità PC ma che richiedo¬
no una migliore ottimizzazio¬
ne costo/prestazioni rispetto
alle soluzioni PC standard.
L'unità centrale del proces¬
sore è basata su logica digi¬
tale completamente statica
che comprende un pipeline
a cinque fast, un'unità di ela¬
borazione parallela integrale
a virgola mobile, una cache
di dati e istruzioni unificata
da 8 KB, velocità di clock
dell'unita centrale fino a 133
MHz e funzioni a basso con¬
sumo di energia SMM
(System Management Mo¬
de, modalità di gestione del
sistema). L'ST PC Consumer
supporta
quattro
moduli
SIMM che
consento¬
no l’utilizzo
di un mas¬
simo di
128 MB di
memoria
di sistema.
Oltre alle
funzioni di
accelera¬
zione per
Windows e per la grafica
SVGA integrate nel 5ST86,
l'ST PC Consumer offre una
gamma di caratteristiche
aggiuntive per la gestione di
flussi video MPEG o simili.
Ad esempio, e possibile
variare proporzionalmente e
in modo uniforme il flusso
video in uscita, è possibile
effettuare una conversione
dello spazio dei colori men¬
tre le funzioni ‘kroma-key" e
di controllo del colore con¬
sentono la miscelazione dei
flussi video con i dati del
frame buffer non video II
dispositivo ST PC Consumer
include un codificatore per
televisione digitale che con¬
sente la visualizzazione di
immagini grafiche VGA o di
flussi video a tutto schermo,
ricevuti tramite la porta di
ingresso video, sugli schermi
di apparecchi televisivi PAL
o NTSC
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SGS-Thomson
Ufficio Commerciale - Assago
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WinZip diventa un linguaggio
CH Ostfeld porta in Italia l'accesso a Zip direttamente dalle
applicazioni
E’ finalmente disponibile WzipScnpt. il linguaggio di programmazione
per la compressione dei dati Si tratta dell'unico prodotto sul mercato
Windows 95 ed NT in grado di comprimere o decomprimere file
direttamente dagli ambienti di programmazione, da Visual Basic ad
Access, da Paradox a Delphi, ma anche di svolgere compressioni fre¬
quenti o sulla punta del mouse oppure con un file batch
Rispetto alle librerie in commercio, WzipScript non ha bisogno di
S etti software particolari (DLL, OBJ, VCL, OCX), è indipendente
ambiente di sviluppo Tra l’altro i messaggi d'errore possono
essere reindirizzati su un file in modo da esser visti tutti insieme a
compito eseguito senza che si debba sempre interrompere l’elabora¬
zione. Il prezzo al pubblico è di lire 495 mila più IVA per un numero
illimitato di distribuzioni. E' inoltre disponibile la versione 31 di Wzip
in italiano, con numerosissime migliorie sia sui tipi di file supportati
(JPG. UUE, XXE, BmHex e Base 64) che sulle librerie, adesso ben
otto. E' infine compresa l'utility selfXtractmg per decomprimere
anche in assenza di apposite utility. Il prezzo resta invariato a lire 77
mila più IVA.
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Cad.Lab un gruppo da prim
Con un fatturato '96 di oltre 52 miliar¬
di ed una struttura di 250 dipen¬
denti, è stata la prima azienda ita¬
liana del settore ad internaziona¬
lizzarsi attraverso la costituzione di
una società diretta negli Stati Uniti.
Il gruppo ha infatti fondato Cad Lab Ine, prima
società americana a capitale italiano, nel cuore della Silicon Valley,
con sede a Santa Clara in California Fra i maggiori successi del grup¬
po sono le joint-venture straniere, come quella conclusa nel giugno
1997 per un valore di oltre 1 milione di dollari con la Toyota Caelum
Ine. per l'acquisizione della soluzione di modellazione e drafting
Eureka Gold 97 e la relativa commercializzazione sul mercato giappo¬
nese La partnership ha sancito il primo passo di una collaborazione
commerciale e tecnologica di lungo periodo fra le due società ed ha
segnato il primo successo del Gruppo dopo soli due mesi dallo sbar¬
co nella Silicon Valley confermando i positivi riscontri raccolti sul mer¬
cato americano. Un altro accordo riguarda il Gruppo Candy, che ha
scelto lo scorso luglio di adottare le soluzioni Cad.Lab per tutte le sue
società in Europa
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Con la stampante DocuPrint XJ4C Xerox entra nel mercato SOHO
E cosi anche Xerox entra nel mercato consumer con una nuova stampante rivoluzionaria e la prima
a getto d'inchiostro a colori: è la DocuPrint XJ4C e incrementa la produttività di professionisti
e piccoli uffici per la velocità e l atta qualità della stampa a quattro colori.
Presentate anche due nuove stampanti di rete N32 e N24.
di Francesco Fulvio Castellano
La Xerox SpA, nel corso di una
conferenza stampa a Milano,
ha annunciato la nuova Xerox
DocuPrint XJ4C. una stampan¬
te colore rivoluzionaria 600 dpi
a getto d'inchiostro, rivolta a
tutti quei professionisti che.
operando in ambiente SOHO
(Small Office/Home Office),
desiderano dotarsi di una stam¬
pante a colon dalle caratteristi¬
che elevate ad un prezzo con¬
tenuto: 470.000 lire.
Questa stampante utilizza tec¬
nologia SmartPrint Automatic
Image Enhancement (AIR) svi¬
luppata da Xerox, che permette
di eseguire automaticamente,
durante la stampa, l'ottimizza¬
zione della qualità delle imma¬
gini e delle foto a colori. E' una
stampante che si caratterizza
per essere dotata di quattro
piccoli serbatoi colore separati:
in questo modo, a differenza di
quanto accade con altre stam¬
panti a getto d'inchiostro nella
stessa fascia di prezzo, gli uten¬
ti possono sostituire una car¬
tuccia esaurita senza essere
costretti a sprecare l'inchiostro
ancora disponibile negli altri tre
serbatoi.
La stampante DucoPrmt XJ4C
dispone di funzionalità quali l'e¬
rogazione di informazioni
riguardanti l'esaurimento del
livello d'inchiostro e lo stato del
lavoro in corso. Inoltre, il rapido
ritorno all'applicazione, una
volta lanciata la stampa, per¬
mette agli utenti di continuare
a lavorare senza dover attende¬
re il completamento del pro¬
cesso di stampa
Ulteriori caratteristiche riguar¬
dano la stampa in nero a
600x600 dpi su carta comune,
la stampa a 600x600 dpi su
carta inkjet e la stampa a colori
a 300 dpi su carta comune. La
stampante è compatibile con
Windows 3.1 x, Windows 95 e
DOS e si avvale del sistema
Xerox SmartPrint per semplifi¬
care l'impiego e per garantire
alti livelli di qualità nella stampa
a colori. Molto contenuto l'in¬
gombro della macchina.
Questa stampante è stata pro¬
gettata per essere facile da
installare e da usare: il driver di
stampa user-friendly per i PC
Windows e l'apposita scheda
di installazione veloce consen¬
tono agli utenti di disporre fin
dal primo momento di tutti i
vantaggi che caratterizzano
questo prodotto.
Garanzia un anno e assistenza
hot-line e riparazione e/o sosti¬
tuzione della macchina garanti¬
te m 48 ore su tutto il territorio
nazionale.
Contemporaneamente Xerox
ha annunciato l'ingresso nel
segmento high-end con Docu
Print N32 e DocuPrint N24. due
stampanti di rete con un inte¬
ressante rapporto prezzo/pre-
staziom Si tratta anche qui del¬
l'annuncio della maggiore rivo¬
luzione mai avvenuta all'interno
di uno dei segmenti in maggior
crescita, quello delle stampanti
di rete E' una nuova serie di
stampanti laser monocromati¬
che di rete, con funzionalità
simili alle fotocopiatrici e rap¬
presentano. nel loro genere, i
modelli più veloci, più economi¬
ci e più avanzati
La stampante laser Xerox Do-
cuprint N32. 32 pagine al minu¬
to, è proposta a lire 6.400.000,
mentre ia DocuPrint N24, 24
pagine, è offerta al pubblico a
lire 5 900.000 Questi nuovi
modelli rappresentano le uni¬
che stampanti di rete ad essere
fornite complete di software
Adobe PostScript. 12 MB di
memoria e funzionalità Ether¬
net integrate.
Secondo IDC le stampanti nella
fascia compresa tra le 20 e le
40 pagine al minuto rappresen¬
tano il segmento in maggior
crescita di tutto il mercato delle
stampanti laser monocromati¬
che di rete Insieme con le due
DocuPrint N32 e N24 Xerox ha
annunciato anche PrintMap,
una piattaforma per la gestione
delle stampanti in ambito azien¬
dale in grado di rilevare e gesti¬
re attivamente sia stampanti
Xerox che di altre macchine.
Questo software si propone
come unico strumento per la
gestione di tutte le stampanti
collegate alla rete, ed è l'unico
software esistente sul mercato
capace di lanciare le applicazio¬
ni di printer management spe¬
cifiche di ciascun produttore,
come JetAdmin di H-P, Mark-
Vision di Lexmark e altri
Entrambe le nuove stampanti
sono le prime ad essere dotate
di una nuova architettura stra¬
tegica denominata Xerox
WorkSet, messa a punto per
una gestione della carta e pre¬
stazioni "importanti" durante la
stampa di set di documenti o di
originali multipli (il cosiddetto
"mopying"),
Infine, le nuove stampanti di
rete Xerox sono le prime ad
offrire gratuitamente il Post¬
Script di Adobe come funziona¬
lità standard. La società ha
annunciato, infatti, di aver con¬
cluso un'alleanza strategica con
Adobe per offrire, compreso
nel prezzo, il software
PostScript in tutti i modelli,
anche nelle configurazioni
basse
Oltre all'integrazione di
PostScript Level2 come stan¬
dard per i modelli DocuPrint
N32 e N24, l'accordo tra Adobe
e Xerox prevede un piano di
migrazione per includere
Adobe PostScript come funzio¬
nalità standard sulle future ver¬
sioni di questi modelli di rete
Xerox.
La nuova struttura commercia¬
le di Xerox, per soddisfare le
esigenze dei canali commerciali
per soluzioni di fascia personal
e di rete, si chiamerà ora Xerox
Channels Group.
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Speed Doubler 8 migliora il nuovo Mac OS 8.0
E' disponibile da Questar Connectix Speed Doubler 8 per Mac OS 8.0. il nuovo
sistema operativo di Apple. Vengono così aggiunte nuove funzionalità
alle caratteristiche originarie di Speed Doubler. tra cui un'emulazione 68K
più efficiente, migliori prestazioni sui dischi e copia dei file più veloce.
di Enrico Ferrari
Altre caratteristiche salienti
sono la possibilità di pianifi¬
cazione della copia di file e
della sincronizzazione di car¬
telle e l'introduzione di nuove
abbreviazioni da tastiera.
Speed Doubler 8 funziona su
sistemi con processor
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Con Speed Doubler 8 Copy
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Book, di hard disk removibili e
di reti Macintosh hanno a
disposizione una soluzione di
backup semplice, flessibile e
automatizzabile, inoltre, la fun¬
zione Keyboard Power e le
abbreviazioni da tastiera per¬
mettono agli utenti di lanciare
applicazioni, aprire file, navigare
attraverso i menu delle applica¬
zioni e digitare testi ripetuti
premendo un solo tasto
Le funzioni di miglioramento
della copia di file di rete
richiedono Open Transport
I 1 2 o successivo, una rete
AppleShare e Speed Doubler
8 installato sia sulle postazio¬
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Overland: un’avventura tecnologicamente avanzata con fini di solidarietà
Una grande avventura che, anche con l'aiuto della tecnolo¬
gia, diventa un progetto di solidarietà: questo è Overland,
un progetto che coinvolge diciassette uomini, 4 camion,
40.000 chilometri, 120 giorni di viaggio da New York a San
Paolo attraverso la Terra del Fuoco.
La spedizione Overland, giunta alla sua seconda fase (partita da Roma
nel 1996 per tornarvi nel 2000 dopo aver fatto il giro del mondo), rap¬
presenta una reale occasione per aiutare i bambini delle zone piu
povere e disagiate dell'America Latina II progetto si inserisce nell'am¬
bito del programma "Pro Andes" promosso dallUnicef insieme ai
governi e a varie organizzazioni locali a partire dagli anni '80. con l'o¬
biettivo di realizzare scuole, assistenza medica, impianti per l'acqua,
igiene ambientale, fognature e servizi II progetto Overland 'Pro
Andes' è nato dalla collaborazione fra l'Umcef e le 592 Banche di
Credito Cooperativo - Casse Rurali e consente per la prima volta di
raccogliere fondi anche attraverso la rete Internet grazie al sistema di
pagamento sicuro TELEpay realizzato da SSB - Società per i Servizi
Bancari. Con TELEpay e possibile effettuare il versamento utilizzando
carte di credito o l'addebito in conto corrente e a breve anche il bor¬
sellino elettronico MINIpay Per contribuire alla solidarietà a favore
dell'infanzia in difficoltà del Sud America basta entrare in una delle
Banche di Credito Cooperativo presenti sull'intero territorio nazionale, utilizzando lo speciale conto corrente
Overland Pro Andes n 23 983 (presso Iccrea Spa - Abi 8000 - Cab 3200). od effettuando un versamento
via Internet collegandosi al sito Mio y/www occ 1 e servendosi del sistema di pagamento sicuro TELEpay
Sullo stesso sito la spedizione è documentata in tempo reale, mentre RAIUNO manda in onda periodica¬
mente reportage di questo viaggio tra i paesi e le culture del mondo. A tutti coloro che verseranno almeno
10 mila lire verrà rilasciato in omaggio un poster-attestato di partecipazione
Overland contribuirà alla realizzazione di progetti Umcef-Pro Andes: in Messico. Guatemala. El Salvador,
Honduras. Nicaragua, Costa Rica. Panama. Colombia. Venezuela, Brasile. Perù. Bolivia, Cile. Argentina,
Uruguay. Paraguay, oltre all’Unicef Italia che prowederà a distnbuire i fondi raccolti.
Clementoni Interactive
prodotti "adulti" destinati ai ragazzi
Clementoni è
la nota azien¬
da marchigia¬
na leader nel
mercato dei
giochi educa¬
tivi. che con il
tempo si è
evoluta nel
settore dei
giocattoli,
per risponde¬
re alle esi¬
genze dei
bambini e dei
ragazzi che cambiano Nasce
cosi Clementoni Interactive
appena 3 anni fa, quando la
Clementoni fa la sua prima
comparsa sul mercato dell edu-
tainment con la pubblicazione
di un unico titolo in versione
CD-I. grazie ad un accordo in
collaborazione con la Philips.
L'anno successivo, la Clemen-
tom conferma la nuova strate¬
gia e. mentre adatta la sua
prima creazione multimediale al
personal computer, inaugura la
Clementoni Interactive, una
divisione interna specificamen¬
te dedicata ai prodotti Edutam-
ment Con il 1996 e in conco¬
mitanza delle festività di fine
anno, la Clementoni Interactive
presenta al mercato italiano una
vera e propria linea di prodotti
denominata 'Sapientino Edu-
tainment’, composta da otto
titoli per bambini fino a 12 anni,
quattro dei quali lanciati con¬
temporaneamente anche sul
mercato spagnolo Nel corso
del 1997 arrivano i primi ricono¬
scimenti alla qualità dei CD¬
ROM firmati Clementoni.
"Tommy & Oscar - Il fantasma
del teatro" si aggiudica il primo
premio al Bologna New Media
Prize 1997, quale miglior titolo
per bambini nella categoria
musica Per il Natale 1997. il
catalogo Clementoni Interactive
si arricchisce di due nuove pro¬
poste, una legata al marchio
Sapientmo dedicata ai bambini
fino a 8 anni e l'altra per la
fascia pre-teen Tutti i CD-ROM
sono assolutamente originali e
ideati specificamente per il sup¬
porto multimediale del quale
sfruttano a fondo le potenzia-
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Hewlett-Packard annuncia la nuova linea PC Brio
Destinata a prendere il posto della serie di PC HP Vectra 500, la nuova linea di
PC HP Brio è basata su una nuova piattaforma che offre alle piccole aziende
un'espandibilitó superiore rispetto alle macchine desktop, oltre alle prestazioni
avanzate ed alla rinomata qualità e affidabilità HP, il tutto, però, a prezzi inferiori.
La nuova linea completa di
PC Mmitower, con un nuovo
design, un nuovo nome e
nuove funzionalità, è in vendi¬
ta a prezzi che partono da lire
2.045.000 (IVA esclusa)
Le caratteristiche salienti
sono la CPU Intel a 233 MHz
con tecnologia MMX, dischi
rigidi più capienti fino a 6 GB.
prestazioni grafiche potenzia¬
te (con scheda standard
Trio64V2 e con scheda
Matrox Millennium II sui
modelli di fascia alta) e drive
CD-ROM più rapidi fino a 24x.
Il PC HP Brio offre diverse
nuove funzioni per l'utilizzo in
rete e per l'accesso ad
Internet come HP Network
Center: è un'interfaccia uten¬
te intuitive e task-oriented
che semplifica la condivisione
delle risorse e dei file all'inter¬
no di una rete peer-to-peer.
C'è la possibilità di accedere
a tutte le risorse di rete trami¬
te pulsanti-icona che facilita la
condivisione di stampanti,
drive CD-ROM. accessi Inter¬
net e unità di backup a
nastro, tra gli utenti connessi
ad una LAN
Alcuni PC della nuova linea
vengono forniti con mo¬
dem/fax interni, per rendere
immediata la conduttività in
rete.
In ogni PC HP Brio sono
preinstallati i driver per la
scheda di rete HP. la nuova
proposta HP per piccole
aziende che consente una
semplice e rapida installazio¬
ne in rete.
Software per l'accesso
Internet multiutente: comple¬
tamente integrato in HP
Network Center, i.Share con¬
sente a più utenti (fino a tre),
connessi su una LAN, di con¬
dividere un modem e una
linea telefonica per accedere
ad Internet nello stesso
momento, riducendo i costi.
HP ha reso i centri già esi¬
stenti - HP welcome center.
HP communication center e
HP support center - più intui¬
tivi aumentandone le funzio¬
nalità Ad esempio, HP sup¬
port center ora comprende il
nuovo HP smart troubleshoo-
ter, che integra la guide on-
line per il troubleshooting del
PC con il software diagnosti¬
co PC Doctor. per una sem¬
plice e rapida risoluzione dei
problemi. Il PC HP Brio ha
anche una nuova tastiera ad
accesso rapido con 13 tasti
aggiuntivi per accedere pre¬
mendo un solo tasto ad appli¬
cazioni di uso frequente.
La nuova linea sarà disponibi¬
le dal 1° ottobre, i prezzi sti¬
mati al dettaglio partono da
Lit. 2 045 000 (IVA esclusa)
per un PC modello Brio 8012
Business dotato di processo¬
re Pentium Intel 166 MHz
con tecnologia MMX, 16 MB
di RAM, cache da 256 KB e
disco rigido da 2,1 GB
La linea completa di PC HP
Brio per piccole aziende com¬
prende i modelli base Bu¬
siness, i modelli Advanced
Business con drive CD-ROM,
software per funzioni audio e
business, ed i modelli
Advanced Business Commu¬
nication, dotati di funzioni di
comunicazione estese.
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lità con Microsoft Office
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potenti funzionalità e wizard di semplice utilizzo,
Simply 3D 2 semplifica la creazione di immagini
ed effetti tridimensionali, animazioni, scenari e
clip art drag-and-drop, permettendo l'utilizzo di
immagini e di effetti in 3D per illustrare idee e
concetti. Simply 3D 2 offre un'ampia libreria di
immagini pronte per l'uso che comprende oltre
400 clip art drag-and-drop textured. organizzate in
comode categorie, 100 tipi di materiali diversi
applicabili agli oggetti mediante drag-and-drop,
immagini con diverse illuminazioni, animazione e
altro ancora. Simply 3D 2 supporta OLE 2.0 per
consentire l'utilizzo e l'accessibilità ai tool e alle
immagini tridimensionali all'interno dei tradizionali
programmi di word processing e presentazione e
delle soluzioni di grafica aziendale. Viene garantito
anche il supporto VRML per la creazione rapida di
animazioni a bassa ampiezza di banda ed il sup¬
porto di GIF trasparenti per semplificare la crea¬
zione di GIF animati di piccole dimensioni.
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Micrografx Italia Srl
Via Ettore Sacchi 8, 26100 Cremona,
IT Way, un distributore che cresce
IT Way e un distributore a valo¬
re aggiunto (VAD) specializzato
nel mercato degli Open System
(UNIX e NT) e nel mercato
InternetZ/Intranet/Extranet
Consulenza, training e servizi
sono le chiavi di successo di IT
Way IT Way è il master distri-
butor ufficiale di SCO, Net¬
scape, Progressive Networks,
Century Software, Computone.
Athos-Fax, Fulcrum. McAfee.
NETcs, NetDynamics, Net-
Ob|ects, Sunsoft-Java, Trend
Micro, Visigenic, Wingate, Xylan
e distributore di: 3COM, Cisco,
Microsoft, OKI, Tandberg.
FTP Software, azienda leader
nelle soluzioni software per
networking, e IT Way, distribu¬
tore specializzato nel mercato
dei sistemi aperti e negli ambiti
Internet/Intranet/Extranet,
hanno raggiunto un accordo per
la distribuzione dei prodotti FTP
Software sul territorio nazionale
FTP Software tornisce applica¬
zioni e servizi necessari per
creare reti IP virtuali, che per¬
mettono agli utenti di estendere
le proprie reti in maniera sicura
e di facile gestione. FTP
Software ha recentemente
inaugurato la propria sede italia¬
na per supportare al meglio i
propri clienti e i propri partner
Un altro accordo è stato siglato
con McAfee Italia, filiale italiana
di McAfee Associates Ine. per
la distribuzione sul territorio
nazionale dei prodotti McAfee
di sicurezza delle reti aziendali
NetScape Europe, nel recente
meeting di tutti i distributori
ENEA (Europe Middle East &
Africa) tenutosi a Barcellona, ha
premiato i progetti più importan¬
ti a livello europeo, la IT Way e
stato il distributore italiano
Netscape che si è contraddistin¬
to particolarmente in termini di
risultati grazie ai suoi partner
Cosi durante la serata di gala, il
Vp Sales della Netscape, Tood
Rulon Miller, ha conferito a
Cesare Valenti, presidente della
IT Way. la medaglia di bronzo
nella classifica del venduto nel
Q2, dietro ai mostri sacri della
Norvegia e del Regno Unito
Nella medesima serata, sono
stati premiati i Nap Italiani che
hanno reso possibile questo
successo
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SmartKey migliora la protezione delle applicazioni
La sicurezza informatica viene continuamente
aggiornata per garantire agli utenti una sempre
maggiore protezione, in questa ottica si inqua¬
dra l'annuncio di Eutron circa la disponibilità
della versione Plus+ della chiave hardware
SmartKey, insieme alla nuova release, la 9.0, del
software di gestione e supporto della chiave
stessa.
SmartKey Plus+ assicura il rispetto degli investimenti
grazie alla piena compatibilità con il modello preceden¬
te, oltre a garantire la protezione delle proprietà intellet¬
tuali dei programmi software.
Il rinnovato modello della chiave di
Eutron conserva i nomi già adottati dal
modello precedente relativamente
alle varie tipologie
modello base è
l'FX, la versione
più semplice
•*- ed economica;
PR. la chiave
"programmabile adat¬
tabile a ogni tipo di applicazione
software; EP, per la protezione estesa
tramite la rilevazione dei codici errati; SP è
^ invece il modello più sofisticato, ideale per le applica¬
zioni che richiedono elevatissimi livelli di sicurezza e infi¬
ne NET, pensata per le applicazioni che operano sulle
più diffuse architetture di rete locale.
Tra le caratteristiche introdotte nella nuova SmartKey
Plus+ spiccano il rinnovato ASIC, che permette di otte¬
nere migliori prestazioni, le ridotte dimensioni, l'introdu¬
zione della tecnologia SMD e la migliore trasparenza
della chiave stessa con tutte le altre periferiche che
operano tramite la porta parallela.
La SmartKey Plus+ è dotata di una forma maggiormen¬
te ergonomica che ne facilita l'installazione e la rimozio¬
ne dalla porta parallela e viene costruita, controllata,
testata e consegnata agli utenti con tempi più rapidi
Non è necessaria nessuna modifica nelle procedure di
utilizzo e di personalizzazione rispetto al modello prece¬
dente La nuova versione del software SmartKey 9 0.
che Eutron ha sviluppato per la gestione della SmartKey
Plus+, è disponibile su CD-ROM ma è sempre possibi¬
le, partendo dai CD-ROM, creare il set di floppy disk
E' inoltre inclusa una versione unificata del software di
protezione automatica GSS che consente di attivare la
protezione sia delle applicazioni DOS/Windows 3.1. sia
di quelle per i sistemi operativi Windows 95 e Windows
NT. Sono anche stati aggiunti i driver per i sistemi ope¬
rativi UNIX e LINUX
GSS consente di proteggere i programmi anche se non
si dispone del codice sorgente e permette di estendere
gli aspetti della sicurezza anche sui file che contengono
i dati.
Altre nuove caratteristiche contenute nella versione 9.0
del software sono rappresentate da una struttura mag¬
giormente razionalizzata che consente il recupero e l'im¬
piego dei driver necessari per la protezione delle appli¬
cazioni e dalle oltre 20 nuove estensioni per la compati¬
bilità con gli strumenti di sviluppo
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IBM Italia affida l'assemblaggio dei desktop a PCD e ATD
In Italia PCD e ATD danno vita a Blue Builder
Le due società, che vantano una lunga esperienza nel setto¬
re. costituiscono la Blue Builder. Attualmente i siti di assem¬
blaggio certificati in Europa sono 16. ma l’obiettivo è 20/25.
Alla ricerca del valore aggiunto, della riduzione dei costi e
della velocizzazione nelle consegne e configurazione doc.
Quello italiano è un mercato da 50.000 macchine.
di Francesco Fulvio Castellano
Nella vecchia, mitica prima fabbrica
di IBM Italia in via Tolmezzo. a
Milano, è stato annunciato l'accordo
raggiunto per una importante inizia¬
tiva con ATD e PCD. che assemble¬
ranno per IBM i PC desktop E' un
avvenimento di portata ’worldwide'
che IBM persegue da mesi e che
risolverà il problema delle ‘differen¬
ziazioni' tra cliente e cliente. Le due
società italiane, hanno dato vita alla
Blue Builder, che avrà sede a
Basiano dove ha sede anche lo sta¬
bilimento IBM e dove PCD già
assembla le workstation RS/6000.
Nello stesso giorno, in contempora¬
nea europea. IBM ha lanciato AFI -
Advanced Fulfillment Initiatives -
una iniziativa che sfrutta la leader¬
ship della società e l'esperienza dei
Business Partner per la fornitura di
soluzioni competitive AFI rappre¬
senta il completamento del pro¬
gramma AAP (Authorized Assem¬
bler Program) di IBM che consente
ai business partner di personalizzare
i PC direttamente presso i rivendito¬
ri. Questi nuovi processi produttivi
sono volti a semplificare la configu¬
razione e l'assemblaggio dei prodot¬
ti, ora dotati di scheda di tipo NLX.
di un numero minore di viti e di un
design più compatto Nei mesi a
venire, I iniziativa AFI ingloberà
miglioramenti al sistema EDI, alla
gestione ordini, del backiog e delle
capacità di rifornimento E' la sfida
IBM per vincere la battaglia dei PC
nel mondo.
Parola di Massimo Bramati,
Direttore di IBM PC Company Italia
e deus ex machina dell'intera opera¬
zione Delle 170.000 macchine
richieste dal mercato italiano, ben
30/40 mila, nel prossimo anno di
attività, saranno fornite da Blue
Builder con l'obiettivo delle 50.000
per l'anno successivo.
Attualmente tutti i PC di IBM ven¬
duti in Italia sono assemblati nell im-
pianto di Greenock. in Scozia; in
virtù del nuovo programma
Quickship qualunque ordine di PC
‘standard’ IBM viene evaso in quat¬
tro giorni con questo iter il dealer o
il distributore emette un ordine
d'acquisto ad IBM Italia che a sua
volta lo trasmette allo stabilimento
di Greenock Questa procedura fun¬
ziona bene se si tratta di un PC
standard, ma se il cliente richiede
una configurazione particolare l'ap¬
provvigionamento risulta più compli¬
cato e richiede più tempo. Con il
nuovo programma di assemblaggio
locale. IBM ritiene ora di offrire un
servizio migliore agli utenti Da qui
la decisione di costituire in tutta
Europa (alla fine del programma
saranno 20/25) una serie di centri di
assemblaggio locali per PC persona¬
lizzati ‘100% pure IBM", dotati di
componenti originali ed assemblati
secondo rigide norme di qualità
adottate negli stabilimenti IBM E
qui va ricordato l'accordo a 360
gradi e il rapporto di ampia collabo-
razione che si è instaurato con Intel
A partire dalla fine di quest'anno, la
nuova società denominata Blue
Builder e fondata con quote pariteti¬
che da ADT e PCD (che tra l'altro
sono concorrenti tra loro), assem¬
blerà a livello locale i personal com¬
puter IBM
Dal punto di vista operativo il centro
assemblerà con la possibilità di rifor¬
nirsi di componenti (chassis, memo¬
rie, planar, ecc.) dallo stabilimento
di Greenock e, avendo a magazzino
un mix completo di componenti
standard, soddisfare qualsiasi ordi¬
ne nel giro di 48 ore. I principali
esponenti del Consiglio di ammini¬
strazione di Blue Builder saranno
Oscar Piazza di PCD che ricoprirà la
carica di Presidente e Antonio
Vismara di ATD con la funzione di
Amministratore Delegato.
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VIDE once
CAMERA UO»l
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vide onci
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Dii oggi il mimilo tifile ritleoetiiiure non
.sarà inni /iiii lo stesso, l'ornilo elle lo Ini
scori rollo è rimiro ilei le nuore ritlcociimere
i ligi In li DSI e DS5. La rirolnzioinirin tecnologia
iligilale Panasonic ha italo loro mia i/nalilà il'iiinnagine mai risia
prima e una nuora forma nltra-eoiiipnlla e leggera, \asee così una
nuora stirpe ili riileocamere dotale ili un liscila digitale (II.LL I-i'J-f)
e nn'nscila Digital Siili Pi eh tre
(IIS232C) per farri cui rare, fin
da oggi, nell'iinirerso mallime¬
diale del futuro.
Panasonic
IvWflrkiag for fif v
Phoenix soffia vita nuova nei sistemi a base Intel
Il BIOS 4.0 versione 6 è di serie nelle motherboard Intel, mentre PicoBlOS coordina l'hardware della micro¬
scopica motherboard di Celi Computing
Grandi novità di tutte le
dimensioni per le schede
madri basate su chip Intel.
L'ultimo annuncio riguarda la
disponibilità del Phoenix Pico
BIOS per la P55EZ. una
motherboard in formato
ridotto prodotta dalla Celi
Computing. Il minuscolo for¬
mato carta di credito alloggia
un processore Pentium,
dando vita ad un componen¬
te che verrà usato per appli¬
cazioni industriali e consumer
dagli handheld alle automobi¬
li. Novità, anche se meno
recenti, anche per le schede
di dimen¬
sioni più
tradiziona¬
li. Tutte le
mother¬
board di
Intel usano ades¬
so il software di sistema
Phoenix. L'integrazione del
Phoenix BIOS 4 0 versione 6
fa parte d'un accordo a lungo
termine per la cessione
incrociata di licenze. I primi
prodotti sui quali si attiva l'ac¬
cordo sono le schede con
Pentium e il nuovo chipset
430TX, per poi passare all'in-
tero listino
per desktop e
server
Tra le funzioni di
questo BIOS si
trova la funzione
OCT, Optimal
Configuration Techno¬
logy, che consente di fare
il boot da diversi tipi di perife¬
rica, quali ad esempio i CD¬
ROM, le unità magneto-otti-
che, i supporti removibili Zip
ed LS-120 ed anche in remo¬
to attraverso schede lan.
Inoltre si curano di configura¬
re automaticamente le impo¬
stazioni del CMOS ottimiz¬
zando le prestazioni.
La sezione Pico di Phoenix,
che si occupa di software di
base per le Information
appliance, ha annunciato la
disponibilità di nuove soluzio¬
ni.
In particolare PicoStor è un
filesystem per fotocamere
digitali che risiede su flash
interna o removibile. mentre
Virtual Chip USB e una solu¬
zione software alle interfacce
seriali di nuova concezione
recentemente acquisito
anche da Philips HPC.
Nuove HASP: s’è già sparsa la notizia...
LA “NUMERO 1”
MOLLA IL GRUPPO.
• Design innovativo
• Dimensioni ridotte
• Nuova tecnologia
• Più linguaggi supportati
• Nuovo Sw su CD-ROM
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Importatore e Distributore Esclusivo dei Prodotti HASP, lancia sul mercato
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ALADD1N
Nuove HASP:
di più in minor spazio
Basata su un nuovo, esclusivo microcircuito
proprietario ASIC (Applications Specific
Integrated Circuit), che utilizza 2500 accessi a
tecnologia I.S micron E 1 , Aladdin annuncia la
nuova linea HASP. oggi la Chiave di Protezione
Sw più avanzata e a più spinta miniaturizzazione
a livello mondiale.
Una supremazia di prodotto già
confermata da te st dj laboratorio
La superiorità di HASP è testimoniata dai tesi
condotti dalla NSTL (Associazione USA di Tesi
Comparativi), che ha classificato MemoHasp
li Numero 1 in li calivi di proliiloii (■■1111 ih
marcito dii piu Importutl coitriltorl 1 livelli
mondiale.
Del resto, sin dal 1984, 20 mila sviluppator
hanno utilizzato oltre 4 milioni di chiavi Aladdir
per proteggere i loro programmi.
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CyberMedia per l'ambiente Windows, in grado pulire
e liberare l'hard Disk del vostro PC dai programmi,
file o dati che lo sovraccaricano inutilmente. Si tratta di
un software che ottimizza il funzionamento del computer
perché cerca e rimuove automaticamente le tracce delle
informazioni che restano inevitabilmente nascoste nelle
varie directory e sottraggono lo spazio disponibile.
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che pulisce gli ambienti
e libera lo spazio.
Quale è il segreta
di un PC sempre H
pulito r
NetManage acquisisce NetSoft e apre una filiale in Italia
Il sempre più affollato mondo dei modem, router. ISDN e integrazione
video, voce, dati e fax per reti frame relay, ha visto l'ingresso
di Motorola in questo lucroso mercato in forte espansione.
NetManage diventa il primo al mondo nell'ambito delle soluzioni
di connettività basate sul web per i sistemi UNIX e gli host IBM.
di Francesco Fulvio Castellano
In seguilo all'acquisizione, NetManage
diventa uno dei più importanti fornitori nel
crescente settore della connettività PC
ePer un certo periodo i due Ioghi convive-
ranno anche se NetSoft è destinato lenta¬
mente a sparire, ma non sui prodotti
L annuncio è stato dato da Giulio Barki,
Direttore Generale della filiale italiana,
NetManage-NetSoft Italia, che ha iniziato
da poco ad operare direttamente sul terri¬
torio nazionale, con sede a Milano e, pre¬
sto, uffici a Roma. L'obiettivo per il primo
anno di attività, che si concluderà il 31
dicembre 1998, è di raggiungere un fattu¬
rato di 2 milioni di dollari
Per quanto concer¬
ne i prodotti,
sono state an¬
nunciate tre so¬
luzioni NetSoft
e cioè NS/Re-
pon Web. 3270
Jet e NS/ Office
Partner II primo
è un nuovo pro¬
dotto che, impie¬
gato come add-
on di NS/Report
Web, fornisce
l'acquisizione automatica delle stampe
host e la loro archiviazione permettendo
l'esecuzione di ricerche indicizzate utiliz¬
zando un browser Web.
Il prodotto è già disponibile in Italia a parti¬
re da lire 23.599.000 IVA esclusa, per la
versione base 'single processor web'.
Il secondo, 3270.Jet, per il collegamento
PC-host basato su Java, è il nome con cui
NetManage ha annunciato la nuova ver¬
sione compatibile Java della nota suite di
prodotti di emulazione NS/Portfolio della
NetSoft
Il server 3270.Jet NT è scalabile e può
essere ampliato per adattarsi all'evoluzio¬
ne e alla crescita delle reti 3270.Jet è
disponibile per ora nella versione per
mainframe, a partire da lire 4 710.000 (IVA
esclusa) per il pacchetto da 20 licenze,
fino a lire 165.266.000 (IVA esclusa) per il
pacchetto da 1000 licenze
Da non dimenticare Chameleon UNIXlmk
97, che sostituisce il precedente
Chameleon NFX/X, una soluzione comple¬
ta per la connettività tra PC e sistemi
UNIX basata sulla tecnologia Web In
grado di ridurre i costi di gestione e di
garantire elevate prestazioni, è il primo
prodotto che integra la nuova tecnologia
Broadway X, che permette alle applicazio¬
ni X di operare con i protocolli Internet e
con i thin Client tramite un browser Web e
fornisce il primo metodo standard per
gestire i dati con linee a bassa larghezza di
banda Per finire ecco NS/Office Partner
E’ il primo prodotto di integrazione
Windows che rivoluziona e semplifica l'ac¬
cesso personalizzato ai dati AS/400 da
Client che sfruttano la suite Microsoft
Office
I componenti di NS/Office
Partner sono gli add-m
per Excel, i driver
ODBC in sola lettu¬
ra e I NS/Router, il
Client standard
APPC della Net
Soft per l'acces¬
so agli AS/400
NS/Office Partner
sarà disponibile in
Italia dalla fine di
ottobre al prezzo unita¬
rio di lire 224 000 (IVA
esclusa).
Fondata nel 1990, NetManage è una
società che opera a livello mondiale nello
sviluppo di soluzioni complete per la con¬
nettività PC e offre una sene di sofisticate
applicazioni Windows per la connessione
ai sistemi UNIX, AS/400 e IBM mainfra¬
me.
La società impiega oggi 450 professionisti
worldwide e la sede è a Cupertino,
California, con filiali negli USA, UK, Belgio,
Francia, Italia, Germania, Olanda. Svezia
Israele e Giappone
I loro prodotti sono oggi utilizzati da oltre
300mila aziende, tra le più note nel
mondo.
DOVI & CHI -
NetManage Software GmbH
Grunwalder Weg 13a D-82008
Unterhaching
Tel +49-89-614 54 321
PC Executive, il regalo di Natale
Adatta a tutti gli usi. la nuova gamma dell'as¬
semblatore italiano si propone al pubblico piu
vasto con una base comune ed alcune varianti
nella configurazione. Cercate un PC multimedia¬
le completo di modem? Potreste averlo trovato
nella gamma della Executive di Lecco La main-
board monta Pentium MMX con 32 MB Ram,
hard disk da 4.2 GB. scheda video da 2 MB e
Windows 95 già compreso. Gli accessori sono
tutti della Creative: il modem 33K6 Internet
Blaster, la WebCam a colori, la SoundBlaster
AWE64 ed un CD-ROM 24X. Completano il
tutto la cuffia, il microfono e le casse Una nota
a pane la mentano le tastiere, che adesso allog¬
giano i controlli del CD e quelli della scheda
audio. Questa configurazione viene proposta a
2 milioni 749 mila lire piu IVA. Eliminando II
modem e la WebCam si risparmiano 499 mila
lire piu IVA, mentre a richiesta sono disponibili
miglioramenti alle dimensioni dell'hard disk e
della Ram e anche la versione Gold della sche¬
da audio. Executive offre a tutti i suoi clienti una
serie di servizi La garanzia On-Site assicura il
diritto alla riparazione a domicilio in tutta Italia
entro tre giorni lavorativi dalla chiamata al solo
costo del diritto fisso (lire 25 mila più IVA) Il
manuale Passo per Passo, davvero immediato
da usare, è tradotto in italiano e tedesco Infine
la hotline tecnica al numero 0341/221 555
garantisce l'assistenza in qualsiasi momento.
Executive - Via Elettrochimica 40. 22053 Lecco
(CO), Tel. 0341/2211
Buone notizie per chi ha intenzione di sottoscri¬
vere un abbonamento TINr/w/r con Telecom
Italia Net. Contrariamente a quanto annuncia¬
to nei giorni scorsi proprio su queste pagine, il
suo costo non è di L. 400,000 piu IVA ma
di I . 149.000 piu IVA. Meglio per voi.
128
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e Informazioni
economiche
Facilità, velocità, assistenza: i vantaggi di Telecom Italia Net non Uniscono mai. Più di 110 punti
di accesso (POP) per navigare al costo di una telefonata urbana dalle principali città italiane e più di 15.000
porte d'accesso per collcgarti senza inutili attese grazie alla disponibilità di almeno una porta ogni 20 abbonati su
Rete Telefonica Generale e 10 abbonati su rete ISDN. La velocità e la sicurezza dei collegamenti sono assicurate dalla rete principale
- il backbone - di Telecom Italia Net che consente sempre un'altissima velocità di trasmissione (34 Mbps).
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commerciali e assistenza all'installazione
al Numero Verde
tutti i giorni dalle
8,30 alle 0.30.
^ Help On Web (HOW): direttamente
on line, un supporto tecnico tacile da utilizzate.
Nel Sonar per collcgarti ad altri motori
di ricerca in tutto il mondo e trovare facilmente
le informazioni che desideri.
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utilizzabili in qualsiasi pane nel mondo e
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rete in modo creativo rendendoti visibile in
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Grazie a Unidata, l’azienda telefona su Internet
Voce e fax possono andare sulla rete delle reti con i servizi dell'azienda romana. Ai grandi risparmi su
voci già in budget si possono aggiungere le ulteriori economie offerte dalla videoconferenza.
Il telefono, benché disponibi¬
le ovunque, è comunque una
risorsa scarsa, visti i costi
certo non trascurabili Ancora
più costosa è la videotelefo¬
nia, che per questo ancora
non è entrata negli usi delle
aziende nonostante consenta
significativi risparmi. Un terzo
canale di comunicazione di
grande presente è senz’altro
Internet.
Una rete telefonica privata
virtuale per connettere i
vostri dipendenti, e magari
anche i principali clienti e for¬
nitori, agendo sui normali
apparecchi telefonici ma
senza costare nulla. E' que¬
«
unnE
high Qua i
sta la pro¬
messa della
telefonia su
Internet,
attraente
per chi abbia
o intenda
avere una connettività con la
rete delle reti. In questo
modo l'intera comunicazione
interaziendale può essere
ridefinita, partendo da nuovi
basi economiche come la
disponibilità illimitata di
telefono, fax ed altro.
Umdata è un Internet Service
Provider che si sta distin¬
guendo nell'erogazione di
servizi innovativi. Le sinergie
=T-i ì
'••tnarj» •
tra la ven¬
dita di
sistemi,
iniziata nel
• t ». • 1 983, e
- fi quella di
gestore di
attività su Internet, giunta nel
1995, sono un'ulteriore ga¬
ranzia di solidità organizzativa
e tecnica.
I servizi di telefonia attual¬
mente in offerta, che com¬
prendono voce e fax, riguar¬
dano sia le connessioni tra
normali apparecchi telefonici
che quelle tra un computer
multimediale ed un telefono.
La connessione telefonica su
Internet tra due personal
computer multimediali è
demandata ad una fase suc¬
cessiva del progetto.
Nel filone della nuova telefo¬
nia sono allo studio anche
servizi di videotelefonia su
Internet basati sugli standard
di mercato.
DOVE & CHI-
Unidata
Via Cornelia 498,
00166 Roma,
Tel. 106)611 141,
Vocal Works 3: la voce per comandare il desktop
Vocal Works, il prodotto per il riconoscimento vocale lanciato sul mercato italiano all'inizio dell'anno, è arrivato alla
versione 3.0. Oltre a Vocal Write e Vocal Sheet il programma include adesso Cali Me e Vocal Manager E-mail.
di Enrico Ferrari
Cali Me è il programma che consente di gestire il
traffico telefonico, la segreteria telefonica con
più caselle vocali con password e testi multipli e
comporre a voce il numero telefonico desiderato
che il computer invierà, poi, al modem.
Vocal Manager E-mail, invece, permette di gesti¬
re il download di pagine Internet e il controllo
della propria E-mail attraverso un programma di
posta elettronica. Il software si collega al provi¬
der, scarica la posta, effettua il download delle
pagine Internet che interessano e chiude il colle¬
gamento telefonico, tutto senza la necessità di
alcun controllo da parte dell'utente.
Vocal Works 3.0 permette la gestione automa¬
tizzata del microfono per riconoscere automati¬
camente la qualità del suono e il rapporto segna¬
le/rumore, un tempo di impostazione del softwa¬
re e riconoscimento di base pari a 3 minuti e
l'impostazione sul primo utente con la pronuncia
di sole quattro parole.
Gensoft Srl
Via dell'Appesa 7.
44038 Pontelagoscuro (FE),
Tel. (0352) 796216
Il motore di riconoscimento vocale è stato riscritto
a 32 bit, migliorando il parlato continuo anche
nella fase di dettatura attraverso l'opzione
Quick Talk del pannello Opzioni e aumentan¬
do la velocità di tutte le funzioni per garantire
il riconoscimento al 94%.
La versione di Vocal Works 3.0 con il microfo¬
no incluso nella confezione è già disponibile
nei negozi al prezzo di lire 199.900 (IVA inclu¬
sa).
Frequently Asked Question
3 linee T3 (135 Mbit/s) collegate a diverse dorsali
43 server Silicon Graphics WebFORCE
funzionamento garantito per il 99,5% del tempo
attivazione degli account entro 24 ore
30 giorni di garanzia "soddisfatti o rimborsati"
oltre 40.000 siti già ospitati
8 diversi piani di hosting su piattaforme Unix e NT
Answer 1
Answer 2
tanto per continuare
re
osa offrite di diverso per la
mia presenza in Internet ?”
tanto per cominciare:
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RapidSite
ooomnin • .-1 Professional
1 Mi
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nal
e
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Registrazione Dominio
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•
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Traffico dall massimo mensile
325 MB
1000 MB
2000 MB
J Spazio dati su disco
IO MB
20 MB
SO MB
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Caselle di posta elettronica
1
5
10
s
Autorispondltorl
3
IO
15
Forwarding
3
IO
15
2
Statistiche dettagliate
•
•
•
«
Anonymous FTP server
•
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Supporlo di script CBI
•
•
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Supporto Microsoft FrontPage
•
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-S
Motore di ricerca Extte!
•
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MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997
131
romaonline.net, tutta Roma su Internet
E' il primo sito al mondo ad avere una cartografia vet¬
toriale cosi evoluta integrata ad Internet.
Realizzato dalla
Internet Service
Provider è molto
più di un grande
contenitore di infor¬
mazioni ed immagi¬
ni.
Coinvolgente sia
per il principiante
che per l'esperto, è
soprattutto un ser¬
vizio che offre la
possibilità di poter
ottenere qualunque
informazione su Roma in tempo reale.
Un punto d'incontro virtuale per tutti coloro che a Roma e nel
mondo vogliono usufruire appieno dei servizi delle potenzialità
economiche, turistiche, commerciali della città
Le sofisticate tecnologie di romaonlme.net garantiscono faci¬
lità di utilizzo grazie allo sviluppo razionale dei menu e alla pre¬
senza di un motore di ricerca accessibile direttamente dalla
Home Page
L'intero comune di Roma rappresentato in una cartografia vet¬
toriale per una mappa facilmente consultabile e gestibile con
un semplice click si può individuare l'ubicazione e l'esatta
distanza di tutto ciò che interessa, dal monumento al servizio
di pubblica utilità, dall'albergo piu vicino all'opera d'arte più
nascosta.
La completezza delle infor¬
mazioni è assicurata dalla
continua cooperazione con
WWF Lazio, Roma è mia,
UISP. Cooperativa l'Arca di
Noè, ARTEL, Giardino
Zoologico, IHR, Roma
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per i titoli su CD-ROM della Walnut Creek, Pacific Hi-Teach ed
Infomagic, cambia sede dal 1 dicembre il nuovo indirizzo sarà.
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propria pubblicità apparta tu MCmicrocomputa di novembre a cauta di un trottolano errore di
impalminone trafica.
Da Computer Store un modo diverso di guardare il PC
Schermo da lavoro? Forse più da intrattenimento. Anzi,
mentre vedo la TV e arriva una telefonata, spengo la TV
e vedo chi mi chiama. In un unico blocco-monitor: il PC,
la televisione, lo stereo, e il videotelefono, tutti insieme,
a colori, allegramente.
di Francesco Fulvio Castellano
Non c'era modo mi¬
gliore per mettere tutti
d'accordo. Tanto è
vero che questa nuo¬
va macchina diventerà
il centro "operativo"
delle attività domesti¬
che di lavoro e di
intrattenimento Nel
corso di una conferen¬
za stampa a Milano, la
Computer Store ha
presentato il primo
Family Computer tutto
italiano, che si configurerà come
punto di convergenza tra un PC
tradizionale, una TV digitale, un
impianto hi-fi e un videotelefono.
Tutto su un monitor.
Studiata per diventare il "futuro"
delle attività di una famiglia, di uno
studio professionale e di una pic-
cola/media azienda, questa mac¬
china - e non sapremmo come
chiamarla diversamente - la si
potrà usare per scrivere e fare cal¬
coli, guardare film, inviare e rice¬
vere fax, telefonare, navigare su
Internet, giocare, vedere un video
CD. rispondere al telefono e pren¬
dere messaggi, collegarsi in
videoconferenza, comporre musi¬
ca. rivedere e catalogare le foto¬
grafie e cosi via, come ha detto
Paolo Ciabattini. Amministratore
Delegato di ComputerStore di
Milano.
Sono tre i prodotti commercializ¬
zati (forse inizialmente eccessiva¬
mente costosi, con un nome
come "family” .): il CS Giove
Family I a lire 7.899 000, il CS
Giove Family II a lire 5.299.000 e il
CS Giove Family III a lire
6 499.000 (tutti IVA compresa).
Vediamo questo "blocco" (è piut¬
tosto voluminoso) dal punto di
vista tecnologico.
Il Family Computer è "costruito"
attorno ad un grande monitor
SVGA da 29" che consente di
visualizzare in contemporanea più
finestre: televisore. PC, centro
controllo del CD, telefono e fax.
L'unità centrale ospita una scheda
logica con microprocessore
Pentium MMX 233 e 64 MB di
RAM, un disco rigido da 3 GB, un
floppy disk da 1 4 MB, un lettore
CD-Rom 24X, una scheda video
con uscita video composito, una
scheda audio a 32 bit e un fax/mo¬
dem 33.600 con funzionalità voce
per la gestione della segreteria
telefonica. A completare il siste¬
ma vi è una minuscola telecamera
e un microfono per videoconfe¬
renze e videotelefonate, una
tastiera "nera” di piccole dimen¬
sioni e da due (o quattro) casse
amplificate. Il tutto rigorosamente
di colore nero come tutti gli elet¬
trodomestici da appartamento
tipo stereo. TV set e CD-audio.
Certo che a guardarlo, questo
"complesso" è estremamente
accattivante. Il prezzo frena, alme¬
no per ora. ogni propensione
all'acquisto, come dire?, di tipo
domestico. E', invece, oggi, un
ottimo strumento di lavoro per
una media azienda
In futuro, il CD-ROM verrà sosti¬
tuito dal DVD, e il fax/modem
33.600 da quello 56.000
Naturalmente quando ISDN rag¬
giungerà tutte le abitazioni, sarà
possibile adottare anche questa
tecnologia per migliorare la qualità
delle telefonate e delle videocon-
ferenze.
Computer Store Srl
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MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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Lexmark 1000 Color Jetprinter, la piccola dalle grandi prestazioni
La Lexmark 1000 Color Jetprinter è una stampante dalle dimensioni ridotte che
la rendono adatta per le applicazioni domestiche e per gli uffici dove lo spazio
sulle scrivanie è limitato.
Il prezzo contenuto la
rende particolarmente
competitiva rispetto alle
concorrenti infatti la
Lexmark 1000 Color Jet-
prmter e in vendita al
prezzo di lire 299 000
(IVA inclusa). Il suo spe¬
ciale coperchio colorato a
due toni rende facile l'in¬
serimento della stampan¬
te in qualsiasi contesto
domestico.
La Lexmark 1000 è in
grado di stampare alla
risoluzione di 600 x 600
dpi sia a colori sia in bian¬
co/nero. quando vengo¬
no impiegate le cartucce
d'inchiostro Super Sharp
Waterproof Black Ink. In
modalità a colori la velo¬
cità di stampa e di circa 1,5 pagine al minuto,
che diventano 3,5 in modalità monocromatica,
Lexmark ha sviluppato una nuova famiglia di car¬
tucce a getto d’inchiostro a colon, in bianco/nero
e nero resistente aH'umiditè; si tratta di cartucce
progettate per gli utenti che non producono
grandi volumi di stampa
La Lexmark 1000 viene venduta con una cartuc¬
cia a colon, ma sono disponibili anche le cartuc¬
ce di tipo High Yield.
‘La Lexmark 1000 stabilisce una nuova fascia di
prezzo per i modelli che operano a 600 dpi", ha
affermato Paul Rooke, vice presidente per il
marketing e le vendite a livello mondiale per la
divisione Consumer Printer di Lexmark.
"Le dimensioni ridotte, l'elevata qualità di stampa
e il prezzo accessibile, fanno della Lexmark 1000
la scelta naturale per chi desidera utilizzare la
stampante a casa o a scuola, ambienti dove
spazi e budget limitati
sono la regola".
La Lexmark 1000 com¬
prende il ColorFine 2
Driver con ColorSort, che
offre la possibilità di
stampare i banner e di
eseguire stampe trasferi¬
bili a caldo, e una specia¬
le tecnologia che permet¬
te di visualizzare sullo
schermo gli indicatori del
livello di inchiostro, al
fine di evitare di rimanere
improvvisamente "a
secco"
ColorSort ottimizza la
gestione delle cartucce a
colon e monocromatiche
per minimizzare la neces¬
sità di sostituzione delle
stesse da parte degli
utenti.
La stampante è inoltre offerta insieme al pro¬
gramma di supporto Lexmark TLC (Total
Lexmark Care), pensato per consentire agli uten¬
ti di prevenire e risolvere ogni tipo di problema.
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Halifax, un inverno pieno di novità
Halifax, l'azienda italiana spe¬
cializzata in videogiochi nata
alla fine degli anni '80, si prepa¬
ra all'inverno con una serie di
strategie mirate a coprire ogni
settore.
Innanzitutto una serie di accordi
in esclusiva con i maggiori svilup¬
patori ed editori internazionali di
videogiochi come Acclaim,
Activision, Codemaster, Eidos,
Gt Interactive, Infogrames,
Laguna. Mindscape Di notevole
importanza gli ultimi due accordi
con JVC e Interplay.
Con una rete di vendita capillare,
costituita da 35 agenti e un uffi¬
cio 'servizio clienti-telesales',
operante sul mercato nazionale
con oltre 2 500 punti vendita atti¬
vi, con l'obiettivo, entro il 1997,
di immettere sul mercato oltre
1,000.000 di pezzi assortiti tra i
vari formati), console e pc. la
struttura operativa di oltre 3 000
mq. è in grado di evadere oltre
500 ordini al giorno in tempo
reale e soddisfare i propri Clienti
Il consuntivo economico e opera¬
tivo del 1997 si delinea particolar¬
mente entusiasmante con il rad¬
doppio del fatturato, come con¬
ferma e diretta conseguenza
delle corrette politiche commer¬
ciali in un mercato in continua e
rapida evoluzione, sempre piu
difficile da anticipare.
La società è attiva in prestigiose
iniziative speciali come la promo¬
zione di Lara Croft (l'eroina del
gioco "Tomb Raider") nel tour ita¬
liano degli U2, il concorso "Space
Jam" (il gioco tratto dal film a car¬
toni della W B interpretato da
Michael Jordan) in collaborazione
a partner di rilievo come Danone.
Spalding, Kellog's E ancora le
promozioni presso i negozi
Mondadori Informatica e
Blockbuster La sponsorizzazione
del pilota Franco Picco all'edizio¬
ne '96/'97 della Parigi-Dakar
L'accordo con Polaroid per pro¬
muovere la loro ultima macchina
fotografica all'interno di "Kick off"
Rispetto al 1996 gli investimenti
pubblicitari sono triplicati, con
campagne pianificate sulle presti¬
giose riviste di settore e su gran¬
di mezzi come la "Gazzetta dello
Sport", "Topolino" , “Topo-byte' e
"Rockstar" Halifax è la prima
società ad investire nella localiz¬
zazione in italiano sia della confe¬
zione che del manuale che del¬
l'audio di commento di titoli di
grande successo come Od-
dsworld, Tomb Raider 2. Con-
structor o Kick Off '98.
Halifax Srl - Via Giovanni Labus 15/3,
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134
MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997
PUNTI AFFILIATI KERNEL
Lindy VGA Converter facilita le presentazioni a video
Lindy VGA Converter è il nuovo accessorio della Lindy che permette di
collegare il personal computer ad uno schermo televisivo o ad un
videoproiettore in modo da poter utilizzare immagini di grande formato
per presentazioni e dimostrazioni.
Grazie al suo design compatto. Lindy VGA
Converter si dimostra ideale anche per i com¬
puter portatili
Le principali caratteristiche tecniche di Lindy
VGA Converter sono il sistema "plug and
present" che non richiede l'installazione di
componenti software, la compatibilità con i
sistemi PC e Macintosh, la risoluzione massi¬
ma pari a 800 X 600 punti per pollice con i
PC, il supporto degli standard colore NTSC e
PAL. gli interruttori di controllo e il teleco¬
mando integrati ed. infine, la possibilità di uti¬
lizzarlo in modalità video S-VHS e RGB. Il
dispositivo è dotato della tecnologia flicker-
resistor che assicura un'elevatissima qualità
dell’immagine in ogni situazione.
La confezione di Lindy VGA Converter oltre al dispositivo contiene il telecomando, l'a¬
limentatore, il manuale per l'utente in vane lingue, i cavi VGA. RCA. S-VHS e SCART
Lindy VGA Converter è compatibile con tutti i personal computer dotati dei sistemi
operativi DOS. Windows 3.11 o Windows 95. con i Macintosh fomiti del kit opzionale
PC-Mac VGA e con tutti i dispositivi televisivi e i
proiettori dotati di input Video, S-VHS o analogico
RGB
Il prodotto è già disponibile sul mercato italiano al
prezzo di lire 549.000 (IVA inclusa), il kit per
Macintosh opzionale è disponibile al prezzo di lire
65.900 (IVA inclusa).
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Lindy Italia Srl
Via dei Mulini 3 1.
22100 Como.
Tel. <031)27.21 40
Nasce il SIAP, Sindacato Informatici Area Privata
il SIAP si propone di tutelare i diritti degli informatici dell'area privata,
dipendenti e non.
Lo scorso 17 settembre il consiglio diret¬
tivo dell'ANIPA, Associazione Nazionale
Informatici della Pubblica Ammini¬
strazione, ha costituito il SIAP, Sindacato
Informatici Area Privata
Nel rispetto del codice di autoregolamen¬
tazione dell'esercizio del diritto di sciope¬
ro, il SIAP si propone di tutelare i diritti
degli informatici dell'area privata, dipen¬
denti e non, in particolare relativamente
ai seguenti cinque punti:
1) difesa degli interessi giuridici, econo¬
mici e professionali;
2) aggiornamento e formazione del per¬
sonale,
3) protezione della salute e dell'integrità
fisica sul posto di lavoro;
4) alla ricerca di migliori livelli organizzati¬
vi;
5) contrattazione di tutti gli aspetti del
rapporto di lavoro.
Il SIAP potrà svolgere ogni attività ritenu¬
ta opportuna per la tutela, la promozione
e lo sviluppo dei seguenti setton o com¬
parti dell'area informatica privata:
a) dirigenti;
b) dipendenti;
c) liberi professionisti;
d) imprenditori.
Il Consiglio direttivo ANIPA, nel rispetto
del proprio statuto, ha nominato quali
responsabili prò tempore i signori Cesari
Giuliano (per i comparti dirigenti e dipen¬
denti), Redaelli Pierluigi (liberi professioni¬
sti) e Casiraghi Alberto (imprenditori).
Lo stesso Consiglio direttivo ha successi¬
vamente nominato il sig. Paolacci
Antonio quale segretario generale dell'a¬
rea privata.
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ANIPA
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<Ò
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
IntelliSync 97, la sincronia totale dei file
InteiliSync 97 è la nuova versione del software di gestione delle informa¬
zioni personali (PIMI e di sincronizzazione dei dati tra due PC presentato
da Questar, rappresentante per l'Italia di Puma Technology.
IntelliSync 97 permette di effettuare la sincronizzazione dei dati dei programmi di
Personal Information Management (PIM) tra notebook e desktop e tra PC e server, ed
integra le funzioni di trasferimento e sincronizzazione dei file con quelle di sincronizza¬
zione delle informazioni dei PIM. Le funzioni di sincronizzazione di IntelliSync 97 sono
utili anche per quegli utenti che dispongono sia di un sistema da scrivania sia di un por¬
tatile. Oltre alle potenti funzioni di sincronizzazione, IntelliSync 97 mette a disposizione
un ambiente completo per il trasferimento di file da PC a PC, utilizzando un'interfaccia
analoga a quella di Explorer di Windows 95. Tramite IntelliSync 97 è possibile eseguire
i comandi copia, sposta, cancella e crea su file e directory, sia sul PC locale sia su quel¬
lo remoto. IntelliSync 97 è il più potente successore del software di collegamento tra¬
mite infrarosso TranXit di Puma Technology Come quest'ultimo permette sia agli
utenti di PC desktop sia agli utenti di portatili di sincronizzare le proprie informazioni e
di trasferire e stampare i file in tempo reale su svariati sistemi operativi e piattaforme
hardware. IntelliSync 97 rappresenta la nuova generazione di soluzioni per la sincroniz¬
zazione delle informazioni che segue la scia di TranXit, portando a nuovi livelli questa
tecnologia. IntelliSync 97 aumenta la produttività semplificando le operazioni quotidia¬
ne degli utenti di notebook, grazie alle nuove funzioni di sincronizzazione. IntelliSync 97
supporta tanto le trasmissioni via infrarosso tanto quelle via cavo (seriale e parallelo) ed
è compatibile con tutte le versioni di TranXit per le funzioni di trasferimento e sincroniz¬
zazione di file IntelliSync 97 è già disponibile con il supporto per i PIM Microsoft
Outlook 97 e Lotus Orgamzer 97 al prezzo di lire 129 000 (IVA esclusa)
Questar Srl - Via Ghislandi 61/B. 24125 Bergamo, Tel. 1035124,99.46
Internet: la telefonia in USA, un mercato da 14.000 mld nel 2001
Il settore della telefonia su Internet potrebbe
rubare alle società telefoniche fino a 8 miliar¬
di di dollari (circa 13.800 miliardi di lire) nei
prossimi quattro anni. Questo almeno
secondo la Action Information Services
(AIS), una società di ricerca che conduce
analisi di mercato per le compagnie telefoni¬
che USA.
Secondo la AIS, la riduzione dei costi delle
chiamate telefoniche determinata dall’uso
sempre più massiccio di tecnologie per la
rete globale spingerà i colossi come AT&T,
le Baby Bell e gli altri fornitori di servizi
telefonici, a campagne di sconti sulle tariffe
domestiche, ma soprattutto internazionali.
Intanto la Federai Communications Com-
mission (FCC) ha fatto sapere di non avere
intenzione di regolamentare le tariffe e i ser¬
vizi di telefonia su Internet, almeno in tempi
brevi.
Durante un convegno tenuto ai primi di
novembre a Boston, Kevin Werbach, il con¬
sigliere per le nuove tecnologie
dell’Authority americana, ha detto che la
FCC dovrebbe piuttosto incoraggiare le
società di servizi di telefonia su Internet ad
autoregolarsi attraverso un mercato compe¬
titivo.
MAFIA: STORIA, MISTERI E PROTAGONISTI
Un eccezionale reportage
che ti permetterà di immer¬
gerti nella storia e nei misteri
della mafia, un modello cri¬
minale di gestione del pote¬
re. Tutto è rigorosamente
documentato e vero. Testi,
foto, filmati, musiche, tabel¬
le sapientemente armoniz¬
zate, abbinate, avvicinate, si
illuminano vicendevolmente
in un modello duttile e facil¬
mente fruibile anche ai
ragazzi in età scolare, per i
quali il “fenomeno" mafioso
non sarà più un mistero.
LA STORIA DELLA MAFIA dalle origini ai giorni nostri
136
MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Utilizzano i processori più evoluti della serie Riva 128 e Per media 2
Presto disponibili le nuove schede video della tedesca ELSA
Victory Erazor: 128 bit per un entertainment mozzafiato
Winner 2000/Office: 64 bit per l'hi-end nella grafica professionale
di Fabrizio Dell'Orso
Sarà disponibile a breve, probabilmente in con¬
temporanea con l'uscita di questo stesso
numero di MC o poco dopo, la nuovissima
scheda grafica ELSA Victory Erazor, la prima
interamente dedicata al mondo dell'intrattem-
mento multimediale. La scheda, che si avvale
delle eccellenti possibilità computazionali fornite
dall’acceleratore grafico tridimensionale RIVA
128 accreditato per 20 miliardi di operazioni al
secondo e capacità di elaborazione 3D per 5
milioni di triangoli al secondo,
può garantire prestazioni allo
stato dell'arte, pari cioè ad
almeno 10 volte quelle dei tra¬
dizionali acceleratori multime¬
diali e due volte superiori a
quelle dei più quotati accelera¬
tori totalmente "3D". Grazie
alla completa suite di supporti
software del processore RIVA
(driver per Windows '95 con
supporto per DirectX 5.0. per
Windows NT 4.0 con supporto
per OpenGL. ecc.l. la scheda
Elsa Victory Erazor garantisce performance ine¬
dite per grafica tridimensionale con Direct3D,
risultati entusiasmanti sotto Windows '95/NT e
la perfetta riproduzione di file MPEG 2 e AVI.
L'hardware della nuova scheda Elsa prevede ini¬
zialmente una implementazione su bus PCI, a
cui nei prossimi mesi seguirà anche una versio¬
ne per AGP. On board su entrambe le versioni,
comunque, oltre al già ricordato processore
RIVA 128 di SGS-Thomson, ben 4 MByte di
SGRAM. un RAMDAC da 230 MHz, flash-BlOS
upgradabile via software, un ingresso S-video e
due m videocomposito con supporto degli stan¬
dard PAL e NTSC, compatibilità software con
Video for Windows e hardware con lo standard
CCIR-656 (per eventuali espansioni). La dotazio¬
ne di ingressi e di uscite consente l'ottenimento
dei migliori risultati possibili per applicazioni di
videoconferenza e registrazione, cosi come per
la riproposizione di veloci sequenze video su
megascreen aziendali. Grazie alla dotazione
hardware testé ricordata e ai 4 MByte di
SGRAM a bordo, la risoluzione massima arriva
cosi a ben 1600x1200 pixel con 64K colori e fre¬
quenza di refresh di 75 Hz, mentre scendendo a
risoluzioni inferiori si segnalano un 1024x768
pixel con 16,7 milioni di colori e frequenza di
refresh di 120 Hz e la standard 640x480 pixel
con 16 milioni di colori e frequenza di refresh di
ben 160 Hz. La scheda Victory Erazor inoltre
viene fornita di un apposito decoder software
MPEG-2 e una copiosa documentazione. La
garanzia è di 36 mesi. L'arrivo nei negozi della
Victory Erazor sarà preceduto di qualche setti¬
mana da quello della scheda Winner
2000/Office, che nei desideri della casa tedesca
è dedicata, invece, a soddisfare le più elevate
esigenze di grafica professionale. La costante
crescita delle richieste in termini di prestazioni
pure, vede in questo prodotto un dispiegamen¬
to di mezzi non indifferente: il cuore della sche¬
da è composto dal processore grafico a 64 bit
PERMEDIA 2 della 3Dlabs, a cui fa compagnia
un RAMDAC a 230 MHz. La frequenza di refre¬
sh può raggiungere cosi i 200 Hz, mentre grazie
agli otto MByte massimi (4 MByte sono invece
di serie) è possibile mantenere la risoluzione
cromatica di 16 milioni di colori anche con riso¬
luzioni pari a 1280x1024 pixel. Per soddisfare
anche chi ha richieste davvero particolari in ter¬
mini di risoluzione, basterà invece ricordare che
il tetto massimo della definizio¬
ne a video è qui rappresentato
da ben 1920x1200 pixel. Oltre
al pieno supporto delle specifi¬
che DirectX, la scheda garanti¬
sce infine anche una eccellen¬
te versatilità hardware con il
mondo esterno grazie all'l/O
sia su ingressi S-Video che in
videocomposito. Con l'occasio¬
ne, si ricorda che i prodotti
della tedesca Elsa coprono
un'ampia gamma di settori nel
mondo dell'Informatica profes¬
sionale, di quella generalmente definita con l’a-
cronimo SOHO (Small Office - Home Office) e
di quella consumer A livello mondiale l'azienda
opera con ben quattro distinte unità operative,
Graphics Systems. Multimedia, Communication
Systems e Consumer Communications. La pro¬
duzione pertanto si estende dalle schede ISDN
per PC fino alle card PCMCIA dei notebook, dai
modem ad alta velocità ai Router ISDN, passan¬
do per tutto il mondo dei sistemi di elaborazione
delle immagini e della grafica 2D e 3D. Ad una
attività cosi complessa e variegata fa pertanto
seguito una rete commerciale particolarmente
strutturata, onde raggiungere la migliore pene-
trazione del mercato e il maggior rapporto di
soddisfazione con l'utente. Segnaliamo che i
prodotti Elsa Computer Graphics della linea
Office/Home (alla quale le schede Winner
2000/Office e Victory Erazor appartengono)
sono distribuiti in Italia dalla Geotek srl di
Padova e dalla Ziegler Informatics Srl di Torino
(a cui è affidata in particolare la distribuzione di
prodotti hi-end/CAD), e non - come erronea¬
mente pubblicato sullo scorso numero - dalla
Mavian Labs di Roma, che comunque resta
esclusivista dei prodotti Elsa destinati al merca¬
to Data Communications/ISDN.
DOVE & CHI-
Geotek srl
Via Torino, 10 - 35035 Mostrino (PD)
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Ziegler Informatics srl
Via Filadelfia, 232/12 - 10137 Torino
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Mavian Labs srl
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Fari puntati sui nuovi DVD-ROM e, soprattutto, sulla tecnologia dei DVD-RAM
Hitachi a cascata con prodotti innovativi nell’era digitale
"Guardate Hitachi e vedrete il futuro", cosi un poster Hitachi esposto alla conferenza stampa di Milano dove
la società giapponese, nel primo incontro "multifunzionale", nel senso che tutte le sue Divisioni erano presenti,
ha presentato la nuova dimensione digitale di Hitachi o, in altre parole, "Step Into thè Digital Age".
Presentati anche i nuovi monitor da 19 pollici.
di Francesco Fulvio Castellano
Secondo Sergio Castaldi,
General Manager Hitachi
Europe, sono due gli elementi
che hanno caratterizzato il 1997:
il centenario della scoperta del¬
l'elettrone e il cinquantenario
dell'invenzione del transistor
Secondo Hitachi ce n'è un
terzo: la sua definitiva svolta
con l'entrata nel nuovo mondo
dell'era digitale. Vista la cascata
di annunci di prodotti d'avan¬
guardia, che nello Spazio Sironi
di Milano ha rovesciato, si fa per
dire, sulla testa della stampa di
settore, sarà bene procedere
con ordine e per Divisione di
prodotti presentati.
La Divisione Business Systems
ha annunciato una sventagliata
di monitor, a partire dal più atte¬
so, il CM751ET dal nuovo for¬
mato di 19 pollici, con caratteri¬
stiche tecnologiche d’avanguar¬
dia e ingombro di un monitor di
17", oltre a SuperFocus e
SuperContrast su schermo.
Rispetto a monitor da 20 pollici
e alla tecnologia di griglia quale
Trinitron, il monitor CM751ÈT è
superiore per risoluzione,
fedeltà di visualizzazione, lumi¬
nosità. bianchezza, uniformità e
contrasto delle immagini II
Tornado offre risoluzione altissi¬
ma di 1600x1200 a 72 Hz e
1280x1024 ad 85 Hz, con 2,0 M
di pixel; alta frequenza di scan¬
sione orizzontale, fino a 92 kHz,
e supporta frequenze fino a 160
Hz. L'area visibile è di 18,1 polli¬
ci, Il monitor è stato progettato
per imaging e CAD. e può evita¬
re all'utente la necessità di
upgrading agli schermi da 20 o
21 pollici. Il monitor è conforme
a tutti i principali standard di
sicurezza, radiazioni ed ergono¬
mia. compresi Energy Star,
VESA, DPMS, VESA DDC 1/2B
e TUV Ergonomia, oltre agli
standard dell'UE su emissioni
ed immunità La funzione Super
Power consuma circa 125 W,
molto meno di prodotti concor¬
renti, e offre come opzione lo
standard svedese TCO '95.
Inoltre la superficie dello scher¬
mo è antiriflettente e antistati¬
co, Il nuovo monitor è poco
ingombrante, è leggero, pesa
appena 26 chili, è facile da
installare con "plug&play", ed è
dotato di Direct Screen Easy
Menu OSD.
Questa Divisione, che oltre ai
monitor offre dispositivi per out¬
put a colori per PC, sistemi di
sicurezza e altre apparecchiatu¬
re video industriali, ha presenta¬
to un nuovo monitor di 15" mul¬
timediale mirato a chi lavora da
casa o in ufficio (il CM500ES), il
monitor di 17" entry level
(CM620ET) e miglioramenti vari
nei monitor a 17" CM630ET,
oltre ai monitor LCD che giun¬
gono a piena maturità con il
nuovo schermo a colori Super-
TFT Hitachi. A capo di questa
Divisione è preposto Domenico
Fumagalli
Ma la star tra le star è stato, per
ora (e poi vedremo perché), il
primo lettore DVD-ROM GD-
2000 a doppia velocità nel
mondo, le cui caratteristiche
fondamentali sono la velocità, la
flessibilità e la compatibilità.
Forte di una tecnologia comple¬
tamente nuova sviluppata da
Hitachi specificamente per que¬
sto genere di dispositivi, il letto¬
re GD-2000 raggiunge una velo¬
cità massima di transfer rate
pari a 2,76 MByte al secondo
con i medi DVD, fornendo pre¬
stazioni due volte superiori
rispetto ai drive single-speed
della concorrenza GD-2000 è
inoltre in grado di leggere i
dischi CD-ROM e CD-R a 20
velocità (3,0 M Byte/secondo)
utilizzando la tecnologia Full-
CAV. L'unità drive utilizza un
laser a doppia lunghezza d'onda
che opera a una velocità di 780
nm per la lettura dei dispositivi
CD-ROM e CD-R e a 650 nm
per i DVD. I tempi di accesso
sono probabilmente i più veloci
del mercato: 150 ms con i di¬
spositivi DVD e 100 ms con gli
altri.
Il GD-2000 è stato progettato
per sostituire le unità drive CD¬
ROM. Di uguali dimensioni e
dotato di interfaccia E-IDE è
compatibile sia con gli attuali
CD-ROM, sia con i dispostivi
DVD multi-strato di prossima
generazione. Abbinato a un
decodificatore appropriato, il
GD-2000 è capace di riprodurre
materiale video e audio com¬
presso MPEG2 con
eccezionale chiarezza e
definizione. Un disco
DVD a strato singolo da
4,7 GB può memorizzare
oltre due ore di materiale
video con una qualità di
immagine che si avvicina
allo standard CCIR-601
tipico degli studi televisi¬
vi. La funzione di prote¬
zione copia è inoltre
totalmente supportata
dal GD-2000 Grazie
all'interfaccia E-IDE e ai
driver per Windows 3.X
e Windows 95, l'installa¬
zione dell'unità è partico¬
larmente semplice II dispositivo
misura 146x41.3 x190mm,
escluso il pannello frontale, e
pesa 1 kg. Uno specifico mec¬
canismo di caricamento elimina
la necessità di disporre di un
"caddy"; inoltre, è previsto un
pulsante di espulsione di emer¬
genza. Il cassetto è stato pro¬
gettato per operare sia in verti¬
cale sia in orizzontale.
Ma il futuro è alle porte: la
novità dell'autunno 1998 è il
DVD-RAM e si chiamerà GF-
1000. E' il primo drive DVD-
138
MCmicrocomputer n 179-dicembre 1997
RAM per PC
conforme alle
specifiche
recentemente
fissate dal noto
DVD Forum Idi
cui fanno parte le
10 aziende mon¬
diali che operano
in questo specifico
settore). Entro l’an¬
no Duemila si preve¬
de che il mercato dei
lettori DVD supererà i
70 milioni di unità, dei
quali circa la metà
saranno drive DVD-RAM.
Detto questo, vediamo
da vicino la tecnologia
DVD-RAM sono dispositivi
DVD riscrivibili che offrono
capacità di memorizzazione
fino a 2,6 GB per lato (pan a
I 800 floppy disk!) e 5.2 GB su
entrambi i lati; garantiscono la
portabilità, la compatibilità con
altri DVD e un'elevata affidabi¬
lità nella lettura e scrittura dei
dati Oltre a rappresentare il
mezzo di connessione ideale tra
i computer e i sistemi audiovisi¬
vi domestici, il DVD potrà dimo¬
strarsi particolarmente adatto a
supportare molteplici applicazio¬
ni in tutti i settori.
11 GF-1000 si caratterizza per il
laser da 650 nm montato su
una speciale testina con doppia
focale e doppio laser, per chip-
set dotati di avanzate capacità
DSP e per un meccanismo ad
alta velocità. Un trasferimento
dati a doppia velocità in moda¬
lità DVD-ROM e DVD-R, la com¬
patibilità con i CD-ROM e un
laser a infrarossi da 780 nm per
la gestione delle funzioni CD-R
completano le caratteristiche
del GF-1000 II drive utilizza tec¬
nologia dei dischi ottici con
testina a doppia focale e doppio
laser, nonché sofisticati laser,
circuiti integrati su larga scala
per la registrazione e l’ascolto,
processori di segnale digitale
specifici per CD e DVD, oltre ad
altri dispositivi specifici per que¬
sta tecnologia. Il sistema di cari¬
camento consentirà di operare
sia in orizzontale sia in verticale.
II lettore sarà disponibile come
unità interna, oppure come
unità esterna compatta e sarà
dotato di interfaccia E-IDE o
SCSI-2. I primi campioni,
comunque, sono già disponibili
in casa Hitachi, il GF-1000 letto¬
re DVD-RAM interno per PC.
interfaccia E-IDE sarà disponibi¬
le dalla fine di gennaio '98, il GF-
1050 lettore DVD-RAM interno
per PC interfaccia SCSI entro la
fine di giugno '98 e il
GF-1055 lettore DVD-
RAM esterno per PC
interfaccia SCSI,
t verso l'autunno
• '98.
Ecco infine in
questo settore
_ l'esordio di
Hitachi
CDR-8330
24MAX, il lettore di CD-ROM
più veloce del mercato, il nuovo
hard disk da 2,5" DK226A-32
per PC portatile e una capacità
di 3,2 Gbyte e l'annuncio del¬
l'entrata di Hitachi nel mercato
dello specifico segmento dei
dischi rigidi magnetici con inter¬
faccia SCSI: a capo di questa
divisione è Sergio Mei, Infor¬
mation Storage Division Hitachi
Europe.
Ampia la panoramica delle
novità tecnologiche digitali nel
settore dell'home entertain¬
ment: nei televisori a colori è
stato introdotto l'esclusivo
suono tridimensionale 3DS, tra¬
smissione del suono agli alto-
parlanti a mezzo di raggi infra¬
rossi; il video registratore con
equalizzatore dinamico d'imma-
t ine. con Satellite Control e
howView stereofonico, una
sene di video camere Hi8, ste¬
reo Hi-Fi. schermo LCD da 3” a
matrice attiva; il nuovo, straordi¬
nario TV panoramico a 32" mul¬
timediale che consente di guar¬
dare il programma favorito, fare
acquisti, giocare ai videogame,
gestire fogli elettronici, operare
con un CD interattivo e navigare
in Internet, un ingresso VGA,
insomma un televisore compati¬
bile con la maggior parte dei
PC; anche qui la star è stata una
videocamera digitale ecceziona¬
le "quasi tascabile", MPEG
camera, dal peso di soli 540
grammi.
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Piccole entità italiane crescono
Ha creato la sua fortuna, questa società di software di Thiene (VI), con una serie di sistemi informativi
altamente professionali: software per l'archiviazione e gestione elettronica di documenti e immagini e tanto altro
ancora anche in esportazione. Fatturato di quest'anno sui 15 miliardi, più 100% rispetto al 96.
Siglato importante accordo con la statunitense Mylex Corporation.
di Francesco Fulvio Castellano
"La nostra e una società medio¬
piccola che vuol fare grandi
cose", cosi esordisce Gianluigi
Salbego, Presidente di VEGsto-
re Industrie, con sede a Thiene.
Vicenza, presentando la sua
società del "nord-est" allo
Smau '97 nel corso di una con¬
ferenza stampa nel proprio
stand. E si presenta "anche"
con ben 800 installazioni in Italia
e all'estero. Ma questa è una
storia tutta da raccontare. La
VEGstore é nata nel 1989 e già
dalla sua costituzione si è distin¬
ta sul mercato creando e pre¬
sentando una nuova linea di
prodotti hardware e software a
tecnologia avanzata, totalmente
dedicati all'archiviazione elettro¬
nica di dati, documenti, immagi¬
ni e altro. Negli anni i prodotti
con marchio "VEGstore" hanno
trovato lusinghieri apprezza¬
menti dal mondo IT nazionale
ed estero. In parallelo con i pro¬
dotti hardware, la VEGstore ha
sviluppato una serie di soluzioni
software per il trattamento e
l'archiviazione elettronica delle
immagini e in particolare dei
documenti. I prodotti hardware
e software, rispettivamente con
marchi "VEGstore" e “FIVE".
sono interamente sviluppati e
realizzati all’interno dell'azienda.
La rete di vendita è composta
da agenzie regionali (alcune con
deposito proprio), che seguono i
rivenditori di prodotti informatici;
distributori (su aree applicative
verticali quali ospedali, pubblica
amministrazione) e, infine, da
un centinaio di VEGstore Point,
presenti su tutto il territorio
nazionale. Si tratta di un tipo di
franchising "alla rovescia" Essi
sono degli specialisti diretta¬
mente selezionati da VEGstore
e che hanno frequentato corsi
tecnici e commerciali per poter
seguire nel dettaglio le richieste
del cliente. Presso le loro sedi
hanno, oltre ai prodotti VEGsto¬
re. anche una stazione di archi¬
viazione "Five" completa che
Qui sopra Pive, il sistema multime¬
diale e di workgroup che integra fun¬
zioni di office automation con l'archi¬
viazione. la consultazione, la tra¬
smissione e la stampa di documenti
in formato immagine.
A lato RadioStation per l'archiviazio¬
ne. visualizzazione, elaborazione di
esami radiografici o tomografiei
TAC. RMN.SPECT
consente di far vedere, e
soprattutto provare, ai potenziali
clienti le soluzioni VEGstore
Sono un'infinità i prodotti
hardware a catalogo, ma ci
sembra più interessante rivolge¬
re l’attenzione alla parte softwa¬
re La linea "Five" per l'archivia¬
zione e la gestione dei docu¬
menti è un software risponden¬
te alle norme tecniche richieste
dagli organi governativi (legge
537/93 e legge Bassanim) e per¬
sonalizzabile secondo le esigen¬
ze del cliente, oltre ad essere
disponibile nelle lingue italiana,
inglese, francese e tedesca La
linea "Reporter", per l'archivia¬
zione e la gestione elettronica
delle immagini è costruito per
soddisfare le norme ICCD del
Ministero dei Beni Culturali in
materia Particolarmente indica¬
to per l'archiviazione, la catalo¬
gazione, la gestione delle imma¬
gini del patrimonio artistico, di
musei, biblioteche, pinacote¬
che. fondazioni e gallerie Infine
ecco la linea "MedStanon" per
l'archiviazione elettronica di
immagini medicali (archiviazione
e gestione delle radiografie).
E'un sistema dedicato agli
esami radiografici, tomografici,
TAC. RMN, Medicina Nucleare,
ecografici, endoscopici ed
angiografici, con queste princi¬
pali caratteristiche: visualizzazio¬
ne bidimensionale delle imma¬
gini su monitor a scala di grigio
o colori a 2K x 2,5K; funzioni di
calibrazione e di misurazione
delle immagini, inserimento di
simboli e annotazioni; acquisi¬
zione diretta delle lastre o cari¬
camento di file in formato
MedStation o Dicom 3.0; acqui¬
sizione delle immagini da sor¬
genti video standard e non stan¬
dard. refertazione semiautoma¬
tica tramite alberi grafici di refer-
tazione personalizzabili, stampa
dei referti con possibilità di inse¬
rimento delle immagini più
significative; gestione delle car¬
telle cliniche, più tutta una serie
di Moduli per la creazione di
"viste" e le correlazioni bi e tri¬
dimensionali di esami, tomogra¬
fie. ecc.
Tutti i prodotti hardware e
software sviluppati da VEGstore
sono in grado di funzionare in
qualsiasi ambiente operativo:
DOS, Windows, Windows NT,
AIX, UNIX. Novell, Xenix. OS/2
e così via. Le soluzioni software
sono in grado di
soddisfare le esi¬
genze più svariate
(industrie, istituti
bancari, pubblica
amministrazione,
assicurazioni,
ospedali, musei,
USSL. ecc)
Durante Smau'97
è stato annunciato
l'accordo raggiun¬
to con la Statu¬
nitense Mylex
Corp di Fremont,
California, la prima
azienda a trasferi¬
re la tecnologia RAID
(Redundant Array of Indepen-
dent Disks) per desktop/PC
LAN tramite un adattatore
SCSI. Il RAIDPIus Flash Point è
disponibile al costo di 179/499
dollari, mentre l'upgrade kit si
aggira sui 99 dollari
La Mylex Corp ha fatturato nel
'97 (previsione) 180 milioni di
dollari.
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Windows 95 Mouse: Senale CD Player: IOOX EIDE.
Audio: 16 bit con modulo 3D Casse: Trust Soundwave 40
Monitor: 14 Digitale 1024x768 n i 0.28 Software:
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che volete creare e quindi montarvelo da
soli nella comodità della propria scrivania. In
questo modo sarete certi di avere acquistato il
prodotto che desideravate, ed avere la soddis¬
fazione di creare il vostro PC pezzo per pezzo. Ogni
negozio è in grado di aiutarvi in caso di difficoltà nel montag¬
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Aperto Sabato manina
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Tel 06-44242135 Fax 06-44244447
Aperto Sabato mallina & pomeriggio
Viale Trastevere. 148 - 00153
Tel. 06-5814146 Fax 06-5809973
Aperto sabato mattina 8 pomeriggio
Viale Antonio Ciamarra. 269 - 00173
Tel. 06-72901171 Fax 06-72901172
Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio
Via di Torre Nova. 91 E/F - 00133
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Via Casilina. 178 - 00030
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Piazza Cittadella, 17 • 37122
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Largo Bordlghera, 37 - 95127
Tel./fax 095-372197
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COME ACQUISTARE
Presso gli indirizzi Indicali a lianco
(ogni negozio i In grado di
spedire In 24 ore)
PAGAMENTO
Vieni con la carta d'identità e un
documento di reddito. Potrai ottenere un linan-
ziamenlo.
Riceverai la merce con corriere
pagando con contanti o assegno circolare non Ira-
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Con bonifico bancario: In questo
caso le spese di trasporto non vi verranno adde¬
bitate
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ico lolll l piaceroni) Lo loto ilportale hanno uopo purameo-
le Indicativo e possono anche non corrispondere al prodotto
effettivo Le offerte sono salvo esaurimento scorte, trasporlo
escluso. Iva Inclusa valide per II peilodo Indicalo e possono
variare senza preavviso (causa cambiamenti di llsllno del pro¬
duttore oppure per oscillazioni valutarle) Nessun punto vendi¬
ta del Gruppo potrà essere ritenuto responsabile di eventuali
variazioni di prezzo e caratteristiche I prezzi si intendono
salvo errori di slampa. Vi preghiamo chiedere il prezzo aggior¬
nalo prima dell'acquisto.
Per gli inguaribili appassionati di musica realizzata collegando gli strumenti musicali al PC
Edirol, un successo made in Italy
Roland, il ben noto gruppo multinazionale produttore di strumenti musicali elettronici, è stato rappresentato
a SMAU 97 da Edirol, consociata nata in Italia circa dieci anni fa per occuparsi di un settore allora emergente:
l'informatica musicale. Presentati in tale occasione una cascata di nuovi prodotti
di Vincenzo Landi
In occasione della conferenza
stampa per la presentazione
dei nuovi prodotti abbiamo
incontrato l'amministratore
delegato di Edirol, Federico
Padoan, che ha tracciato per
noi il profilo dell'azienda
Edirol s.r.l. è nata nel 1988, due
anni dopo Roland Italy S.p.A.,
col preciso scopo di fare ricerca
e sviluppo per tutto ciò che
riguarda il personal computer
applicato agli strumenti musica¬
li, con particolare riguardo alla
realizzazione del software dedi¬
cato alle tastiere prodotte da
Roland Italy
Nel 1990 escono sul mercato i
rimi generatori multitimbrici e
dirol sviluppa il supporto MIDI
Files, col tempo diventato lo
standard di fatto per questi
apparecchi.
Oggi Edirol affianca alla sua atti¬
vità più tradizionale anche la
distribuzione e la vendita in
Italia di prodotti di particolare
qualità prodotti da terzi
Il successo della consociata ita¬
liana, che ormai ha uffici com¬
merciali in tutto il mondo, ha
indotto la casa madre a replicar¬
ne la struttura nei paesi com¬
mercialmente e tecnicamente
più rappresentativi, creando
Edirol Japan e Edirol USA.
La novità che il dott. Padoan ci
anticipa è la nascita, a gennaio
1998, di Edirol Europe. La
nuova società avrà sede a
Londra e gestirà in modo cen¬
tralizzato l'intero mercato euro¬
peo. valendosi del know-how
acquisito in questi dieci anni
C'è infine una novità nella
novità: con l'anno nuovo
nascerà anche il marchio EDI-
ROL Roland Group, e il logo
EDIROL by Roland verrà appo¬
sto su tutti i prodotti che la neo¬
nata Casa produrrà.
Ed ecco i prodoni presentati a
SMAU 97.
Foto 1 - Iniziamo col modulo
sonoro SC-88PRO. nuovo
modello di punta della famiglia
dei Sound Canvas Roland Ha
32 parti multitimbriche e 64
voci. 1117 timbri e 42 set di
percussioni. La sezione effetti
ha, oltre ai classici Chorus.
Reverbe e Delay. 64 nuovi
effetti a inserimento, con man¬
data regolabile in ogni parte La
mappatura dei suoni è compati¬
bile fall-back coi modelli prece¬
denti SC-88 e SC-55 e sono
presenti 128 patch preset più
16 user defmed. Supporta gli
standard MIDI Files, GM e GS
e gira sotto Windows 95. Il
prezzo al pubblico è di
L. 1.870.000 IVA inclusa.
Il VSC-88 ME è un programma
su CD-ROM capace di emulare
i suoni del Sound Canvas
Roland SC-88 (456 timbri e 15
drum set) grazie a un PC multi¬
mediale. A differenza del
modulo sonoro hardware, que¬
sto sintetizzatore software non
consente di collegare uno stru¬
mento musicale per suonare
live su basi preregistrate, a
causa del ritardo di acquisizio¬
ne. Il prezzo al pubblico del
VSC-88 è di L.190 000 IVA
inclusa
Foto i
La Midi Proces¬
sing Unit S-
MPU-II AT è
invece una
scheda per PC
compatibile
Plug & Play per
Windows 95
dotata di 2
ingressi e due
uscite e in
grado di gesti¬
re fino a 32
canali, che pos¬
sono diventare
64 abbinando
due schede. Il
prezzo al pub¬
blico è di
L.470 000
IVA indù- ^
sa
I diffusori ampi
cati MA-4 e MA-8 completano
verso il basso la gamma di dif¬
fusori Roland per sistemi multi¬
mediali. Il sistema MA-4 è un
4+4 W full range, mentre l’MA-
8 è un 8+8 W due vie che
dispone, in più, di ingresso
microfonico con effetto echo
regolabile e uscita jack per cuf¬
fia. I prezzi IVA inclusa sono
rispettivamente di L.160.000
per l'MA-4 e di L.200.000 per
l'MA-8
Foto 2 e 3 - Mixman Techno-
Continua a pag. 146
MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997
145
logies è la produttri¬
ce statunitense di
un prodotto talmen¬
te interessante che
Edirol ha deciso di
distribuirlo in Italia
Mixman, un softwa¬
re che gira sotto
Windows e permette
di suonare in tempo
reale fino a 16 tracce
con qualità CD diret¬
tamente dalla tastiera
del computer, sempli¬
cemente utilizzandone
la scheda audio. Mixman è in
tre versioni: George Clinton,
dedicata alla musica dance.
Spin Control, per la dance e
Mixman Studio, edizione pro¬
fessionale capace di importare
files in formato wav e di regi¬
strare da qualsiasi sorgente. I
prezzi IVA inclusa sono di
L. 170.000 per il Mixman Studio
e di L 109.000 per le versioni
George Clinton e Spin Control.
Foto 4 e 5 - Infine parliamo di
Videonics Python, scheda
parte del filmato. Prezzo al pub¬
blico L. 10.750.00 IVA inclusa.
DOVE & CHI
Roland Italy Spa - Edirol Srl
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Tel. (02) 93581311/93581393
fax 02-93581312
Foto 4
esterna per PC distribuita in
Italia da Panatronics e venduta
anche da Edirol II Pitone per¬
mette di acquisire un segnale
video PAL, digitalizzarlo e regi¬
strarlo su hard disk compresso
in formato MPEG-1, cosa che lo
rende direttamente visibile tra¬
mite Windows 95 OSR-2. Pur
non facendo acquisizione audio.
Foto 5
se il computer è dotato di
scheda Sound Blaster il Pitone
effettua la sincronizzazione au¬
dio/video. Al semplice click del
mouse le immagini possono
essere inviate in rete allegate a
un testo (e-mail) o inserite in
pagine web. Il Pitone consente
inoltre l'acquisizione di immagi¬
ni statiche di altissima qualità
( 1600 x 1200 pixel) di qualsiasi
Con Careca il modem VoiceSurfr acquista valore
Il modem VoiceSurfr 56K di Motorola è uno dei prodotti di punta nel
settore della telematica. Dotato di tutte le velocità fino ai 56K, la sua
caratteristica principale è la capacità di distinguere tra voce, fax e dati.
In questo modo si può utiliz¬
zare il modem con funziona¬
lità di segreteria telefonica
automatica a seconda che
il chiamante sia una perso¬
na od un fax, il programma
smisterà automaticamente
la chiamata sul disco, archi¬
viando in caselle distinte i
messaggi vocali od i fax
inviati.
Naturalmente è possibile
accedere alle informazioni
anche in modalità remota,
esattamente come si fa con
le segreterie telefoniche tra¬
dizionali: grazie ad un codi¬
ce selezionabile dall'utente
è possibile, da qualsiasi
telefono a toni, sentire i
messaggi registrati
E' anche possibile creare
diverse caselle vocali dando
vita cosi ad un vero sistema
completo di risponditore
telefonico. E naturalmente il
tutto con la qualità digitale:
la voce ed i fax archiviati su
hard disk hanno infatti una
qualità superiore a quelli dei
tradizionali sistemi misti
segreteria/fax.
Careca ha realizzato, in col¬
laborazione con Motorola
ISG, una tiratura limitata del
Fax Modem VoiceSurfr 56K,
arricchita nei contenuti e
nella grafica
Il prodotto è stato confezio¬
nato in un elegante cofanet¬
to portadischetti Motorola
ed è caratterizzato da un
look bicolore. Oltre alla
dotazione standard, il
VoiceSurfr Limited Edition
include Delrma WinFax 7 5
e Talk Works in versione
integrale, PCAnywhere32
ed InternetFastFmd in trial
version.
Sono inoltre
state aggiunte
alcune utility
legate al
mondo Inter¬
net. Il VoiceSurfr
Limited Edition è stato rea¬
lizzato in 5 colorazioni
soprannominate Funky,
Soul, Blues e Jazz. Betty
Bonacini. responsabile delle
relazioni con la stampa di
Careca, ha dichiarato:
"Abbiamo cercato di mette¬
re un po’ di colore e di
musica sulle scrivanie dei
nostri utenti arricchendo il
prodotto e staccandolo dal
grigio da cui siamo circon¬
dati".
Careca è il master Distri-
butor di Motorola ISG per
l'area consumer.
Group è fornitore leader di
prodotti e servizi per reti e
propone sia soluzioni com¬
plete per reti informatiche
di grande respiro e LAN sia
prodotti per l’utilizzo indivi¬
duale.
DOVE & CHI
Careca Srl
Via Francesco Morsiam.
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146
MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997
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bene la musica, prima di qual¬
siasi acquisto ascolta da sem¬
pre una voce autorevole: quel¬
la di AUDIOreview. Dalle sue
pagine ogni mese uno staff di
veri esperti dà ai lettori, esi¬
genti o anche alle prime armi,
ogni informazione e suggeri¬
mento per un ascolto miglio¬
re: chi la legge apprende ogni
volta qualcosa di nuovo e im¬
portante. Prestando ascolto
alle migliaia di prove, recen¬
sioni e notizie pubblicate in do¬
dici anni, centinaia di migliaia
di lettori hanno imparato a
orientarsi nel vasto mercato
dell'alta fedeltà e della musica.
... poi
ho comprato
AUDIOreview.
scegliendo bene fra impianti
hi-fi. home theater, dischi e
CD. E consultando gli aggior¬
namenti costanti dei prezzi di
tutti i componenti hi-fì ed home
theater hanno potuto acqui¬
stare il meglio, in linea con i
consigli di AUDIOreview, sen¬
za sbagliare mai.
lechnimedia
Pagina dopo pagina, lo nostro passioni.
Home Theater
AUDIO VIDEO ELETTRONICA PROGRAMMI PER IO SPETTACOLO MULTIMEDIALE lr< 1 11 ìii i k •( li. i
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Il Route Planner NAV 100N, è stato migliorato nello schermo con una risoluzione di 320x234 pixel
Computer e automobile: le novità Magneti Marelli
Il fantascientifico navigatore per automobile Route Planner è ora disponibile in due versioni più evolute
e meno costose della precedente. Si preannuncia, inoltre, una nuova generazione di PC per automobile dotati
di processore Pentium Intel.
di Mauro Neri
Presentati in anteprima
allo SMAU '97, sono già
disponibili in commercio
Ima solo presso i centri di
installazione autorizzati
dell'Italia settentrionale e
centrale) due nuovi mo¬
delli di navigatore per
automobile sviluppati e
prodotti dalla TECmo-
bility, la divisione della
Magneti Marelli che si
occupa delle tecnologie
telematiche II modello di
base, denominato Route
Planner NAV 100N, costi¬
tuisce un aggiornamento
del sistema che abbiamo
già presentato su MCmicro-
computer n,175 (luglio/agosto
1997, pag. 194). La nuova ver¬
sione è stata migliorata nello
schermo, che ora è da 5,6 pol¬
lici contro i 4 del precedente
ed offre una risoluzione di
320x234 pixel, inoltre è provvi¬
sto di auto-regolazione della
luminosità in funzione della
luce ambiente. Anche l'altopar¬
lante è stato potenziato ed è
stata predisposta una connes¬
sione d'uscita per l'invio del
segnale audio all'amplificazione
di bordo Ciò consente di rice¬
vere le istruzioni vocali del navi¬
gatore anche tramite l’impianto
dell'autoradio, mentre un di¬
spositivo automatico silenzia il
programma all'arrivo di ciascun
messaggio.
Per il resto il sistema è costitui¬
to da un’unità centrale di
dimensioni abbastanza ridotte
(255x50x240 mm), dove trova
posto un lettore di CD-ROM,
un ricevitore satellitare GPS, un
giroscopio ed un sensore odo-
metrico. Completano le dota¬
zioni una piccola antenna GPS,
un telecomando a raggi infra¬
benché piu evoluti e
dotati della prima versio¬
ne. hanno prezzi più
bassi; in particolare il
NAV 100N. che costa
4.108.000 lire compresi
IVA e due CD-ROM di
navigazione (il primo
rossi, vari supporti per il mon¬
taggio dello schermo estraibi¬
le ed un dischetto CD-ROM
con la mappatura completa
delle strade extraurbane
dell'Italia del nord e di parte
del centro, con il dettaglio
delle aree urbane delle nove
maggiori città con oltre
300.000 abitanti e di varie deci¬
ne di centri minori, più l'intera
mappatura della Svizzera e
dell'Austria.
Analoghe dotazioni sono offer¬
te dal modello superiore Route
Planner NAV 200, il quale utiliz¬
za lo stesso schermo ed una
unità centrale ancor più com¬
patta, tale da potersi collocare
come una qualunque autoradio
in una normale predisposizione
da plancia. Il NAV 200 offre
anche una maggiore potenza di
calcolo grazie all'impiego di un
processore Intel 486 e 8
Mbyte di memoria RAM contro
i 4 Mbyte ed il processore 386
del precedente.
Anche il software è stato
aggiornato ed ora offre delle
funzioni aggiuntive come l'inse¬
rimento di una meta interme¬
dia ed il calcolo del tempo
rimanente alla fine del viaggio,
stimato in base alla velocità
media di percorrenza.
Il bello è che i nuovi modelli,
Il Sensor Box consente di traslorma-
re il computer portatile in navigatore
viene fornito con l'impianto
mentre il secondo viene spedi¬
to dopo 6-8 mesi come aggior¬
namento). Ogni altro dischetto,
anche quelli relativi ad altri Stati
d'Europa, si può acquistare al
prezzo di 125.000 lire cadauno
(attualmente sono disponibili le
mappe complete di Francia,
Germania e Benelux, più quella
parziale dell'Inghilterra)
Notare che chiunque sia dotato
di un normale personal compu¬
ter con sistema operativo
Windows 3.1 o 95 può utilizza¬
re la ricchissima base dati con¬
tenuta nei CD-ROM del Route
Planner e pianificare i propri
viaggi in modo rapido e metico¬
loso. Il software, infatti, è strut¬
turato in modo da consentire la
simulazione e la programma¬
zione degli itinerari indipenden¬
temente dall'uso del navigato¬
re. L'utente può quindi consul¬
tare a casa propria tutte le
informazioni che il sistema
mette a disposizione (istruzioni
sul percorso ottimale, tempi di
percorrenza, database servizi,
ecc.l.e stampare mappe ed iti¬
nerari da utilizzare in ogni occa¬
sione. Se poi si dispone di un
computer portatile con lettore
di CD-ROM, non solo è possi¬
bile effettuare la consultazione
direttamente in viaggio ma è
prevista la possibilità di adattar¬
lo perfettamente all'impiego
come navigatore abbinandolo
al kit Sensor Box Questo inclu¬
de tutti i sensori neces-
sari per individuare la
■J. posizione del veicolo
(ricevitore GPS, giro¬
scopio ed odometro) e
l'interfaccia per il colle¬
gamento al computer
tramite porta seriale o
standard USB In que¬
sto modo la spesa per
godere delle lunzioni
del Route Planner si
z£u riduce a un terzo, infatti
il Sensor Box costa
1.565.000 lire, IVA e 2
CD inclusi
Ma non è tutto. TECmobility ha
annunciato l'avvio di una stret¬
ta collaborazione con Intel per
la realizzazione di un sistema
operante con processore
Pentium. Questo non solo for¬
nirà le informazioni di naviga¬
zione ma introdurrà nell'auto¬
mobile un vero e proprio com¬
puter multimediale. Si parla di
un sistema telematico collega¬
to via telefono cellulare, utiliz¬
zabile per ogni comune funzio¬
ne in ambiente Windows: dal¬
l'accesso a Internet alla comu¬
nicazione di fax e di posta elet¬
tronica, dalla ricezione di pro¬
grammi radio-televisivi al con¬
trollo a distanza di dispositivi
domestici. Per il 1998 è previ¬
sta la disponibilità di un primo
prototipo, che sarà rivolto all'in¬
dustria automobilistica per l'e¬
quipaggiamento come primo
impianto.
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di Andrea de Prisco
Lexmark ha in catalogo vari supporli di stampa per le sue macchine.
trici (o per stam¬
panti laser, tanto
per restare in
tema).
Tornando alle
capacità fotografi¬
che della
Lexmark 7200,
c'è da segnalare il fatto
che con la macchina è
fornita di serie (oltre a
quella del nero imper¬
meabile) la cartuccia
colore per la stampa ad
alta risoluzione di tipo
fotografico in esacromia,
una cartuccia colore per
la stampa di tinte piene
(grafici a colori e altre
applicazioni di tipo busi¬
ness). due CD-ROM con¬
tenenti rispettivamente il
Nella splendida cornice dell'in¬
cantevole (e sempreverde)
Disneyland Paris, si è svolta la
megaconferenza stampa '2020
The art of printmg', organizzata
da Lexmark II tema principale
riguardava il futuro della foto¬
grafia digitale, con particolare
accento (com'era prevedibile)
alla nuove tecnologie a getto
d'inchiostro e sul costo copia
delle singole stampe a colori.
Nel corso della conferenza, tra
decine di interventi da parte di
aziende primarie impegnate
sotto vari aspetti nel mondo del
digitai imaging e di speaker di
fama internazionale, è stata
anche annunciata una nuova
stampante a colori, la Lexmark
7200, accreditata di una risolu¬
zione di ben 1200x1200 punti
per pollice e tecnologia di stam¬
pa esacromatica per ottimizzare
la resa finale al limite del foto¬
realismo. Ma la nuova Lexmark
7200 non si evidenzia solo per
le sue spiccate doti 'digitai foto¬
grafiche', in quanto promette
risultati interessanti anche nella
'semplice' stampa del nero,
proponendosi come valida
alternativa alla tecnologia laser
A cominciare dalla velocità di
stampa, fino a 8 pagine al
minuto in bianco e nero
e fino a 3 ppm a colori, all'utiliz-
zo di inchiostro nero imper¬
meabile (la sensibilità all’acqua
e all'umidità era, fino ad ora,
l'unico 'tallone d'Achille' delle
getto d'inchiostro fin qui pro¬
dotte), all'elevata qualità di
stampa dei testi anche utiliz¬
zando come supporto la nor¬
malissima carta per fotocopia-
software di fotoritocco LivePix
e una collezione di 200 foto di
alta qualità per cimentarsi subi¬
to nell'elaborazione digitale
delle immagini con immediata
fruizione su carta delle stesse
grazie proprio alla 7200 testé
installata Per inciso LivePix si
basa sulla stessa tecnologia di
trattamento immagini del ben
più noto Live Picture, program¬
ma di fotoritocco professionale
noto soprattutto agli adetti ai
lavori.
Dal punto
di vista
hardware,
per concludere, la nuova Lex¬
mark dispone di una porta
parallela bidirezionale, che con¬
sente il collegamento a qual¬
siasi PC su piattaforma Win¬
dows/Windows NT
DOVE & CHI -
Lexmark International Srl
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capatità fotografiche grazie anche aH'utilizzo della stampa in esacromia
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Informedia ha realizzato il sito Web di uno
dei più famosi giornali romani. Un grande
successo editoriale che si rinnova online
anche grazie alla tecnologia ASP.
di Leo Sorge
V 'nnb NIMìnK
IhiwMwI
Porta Portese è il giornale di annunci
di Roma, conosciuto ed usato da tutti.
Nella sua categoria è stato il primo e
probabilmente, benché ovviamente ad
ambito locale, è il piu famoso d’Italia. La
stessa pubblicità ha una funzione essen¬
ziale di vetrina, ed e lo strumento piu ef¬
ficace a disposizione dei romani per co¬
noscere immediatamente la quotazione
di mercato del nuovo e dell'usato di
qualsiasi tipologia e l'andamento del
mercato immobiliare Un successo dav¬
vero travolgente, imitato e saccheggiato
da altri ma senza avvicinarsi al risultato
originale.
Da qualche tempo alla versione tradi¬
zionale si è affiancata quella telematica
Dopo una fase di sperimentazione, il
servizio è ora attivo in tutte le sue fun¬
zionalità. sviluppate dalla Informedia di
Roma. Il sito, raggiungibile all'indirizzo
nttpv/www.porta-portese.ni ha due fun¬
zioni principali: la consultazione degli an¬
nunci e il loro inserimento. Diamo una
scorsa a questi aspetti prima di sorvola¬
re anche le fasi più tecniche.
La consultazione
Ovviamente era necessario mettere
online un meccanismo d'impostazione
identica a quella della versione carta¬
cea, che però non doveva essere sosti¬
tuita dalla versione elettronica. Bisogna¬
va inoltre fare attenzione a non rendere
troppo facile anche il saccheggio degli
annunci da parte di iniziative concorrenti
o alternative a Porta Portese stessa.
Le categorie di divisione, cosi come
le sottocategorie, sono quindi le stesse
del giornale. La navigazione nei frame è
assicurata da qualche riga di codice Ja¬
vaScript: la necessità di modificare piu
d'un frame in dipendenza d’un singolo
link ha infatti escluso l'HTML classico,
che non va oltre il singolo frame per
link. Al termine della navigazione tra
sottocategorie si giunge al modulo d'in-
terrogazione. Anche in questo caso c'e¬
ra bisogno d'una certa versatilità, dato
. .F1M.
400,000 »| MHfclurL 200.000
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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MeaMndeiucb.iiU'Helt. HELP
f* L* ft» l-e— 0*uM KM* tw
—ii. r
0 Minino le i«e*iicenene «il l-e
che le diverse merceologie non poteva¬
no essere servite da un modulo identi¬
co, che quindi viene variato: ne sono ti¬
pici esempi quelli delle categorie "vei¬
coli" ed "immobiliare".
Il modulo di query è studiato in modo
particolare, ed implementa un numero
limitato di scelte ben ponderate. Le va¬
rie ricerche vengono identificate da
espressioni logiche complete che ven¬
gono analizzate da un parser. La stringa
di input, poi, se inserita senza parametri
viene considerata una qualunque sotto¬
stringa bilaterale, ovvero determina la
selezione di tutte le stringhe che la con¬
tengono in una qualsiasi parte. Per spe¬
cificare una stringa precisa basterà met¬
terla tra virgolette.
Tali ricerche operano su due tipi d'in¬
siemi di dati: il solo ultimo numero op¬
pure l'intero archivio online (che com¬
prende svariati mesi). Questa scelta
può sembrare limitativa, in quanto non
è possibile operare su un numero ridot¬
to di numeri, ma si tratta d'una precisa
impostazione in sede di progetto. Inol¬
tre alcune opzioni rendono lo strumento
molto più consultabile. Scegliendo infat¬
ti la consultazione sull'intero archivio, il
principale problema è quello delle oc¬
correnze duplicate, cioè degli annunci
che vengono ripetuti con stesse indica¬
zioni. Orbene in questo caso al termine
della ricerca viene presentata solo l'ulti¬
ma occorrenza, che sostituisce tutte le
altre.
Il vantaggio di questa scelta è che
viene semplificata la consultazione,
mentre lo svantaggio è l'impossibilità di
sapere quante volte è stato effettiva¬
mente pubblicato il singolo annuncio.
Laddove l'annuncio resti lo stesso ma
ne venga variato il prezzo, l’annuncio
verrà trattato a sé stante. In questo mo¬
do è possibile svolgere ricerche sull'an¬
damento dei prezzi di specifiche aree,
ad esempio di immobili in determinate
zone di Roma nell'arco del periodo co¬
perto dall'archivio online.
La disponibilità
d'uno strumento
di ricerca di questo
tipo potrebbe por¬
tare alla sostituzio¬
ne del giornale car¬
taceo con quello elettronico, che negli
intenti dei responsabili è proprio una
delle cose da evitare. Si è quindi deciso
di limitare a 120 il numero degli annunci
presentati a video. Si tratta d'una scelta
assolutamente non penalizzante, in
quanto con un minimo d'attenzione in
fase di formulazione della ricerca è dav¬
vero semplice limitare il campo d'azio¬
ne ad un ambito di poche decine d'oc-
correnze. Un problema collaterale è che
l'utente inesperto spesso non specifica
nulla nella ricerca, per cui si vede pre¬
sentare solo i primi 120 annunci della li¬
sta totale e non sa come vedere gli al¬
tri. Una scelta molto intelligente, fatta
per rendere difficile la vita ai cosiddetti
"ladri di annunci", è quella che tratta il
numero di telefono dell'inserzionista in
modo separato dagli altri dati dell'an¬
nuncio. Sfruttando l'ipertestualità intrin¬
seca del Web, infatti, all'interno degli
annunci non vengono presentati i nu¬
meri di telefono ma solo un link agli
stessi. In caso d'in¬
teresse il lettore
dovrà quindi anda¬
re sul link con il
cursore del mouse:
cliccando il link, in
basso a sinistra
uscirà fuori il nu¬
mero cercato. Cer¬
to è sempre possi¬
bile fare click dap¬
pertutto oppure
scrivere una com¬
plessa procedura in
Perl che in automa¬
tico vada a leggersi
i dati, ma si tratta
di soluzioni piutto¬
sto onerose.
L'inserimento
Anche per questa funzione la scelta è
stata di ricalcare quanto avviene nella
tradizionale versione cartacea. Ai dati
fondamentali (sezione di appartenenza,
messaggio e numero di telefono) è sta¬
ta adesso aggiunta l'indicazione d'una
eventuale e-mail che. laddove disponibi¬
le, viene evidenziata dall'icona d'una bu¬
stina che appare a lato del messaggio e
che lancia il mailer.
Per inserire messaggi online bisogna
avere un indirizzo di e-mail e chiedere
una password. Questa procedura viene
attivata da un ulteriore modulo che chie¬
de anche i dati personali dell'inserzioni¬
sta. compreso il numero d'un documen¬
to d'identità valido. Ovviamente non è
possibile fare controlli particolareggiati
sulla veridicità dei dati, tranne che per
l'e-mail. Infatti la comunicazione della
password avviene proprio tramite e-
-L-
£ 111 al i
ji
I
i | MI—| — | '
M
Dati personali
Inserzioni Gratuite
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MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
153
Al —*
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“B~Ji
PortaPortw
a»»#
mali, per cui se almeno quella non è cor¬
retta e non vive abbastanza l'aspirante
inserzionista elettronico non saprà mai
qual è la sua password.
La password non scade mai, almeno
in questa versione del software. Se vie¬
ne dimenticata bisognerà inoltrare una
nuova richiesta.
Un sito in tecnologia
ASP
Si passa quindi alla fase più informati¬
ca, quella della realizzazione. Gli annunci
acquisiti online non vengono messi in
rete cosi come sono, per vari motivi In
realtà vanno ad alimentare un file Ascii
ospitato dal sistema di Informedia ma
mantenuto in FTP da Porta Portese. Lo
staff del giornale accede ai dati e li inglo¬
ba in quelli del loro sistema, basato su
AS/400, che tiene anche gli annunci rac¬
colti per posta e per telefono. Viene cosi
generato un file unico che va sottoposto
ad una prima procedura di controllo e fil¬
tro svolta da Porta Portese, che identifi¬
ca gli annunci da pubblicare, solitamente
compresi tra i 50 mila e i 70 mila, ed in¬
via questo file, sempre in formato Ascii
ma con campi predefimti, al sistema di
Informedia, che lo riceve la notte prece¬
dente l'uscita in edicola
Qui inizia l'elaborazione finale. Un ul¬
teriore controllo va a verificare la con¬
gruenza con gli annunci preesistenti e
cestina gli annunci ritenuti sicuramente
sbagliati. Il database viene completato e
messo online a cavallo dell'ora di pranzo
della giornata di uscita, in modo da non
penalizzare la versione cartacea che va
in edicola nelle prime ore della mattina-
Portatori ™
MB a 9* mtres* àtMm ita
f- 10 *- 6- I
si la.1 Al lalalal i\
—K_——
U.S—J
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i itomi
— in WJiwia *> BU i
URI»; M
EBCATO
ta.
Nella pratica dal
file Ascii definitivo,
filtrato, si genera
una tabella gestita
dalI'SQL Server, Si
tratta d'un archivio
di grosse dimen¬
sioni, che oggi
ospita oltre un mi¬
lione di record. La pagina HTML viene
generata con la tecnologia ASP. Active
Server Page, di Microsoft. Questa scel¬
ta è premiarne dal punto di vista tecno¬
logico e pratico, perché accede a data¬
base per generare le pagine dinamica-
mente su richiesta anziché mantenerle
in modo statico, oltre a permettere sva¬
riate estensioni alla classica interfaccia
CGI (Common Gateway Interface) In
particolare, per ciascun accesso CGI ri¬
serva una quantità di risorse non trascu¬
rabile, che in caso di elevato numero di
operazioni porta ad una grande occupa¬
zione di memoria e capacità elaborativa
del server, oltre che ad un rallentamen-
te delle prestazioni. ASP, invece, è mol¬
to più leggero.
Con ASP bisogna definire le pagine di
base e gli oggetti che la compongono,
tra i quali è possibile usare le definizioni
Active X. Due degli oggetti principali del
servizio per Porta Portese sono i banner
e il filtro ODBC (che accede alla tabella
SQL): entrambi sono stati scritti in Acti¬
ve X, l'estensione Microsoft per la pro¬
grammazione in ambiente distribuito
Anche il modulo di query in ASP è uni¬
co, nel senso che questo meccanismo
ricorda lo stato dell'interrogazione e non
appesantisce le ricerche in caso di lun¬
ghi elenchi, com'è invece il caso del-
l'HTTP tradizionale.
VEICOLI
v»cqo auto Mora^sicijAccsMORi
PortaPort™
Il sistema Informedia
L'elaboratore che gestisce queste ope¬
razioni è un Dual PentiumPro a 180 MHz
con Windows NT e le estensioni SQL ed
ASP La memoria di massa è costituita
da due dischi da 4 GB che operano in
mirroring, ovvero duplicano i dati per evi¬
tare qualsiasi rischio di perdita delie infor¬
mazioni. Il sistema è connesso agli altri
server Informedia da una rete commuta¬
ta a 100 Mb/s, che tra l'altro comprende
un server di supporto che entra in funzio¬
ne qualora una delle altre macchine abbia
dei problemi Tutte le funzionalità sono
protette contro la mancanza di luce elet¬
trica tramite un gruppo di continuità.
L'azienda romana ha una rete di 6 ser¬
ver per una capacità di disco pari a 60 GB
e Ram oltre i 512 MB, tutta basata su
Windows NT Oltre alI'SQL Server e alle
estensioni ASP, la rete consente anche
di sfruttare tutte le possibilità di FrontPa¬
ge. Oltre al servizio per Porta Portese su
queste macchine girano altri Web server
impegnativi quali quello della rivista Oro¬
logi e della compagnia aerea Air One.
DOVE & CHI-
Informedia
Via Giovanni Penta 51, 00157 Roma,
Tel. (06) 4500.589,
jnnpTTwwwTTTormea^
154
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
■ RIVOLUZIONARIO: Microtek Phantom 4800 Parallel.
Lascia ia tua famiglia a bocca aperta!
Con il nuovo scanner a colori Phantom 4800 di Microtek puoi ora acquisire le immagini da qualsiasi originale- A meno di 300.000 lire puoi avere il mezzo
migliore per ravvivare ogni tipo di documento: dai compiti di scuola ai bollettini informativi. Grazie all'originale coperchio Flex-Scan è inoltre possibile effettuare
la scansione di oggetti con un certo spessore, come libri e scatole, il tutto con colori brillanti e fedeli alla realtà. Come è giusto aspettarsi dal prodotto di un
leader mondiale nella tecnologia per scanner. Phantom 4800 è facile da utilizzare e. grazie al soFisticato software in dotazione, mette tutta la potenza di uno
scanner a colori nelle tue mani. L'installazione è semplicissima, non ci sono schede di interfaccia o jumper da configurare: è sufficiente inserire il cavo nella porta
parallela del personal computer ed è tutto pronto. Se disponi già di una stampante collegata alla porta parallela, non preoccuparti, perchè Phantom 4800 è
dotato del cavo EPP, che consente allo scanner e alla stampante di condividere la medesima porta senza dover cambiare il cavo ogni volta. Semplicel
Le porte contraddistinte da etichette e le semplici istruzioni rendono tutto molto facile!
Phantom offre una profondità di colore di 24 bit (che corrisponde a 16,8 milioni di colori) e una risoluzione ottica di 300 x 600 dpi con una risoluzione massima
interpolata pari a 4800 dpi.
Microtek ha impiegato diverse nuove tecnologie per migliorare le caratteristiche hardware di Phantom 4800. La nuova progettazione "Zero-Reflection' assicura
l'alta qualità delle scansioni e. grazie alla Cold Cathode Technology, lo scanner è istantaneamente pronto per l'uso al momento dell'accensione. Phantom e
inoltre dotato di un Involucro sigillato studiato per evitare che le particelle di polvere possano creare problemi allo scanner.
Le buone notizie non finiscono qui. E’ possibile avere il controllo completo sulla qualità delle scansioni fin dal primo giorno. Infatti. Phantom 4800 Parallel è
dotato di ScanWizard, il potente software di Microtek per la gestione delle scansioni, che. grazie a sofisticate funzioni per la definizione e la correzione del colore
delle immagini, mette a disposizione degli utenti straordinarie possibilità! Non occorre essere dei 'maghi' della grafica per ottenere immagini perfette, fin dalla
prima volta. Lascia che ScanWizard lo faccia per te!
Il nuovo scanner piano della serie Phantom offre a tutta la famiglia possibilità illimitate di scansione: il tutto ad un prezzo veramente accessibile! Richiedi
maggiori dettagli al tuo rivenditore locale o a Microtek Europe B.V., Max Euwelaan 68. 3062 MA Rotterdam. Olanda. Tel. ++S1/10/2425688, Fax
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Microtek ti riserva il diritto di apportare variazioni alle caratteristiche tecniche o al prezzo senza preavviso.
MICROTEK
Il dipartimento di giustizia statunite nse apre un nu ovo procedimento contro
la Microsoft per pratiche monopolistiche
Un milione di dollari al giorno
Questa volta pare che facciano sul serio.
Non è certo la prima volta che la Microsoft
viene portata davanti ad una corte di
giustizia federale per una violazione della
legge antitrust, ma finora le varie cause
intentate dalla concorrenza si erano più o
meno risolte con un nulla di fatto.
di Andrea Sualoni
Questa volta, invece, a mettere la Mi¬
crosoft sul banco degli accusati è diret¬
tamente la divisione antitrust del Diparti¬
mento di Giustizia (DoJ) americano, la
quale contesta al colosso di Redmond la
violazione di una sentenza della corte fe¬
derale emessa nel 1995 che imponeva
alla Microsoft di astenersi dall’imporre
termini di licenza anti-concorrenziali ai
fabbricanti di personal computer Ciò
che ha fatto sicuramente più scalpore, al
punto che è ancora oggetto di discussio¬
ne su Internet, non è tanto la richiesta di
rinvio a giudizio, quanto la multa che il
DoJ chiede di imporre alla Microsoft: un
milione di dollari al giorno, fintanto che
la casa americana continuerà a violare la
sentenza federale, Ma su quali dati si
basa la divisione antitrust americana per
formulare una cosi precisa azione, e so¬
prattutto per richiedere una somma cosi
alta? Per saperlo, occorre fare un picco¬
lo passo indietro nel tempo,
L'antefatto
Lo scorso 20 ottobre il Dipartimento
di Giustizia presenta alla corte federale
degli Stati Uniti la richiesta di rinvio a
giudizio della Microsoft Corporation, Il
documento ufficiale del DoJ ruota attor¬
no all'imposizione esercitata dalla Micro¬
soft nei confronti
dei fabbricanti di
personal computer
compatibili, i quali
sarebbero costretti,
secondo i termini di
licenza, ad installare
il browser HTML Internet Explorer su
ogni computer che esce dalla fabbrica
con Windows 95 preinstallato, il tutto
violando una precedente sentenza della
corte federale del 1995 Secondo il DoJ,
la Microsoft si avvarrebbe della sua pre¬
dominante posizione di mercato (che
con Windows diventa di fatto un mono¬
polio vero e proprio) per aumentare an¬
cora di più il suo monopolio e ridurre
conseguentemente le possibilità di scel¬
ta da parte dell'utente finale di un pro¬
dotto sviluppato dalla concorrenza. La
divisione antitrust del DoJ non si limita
a questo, ma si spinge ben oltre asse¬
rendo che la Microsoft, violando il prov¬
vedimento impostogle, utilizzi metodi il¬
leciti per sbaragliare la concorrenza, e
per tale motivo oltre alla richiesta di rin¬
vio a giudizio e alla megamulta, chiari¬
sce che continuerà a fare indagini per
accertare se il marketing della Microsoft
può diminuire sensibilmente le possibi¬
lità di scelta dell'utente e soffocare le
eventuali innovazioni apportate da pro¬
duttori concorrenti. Il punto focale
li. Y- ùo »«•**. Optar. D»», tfnfc. U*
H |a| QMs|&|ift| •!
—
ni THE UNTTCD STATES DISTRICT COURT
FOR THE DISTRI!T OF COLUMBIA
■r
UNITED STATES OF AMERICA.
Pditioorr.
Snpplemertal lo
Civil Attion No *4-1564
*
Man Thomas Penfleld Jackson
MICROSOFT CORPORATION.
Re «pondera
PETITION BY THE UNITED STATES FOR AN ORDER
TO SHOW CAUSE WHY RESPONDENT MICROSOFT CORPORATION
SHOULD NOT BE FOUND IN CIVIL CONTEMPI
Jodl Klein
Assisi** Adorne? General
A Douglas Mriamcd
d
MI
or
dell'intera faccenda, secondo il DoJ, è
dunque la forzatura all'uso (o comunque
all'installazione) del browser di Micro¬
soft, una condizione questa che, unita al
controllo pressoché totale del mercato
dei sistemi operativi per personal com¬
puter, porrebbe la Microsoft in una posi¬
zione troppo predominante rispetto alla
concorrenza. Non va infatti dimenticato
che il numero delle applicazioni che uti¬
lizzano un browser HTML come front-
end verso l'utente è in costante aumen¬
to, grazie anche all'integrazione di Java,
JavaScript e dei vari plug-in (senza di¬
menticarsi di ActiveX, che è supportato
solo da Internet Explorer), e non è un
caso che poco prima di questa vicenda
la Sun abbia intentato un'azione legale
contro la Microsoft, tutt'ora in corso, per
evitare che la Microsoft si appropri del
controllo di Java proponendo la sua per¬
sonale implementazione di questo lin¬
guaggio.
Un altro punto importante da segnala¬
re è il riconoscimento da parte dell'ente
governativo americano dello stato di
156
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
PressPass
Microsoft Flles Response to
Department of Justlce Petitlon
Difendi Rlflhe lo Doslgn Produca Wlhout Govimmira
InUcftrence ; CK*« Proof th« DOJ Kn*w Ytar» Ago of Pian*
to Integrate Web Features loto Operating System
REOMONO. Waah - Nov. 11. 1997 - Microsoft Corp y»*u*a*
ftled ite responso lo thè Deperirne** <4 Jusoc* (DOJ) peoton.
producing numeroas «loc unente fhat demonaraie Otai tr»e
ccenpar»/ had p4anned lo incorporale Web brovrsmg funcùonaMy
irto thè hAcrosofl*
Wirvjows*95 operatmg sysiem (code-named “Chicago") as earty
as 1993, and ihai ihe DOJ knew of MrcroKtfs irtert pnor io Ihe
signmg ol thè 1994 consoni decreo
"Irtegrating Web functionalty irto Window» is a naturai and
ess*ntiaiimp(ovemert.“saidWliamH Neii^om. senior vice
presi don lor law and corporale aflairs al Microsoft "We mink thè
govemmert shouid be encouraging tfis ivpe cf innovati on, noi
-i*-
monopolio de facto che la Microsoft ha
pian piano instaurato con le sue aggres¬
sive politiche di marketing; la somma di
questo fatto, aggravata da un preceden¬
te caso risalente al 1994, più le denunce
di alcuni produttori di hardware che si
vedevano imposta l'installazione di Inter¬
net Explorer (pena l'annullamento della
licenza di distribuzione) insieme a Win¬
dows 95, in barba a quanto disposto
precedentemente dalla corte federale,
ha dunque convinto il DoJ a intraprende¬
re una nuova causa giudiziaria contro la
Microsoft. Le richieste del DoJ sono in
sintesi le seguenti:
- Microsoft non deve piu pretendere
che i fabbricanti di PC pre-installino ob¬
bligatoriamente Internet Explorer insie¬
me a Windows 95;
- Microsoft deve notificare agli utenti
di Windows 95 che l’uso di Internet Ex¬
plorer non è richiesto ai fini di un corret¬
to funzionamento del sistema operativo
e che gli stessi sono liberi di utilizzare
un browser HTML di loro gradimento.
Microsoft deve inoltre fornire ai propri
utenti delle chiare istruzioni su come di-
smstallare Internet Explorer dal sistema;
- Microsoft deve essere condannata a
pagare una multa di un milione di dollari
al giorno finché non ottempererà a
quanto disposto nella sentenza della
corte federale del 1995.
Secondo il parere di alcuni esperti,
questa richiesta potrebbe essere solo il
primo dei passi che il DoJ intraprende¬
rebbe nei confronti di Microsoft. Non è
escluso, infatti, che il dipartimento vo¬
glia vederci chiaro nel recente investi¬
mento da parte di Microsoft di 150 mi¬
lioni di dollari nella Apple Computer: è
noto infatti che uno dei punti base su
cui si basa tale investimento è proprio la
fornitura insieme al MacOS di Internet
Explorer, configurato come browser
HTML di sistema.
La risposta
di Microsoft
Dal giorno in cui è
stata depositata la ri¬
chiesta, Microsoft
aveva 11 giorni di
tempo per fornire una
risposta alle accuse
mossele dal DoJ, e la
risposta (anzi, le rispo¬
ste) non si sono fatte
certo aspettare. La po¬
sizione di Microsoft è
quella di difendere a
tutti i costi l'attuale metodo di vendita di
Internet Explorer (ovvero, in pieno con¬
trasto a quanto contestatole), in quanto
la scelta di rendere Internet Explorer 4.0
parte integrante del sistema operativo è
una decisione presa due anni dopo il de¬
creto del 1995, ciò, secondo Microsoft,
rientra nella naturale evoluzione di un si¬
stema operativo, ed Internet Explorer do¬
vrebbe essere quindi considerato alla
stregua di qualsiasi altra utility che viene
fornita di serie con Windows 95 Inoltre
Microsoft, secondo il portavoce Mark
Murray, non ha mai impedito a nessun
costruttore di PC di pre-mstallare un
browser HTML alternativo ad Internet
Explorer In definitiva, secondo Microsoft
tutto rientrerebbe nel normale sviluppo
di Windows, tenendo anche conto che il
decreto in questione non impedisce a
Microsoft di estendere ed integrare altre
funzionalità nelle successive versioni dei
suoi sistemi operativi; inoltre, nulla è sta¬
to fatto per impedire che altri browser
HTML potessero pienamente funzionare
sui sistemi Windows, indicando il Navi¬
gator di Netscape come esempio di
quanto asserito Tutto fatto in piena lega¬
lità, quindi, al punto che Bill Gates avreb¬
be pubblicamente sottinteso che dietro a
tutta questa faccenda ci potrebbe essere
proprio la Netscape Communications,
nota rivale di Microsoft, che avrebbe fat¬
to pressioni presso il DoJ per intentare
l'azione legale. Secondo Gates, inoltre,
non vi sarebbe alcun nesso tra la causa
che intercorre tra Microsoft e Sun e la
petizione presentata dall'antitrust; anche
il ritardato lancio di Windows 98, atteso
ormai per la metà del prossimo anno,
non sarebbe stato provocato da un pro¬
blema di integrazione di Internet Explorer
nel sistema operativo, ma da altri fattori
inerenti alcune utility di migrazione
dall'ambiente a 16 bit a quello a 32 bit.
La partita non è
ancora chiusa
C'è chiaramente una contraddizione
tra quanto asserito da Microsoft e dal di¬
partimento di giustizia Di sicuro non si
tratta di una bolla di sapone: lo provano
la ridda di messaggi, dichiarazioni ufficia¬
li, commenti da parte di esperti del set¬
tore e, non ultimo, il grande Interesse
che ha suscitato su Internet l'intera fac¬
cenda (ci sono addirittura siti su cui si
può esprimere la propria opinione, pren¬
dendo le difese di una o dell’altra parte,
con tanto di statistiche che vedono, per
ora. vincente il DoJ). Non è affatto detto
che la Microsoft paghi la megamulta,
cosi come non è affatto detto che la Mi¬
crosoft sia in grado di smontare punto
per punto le accuse che le sono state
mosse e vinca la partita: il dibattito pres¬
so la corte federale è infatti in pieno
svolgimento e solo i mesi prossimi di¬
ranno chi avrà avuto ragione e, soprat¬
tutto, quali saranno le eventuali implica¬
zioni sui futuri piani di integrazione di In¬
ternet Explorer con il sistema operativo
di base. I soliti esperti, infatti, non hanno
mancato di far notare che anche nel ca¬
so di vittoria da parte della Microsoft,
l'intera faccenda possa comunque esse¬
re considerata negativamente dall'opi¬
nione pubblica.
Per maggiori informazioni
I documento originale del DoJ m cui si richiede il rinvio a ;
tato via Internet alla URL
ativo ai capi di imputazione
Altri documenti suH'argomento sono disponibili sui maggiori server che si occupano di informa¬
zione (ad esempio, sul sito della Zift Davies c'è un'intera sezione dedicata espressamente a que¬
sta vicenda. |http://www,zdnei.Qom/zann/speciai/msg.QiJ-!iml)l
Sul sito della Microsott lhttp://www oneroso» comi ci sono ovviamente diversi comunicati uffi¬
ciali lad esempio, la risposta al DoJ dein 1 novembre, nttov/www microsoii.com/corDjniQj
preSS/.1.99.7 /nQV97 /dojpetpr,ht m ). e infine si può andare sul sito IUtE//wmwj.PPiaiSLnfl.-.m.'CLe:
soft ora/ su cui trovate molte altre informazioni riguardanti la conferenza Appraising Microsoft in¬
detta da Ralph Nader, uno dei principali accusatori di Microsoft.
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
157
Mode in EPSON
Arigatò. Di ritorno dal bellissimo viaggio in Giappone organizzato (e offerto...) dalla Seiko
EPSON Corporation è forse l'unica parola che sono riuscito ad imparare (quasi) correttamente.
Nel paese in cui esiste un preciso e rigoroso cerimoniale per ogni possibile rapporto
interpersonale a qualsiasi livello, sempre accompagnato da splendidi sorrisi a quarantotto
denti, arigatò vuol dire “grazie". Nella terra degli inchini, infatti, finanche l'automatico (per noi
"occidentali") scambio di biglietti da visita tra "businessman" assume un valore ben preciso: un
momento di incontro professionale consacrato dallo scambio delle referenze accuratamente
raccolte su un cartoncino da porgere, a due mani, al nostro amato interlocutore.
Altro che storie...
di Andrea de Prisco
Di primo acchito sembrerebbe che i
giapponesi perdano un sacco di tempo
per cose inutili. Ad esempio, quando due
persone si incontrano, spesso iniziano ad
inchinarsi l'uno di fronte all'altro anche
tre o quattro volte di seguito, senza che
chi li osserva riesca a prevedere chi la
smetterà per primo. Oppure quando ti
devono dare delle indicazioni sul pro¬
gramma della giornata o su come rag¬
giungere un determinato posto. Ti riem¬
piono, sempre col sorriso ben stampato
in volto e con la gentilezza infinita di chi
sa di essere ben volentieri a tua comple¬
ta disposizione (HI), di dettagli e di parti¬
colari a volte mutili, ma non possono as¬
solutamente rischiare di non aver assolto
pienamente alla loro funzione, qualunque
essa sia. Meglio darti un particolare in
più che uno in meno.
Un'altra cosa incredi¬
bile del Giappone e dei
giapponesi sono da una
parte i ragazzi e le ra¬
gazze in età scolare,
dall'altra gli stessi "busi¬
nessman" della matti¬
na, ritrovati dopo l'ora¬
rio di lavoro a tarda se¬
ra nei locali di Tokyo.
Alla stazione di Kyo¬
to. l'antica capitale im¬
periale del Giappone,
ad esempio, abbiamo
visto con i nostri occhi
un migliaio abbondante
di studenti (rigorosa¬
mente in divisa a tutte le età) seduti in
terra ordinatamente a ginocchia incrocia¬
te nell'immenso atrio centrale, ad atten¬
dere pazientemente l'arrivo del loro tre¬
no: probabilmente dovevano partire tutti
insieme per un viaggio organizzato dalla
loro scuola. Ma vi rendete conto che se
quella fosse stata, tanto per non fare tor¬
to a nessuno dal nord al sud, la stazione
di Milano, Roma o Palermo i "nostri ra¬
gazzi" (ed io, a quell'età, non avrei fatto
certo eccezione!) li avrebbe dovuti tene¬
re a bada, previa robusta incatenatura,
una vera e propria squadra di domatori
professionisti con le fruste e i forconi da
circo?
L‘altra cosa incredibile, come dicevo
prima, sono i *businessman ‘ a sera. Si ri¬
trovano, in massa, nei locali Karaoke o,
meglio, incollati alle macchinette del Pa-
chinko a scommettere e vincere palline
d'acciaio come fossero soldi contanti. Mi
sono personalmente fatto l'idea che so¬
no talmente "incanalati" mentalmente du¬
rante il giorno, impegnati nelle loro più
varie attività professionali, che una volta
"staccata la spina" esplode inevitabilmen¬
te la loro voglia di divertirsi nei modi più
disparati. E non li ferma, giustamente,
nessuno: è tale e tanta (ancorché inna¬
ta, a quanto pare!) la loro voglia di evade¬
re che nei locali Karaoke, ad esempio, si
respira un 'aria di gioia e divertimento al¬
tamente contagiosa. A turno i giapponesi
(ma naturalmente anche gli occidentali
sono ben accetti al microfono!) lasciano i
tavoli per esibirsi vocalmente sulle basi
musicali preregistrate, abilmente pro¬
grammate secondo le
esigenze e le richieste
del momento dall'in¬
stancabile disk-jockey
dagli occhi a mandorla,
l'unico a lavorare seria¬
mente al proprio posto
di comando Nulla a
che vedere, si badi be¬
ne, con i penosi tentati¬
vi "karaokici" trapiantati
qui da noi. La differen¬
za, guarda un po', sta
proprio nell'atmosfera
che si respira in quei
posti, assolutamente ir-
riproducibile fuori dalla
terra del Sol Levante.
158
Daniela Pasguahn di EPSON Italia durante la purifi¬
cazione prima dell'ingresso nel tempio di Kyoto.
A sinistra l’unità produttiva, ad atmosfera control¬
lata, delle cartucce d'inchiostro
EPSON è...
Tutta questa lunga introduzione, se
vogliamo assolutamente fuori tema, è
un po’ a testimonianza del fatto che
(una volta tanto) un viaggio organizzato
extracontinente da un’azienda informa¬
tica non si è trasformato nel consueto
tour de force al solo motto del "quanto
siamo belli, quanto siamo bravi. . state
attenti!’. Abbiamo, certo, visitato due
fabbriche e assistito ad un’interessan¬
tissima presentazione dei nuovi prodotti
della casa giapponese, ma il program¬
ma del viaggio ha previsto più attività di¬
stensive che di lavoro, lasciando in un
certo senso intendere che era intenzio¬
ne di EPSON trasmettere la filosofia, la
cultura, la vita giapponese più che la lo¬
ro vincente tecnologia, offerta nuda e
cruda su un freddo piatto d'argento...
tutto tempestato
di LEO Del resto,
questa traspare
ben evidente an¬
che a migliaia di
chilometri di di¬
stanza (ad otto ore
di fuso orario, co¬
me per gli Stati
Uniti, ma nel verso
opposto) anche se
spesso e volentieri
noi occidentali ri¬
ceviamo Tonda
tecnologica” con
molti mesi di ritar¬
do. Mesi che, in
ambito informati¬
co, rappresentano
Nella foto gui a destra,
il gruppo dei giornalisti
italiani ipiù Darvela Pa-
squalm di EPSON Ita¬
lia) immortalati attorno
al Presidente e CEO di
Seiko EPSON, He-
deaki Yasukawa
In alto, "l'ultima cena"
m un ristorante tipico
giapponese di Kyoto,
con tanto di Gheishe e
pesce crudo...
Una delizia, special¬
mente le prime!
una vera e propria eternità ai ritmi abi¬
tuali. Succede, ad esempio, che l'incre¬
dibile stampante professionale a colori
formato A3 di EPSON, che sarà disponi¬
bile in Italia non prima di febbraio o mar¬
zo del prossimo anno, è già nei negozi
giapponesi da qualche mese deliziando
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
159
In Seiko EPSON la tecnologia
viene coslantetnente esplora-
rata e applicata in mollissimi
campi, dalla produzione di cir¬
cuiti integrati ai micromotori
passo passo, lino alle sorpren¬
denti "esercitazioni tecnologi¬
che ", come il televisore da pol¬
so mostrato nella loto in allo
Incredibile, ma vero '
c
p° rtn g
fanno turni di 12 ore lavorative: sfido io
che al termine cantano, con gioia, dalla
disperazione!
Scherzi a parte, il Giappone (che forse
più di tutti in passato ha "copiato") è pro¬
prio la cosa più difficilmente copiabile al
giorno d'oggi. La tecnologia che si scor¬
ge nella terra del Sol Levante non c'e
da nessun'altra parte al mondo (in Giap¬
pone persino le tazze dei water, e non è
uno scherzo, sono ricche di elettronica
e di microprocessori!) e solo lì potevano
nascere cosi tante aziende tecnologica¬
mente avanzate. Seiko EPSON è certa¬
mente una dì queste, offrendo in passa¬
to (e di certo non smetterà) soluzioni
sempre all'avanguardia che hanno se¬
gnato (e continueranno a segnare) mol¬
te tappe nel progresso informatico
mondiale. E lo sanno bene, soprattutto,
i suoi più agguerriti competitor Che
certo non sono pochi..
Aspettando la 5000
Anche per EPSON sta arrivando (in
Giappone, come anticipato, già è arriva¬
to) il momento di lanciare il cosiddetto
"meglio, del meglio, del meglio" Quasi
certamente non si chiamerà PM-5000C -
questa è le denominazione dell'apparec¬
chio nella terra del Sol Levante - ma le
caratteristiche tecniche, indiscutibilmen¬
te allo stato dell'arte, non si differenzie¬
ranno una volta esportata e disponibile
anche da noi. La nuova, incredibile,
In allo il personal compu¬
ter EPSON con schermo
a cristalli liquidi che pro¬
babilmente non vedere-
mo mai in Italia. Tra qual¬
che mese, invece, Sara
disponibile anche da noi
la strabiliante stampante
A3 mostrata qui a lato
Ivedi testo)
con le sue prodezze cromatiche più di
un fortunato utente dagli occhi a man¬
dorla.
Inoltre (anche se in questo caso
EPSON c’entra forse poco o niente) a
giudicare da quello che abbiamo visto
nei negozi di elettronica di consumo al
quartiere di Akihabara di Tokyo, la cui vi¬
sita faceva rigorosamente parte del pro¬
gramma del viaggio, tra non molto sare¬
mo letteralmente sommersi dai subno¬
tebook formato A5, con schermi a colo¬
ri da capogiro nonostante le ridotte di¬
mensioni, offerti ormai dalla quasi tota¬
lità dei costruttori orientali di "informati¬
ca portatile".
Parlando ancora dì tecnologia, abbia¬
mo avuto tra l'altro l'onore di visitare
due delle unità produttive EPSON relati¬
ve alla fabbricazione delle stampanti a
colori e precisamente per quel che ri¬
guarda l'allestimento delle cartucce in¬
chiostrate e la produzione delle tanto fa¬
mose testine di stampa. Interi stabili-
menti ad atmosfera controllata, nei qua¬
li per entrare era necessario vestirsi di
tute speciali e passare attraverso came¬
re di compensazione a vento per elimi¬
nare anche il più piccolo granello di pol¬
vere portato dall'esterno. Due visite du¬
rate una quarantina abbondante dì mi¬
nuti, al termine delle quali a momenti
soffocavo nella tuta semispaziale che
ero tenuto a portare. E pensare che gli
operai all'interno dello stabilimento (ve¬
stiti naturalmente nello stesso modo)
160
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
stampante proposta da EPSON va a col¬
mare, alla grande, l'attuale vuoto esisten¬
te tra i modelli consumer formato A4 e
l'immensa Stylus Color 3000 in formato
A2 "vero". Sarà una stampante professio¬
nale formato A3, dotata di tecnologia
esacromatica di stampa (come già avvie¬
ne per la stupenda Stylus Photo) ma in
grado di raggiungere l'incredibile risolu¬
zione di 1.440x720 punti per pollice, at¬
tualmente disponibile solo sulle macchi¬
ne a quattro colori, offrendo in questo
modo una qualità cromatica assoluta-
mente di tipo fotografico.
A conferma delle sue capacità spicca¬
tamente professionali, la testina di stam¬
pa è separata dalle cartucce di inchiostro
(come nei plotter a colori di grande for¬
mato) e quest'ultime sono sovradimen¬
sionate per garantire grande autonomia
anche utilizzando massicciamente il
massimo formato di stampa "A3+" che
permette la stampa 'al vivo - dell'A3 piu
gli eventuali crocim di registro. Inoltre,
unica nel suo genere, offre la gradita
possibilità di installare un secondo cas¬
setto di alimentazione carta, come avvie¬
ne per le laser, in modo da avere sempre
disponibili - on line" due formati differenti
o due diversi supporti. La compatibilità
PostScript è assicurata dal consueto in¬
terprete software installabile sul compu¬
ter host o da un compatto RIP hardware
(in pratica un computer dedicato alla
stampa) che permette l'uscita di file Po¬
stScript senza pesare minimamente sul¬
le risorse di calcolo dei computer colle¬
gati in rete alla PM-5000C.
Grazie all'impiego congiunto delle
massime tecnologie di stampa a getto
d'inchiostro oggi disponibili, appare inuti¬
le sottolineare che i risultati ottenibili dal¬
la nuova nata sono a dir poco entusia-
Ci rendiamo perfettamente conto che di determi¬
nati argomenti sarebbe meglio non parlare talmeno
su MCI. ma per dovete di cronaca vogliamo mo¬
strarvi fin dove si è spinta l'inarrestabile tecnologia
giapponese Al "termine del fattaccio “ un sofisti¬
cato controllo a microprocessore si occupa, a colpi
di acqua calda, degli aspetti igienici più intimi
smanti. Per riuscire a distinguere un'u¬
scita della PM-5000C da una comune
stampa fotografica (di buon livello!) l'oc¬
chio nudo da solo non basta. Ci vuole al¬
meno un potente tentino e, last but not
least. un occhio particolarmente allenato.
Anche la velocità di stampa è incredi¬
bilmente elevata (se teniamo conto della
tecnologia utilizzata e del formato massi¬
mo stampabile), in particolar modo utiliz¬
zando il RIP hardware dedicato. E nono¬
stante te caratteristiche tecniche di asso¬
luto rilievo, ciò che piu sarà incredibile ri¬
guarderà il prezzo di vendita al pubblico,
per nulla destinato a inquadrare la nuova
macchina come un prodotto esclusiva¬
mente di nicchia Professionale si, ma
"possibile" anche all'utenza normale...
particolarmente esigente.
Tutt'altro che rara! «g
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
161
di Paolo Cognetti
Melodie di Apple
Mentre si prepara l’arrivo del rivoluzionario “Rhapsody”,
le software house adeguano i propri applicativi al MacOS 8
e i distributori italiani cercano nuovi prodotti.
Un giro per siti americani ci regala alcuni piccoli accessori
per la felicità dei maniaci... e non solo.
A “Tempo” di
“Rhapsody”
Con la morte di Copland I fedelissimi
della Mela erano abbastanza scoraggiati
e delusi, il System 7.5 dava sempre più
problemi e all'orizzonte non si vedeva
che buio fitto.. Poi ecco (ri)arrivare
Jobs con tutto il bagaglio tecnico della
Next ed ecco che. come dice lo stesso
nome del sistema di Steve (Next Step).
Il prossimo passo è fatto; una musica
nuova allieta le giornate dei Apple-di-
pendenti e dei dipendenti Apple, arriva
"Tempo" (MacOS 8) e sono in test "Al¬
legro" e "Sonata" (8.1 e 8.21 ma la mu¬
sica si fa raffinata ed ecco "Rhapsody"
il sistema operativo del futuro. 10.000
sviluppatori hanno ricevuto la prima ver¬
sione developer
(DR1) e già le
software house so¬
no in fermento e an¬
nunciano il supporto
al nuovo gioiello del¬
la Apple Computer.
Rhapsody è un si¬
stema compieta-
mente nuovo basa¬
to su un nuovo mi¬
crokernel e sulla
pluriacclamata tec¬
nologia di Open-
Step
Sarà in grado di gira¬
re su macchine
PowerPC e Intel e,
nella versione per
PowerPC, conterrà
162
una blue box per far girare le applicazio¬
ni MacOS, mentre sarà disponibile an¬
che una "Yellow Box" per utilizzare le
applicazioni Rhapsody sotto Wm95 e
sotto MacOS.
Le grosse novità riguardano principal¬
mente il tanto sognato preemptive mul¬
titasking, la memoria protetta per le ap¬
plicazioni, il display PostScript, un più
efficiente file System, una nuova gestio¬
ne della memoria virtuale e un migliore
supporto per gli sviluppatori con l'ag¬
giunta di molte routine per lo sviluppo
ad oggetti.
La versione distribuita non contiene an¬
cora alcune funzionalità ma una versio¬
ne più completa dovrebbe essere di¬
sponibile entro aprile 98 e entro la fine
del prossimo anno dovremmo avere la
versione definitiva; Rhapsody è in grado
di girare su PowerMac 8500, 8600,
9500, 9600 e su tutte le macchine di
prossima uscita
Per ulteriori informazioni: http.Z/www.
apple.com
Symantec a raffica
Symantec una delle più attive software
house americane ha aggiornato alcune
delle sue piu famose utility.
Iniziamo con Stufflt Deluxe 4.5. nuova
versione del programma che si è impo¬
sto come standard assoluto nella com¬
pressione di file, nuove funzionalità e la
completa compatibilità con il MacOS
8.0 sono il biglietto da visita di questa
release.
Tra le nuove funzioni è da notare l'indi-
rizzamento di Aladdm verso una miglio¬
re gestione dei file su internet, è stato
infatti aggiunto il supporto per il deco-
ding Base64/MIME che va ad aggiun¬
gersi ai già presenti UUencoded e
BinHex; attraverso l'integrazione con al¬
cuni gestori di posta (Claris EMailer, e
Lotus cc:Mail) Stufflt può ora inviare di¬
rettamente un documento ad un indiriz¬
zo e-mail.
Altre migliorie riguardano un nuovo look
Mac OS 8 compatibile, il riconoscimen¬
to dei disk image di ShrinkWrap e degli
Encrypted ZIP, il TrueFinder che ora
funziona perfettamente sotto System 8
e, ciliegina sulla torta, la velocità di lavo¬
ro che è stata notevolmente migliorata
Spring Cleaning. l'utility che aiuta a di-
sistallare le applicazioni e a rimuovere
file, applicazioni e font non necessari o
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
ridondanti, è arrivata alla versione 2.0
con un rinnovato look più vicino quello
del System 8.0. Una nuova funzione, la
Duplicate Remover, permette di rimuo¬
vere file e font doppi mentre la nuova
Storage Folders aiuterà a non effettua¬
re cancellazioni indesiderate. Queste
nuove funzioni si vanno ad aggiungere
alle già presenti MacUnistaller, FatAp-
plication Slimmer per rimuovere i codici
PowerPC o 68xxx non necessari dalle
applicazioni Fat, Orphaned Prefs Remo¬
ver per l'eliminazione di preferenze non
piu utilizzate, Orphan Adopter per rias¬
segnare applicazioni compatibili a docu¬
menti di applicazioni rimosse, Alias
Fixer per riassegnare gli alias, Font Re¬
mover, Help Remover e Empty Folder
Remover che sicuramente non hanno
bisogno di descrizioni.
Dulcis m fundo una patch che consen¬
te agli utenti di aggiornare le Norton
Utilities alla versione 3.5 1 per una
piena compatibilità con il MacOS 8, è
disponibile gra tuitamente presso il sito
di Symantec |ittp://www symantec|
com
Acave Software/Elcom
tei. 0481/520343 fax 0481/520 3 65
\http://www active-sottware con\
Ray Dream
su Instant Software
Instant Software, marchio con il quale
la ditta Pico srl commercializza pro¬
grammi applicativi, annuncia l'uscita in
Italia di Ray Dream 3D. nuova versione
di Ray Dream Designer rivisitato ed ag¬
giornato da MetaCreations.
Questo software, come la maggior par¬
te dei prodotti Metacreations, abbina la
potenza degli strumenti ad un'interfac¬
cia grafica semplice ed intuitiva, ed è
un programma che consente di creare
oggetti 3D, importare e modificare mo¬
delli preimpostati e di rendere tridimen¬
sionali oggetti a due dimensioni ruotan¬
do la figura intorno ad un asse scelto a
piacere.
Il pacchetto comprende tutti gli stru¬
menti necessari per modellazione, ani¬
mazione e rendering.
Grazie ai suoi particolari strumenti "Mo-
deling Wizard’ e "Scene Wizard' è in
grado di fornire le tecniche di base per
la costruzione dei modelli, l'utilizzo del¬
le luci e delle telecamere e con le sue
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
grandi possibilità di anteprima Ray
Dream 3D consente di lavorare sull'Im¬
magine in tempo reale.
Il programma è immediatamente dispo¬
nibile su CD Rom ibrido Macintosh e
Windows.
Per ulteriori informazioni Pico 0522-
440012 _
\hnp.//www.pico.i\
Parola d’ordine:
Disponibile la versione 3.0 di On Guard
utility in grado di proteggere il Mac dallo
scaricamenti di file indesiderati da inter¬
net, assicurare la scrivania del Macinto¬
sh, affinchè non ne venga cambiato l'a¬
spetto, impedendo lo spostamento di fi¬
le e cartelle, di cambiarne il nome o di
copiarli. La nuova versione e' disponibi¬
le anche per un utilizzo in rete.
Active Software/Elcom
tei. 0481/520343 fax 0481/520365
IMtp./Mwwaclive-sonwarè-cm
fluidità
Active Software inizia la distribuzione
dei programmi della Binary Software
nel cui catalogo troviamo KeyQuen-
cer, un programma per
la creazione di macro
opera di Alessandro
Levi Montalcim, un
programmatore ita¬
liano molto quotato e
Square One una utility che met¬
te tutti i vostri programmi e file in
una sola icona a formato di palette.
VR?...
un gioco da ragazzi!
La Kaidan, nota società all'avanguardia
nel settore delle apparecchiature per la
realizzazione di filmati VR, ha presenta¬
to una nuova generazione di teste per
treppiedi da fotografia: la serie Quick-
PanMagnum (QPX-1 e QPX-21 e la
Kiwi+
Le prime due, che si differenziano
esclusivamente per la testa basculante
(QPX-2), sono state studiate per un uso
professionale, hanno un attacco robu¬
sto e finemente regolabile per il mon¬
taggio di una vasta gamma di camere e
videocamere professionali, hanno una
ghiera per la divisione degli scatti con
un sistema di bloccaggio
rapido e preciso che
rende veloce la realizza¬
zione del nu¬
mero giusto
di scatti, al¬
cuni acces¬
sori permet¬
tono di mon¬
tare la came¬
ra in orizzon¬
tale per le fo¬
to panorami¬
che, un brac¬
cio per bilan¬
ciare il peso
di quelle più
pesanti
La Kiwi+ è la
nuova entryle-
Ogni prodotto multimediale che si ri¬
spetti contiene ormai filmati e audio la
cui ottimizzazione comporta sempre
delle scelte abbastanza complesse: fo¬
togrammi al secondo, compressione,
numero di colori, qualità e compressio¬
ne dell'audio e cosi via.
La Terran Interactive da tempo leader
delle utility di compressione e ottimiz¬
zazione dei filmati per il multimedia, ha
sfornato Media Cleaner Pro 2.0 1 per
Mac OS.
La nuova versione oltre a migliorare le
già pluripremiate qualità per la gestione
di filmati QuickTime, RealVideo, Reai
Audio e AIFF per CD-Rom, Web, chio¬
schi interattivi e intranet, incorpora le
funzionalità di Web-Motion il plug-in per
lo streaming video su internet. Un’inter¬
faccia semplice, funzionale e compieta-
mente assistita, guida l'utente alla mi¬
gliore configurazione per il proprio lavo¬
ro.
Media Cleaner Pro 2 0 1 è disponi¬
bile in demo Ilimitata a 15 secondi
di filmato) presso il sito
| http://www terran-int con j
Active Software
News
Genesis . ZZ
& cy
Atari
Playstation
tion e Nintendo 64.
Nella confezione è incluso il software di
gestione completamente configurabile
che contiene piu di 150 parametri per i
giochi più famosi.
Per ulteriori informazioni: http://www
kernel, com/kernel/index .html
libertà
DRAM, ben 3 in più del predecessore,
della versione 3.2 del browser grafi¬
co NetHopper che ora supporta,
proxy. firewall e il collegamento con
l'autenticazione della password
Il Newton 2100 verrà distribuito con
l'ultima versione del Newton Inter¬
net Enabler (la 2.0) che permette il
collegamento TCP/IP su reti ether-
net e AppleTalk e supporta l'autenti¬
cazione PAP e CHAP se usato per
connettersi ad un Internet Service Pro¬
vider.
Il Newton 2100 è disponibile per il mer¬
cato USA dal mese di
Novembre, per i
vel, una testa piccola e maneggevole
che, come le sorelle maggiori, è munita
di ghiera con il sistema click-stop con
taratura automatica per 8,12,16,20 foto,
altre ghiere per frequenze diverse sono
disponibili come optional.
Sia le QPX che la Kiwi+ sono equipag¬
giati con una micro livella a bolla per il
perfetto allineamento della camera.
Insieme alle due teste è stato reso di¬
sponibile anche il VR Device SDK un
software che permette agli sviluppatori
di controllare i bracci motorizzati Magel-
lan 1501 o Meridian C-60 per la realizza¬
zione automatica di oggetti VR
Ulteriori notizie h)rp.//www Haictan con 1
Più potenza per
Newton
Newton dopo essere caduto in disgra¬
zia sotto la gestione Amelio (la divisione
era tra quelle da chiudere) torna ora più
vivo che mai, è stato infatti appena pre¬
sentato il MessagePad 2100
In un mercato, quello dei palmari pro¬
fessionali, dal quale ci si aspetta un giro
di affari di circa 2.1 milioni di dollari che
arriveranno a circa 4 milioni nel 2001, il
Newton è sicuramente una macchina
molto competitiva che offre la versati¬
lità di un laptop con programmi di pro¬
duttività personale inclusi gestione fax,
e-mail e connessione internet ad un co¬
sti e misure dimezzati rispetto a un lap¬
top.
La nuova versione dispone di 4 Mb di
te, tasti funzione, tasti cursore a T rove¬
sciata e tasti separati per l'insert e il de-
lete; può funzionare fino ad una distan¬
za di circa 9 metri ed è alimentata da
due batterie stilo tipo AA che hanno
una durata di circa tre mesi.
Il piccolo ricevitore (8x6x3 cm.) è colle¬
gato alla porta ADB, dalla quale prende
anche l'alimentazione, con un cavo che
permette di collegare in cascata altre
periferiche quali joystick, mouse ecc.
per ulteriori informazioni: http://www.
webtyme.com
Giocare in
Finalmente dopo anni di
sofferenze anche i ma¬
niaci dei giochi su Macin¬
tosh possono avere i con¬
troller invidiati alle console
più famose.
Con il ChoiceStick Mark V,
un piccolo accessorio
ADB della Kernel Produc-
tions. potrete in¬
fatti collegare al
vostro Mac qual¬
siasi pad, joystick,
volantino, pedaliera o
simili creati per Sega,
Atari 2600, PC, Playsta-
pos-
sesson
del Mes¬
sagePad
2000 ad
Aprile
verrà
reso di¬
sponibile
un upgrade da effet¬
tuarsi presso gli Apple Servi¬
ce Center
Per ulteriori informazioni
I www newton appiè. con]
Tastiera senza cordone
ombelicale
La BIG ELECTRONICS, INC ha presen¬
tato questa interessante tastiera a raggi
infrarossi con sistema di puntamento
del mouse incorporato.
La tastiera è una estesa a 104 tasti con
un puntatore AIRPOINT
ad alta risoluzio¬
ne sensi¬
bile
alla
pres¬
sione, il
cursore si
muove più ve¬
locemente se la
pressione è più for-
164
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
"Con Internet la mia attività non ha più limiti."
Con un computer, con un modem e Internet Giulio Cesare Ricci giuiìoccmkrìccì
ora può ricevere ordini dai propri clienti sul suo catalogo on-lme, n mp T TwwwTr gnrri
modificarne le offerte promozionali in Back Office, estendendo la
sua attività a tutto il mondo 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno.
Grazie a Informedia.
Con Informedia su Internet.
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di Leo Sorge
Il software per Windows CE 1.0
In attesa di terminali nazionalizzati e quindi di applicazioni più
serie, trastulliamoci con qualche giochino ed un programma di
paint... a 4 toni di grigio. C'è molto lavoro
in corso sulle nuove versioni di HPC in
» E« la g*
■ .ltfl-1
arrivo tra breve.
La stanza è silente, alfine Nessun ru¬
more disturba il mio tentativo di quiete
prima del meritato riposo. Le luci, quei
pochi bagliori che filtrano dalle connes¬
sioni che interrompono gli scuri, si
stampano sul soffitto e non danno fasti¬
dio. Certo ci sono molte piccole lueine,
quelle che segnalano lo stato d'attesa
di televisore, videoregistratore, deco¬
der, ma sono ormai abituato alla loro fis¬
sità. Almeno credo improvvisamente
una nuova entità si manifesta, intermit¬
tente, rossa, potente cosa sarà? Aargh.
mi squilla lo spettegolefono? No. E' il
mio handheld PC. in arte Cassiopeia,
che mi segnala un appuntamento Alle
due di notte? No, alle 12 di domani: è
programmato per lampeggiare ad inter¬
valli fissi ben 10 ore prima Cosa mai
me ne importa di saperlo dieci ore pri¬
ma, direte voi? Beh, domani ho la lezio¬
ne di tennis e per registrarmela le batte¬
rie della telecamera devono essere cari¬
che. ..
Il fenomeno Windows CE sta m qual¬
che modo crescendo di spessore Or¬
mai è ufficiale la versione italiana di CE
2.0, per cui tra qualche mese si vedran¬
no i primi oggetti di questo tipo. In que¬
sti giorni lo staff che ha progettato la
versione 2 è in Italia, alla fine di novem¬
bre ci sarà Iper voi
c'è già stata) una
mezza giornata de¬
dicata agli sviluppa¬
tori, tutti parlano di
upgrade alla nuova
versione. Quando
avremo in mano un
modello.. italiano,
allora inizieremo a
parlarne più fattiva¬
mente
Nel frattempo ab¬
biamo seguito mot-'
to il software per la
versione 1 in giro
sulla rete e nei ne¬
gozi. Vi proponia¬
mo qui due pac¬
chetti per l'uso
palmtop, ovvero
non m rete, l'Enter¬
tainment Pack e i
PowerTooIs, en¬
trambi di Micro¬
soft. Il primo si
compra negli Sta¬
tes. prezzo una
quarantina di dolla¬
ri, ma probabilmente adesso si trova in
saldo. C è da chiedersi cosa saranno i
nuovi giochi, quelli con ActiveX e lo
schermo a colon Per ora segnaliamo
una cosa che ci accingiamo a fare: gio¬
care contro Corrado Giustozzi in un gio¬
co a due in rete wireless. Scherziamo?
No, basta usare la porta a raggi infraros¬
si degli HPC. Provare per credere (man¬
naggia il tempo, mannaggia farfallina).
Dei dieci giochi di questo pacchetto ce
ne sono tre giocabili in rete: battaglia
navale, traversone e Reversi. Di que¬
st'ultimo non informate Andrea de Pri¬
sco, che nel 1492 da fotografo divenne
programmatore proprio per Othellare.
L altro pacchetto è scaricabile gratui¬
tamente dal sito Microsoft Si tratta di
Power Tools, che presenta alcune uti¬
lity. Tra queste vi presentiamo Paint,
una versione ridotta che rende possibile
fare dei minuscoli cambiamenti alle im¬
magini
Tra le varie aziende indipendenti c'è
stata una grande mortalità di progetti,
ma anche una certa inaffidabilità del
software scancabile dalla rete: abbiamo
fatto alcune prove ma con esiti incerti,
per cui non ve li riferiamo, a parte la cu¬
riosità rappresentata dal MmiBasic della
B&B
Entertainment Pack
Nuovi giochi da portarsi dietro. Va no¬
tato che i nomi che appaiono sull’HPC e
quelli che si trovano nella cartella di
Windows spesso sono diversi: ad
esempio Code Breaker diventa mast-
mind. L'ultimo gioco nella lista, Tilefor-
ce. è uno shareware che sui nostro
Cassiopeia non funziona in nessuna del¬
le due versioni che avevamo reperito in
rete. Il solitario è incluso nel software di
base.
Space Defense Missile Command o
Armaggedon, chiamatelo come volete.
Resta uno dei più divertenti giochi da
giocare, ma anche da scrivere. Quando
il meccanismo funziona, infatti, funziona
per tutti.
166
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Efc E<a Io», tj*
iciosoft Windows CE PowciToys Inslalldlion 1
Sefect thè correonents you wnh to ristai
Componenti
BlackJack Per gli amanti del gioco
d'azzardo ecco un pensiero attento. Re¬
sta da chiedersi come si fa ad immede¬
simarsi con quattro livelli di grigio che
sostituiscono la fantasmagoria del tavo¬
lo verde (la metafora è un po' esagera¬
ta, d'accordo).
Freecell Una versione semplificata
del solitario di Napoleone. Interessante
e piu coinvolgente del classico Solitario
Scacchi (Chess) Beh che dire? Un
tocco di versatilità ha permesso di ren¬
dere questo gioco disponìbile a varie
configurazioni di giocatori: due, uno o
nessuno, con l'elaboratore che pensa
per due. Non sarà Deep Blue, ma io ho
fatto le mosse di Deep Blue nell'ultima
partita della sfida con Kasparov e alla fa¬
tidica settima mossa... Kasparov, ovve¬
ro l'HPC, mi ha fatto scacco! Certo non
matto, ma comunque è una brutta co¬
sa.
Hearts Tra gli amanti di Windows è
molto noto. Si tratta d'una versione par¬
ticolare del tressette a perdere, noto in
Etruria come Traversone e in Padania
come ciapanò. Si gioca però con le car¬
te francesi ed alcune carte e regole
speciali, che peraltro s'imparano subito.
Il tressette m'è sempre piaciuto tanto,
quindi il fatto di averlo con me mi ralle¬
gra alquanto.
Completano il quadro Taipei
(Mahjongg), Solitario, Campo Minato.
Reversi, Mastermind (Code Breaker) e
Battaglia navale (Sink thè Ship).
Powertools
Il pacchetto, co¬
me detto, prevede
alcune utility (setup,
telecomando ed au¬
dio) oltre ad una
versione - ovvia¬
mente ridotta - del
programma di grafi¬
ca La lista è mo¬
strata nella scher¬
mata d’installazione,
la cui finestrella la¬
scia fuori un file di
icone, anch'esso
compreso nel pac¬
chetto.
Paint Ecco alcu¬
ne modifiche al
nostro logo in for¬
mato 2bp, ovvero
2 bit picture II
convertitore d’im¬
magini funziona solo se si parte da 256
colori Per vedere le bitmap c era già
una utility che va in esecuzione automa¬
tica al caricamento delle immaginette.
ma con paint si possono aggiungere
delle figure geometriche e dei testi.
Cascade Un programmino dimostrati¬
* / Caicadng Mmui
27
«• Conliol Panel Annuncia»!
287
V- Mule
m
•/ Remole Conirol la Wndowj C£
209K
»• Sound Scheme flnolog
101 7.
■* Soaid Scheme Mei*
78 1: — 1
Sound Scheme Otgar*
507 zi
ueunaoon utoctoty
CA \HPC Appfccabo«\Powe*Toyi
B[owse
si»» Reqixed
Spoce Av*ble
705 K
766112K
D»k Space
vo che visualizza il contenuto della me¬
moria di massa con menu a tendina (ca-
scading) anziché nel tradizionale modo
ad icone grandi di CE 1 Più che altro si
tratta d'una dimostrazione di quanto
probabilmente vedremo nelle prossime
versioni del sistema operativo.
Shareware
B&B MiniBasic II gusto d'inchiodare
senza speranza an¬
che gli HPC mi ha
pervaso nel con¬
statare che avevo
trovato il tool adat-
to. Si tratta del
niBasic della B&B,
una software hou¬
se statunitense
che già un anno fa
aveva lanciato que¬
sta dimostrazione
tecnologica per an¬
nunciare l'arrivo di
PocketBasic, un
prodotto vero
D'immagini, a par¬
te qualche PRINT e qualche INPUT, non
abbiamo nulla da mostrarvi, per cui do¬
vrete accontentarvi dello shortcut sullo
schermetto.
Con questo linguaggio non si può fare
davvero nulla, a parte come detto in¬
chiodare l'HPC o tenere in memoria un
task mutile Spesso l'unica soluzione è il
tasto del reset. Volete mettere la gioia?
Ho contattato per email Brian Dormer
della B&B, chiedendogli lumi sul
PocketBasic La sua risposta è stata di
andarmi a vedere una certa pagina del
sito Microsoft: detto fatto ecco a voi il
Visual Basic for Windows CE e il Vi-
sualC++ for Windows CE! Gratis... che
volete di più dalla vita? Beh, 'sti visual-
cosi occupano 90 MB e non sono docu¬
mentati, ergo non fanno per noi che a
28K8 con tanta fortuna li scaricherem¬
mo in un paio d anni.
«e
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
167
coordinamento di Corrado Giustozzi
Videotelefonia in rete: la saga continua
Continuiamo anche questo mese con i nostri esperimenti sugli
apparati di videotelefonia, trasmissione delle immagini e
videoconferenze in rete: abbiamo questa volta provato altri programmi
in abbinamento con altre telecamere e questa volta abbiamo anche
voluto vedere cosa succede sia su Internet che su una rete locale.
Ci siamo cioè chiesti se ci sono delle differenze di prestazioni quando
ci si collega via Internet od in rete locale, e come si effettuano le
chiamate quando il nostro
interlocutore è un utente
interno del nostro sistema.
di Enrico M. Ferrari
Internet ed una rete
locale: le differenze
Accedere ad Internet o ad una rete lo¬
cale comporta una serie di analogie e di
differenze impressionanti tutto può
sembrare uguale o differente, a secon¬
da di come si affronta il problema
In realtà Internet è una rete a tutti gli
effetti e come tale ha delle analogie con
qualsiasi rete locale, l'unica differenza
che balza agli occhi è la velocita: su rete
locale trasferire un file di 8 Mbyte da un
computer ad un altro è una operazione
di pochi secondi, mentre via Internet
utilizzando un modem a 33K ci si impie¬
ga piu di mezz'ora
Non e questo lo spazio adatto per fa¬
re una trattazione sulle reti, diciamo co¬
munque che gli elementi costitutivi co¬
muni a tutte le reti sono i protocolli di
trasmissione e gli indirizzi di rete.
I protocolli di trasmissione determina¬
no in che modo i pacchetti viaggiano
nella rete se avete configurato a mano
"Accesso Remoto" per accedere ad In¬
ternet sapete che vi vengono richiesti
molti parametri per configurare il
TCP/IP. uno dei protocolli più noti.
Per quanto riguarda gli indirizzi, il si¬
stema è come quello delle città con le
singole abitazioni: ogni sistema sulla re¬
te è identificato da una serie di numeri,
i quali denotano fino alle singole mac¬
chine collegate
L’IP Address,
il numero magico
L'IP Address è un vero e proprio indi¬
rizzo numerico univoco: se le macchine
di reti interne di due aziende utilizzano
gli stessi indirizzi non succede nulla di
male finché le reti rimangono isolate.
Quando invece parliamo di Internet le
cose diventano più complicate, in quan¬
to non possono esistere due indirizzi
uguali tutti i nodi della rete, ed i singoli
computer collegati ad essa, devono es-
168
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
sere identificati da numeri diversi l'uno
dall'altro. Se infatti un utente di Londra
avesse lo stesso IP Address di uno di
Roma, i pacchetti di dati indirizzati a
quell'indirizzo non saprebbero dove an¬
dare.
Perché ci interessano gli IP Address?
Perché i programmi di videotelefonia
funzionano proprio in base ad essi
quando chiamiamo un altro utente in
realtà diciamo al programma di video¬
conferenza di collegarsi ad un determi¬
nato IP Address, corrispondente al no¬
stro interlocutore
In sintesi per poter usare i programmi
di videotelefonia è necessario sapere
l'indirizzo IP del nostro interlocutore, in
quanto non è utilizzabile il suo indirizzo
di e-mail solitamente impiegato come
riferimento durante una normale chia¬
mata in chat
Dobbiamo dire, però, che tutti i pro¬
grammi di videoconferenza prevedono il
collegamento a dei server comuni dove
gli utenti possono incontrarsi, in questo
caso basta andare nelle aree specifiche,
vedere la lista dei collegati e chiamarne
uno cliccandoci sopra. In questo caso
conoscere l'indirizzo IP della persona
con cui vogliamo entrare in contatto
non serve.
Tutto questo discorso ci porta al pro¬
blema: come si fa a conoscere questo
benedetto numero magico?
Winipcfg e le funzioni
non documentate di
Windows 95
Se il vostro interlocutore ha una con¬
nessione fissa ad Internet è facile sape¬
re quale è il suo indirizzo IP. perché il
suo Internet Provider glielo avrà comu¬
nicato al momento della stipula del con¬
tratto. Accedendo invece ad Internet su
linea commutata non si può sapere a
priori il proprio IP: questo perché i provi¬
der, in genere, assegnano gli IP In mo¬
do dinamico, cambiandolo ad ogni colle¬
gamento.
Chi utilizza MC-link come provider ha
l'IP assegnato pubblicato su una pagina
visibile da tutti su Internet, basta andare
alla pagina http://www mciinK.it/mciink/(
e scegliere "Who", visualizzerete una
pagina con l’elenco degli abbonati colle¬
gati in quel momento e il loro relativo
IP La stessa pagina si raggiunge dalla
Nella schermata che si
visualizza attivando W-
mpcfgexe sono pre¬
senti una sene di infor¬
mazioni relative alla
connessione in corso,
tra cui l 'indirizzo IP che
ci e stato assegnato
Home Page di
MC-link cliccando
su "La rivista tele¬
matica". In questo
modo, se il vostro
interlocutore è ab¬
bonato a MC-link e
sapete che è colle-_
gato, siete in gra¬
do di conoscere il
suo IP e, quindi, di contattarlo.
Un altro modo è quello di utilizzare
una delle tante utility prelevagli su In¬
ternet che vi consente di rendere visibi¬
le il vostro indirizzo: su Tucows c'è una
sezione dedicata ai programmi "IP Po-
sters". Questi programmi sono in gra¬
do, ad ogni collegamento, di inviare il
vostro IP su una pagina Internet defini¬
ta.
Esiste comunque un modo piu riser¬
vato, anche se piuttosto farraginoso, di
scambiarsi l'indirizzo IP con il proprio
"prossimo" interlocutore Si tratta di
utilizzare una feature non documentata
di Windows 95: il programma "WI¬
NIPCFG.EXE" presente nella directory
Windows. Basta lanciarlo a connessio¬
ne avvenuta per avere una serie di inte¬
ressanti informazioni sul nostro collega¬
mento, come nell'esempio riportato
nell'immagine Fra le varie voci, le più
interessanti sono quelle relative al no¬
me dell'host e al nostro indirizzo IP
(quello che ci è stato assegnato al mo¬
mento del collegamento) A questo
Scheda Stinger e FlexCam
Il pacchetto include la telecamera
FlexCam, la scheda d'acquisizione
Stinger ed il programma di videocon¬
ferenza CUSeeMe. Il prezzo agli uten¬
ti finali è di L. 990.000 + IVA.
Distributore:
CoFax Telematica. Viale dei Colli
Portuensi 11 0/A, 00151 Roma Tel.
06 58201362. http://www.cotax.ii
punto è sufficiente (si fa per dire) se¬
gnarsi il numero relativo al proprio IP ed
inviarlo via posta elettronica alla perso¬
na che ci deve contattare Naturalmen¬
te tutto ciò è possibile solo se, preventi¬
vamente, abbiamo preso accordi in me¬
rito, fissando un appuntamento on line
per lo scambio degli IP (è sufficiente
che uno solo degli interlocutori segnali il
proprio all'altro) mettendo in preventivo
anche il tempo di attesa necessario alla
ricezione del messaggio di posta.
Un metodo più semplice può essere
quello di darsi appuntamento su uno dei
server dedicati, utilizzare la connessio¬
ne pubblica per scambiarsi gli IP. abban¬
donare il server e riprendere contatto
privatamente, tutto durante lo stesso
collegamento
La scheda Stinger e la
telecamera FlexCam
Il materiale hardware utilizzato que¬
sta volta è un bundle formato da una
scheda di acquisizione video Stinger ed
una telecamera a colori FlexCam.
La scheda Stinger è una classica
scheda PCI di acquisizione video prove¬
niente da più sorgenti. Consente di cat¬
turare immagini in movimento a 30 fo¬
togrammi per secondo ed è dotata di
due input video: composito o S-Video.
La telecamera FlexCam è una dei più
noti dispositivi video collegati ad un
computer. La telecamera vera e propria
è grossa all'incirca come un pugno ed
è situata all'estremità di un lungo brac-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
169
WHHiiHilti-rfriii
ciò flessibile.
Il tutto sembra una strana creatura
meccanica dal lungo collo d'anatra, ma
questa sua caratteristica ne facilita
l'utilizzo in diverse applicazioni,
Innanzitutto il braccio flessìbile fun¬
ziona da supporto in ogni direzione: se
dovete riprendere il vostro viso od ef¬
fettuare la fotografia di una pagina di li¬
bro non serve altro che spostare la te¬
lecamera alla distanza giusta storcen¬
do il braccio, che rimane nella posizio¬
ne nel quale l'avete spostato.
Una ghiera dì messa a fuoco
sull'obiettivo ed il microfono integrato
nella testa della telecamera completa¬
no la dotazione, l'audio viene fornito
tramite un pin-|ack separato, da colle¬
gare all'entrata della scheda sonora.
L’uscita video è invece in standard S-
Video
La FlexCam è adottata anche come
sistema per riprendere dal microsco¬
pio, grazie ad uno speciale tubo adatta¬
tore che collega l'obiettivo al micro¬
scopio.
Un uso meno "scientifico" lo abbia¬
mo visto su un sito svedese, dove la
FlexCam è posta all’interno dello spo¬
gliatoio femminile di un night club: co¬
me si legge nella descrizione del sito,
le ragazze sono "incoraggiate a gioca¬
re con la telecamera", per panorami¬
che assolutamente particolari.
Uso della telecamera
La telecamera ha un piccolo interrut¬
tore dietro alla "testa" che la accende
o spegne, un led colorato ci fa capire
quando è accesa o spenta. La scheda
non presenta particolari difficoltà d'in-
stallazione: una volta inserita in uno
slot PCI viene vista al successivo boot
dal sistema Plug&Play; i driver caricati
da dischetto la rendono immediata¬
mente operativa.
Non molto curato ci è sembrato il
programma Stinger di acquisizione vi¬
deo, ma in realtà l'uso maggiore che si
fa di oggetti simili è quello del tipico si¬
stema di videoconferenza, che non ri¬
chiede il programma proprietario della
scheda.
Il video registrato con la telecamera
è sempre molto fluido e pulito, in que¬
sta maniera col programma Stinger è
molto facile registrare video o scattare
delle foto, la forma della FlexCam per¬
mette di usarla anche come un banco
di posa improvvisato, basta utilizzarla
contro un piano parallelo ben illumina¬
to per poter riprendere qualsiasi ogget¬
to.
La scheda d'acquisizione Stinger può essere usata anche con altre periferiche quali videoregistratori e vi¬
deocamere domestiche.
In rete locale le cose
vanno meglio?
La sorpresa maggiore è stata quella
di vedere come veniva gestito il video
in rete locale o via Internet. Non c’è
praticamente differenza, in tutte e due
le maniere il video in ricezione appare
sempre un po’ sgranato e a tratti: si
tratta degli effetti tipici della compres¬
sione delle immagini, quello che è sor¬
prendente è che in rete locale, con
maggiore banda passante, si dovreb¬
bero riscontrare significativi cambia¬
menti Invece la fluidità del video è più
o meno la stessa, l'unica differenza
tangibile è nella voce, che arriva molto
meno spezzettata che utilizzando Inter¬
net.
Ci si sorprende sempre invece di
quanto bene i programmi di videocon-
ferenza e chat vocale funzionino su re¬
te commutata: audio quasi sempre pu¬
lito ed intelligibile, ed immagini suffi¬
cientemente chiare da far vedere l'in¬
terlocutore che si muove.
Le immagini sembrano sempre pro¬
venire dalla Luna e si nota anche un
certo ritardo tra immagini e suoni, ma
è comunque trascurabile. Le tecniche
di compressione ed invio sulla rete
stanno facendo
passi da gigante
facendo ben spe¬
rare per il futuro. Il
problema è sem¬
mai degli Internet
Provider, che ve¬
dono in questo
modo un uso mas¬
siccio della propria
banda passante
Il programma Iphone du¬
rante un collegamento,
sono visibili tutte le fine¬
stre attivate, compresa
quella di chat testuale
170
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Ik^-niLU.hi-Ucni
con l'introduzione della Web TV questi
problemi saranno ancora più forti nei
prossimi anni.
NetMeeting
NetMeetmg è il programma della Mi¬
crosoft, pubblicamente scaricabile, uti¬
lizzabile per videoconferenze pubbliche
e a due.
La prima cosa da fare è settare il pro¬
gramma nel modo migliore affinché ri¬
conosca la videocamera e l'audio: il pro¬
blema maggiore quando si utilizza un
programma di videoconferenza, è fare
in modo di trovare un rapporto ottimale
tra qualità delle immagini (e del suono)
trasmesse e velocità di trasmissione. E'
importante in fase di installazione del
programma scegliere la velocità appro¬
priata del modem e seguire tutte le
istruzioni a vìdeo per il test delle perife¬
riche di input.
NetMeeting consente di chiamare
subito, tramite il tasto "Cali" in alto a
vata di trasferimento la condivisione ri¬
sulta vantaggiosa, ma anche se la si uti¬
lizza via Internet con un utente collega¬
to è una maniera facile per scambiarsi
appunti ed immagini.
NetMeeting è disponibile, nella sua
ultima versione, anche su Tucows ed è
grande "appena" due MB, una misura
oramai quasi standard per questo tipo
di applicazioni.
naia di persone collegate on line a qual¬
siasi ora del giorno e della notte da
qualsiasi parte del mondo.
Nel nostro test abbiamo effettuato
una conversazione con due argentini
chiamati su un canale di conversazione
generale. La fluidità del video ci sembra
migliore che in altri programmi, anche
se le codifiche video utilizzabili sono
quelle standard comuni ad altri pro¬
NetMeetmg la video-
conferenza secondo Mi¬
crosoft
sinistra, un indirizzo noto del proprio in¬
terlocutore: alternativamente ci si può
collegare ad una directory che visualizzi
gli utenti presenti. Basterà in questo
caso cliccare su uno dei partecipanti
per mettersi in contatto con lui. La logi¬
ca di funzionamento è sempre la stes¬
sa di questo tipo di programmi: fine¬
stre separate per il video in partenza
ed in arrivo, una lunga finestra dove so¬
no visibili tutti i collegati
Una particolarità unica di NetMeeting
è che è possibile condividere anche le
applicazioni aperte sul proprio compu¬
ter Si tratta in pratica della maniera piu
facile per estendere le applicazioni del
proprio desktop anche all'altro utente;
file, disegni, scritte, tutto può passare
da un utente all'al¬
tro ed essere mo¬
dificato contempo¬
raneamente.
Naturalmente
questa feature è
tanto più utile
quando si utilizza
NetMeeting in rete
locale e quindi gra¬
zie alla velocità ele-
Iphone
E' il programma che, da sempre, ha
una posizione di leader nella telefonia
su Internet. E' talmente popolare che
esiste un sito italiano dedicato esclusi¬
vamente alla versione italiana, la 4.0,
della quale pubblichiamo una fotografia.
Iphone è un programma facile, prati¬
co e molto ben strutturato: alla sinistra
ha tutti i comandi di sistema, a destra ci
sono le finestre relative agli utenti colle¬
gati chiamabili
Per capire quanto Iphone sia popola¬
re basta collegarsi ad uno dei suoi ser¬
ver, sempre stracolmi di gente: centi¬
grammi.
Si possono realizzare delle rubriche
personali ed effettuare più chiamate
contemporaneamente Quando ci si
collega ai server non è infatti immedia¬
to trovare un interlocutore: magari gli
altri sono occupati in conferenze con al¬
tri utenti o non vogliono rispondere.
Iphone permette di chiamare quanti
utenti si vuole, nella lista a sinistra com¬
paiono le persone chiamate e chi even¬
tualmente vuole rispondere.
Nel nostro caso è stata anche aperta
una finestra di chat testuale, molto co¬
moda per ovviare ad eventuali mancan¬
ze nel sonoro.
Iphone dispone anche di una sezione
dedicata alle statistiche, con i pacchetti
ricevuti e quelli persi, un ottimo meto¬
do per sapere se il proprio collegamen¬
to con un interlocutore è buono o no.
Altre feature notevoli sono la possibi¬
lità di condividere una lavagna e la po¬
sta vocale: si possono registrare mes¬
saggi vocali da inviare come file allegati
attraverso la normale posta elettronica,
il tutto senza ricorrere a complicati sal¬
vataggi di file e senza usare altri pro¬
grammi.
Iphone nella versione italiana, prele¬
varle dal sito htto://www. iohone.it . co¬
sta 69 mila lire: ci sembra un prezzo ra¬
gionevole a fronte dei potenziali rispar¬
mi telefonici, basta già eliminare even¬
tuali interurbane a parenti od amici per
recuperare in breve tempo la cifra.
Iphone è disponibile in versione di¬
mostrativa: funziona tutto, ma solo per
alcuni giorni. KB
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
171
In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa
Archeologia
Informatica
a cura di Corrado Giustozzi
LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA
Il Design degli elaboratori
ELEA classe 9000
L’analisi storica che abbiamo sviluppato in questi mesi ha chiarito l’immenso
sforzo tecnico, tecnologico, economico affrontato dalla Divisione Elettronica
Olivetti per la progettazione e la
produzione dei calcolatori della classe
9000. L’evoluzione della “specie
informatica” appassiona un po’ tutti,
come appassiona lo studio delle civiltà
antiche o piuttosto le tracce fossili dei
dinosauri. Questo viaggio nel tempo ha
però un valore soprattutto umano:
ci permette di scoprire figure
professionali, persone che hanno
lavorato al progetto di queste macchine
in un’era pionieristica ed il cui apporto è stato
assolutamente non trascurabile.
Un patrimonio di risorse umane che per dieci
anni, dal 1955, hanno prodotto soluzioni
assolutamente originali e dall’eccellente
funzionalità in un campo in cui noi italiani
eravamo gli ultimi arrivati in Europa e nel mondo,
quarta parte
di Gaetano Di Stasio
In questo lavoro di sintesi storica il
design non poteva rimanere ai margi¬
ni, soprattutto perché in un'azienda
quale quella di Adriano Olivetti l’esteti¬
ca significava moltissimo. Questa fu la
prima azienda italiana che si avvalse
della collaborazione permanente di de-
Figura I - Puma e seconda
versione dell'ELEA 9003, a!
palazzo Olivelli a Milano nel
1959 e al centro elettronico
del Monte dei Paschi 1961
signer dal 1931, anno in cui si rese
operante l'Ufficio Pubblicità.
Cosi nel 1957, anche per il progetto
degli chàssis dell'ELEA Adriano chie¬
se ad un designer di talento, giovane
ma già affermato, di studiare linee che
avessero una continuità con la filosofia
Olivetti in fatto di stile. Fu chiamato a
dare il suo apporto l'architetto Ettore
Sottsass jr.
172
MCmìcrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Archeologia Informatica
Questa attenzione ai dettagli non
era fine a se stessa e rientrava in una
strategia di comunicazione del tutto
nuova rispetto al grigiore dei prodotti
italiani, non certo a tecnologia avanza¬
ta. All'epoca questo "stile" rappresen¬
tava un elemento propulsivo per
l'azienda e ne spiegava il successo co¬
me unica vera multinazionale italiana,
che da anni ormai esprimeva indici di
crescita a due cifre (fra il 20% ed il
42%) su tutti i più importanti mercati
occidentali ed orientali. Il gusto nelle
forme e nei colori delle macchine Oli¬
vetti era dunque strumento di pene-
trazione, e rappresentava la sintesi
della linea commerciale dell'azienda di
Ivrea Adriano, in qualità di Presiden¬
te, ne era l’anima. Egli poteva essere
definito un puro avanguardista nel
senso che propugnava ed attuava li¬
nee strategiche ed organizzative con¬
tro corrente, in netto contrasto con la
tradizione del padronato industriale
italiano.
E’ in questa visione avanguardista e
progressista che si pone l'attenzione
al disegno delle macchine, come ele¬
menti non a sé stanti, ma integrati
con l’ambiente e le necessitò umane
Il principio base applicato è quello di
considerare i calcolatori come stru¬
menti d’uso quotidiano non solo per
un pubblico di tecnici, ma anche e
sempre più per un pubblico eteroge¬
neo di amministratori, dirigenti, impie¬
gati: anche questa una visione che an¬
ticipava di molto i tempi.
I calcolatori elettronici, infatti, erano
considerati fino ad allora delle grigie
macchine da ufficio, il più possibile
anonime per quanto riguarda la loro fi¬
sionomia e le loro possibilità espressi¬
ve. Con la Divisione Elettronica, con
Adriano Olivetti, con Ettore Sottsass
invece si è pensato ai calcolatori co¬
me elementi d'arredo, come strumen¬
ti con cui si doveva interagire con faci¬
lità, che avessero una propria dignità
e bellezza estetica oltre che una fun¬
zionalità. Questo concetto di rapporto
fra forma di una macchina o di un in¬
sieme di macchine e la gente che vi
lavora è rivoluzionario e segue una li¬
nea che in America in quegli anni sta¬
va trasformando i calcolatori elettroni¬
ci in enormi radio, televisori, aspirapol¬
vere, di cui riprendevano forme, tipi e
colori
La tradizione Olivetti, la cultura ed il
gusto italiano, non si ispirò a questo
filone ma introdusse tratti di estrema
originalità, essendo ancora libero da
tradizioni troppo determinate e vinco¬
lanti nel campo del design, permet¬
tendo di affrontare il tema delle mac¬
chine elettroniche in un'atmosfera di
piena libertà. Esaltando la centralità
dell'uomo.
Il design
dei primi calcolatori
I primi calcolatori elettromeccanici
erano basati sui relè usati nella telefo¬
nia. Siamo negli anni '30 ed i calcola¬
tori dell'epoca erano il Mark I ed il
Mark II della Harvard University (vedi
Figure 3 - II marchio disegnato da Ettore Sottsass
ir. per il Laboratorio di Elettronica Olivetti Si rial¬
laccia graficamente alla struttura della memoria a
nuclei magnetici di ferrite
Figura 2 ■ L architetto Ettore Sottsass ir, Desi¬
gner delle macchine ELEA, da un'immagine
presa dal sito Web a lui dedicato
I MC 171 e 172) I 78 moduli che
I componevano il Mark I eiano al-
I loggiati nei rack in uso per le cen-
I trali telefoniche. Questi erano telai
I standardizzati della larghezza di 19
pollici (pari a 48,4 cm) e di un'al-
I tezza variabile per multipli di un
I modulo fisso: solitamente raggiun-
I gevano il soffitto Questa tecnica
costruttiva venne adottata anche
I per i primi calcolatori, per la possi-
I bilitò di accesso su entrambe le
N facce del telaio e la compattezza
B della struttura Sui telai venivano
montate le piastre contenenti i
relè m uno sviluppo planare sulle due
facce
Alla fine del secondo conflitto mon¬
diale gran parte delle apparecchiature
elettroniche ed elettromeccaniche,
progettate nei laboratori della IBM e
della BELL, furono costruite su im¬
pianti di larghezza fissa e di altezza pa¬
ri a circa 2 metri. Così vide la luce
l'ENIAC, un calcolatore ibrido con elet¬
tronica a tubi e relè, siamo nel 1946
Il rack era una struttura che ben si
adattava ai calcolatori elettromeccani¬
ci, nei quali il componente principale
era il relè. Ciò si rivelò non più vero
già per i calcolatori fra la prima e la se¬
conda generazione, tipo ENIAC, dove
la componente elettronica iniziava a
diventare piuttosto corposa e com¬
plessa Infatti, l'adattamento dei rack
usati in telefonia ai calcolatori elettro¬
nici comportava evidenti svantaggi sia
nella staticità della struttura sia nella
manutenzione dell'impianto. Con i relè
il problema era soprattutto di imma¬
gazzinare nel minor spazio possibile la
maggior quantità di componenti, te¬
nendo conto che nelle apparecchiatu¬
re veniva usato praticamente un solo
tipo di componente (il relè stesso) e
l'insieme dei relè veniva montato in
blocchi planari facilmente sostituibili.
Nelle apparecchiature elettroniche in¬
vece, estremamente più complesse e
multicomponente (valvole, resistenze,
diodi, condensatori, ecc.), questa
struttura di impacchettamento planare
delle schede non agevolava le fre¬
quenti fasi di riparazione e sostituzio¬
ne; inoltre i collegamenti erano cosi
complessi ed intricati da obbligare a
MCmìcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
173
Archeologia Informatica
Figura 4 - Schizzo sche¬
matico della struttura
esterna di un elaborato¬
re. latto da Marlin Fried-
man ricercatore al Labo¬
ratorio Ricerche Elettro¬
niche Olivetti Sono
messi in evidenza < gran¬
di armadi, l'impianto di
refrigerazione e le con¬
nessioni sotto traccia.
Figura 6 - Lo schema della struttura di un elabora¬
tore a relè tipo Mark I e II comprendeva un telaio di
supporto ed una base Sulle due Iacee del telaio
prendevano posizione i moduli con i rete Ouesta
soluzione lu adottata anche per montare l'elettroni¬
ca dell’ENIAC ampie schede con i componenti
passivi e le valvole erano montate sui due lah del
rack
percorsi lunghi con conseguente ral¬
lentamento dei segnali
Già nel '49 in Inghilterra con EDSAC
e nel '50 negli Stati Uniti con EDVAC
fu sfruttata la terza dimensione, ovve¬
ro la profondità, nell'impacchettamen-
to delle schede. Questa soluzione
consenti maggiore economia di spa¬
zio, maggiore facilità di manutenzione
e di raffreddamento, più razionali si¬
stemi di connessione. Fra questi ulti¬
mi, quello che ebbe maggior succes¬
so, fu denominato a "plug" che sosti¬
tuiva alle grandi piastre fissate diretta-
mente sul telaio del rack, piccole pia¬
strine inserite una accanto all’altra,
perpendicolarmente alla piastra princi¬
pale fissata sul telaio Ciò permise di
costruire i calcolatori in serie
Ogni scheda era provvista di un ele¬
mento a spina (normalmente ma¬
schio). e lo zoccolo (femmina) era
montato sulla piastra principale, cosi
come avviene oggi sulle piastre madri
dei comuni PC. Le schede in questo
modo potevano essere facilmente
estratte e sostituite per la manutenzio¬
ne; il raffreddamento era più efficien-
Figura 7 - Nei calcolatori elettronici che seguirono
l'ENIAC lu adottato un sistema a plug. con sche¬
de connesse verticalmente su una piastra fissata
al rack Ouesta soluzione favoriva la ventilazione,
rendeva a s/srema piu compatto, facilitava gli inter¬
vento di manutenzione II disegno penna su carta e
ancora di Martin Fnedman, come i precedenti
te; la compattezza dell'impianto per¬
metteva connessioni più corte.
L'avvento del transistor costituisce
un impulso considerevole al progresso
Figura 5 - Confronto fra le dimensioni di
una valvola e quelle dei transistor
dell'epoca
tecnologico dei calcolatori. Es¬
so ha una maggiore durata ed
affidabilità, dissipa pochissimo
calore, occupa la decima parte
dello spazio di una valvola e la
metà di un componente passi¬
vo, i circuiti che lo ospitano so¬
no molto più integrati ed effi¬
cienti in quanto non richiede lo
zoccolo di supporto essendo
direttamente saldato sul circui¬
to, le schede possono essere
montate su plug molto più fitti.
Ciò permise ai calcolatori della
terza generazione, a parità di
prestazioni, di occupare la
quarta parte dello spazio dei calcolato¬
ri a valvole.
Design di ELEA 9000
Il passaggio dai calcolatori a valvole
a quelli a transistor avvenne attraverso
una serie di esperienze ibride. Siamo
nei primi anni '50 ed è nel '55 che
s'innesta la storia della Divisione Elet¬
tronica Olivetti. La riduzione dei volu-
Figura 8 - La struttura
dell'ELEA 9003 prevede
chàssis alti un metro e
mezzo da terra per per¬
mettere ai tecnici e agli
operatori di avere una
visione complessiva
della macchina e di per¬
cepire la presenza dei
colleghi Si nota l 'origi¬
nale soluzione 'alta~
del trasporto dei cavi di
alimentazione e di colle¬
gamento. basata su
supporti a bhndosbarre.
piu flessibile, meno co¬
stosa e piu indipenden¬
te.
174
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Archeologia Informatica
mi occupati e degli impianti di raffred¬
damento stava in quegli anni trasfor¬
mando il rapporto fra calcolatore ed
ambiente. Il design deH'ELEA 9001, il
prototipo a tubi elettronici (vedi gli ulti¬
mi numeri di MC), fu realizzato secon¬
do i canoni classici, ma con l'ELEA
9003 lo stile italiano emerse in manie¬
ra forte. Da un'intervista a Sottsass di
Enrica Zanzi ("Il calcolatore elettronico
ELEA 9003", Istituto Superiore per le
industrie artistiche, Faenza 1986) leg¬
giamo: "Quando ho disegnato la pri¬
missima ELEA - la Zero - ho disegna¬
to, in realtà una stanza dove si poteva
esistere con la sensazione che si stava
vivendo nel pieno di un mistero totale.
Questa stanza da un lato era com¬
pletamente impenetrabile, al di là delle
pareti della macchina non si poteva ca¬
pire cosa c'era. Avevo molto forzato
questa sensazione di parete assoluta-
mente inaccessibile.
Figura II ■ Gli armadi contenenti le schede elettro¬
niche della seconda versione di ELEA 9003, erano
costituiti da tre elementi dette ali che potevano es¬
sere aperte per facilitare l'accesso ai tecnici
Figura 9 ■ Dettagli sulle
blindosbarre e sui pas-
sacavi
Figura 10 - Una scheda
elettronica con in evi¬
denza il pettine di spine.
Figura 12 - Disegno di
Ettore Sottsass /r che
spiega la struttura mo¬
dulare della terna di ali e
la loro apertura.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
175
Archeologia Informatica
La prima cosa che ho pensato fu
che bisognava abbassare queste pare¬
ti di armadi, in modo che la gente che
ci lavorava potesse vedere oltre. /.../
Lo spazio cominciava ad essere pene¬
trabile, c’era una comunicazione di
gente che lavorava I I II problema
era sempre quello di non disegnare un
oggetto ma un ambiente cioè una
stanza, un arredamento, un luogo di
lavoro".
Secondo Ettore Sottsass dunque,
un calcolatore elettronico si deve "in¬
serire nello spazio abituale dei labora¬
tori o degli stabilimenti con volumi che
non sovrastino la dimensione umana e
in modo che i vari operatori alle mac¬
chine abbiano l'immediata percezione
visiva delle reciproche posizioni". Si
decise dunque di realizzare chàssis
che non superasse gli 1,5 metri di al¬
tezza.
Dall'idea dei calcolatori come im¬
pianti definitivamente sistemati e le¬
gati alle strutture del locale, si passo
dunque al concetto di calcolatore co¬
me macchina fisicamente e struttural¬
mente indipendente dallo spazio circo¬
stante, suscettibile di eventuali spo¬
stamenti e trasformazioni.
Questa rivoluzione stilistica del tutto
italiana, copiata poi dalle aziende di
tutto il mondo, era il frutto di una cul-
ELEA 6001: il calcolatore interdi p artimentale
Alcuni detta g li sulla struttura lo g ica e funzionale
ELEA 6001 è il secondo modello nato in casa Olivetti, nel 1961,
e rappresenta l'elaboratore interdipartimentale della linea ELEA
Struttura modulare, circuiti a transitori, memoria a nuclei di fern-
te, elevata velocita d'elaborazione, istruzioni dalla notevole po¬
tenza e dalla grandissima varietà.
Queste caratteristiche logiche e funzionali rendevano il 6001 par¬
ticolarmente adatto ai problemi di calcolo numerico nelle applica¬
zioni scientifiche e tecniche: potevano trovare soluzione proble¬
mi d'ingegneria, matematica, fisica, chimica, statistica, ricerca
operativa ed in questi campi Olivetti rendeva disponibili numero¬
si programmi e moduli che risolvevano specifici problemi e pote¬
vano essere eventualmente integrati nelle applicazioni. Erano ri¬
solti problemi di calcolo e tabulazione di funzioni con il relativo
studio, operazioni su matrici e su autovalori. risoluzione d’equa¬
zioni e sistemi algebrici, differenziali ed integrali; problemi di fisi¬
ca di base come la determinazione di traiettorie di particelle io¬
nizzate, la diffusione di neutroni, trasmissione del calore, propa¬
gazione delle onde, traiettorie balistiche, orbite di corpi celesti; e
poi analisi spettroscopiche e allo spettrometro di massa, rappre¬
sentazione analitica di distribuzioni statistiche, progettazione di
reti logiche ed elettriche e di filtri, trasformatori, alternatori, mac¬
chine elettriche, progettazione di dighe a gravità e ad arco, e co-
Una scheda elettronica del 600 1
Anche nel 6001 > vari blocchi di schedine elettroniche erano caratterizzati da
vari colori per identificarne subito la funzione
sì via Diverse centinaia di moduli e programmi di carattere tecni¬
co-scientifico, in continuo aumento
Il target di riferimento del 6001. venduto dal '61 al '65 In centi¬
naia di esemplari, era il piccolo ente, la filiale di una grande
azienda o istituto, la piccola industria, Il centro di ricerca, Il dipar¬
timento universitario che avevano profonda necessità di una fon¬
te di calcolo autonoma, ma con caratteristiche prestazionali di
medio calibro. Questi soggetti non avevano la necessità dell'ele¬
vatissima potenza operativa del 9003, adatto per gestire grandi
quantità di informazioni, dieci unità in linea, venti unità a nastro
magnetico, tre processi in esecuzione in parallelo, tre unità di
memoria di massa a tamburo, memoria centrale fino a 160 mila
caratteri, memoria di massa fino a 512 milioni di caratteri e nu¬
merose apparecchiature di conversione fra formati diversi (na¬
stro di carta a nastro magnetico, nastro magnetico a stampa, ec¬
cetera)
L'ELEA 6001 forniva una rilevante potenza elaborativa senza ri¬
chiedere la costituzione di grandi centri di calcolo funzionanti per
più istituti di ricerca e per più uffici tecnici Stava nascendo l'esi¬
genza di delocalizzazione delle unità di calcolo, ed il 6001 dava
una risposta proprio in questa direzione.
Il 6001 si componeva di un'unità base (la configurazione minima
unità centrale, un'unità a nastro magnetico, un'unità a nastro di
carta, memoria centrale di 10 mila caratteri) e di unita supple¬
mentari per l'espansione: moduli di memoria, varie unità periferi-
176
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Archeologia Informatica
tura ancora non stereotipata, non vin¬
colata, libera di esprimersi e di produr¬
re soluzioni non convenzionali e libera¬
ta dagli strettissimi vincoli dimensio¬
nali delle valvole, ambientali (gli im¬
pianti di refrigerazione) e dalle esigen¬
ze tecniche e tecnologiche dell'estre¬
ma complessità delle connessioni sot¬
to traccia.
Disegnare una carrozzeria per calco¬
latori elettronici non significava dun¬
que disegnare una macchina, quanto
un'architettura dove l'estrema varietà
degli elementi fosse riunita e coordi¬
nata in base a poche premesse strut¬
turali, dimensionali e stilistiche.
Dal punto di vista strutturale, le so¬
luzioni adottate furono di un'estrema
semplicità. Dal punto di vista dimen¬
sionale fu compiuto uno sforzo di
standardizzazione di tutti gli elementi
e le periferiche tenendo ferma la pre¬
messa di non superare i 1500 mm di
altezza. Sempre per quanto riguarda la
struttura, si pensò di adottare una so¬
luzione "alta" del trasporto dei cavi
d'alimentazione e di collegamento per¬
ché più flessibile, meno costosa e per¬
ché consentiva di considerare l'intero
complesso delle macchine come
un'unità indipendente dallo spazio cir¬
costante. Anche questa una piccola ri¬
voluzione rispetto alla soluzione abi¬
tuale "bassa", sotto traccia, cioè pas¬
sando i cavi in un'intercapedine sotto
il pavimento che obbligava a costosi
lavori d'adattamento
Queste erano le linee generali del
primo modello dell'ELEA 9003, quello
che di I/O, moduli di memoria a sola lettura (matrici di sequenza
logica) per ampliare la rosa delle istruzioni macchina
Le unità componenti il 6001
L’unità centrale comprendeva: la memoria principale a nuclei di fer¬
rite. avente una capacità variabile da 10 mila a 100 mila caratteri, la
matrice di sequenza logica, da un mimmo di una ad un massimo di
quattro: i registri di interconnessione, che potevano ricevere o tra¬
smettere informazioni da o verso memoria principale, matrice di
sequenza logica, tavolo di comando e apparecchiature periferiche:
il tavolo di comando, per il controllo dell’intero complesso e per
l'esecuzione manuale di istruzioni.
All'unità centrale si collegavano poi le unità periferiche quali il letto¬
re fotoelettrico di nastro perforato (800 cps): l'unità di stampa (10
cps) e la stampante ad alta velocità (300 righe al minuto): il perfora¬
tore di nastro di carta (da 10 o 50 cps): la memoria ausiliare a na¬
stro magnetico direttamente connessa alla memoria principale,
avente una capacità di 5 milioni di caratteri per nastro ed una velo¬
cità d'accesso di 10 mila caratteri al secondo (potevano essere
connesse fino ad 8 unità).
La memoria centrale era ovviamente il punto di passaggio per ogni
informazione ed era costituita da una trama di fili di rame smaltato,
su cui erano inanellati i nuclei di ferrite secondo piani di 10 mila nu¬
clei Vi erano sei piani sovrapposti di cui quattro servivano per la re¬
gistrazione dei 4 bit del codice interno ELEA 6001, il quinto piano
veniva utilizzato per il bit di controllo di disparità ed il sesto per il bit
indicatore di fine parola (la parola era di lunghezza variabile). I sei
piani contenevano i 60 mila bit necessari per le 10 mila posizioni di
memoria, e costituivano un'unità elementare. Potevano essere in¬
tegrate fino a 10 di queste unità di memoria La velocità di accesso
al singolo carattere era di 5 microsecondi Una parola di piu carat¬
teri era accessibile in tempi successivi
Il nastro magnetico era usato come unica memoria ausiliari ad ac¬
cesso rapido. I tamburi magnetici non erano previsti
I registri di interconnessione avevano il compito di ricevere e tra¬
smettere informazioni tra i vari organi e periferiche, in particolare
dovevano: registrare automaticamente indirizzi di zone o campi di
memoria: sincronizzare apparecchiature periferiche con la memoria
principale: consentire lo svolgimento diretto delle operazioni arit¬
metiche e di trasferimento tra operandi contenuti in memoria
L'unità aritmetica lavorava su 24 bit
La matrice di sequenza logica era l'elemento essenziale ed origina¬
le della logica dell'elaboratore 6001 essa conteneva le mtcroistru-
ziom dei microprogrammi associati a ciascuna istruzione macchina
e alcuni moduli del sistema operativo. Ogni istruzione di program¬
ma nel corso della sua esecuzione non faceva riferimento ad un
circuito cablato, ma ad un gruppo di microistruziom contenute nella
matrice di sequenza.
Questa tecnica permetteva di semplificare la logica costruttiva e
rendeva la macchina flessibile ad ogni uso. mettendo a disposizio¬
ne del programmatore un set d'istruzioni estremamente potente e
praticamente illimitato
II programmatore infatti, all'occorrenza. faceva inserire dal tecnico la
matrice di sequenza con i microprogrammi delle istruzioni macchina
usate (per esempio quella relativa ai calcoli matriciali e in virgola
mobile), con evidente risparmio di tempo di esecuzione e di memo¬
ria. L'adozione di questo stratagemma consentiva, secondo i con¬
fronti fatti all'epoca, una velocità operativa più che doppia rispetto a
macchine di eguale classe di prezzo, grazie al basso tempo di ac¬
cesso e all'elevato grado di parallelismo interno (24 bit operanti pa¬
rallelamente in meno di 4 milionesimi di secondo) che permetteva
di operare simultaneamente su piu organi dell'elaboratore.
Alcuni dei tempi operativi caratteristici del 6001 erano ad esempio:
somma e moltiplicazione in virgola mobile microprogrammata,
2198 e 3426 microsecondi: inversione di una matrice 10 x 10. 20
secondi: soluzione di un sistema di 10 equazioni, 8,5 secondi: pro¬
dotto di due matrici 10 x 10 , 15 secondi; somma di due matrici 10
x 10, 0.92 secondi.
Fisicamente la matrice logica di sequenza era costituita da una me¬
moria a nuclei di ferrite, ad elevato grado di parallelismo, con un
tempo di accesso inferiore ai 4 microsecondi. La minima unità tec¬
nologica e funzionale conteneva 256 microistruzioni corrispondenti
a 127 istruzioni macchina La massima capacita corrispondeva a 4
blocchi per un totale di 1024 microistruzioni.
La prima matrice logica conteneva alcuni moduli del sistema ope¬
rativo, la seconda le microisiruzioni per risolvere le quattro opera¬
zioni in virgola mobile, le funzioni elementari trigonometriche e loro
inverse, esponenziali, logaritmiche, iperboliche, etc.
Ecco ELEA 6001 Si notano le quattro unita a nastro magnetico con il relati¬
vo governo On fondoI connesso con l'unità centrale La console di comando
in primo piano ed aperte le due ah della memoria centrale II design e identi¬
co a quello del secondo modello del 9003. analizzato nel corpo dell'articolo.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
177
Archeologia Informatica
Contribuite al
Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo
Attualmente il Museo Nazionale degli Stru¬
menti per il Calcolo è impegnato a ristrut¬
turare la sua sede naturale (gli ex Macelli
di Pisa) e ad organizzare la raccolta del ma¬
teriale Il Ministero della Ricerca Scientifica
e Tecnologica ha infatti diramato circolari
in tutti i Ministeri, le Università, le scuole e
le aziende a partecipazione statale perché
tutti gli elaboratori dismessi siano donati al
Museo- Ciò ha permesso di raccogliere
non solo elaboratori di inestimabile valore
storico, ma anche tutta la documentazione
ad essi allegata, di importanza altrettanto
elevata per gli obiettivi del Centro di Studi
sato a coinvolgere in tali attività tutti coloro
che vogliono donare il proprio tempo ed il
proprio impegno ai vecchi dinosauri
dell'informatica, per ndare loro lo splendore
di un tempo Stiamo parlando dei tecnici,
magari oggi in pensione, che hanno lavora¬
to su queste macchine e che oggi possono
dare importantissimi contributi sia in termi¬
ni di conservazione che di comprensione
delle macchine stesse, e gli studenti che
desiderano approfondire lo studio di questo
periodo storico con ricerche mirate e tesi.
Per ulteriori informazioni:
Conclusioni
montato presso la sede Olivetti di Mi¬
lano nel 1959
Durante il 1960 fu portata a termine
e messa in produzione la seconda ver¬
sione che proponeva un design più
completo e maturo. Questo elaborato¬
re, rispetto al precedente, presentò
molti perfezionamenti sia per quanto
riguarda il progetto strettamente elet¬
tronico, studiato dal gruppo degli in¬
gegneri del Laboratorio di Ricerche
Olivetti sotto la direzione dell’lng. Ma¬
rio Tchou, sia per quanto riguarda le
strutture portanti e, in generale, il de¬
sign. A questo proposito, lo scoglio
maggiore da superare fu quello di in¬
serire le apparecchiature elettroniche
in strutture leggere di piccolo volume
che si potessero facilmente unire per
formare l'organismo totale. Gli ele¬
menti base dovevano essere di picco¬
lo volume anche per facilitare il mon¬
taggio in laboratori separati e il tra¬
sporto dai laboratori decentrati al la¬
boratorio di montaggio generale e poi
da questo al luogo di montaggio defi¬
nitivo presso il cliente. Infine si era di¬
mostrata la necessità di avere organi¬
smi suscettibili di varie combinazioni
in pianta, per permettere di montare
l’elaboratore negli ambienti già predi¬
sposti dal cliente senza dover affron¬
tare opere di sistemazione troppo
onerose e lunghe
Il problema fu risolto da Sottsass
pensando ad un'unità minima di par¬
tenza, che venne chiamata "ala" e
che poteva contenere 14 pacchi di
piastrine disposti su due pile di lar¬
ghezza standard (rack), pari a 50,4
cm. Le ali furono raggruppate a tre a
tre in elementi chiamati terne ("th-
rees"): ogni terna fu collegata a quella
successiva da un elemento distanzia-
Figura 13-1 colon sono
utilizzati pei delirine le
funzioni di ogni compo¬
nente e di ogni scheda
In foto una parte della
sezione memoria
tore che in caso
di necessità di¬
ventava pilastro
per il sostegno
dei canali porta
cavi. L'accesso
alle piastrine e ai
cablaggi fu otte¬
nuta mediante la
rotazione delle
due ali esterne
Fu creata dun¬
que, con elemen¬
ti facilmente tra¬
sportabili e ma¬
neggevoli, una struttura che poteva
essere ingrandita all'infinito e le cui
parti componenti potevano essere so¬
stituite, aggiunte o tolte con relativa
facilità. Ad una delle estremità del
complesso fu collocato il gruppo di
comando del calcolatore: la console
Le strutture furono provviste di
aperture in basso ed in alto nonché di
griglie per il filtraggio e l’aerazione dei
componenti elettronici e ad esse po¬
tevano essere agganciate fasce di al¬
luminio verniciata a fuoco, che chiu¬
devano la zona dei cavi che collegano
le tre ali della terna II colore rappre¬
sentava simbolicamente gli elementi
elettronici contenuti nella terna stes¬
sa. Questi colori ricorrevano sulle ap¬
parecchiature on line e off line e an¬
che sui canali portacavi che collegava¬
no l'elaboratore con le unità periferi¬
che
Ciò non di meno il Museo è interessato a
tutto il materiale legato alla storia dell'Infor¬
matica: manuali, vecchi libri, documenta¬
zione, programmi, oltre ovviamente ai cal¬
colatori obsoleti che da tutta Italia stanno
giungendo copiosi.
A questo interesse unanime è pero impor¬
tante che si associno anche iniziative di stu¬
dio e di restauro. Infatti il Museo è mteres-
Museo Nazionale degli Strumenti per il
Calcolo
Museo degli Strumenti Scientifici
Prof Roberto Vergara Caffarelli
Dipartimento di Fisica dell'Università di Pi¬
sa
Piazza Torricelli. 2 - 56100 Pisa
Tel. (050)911212-911247
Fax (0501 48277
Lo studio dell’evoluzione dei calco¬
latori elettronici è un'attività appassio¬
nante come lo potrebbe essere, a mio
parere, lo studio dei resti di un villag¬
gio preistorico. Il fascino che si prova
è immenso, e grazie agli articoli e ai
documenti tecnici dell'epoca appare
forte il carisma delle persone, degli
uomini che vi hanno lavorato ed il va-
178
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Archeologia Informatica
Figuri 14 - Anche le singole unita periferiche rientravano in questo disegno
stilistico come le stampanti, le unità a nastro magnetico, a nastro di carta, a
scheda perforata, i convertitori nastro magnetico - stampa, nastro di carta -
nastro magnetico e cosi via In loto vediamo tre immagini del convertitore na¬
stro di carta - nastro magnetico Nella prima vediamo i due pannelli con le bo¬
bine del nastro di carta aperte Ilato posterioreI ed anteriormente il rack con le
schede elettroniche Nella secondo foto una vista davanti con i due ponabobi-
ne di carta spalancati mentre nella terza notiamo la memoria buffer a nuclei
magnetici di ferrite Per il design di questa periferica ELEA 9003 si garanti il
premio Compasso d'Oro 1959 per l'industriai design
ziom tecnica sul secondo nato, il mo¬
dello 6001, di dimensioni ridotte ri¬
spetto al 9003.
L’analisi che in questi mesi abbiamo
sviluppato a tutto campo sulle origini
dell'informatica in Italia non può però
trascurare un accenno anche alla linea
ELEA 4000, che non vide mai la luce
col marchio Olivetti perché ancora
non completata nel 1965, quando cioè
la Divisione Elettronica fu ceduta alla
General Electric per una crisi finanzia¬
ria del gruppo (vedi MC 174).
Il modello 4000 fu ovviamente pro¬
dotto dalla General Electric e venduto
in migliaia di esemplari in tutto il mon¬
do. Esso rispondeva a un'esigenza di
miniaturizzazione e di diffusione sem¬
pre più capillare delle macchine infor¬
matiche, che si andava manifestando
in quegli anni Essenzialmente il pro¬
getto della 4000 voleva proporre al
mercato una macchina di classe anco¬
ra più piccola della 6001. senza nastri
magnetici, con una memoria centrale
di poche migliaia di caratteri ed I/O
solo su nastro di carta e telescrivente
Una sorta di grosso home computer
per piccole aziende e filiali. Ma questa
è un'altra storia.
Al prossimo numero.
«S
Bibliografia
- Vari documenti ed articoli dai fascicoli
Notizie Olivetti, pubblicati dal 1955 al 1965
dalla C Olivetti & C.
- Vari documenti scientifici sulla descrizio¬
ne delle macchine elettroniche e sui pro¬
grammi realizzati dai tecnici della Divisione
Elettronica
- Lorenzo Sona, Informatica un'occasione
perduta, Einaudi - Torino 1979
- Enrica Zanzi, Il calcolatore elettronico
ELEA 9003, Istituto Superiore per le indu¬
strie artistiche - Faenza 1986
- Vari documenti dagli Atti del Convegno
Internazionale sulla storia e preistoria del
calcolo automatico e dell’informatica. Sie¬
na 1991
lore delle soluzio¬
ni da essi escogi¬
tate per i masto¬
donti della prei¬
storia informatica.
Ritengo che non
siano solo impor¬
tanti le valutazioni
prestazionali di
quelle macchine e
la tecnologia utiliz¬
zata, pur analizza¬
ta spesso nel det¬
taglio in queste
pagine. Anche le
considerazioni stilistiche, le soluzioni
funzionali, il confronto fra forme, linee
e colori risultano, a mio avviso, fonda-
mentali per comprendere appieno le
macchine elettroniche di un'epoca
che non ci appartiene più.
Con questo articolo abbiamo dun¬
que concluso l'analisi della Divisione
Elettronica Olivetti e delle macchine
ELEA Nel riquadro trovate considera-
Ringraziamo il Museo Nazionale degli
Strumenti per il Calcolo di Pisa e l'Archivio
Storico Olivetti per la collaborazione e i
documenti scientifici forniti. Tutto il mate¬
riale fotografico è stato cortesemente
concesso dall'Archivio Storico Olivetti
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
179
di Manlio Cammarata
Dal convegno del 12 novembre il punto sullo stato delle leggi
Quando il diritto
insegue la tecnologia
Per una singolare serie di coincidenze, il convegno “La legge e la rete” si è
svolto in una fase di grande fermento nell’evoluzione della normativa in materia
di informazione e telecomunicazioni. Le implicazioni del documento digitale al
centro della discussione.
ottobre: il Ministero delle comunicazio¬
ni annuncia le tariffe agevolate per l'ac¬
cesso a Internet.
31 ottobre: Il a Napoli si tiene la conferenza de¬
gli Internet provider europei, 2) il Governo vara de¬
finitivamente il regolamento sul documento infor¬
matico e la firma digitale. 31 viene annunciato l'ac¬
cordo per la "piattaforma digitale" italiana
4 novembre è la data, prevista dalla legge
675/96, dell'emanazione del regolamento sulla si¬
curezza dei dati personali; il regolamento non è
pronto, ma è comunque in dirittura d’arrivo.
6 novembre: il presidente del tribunale di Roma
ordina l’iscrizione della rivista InterLex nel registro
della stampa, prima pubblicazione diffusa esclusi¬
vamente attraverso Internet che viene registrata
esplicitamente come tale, e non con formule am¬
bigue o con soluzioni di ripiego
In questa atmosfera piena di novità si sono
aperti a Roma il 12 novembre i lavori del secondo
convegno del Forum Multimediale "La società
deirinformazione". Una situazione molto diversa
I J SIEMENS ^
NIXDORF 4^
Il convegno è stato realizzato con il contributo
di due sponsor: Siemens Nixdorf Italia e Tarn
Software (produttrice di Alter Ego II, program¬
ma di gestio¬
ne degli studi
legali)
da quella del primo. "Comportamenti e norme
nella società vulnerabile", sia per l'evoluzione del¬
la materia, sia per il tipo di pubblico intervenuto
Allora c'erano molta curiosità e molta, giustifica-
tissima, confusione sulla materia, mentre questa
volta erano presenti soprattutto "addetti ai lavori"
e anche molti studenti di una materia di cui due
anni fa si ignorava persino l'esistenza
Niente spettacolo, dunque, nessun "effetto
speciale” e soprattutto niente polemiche. E' stata
una vera e propria riunione di lavoro tra esperti
che si sono scambiati opinioni, anche discordanti,
su una materia di comune interesse.
Non tutti gli argomenti di attualità sono stati
esaminati a fondo, anche perché in tre ore è diffi¬
cile parlare di tutto, ma sono emersi con chiarezza
gli aspetti più significativi delle questioni più im¬
portanti Due sole le relazioni "ufficiali".
La prima è stata quella del consigliere Gianni
Buonomo, magistrato addetto all'ufficio di Gabi¬
netto del presidente dell'AlPA, che ha fatto il pun¬
to sulle prospettive di evoluzione della pubblica
amministrazione in funzione del progetto della re¬
te unitaria e dei regolamenti sul documento infor¬
matica. Un intervento di grande interesse, accom¬
pagnato da efficacissime diapositive, che ha dato
il "la" a tutta la discussione successiva. Nella qua¬
le Buonomo è intervenuto diverse volte, con chia¬
rimenti e osservazioni che hanno fugato anche le
perplessità dei più scettici, come l'avvocato de
Grazia.
Di diverso segno, ma ugualmente interessante
e applaudito, l’intervento del secondo relatore uf¬
ficiale, l’ingegner Claudio Manganelli, componen¬
te del Garante per la protezione dei dati personali
Con un tono del tutto informale, che ha conquista¬
lo
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Informatica e Società
j.
to immediatamente la simpatia della sala, Manga¬
nelli ha riconosciuto qualche punto debole della
legge sui dati e ha dato rassicurazioni sul regola¬
mento per la sicurezza: l'emanazione è questione
di giorni, ha detto, e conterrà misure realmente
''minime", anche in considerazione delle respon¬
sabilità penali previste dalla 675/96. Un altro pun¬
to interessante degli interventi di Manganelli, an¬
che in vista del futuro decreto legislativo per la
protezione dei dati nei servizi telematici, è stata la
critica dei sistemi di rating dei contenuti e delle
improbabili "autorità” che vorrebbero definirne i
criteri
Non sono mancate discussioni sulla notizia della
battaglia vinta da InterLex per l'iscrizione nel regi¬
stro della stampa come "periodico plurisettimana-
le trasmesso a mezzo rete telefonica, in formato
digitale, con i protocolli tecnici della rete Internet".
Un'ordinanza "storica", perché segna il riconosci¬
mento della natura informativa di una parte dei
contenuti diffusi attraverso la Rete, alla pari
dell'informazione stampata e radiotelevisiva. "Ma
chi glie l'ha fatto fare?" è stato il commento, non
troppo a mezza voce e indirizzato al sottoscritto,
del sostituto procuratore Giuseppe Corasaniti, che
è anche docente di diritto dell'informazione alla
Luiss. La battuta del magistrato si riferiva ai pro¬
blemi aperti dall'ordinanza di iscrizione, che sono
SIEMENS
NIXDORF
InterLex li lgo n
DIRITTO TECNOLOGIA INFORMAZIONE
Secondo convegno del Forum multimediale "La società dell'informazione"
LA LEGGE E LA RETE
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Con il patrocinio del Ministero delle comunicazioni, del Ministero di grazia e giustizia,
dei Ministero dell'università e della ncerca scientifica e tecnologica
e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Roma. 12 novembre 1997 - ore 14.30
Centro congressi Frentani, via del Frentanl 4
HU-IInk
• Apre i lavori il consigliere Giovanni Buonomo. magistrato addetto all'utfido di gabinetto
del Presidente deH'Autoritì per l'informatica nella pubblica arnminlstrarione
• Conclusioni delllngegner Gaudio Manganelli, compononle del Garante per la prole/ione
dei deli personali
Come partecipate
Inliodvrl one «i lo voil
Attendono: il convegno può essere seguilo su Inlernel in dilena
audio a partire dalle ore lì dica. Ecco !
• le reiezioni
Inlerventl e repliche
Il convegno del 1995
Home pese 4el forviti
La discussione sul tema "LA LEGGE E LA RETE' a m corso dallimjio
deiranno nel Forum multimediale 'La società delhniormerione'
E‘ il seguilo di quelle degli anni passali su
Lompoiapunt' t QQ'mt "tii«^fltimjv!neubiie' (1995) e
Uni Blu fli MttM fé! i! .rflonds in iste 0996)
Lumi nari del foirnn
Hanno contilbulto...
Grane al
Fiuggi
Dai collegamenti qui a sinistra si possono raggiungere lutti i lesti
pubblicali Mirrò del Forum, nella primavera del 95. comprese le
relalrom specifiche per l'incontro di quest'anno
Per questo motrm netl'mcontio del I? novembre non vengono presentale
relanom I lavon si articolano m una sene di interventi 'in tempo reale',
della durala massima di dieci minuti, sulla base delle relazioni
pubblicate fino airi I novembre La discussione continuar* nel Forum e
sulle pagine di In!erte»
il
Gli sconti per la Rete
Le "tariffe agevolate per l'accesso a Internet" erano una
vecchia promessa del Governo, fatta durante la
campagna elettorale del '96 e ora finalmente
mantenuta. Ma il risultato non soddisfa del tutto
Si deve riconoscere che il provvedimento indica una
reale presa di coscienza da parte del Governo
dell'importanza sociale dell'uso di Internet e quindi
della necessità di superare le resistenze di Telecom
Italia a concedere qualsiasi forma di facilitazione per
l'accesso alla Rete. Le nuove tariffe per l'accesso a
Internet agevoleranno senza dubbio vaste fasce di
utenti e contribuiranno alla sua diffusione. Ma non
determineranno, in tempi ragionevoli, una parità tra
tutti i cittadini nel diritto di accesso alle informazioni
E' un tema che abbiamo affrontato in più occasioni, ma
che non sembra ancora entrato nella consapevolezza
del Governo e anche di qualche operatore Se è vero
che oggi il "bene informazione" è fondamentale in una
società che, nell'insieme, ha soddisfatto i suoi bisogni
primari, allora è necessario che questo bene venga
messo a disposizione di tutti a pari condizioni In caso
contrario si accentuerà la già evidente tendenza alla
divisione della società in due classi, quelle degli info-
ricchi e degli info-poveri, come abbiamo più volte
ripetuto su queste pagine. Si aggiunga che le
agevolazioni riguardano solo le utenze domestiche, le
scuole e organizzazioni no-profit. mentre ne sono
esclusi professionisti e imprese. E se per una grande
azienda i costi di collegamento su linea commutata
(quando non c e una dedicata) possono essere
trascurabili, per i professionisti e le piccole imprese che
non risiedono in un settore telefonico servito da un
punto di presenza di un fornitore di accessi, l'onere del
collegamento a Internet può essere molto gravoso
Ora noi ci troviamo in una situazione che vede favoriti
gli utenti di Internet che abitano nei centri in cui è
presente almeno un POP Tutti gli altri devono
collegati pagando le tariffe interurbane Gli sconti non
eliminano questo divario e la futura riduzione dei settori
telefonici (dagli attuali circa 1 400 a meno di 700) non
basterà a rendere accessibile Internet a tariffa urbana a
tutta la popolazione. Perché nei settori meno
interessanti dal punto di vista economico i POP
saranno istituiti piu tardi o non saranno istituiti affatto
determinando un evidente svantaggio proprio per le
popolazioni meno favorite.
E' necessario quindi porre con forza il tema
dell'accesso a Internet come espressione del "diritto
all'informazione” e quindi come parte del "servizio
universale". Su questo punto è in corso da tempo un
ricco dibattito negli USA, mentre l'Unione Europea da
quest'orecchio non sente e si limita a classificare
come servizio universale un modesto insieme di
condizioni minime per l'uso del telefono (si veda
l'articolo 3 del DPR n. 318 del 19 settembre 97) Non
basta. Non si può frenare la diffusione di Internet per
favorire i miopi interessi dei concessionari del servizio
telefonico
Su InterLex le homo
page del convegno con
i link elle reiezioni e a
tutte le altre notizie
sull'evento
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
181
Informatica e Società
L’Euro p a di Internet p arte da Napoli
La conferenza dell'EuroISPA (Associazione degli Internet provider
europei), che si è svolta a Napoli lo scorso 31 ottobre, aveva
all'ordine del giorno due temi. 'Quali politiche per lo sviluppo di
Internet in Italia e in Europa?" e 'Regolamentazione e
autoregolamentazione di Internet'
Sul primo punto sono state fomite soprattutto cifre significative
(in qualche caso discordanti) per sottolineare il forte ritardo dello
sviluppo di Internet nel nostro paese, che tuttavia sembra aver
preso la rincorsa per raggiungere gli altri. Tra i motivi del divano
c'è anche l'aspetto dei costi, sia dal lato degli utenti, sia da quello
dei fornitori di accessi.
Il provvedimento tariffario del Ministero delle comunicazioni
costituisce senza dubbio una prima, parziale risposta Ma il
* — V> A
quadro normativo e regolamentare è
almeno altrettanto importante, e su
questo punto dalla conferenza sono
emerse indicazioni molto interessanti,
ma anche aspetti contraddittori, in
particolare a livello europeo.
Va tenuto presente che la
regolamentazione di Internet è un argomento molto discusso in
ambito comunitario, soprattutto per l'aspetto dei contenuti che le
autorità di Bruxelles si ostinano a comprendere nella definizione
di 'illegali e nocivi' (si veda l'articolo nelle pagine seguenti),
L'imminente risoluzione comunitaria (accessibile sul sito del
Legai Advisory Board dalla pagina hno://wwwdp.euroDati.ej in
una versione non definitiva) accoglie in buona parte
l'orientamento piu diffuso, che vuole i fornitori di accesso non
responsabili per i contenuti critici accessibili dai propri sistemi,
ma non fa chiarezza sulle procedure di selezione dei contenuti
stessi.
Responsabilità dei provider e controllo dei contenuti sono due
aspetti dello stesso problema. Sul primo punto sembrano ormai
definitivamente accettati i principi della non responsabilità dei
fornitori di accessi e della necessità di identificazione degli
utenti, pur nella forma del cosiddetto 'anonimato protetto' (su
questo argomento è stata particolarmente interessante, tra le
altre, la relazione di Giovanni Buttarelli. segretario generale del
Garante per la protezione dei dati personali). Ed e emersa con
chiarezza anche l'importanza di prevedere nel futuro codice di
autoregolamentazione una 'catena informativa' sulle
responsabilità per l'immissione dei contenuti e la loro selezione,
dai fornitori agli abbonati e da questi agli utilizzatori finali
Il punto essenziale, sottolineato in diversi interventi nella
conferenza dei provider europei e ben presente anche nella
risoluzione comunitaria, è che la tutela dei minori spetta in primo
luogo ai genitori, che devono essere vicini ai figli e guidarli
nell'utilizzo della Rete Si critica II fatto che oggi in troppi casi il
mezzo che esercita maggiore influenza sulla formazione dei
ragazzi è la televisione, domani potrebbe essere Internet.
Occorre stimolare la consapevolezza degli utenti, perché non
possiamo sperare che un chip o un software possano attenuare
gli effetti negativi degli educatori elettronici.
Per capire la posinone
comunitaria e molto in¬
teressante la relazione
della Commissione per
le liberta pubbliche e
gli affari interni sulla
comunicazione della
Commissione sulle
informazioni di conte¬
nuto illegale e nocivo
su Internet ihttp//
;’.r ■. .. ’ TI
dg \/ai/it / ad-97 :
a40098html
stati subito oggetto di uno scambio di opinioni tra
l'avvocato Andrea Monti e il professor Giuseppe
Malanno dell'università di Messina: il primo so¬
stiene che l'iscrizione nel registro della stampa
non comporta l'applicabilità alle testate telemati¬
che delle norme penali previste per i direttori dei
giornali, il secondo è di avviso contrario E' facile
prevedere che l'argomento terrà banco per molto
tempo.
Resta comunque il valore "storico" dell'ordi¬
nanza (che si può leggere alla URL htto://
lwww..ntetiex.com/iesti/orU /1 iD/.htmii
Da ricordare, per completare questa cronaca
forzatamente ridotta all'osso, l'intervento dell'av¬
vocato Damele Coliva in materia di diritto d'auto¬
re, quello di Cosimo Pasquini sulla necessità di
una prospettiva intemazionale nei codici di autore¬
golamentazione e le critiche emerse in un rapido
"botta e risposta" finale tra diversi partecipanti al
decreto legislativo 518/92 sulla protezione del
software e alla legge 547/93 sul crimine informati¬
co.
In conclusione il convegno "La legge e la rete"
ha mostrato che dai due anni e mezzo trascorsi
dal primo incontro del Forum molte cose sono
cambiate. E non solo sul piano legislativo. Il dato
più importante che emerge dai lavori del 12 no¬
vembre è forse la consapevolezza, da parte di un
crescente numero di operatori del diritto, della ve¬
ra natura dei problemi posti dallo sviluppo della
società dell'informazione.
E forse il nostro Forum multimediale "La so¬
cietà dell'informazione", primo esempio in Italia di
informazione e discussione giuridica su Internet,
ha un piccolo merito in questa evoluzione. Lo di¬
mostra la quantità di testi ora raccolti e ordinati
nelle pagine di InterLex, lo dimostrano le molte ci¬
tazioni che compaiono anche in studi pubblicati su
prestigiose riviste tradizionali. Che ci stimolano a
proseguire sulla nostra strada con maggior vigore
182
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
orartai upmu oucn ■c«ui tomi • wnaiMd
Quando si cerca un ottimo notebook è meglio andare per il
t
Notebook CF35 Panasonic
Il miglior rapporto fra tecnologia,
robustezza e leggerezza
penllum
'insieme di questi tre elementi fanno del CF35 l'ultimo
ritrovato in materia di mobile computing. La più attuale
componentistica a livello di processore, schermo a LCD e batteria, è
stata integrata in un notebook di moderna concezione, sottile e
leggero, senza trascurare gli aspetti di robustezza e affidabilità
grazie agli accorgimenti tecnici già sperimentati con successo
sugli altri notebook della linea Panasonic. Il cuore: processori
Intel MMX, ampi schermi a matrice attiva e batteria Ioni di Litio
di serie. L'anima: Cabinet LCD in magnesio, Hard Disk avvolto da
una soluzione di gel ammortizzante. Il look: solo 2 kg di peso e spessore
ridotto. Non vi è dubbio che il CF35 è il computer ideale per chi fa del notebook il proprio
strumento di lavoro quotidiano. Ti T\ T")
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Ne* 0984 395711 • Firenze Silicon Park 0554360546 • Genova EES 0106140492 • Viareggio (LU) Aliali SSM 0584 48539
■ Buccmasco (MI) NCS 0245101514 • Milano Digital Meda Ini 0229406377 ■ DueEsse 02433652 • Equan 02717097 •
Konler 02 48302205 • LEmmeo 0270630515 • Open Mmd 0257301466 • Novara Sideros 0321/478270 • Pescara Inloland
085692924 • Foligno |PG) Siaco 0742391110 • Pesaro Ecobil 0721/25089 • Roma Avim 06/8607280 • GD Grafidata
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Informatica e Società
Intervista al presidente dell’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione
Rey: sono fiducioso sul futuro della PA
Con il progetto della rete unitaria della pubblica amministrazione e i regolamenti
sul documento informatico e la firma digitale, l’AlPA ha posto le basi per una
vera rivoluzione negli uffici pubblici. Funzionerà?
Ecco la risposta del presidente, il professor Guido
di Manlio Cammarata
rp
rofessor Rey, nei tre anni che sono pas¬
sati dalla prima intervista che lei ha con¬
cesso a MCmicrocomputer il mondo è cambiato,
sotto l'aspetto della diffusione e dell'uso delle tecno¬
logie. Allora si parlava di standard, c'era il problema
dell'interoperabilità, lo scenario era dominato dalle
polemiche con i fornitori. Poi è esploso, letteralmen¬
te, il cosiddetto "fenomeno Internet" e l'Autorità ha
accettato in pieno il nuovo corso dell'information te-
chnotogy, con il progetto della rete unitaria e le nor¬
me sul documento informatico Sul piano tecnico il
principio è passato, ma su quello culturale? Non ci
sono contrarietà, nell'insieme della pubblica ammini¬
strazione, sull'abbandono dei vecchi modelli?
E' un problema che non sì pone. Una volta che
l'AlPA ha compiuto una scelta a lungo meditata, il re¬
sto della pubblica amministrazione non può che ade¬
guarsi. La parola che definisce meglio la situazione,
più che "contrarietà" è "timore". Non riesco a vede¬
re nessuno che sia contrario. Qualcuno piu conser¬
vatore teme che la cultura dello scambio delle infor¬
mazioni, dello scambio dei documenti, possa mette¬
re in discussione il funzionamento della pubblica am¬
ministrazione, anche se tutti riconoscono che questo
funzionamento non è poi tale da essere difeso a spa¬
da tratta Però ci sono anche tanti che ritengono
che sia arrivato il momento di cambiare.
Vediamo la cosa da un altro punto di vista. Nel '90
abbiamo salutato l'annuncio di un'altra rivoluzione,
quella della legge 241. Sono passati più di sette anni
e la 241 è ancora in buona parte inapplicata. C'è il ri¬
schio che la storia si possa ripetere per i progetti di
oggi?
Direi di no, per una ragione molto semplice. Un
pezzo non trascurabile della nostra strategia è pro¬
prio l'attuazione della 241, perché la 241, senza un
disegno tecnologico e organizzativo sottostante, og¬
gettivamente ha delle difficoltà ad essere applicata
Oggi invece, se applichiamo la strategia del docu¬
mento informatico, se attuiamo il progetto del proto¬
collo informatico, o per lo meno informatizzato, se
applichiamo il principio del workflow, automatica-
mente possiamo applicare la 241. Ora abbiamo un
M. Rey
substrato tecnologi¬
co che di volta in
volta si affianca ad
una normativa.
I pilastri sono tre.
il substrato tecnolo¬
gico, la normativa e
la volontà di appli¬
carla. Nella 241 ab¬
biamo visto, in molti
casi, una volontà di
non applicazione.
Ora, con la formula
"soft" del regola¬
mento si fanno pas- Guido M Rey
sare delle cose ab¬
bastanza importanti Se non ho letto male, il primo
regolamento sul documento informatico prescrive
che entro il 31 dicembre 1998 tutte le amministrazio¬
ni devono predisporre gli strumenti per scambiare
informazioni con i cittadini per via telematica. Que¬
sto significa che entro il 31 dicembre 1998 tutte le
pubbliche amministrazioni dovranno avere un sito In¬
ternet. E se qualche amministrazione arriva in ritar¬
do?
Se fosse solo "qualche", sarei felicel II problema
è molto semplice: se Finanze. INPS e i Comuni at¬
tuano il progetto, è risolto al sessanta per cento il
problema dell'italiano che si sposta a fare la fila da
un ufficio all’altro. In sostanza, il problema è quello
del fisco e degli obblighi previdenziali, e su questo
sono ottimista. Le Finanze sono in un momento di
grande trasformazione, il Ministero di grazia e giusti¬
zia è in piena evoluzione.
Ma la burocrazia, per sua natura, cerca sempre di
difendere lo status quo. Per esempio, quando si par¬
la del documento informatico, molti burocrati sono
prontissimi a indicare una quantità di motivi che ne
impediranno l'effettiva applicazione
E' vero. Ma è una battaglia persa, perché quando
la gente avrà davanti la possibilità di dialogare rapi¬
damente e con minori oneri, anche personali, non
184
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Informatica e Società
accetterà che la burocrazia si nasconda dietro le vec¬
chie procedure. L'elemento di maggiore rilevanza è
sempre il fisco, che è molto avanti. Nel momento in
cui funziona il fisco, che gestisce milioni di transazio¬
ni con milioni di persone, non importa che per fare
cavaliere il Tal dei Tali occorra un sigillo speciale Si
può anche mettere il sigillo, quando tutto il resto
viaggia su supporti informatici.
C'è un punto solo sul quale dobbiamo superare
delle resistenze, è quello del mandato informatico di
pagamento e in generale degli aspetti finanziari, per¬
ché in questo campo bisogna essere sicuri, bisogna
fare i controlli, che sono più difficili che con le proce¬
dure manuali, perché se qualcuno sbaglia o qualcu¬
no si inserisce in maniera fraudolenta, allora il proble¬
ma c'è, e diventa il problema della sicurezza.
Lei ha anticipato la mia prossima domanda la si¬
curezza. E' un argomento di grande attualità...
E' naturale, è nella logica del discorso che a que¬
sto punto si parli di sicurezza. Il tema ha una compo¬
nente tecnologica che è relativamente gestibile, ma
c‘è anche una componente organizzativa e culturale
formidabile Ed è qui che dobbiamo intervenire, lo
ho sempre detto che la sicurezza del nostro sistema
attuale è rappresentata dall'anarchia, ma nel mo¬
mento in cui mettiamo le cose in ordine, allora biso¬
gna aumentare il livello di sicurezza e coprire aspetti
che sinora sono stati trascurati.
Sulle norme di sicurezza ci sono almeno due auto¬
rità che devono legiferare: l'AlPA e il Garante dei dati
personali, il cui regolamento dovrebbe essere ema¬
nato da un giorno all'altro. Si rischiano incompatibilità
o sovrapposizioni?
No. Noi stiamo lavorando con loro per dare le re¬
gole minime di sicurezza. Il nostro sforzo è quello di
dare le regole "minime", non le regole massime, e
questo è legato al fatto che ci sono sanzioni penali
non indifferenti. E' necessario scegliere tra una visio¬
ne "Giudiziaria" e una visione tecnologica del proble¬
ma. L'Autorità deve dare norme specifiche per far
funzionare pubblici sistemi in condizioni di sicurezza
Allora non è più un problema di misure minime, che
se non rispetti vai in galera E' un problema di livelli,
a seconda del tipo di informazioni e della pubblicità
che esse devono avere nella pubblica amministrazio¬
ne. Noi intendiamo dare delle direttive molto chiare,
molto precise, sulla sicurezza, proprio in relazione
all'evolversi del progetto di rete unitaria, ma andiamo
di pari passo con l'attuazione del progetto, non ne
facciamo una questione astratta.
Capisco che ci devono essere misure minime per
tutti, ma io devo definire la sicurezza dei sistemi
pubblici in funzione degli obiettivi che voglio raggiun¬
gere. La pubblica amministrazione ha esigenze di
trasparenza, quindi è inutile una strategia di sicurez¬
za in astratto: bisogna avere la sicurezza su alcune
parti e si deve essere assolutamente trasparenti su
altre. Non vogliamo che la burocrazia usi la scusa
della sicurezza per ledere alcuni principi, che sono
appunto la trasparenza, il diritto di accesso, la pubbli¬
cità degli atti, cose che devono rappresentare la no¬
stra cultura della pubblica amministrazione. Su que¬
sto punto siamo molto fermi, molto decisi, per evita¬
re che poi ci si possa trovare in situazioni abnormi,
che magari per le misure di sicurezza si possa ri¬
schiare la vita di qualcuno, per esempio perché non
è immediatamente disponibile l'informazione sul
gruppo sanguigno di una persona che ha avuto un
incidente. Il gruppo sanguigno è un "dato sensibile"
da proteggere, ma senza ledere il diritto alla vita e
quindi il problema dei dati sensibili va trattato con
grande prudenza.
Mi sembra che si sia verificato anche un importan¬
te miglioramento sul piano dell'immagine dell'Auto¬
rità per l'informatica nella pubblica amministrazione.
Tre anni fa c'era il blocco, o almeno un forte rallenta¬
mento dei contratti e c'era il problema dei "sistemi
proprietari", che comportavano forti rendite di posi¬
zione per i fornitori, anche se ufficialmente venivano
definiti "aperti" Sono questioni in buona parte supe¬
rate e il merito dell'AlPA, a mio avviso, è stato nella
scelta decisa di adottare lo standard tecnologico di
fatto, universalmente diffuso. ..
No, il merito è della tecnologia.
Ma è stata superata anche, mi sembra, quella dif¬
fidenza. vorrei dire quella insofferenza, che c'era nei
confronti dell'Autorità.
Direi proprio di si. Onestamente, da questo punto
di vista non abbiamo più grosse difficoltà. Le proce¬
dure sono ancora un po' pesanti, anche se i tempi
dalla nostra parte si sono ridotti drasticamente. Ma
non altrettanto dalla parte delle amministrazioni. Ac¬
cusavano l'Autorità di rallentare, poi si vedeva che
noi davamo il nostro parere dopo due mesi, al lordo
dopo quattro mesi, e poi ci voleva un anno per com¬
pletare la pratica e un tempo lungo per completare la
fornitura da parte delle aziende Questa è una cosa
di cui noi ci lamentiamo, perché rischiamo di fare
delle brutte figure. Diamo il parere favorevole a una
tecnologia, poi quando viene fatto il contratto e si
consegnano le forniture, la tecnologia è superata e ci
si scandalizza che nella pubblica amministrazione
vengono comperate cose vecchie.
Che cosa si può fare per eliminare questo proble¬
ma? L'avanzata delle tecnologie è velocissima, l'in¬
seguimento da parte della pubblica amministrazione
sembra impossibile. C'è una soluzione?
Noi cerchiamo prima di tutto di dare pareri proiet¬
tati una generazione tecnologica avanti con soluzioni
che a prima vista sembrano eccessive: se ci chiedo¬
no un 486 noi consigliamo un Pentium, se ci chiedo¬
no un Pentium 100 diciamo che deve essere a 200
MHz. Cerchiamo sempre di fare questa rincorsa, sa¬
pendo che rischiamo, perché non siamo sicuri che le
cose che andranno sul tavolo dei nostri colleghi fun¬
zionari non faranno solo "word processing". Ci stia¬
mo muovendo in questa direzione, e direi che è sta¬
ta accettata senza grossi problemi.
C'è anche il fatto che nella burocrazia spesso
manca una cultura della comunicazione, e molti siti
Web si riducono a una pura presenza istituzionale,
senza informazioni sostanziali L ’AIPA darà indicazio¬
ni anche su questo aspetto?
Ci sono anche siti che non sono madeguati. Il dise¬
gno di Internet ormai si sta diffondendo, ma è la par¬
te organizzativa che manca. Fanno un web, hanno la
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
185
Informatica e Società
.f BoduMfa it
La home page dell'Al-
PA, un sito ricco di
informazioni, che pre¬
sto sarà ristrutturato
posta elettronica, ma poi nessuno ri¬
sponde. Certamente interverremo an¬
che su questi aspetti, ma non subito,
dobbiamo, ad esempio, ridisegnare il
nostro Web, che cosi com'è non ci
soddisfa, sfruttando l'esperienza che
abbiamo fatto Nella pubblica ammini¬
strazione ci sono siti ben fatti, anche
noi dobbiamo imparare.
oggi
ne?
Avviciniamoci alle conclusioni; qual è,
'/, l'obiettivo di fondo che lei si po-
Infornai i>ru pi* «»h
Cncotol
| wjnitttr.* t«rurh* • drtfc***
P»wo tranuah
Profitti uit*iwttomfc
Mettono»
Pumi
OMtnifano 4*1 rancalo
0**»7V*lart? dfU ip*M
Protocolli (fiat***
b.i. «ulti un
1 <MkPàfchttABimuk*irm m
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► . !-„ i •,
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tinte «non mi il 'imicniicmmcni'.' da mattimi l'jAgwimni<' Uei iincm mfonnwvi
<l'»ilroteaoM -irli Euro
ta n te* in ti'CTtf-ijJmi. i±mm w
• Sthena ■* Rca"l«i,«iio c«ngn«Jc 'Am. faunmm f .-onmtmnl'-mn «ltm<nn«*
• InteMBH» po il dmciniw aman» tei Mone» ttm 2000 per il Pioto Tnmnilc IM8-20PQ
■ Lince ' jniU pei U fediamone A Snidi .|i Fjipbilii A
# ArrhrtHtfl** A»«.V, »•«/» » R»»* im« mi P|ihW« • invmn-rtr.niMi" iTniisr.n A 1 ww.-
DocvMrt Dot.
-k — IO s*
E' semplice. Quando, alla fine di que¬
sto mandato, avrò verificato che la rete
della pubblica amministrazione è non
solo funzionante, ma anche operativa,
se la rete dei sistemi informativi della
pubblica amministrazione non sara solo
un disegno strategico, ma avrà un ri¬
scontro effettivo, se effettivamente ve¬
rificherò che la pubblica amministrazio¬
ne avrà incominciato a eliminare la car¬
ta, ad archiviare documenti informatici,
a scambiarsi informazioni usando la rete, allora sarò
soddisfatto.
Lei parla della fine del suo secondo mandato come
presidente dell'Autorità. Ma torniamo un po' indietro,
vediamo il bilancio del primo. abbiamo parlato di buo¬
ni risultati, ma c'è stata anche qualche sconfitta?
La linea strategica aveva tra i suoi punti fondamen¬
tali quello di avvicinare le condizioni delle diverse am¬
ministrazioni. La mia sconfitta è che qualcuno che era
indietro forse è rimasto ancora più indietro, non ha
avuto la forza, la capacità di compiere il salto, nono¬
stante lo sforzo che abbiamo fatto. Evidentemente in
questi casi c'è qualcosa di più sostanziale, il problema
dell'informatizzazione è soltanto un sintomo.
E ora qual è lo scenario del prossimo futuro?
Rispetto all'epoca del nostro primo incontro ci so¬
no due fatti nuovi, uno che semplifica e l'altro che
complica. Semplifica il fatto che noi abbiamo dise¬
gnato un sistema informativo federato, e la normati¬
va attuale si sta sviluppando nel senso di creare de¬
centramenti e federazioni di sistemi informativi. E'
andata bene, abbiamo fatto un disegno che si è di¬
mostrato invariante rispetto alle soluzioni istituzionali
che sono state adottate. Il corso è questo, le leggi
Bassanini stanno andando in questa direzione, quindi
questa è un'occasione di grande cambiamento, ne¬
cessario e imposto. Il disegno istituzionale è andato
oltre quello che potevamo immaginare e ha portato
in primo piano il problema che i sistemi informativi
vanno bene, i servizi ai cittadini vanno bene, ma pur¬
troppo i cittadini sono sul territorio. E andare sul terri¬
torio con un disegno di sistemi informativi federati è
dura, nel senso che non ci sono più soltanto le pub¬
bliche amministrazioni e gli enti centrali con i quali
dobbiamo discutere e coordinarci, ma ci sono le re¬
gioni, le province, le camere di commercio, i comuni
e quant'altro, e tutte le amministrazioni centrali de¬
vono dialogare con questi enti.
Da questo punto di vista la cosa si è un po' più
complicata, perché se da un lato il disegno è stato
assecondato, dall'altro dobbiamo rivedere questa
parte, che è la più delicata, perché mette in discus¬
sione tutto il disegno politico, qualora non venisse
assecondato da soluzioni tecnologiche ed organizza¬
tive adeguate Abbiamo già vissuto quest'esperien¬
za: quando è stato istituito l'ente regione, lo Stato ha
affidato alle regioni delle funzioni, ma ci sono voluti
dieci anni per farle decollare, e credo che dopo
vent'anni subiamo ancora le conseguenze negative
di quella strategia maldestra, di cui non incolpo nes¬
suno. Credo che oggi come oggi sarebbe una colpa,
una distrazione grave se non seguissimo un disegno
tecnologico-orgamzzativo di supporto al disegno isti¬
tuzionale. Questa è la parte che più mi preoccupa. A
livello centrale non ho più una grande preoccupazio¬
ne, anche perché quello che resta al centro è poco,
resta al centro la parte di indirizzo, coordinamento e
controllo, che è proprio quella che è alla base del no¬
stro disegno. Ma c'è il problema di avere informazio¬
ni tempestive, corrette, secondo disegni unitari, in
modo tale da verificare che su tutto il territorio nazio¬
nale il livello di servizio sia comparabile, da non ac¬
cettare il principio che ci possa essere un'Italia di se¬
rie A, una di serie B, una di serie C. Questa sarebbe
la sconfitta del disegno federale. Invece noi dobbia¬
mo supportare questo disegno, che però richiede
informazioni. Ora lei sa quanto ci abbiamo messo a
ottenere le informazioni sulla sanità, ci abbiamo
messo dieci anni, e non sono ancora convinto che
tutte le ASL mandino le informazioni tempestiva¬
mente, non sono convinto che tutti quanti seguano
lo stesso schema.
Ma se non c'è questo, il controllo diventa opinabi¬
le, continuiamo a fare una riforma sfuggente Come
vede, sto sostanzialmente applicando il disegno del¬
la statistica per le decisioni, che è obiettivamente
complicato da realizzare L'unica cosa che non accet¬
to è il discorso di quelli che mi dicono che bisogna
far presto. Non accetto che dopo cinquantanni qual¬
cuno dica che le cose si devono risolvere in cinque
minuti. Mentre dobbiamo avere l'accortezza di vede¬
re le cose fra cinque anni, questo si, dobbiamo avere
la capacitò di guardare avanti per ottenere che le so¬
luzioni adottate non ci condannino a restare indietro.
186
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Informatica e Società
Verso il testo finale della proposta di autoregolamentazione
"Carta delle garanzie"
la soluzione per Internet
Al convegno “La legge e la rete” InterLex ha presentato una bozza di codice
deontologico degli Internet provider che disegna un quadro di garanzie per
utenti e provider, più che una gabbia normativa per i fornitori.
La proposta definitiva sarà presentata all’inizio del prossimo anno.
di Manlio Cammarata
—/ arta delle garanzie di Internet" è il ti¬
tolo della bozza di codice che il grup¬
po di studio di InterLex la presentato al convegno
"La legge e la rete" del 12 novembre scorso. Per¬
ché "Carta delle garanzie" e non "Codice di auto¬
regolamentazione" come si è sempre detto e co¬
me, sotto molti aspetti, è il testo in discussione?
La risposta è nei ventidue (allo stato attuale) arti¬
coli del documento, i più importanti dei quali sono
riportati in queste pagine. Il testo completo è alla
i iti rwtwv.vj i ii m u:f*Wn’i m jt/sttì ìi tri 1
Prima di esaminare i più importanti aspetti della
bozza (versione 2.2) sono necessarie alcune pre¬
messe, che rispondono anche a qualche interro¬
gativo sollevato dalla discussione su questa e su
altre proposte avanzate da varie parti all'inizio di
quest'anno. La domanda preliminare è: un codice
di autoregolamentazione è proprio necessario?
Non bastano le norme di legge e regolamentari
che disciplinano le telecomunicazioni?
Non è una domanda campata in aria. Anzi, un
codice può addirittura sembrare superfluo se si
considera che non può contenere disposizioni
contrarie alla legge, ed è inutile che contenga la
semplice ripetizione di norme di legge. Ma l'attua¬
le quadro normativo è incompleto (non solo in Ita¬
lia) e si deve considerare anche che le leggi non
possono contenere prescrizioni troppo dettagliate,
altrimenti pongono gabbie eccessivamente rigide
e finiscono col paralizzare l'attività di tutti i sogget¬
ti interessati. Occorre quindi stabilire un insieme
di indicazioni che diano una ragionevole certezza
dell'insieme dei diritti e dei doveri e siano nello
stesso tempo abbastanza flessibili, per adattarsi ai
casi concreti ed essere aggiornate senza troppi
problemi col progresso della tecnologia. Infine,
come abbiamo visto nell’articolo di un mese fa, i
codici deontologici sono previsti dalle normative
italiane sulle telecomunicazioni e sulla riservatez¬
za e sono raccomandati anche dall’Unione Euro¬
pea.
Un'altra premessa necessaria è che questa boz¬
za non è destinata a diventare automaticamente il
testo che sarò prima o poi adottato ufficialmente.
E' solo la proposta di un gruppo di giuristi che
hanno una notevole esperienza diretta dell'uso
delle tecnologie dell’informazione e della comuni¬
cazione e che hanno coinvolto nell'eleborazione
del testo i tecnologi di professione. La bozza, che
deve essere completata e migliorata in molti pun¬
ti, sarà presentata alle "autorità competenti", che
la confronteranno con altre proposte. Infine dovrà
essere approvata almeno dalla maggioranza degli
operatori e non potrà non avere anche il placet de¬
gli utenti.
1 punti chiave
Vediamo ora quali sono i passaggi fondamentali
della bozza. L'articolo 1 presenta le finalità della
Carta, quella che nel linguaggio corrente si chiama
"filosofia" e costituisce quindi la chiave di lettura
del testo.
L'articolo 2 spiega le definizioni usate nel docu¬
mento, non tutte utilizzate in questa versione, ma
comunque essenziali per capire la natura giuridica
dei comportamenti delle diverse figure di fornitori
e utenti della rete. Gli articoli 3 e 4 chiariscono chi
sono i soggetti vincolati al rispetto della Carta e
quali sono i loro obblighi. Il primo comma dell'art.
2 è essenziale, per il richiamo alla normativa vi¬
gente: 7. La Carta vincola tutti i soggetti fornitori
di servizi Internet, come definiti nel precedente
artìcolo 2, lettere di, e) ed fi, obbligati all'iscrizione
nel registro degli operatori di comunicazione ai
MCmicrocompuier n. 179 - dicembre 1997
187
Informatica e Società
I buchi neri della le gge
cc
ome abbiamo già visto nel numero del
mese scorso, nel quadro legislativo che dovrebbe
regolare le attività telematiche mancano alcuni pezzi
essenziali. In particolare si attendono il regolamento
sulla sicurezza dei dati personali (che avrebbe
dovuto essere emanato entro il 4 novembre, ma è
m ntardol e il decreto legislativo sulla protezione dei
dati personali nei servizi telematici, per il quale sono
previsti ancora mesi di attesa.
Non basta. La futura Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni dovrà metter mano anche alla
revisione delle norme del famigerato decreto
legislativo 103/95, quello delle notificazioni e
richieste di autorizzazione a carico dei provider, In
piu la stessa Autorità dovrà mettere in funzione il
registro degli operatori, sbrogliando la confusa
matassa delle prescrizioni della legge 249/97 In piu
si attende il regolamento previsto dall'art. 3 del DPR
sul documento informatico, che conterrà le norme
tecniche per l'uso della firma digitale e per tutte le
procedure connesse.
Ma anche dopo l'emanazione di questi
provvedimenti non potremo dirci soddisfatti del
quadro legislativo in materia di tecnologie
dell'informazione: c'è il problema di rivedere le
norme del decreto legislativo 518/92 sulla tutela del
software e occorre qualche ritocco alle norme del
codice penale e del codice di procedura penale
introdotte dalla legge 547/93 sul crimine
informatico,
In tutto questo dovremo fare i conti con la
normativa europea, che non sempre è perfetta: si
pensi, appunto, alla direttiva 91/250, che ha dato
luogo al nostro 518/92, con un'eccessiva attenzione
agli interessi dell'industria del software e nessuna
considerazione per le esigenze degli utenti,
sensi della legge 31 luglio 1997 n. 249, articolo 7,
comma 6, lettera al n 51 2. Sono vincolati alle di¬
sposizioni di questa Carta, in quanto applicabili,
anche i fornitori di servizi telematici diversi da In¬
ternet, obbligati all'iscrizione nel registro degli
operatori di comunicazione ai sensi della legge 31
luglio 1997 n. 249, articolo 1, comma 6, lettera a)
n. 5).
Il Titolo II, che comprende gli articoli da 5 a 14,
si intitola "regole di comportamento e responsa¬
bilità". E 1 il nucleo centrale della Carta e va esami¬
nato con attenzione, perché alcune sue indicazio-
La bozza della
“Carta delle g aranzie di Internet”
Ecco i punti più interessanti della proposta in corso di elaborazione da parte del gruppo di studio
della rivista InterLex. Il testo completo, con tutti gli aggiornamenti, è alla pagina
bttpZ/www mterlex.com/testi/carta22.htm 1
Preambolo
Lo sviluppo delle attività telematiche, e in particolare di
Internet, costituisce un punto di svolta fondamentale
nell'evoluzione della società. Per la prima volta nella
storia l'uomo dispone di strumenti di dialogo e di
conoscenza che annullano tempi e distanze fisiche,
sodali e culturali, Lo sviluppo deH'economia, a livello
mondiale, vede ormai al primo posto il fatturato delle
attività legate alle tecnologie informatiche e delle
telecomunicazioni. Siamo dunque entrati in pieno in
quella che chiamiamo 'società dell'informazione'
Ma l'evoluzione presenta anche aspetti negativi Già
oggi ci sono forti differenze nelle opportunità di relazioni
umane, di lavoro e di svago tra chi ha la possibilità di
servirsi dei nuovi mezzi di comunicazione e
informazione e chi non ce l'ha Queste differenze sono
destinate ad accentuarsi nel prossimo futuro, fino a far
temere la divisione della società in due classi, gli 'info-
ricchS" e gli "info-poveri".
Un altro problema della società dell'informazione è
costituito dalla diffusione di contenuti illegali o critici
sulle reti telematiche Anche se essi rappresentano una
percentuale molto bassa dei contenuti disponibili, è
necessario fornire alle autorità gli strumenti per la
repressione dei reati e ai gruppi sociali e ai singoli
individui gli strumenti per la scelta dei contenuti, in
modo particolare per la tutela dei minori.
Terzo, ma non ultimo aspetto da considerare, è
l'impossibilità di realizzare una regolamentazione
efficace al di fuori di un concerto internazionale Le reti
telematiche costituiscono una sorta di territorio a sé
stante, nel quale è difficile applicare singoli e non
coerenti sistemi di leggi nazionali.
Questa Carta si propone di favorire un corretto sviluppo
delle attività telematiche in Italia, tutelando gli interessi
materiali e morali degli operatori e degli utenti,
assicurando la libertà di lavoro e di espressione di tutti i
soggetti interessati. Tuttavia essa non può ottenere
risultati definitivi in assenza di un quadro legislativo
chiaro e coerente, concordato a livello internazionale.
Generalità
Articolo 1 - Finalità
1 La Carta delle garanzie di Internet ha lo scopo di
favorire un corretto sviluppo della Rete come
strumento di conoscenza, di comunicazione e di
diffusione delle idee, secondo i principi dell'articolo 19
188
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
'o*luse le BJi 70. Il|( «0 e B|i -j'HM I ino ail ouurimrni» Urlk venie
Stampa o
Canon
Fantasia al lavoro.
STAMPANTI BUBBLE I E T
CREATE DA CANON
PER SUPER-FANATIC
DELLA QUALITÀ FOTOGRAFICA
Ufi
tfC
Q
a
\mversèry
COMPRESO
NEL PREZZO
Con I. B|< uno»- Immagini cosi belle da sembrare fotografìe: e il
Il CD-ROM dcllTmulo(H-di.i
ms di Riunii No* Midi» “folorealismo'' delle stampanti Canon. Facili.
Finn il 11 Dltrmbrr l«M7 in,- , ,
veloci, affidabili e in tanti modelli, in grado di
stampare in tutti i formati, (ino al!'A2. E. con le testine opzionali, alcuni
modelli si trasformano addirittura in scanner. D'altronde, quando si ha alle
spalle una storia ed una tecnologia come quelle di Canon, non potrebbe
essere diverso. Con le stampanti Canon,
la vostra fantasia volerà verso
nuovi orizzonti. E il vostro
computer potrà coniare su un
risultato di stampa "fotografico'cosl
perfetto da superare ogni immaginazione
< uimn liuliu |hup //\s Wi.timn.il Pronio < umili 02/82492000 l 02/82404604
Stampami Bubblc Jet
ONINOIilSOd dOO
Informatica e Società
InterLex
FONTI NORMATIVE E DOCUMENTI
PROPOSTA PER UNA
CARTA DELLE GARANZIE DI INTERNET
a cura di InterLei (si vada anche la i pi-izipne)
Preambolo
Lo sviluppo delle attività telematiche, e in particolare di Internet, costituisce un punto di svolta
fondamentale neH'evolurione della società Per là pnma volta nella stona l’uomo dispone di strumenti di
dialogo e di conoscenza che annullano tempi e distanze fisiche, sociali e culturali Lo sviluppo
dell’economia, a livello mondiale, vede ormai al primo posto il fatturato delle attivila legate alle
tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni Siamo dunque entrati in pieno in quella che
chiamiamo 'società delHnformazione'
Ma l'evoluzione presenta anche aspetti negativi Già oggi ci sono forti differenze nelle opportunità di
relazioni umane, di lavoro e di svago tra chi ha la possibilità di servirsi dei nuovi mezzi di
comunicazione e intimazione e chi non ce l>»a Queste differenze sono destinate ad accentuarsi nel
prossimo futuro, fino a far temere la divisione della società in due classi, gli ‘info-ricchi* e gli
‘info-poveri*
Un altro problema della società delIVnformazione é costituito dalla diffusione di contenuti illegali o critici
suHe reti telematiche Anche se essi rappresentano una percentuale molto bassa dei contenuti
disponibili, e necessano fornire alle automa gli strumenti per la repressione dei reati e ai gruppi sociali
e ai singoli individui gli strumenti per la scelta dei contenuti, in modo particolare per la tutela dei mmon
Terzo, ma non ultimo aspetto da considerare, é impossibilità di realizzare una regolamentazione
efficace al di fuori di un concerto internazionale Le reti telematiche costituiscono una sorta di territorio
a sé stante, nel quale é difficile applicare singoli e non coerenti sistemi di leggi nazionali
Questa Carta si propone di favorire un corretto sviluppo delle attivila telematiche in Italia, tutelando gli
interessi materiali e morali degli operatori e degli utenti, assicurando la libertà di lavoro e di espressione
di tutti i soggetti interessati Tuttavia essa non può ottenere nsultati definitivi m assenza di un quadro
legislativo chiaro e coerente, concordato a livello intemazionale
Titolo I - Generalità .j
ai DooMrtCW. -a Jrn lae> c&l
ni. allo stato attuale della discussione, non sono
ancora accettate da tutti.
Gli articoli 5. 6 e 7 stabiliscono da una parte
l’obbligo dei fornitori di accertarsi dell’effettiva
identità degli abbonati e dall’altra il diritto di questi
ultimi all’anonimato nelle loro attività in rete. I dati
devono essere protetti ai sensi della legge 675/96
sulla tutela della riservatezza, anche per quanto ri¬
guarda la documentazione dell’attività di ciascun
utente. Questa deve essere ridotta ai dati indi¬
spensabili a documentare, su richiesta della magi¬
stratura, solo le attività potenzialmente idonee a
causare danni, immettere contenuti critici o com¬
mettere atti illeciti, oltre ai dati eventualmente
elencati dai regolamenti in materia di sicurezza
previsti dall'articolo 2, comma 2 della legge 31 di¬
cembre 1996 n. 675.
La formulazione di questi tre articoli cerca di
tracciare un quadro più equilibrato possibile di ga¬
ranzie a tutela sia degli utenti, sia dei fornitori. I
primi sono garantiti dalla diffusione di informazioni
personali (per quanto riguarda i dati in possesso
del fornitore, non certo per quelli che, per altri
motivi, possono circolare sulla Rete), i secondi di¬
spongono dì un insieme mimmo di oneri che li sol¬
leva da responsabilità per fatti che possono esse¬
re commessi da altri. Infatti è ormai generalmente
accettato il principio che un fornitore di accessi o
di altri servizi di rete non può essere responsabile
delle informazioni che passano per il suo sistema
(come il servizio postale non può essere respon-
La bozza bella "Carta
delle garanzie di Inter-
nel" é alla URL http://
I ■nin'ipy- rem.'l
tesh/carta22 htm Da
qui si possono rag¬
giungere lutti i docu¬
menti collegati
della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, degli
articoli 15 e 21 della Costituzione Italiana e delle regole
dell’Unione Europea.
2 . La Carta deve assicurare che l'offerta di accesso a
Internet e di fornitura di informazioni e di servizi avvenga
secondo criteri di legalità e trasparenza, nel rispetto dei
diritti degli utenti e con particolare attenzione alla
protezione dei minori
3 La Carta delle garanzie di Internet (di seguito definita
semplicemente 'la Carta ') individua e sanziona prassi e
comportamenti, anche non illegali, che contrastano con
le sue finalità.
Articolo 2 - Definizioni
1 Agli effetti di questa Carta si intende per:
a) INTERNET: (indicata anche come "la Rete') insieme di
reti telematiche interconnesse con i protocolli TCP-IP;
b) PROTOCOLLI TCP-IP: norme tecniche,
caratteristiche di Internet, per la connessione dei
sistemi, l'interconnessione delle reti e la trasmissione
delle informazioni;
c) ADERENTE qualsiasi soggetto vincolato
all'applicazione di questa Carta, ai sensi dell'articolo 3;
d) FORNITORE DI SERVIZI iserviceprovider, SPo ISP):
chiunque offre al pubblico servizi sulla rete Internet,
compreso l’accesso;
e) FORNITORE DI ACCESSI {access provider, AP o
IAPI: chiunque offre al pubblico l'accesso a Internet e la
facoltà di utilizzarne le funzioni;
f) FORNITORE DI CONTENUTI {content provider, CP o
ICP): chiunque, come attività professionale o comunque
continua o abituale, immette nella rete contenuti di
qualsiasi tipo,
g) FORNITORE DI INFORMAZIONI {Information
provider IP o IIP): chiunque, come attività professionale
o comunque continua o abituale, immette nella rete
contenuti di tipo informativo;
h) CONTENUTO ( contenti : qualsiasi informazione
immessa nella Rete, avente carattere di manifestazione
del pensiero o di servizio al pubblico;
i) CONTENUTO CRITICO informazione o servizio non
illegittimo, ma potenzialmente dannoso o offensivo per
particolari categorie di utenti;
|) UTENTE: chiunque si connette alla Rete e/o utilizza
servizi telematici;
k) ABBONATO: l'utente che sottoscrive un contratto
per l'attività esercitata dai soggetti di cui alle lettere d),
e) ed f) di questo comma, sia esso persona fisica,
giuridica, ente, associazione o società commerciale;
l) UTILIZZATORE: l'utente che materialmente utilizza i
servizi offerti dai soggetti di cui alle lettere c) d) e) ed fi,
pur non essendo titolare di alcun abbonamento o parte
di altri rapporti contrattuali connessi al contratto di
abbonamento:
mi LOG: lista delle operazioni compiute da un utente,
registrata con procedure automatiche;
2.1 termini tecnici, le sigle e gli acronimi hanno i significati
descritti nei protocolli TCP-IP e negli altri documenti
diffusi dagli organismi che regolamentano la Rete
Articolo 4 - Obblighi degli aderenti
1 Gli aderenti si impegnano a osservare questa Carta,
190
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Canon
Fantasia al lavoro.
CREATA DA UN IMPRENDITORE
CON MOLTE AMMIRATRICI
Al SUOI PIEDI E DALIA SUA
POWERSHOT DIGITALE CANON
T # La grande tradizione (olografica Canon oggi apre
nuovi universi alla vostra fantasia. Con l'innovativa
tecnologia delle PowerShot Canon, le macchine
fotografiche diventano l'occhio digitale del computer,
con il quale si integrano perfettamente. Le PowerShot
Canon, grazie ad uno straordinario
sensore ottico, consentono di ottenere
immagini ad altissima definizione e di
vederle direttamente a PC. con la possibilità di elaborarle o inserirle in
documenti. Inoltre Canon vi offre una dotazione completa "pronta per
l'uso": memoria, flash, batterie, cavi di
collegamento e uno speciale software per
l’elaborazione delle immagini. Se poi
volete rendere le vostre foto ancora
piu realistiche, stampatele con il
"fotorealismo" di una stampante Canon.
I. .1111111 ll.ili.i lllll|W/"«" 1,1111)11 ll| I in.ill EiTiill uni ili.i-i. .mini ili l'innni 1 .moli S 2 /IM 420 OQ Fk OZIURMIII
Fotocamera digitale PowerShot
Informatica e Società
-
■ 4 ^* 8oC*ffMrt 1 k locog'pip ■««.'iiteNW
@iip
Codice di autoregolamentazione per i servizi Internet
Bozza del gruppo di lavoro aggiornala al 10/6/97
In seguito alla risoluzione del consiglio Telecomunicazioni della VE del 28 novembre 1997, il
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ha invitalo gb operatori de! settore Internet ad
intraprendere i lavori per un codice di autoregolamentazione.
E'stalo formato un gruppo di lavoro composto da esperti dt A11P/Associazione Italiana
Internet Provider). ANEEIAssociazione Nazionale Editoria Elettronica). Telecom Italia e
Olivetti .
ALCE! (Associazione per la Liberta ■ nella Comunicazione Elettronica Interattiva) ha dato il
suo contributo nella fase finale dell'elaborazione de! lesto.
1122 maggio scorso la bozza di codice, risultalo de! gruppo dt lavoro, e ' stala presentata alle
associazioni di utenti e consumatori alfine di sentire il loro parere sul documento (erano
presenti oltre ai rappresentanti del gruppo di lavoro: ALCE, ANFOV, ASCII COSTBB,
LILLIPUT, METRO OLOORAFIX).
Obiettivo del codice è quello di diffondere una corretta cultura delle responsabilità da parte
del soggetti attivi sulla Rete, al fine di garantire uno sviluppo equilibrato di Internet nel
rispetto delle libertà e dei diritti Jegb utenti.
Oh utenti sono invitati ad inviare pareri e critiche costruttive attraverso questo indirizzo di
r-wjj/.‘[mfourau^rii
■E B53KEK5
M
A * jj :
sabile dei contenuti della corrispondenza), ma
non è ancora del tutto pacifico che non può esse¬
re consentito a chiunque di scorazzare sulla rete
con la garanzia del totale anonimato e della com¬
pleta impunità per qualsiasi comportamento illeci¬
to: sarebbe come abolire le targhe delle automo¬
bili! D'altra parte, anche alla luce delle norme del¬
la "direttiva ISDN" dell'UE. non sembra più so¬
stenibile la posizione di chi vorrebbe qualche limi¬
tazione del diritto all'anonimato nell'uso pubblico
della Rete: il “possono" dell’articolo 5, comma 1
lettera b) è probabilmente destinato a cadere nel¬
le revisioni della bozza (/ soggetti vincolati all'ap¬
plicazione di questa Carta... possono riconoscere
agli abbonati il diritto di usare pseudonimi).
L'articolo 8 "Informazioni agli abbonati" contie¬
ne un dettagliato elenco di notizie che i provider
devono fornire a chi stipula un contratto di abbo¬
namento. A prima vista è un onere pesante, di
fatto si tratta di predisporre un modello generale
di contratto e di informativa, che poi ogni fornito¬
re potrà adattare alle caratteristiche dei propri ser¬
vizi. Questo è un articolo a due facce: da una par¬
te ci sono le garanzie esplicite per gli utenti,
dall'altra quelle implicite per i provider, perché
l'utente informato delle caratteristiche del servi¬
zio non può scaricare sul fornitore responsabilità
che di fatto non possono essere attribuite a que¬
st'ultimo.
Su questo articolo è già stata avanzata un'obie¬
zione non infondata: il provider dovrebbe dare
Un'altra bozza e quella
dil/usa dall'alida Mini¬
stero delle poste e te¬
lecomunicazioni il 22
maggio di quest anno
Si trova sul sito della
AllP. alla URL nttp //
nel rispetto delle leggi vigenti, con particolare
attenzione al rischio diffusione di contenuti illegali o
critici, alla commissione di atti illeciti, alla protezione
dei soggetti deboli e alla tutela dei diritti di terzi
2 Gli aderenti promuovono la conoscenza e il corretto
ed efficace uso di Internet anche con iniziative comuni
e in collaborazione con istituzioni, associazioni di
utenti, enti pubblici e privati, per rassicurare
consumatori e imprese che Internet e un ambiente
sicuro per lavorare, imparare e giocare.
3. Gli aderenti collaborano con le istituzioni pubbliche e
in particolare con l'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni, l'Autontà per l'informatica nella
pubblica amministrazione e il Garante per la protezione
dei dati personali, anche al fine di definire un corretto e
coerente quadro normativo per le attività telematiche.
Regole di comportamento
e responsabilità
Articolo 5 - Identità degli abbonati e diritto
all'anonimato
1 I soggetti vincolati all'applicazione di questa Carta,
per quanto di loro competenza e nel rispetto delle
disposizioni della legge 31 dicembre 1996 n 675:
a) si accertano dell'identità degli abbonati richiedendo
l'esibizione di un documento personale, o con l'uso
delle procedure di validazione previste dai regolamenti
applicativi della legge 15 febbraio 1997 n. 59, articolo
15, comma 2.
b) possono riconoscere agli abbonati il diritto di usare
pseudonimi;
c) mantengono riservata l'identità degli abbonati che
usano pseudonimi, rivelandola solo all'autorità
giudiziaria in esecuzione di un provvedimento motivato
a norma di legge;
di informano dettagliatamente gli abbonati
sull’eventuale diffusione automatica in rete delle
informazioni che li riguardano, connessa all'esecuzione
del contratto di abbonamento.
Articolo 6 - Registrazioni automatiche delle attività
degli utenti (LOG)
1.1 soggetti vincolati all'applicazione di questa Carta
registrano con procedure automatiche i soli dati delle
attività degli utenti potenzialmente idonee a causare
danni, immettere contenuti critici o commettere atti
illeciti, oltre ai dati eventualmente elencati dai
regolamenti in materia di sicurezza previsti dall'articolo
2 . comma 2 della legge 31 dicembre 1996 n 675.
2.1 LOG sono conservati per la durata minima di un
anno, salvo diversi obblighi di legge o regolamentari
Articolo 8 - Informazioni agli abbonati
1 . Gli abbonati devono essere informati
preventivamente e in modo chiaro:
a) sui termini e sulle condizioni di abbonamento;
b) sulle modalità di fruizione delle funzioni e dei servizi
e della gestione degli spazi;
c) sull'eventuale insicurezza di determinati servizi o
funzioni;
192
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Canon
Fantasia al lavoro.
MESSI INSIEME
DA UNO ZOOLOCO UN PO
CONFUSO
E DAL SUO SCANNER CANON
Quando una grande tecnologia si unisce alla vostra fantasia, tutto
_ diventa facile e possibile. Come con gli scanner a colori
■ A. I Canon, dal design compatto c dalla straordinaria
I _. ■ risoluzione ottica. Consentono di scansia-
velocemente e con un unico passaggio
qualunque tipo di immagine; loto,
stampati e diapositive. Che si traili di
lavoro o divertimento, gli scanner Canon sono la soluzione piti creativa
e conveniente E i risultati sono sempre straordinari, specialmente
se stampati con il "fotorcalismo"
una stampante Canon. Perciò non
stupitevi se vi sembrerà normalissimo
che un Icone chiacchieri amabilmente
con un pinguino al Polo Sud.
t ,111.111 tiltl.i imi' " " " ll| I m "I ImilHim.-riula'i-iiilnn il . . . i .111.11 (32/82402000 I .IX omiOIMM
Scanner CanoScan
Informatica e Società
Titolo I! F»fol» di comporti minio
f . l’iurrduir diranlivllu drjll irretii
Oli adnnrttpn quante di Imo romp»t*ica » n*l mp*tto
d#ll» l»g£i vtpnli «dottano 1» »*gu»r.U pteC»dui»
Idantific aneto» r»tt» dtH'uUnt» titolai» di ut. icfomn *1
abbonamento
piopno nti'itin
R'gisti«uon« automatica <la coll»gam»nii (LOO)
compiuti dall'atout. il fui» di documtnU» eventuali
corami* nota di «in ilUcdi » conti olio automatico •
dumi
itpattatiM» dall* attività eh», «ul piano wcniro. nano
g Atltibimot.* *1 attiri jyaarlmu. rripor* tL'ilr ere d«l
pounaalmtntt nlont # a cauto» dumi o commetta» atti
ili tetti
itogli»» il punto ci. pacht * gl» pi*vutc d«lla lagg» tui
dati pattatali - me metto d»lti«lt«m»nto]
(LAjwUmw.WJ.KU*.
6. Dati pritonali
gii ìJiimii poma» tmiuvit i wuliDtJliiUIasi
Oli tdvirnli mantengono li maxima n»»ivat»=a aulì»
Mifmaa i /atiihiifrQì_di uH.irftctif ut meda tuia
mfoimatioiu patronali dtgli ut aiti. d»U» quali
fanti*
vantatati * 'onoimca m ftfiato «S •••cuaon» d*i
Oli. n.uh'jktxiQ » ccmaran U vìa lUfllj
conti atto ik abbonamento
ti v. r.OI .’ moni n lil tv;
Oli a datanti hanno la facoltà di conoda» l'acca*»
anonimo aU’utentt pi»vrnlivtm»nt» idaritifirato.
a»-W j Munti'?. miiKMf.fl.ttm-Ia.ilr «c. ipttulmtitti-H
ovviandoti» la i*»l» nitritila *olo • fumi» <li un
piuw»dim»nto d»ll‘»utontà pudixtana
A4oiM.nr di misuir 41S inuma
Oli «d»i«nti adotto» nu piopn Ottani 1* muut» di
annoia logjc» » fine» (nrvuti da'”
dall» !«ggj • «lai ingoi» manti • nt infornano gli utenti
(675 art 15 comma 2)
L< luiuut di flemma divano tra» ideati' il tipe •
[*i può *li»mai». C* 1 » l»gg»)
Elaborare un testo de¬
licato come un codice
deontologico non e la¬
voro da poco: ecco
una pagina in cui si
conlrontano le propo¬
ste di modihca
informazioni anche sulle caratteristiche tecniche
del servizio. Si tratta di un tipico caso di "tutela
del consumatore", per valutare la qualità del
"prodotto commerciale" e aiutare gli utenti a ri¬
conoscere i fornitori più seri e affidabili. Ora il
problema è trovare una formula che soddisfi tutte
le parti in causa, chiara e inequivocabile
I contenuti critici
Gli articoli 9, 10 e 11 riguardano lo spinosissi¬
mo problema dei contenuti critici. L'impostazione
di questi articoli rispecchia la posizione che abbia¬
mo più volte espresso su queste pagine e su In-
terLex: la definizione corrente di "contenuti ille¬
gali e nocivi" è sbagliata e pericolosa Sono due
aspetti dei contenuti della Rete che non dobbia¬
mo e non possiamo porre sullo stesso piano. I
contenuti illegali non possono essere oggetto di
autoregolamentazione: sono una materia che ri¬
guarda la magistratura e le forze dell'ordine
Quanto ai 'contenuti nocivi', non si capisce bene
che cosa siano: ciò che per alcuni è assolutamen¬
te normale e innocuo, o addirittura istruttivo, per
altri può essere motivo di scandalo (pensiamo a
un trattato di educazione sessuale, per fare un
esempio molto banale) E allora, chi si arroga il di¬
ritto di stabilire se questo tipo di pubblicazione è
"nocivo"?
Da questa domanda nasce la risposta che il
gruppo di studio ha cercato di dare a questo pun¬
to essenziale: gli strumenti per controllare - nei li¬
miti del possibile - la circolazione di contenuti che
solo da qualcuno possono essere considerati
dannosi, e che per questo motivo è meglio defini-
d) sull'eventuale possibilità di scegliere modalità di
accesso con selezione preventiva dei contenuti:
e) sul trattamento dei dati personali, ai sensi
dell'articolo 10. comma 1, della legge 31 dicembre
1996 n. 675;
fi sulle norme di comportamento per l'utilizzo del
sistema telematico, con particolare attenzione alla
gestione delle password e su eventuali sanzioni per
l'inosservanza delle norme stesse,
gl sulle possibilità di accesso a contenuti critici e delle
procedure di selezione dei medesimi;
h) sulle responsabilità derivanti dall'immissione, da
parte degli stessi abbonati o degli utilizzatori da questi
autorizzati, di contenuti critici o comunque in contrasto
con le leggi vigenti;
0 sull’impossibilità, per il fornitore, di controllare i
contenuti provenienti da altri sistemi connessi alla Rete;
j) sull'obbligo di informare gli utilizzatori sui punti da bl
a 0 di questo comma.
2 Le informazioni elencate nel comma precedente
devono essere messe a disposizione di tutti gli utenti e
facilmente raggiungibili per mezzo di appositi richiami
presentati all'inizio del collegamento o nella pagina di
apertura del fornitore di accessi o di servizi.
Articolo 9 - Selezione dei contenuti critici
1.1 fornitori di accesso, riconosciute le difficoltà di
classificazione e selezione preventiva dei contenuti,
promuovono la conoscenza e l'uso tra gli abbonati e gli
utilizzatori di programmi che consentono di filtrare i
contenuti ritenuti critici.
2.1 fornitori di accesso forniscono, se richiesti,
l'assistenza per l'installazione dei sistemi di selezione
da parte degli abbonati.
3.1 fornitori di accesso possono offrire al pubblico
contratti di abbonamento che prevedano accessi
filtrati, indicando in modo chiaro i criteri di filtro e i limiti
della loro affidabilità.
4.1 fornitori di contenuti critici ne subordinano
l'accesso alla preventiva comparsa di un avviso che ne
segnali la natura e, a seconda del contenuto, all'invio di
una password o di altre informazioni che diano una
ragionevole certezza della maggiore età dell'utente
Articolo 10 - Responsabilità per i contenuti critici
1.1 fornitori di accesso non sono responsabili dei
contenuti provenienti dall'esterno dei propri siti o
immessi direttamente dagli abbonati o dagli utilizzatori e
non sono tenuti a impedirne la visibilità, tranne che in
osservanza di un provvedimento motivato dell'autorità
giudiziaria.
2 I fornitori di accesso e di contenuti possono, secondo
il proprio insindacabile giudizio, ospitare qualsiasi tipo di
materiale, a condizione che:
a) chi è abilitato a immettere contenuti sia stato
identificato ai sensi dell'articolo 5 e informato ai sensi
dell'articolo 8, comma 1, lettere e), f), gl. h) e i),
bl l'abbonato o qualsiasi altro soggetto abilitato dal
fornitore all'immissione di contenuti sia stato
preventivamente informato delle responsabilità derivanti
dalla natura illegale o critica dei contenuti stessi,
cl l'abbonato o gli utilizzatori rendano accessibile a terzi il
194
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Informatica e Società
A
re 'critici". Oggi si nutrono grandi speranze nei si¬
stemi di 'etichettatura' delle informazioni alla fon¬
te, ma presto si capirà che è una strada impratica¬
bile, per molti motivi: l'impossibilità di classificare
l'enorme massa di contenuti già presente sulla re¬
te, la varietà dei criteri di classificazione (che por¬
terebbe alla determinazione di un numero altissi¬
mo, e quindi mgestibile, di contrassegni) e il fatto
che imporre l'etichettatura agli autori o ai fornitori
di servizi o informazioni di qualsiasi tipo costitui¬
rebbe una forma di censura preventiva.
E' stata scelta quindi la strada della selezione da
parte dell'utente, molto più semplice da gestire,
attraverso i programmi che impediscono l'acces¬
so a contenuti compresi in 'liste nere'. Queste
possono essere predisposte da enti di qualsiasi
natura e quindi scelte dagli abbonati sulla base
delle proprie opinioni o, perché no?, delle proprie
idiosincrasie. In questo modo l'utente è sensibiliz¬
zato e responsabilizzato, mentre al fornitore com¬
pete solo l'onere di fornire le informazioni ed
eventualmente l'assistenza per l'uso dei program¬
mi filtro.
Non contrasta con questa impostazione l'artico¬
lo 11, che resta tuttavia molto delicato: / fornitori
di accesso o di contenuti rimuovono dai propri si¬
stemi, non appena ne vengano a conoscenza, i
contenuti palesemente e inequivocabilmente ille¬
citi o offensivi, informando, ove possibile, il re¬
sponsabile dell'immissione. E' chiaro che non si
può e non si deve attribuire ai provider alcun com¬
pito di censura, ma in casi di assoluta evidenza
l'intervento può essere necessario, anche per evi¬
tare responsabilità civili per i danni che qualcuno
potrebbe subire a causa di contenuti che chiun¬
que può riconoscere a prima vista come illeciti o
offensivi.
L’articolo 12 è posto a tutela della collettività e
prevede la facoltà del fornitore di interrompere il
contratto di un abbonato che non rispetti le norme
di comportamento. Per questo è necessaria
un'apposita clausola contrattuale.
Gli articoli 13 e 14. rispettivamente intitolati
"Misure di sicurezza e segnalazioni all'autorità
giudiziaria" e "Sistemi crittografici e di validazio-
ne", a stretto rigore non sarebbero necessari, per¬
ché non fanno altro che rimandare alla normativa
generale. Sono stati inseriti per completare il qua¬
dro delle regole, precisando i limiti di applicazione
della normativa stessa.
Il terzo e il quarto titolo sono dedicati alla com¬
missione di controllo e alle procedure contenzio¬
se. Nella bozza attuale sono ben definiti, ma è una
materia che si presta a diverse soluzioni, anche in
considerazione del fatto che manca ancora una
parte molto importante della Carta: quella che ri¬
guarda gli organismi che dovranno rappresentare
l'universo dei soggetti italiani di Internet e delle
fonti di finanziamento che dovranno renderne
possibile l'attività. Su questo punto non sono an¬
cora state avanzate proposte concrete.
Resta infine aperto il problema dell'indispensa-
materiale idoneo a turbare il comune senso del pudore,
cosi come definito dalla giurisprudenza corrente, solo
con la procedura descritta al quarto comma dell'articolo
precedente;
d) le informazioni critiche non siano facilmente
accessibili mediante procedure alternative.
Articolo 11 - Rimozione dei contenuti critici
2, 1 fornitori di accesso o di contenuti rimuovono dai
propri sistemi, non appena ne vengano a conoscenza, i
contenuti palesemente e inequivocabilmente illeciti o
offensivi, informando, ove possibile, il responsabile
dell'immissione.
2. In caso di dubbio sulla natura dei contenuti indicati
dal comma precedente, gli aderenti possono chiedere
il parete della commissione prevista daH’articolo 15.
Articolo 12 - Utilizzo improprio dei sistemi di
messaggistica
1. Fatte salve le disposizioni di legge sulla materia, al
fine di proteggere gli utenti dall'uso dei sistemi di
messaggistica per fini impropri, quali l'invio a liste di
abbonati di materiale pubblicitario o altre informazioni
non richieste, i fornitori di accesso predispongono
clausole contrattuali che rendano possibile
l'interruzione del contratto di abbonamento per coloro
che non rispettino le norme di comportamento.
Commissione di controllo
Articolo 15 - Commissione di controllo
1. Il rispetto delle norme di questa Carta è affidato a
una commissione di controllo composta da tre
componenti effettivi e da due supplenti, eletta a
maggioranza semplice da tutti gli aderenti, con
votazione telematica da svolgere con le procedure di
autenticazione previste dai regolamenti applicativi della
legge 15 febbraio 1997 n. 59. articolo 15, comma 2.
4 I componenti della commissione di controllo
svolgono la loro attività a titolo gratuito.
Articolo 16 - Compiti della commissione
1. La commissione di controllo:
a) vigila sull'applicazione di questa Carta e decide sui
ricorsi e sulle segnalazioni di eventuali violazioni delle
norme di comportamento e sulle controversie tra gli
aderenti;
b) esprime pareri su specifiche richieste relative
all'applicazione della Carta;
c) decide nella piu totale autonomia e nell'interesse
generale e pubblica senza ritardo le sue decisioni in un
apposito sito del Word Wide Web.
2. La commissione di controllo nceve e valuta le
segnalazioni e le nchieste provenienti dalle
associazioni degli utenti e, se del caso, trasmette agli
aderenti le opportune indicazioni.
Procedure contenziose
Articolo 17 - Segnalazioni
1 . Chiunque e con qualsiasi mezzo può segnalare alla
commissione di controllo violazioni delle norme di
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
195
Informatica e Società
bile coordinamento tra la nostra autoregolamenta¬
zione e quelle che saranno adottate negli altri pae¬
si. europei e non Ma qui si torna alla complessa
questione del "diritto della rete”, che non potrà
essere risolta in tempi brevi.
E il diritto d’autore?
Qualcuno osserverà che nella bozza non c'è alcun
riferimento alle questioni legate alla diffusione su In¬
ternet di opere soggette a diritti d'autore, sulle quali
da tempo si intrecciano accese discussioni. Il grup¬
po di studio che ha elaborato il testo ritiene invece
che il problema non esista. Infatti, come osserva
Andrea Monti nella sua relazione al Forum
iiitf«mvtVAVJ[iic:Tir^aw»TiìTCTiii«iii<iwirtrirti
questione del diritto d autore, forse una breve con¬
statazione può servire a dimostrare come non siano
necessarie tutele speciali per l'internet. Un'opera
può finire in rete solo in due modi: o ce la mette
l'avente diritto (e in questo caso sceglierà se ren¬
derla liberamente disponibile o cos'altro); oppure un
terzo e abusivamente (e allora si individua da dove
arriva, lo si trova e lo si punisce)". Altro è il discorso
sulle opere digitali che sempre più spesso vengono
composte con parti di opere di altri autori, con la dif¬
ficoltà di attribuire all'uno o all’altro paternità e diritti.
Ma questo è un problema che non riguarda né gli
Internet provider né gli utenti in quanto tali.
E cosi arriviamo alla conclusione. Riassumendo,
i cardini della proposta di InterLex sono: definizio¬
ne dei soggetti e delle responsabilità (in senso giu¬
ridico) di ciascuno; responsabilizzazione (in senso
generale) degli utenti, sia per quanto riguarda la
natura dei contenuti che immettono, sia per la se¬
lezione dei contenuti che ricevono; chiarezza di
rapporti tra abbonati e fornitori, da raggiungere at¬
traverso un'accurata definizione delle informazioni
che questi ultimi devono fornire; chiarezza per
quanto riguarda i contenuti illegali, il cui controllo è
di competenza delle autorità preposte per legge e
non può essere per nessun motivo attribuito ai
provider.
Cosi si spiega anche la scelta di intitolare il codi¬
ce "Carta delle garanzie di Internet". Si tratta pur
sempre di un codice deontologico, ma che va al di
là della semplice prescrizione di obblighi a carico
degli aderenti, per investire l'insieme dei rapporti,
dei diritti e dei doveri di ogni individuo che, a qual¬
siasi titolo, faccia parte di quella grande comunità
che si chiama Internet.
In gennaio, quando sarà in edicola il prossimo
numero di MCmicrocomputer, la Carta dovrebbe
essere già pronta, ma i tempi redazionali probabil¬
mente non consentiranno di pubblicare il testo fi¬
nale della proposta. L'informazione sarò comun-
que tempestiva sulle pagine di InterLex
inttPV/www.interiex.comll dove saranno riportate
le critiche, le osservazioni e le proposte che
chiunque può inviare. Naturalmente via e-mail,
all'Indirizzo nmeriex&imeriex.coifil «fi
questa Carta.
2. Le segnalazioni anonime non vengono prese in
considerazione, tranne che in casi di evidente gravità o
di possibili violazioni della legge penale
3. La commissione può aprire un procedimento di
propria iniziativa quando, nell'ambito dell'attività di
vigilanza prevista dall'articolo 16, venga a conoscenza
di fatti di particolare gravità.
Articolo 18 - Procedure
1. Al ricevimento di una segnalazione, la commissione
ne controlla la veridicità e fondatezza; se la ritiene
infondata ne dà comunicazione motivata all'autore
entro quindici giorni dal ricevimento.
2. Se la commissione ritiene la segnalazione non
infondata, entro quindici giorni dal ricevimento della
segnalazione invita l'interessato a fornire tutti i
chiarimenti che ritiene utili alla propria difesa,
assegnando un termine congruo e comunque non
inferiore a quindici giorni; se i chiarimenti sono ritenuti
sufficienti a provare l'infondatezza della segnalazione,
la commissione archivia il procedimento e ne dà
comunicazione motivata all'autore, nei limiti in cui ciò
non costituisca violazione di segreto industriale o
professionale o aziendale.
3. Se la commissione ritiene di dover procedere, invia
all'interessato una comunicazione contenente le
contestazioni e la data entro la quale devono pervenire
alla Commissione le note difensive, che devono
contenere tutte le argomentazioni in fatto e dintto a
propria difesa.
4. La commissione acquisisce le informazioni
necessarie alla decisione anche ricorrendo all'ausilio di
consulenze tecniche; dell'eventuale consulenza
tecnica è data notizia all'autore della segnalazione e
all'interessato che. sostenendone i costi, possono
intervenire in proprio, se qualificati tecnicamente, o a
mezzo di un consulente.
5. Acquisiti gli elementi necessari, la commissione
fissa una data per la decisione e la comunica alle parti;
ricevuta la comunicazione della data della decisione, le
pam non possono più modificare le proprie richieste
né produrre altro materiale probatorio; l'interessato
può essere ascoltato personalmente o a mezzo di un
rappresentante informato dei fatti e munito di delega,
fino al ricevimento della comunicazione della data della
decisione; all'aderente é concesso di essere ascoltato
anche oltre il termine stabilito solo se si sono verificati
fatti nuovi e rilevanti ai fini della decisione: la
decisione, motivata, viene comunicata senza ritardo
alle parti e pubblicata sul sito della commissione.
6 . Il procedimento deve concludersi entro sei mesi dal
ricevimento della segnalazione o dall'attivazione per
iniziativa propria della commissione.
7. Tutte le comunicazioni relative alle procedure
possono essere effettuate a mezzo lettera
raccomandata o con documenti digitali autenticati a
norma dei regolamenti previsti dalla legge 15 febbraio
1997 n. 59. articolo 15, comma 2
8 . Di ogni procedimento devono essere conservati in
formato digitale gli atti e i verbali, al fine di consentire
l'eventuale verifica dell'operato della commissione.
196
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
COMPAQ PRESARIO:
IL COMPUTER IDEALE PER LA FAMIGLIA MODERNA.
Che venga usato per lavoro, studio, diverti¬
mento o tutte e tre queste applicazioni più
molte oltre, il personal è quasi diventato un
elettrodomestico. In Europa una famiglia su
cinque ne possiede uno (in Italia la percen¬
tuale è circa la metà) e la tendenza è in
aumento, grazie anche al fatto che i com¬
puter di oggi sono più facili da usare dei
loro antenati e vengono offerti con ricche
dotazioni di programmi per ogni utilizzo.
Ciò nonostante, per scegliere bene, biso¬
gna considerare tutti gli aspetti dell'offerta;
come per l'acquisto di un impianto stereo
o di un'auto, dobbiamo fidarci soprattutto
di chi, oltre a offrire un buon prodotto, è
in grado di dare i consigli giusti per usar¬
lo bene e mantenerlo in ordine.
Nessuno in questo supera Compaq, il
primo produttore di computer in tutto il
mondo (lo scorso anno ne ha costruiti
oltre 7,8 milionil), che ha recentemente
raggiunto la leadership anche in Italia
con il 14,3% del mercato.
Un personal Compaq è potente, facile da
usare, affidabile, garantito da un'azienda
con oltre quindici anni di esperienza e
una presenza in Italia seria e qualificata.
Un acquisto Compaq è un acquisto sicu¬
ro, tanto più che la società offre per que¬
sto periodo natalizio una serie di model¬
li - caratterizzati dal marchio Compaq
Presario - progettati appositamente per
ogni tipo di utilizzo domestico.
Presario desktop: prezzi imbattibili
e super prestazioni.
La serie Presario da tavolo comprende due
personal multimediali estremamente potenti
e ricchi di funzioni, ma convenienti e alla
portata di tutte le tasche. Progettati e realiz¬
zati con la tradizionale qualità Compaq,
Presario 2230 e Presario 4220 offrono tutte
le funzionalità di una macchina desktop in
un design caratterizzato dal colore nero,
per adattarsi meglio a ogni ambiente dome¬
stico e "convivere" a fianco di stereo e TV.
Fra le altre caratteristiche tecnologiche
all'avanguardia per questa categoria di
prodotti, troviamo l'audio PremierSound
con Phantom Subwoofer per un suono reali¬
stico e di alta qualità e i pulsanti Easy
Access per regolare all'istante varie funzio¬
ni essenziali del computer. Parlando di
caratteristiche tecniche, i Presario desktop si
basano sui processori Media GX a 200
MHz e Pentium con tecnologia MMX a
166 MHz; lettori di Cd-Rom a 16 velo¬
cità; fax/modem a 33,6 K aggiornabile
a 56 K (solo per Presario 4220); sistema
video MPEG; 16 MB di memoria; monitor
14"; grafica a 64 bit con Direct3D e
disco rigido da 2,1 GB. Presario 2230 e
4220 hanno un prezzo indicativo al pub¬
blico rispettivamente di lire 1.990.000 e
di lire 2.690.000, IVA compresa.
Presario minitower: potenza profes¬
sionale al prezzo giusto per la casa.
La serie Presario 4500 è composta da due
minitower, cioè modelli a ingombro ridotto
e sviluppo verticale, perfetti per scrivanie
affollate o da posizionare sul pavimento,
vicino alla scrivania stessa. Sistemi per la
casa tra i più potenti oggi disponibili,
Presario 4506 e 4526 sono all'avanguar¬
dia tanto nella grafica multimediale quan¬
to nel collegamento a Internet con un sem¬
plice pulsante e soprattutto nelle funziona¬
lità audio e video, grazie al sistema
VirtualTheater con Dolby Surround Sound
e diffusori JBL capaci di simulare ben cin¬
que altoparlanti posizionati nell'ambiente.
Il tutto a prezzi incredibili: lire 3.590.000
per Presario 4506 e lire 4.290.000 per
Presario 4526, IVA compresa. Per queste
cifre si possono scegliere macchine di
assoluta eccellenza, equipaggiate con il
meglio della tecnologia oggi disponibile:
processori Pentium con tecnologia MMX di
Intel a 200 e 233 MHz, Cd-Rom con velo¬
cità da 16x e 24x, fax/modem a 33,6 K
aggiornabile a 56 K; sistema video
MPEG2, 16 MB di memoria, 256 K di
cache di secondo livello, monitor 15", 2 MB
di memoria video con grafica a 64 bit con
Direct3D e disco rigido da 3,2 o 4 GB.
Una ricca dotazione di software
per tutta la famiglia.
Grazie alla ricca dotazione di software
applicativo compreso in ogni Compaq
Presario (Microsoft Works, Microsoft
Money, Microsoft Encarta World Alias,
Microsoft Football, Microsoft Creative
Writer, Sim City 2000 NE*, abbonamen¬
to promozionale a Telecom Italia Net*)
tutta la famiglia può utilizzare il nuovo
acquisto per qualcosa di interessante e
divertente sin dal primo momento.
*Non fornito in Presario 2230
I nomi menzionali possono essere marchi o morchi registrati delie rispettive aziende
Arte Informatica
L'intervista a Valentina Valentini
Per riuscire a comprendere meglio l’arte nata dall’uso
delle nuove tecnologie, bisogna tornare indietro nei
tempo, negli anni ‘70, quando le avanguardie ormai
storiche, hanno superato i confini tra arte e non arte, tra
interno ed esterno, tra natura e cultura, trasformando il
fare arte e il vedere l’arte.
di Ida Gerosa
r^r\ a quel periodo l'opera ha perso
Vj) le sue caratteristiche che la
!_/ identificavano, la sua qualità di
oggetto e di unicità, per diventare, con
le "performances", impalpabile, imma¬
teriale, ripetitiva.
Poi con le installazioni multimediali, lo
spettatore è diventato parte dell'opera,
vi è entrato ed ha cominciato ad interagi¬
re e a respirare in sintonia con l'atmosfe¬
ra creata dall'opera stessa. Quasi sì fos¬
se trovato non più fuori a guardare il
quadro, ma dentro a vivere tra gli oggetti
creati.
Lo spettatore è diventato parte viven¬
te, quasi rappresentante, delle emozioni
che l'artista ha provato e ha cercato di
trasmettere con l'opera diventata, come
dicevo, spazio pieno di significati.
L'elettronica, infine, ha contribuito a
rendere ancora più complessa la struttu¬
ra dell'opera d'arte, ma anche a riconse¬
gnarla più attraente, più espressiva, più
efficace.
Valentina Valentini, nota studiosa di
problematiche teoriche e storiche legate
al teatro del '900 italiano e straniero, è
tra quelli che nel percorso di approfondi¬
mento dei propri interessi ha incontrato
la trasformazione dell'arte.
Ha vissuto i movimenti dell'avanguar¬
dia storica degli anni 70 e si è trovata ad
esaminare le possibilità e le realizzazioni
dell'arte elettronica.
Ha contribuito alla diffusione del vi¬
deo, o meglio come lei lo definisce, del
video d'autore con la creazione del Festi¬
val di Taormina.
Quando l'ho intervistata le ho chiesto
di presentarsi, e mi ha risposto: "Lavo¬
rando sul Teatro dal '60 ai nostri giorni, è
stato naturale imbattermi, negli anni '70,
nel discorso del video, dell'immagine
elettronica, dei dispositivi tecnologici.
Quello è stato un momento molto ric¬
co di fermenti e di idee innovative.
Nell'86, dopo un lavoro abbastanza fa¬
ticoso sul rapporto tra il teatro e i nuovi
media, ho capito come il teatro sia stato
influenzato dalla fotografia, dal cinema,
dalla televisione, dal video.
Ho quindi focalizzato il mio interesse
sul crocevia di quegli anni e di quelle
esperienze, in particolare sul video, su
quello che ho definito "video d'autore ".
Ed è nato come discorso specifico il
Festival di Taormina.
Video d'autore in quanto distante dalla
videoarte, che ha quella matrice molto
connotata di derivazione dalle arti visive
A me, ripeto, interessava cogliere la ri¬
cerca e le interferenze tra video, televi¬
sione e cinema in particolare, e le in¬
fluenze reciproche Cosa l'immagine
elettronica dava alla televisione e. vice¬
versa, cosa la televisione dava all'imma¬
gine elettronica.
Il Festival è nato anche dal desiderio di
non fare più rassegne "geografiche ", nè
la ricerca dei "talenti", ma dal piacere di
presentare quelle esperienze già affer¬
mate, viste come monografie personali
per artisti stimati in campo internaziona¬
le".
Le chiedo ancora: "Oggi, attraverso In¬
ternet, la comunicazione è ampia e im¬
mediata. Si possono inviare immagini,
suoni, informazioni.
Una delle funzioni dei Festival è quella,
appunto, di informazione circa le realtà
dell'arte. In questo senso è ancora valido
organizzare una manifestazione del ge¬
nere, che ha degli alti costi, ed ha biso¬
gno dello spostamento dei partecipanti e
dei visitatori, con l'inevitabile uso di tem¬
po e di materiali?"
Valentina risponde che ha sempre
combattuto l'ideologismo per cui un
nuovo media ne fa morire un altro. Pen¬
sa che ci sia una specificità di Internet e
una specificità, che non viene a cadere,
dei significati dei Festival, come incon¬
tro, discussione, stare insieme e parteci¬
pare a un evento.
L’arte è morta?
Personalmente trovo abbastanza
noiosi i convegni, spesso ripetitivi, con la
presenza dei soliti pochi noti critici e arti¬
sti. Convegni che non portano nessuna
conseguenza costruttiva, ma solo il rac¬
contarsi sempre le stesse esperienze
Ma è il circuito dell'arte che lo vuole..
Ma soprattutto non ho più neanche
una grande spinta ad andare a vedere
mostre di arte contemporanea Perché
l'estetica, la sensibilità è cambiata, e pro¬
vo un tedio intenso nel vedere opere che
sembrano già viste, che non rappresen¬
tano Ho profondo" dell'artista, né il vìs¬
suto quotidiano, ma spesso sono sola¬
mente manipolazioni di materiali antichi
alla ricerca affannosa di soluzioni nuove
che sembra possano diventare arte...
198
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Arte Informatica
E le chiedo: "Senti anche tu la neces¬
sità una migliore rappresentazione degli
stimoli che proviamo o subiamo tutti i
giorni?"
La studiosa mi risponde: "Nel campo
dell'arte questo è un momento di
profonda crisi. I movimenti più importan¬
ti sul piano artistico, innovativi e dirom¬
penti, sono passati ormai da una ventina
d'anni e tutti aspettiamo che una nuova
ondata di rinascita culturale e artistica si
presenti.
Viviamo un momento di formalismo. I
movimenti di allora oggi sono formalizza¬
ti e non ci parlano più. perché sono stati
catalogati e archiviati come discorso sto¬
rico. Il problema è che oggi c'è anche
un'immissione nel mercato dell’arte, pe¬
raltro anche questo molto in crisi, di ope¬
re e di artisti nuovi che non hanno asso¬
lutamente una dignità, un'intenzione,
un’originalità, una visione del mondo tale
per cui possiamo attribuire la denomina¬
zione di "artista ".
Abbiamo un'invasione di pseudo artisti
e di pseudo opere, tali non solo perché
non sono capaci di parlarci del presente,
ma anche di avere nostalgia del passato.
Opere che non riescono a far formula¬
re criteri di qualità, di arte, di estetica, di
confini tra sociale ed artistico.
Ora ci sono "artefici radicali " che si
occupano, ad esempio, dell'AIDS... ma
non è questo il criterio per distinguere
un artista da un non artista
Eppure imperano criteri di questo tipo
Se pensiamo all’ultima Biennale di Ve¬
nezia. alla monumentalizzazione di
"maestri" che sono stati anche bravi,
ma che oggi andrebbero storicizzati e ba-
IDA GEROSA
Artista di Computer Art è anche diret¬
tore del giornale per l'arte in Internet il
cui indirizzo è
kvww mclinK.it/rricTl nk/arte
T
k
sta. E poi abbiamo i "figli" di questi mae¬
stri che non esprimono nulla.
C'è una grande confusione, e i criteri
per capire che c'è confusione si sono
completamente persi. Criteri a livello cri¬
tico. scientifico, interpretativo"
L’elettronica ha
trasformato il nostro
atteggiamento
mentale?
Ti propongo un'ultima mia riflessione
per avere un confronto con i tuoi pensieri,
Avverto in me e in tante persone che
incontro una necessità di ideali che ci
sprona a desiderare di raggiungerli e,
spesso non potendo adempiere a que¬
sta aspirazione, ci troviamo indotti a so¬
gnare I sogni ci portano verso mete che
sembra possano essere raggiunte.
E’ un terreno fertile per pensare che i
mondi virtuali agiranno in maniera
profonda sulla nostra psiche e sulla con¬
dizione materiale della nostra esistenza.
Forse tante realtà immaginarie ci da¬
ranno lo slancio per creare nuove realtà
Sono convinta, come del resto dico
sempre, che l'arte elettronica abbia con¬
tribuito alla trasformazione dell'atteggia¬
mento mentale verso le possibilità di un
mondo futuro diverso, forse migliore.
Ti senti di appartenere all’onda che ha
contribuito alle metamorfosi spirituali,
materiali e soprattutto visive?
Cosi Valentina mi risponde: "Ho avuto
lunghe discussioni con artisti su questo
discorso del virtuale. Penso che oggi
manchi il pensiero filosofico estetico ma
anche una progettazione di utopia, di
superamento della realtà e del presente.
Penso che oggi viviamo in una dimensio¬
ne contraria, cioè nell'appiattimento. Sin¬
tomo banale è che non usiamo più il
congiuntivo e le dimensioni temporali
sono state abolite.
L'arte non esprime più una dimensio¬
ne diversa dal presente, non esprime più
un pensiero trascendentale, ontologico
rispetto ad una divinità . Non rappresenta
piu il "soggetto". Questo è l'espressio¬
ne di una incapacità, del pensiero e
dell'arte di oggi, di progettare una diffe¬
rente realtà. Non c è neanche più posto
per il tragico, per la tragedia, ma solo per
la contemplazione del rottame, della
spazzatura del mondo.
Quindi mancando un pensiero sul tra¬
gico. mancando una dimensione non so¬
lo di un "soggetto forte ", ma anche di
un "io " che cerca di far sentire la propria
voce, non vedo una possibilità di un'arte
che cerca di progettare una realtà diver¬
sa da quella che viviamo.
Secondo me la tecnologia, purtroppo,
non ha contribuito a creare un'alterità,
ma semmai ne stiamo subendo soltanto
l'effetto negativo".
Hai toccato argomenti estremamente
importanti, offrendo visioni che condivi¬
do pienamente, ma permettimi di con¬
trobattere il tuo pensiero sull'appiatti¬
mento.
La tumultuosa e velocissima crescita
della tecnologia negli ultimi dieci anni,
parlo quindi di anni ‘90, ha forse "scaval¬
cato" lo sviluppo del pensiero artistico e
filosofico. Non c’è stato il tempo neces¬
sario per maturare ed assorbire le nuo¬
ve. enormi e stimolanti proposte
Forse da qui l'attuale "appiattimento"
che vediamo nei neoartisti, ma anche,
come dici tu, la confusione a livello criti¬
co, scientifico, interpretativo delle nuove
leve. Perché alcuni non sono ancora riu¬
sciti ad assimilare tutto quello che, forse
per la prima volta nella storia dell'uma¬
nità, tali possibilità reali rappresentano.
Realtà tali da lasciare frastornati e inca¬
paci di capire a fondo.
Sono però convinta che, al contrario,
chi ha avuto l'abilità di inglobare questa
crescita repentina, ha trovato stimoli suf¬
ficienti per arrivare ad ulteriori importanti
considerazioni.
Oggi abbiamo qualcosa di diverso, di
più. Forse abbiamo perso certe "intona¬
zioni", certi "sapori antichi", ma lo spa¬
zio per la fantasia è cresciuto a dismisura
e penso che attraverso questa "nuova"
arte, realizzata in maniera fragile, caduca,
siamo sollecitati a fare un lavoro di intro¬
spezione profondo ed emozionante, che
ci consente di provare il sapore della pu¬
rezza, dell'assoluto con una visione intui¬
tiva, staccata dalla scena quotidiana ma¬
terialistica, che fa diventare il nostro pen¬
siero luce, sogno, significato, forse più
tardi realtà.
Penso che un'arte che riesce a rag¬
giungere questi risultati sia un'arte viva.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
199
Informatica
e Architettura
m
a cura di Paolo Martegani
e Riccardo Montenegro
Inviate le vostre let tere per posta alla redazione indicando il ti tolo della rubrica "Informatica e Architettura" o direttamente ai
curatori via e-mail: imarteqan&uniromad.it nc_mont&mix7i\
La parola ai lettori
Un programma di arredamento che sal¬
va in PovRay 3.x
Da qualche mese seguo la vostra rubrica
sul mensile "MCmicrocomputer" trovan¬
dola molto interessante.
Cercando di non larvi perdere del tempo
verrò subito al dunque. Da ormai 5 anni sto
sviluppando un prodotto software orientato
all'arredamento di interni. Tale prodotto, or¬
mai ultimato, è del tutto autonomo per
quanto riguarda editor, modellatore, modu¬
lo di rendering, gestione progetto (preven¬
tivi...) e gestione librerie/cataloghi.
Il motivo per il quale vi scrivo e per il quale
credo che vi possa interessare questa mia
e-mail è il seguente: il mio pacchetto
software esporta correttamente in formato
PovRay 3.x.
Da questo punto di vista, si può dire che
con il pacchetto si può progettare un am¬
biente in tempi ridottissimi che vanno da 5
a 30 minuti, è infatti ottimizzato anche per
un uso realtime (con cliente presente).
Consente delle anteprime in tempi ridottis¬
simi (2 secondi) e di ottima qualità. In prati¬
ca si ottiene una immagine quasi uguale a
quella finale (fatta con PovRay) le uniche
cose che mancano sono i riflessi e le om¬
bre, ma sono presenti: trasparenze, textu-
re. luci, ecc.
Il mio solo problema è quello di far cono¬
scere il pacchetto al grande pubblico Te¬
nerlo in un cassetto o distribuirlo in una zo¬
na limitatissima come faccio ora sarebbe
un vero delitto.
Vi mando qualche esempio.
Restando in attesa di una risposta, porgo
distinti saluti.
Ing.Roberto Dell'Èva (Roberto.DellEva@el-
sag.it)
Pubblichiamo con piacere la sua lettera, se¬
gnalando il suo lavoro all'attenzione di
quanti, aziende o distributori, siano interes¬
sati. Ci faccia sapere gli sviluppi.
Cosa succede
Spazio pubblico e architettura alla Triennale di Milano
È in corso di svolgimento (fino all' 11 gennaio 1998) presso le
sale del Palazzo dell'Arte della Triennale di Milano la mostra "Le
architetture dello spazio pubblico. Forme della storia, forme del
presente" a cura di Paolo Caputo. La manifestazione offre due
percorsi paralleli, il primo è storico e si snoda attraverso le emble¬
matiche proposte di otto autori (Choay, De Seta, Frank, Podrecca,
Portas, Sambricio, Smets e Sutcliffe) che si immergono in altret¬
tanti spazi storici di città europee; il secondo è progettuale e offre
uno spaccato della situazione attuale proponendo 125 realizzazioni
degli ultimi 20 anni di particolare interesse tematico e propositivo.
La mostra conta inoltre un ricco materiale documentano (filmati
su luoghi significativi e video con interviste a studiosi e progettisti
internazionali), un convegno realizzato con il Politecnico di Milano
e un concorso di progettazione di spazi pubblici riferito alle molte¬
plici problematiche che questo tema implica nelle città italiane.
A Cosenza nasce "Abitacolo"
Ha iniziato la sua attività, con sede in un antico palazzo di Co¬
senza, "Abitacolo": un istituto-laboratorio dedicato alla ricerca in¬
terdisciplinare tra architettura, design, arte, urbanistica e ambien¬
te. "Abitacolo" ha iniziato la propria attività con una mostra dedi¬
cata all'architetto Fernando Miglietta.
Achille Castiglioni in mostra al MoMA di New York
"Achille Castiglioni: Design!" è il titolo della mostra (fino al 6
gennaio 1998), a cura di Paola Antonelli. che il MoMA ha dedicato
al grande designer italiano. La rassegna - che comprende mobili,
oggetti, elettrodomestici, lampade, ecc. - esprime pienamente la
vitalità e l'ironia che il progettista ha manifestato durante il suo
percorso creativo (per anni vissuto in simbiosi con il fratello Pier
Giacomo) ed appare maggiormente opportuna in quanto l'opera di
Castiglioni non era stata mai presentata al pubblico americano
200
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Informatica e Architettura
La cucina intelligente
Lo spazio interno è interessato da continue trasformazioni, conseguenza di diverse
concezioni distributive, deilo sviluppo dell’elettronica e di una maggiore coscienza
ambientale. La cucina rappresenta un ideale campo di sperimentazione: sia per l’aper¬
tura del proprio spazio, un tempo di servizio, verso quello di relazione, sia per la na¬
scita della domotica: fusione dell’automazione, della robotica e dell’informatica.
di Maria Grazia Rossetti
Dagli anni '80 si assiste alla realizzazio¬
ne di cucine dal disegno lineare ininter¬
rotto, prive di spessori in vista e cornici.
La parola d'ordine è continuità e unifor¬
mità.
Nasce il piano continuo di lavoro all'In¬
terno del quale si inseriscono gli ele¬
menti acqua e fuoco. Basi e pensili arri¬
vano i primi a terra i secondi a soffitto. I
sistemi/cucina presentano una grande
componibilità, spinta fino alla realizzazio¬
ne di elementi a ponte o a parete attrez¬
zata, mono o bifaccia, questi ultimi utiliz¬
zabili su ambo i lati.
Grande attenzione è riservata all'impie¬
go di nuovi materiali: supporti in resine
sintetiche con la superficie esterna in pel¬
licola di fibre di legno, di marmo, di veli in
acciaio, opachi, colorati. Molto usato è il
vetro retinato o satinato e il policarbonato
trasparente. Si sperimentano abbinamen¬
ti inusuali, come l'alluminio con il legno
Nelle immagini sistemazione e arredo
dello spazio giorno di un alloggio con¬
temporaneo
Caratterizzante e l'ambiente cucina che
si integra con il soggiorno attraverso
una grande apertura, utilizzabile come
piano snack e chiudibile con ante scor¬
revoli.
massello. Grande attenzione è riservata al
numero ed al tipo degli accessori
C'è continuità tra programmi di mobili
componibili per le cucine e quelli per gli
altri ambienti della casa. I secondi differi¬
scono solo nell'uso e nei dettagli ma
hanno struttura e disegno come i primi.
Perfino i materiali e il colore spesso sono
gli stessi. Vengono proposte con suc¬
cesso cucine ad isola o a penisola, all'in¬
terno sempre di programmi componibili.
È il trionfo della teoria del Paesaggio
Domestico Italiano.
Una sene infinita di accessori e di elet¬
trodomestici caratterizza queste cucine.
La cucina si può concepire come un la¬
boratorio dotato di attrezzature d'avan¬
guardia o come un locale da vivere in
modo disinvolto senza schemi tipologici
prefissati. Esso può essere inserito in un
locale autonomo chiuso o in una zona li¬
mitata di un monolocale. Può essere in¬
serita direttamente nel soggiorno e se¬
parata con schermature fisse o mobili, o
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
201
Informatica e Architettura
costituire con la sala da pranzo un unico
ambiente articolato. Infine diventare es¬
sa stessa soggiorno, pranzo, studio e co¬
si via. Può sparire dentro una parete at¬
trezzata e ricomparire (in uso) solo quan¬
do serve. Sostenendo la teoria, tutta ita¬
liana, del paesaggio domestico che cam¬
bia secondo le ore del giorno
La cucina perde sempre più le caratte¬
ristiche del servizio, per assumere quelle
di spazio speciale per la vita sociale della
famiglia.
La cucina
contemporanea
Ha radici negli studi e nelle realizzazio¬
ni di studiose e donne architetto: la teo¬
ria della macchina che aiuta in cucina, di¬
vulgata dalla teorica americana Cristine
Frederick, gli studi ergonomici sulla cuci¬
na della Erna Meyer e le conseguenti
realizzazioni su vasta scala della Grette
Shutte Lihotzky, dei primi decenni di
questo secolo, sono ancora oggi validi ri¬
ferimenti per progettare razionalmente
l'ambiente cucina. Operazione che è in
continua evoluzione. Oggi si sta supe¬
rando la monotonia della ripetizione degli
elementi modulari, standard, tipica della
Gli elettrodomestici rivestono un ruolo sem¬
pre più importante sia a livello funzionale
che formale. In questa pagina alcuni signifi¬
cativi prodotti della Ariston, azienda parti¬
colarmente attiva nella ricerca Ricordiamo
il progetto "Arision ", il maggiordomo elet¬
tronico. che già negli anni ottanta introduce¬
va il controllo automatico nella gestione del¬
le attrezzature domestiche: principi che si
ritrovano ora in tutti gli elettrodomestici.
cucina normalizzata: vengono proposte
serie infinite di accessori, di dettagli, di
particolari e di materiali vari, posti in reci¬
proca sintonia e con rapporto coordinato
tra colore e forma.
Accanto a questi accorgimenti, un al¬
tro aspetto diviene emergente. È dovuto
alla evoluzione dell’elettronica, che per¬
mette la gestione, anche in assenza de¬
gli utenti, delle macchine calde e fredde
dell’ambiente cucina.
tegia commerciale in questa direzione
L'impegno avviene su piu fronti: frigori¬
feri dotati di compressori ermetici, utiliz¬
zanti fluidi ecologici, dotati di motore
elettrico a funzionamento elettronico
che riduce notevolmente il consumo
energetico. Elettrodomestici "fuzzy-lo-
gic”, sistemi intelligenti in grado di tara¬
re e modificare il funzionamento di un
apparecchio secondo le abitudini d’uso
di ciascun utente.
Il design degli elementi avanzati e im¬
postato su parti (componentistica) as¬
semblatoli e intercambiabili per permet¬
tere la personalizzazione del prodotto
sia formalmente, sia in termini di pre¬
stazioni e di costi II lavello in acciaio da
gestire e suddividere con griglie in ac¬
ciaio e vaschette di plastica come me¬
glio si crede. Il sistema dei contenitori e
razionalizzato al massimo per permette¬
re le varie aggregazioni degli elementi e
l’integrazione con gli accessori
La sfida progettuale
Anche la cucina formalmente risente
delle teorie decostruttiviste e di quelle
della tendenza: per le prime compaiono
elementi contrastanti, non razionali, tra
quelli normalizzati; per le seconde ele¬
menti con puro valore decorativo vengo¬
no mescolati ai moduli.
Un gioco difficile che spesso presenta
forti cadute figurative ma al tempo stes¬
so una prova impegnativa per la creati¬
vità dei designer. Infatti anche se per
molti aspetti la cucina può considerarsi
un prodotto maturo, non si fermeranno
certo le nuove proposte
Crescente complessità
La cucina ha un peso fondamentale
nell’organizzazione dello spazio abitativo,
ma è anche rilevante ai fini della gestio¬
ne delle risorse energetiche a livello ge¬
nerale. Ogni accorgimento che riduca i
consumi dell'energia e dell’acqua si ri¬
flette positivamente sulla economia sia
domestica che nazionale
Ugualmente la ricerca di macchine pu¬
lite. poco inquinanti, agisce positivamen¬
te sul controllo ecologico della casa e
quindi dell'ambiente.
Materiale/colore/dettaglio e innovazio¬
ne elettronica sono oggi gli elementi
condizionanti il design dei componenti
l’ambiente cucina, mentre la tipologia è
ancora quella proposta dal movimento
razionalista.
Negli anni '90, il controllo energetico e
la coscienza ambientale sono importanti
incentivi nella produzione di elettrodo¬
mestici di nuova generazione. L’industria
spinge la ricerca, la produzione e la stra-
202
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
In libreria
William J. Mitchell: “La città dei
bits. Spazi, luoghi e autostrade infor¬
matiche", a cura di Sergio Potano.
Electa, Milano 1997. L. 50.000
La città dei bit*
È possibile pensare alle città, alle abita¬
zioni, alla vita quotidiana degli anni a ve¬
nire con le concezioni, i parametri menta¬
li e culturali che ci hanno guidato fino a
oggi, in un periodo in cui l’informatica e
le nuove tecnologie stanno trasformando
la nostra esistenza e il mondo attorno a
noi?
Questi e altri interrogativi si pone Wil¬
liam Mitchell, docente della Scuola di Ar¬
chitettura e Progettazione del Mit, nel
suo libro La città dei bits Spazi, luoghi e
autostrade informatiche. Che l'argomen¬
to abbia bisogno di un approccio diverso
dal solito lo si capisce già dal titolo, dove
appare chiaro che si parla si di architettu¬
ra e di urbanistica, ma in un contesto che
non è più quello tradizionale della "for¬
ma" e della sua esteticità, dei materiali e
dei sistemi strutturali: la città che Mit¬
chell descrive 6 come dissezionata, è "la
citta dei bits" la cui tridimensionalità è
quasi inesistente, dove contano più le
connessioni che le distanze, le funzioni e
i luoghi virtuali che gli spazi percorribili. In
una parola siamo nel cyberspazio alla cui
progettazione è demandato un architetto
di nuova formazione, che potremmo
chiamare con un brutto neologismo "cy-
berarchitetto”.
Tema complesso, come si vede, e non
privo di trabocchetti a sfondo apocalitti¬
co, ma la scrittura piacevole di Mitchell, il
suo approccio pacato e apparentemente
divagante rendono il libro interessante e
molto godibile anche per i non addetti ai
lavori. I vari capitoli presentano gli argo-
Informatica e Architettura
menti utilizzando un approccio binario do¬
ve, di volta in volta, vengono accostati
concetti e funzioni apparentemente dico¬
tomici con l’evidente scopo di trovare tra
loro analogie e contiguità: "Sistema ner-
voso/Sistema di rete ," Esserci/Collegar¬
si". "Muscoli/Attuatori". "Vicinato/Mud",
"Recinsione/Crittrografia", ecc. La de¬
scrizione di un mondo che si sta liberan¬
do progressivamente dal corpo e dallo
spazio risulta in tal modo più comprensi¬
bile e naturale.
Il senso del libro sta proprio in questo
voler essere il più concreto possibile, nel
rifiutare i toni acuti e nel cercare una con¬
tinuità con la storia senza la quale non ci
sarebbero né presente né futuro. La città
dei bits nasce e si sviluppa come le città
del passato: dalla griglia urbana di Mileto
ai tracciati ortogonali del cardo e decu¬
mano dei romani fino allo schema radiale
del barone Haussman per Parigi. Le reti e
le piazze virtuali di Internet si sostituisco¬
no alle strade e alle piazze reali delle no¬
stre città, disegnando una nuova mappa
mentale della forma del mondo.
E l’architetto? Diamo la parola allo
stesso Mitchell quando definisce il ruolo
a cui sarà chiamato l’architetto negli anni
a venire, lo fa tenendo i piedi piantati in
terra ben sapendo che il destinatario del
suo lavoro è pur sempre l’uomo: "Gli ar¬
chitetti del Duemila continueranno a mo¬
dellare, sistemare e collegare gli spazi
(sia reali che virtuali) per soddisfare i bi¬
sogni umani. Continueranno anche a
preoccuparsi delle qualità degli ambienti
visivi e naturali. Continueranno a ricerca¬
re la comodità, la solidità e il piacere. Ma
la comodità sarà in egual misura una que¬
stione di software e di configurazione di
interfacce, come di planimetrie e di ma¬
teriali da costruzioni. La solidità non ri¬
guarderà soltanto l'integrità fisica dei si¬
stemi strutturali ma anche l'integrità logi¬
ca dei sistemi computerizzati. E il piace¬
re? Il piacere avrà nuove inimmaginabili
dimensioni". (R.M.)
crociare immagini e informazioni senza
inutili estetismi.
Le principali funzioni si articolano in tre
parti. La prima corrisponde alla scheda¬
tura dei materiali lapidei con foto, carat¬
teristiche petrografiche, colore, prove¬
nienza, disponibilità attuale, impieghi
possibili e una utilissima scala comparati¬
va dei prezzi divisa in 9 fasce che dà l'im¬
mediato controllo economico delle scelte
da fare. Inoltre per 260 materiali sono di¬
sponibili le tabelle aggiornate delle prove
tecniche di laboratorio effettuate presso
il Politecnico di Torino.
La seconda parte comprende la "Guida
tecnica" e il "Glossario. La guida è costi¬
tuita da oltre 200 pagine di testo stampa¬
bili in cui sono trattati numerosi argomen¬
ti (progettazione, lavorazione dei materiali,
impieghi, normative, costi, ecc.) con 200
foto di applicazioni in arredamento e ar¬
chitettura e disegni tecnici. L'ultima par¬
te, infine, permette di ambientare i mate¬
riali (fino a un massimo di 6 assieme) sui
disegni tecnici e di definire i tagli da prati¬
care sulle lastre per la creazione dei tas¬
selli per i rivestimenti: i tasselli si possono
salvare per essere utilizzati negli impieghi
successivi. (R.M.)
Enrico Corbella: "Manuale dei mar¬
mi, pietre, graniti". Exnovo Edizioni,
Milano1997. L. 420.000 * iva. CD-Rom
per PC e Mac con testo in italiano e in¬
glese. Per informazioni tei. 02-
38005606.
Con il suo ricco repertorio di materiali -
si contano 710 campioni lapidei prove¬
nienti da tutto il mondo e riprodotti in
scala 1 1 ad alta definizione - questo nuo¬
vo "Manuale dei marmi, pietre, graniti”,
realizzato in CD-Rom da Enrico Corbella,
ben risponde alle specifiche esigenze di
progettisti e costruttori nell'ambito del¬
l’edilizia. Merito anche di una interfaccia
semplice e funzionale che permette di in¬
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
203
Informatica e Architettura
L'architettura degli alberi
di Claudio Sansoni
Sono ormai presenti sul mercato nu¬
merosi prodotti software che. se usati
da un utente esperto e competente,
permettono di raggiungere risultati di li¬
vello professionale.
Nonostante ciò, spesso capita di ve¬
dere delle immagini di edifici realizzate
con un elevato grado di dettaglio e una
notevole dose di realismo' le immagini
risultano però nel complesso fredde ed
irreali; questo accade perché la rappre¬
sentazione è realistica solo per quanto
riguarda l'edificio, l'ambiente naturale
circostante (terreno, alberi, vegetazione,
ecc.) è quasi sempre rappresentato in
modo rozzo e approssimato.
Ciò si verifica perché per realizzare si¬
mulazioni realistiche dove sono presenti
aspetti e fenomeni naturali come il cie¬
lo, il mare e la vegetazione è necessario
utilizzare delle tecniche concettualmen¬
te diverse da quelle che si usano per la
costruzione di un modello geometrico di
un edificio, di una sedia o di un oggetto
in genere.
Metodi e risultati
La geometria che è necessaria per co¬
struire un modello geometrico di un edi¬
ficio, per quanto complesso questo pos¬
sa essere, è sempre riconducibile ad un
insieme di primitive in genere relativa¬
mente poco complesse. Tali primitive
(parallelepipedi, piramidi, ecc.) vengono
assemblate dall'utente per costruire il
modello geometrico. Metodi e tecniche
di assemblaggio presenti nei prodotti
CAD non si prestano a costruire facil¬
mente modelli di oggetti naturali, se non
a prezzo di notevoli semplificazioni nella
forma degli stessi.
Un metodo spesso adottato che evita
la necessità della costruzione di oggetti
naturali è quello che fa uso della tecnica
del fotomontaggio elettronico. Per mez¬
zo di un applicativo software di fotori¬
tocco (ad es. Photoshop) è possibile con
la tecnica del taglia e incolla inserire al¬
beri, vegetazione e prato ricavandoli da
preesistenti immagini fotografiche. Co¬
munque questa tecnica non è sempre
facilmente utilizzabile e ha chiari limiti
come l'evidente impossibilità di genera¬
re le ombre portate da pane della vege¬
tazione aggiunta successivamente nel¬
l’immagine.
L’uso dei frattali
Le forme naturali seguono leggi diver¬
se e più complesse ed i prodotti softwa¬
re adatti a generare modelli di edifici
non sono l'ideale per questi scopi. In
realtà la generazione di modelli e la resa
realistica di questo tipo di problematiche
costituisce ancora oggi un compito ar¬
duo m parte ancora da esplorare.
Nella maggior parte dei casi per ogni
differente aspetto naturalistico è neces¬
sario adottare un metodo appropriato.
Molte delle tecniche che permettono di
realizzare modelli di forme naturali deri¬
vano strettamente dalla geometria frat¬
tale. La geometria frattale permette di
descrivere in modo efficace e completo
Per realizzare modelli e so¬
fisticate simulazioni reali¬
stiche di edifici e di forme
naturali non servono elabo¬
ratori particolari e pro¬
grammi sofisticati, anche
quelli che si trovano sulla
nostra scrivania, se ben
utilizzati, permettono di
raggiungere ottimi risultati.
oggetti costituiti da parti autosomiglian-
ti. Molte forme della natura sono costi¬
tuite da parti autosomiglianti che si pre¬
stano ad essere descritte con algoritmi
basati su questo tipo di geometria. Au¬
tosomigliante significa che la forma ge¬
nerale e la struttura morfologica rimane
la medesima indipendentemente dalla
scala di osservazione. L’esempio classi¬
co riportato da Benoit Mandelbrot, pa¬
dre della geometria frattale, è quello del¬
la linea frastagliata della costa, che co¬
munque osservata da differenti distanze
mantiene sempre il medesimo grado di
irregolarità.
Tra gli oggetti naturali la problematica
della modellazione degli alberi e della
vegetazione in genere costituisce uno
degli aspetti più ardui da affrontare a
causa della complessità delle forme e la
ricchezza delle specie esistenti in natu¬
ra.
Anche la forma degli alberi è caratte¬
rizzata dall’autosomiglianza; un albero
visto da una determinata distanza ha
una struttura costituita dal tronco princi¬
pale da cui si dipartono dei rami, da que¬
sti ultimi hanno origine i rami secondari,
dai rami secondari si dipartono altri ra¬
moscelli e cosi via finché la loro dimen¬
sione non diviene cosi piccola da risulta¬
re invisibile da quella distanza; osser¬
vando più da vicino i rami ci accorgiamo
quindi che ogni ramo segue le leggi ge¬
nerali della morfologia generale dell'al¬
bero.
Per la modellazione geometrica degli
alberi sono stati suggeriti numerosi me-
204
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Informatica e Architettura
todi per cercare di riprodurre nel modo
più realistico la forma delle diverse spe¬
cie vegetali. Il metodo che ha dato sino¬
ra migliori risultati è quello basato sulla
grammatica di Lindenmayer; un botani¬
co Aristide Lindenmayer sviluppò per
primo aueste idee all’Università di Utre-
ch alla fine degli anni Sessanta.
La tecnica
della riscrittura
Scopo della grammatica di Lmden-
mayer (L_systems) è la descrizione del¬
la crescita di organismi viventi, in parti¬
colare tutto ciò che riguarda le configu¬
razioni del tronco e dei rami delle piante.
Successivamente A. R. Smith e P. Prun-
sinkiewicz utilizzarono la grammatica
per applicazioni di computer grafica.
Il principio su cui è basata la gramma¬
tica è quello della riscrittura: la riscrittura
è una tecnica per definire oggetti com¬
plessi per mezzo di successive sostitu¬
zioni ricorsive di parti di un semplice og¬
getto iniziale. Per mezzo della riscrittura
è possibile descrivere semplicemente in
modo efficiente oggetti autosomiglianti.
In altre parole, un albero secondo que¬
sto principio può essere descritto con
una regola molto semplice come: albe¬
ro = ramo + albero che significa lette¬
ralmente: un albero è un ramo che ter¬
mina con un albero; aggiungendo a que¬
sta regola elementare un numero ade¬
guato di parametri variabili come l'incli¬
nazione del ramo, il rapporto tra la lun¬
Nella pagina a fianco, simulazioni realisti¬
che Alberi e prato sono stati aggiunti ad
una preesistente immagine per mezzo
di tecniche di elaborazione di immagine
e fotoritocco
In questa pagina, alberi e piante tmodelli
3DI realizzati utilizzando la grammatica
di Lindenmayer per la costruzione del
modello geometrico Ray Tracmg per il
rendering
ghezza di un ramo e il successivo, ecc.,
è possibile descrivere una forma più
realistica dell'albero. Utilizzando la rego¬
la più volte in modo ricorsivo l’albero di¬
venta sempre più articolato e ricco di ra¬
mificazioni.
Un semplice programma per disegna¬
re uno schematico albero bidimensiona¬
le dovrà quindi essere composto in pri¬
mo luogo da un blocco di istruzioni per
tracciare i segmenti che descrivono un
ramo, tali istruzioni saranno successiva¬
mente richiamate tante volte quanto si
vuole estendere la ramificazione dell'al¬
bero.
Il modello
tridimensionale
Per ottenere modelli tridimensionali è
necessario estendere questi concetti
dalle due alle tre dimensioni: in questo
caso la grammatica deve essere in gra¬
do di orientare gli spostamenti e le di¬
mensioni del tronco e dei rami nello
spazio tridimensionale. Il tronco e i rami
non saranno più rappresentati da seg¬
menti ma da solidi geometrici, (ad es.
cubi, cilindri, ecc.). Nelle figure sono
mostrati alcuni esempi che rendono più
espliciti questi concetti.
La grammatica di Lindenmayer per¬
mette di arricchire ulteriormente il mo¬
dello dell'albero aggiungendo anche la
descrizione delle foglie che possono es¬
sere aggiunte alla fine dei rami (superfi-
ci poligonali più o meno complesse).
Utilizzando questi principi, evidente¬
mente estesi in modo sofisticato, e co¬
noscendo le leggi di accrescimento di
determinate specie di piante, è possibile
ricostruire in modo accurato la geome¬
tria e la struttura generale di numerose
specie di alberi e vegetali in genere.
Questo approccio, di cui si sono deli¬
neati solo i principi fondamentali, per¬
mette di costruire regole anche molto
sofisticate che danno la possibilità, uti¬
lizzando parametri adeguati, di simulare
effetti come la gravità e la forza del ven¬
to sui rami.
Una volta costruito il modello geome¬
trico dell'albero per ottenere un ulterio¬
re livello di realismo si possono utilizza¬
re delle tecniche di texture-mapping per
simulare la rugosità del tronco e dei ra¬
mi.
MS
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
205
coordinamento di Andrea de Prisco
Agosto, compatibile non ti...
di Raffaello De Masi
Luglio 1985, caldo "torrenziale"; parlo di
dodici anni fa. mica uno scherzo!; dove
eravate, in quel periodo, a godervi le so¬
spirate vacanze? Ma MC non soffre il
caldo e M.M. non esita a lanciarsi in
una accesa discussione; guarda guar¬
da, la rivista si apre con la lettera di un
lettore che mette il dito su un problema
che. in tanti anni, non ha mai avuto una
soluzione, e che. per la capacità dell'uomo
di adattarsi a tutte le avversità, oggi nes¬
suno si sforza più di combattere; la inaffi-
dabilità dei prezzi. Il lettore, tal Vito F„ con
teutonica e alchimistica precisione esegue
una disamina approfondita di quanto ha spe¬
so, fin all'ultima liretta, per acquistare una
macchinetta sfogliando le pagine di MCmicro-
computer, per poi scoprire che, da qualche al¬
tra parte, avrebbe risparmiato qualche prezioso
biglietto da diecimila.
Il numero 43 è ricco di novità, tra cui la comparsa
di MacCharlie, primo tentativo di costringere Mac
a parlare IBM. Micro Peripheral offre un floppy dri¬
ver per QL. e Commodore ci riprova con il 128, en¬
nesima evoluzione del 64, dotato di floppy, tastie¬
ra estesa, monitor a 80 colonne e perfino di un
modem a 1200 baud. Tommaso Pantuso. che
scrive il pezzo, esprime il parere che "se non
succederà niente strada facendo, sentiremo
parlare del 128 per molto tempo"; evidente¬
mente qualcosa per strada deve essere av¬
venuto, anche se ricerche in ospedali non
hanno dato frutto. Forse avremmo dovuto
dare un'occhiata all'obitorio.
Marco, ebreo errante, si reca al Tsukuba
Expo (manco a dirlo tenuto a Tsukuba) e
se ne torna con notizie strabilianti, co¬
me un robot musicista, il JumboTron
(sorta di gigantesco televisore da 12.000
pollici, dal consumo stratosferico, in energia, di
duemila chilowattora - difficile tenerlo in salotto), un
teatro di robot, un treno a cuscino d'aria, un proget¬
to di teatro a spicchi della Hitachi, un robot pittore
Corrado, nell'area giochi, accenna, per la prima
volta su queste pagine, alla soluzione teorica del fa¬
migerato problema delle regine; e come se non ba¬
stasse dà di piglio, da par suo, ad altre cosucce co¬
me la ricerca dei primi, il problema delle mappe a
quattro e cinque colori, il calcolo del pigreco, l'enig¬
ma noto come "Di ritorno dal Klodike", e cosi "Gio¬
chi" cambia, tanto che in un riquadro lo stesso Cor¬
rado ne annuncia una nuova collocazione in un'altra
area della rivista e con altra connotazione.
E passiamo alle prove; Corrado si cimenta con Di-
gicon di Pertel, una scheda digitizer per PC che può
stampare anche su una piccola stampante termica,
con risultati definiti "piuttosto buoni", ma che visti
anche nell'ottica di quanto oggi può fare la più sem¬
plice delle DeskWriter meriterebbero l'appellativo di
"disastrosi". Le pagine successive , invece, ci riser¬
vano la prova di una macchina con i fiocchi. l'HP In¬
tegrai, che non è un biscotto ma un fantastico por¬
tatile con tanto di floppy da 3" e stampante termica
incorporata, gestito nientemeno che da UNIX; basa¬
to su un 68000 della Motorola, dispone di un BASIC
potentissimo, del tutto paragonabile a quello delle
macchine della serie 80. Costa un sacco di soldi,
ben quindici ‘pecore", ma nell'ottica HP di allora (e,
un poco, anche di oggi) è un prezzo conveniente e
abbordabile, considerato anche quello che offre. E,
specchio dei tempi, Alberto Morando conclude l'ar¬
ticolo con la frase "... L'Integrai HP non mancherà di
dare per molti anni a venire notevoli soddisfazioni".
Segno che allora la vita media di una macchina non
si misurava in trimestri.
Potevano mancare gli MSX? Manco a dirlo ecco la
prova del Canon V-20 che costa un po' di più degli
altri ma, legato com'è a uno standard neppure tanto
esteso, non offre molto di più rispetto alla concor¬
renza. Interessante la stampantina disponibile, una
ottanta colonne che costa mezzo milione circa e che
stampa, appena appena, il set ASCII. Sempre a pro¬
posito di stampanti, guarda guarda, troviamo la
Epson LX80 (ennesimo esemplare della famiglia ot¬
tantina) a confronto con la Seikosha SP 800; costa¬
no pressoché la stessa cifra, ma la Epson si fa nota¬
re per un più grosso buffer, una stampa qualitativa¬
mente più elevata, un'intrinseca maggiore velocità.
Onore a Gutemberg, perché non dare un'occhiata a
una stampante per il C64? Ecco la Riteman C+, una
ottanta colonne che ha la caratteristica di poter
stampare anche su supporto semirigido. Nessuna
sofisticazione grafica, certo, ma la qualità della ma¬
trice di punti è buona e, comunque, adeguata alla
classe della macchina cui è dedicata.
Le rubriche di questo numero non offrono grandi
novità (si vede che l'atmosfera vacanziera ha rag¬
giunto anche i nostri lettori) A parte le puntate dedi¬
cate alla grafica e a MicroFacile, Fabio Schiattarella ci
propina la prima puntata di una terrificante rassegna
del linguaggio macchina dello Spectrum (ma, cari
miei, se non si faceva così, ci stava ben poco da in¬
ventarsi su quelle macchinette), e Pantuso, per non
essere da meno, ci insegna a modificare i registri del
VIC (chissà se qualche casuale lettore, compieta-
mente digiuno di informatica, non abbia pensato di
aver trovato la pietra filosofale per la promozione al li¬
ceo). E, non c'è due senza tre, ci mettiamo anche
l'assembler dello Z80 e abbiamo fatto buon gioco.
Volete avere idea, anche se vaga, della situazione
dei tempi? La fresca d'arrivo rubrica MSX offre addi¬
rittura un word processor in Basic, da copiare dili-
206
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
(AlTP! TFMPO
rioso. ancora, il fatto che tutte le mac¬
chine. nessuna esclusa, sottoposte a un
diagnostico IBM sono state riconosciu¬
te. nell'hardware. come macchine IBM
appunto.
E, dopo tutta questa messe di mac¬
chine, quale cosa migliore che provare
una stampante ad hoc? Ecco allora la
Epson SQ-2000. una macchina a getto
d'inchiostro professionale (anche nel
prezzo, che supera i cinque milioni). E'
una macchina che ha il suo peso (alla bi¬
lancia accusa 18 chili), che offre una
qualità di stampa elevata; dotata di un
set di caratteri articolato ed esteso, rag¬
giunge velocità di oltre 200 cps; possie¬
de il NLQ, il corsivo, il grassetto, il ribat¬
tuto. l'elongato e il sottolineato, ma que¬
sti sono solo i moduli di base, in quanto
tutti i modi descritti sono miscelabili a
piacere e, inoltre, la spaziatura dei carat¬
teri è variabile, a piacere, da 1 a 127
punti.
Ancora, una prova di un floppy per il
Sinclair QL. Il calcolatore di Sir Clive, ad
onta delle indubbie sue qualità (ma chis¬
sà dov'è adesso), ha avuto vendite che
dallo stesso baronetto sono state defini¬
te "disappointing". Non sarà certo que¬
sta periferica che ribalterà i risultati, ma
una macchina come il QL merita un po¬
co di più dei miseri microdrive. E proprio
a proposito di memorie di massa, segue
la prova di Quick Data Drive, esempio di
un sistema di memorizzazione dati origi¬
nale, elegante, ed efficiente, che accop¬
pia velocità e potenza; peccato non sia
stato più sviluppato e sia caduto nel di¬
menticatoio.
Ricordate quando abbiamo parlato del
personal MZ-700 Sharp? Ecco una sche¬
da grafica per questa buona macchina,
che contiene addirittura un Graphic Ope¬
ri Commodore 128. no¬
nostante le buone in¬
tenzioni. non ebbe il
successo che Itutto
sommato) si meritava.
gentemente. Oggi
ci vergogneremmo
di definirlo addirit¬
tura un text editor,
ma allora ci si ac¬
contentava, anzi ci
si vantava, anche
di questo. Un paio
di notti insonni a
battere (non frain¬
tendete, ndadpl),
un paio di settima¬
ne di debug e il gio¬
co, anzi lo scritto, è
fatto.
Fabio Marzocca
ci introduce a un'in¬
teressante tratta¬
zione dell'informatica applicata al mondo
radioamatoriale, mentre se vogliamo far¬
ci una giocatine sotto l'ombrellone, me¬
glio affidarsi a WA-TOR (ma dove li anda¬
vano a prendere questi nomi?) che, oltre
a essere fatto del suo bel listatone in BA¬
SIC, obbliga a ricopiare ben 2500 codici
esadecimali o giù di li. Altro festival del-
l'esadecimale è un programma di LIST su
stampante per C64, mentre, per VIC 20.
Michele Morini di Monza è più buono e si
affida a oltre quattromila valori di DATA,
in Basic. Finalmente MC offre ai Lettori
una lista davvero completa dei program¬
mi presentati sulla rivista, disponibili su
disco e cassetta.
Un 12pollici’ No. un incre¬
dibile 12.000 pollici " co¬
struito " da Sony per
Tsukuba Expo 95
E a settembre
maturano i compatibili!
La rivista è divenuta corposa (più di
200 pagine); guarda il caso, la lettera ini¬
ziale della rubrica Posta è inviata da un
tal Marco Calvo; vi dice qualcosa, que¬
sto nome? Notizia degna delle prime pa¬
gine, pirati software vengono condanna¬
ti a Varese; Toshiba presenta un nuovo
MSX, TECMONT lancia sul mercato un
ennesimo tentativo di scatola di montag¬
gio per computer, Sharp gioca la sua ter¬
za carta nei tascabili, con il PC 2500, de¬
finito pomposamente il computer per il
manager.
Corrado ci riprova con le Regine (si ve¬
de che lo spirito di Lancillotto non lo ha
mai abbandonato) e presenta una serie
di giochi commerciali, tra cui un bel pac¬
chetto per gli scacchi. Ma l’articolo che
vale tutto il fascicolo è quello intitolato
"PC: IBM o compatibile?". Ventiquattro
macchine a confronto diretto, tutte più o
meno con le stesse prestazioni, da un
IBM da cinque milioni, ed un Ericsson
portatile che ne costa addirittura quasi
otto, a un PCBit (ne avevo uno anch'io)
che ne costava poco più di due. Beh.
non siamo riusciti a risolvere il dilemma
dopo dodici anni, figuratevi se lo si fece
allora. L'articolo è a più mani (più di tren¬
ta pagine sono dure da riempire) anche
se Corrado, Marco e Francesco Petroni
se ne possono definire gli artefici princi¬
pali. Un fatto però va ricordato. I bench-
mark anche piuttosto complessi cui tutte
le macchine sono state sottoposte evi¬
denziano prestazioni, a parità di hardwa¬
re. praticamente sovrapponibili. E a di¬
stanza di tanti anni la situazione non è
affatto cambiata, visto che ancora oggi è
possibile affermare che l'elemento che
differenzia una mac¬
china capostipite e
un clone è essenzial¬
mente la qualità della
componentistica e
l'affidabilità nel tem¬
po. Spulciando tra i
valori del benchmark,
notiamo che Olivetti
offre quelli più inte¬
ressanti (ma queste
macchine disponeva¬
no del processore
80186) mentre un
confronto tra BASICA
IBM e GWBASIC fa
inclinare l'ago a favo¬
re del secondo. Cu-
MCmicrocomputern. 179-dicembre 1997
207
(AUDI TFMPt)
rating System, e aggiunge una serie di
istruzioni all'ambiente grafico piuttosto
povero di questo computer. E, proprio
per l’estesissimo spazio offerto alle pro¬
ve (oltre trenta pezzi provati) la rivista
ospita in maniera minore le rubriche soli¬
tamente raccolte in fondo al fascicolo.
Ecco quindi un mostruoso programma
relativo all'ennesima avventura di Indy.
un bel pezzo sulla computer grafica e
sullo standard IBM, un quanto mai inuti¬
le programmino per generare caratterom
con un VIC, una serie di utility dedicate
al C64, un gioco della vita per Spectrum,
un supporto per l'elettronica hobbistica.
E, per S. Remigio, ci si
iscrive all’università
Già, il numero 45 offre un ampio arti¬
colo di Andrea de Prisco dedicato alla fa-
Già nel 1985 EPSON
produceva ottime stam¬
panti a getto d'inchiostro
per il mercato professio¬
nal A Quei tempi non si
parlava ancora di tecno¬
logie a colon, né di esa-
cromia o di risoluzioni
grafiche stratosferiche
Dobbiamo aspettare an¬
cora gualche anno..
coltà di informatica; credo che adp abbia
spaventato, con quelle quattro pagine,
più studenti che l'uomo nero bambini. La
neonata rubrica "Intelligiochi" ci porta a
passeggio con la tartaruga del Logo a
studiare spazi senza confini (dite la ve¬
rità, Milton non avrebbe declamato me¬
glio!). Maurizio Bergami mostra le visce¬
re del Toshiba HX-23. un neonato MSX2
che. dotato di ben 128 KB, offre niente
di meno che un BASIC Microsoft che
permette di visualizzare delle belle im¬
magini. che sarebbero anche più sugge¬
stive se ci dicessero come ottenerle; ma
il produttore se ne guarda bene! Merita,
gioiello della tecnologia del tempo, un'in¬
tera prova un buffer per stampanti che
permette, parola di Tommaso Pantuso,
Quando si dice riconversione...
Beh, Sir Clive ha lanciato proprio un
bel computer, dotato di un processo¬
re modernissimo, rivoluzionario per
tanti aspetti, dotato di microdrive
(tanto criticati, ma intanto se ne par¬
la), corredato di quattro pacchetti da
far invidia ai potenti, quando funzio¬
nano a dovere! Ma, per sua stessa
ammissione, le vendite non sono sta¬
te certo esaltanti. Il Nero piace, fa
parlare di sé. ostenta un SuperBasic
come non se ne vedranno per molto
tempo ancora, ma i successi dello ZX
e dello Spectrum sono sogni da allu¬
cinogeno. E allora?
Il baronetto non è uomo da poco; ca¬
pisce che il vento impetuoso dei pic¬
coli computer da casa sta trasformandosi in zefiro e spreme le sue
nobili meningi. Ecco allora venir fuori (strane...) idee, come un televi-
sormo che sta in un palmo, un curioso orologio e soprattutto la C5 che
non è né una scheda madre né un elettrodomestico (anche se gli so¬
miglia tanto), ma un'automobile (forse...).
Un po' di storia, per quello che serve; presentata all’inizio dell'anno,
viene costruita dalla Hoover (proprio quella delle lavatrici, già!) ed è
una automobilina monoposto, a tre ruote, ed ha un passo di un metro
e trenta per una carreggiata di 60 cm. La Hoover ne inizia la produzio¬
ne per conto di Sir
Sinclair (il motore
che la muove, un
elettrico a corrente
continua, della po¬
tenza di 250 W e ali¬
mentato da una bat¬
teria dal 2 V, è del¬
la stessa Hoover)
ma quasi subito
smette, visto che le
vendite sono quasi
inesistenti, e che la
Sinclair Vehicles, ca¬
sa nuova di zecca fondata da LUI, ha
tutto tranne la solvibilità.
Disitaco, un computer shop di Roma,
ne ha importata una. più che altro per
motivi d'immagine, e Marco non si fa
certo sfuggire l'occasione di andarci a
fare un giro. Se la fa prestare, la carica
sul bagagliaio della sua macchina, e
se ne va a Villa Borghese a "fare le
prove".
Vi risparmiamo i dettagli, ivi compresi
i commenti di una folla di curiosi che
ce la mettevano tutta per mandare in
crisi il MegaDirettore; fatto sta che
l'automobilina quanto meno richiama
l'attenzione, anche se si arena alla pri¬
ma salita ed è. prudentemente, corre¬
data da pedali del tipo di quelli delle automobiline dei bambini, tanto
per aiutare un po’. Sembra di stare seduti in un pedalò, l'acceleratore
(si fa per dire!) è rappresentato da un semplice bottone del tipo acce-
so-spento. c'è un freno tipo quelli da bicicletta sulla ruota anteriore e
solo su una posteriore e ha una tenuta di strada impeccabile (nel sen¬
so che, dal momento che raggiunge a malapena i trenta, è ben diffi¬
cile fare "sgommate” e "derapate").
Sarà il vero canto del cigno di Sir Clive; tra poco i QL saranno svendu¬
ti a prezzi di realizzo, e sua eccellenza sparirà senza lasciare traccia,
conclusione immeri¬
tevole per chi ha la¬
sciato. nel cammino
dell'informatica, un
segno indelebile
Ma del baronetto ri¬
parleremo, prossi¬
mamente. su que¬
ste pagine, per trac¬
ciare la stona di un
personaggio che ha
fatto parlare di sé,
nel bene e nel male,
tutto il mondo!
208
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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Quando si parla di stampanti da ufficio,
il pensiero corre subito alla velocità: non
che in casa si possa buttare via il tempo,
ma dover stampare una presentazione
magari di 50 lucidi a colori nel più breve
sétjÈL tempo possibile è una
situazione che in effetti si
presenta più spesso in azienda.
E allora è bello poter contare su
stampanti veloci, che sanno unire ad una
risoluzione eccezionale colori brillanti e
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II Toshiba HX-23 eia l'ennesima remterpretazione MSX
di "avviare la stampa di un insieme di
dati e nello stesso tempo continuare ad
avere il computer a disposizione per
un'altra operazione"; la capacità del più
piccolo dei due è di ben 1632 (byte,
che avete capito!), mentre il maggiore
si attesta su 64k; ve li immaginate a pi¬
lotare una laser? Visto che di macchine,
dopo l'abbuffata del numero preceden¬
te, ce ne sono pochette da provare, ri¬
pieghiamo su un Doodle, un curioso si¬
stema di disegno per MS-DOS, diretta-
mente interfacciabile. Il set degli ele¬
menti di base è composto da 5 pezzi; li¬
nea, rettangolo, freccia, arco e testo.
Non è poi molto, un programmino di
grafica shareware di oggi fa cento volte
meglio, ma Doodle costa 2.750.000 li-
rette, vuoi mettere? Il grande (e mode¬
sto, ndadp!) Raffaello butta giù, d'un
fiato, un articolo su tutto il software di¬
sponibile per Mac; la fanno da padrone
i pacchetti della Microsoft (tra cui un
terribile Word che bisognava usare "a
memoria", vale a dire senza poter ve¬
dere a video rimpaginazione finale),
con un Multiplan che spiana la strada al
re degli spreadsheet, con
un Chart che sarà poi com¬
pletamente integrato in
Excel stesso.
Merito del Mac è quello
di aver reso famoso il Ba¬
sic Microsoft 2.0 per Mac,
appunto, in cui spariscono
i famigerati numeri di li¬
nea. Devo confessare che
all'inizio molti (e io con lo¬
ro) utenti Basic si trovaro¬
no per lo meno spaesati;
fare riferimento a una la-
Ad un anno di distanza dalla nasci¬
ta del "melone ", la disponibilità di
software per Mac cominciava ad
essere appetibile per qualsiasi esi¬
genza.
MacPaint destava la meraviglia degli
utenti del mondo DOS, aveva come suo
unico avversario, in termini di ambiente,
il GEM di Digital, e costruiva, assieme a
MacDraw, addosso a Mac, il vestito di
macchina grafica che all'inizio gli stava
anche bene e che poi. nel bene e nel
male, divenne una camicia di forza.
Basta con questo numero per le pro¬
ve; e passiamo alle rubriche. Visto che
gli argomenti "leggeri" sono cosi gradi¬
ti, ecco Panunzi che si imbarca nell'im¬
presa dell’assembler 8086/88, e Pantu-
so ci spiega per filo e per segno lo stan¬
dard Centronics. Ovviamente non man¬
cano le ennesime puntate del linguag¬
gio macchina per Vie e Spectrum, e un
disassembler per MMX. Nella rubrica di
software Apple ecco un bel pacchetto
per la gestione dei mutui e dei prestiti,
e per Sharp PC-1500 ecco addirittura
uno spreadsheet definito CALCI 500.
Ve lo ricordare il comando POKE? Se
non vi è ancora chiaro a che serve, vi
consiglio di leggere l'articolo a pagina
158. E, infine, immancabile a fine rivi¬
sta, la rubrica "Trucchi del CP/M" nel
tentativo di rianimare un moribondo che
, in Italia, praticamente non è quasi na¬
to.
Prima di chiudere, come al solito,
qualche curiosità pescata tra le pagine.
Nelle colonne degli annunci si moltipli¬
cano, con una velocità degna di "Life", i
club dedicati al C64. al QL, allo Spec¬
trum e cosi via. Sedicenti "programma-
tori" offrono la loro consulenza sulle più
disparate macchine e per C64 esiste
una massiccia disponibilità di pacchetti
di ingegneria, fatturazione, gestione
magazzino e così via (tecnici che oggi
trovate un Pentium 200 inadeguato alle
vostre necessità, meditateli!). Volete
sentire una chicca: un tizio, presumibil¬
mente un ragazzo, scambia cassette di
David Bowie con programmi per Vic20
(si è arrivati allo scambio di masserizie
dell'età del ferro). E' costantemente
presente sulle pagine di molti numeri la
pubblicità di un negozio di Acilia, scritta
a mano e specializzata in Spectrum.
Chissà se esiste ancora! A risentirci!
«e
Uno dei motivi per cui il
Commodore 128 non
ebbe tanta fortuna risie¬
de anche nell'imminente
arrivo del fortunato Ami¬
ga, tuttora utilizzato da
una folta schiera di irri¬
ducibili
bel, cosa del tutto
logica oggi, allora
creava davvero
qualche disorienta¬
mento. Il Basic Mi¬
crosoft era davve¬
ro discreto, visto
che permetteva di accedere a molte
routine di QuickDraw, ammetteva i sot¬
toprogrammi (più o meno le procedure
del Pascal) e in pratica consentiva la
programmazione strutturata, denomina¬
zione questa che, all'epoca, riempiva la
bocca di tutti e serviva a bollare gli uten¬
ti Basic di un'onta indelebile di "spa-
ghettari" (con o senza "mantolmo',
ndadp!). Era anche il periodo di Micro¬
soft File, un eccezionale database (ri¬
mase in testa alle classifiche delle ven¬
dite per circa tre anni) interamente
orientato alla finestra; ma brillava di lu¬
ce propria anche MAC CFS-Schedario,
scritto da P. Agus e S. Villone (ma non
è la stessa persona di cui, anni dopo,
ho recensito un pacchetto di gestione
di preventivi basato su 4D? Chissà do¬
ve sono adesso e cosa fanno! ... RIN-
CRETINITO: Sergio Villone collabora
tuttora con noi, e ha sviluppato, ad
esempio, il software di navigazione del
CD-ROM di MC per Macintosh, come
fai a non saperlo? ndadpI) , un databa¬
se che la pubblicità reclamizzava come
non solo scritto, ma anche pensato in
italiano.
Volete qualche curiosità in tema? Ve
ne racconto due: esisteva un pacchetto
che faceva funzionare il Mac come un
Apple II e un altro che lo trasformava in
una macchina CP/M. Cosa bisognava
fare per vivere! Erano i tempi in cui
210
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
WT48
transfer rate: 1200 KB/sec
Tempo di accesso: 175 ms
Interfaccia SCSI
Buffer IMB
01IVV
co ind us
999.000 lire
iva inclusa
w
I
Tf WAITEC
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Tel + 39 6 66418071 Fax + 39 6 66418380 /E-mail: |sales.artec(g)uni.net| / www.uni.net/artec
di Francesco Cariò
Questo mese dedico lo spa¬
zio dei commenti e delle sug¬
gestioni (riflessioni meditabon¬
de, sproloqui, soliloqui ) alla
mia annuale classifica dei
migliori titoli dell'anno E quin¬
di ecco a voi la
Top 10 1997 (i dieci migliori
game del 1997 secondo me)
Questo è davvero uno dei
momenti più tradizionali di
PlayWorld . credo di aver fatto
questa classifica (personalissi¬
ma e assolutamente priva di
qualsivoglia ufficialità e collega¬
mento con le vendite trattasi
insomma dei miei gusti perso¬
nali...) da almeno dodici o tredi¬
ci anni . E ogni anno la cosa
mi ha divertito di più perchè era
un modo per forzarmi a trovare
dieci titoli, e solo quei dieci,
nella moltitudine sempre cre¬
scente di prodotti, e fissarli in
posizioni tanto schematiche
quanto risolutive Non sapete
quante volte, anche quest’anno,
la scriva e poi la riscriva. Cambi
posizioni e titoli. E qualcuno che
all'inizio compare in classifica
alla fine ne esce. E in questo
caso penso sempre, che voi
non saprete mai che c'era.
Come tutti gli anni mi auguro
che voi possiate condividere
almeno qualcuno di questi dieci
e comunque sia mi attendo le
vostre critiche e i vos tri com¬
menti a EZSEsSmljlII
Ecco i dieci migliori dell'anno.
A seguire i miei commenti.
1 Dungeon Keeper
/Bullfrog/Electronic Arts
2 Little Big Adventure
2/Twinsen s Odyssey Activision
3 Diablo / Blizzard
4 Command &
Conquer/CounterstrikelRedAlert)
Westwood
5 Tomb Raider
/add-on Core Design/Eidos
6 Pro Pinball (Timeshockl/Empire
7 Incubation / Blue Byte
8 Total Annihilation/Cavedog/GT
9 Gettysburg / Firaxis
10 NHL 98/ EA Sports/Electronic
Arts
Più che altro quest'anno
voglio raccontarvi i perché.
Ovvero i "come mai" ho scelto
questi titoli e non altri che pure
avrebbero meritato.
NHL 98 è l'unico gioco sporti¬
vo in classifica (decimo). E c’è
perché è il simbolo di come si
dovrebbero simulare tutti gli
sport (ma come sapete se
avete letto del mio Soccer
Champ, un'idea chiara e forse
innovativa in merito ce l'ho
anche io ..). Inoltre NHL 98 vi
dimostra come sia possibile
migliorare annualmente e senza
pietà (dei concorrenti) fino a
raggiungere un livello di qualità
francamente incredibile come
quello di quest'anno. Per mag¬
giori dettagli leggetevi la mia
recensione in questo numero di
PlayWorld. Si chiama NHL 98,
ma è uscito ad ottobre del
1997
Gettysburg (nono) è in clas¬
sifica per due precisi motivi:
perché Sid Meier è uno dei
grandi autori del Videogame e
ha un'idea assai dettagliata di
come si debbano definire i con¬
cetti essenziali della simulazio¬
ne strategica (Civilization e
Civilization II): e poi perché la
Guerra Civile americana, della
uale guerra la battaglia di
ettysburg è certamente il
picco piu tragico e simbolico
insieme, si presta maledetta-
mente bene a questa simula¬
zione e Meier ne dà un'inter¬
pretazione che è anche un vero
manuale di interattività.
Total Annihilation di Cavedog
(ottavo), uno studio che franca¬
mente non ritenevo già cosi
maturo e pronto a darci una
dimostrazione cosi completa di
quello che può diventare il
genere degli strategy reai time
inaugurati da Westwood con
Command & Conquer, se fini¬
sce in mano agli autori giusti
Di tutti i game di questo tipo
attesi per questa fine del '97,
T.A. è certamente il migliore e
attenta, e nemmeno poco, per¬
fino alla leadership di C&C
Incubation (settimo) si trova
invece in questa classifica per
la duplice mia intenzione di:
premiare la tedesca Blue Byte
per l'incredibile continuità di
rendimento e per avere saputo
innovare cosi tanto in un setto¬
re apparentemente poco adatto
alla sensibilità europea come
quello dei videogame rpg e
strategy. L'altra ragione è tutta
interna alla qualità di
Internet People/lo, Alessandro, Dario Fo e il premio Nobel si 90677 @[i31.114.29.9]
Adesso ti racconto la mia storiella... nulla di eclatante, ma
credo abbastanza curiosa ed esplicativa per quello che
può' essere la magia della rete... 0 almeno io questi fatti li
faccio risalire ad una certa 'magia della rete' della cui esi¬
stenza sono convinto da tempo,
lo sono un discreto appassionato di Dario Fo. Nella mia
modesta Home Page ho dedicato a lui un piccolo spazio
che per molto tempo non ha contenuto nulla se non un
messaggio che avvertiva i naviganti: "Page under plan¬
ning'.
Quando ancora Dario non esisteva sulla mia Home Page
lui ha vinto il Nobel, lo non lo sapevo... non avendo TV né
leggendo quotidiani.
Ho scoperto che lo aveva vinto quando ricevo una e-mail
da un giornalista polacco che mi scrive per complimentarsi
con me per il nobel di Dario. Fu una gradita sorpresa...
La cosa bella è che di quelle lettere ne arrivarono a decine
nei giorni seguenti rivolgendosi a me credendomi Dario Fo!
Incredibile...
In un primo tempo non riuscivo a capire, poi, pensandoci e
chiedendo info, ho realizzato che il tutto era dovuto a quel¬
lo stupido link nella mia home page (comunque indicizzato
su AltaVista ) al quale molti pervenivano credendo di esse¬
re nella "casa pagina' di Dario.
Stupendi alcuni che mi scrivono commossi, altri emoziona¬
ti perché è la prima volta che scrivono ad un Nobel, altri
fieri di essere italiani o di sinistra...
Una cosa che mi ha colpito e fatto anche piacere è che
nessuno di questi messaggi era di critica... Me ne aspetta¬
vo qualcuno visto che l'assegnazione di quel premio a
Dario ha scatenato anche qualche polemica...
Invece no, mi ha scritto solo gente affezionata e contenta,
orgogliosa. Gente di tutte le età e un po' da tutto il
mondo: Italia, Polonia, Svezia, Perù, Germania...
A tutti ho risposto chiarendo l'eventuale malinteso e con
alcuni di essi è nata una corrispondenza... per uno di loro
ho pure scritto un articolo su Dario.
Oggi sulla mia Home Page ho attivato quel link e nessuno
può più confondersi, ma le e-mail continuano ad arrivare
anche solo per chiedere informazioni.
Magie della rete, come le chiamo io... adesso non mi resta
che raccogliere tutti questi messaggi di auguri e felicitazio¬
ni e farli avere a Dario (l'originale ed unico Dario Fo che
esista) aggiungendoci il mio ringraziamento.
Questo è quanto. . ma prima di salutarti ovviamente ti invi¬
to a fare un salto nella mia casa pagina... sarei orgoglioso
se tu volessi dedicarmi un quarto d'ora della tua navigazio¬
ne e farmi sapere cosa ne pensi...
Ora ti saluto e ti ringrazio per l'attenzione,
Ciao, Alessandro.
212
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Incubation: davvero un gioco
preciso, bello e perfetto.
Compreso il bel titolo
Pro Pinball Timeshock (sesto)
è in questa classifica per un
sacco di interessanti motivi tra
i quali il principale è il seguen¬
te. non esiste un flipper più
bello e piu intelligentemente
prodotto sul mercato. E vi dirò
di più: se solo la vicenda narra¬
ta con il flipper (cioè la simula¬
zione che dovete attraversare
e frequentare...) non fosse
stata cosi contorta e poco origi¬
nale, se solo fosse stata più
fluida e facile, più chiara e
divertente, beh in questo caso
avreste potuto trovare
Timeshock tra i primi cinque
game del '97.
Lara Croft e la sua prima
avventura Tomb Raider (quinto)
sono qui perché Lara ha saputo
mettere a fuoco la capacità del
linguaggio dei videogiochi di
creare personaggi interattivi,
scintillanti e credibili, vivaci ed
emozionanti. Credo che per
questa via aperta da Lara ne
vedremo presto delle belle. . In
moltissimi sensi.
Celebro l'importanza di gene¬
re di Command & Conquer,
ospitando in classifica, anche
quest'anno, un titolo derivato
dal suo engine (quarto):
Counterstrike (Red Alerti.
Questa vera e propria rivoluzio¬
ne nel settore dei wargame, ha
convinto a diventare appassio¬
nati di interattività e simulazio¬
ne, insospettabili amici tipo il
mio architetto e il mio avvocato.
E io tengo sempre in grande
conto queste epocali rivoluzioni
(il mio commercialista invece è
fermo a Tex Willer e ai fumet¬
ti...).
Ed ecco alla top 3, quello che
una volta Lelio Luttazzi chiama¬
va Tolimpo" di hit parade.
Diablo è al terzo posto per¬
ché ha saputo fare (insieme a
Warcraft) al rpg fantasy, lo stes¬
so lavoro che C&C è riuscito a
fare ai wargame: cambiamento
strutturale, nuova formula, inie¬
zione di vitalità, nuovo inizio per
le possibilità espressive del lin¬
guaggio dei videogame.
Avvicinando perfino il vostro
Carlà. storicamente poco incline
a elfi, gnomi, etc. etc., a gustar¬
si le possibilità simuloidi di que¬
sti regni della fantasia.
Little Big Adventure 2 (secon¬
do), cioè il seguito delle bellissi¬
me avventure di Twinsen della
Adeline di Frederic Raynal (dico
solo "Alone in thè dark") si
trova qui perché al numero uno
ce n'è un altro ancora più inte¬
ressante Sennò sarebbe I). lo
non credo che sia possibile rea¬
lizzare personaggi più simpatici,
scenari più suggestivi, dargli un
motore più efficace. Sarò since¬
ro con voi: io adoro questi fran¬
cesi!
E. rullino i tamburi simulati,
suonati proditoriamente da
apposite bacchette interattive,
per annunciare la numero uno!
Trattasi, assolutamente, di
Dungeon Keeper (primo!). E
Keeper è qui perché non c'è
nessun posto più in alto e per¬
ché è originale, perché è rifini¬
tissimo, perché è pieno di umo¬
rismo... Poi credo sia qui anche
perché , questo ancora più di
Diablo, assassina e resuscita
completamente nuovo il mondo
dei dungeon cosi come li cono¬
scevamo finora. E quando i
nuovi sotterranei rinascono in
Dungeon Keeper, sono mondi
di ombre autenticamente fre¬
quentabili, simulmondi molto
più convincenti di tantissimo
cinema e di alcuni mondi reali.
Più d'uno.
E per finire qualche veloce
ragguaglio statistico, passione
che faccio davvero fatica a
togliermi. Per cominciare noto
un ottima vivacità della scena
europea in fatto di autori:
primo un inglese
(Bullfrog/Molineux); secondo
un francese (Adeline/Raynal),
quinto e sesto un inglese
(Eidos, Empire: settimo un
tedesco (Blue Byte). Gli altri
sei posti sono tutti americani.
Difficile sembra l'ascesa del
Giappone nel mondo dei PC
game (ma stanno arrivando) e
anche degli altri continenti. La
major più rappresentata è
l'Electronic Arts (3 titoli da lei
distribuiti, 4 con LBA2 in
Europa), a conferma della sem¬
preverde capacità di EA di fiu¬
tare gli studio giusti sempre e
comunque. Ci vediamo fra
dodici mesi. E arriva l'Index! ! !
» /
AVVENIMENTO
Titolo: Jedì Knight
Casa: LucasArts IUSAI
Format: PC CD-ROM
Giud: H-+++
Farò una premessa dovu¬
ta: a me della saga di Guerre
Stellari (parlo del cinema)
piacciono solo alcuni fram¬
menti. Momenti meno epici
e meno ridondanti, cinema
autentico e quasi indimenti¬
cabile, tipo la taverna galatti¬
ca di Star Wars. Quello che
voglio dire è che non sono
affatto un fan di Skywalker e
soci. Credo che proprio per
questo, per il mio interesse
solo per i frammenti piutto¬
sto che per l'unità della
serie, trovo buonissimi e
spesso al top della qualità
dei game usciti in questi
anni, i computer game che
Lucas Arts ha saputo tirare
fuori dai suoi personaggi e
dalle sue serie. E‘ questo il
caso di Jedi Knight.
Il metodo utilizzato da
Lucas, correttamente, è
stato proprio quello di indivi¬
duare all'interno dei singoli
film (questo vale più per
Star Wars che non per
Indiana Jones, ma in fondo
anche per lui, ma ne parlere¬
mo in un'altra occasione.,.)
momenti ideali, situazioni
pronte per diventare ogget¬
to di simulazioni. Quando
non è stato possibile indivi-
•{•(disastro), ++ (non simulare),
++ (interagire con cautela),
• H"H - ida simulerei • l 't H- H-
(interagisci o muori)
duarne, sempre
correttamente,
si è fatto ricorso
a scene interatti¬
ve compieta-
mente nuove e
non esistenti in
nessun momen¬
to del cinema
lueasiano. E
ormai, con l'u¬
scita prossima
dell'rpg di Star
Index
IVI
umble, mumble: per cominciare, dopo la storiella diver¬
tente assai di Internet People, 3 rapidi Avvenimenti 3:
Jedi Knight (Dark forces 2): NHL 98 e Ultima Online.
La sezione Panorama è come sempre dedicata alle nuove
uscite dei prossimi giorni (mesi), e quindi anche una guida agli
acquisti natalizi. Almeno per quei titoli che saranno effettiva¬
mente disponibili.
A seguire e per chiudere questo numero anniversario di
PlayWorld (dodici anni fa PlayWorld compariva per la prima
volta, nel numero di dicembre 1985, su MCmicrocomputer.
Auguri a tutti!...)
Spero vogliate gradire le classifiche.
Mi dileguo.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
213
Wars, manca soltanto un'ad-
venture interattiva alla moda
di Monkey Island (ma forse
questo prodotto già esiste
ed è la serie di Rebel
Assault, realistica e quindi
più adatta all'universo di
Star Wars...), per completa¬
re il catalogo che compren¬
de già i simulatori di volo alla
Tie Fighter e naturalmente il
3D Action alla Dark Forces.
E appunto, nelle prossime
righe, vi parlerò di questo
Jedi Knight, sequel di D F.
A volte sono perfino un
po' annoiato quando devo
parlare di game che si somi¬
gliano tutti. E, almeno dal
punto di vista delle regole
inderogabili dei first person
shooter (i 3D Action in sog¬
gettiva secondo la traduzio¬
ne più possibile. ) Jedi
Knight è un game come
alcuni altri (Quake. Duke,
Hexen, etc...). E le novità
rispetto a DF1 non sono poi
innumerevoli a parte lo
scudo di luce, utile e non
sempre facilissimo da attiva¬
re, ma già presente in altri
shooter.
Ma forse la più importante
e decisiva novità di JK (DF2)
è la qualità del design level
(ormai quasi un vero lavoro
neirindustria dei videoga¬
me...), E credo che sia cor-
214
AVVENIMENTO
retto che la Lucas abbia
investito soprattutto in que¬
sta decisiva sezione del
gioco.
Fino a questo momento i
livelli che si trovano in giro
nei vari game in prima per¬
sona sono soprattutto "lun¬
ghi". Stanze infinite, corridoi
smisurati, piattaforme e bal¬
latoi di dimensioni e lun¬
ghezze mai viste in nessuna
realtà e fiction. In JK i livelli
non sono solo lunghi, sono
enormi e splendidi e narrati¬
vi: spazi aperti, porte gigan¬
tesche, tunnel, edifici di
altezze incredibili, astronavi
grandi tanto da togliere il
fiato (in molti sensi) e han¬
gar di dimensioni proporzio¬
nali... Tutto connesso in
modo più che sensato, nar¬
rativo. Nel senso che i livelli
di JK sono già la storia di
DF2. E questo è esattamen¬
te quello che piace a me:
vabbene duelli e lotte, ma
anche tanta esplorazione in
un ambiente originale e bel¬
lissimo come questo.
Fosse per me nemmeno
lotterei, e me ne andrei solo
in giro. Con le cuffiette nelle
orecchie per sentire l'avvol¬
gente qualità della colonna
sonora Insomma sta succe¬
dendo di nuovo: non sem¬
pre avere il miglior engine
significa avere il miglior
game. Non quando la gioca-
bilità e la capacità di raccon¬
tare somiglia a quella di Jedi
Knight.
Titolo NHL 98
Casa: EA Sports IUSAI
Format: PC CD-ROM
Giud: ++++3/4
Puntuale
come una
minaccia,
anche que¬
st'anno è
arrivato il
miglior
gioco sporti¬
vo esistente: NHL 98, il
simulatore di hockey su
ghiaccio. Credo che abbia
fatto di più questo game per
diffondere la popolarità del-
l'hockey anche nei paesi
dove famoso non è affatto,
che non tutti i piani di svilup¬
po delle federazioni. E come
mai? Perché è straordinario:
un mix incredibile di passio¬
ne e giocabilità, di audiovideo
e trovate acrobatiche, e la
versione '98 non fa eccezio¬
ne nemmeno un po'.
Vediamo.
Intanto bisogna dire che
non è mica facile migliorare
la perfezione, eppure questi
ragazzi della EA
Sports ce l'han¬
no proprio
messa tutta
anche quest'an¬
no. Con succes¬
so Parlando di
video, di quello
che si vede sul
ghiaccio, direi
che ci sono due
idee molto intel¬
ligenti: il gioco
non si ferma
durante gli stop
di gioco, ma gli
atleti fanno cose
vane e realisti¬
che. tipo toglier¬
si l’eccesso di
ghiaccio dai pat¬
tini, etc.; i gioca¬
tori hanno facce
vere (di veri
hockeysti della NHL) monta¬
te sullo scheletro poligonale
derivato dal motion-capture.
Genius!
Tutte le altre novità hanno
comunque sempre a che
vedere con il miglioramento
incredibile cui è andato sog¬
getto il motore 3D di NHL
97: tutto succede molto piu
velocemente, con più atten¬
zione e aderenza alla realtà
agonistica dell'hockey ghiac¬
cio (e mi dispiace moltissimo
di non essere abbastanza
esperto di questo sport per
poterne adeguatamente
commentare le mille e una
opzione che aiutano il gioca¬
tore virtuale a sentirsi ed
essere un grande protagoni¬
sta del maggiore dei campio¬
nati di hockey del mondo e
cioè la lega NHL dei profes¬
sionisti americani e canadesi
Giusto perché mi ha dav¬
vero impressionato, volevo
sottolinearvi la bellezza e la
precisione dei menu e delle
opzioni con l'effetto pie in pie
(picture in picture) che rende
molto piu efficaci e veloci i
comandi di gioco, anche
quelli più complessi e impe¬
gnativi. Difficile dire altro su
NHL 98 se non che non
avevo mai dato 4 * * * * aste¬
rischi in tutta la storia di
PlayWorld. Almeno che io
mi ricordi.
« /
AVVENIMENTO
Titolo Ultima online
Casa: Origm IUSAI
Format: Web on line
Giud: +++■# 1/2
Se qualcuno di voi ha dei
dubbi sulla bellezza e il
divertimento dei game mul¬
tiplayer, dovrebbe avere la
fortunata opportunità che
capita a volte a me. di gio¬
care a Ultima online, facen¬
dolo collegato da un pc
americano a casa di amici,
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
(Le uscite più attese e importarli
di questo dicembre e di
gennaio del 1998)
senza un occhio all'orologio
e usufruendo di connection
un po' più rapide di quelle
che non possono avere gli
user "normali",
Dalla più fortunata e feli¬
ce (e anche una delle più
vecchie insieme a Wizardry
di Sir-tech...) saghe fantasy
per computer della storia
dei videogame, ecco final¬
mente il più riuscito ed inte¬
ressante dei game on line
di cui potete disporre sulla
Rete, Un vero simulmondo
Online, da vivere ed abitare
con migliaia di amici virtuali
(che poi possono diventare
amici reali...oppure nemici
giurati...), il tutto pagando
solo un pìccolo canone
mensile di 10 dollari, aven¬
do in cambio diritto di
accesso illimitato... Credo
veramente che Ultima Onli¬
ne sia uno dei prodotti inte¬
rattivi più rivoluzionari di
sempre e paragonabile,
rispetto al
cinema, all'in¬
troduzione del
cinema sono¬
ro... Beh più
o meno...
Lanciato,
secondo me
ad arte, dalla
impossibile
eppure accaduta soppres¬
sione dì Lord Bntish (l'im¬
mortale, anzi immaginato
tale, protagonista di tutte le
puntate off line di Ultima...)
di cui si sono occupati addi¬
rittura i mass media ameri¬
cani, Ultima online, dopo
aver resuscitato Lord
British (che rimane immor¬
tale) e cacciato l'invadente
e irriverente betatester, è
stato finalmente sistemato
online su Internet con gran¬
de felicità degli appassiona¬
ti e anche di una nuova
fauna di interattori.
Ma quali sono le novità e
le possibi¬
lità in più
offerte da
Ultima onli¬
ne rispetto
ai suoi CD¬
ROM? Per
rispondere
bene a que¬
sta mia
autodoman¬
da devo
prima ricor¬
darvi una profezia qualche
hanno fa si è cominciato a
dire, nei circoli più avveduti
tra gli interattivi, che presto
alle case di produzione
sarebbe stato affidato il
lavoro di preparare (e moni¬
torare e upgradare...) un
mondo, uno scenario... Il
resto l'avrebbe fatto la
gente, l’avrebbero fatto i
simulanti. Bene è esatta¬
mente quello che sta acca¬
dendo sulla Rete e quello
che accade in Ultima online.
I giocatori qui possono
divertirsi con una vera inte¬
razione sociale insieme con
altri partecipanti (10.000
persone possono essere in
linea nello stesso momen¬
to...) in tempo reale, for¬
mando gruppi di avventurie¬
ri, ingaggiando battaglie con
altri giocatori, dandosi a
pericolosi momenti di
discussione in quelle bellis¬
sime taverne fantasy che
abbiamo conosciuto nelle
varie edizioni della saga di
Chris Garriott.
Ma Ultima evolve in con¬
tinuazione (anche e soprat¬
tutto grazie al nostro inter¬
vento, e questo è il
bello...); c'è un modello di
ecologia interessante che
spinge i mostri ad aggirarsi
nei luoghi abitati per via
della fame e gli eventi di
questo mondo sono tutti
collegati per via di un
modello economico con¬
nesso (globale) e per la limi¬
tatezza delle risorse dispo¬
nibili. Il tutto in svga con
una visuale isometrica 3D (il
mondo, al momento, è
grande come un campo di
calcio reale e per vederlo
tutto il giocatore ha bisogno
di mesi...) e con moltissimi
altri servizi ed help per il cit¬
tadino che potete vedere in
dettaglio su www.ultimaon-
line.com
Intanto volevo confermar¬
vi l'uscita di Riven (il seguito
di Myst) e di Zork Grand
Inquisitor (sequel di una
delle dinastie di adventure
più antiche della storia dei
game). E poi volevo passare
velocissimamente a una
selezione dei titoli in uscita
a dicembre e nei primi mesi
del 1998. Vado
Army Men
Publisher: 3DO
Developer: Studio 3DO
Soldatini di plastica sono
stati usati per creare il visual
di questo ennesimo warga-
me...
Baldur's Gate
Publisher: Interplay
Developer: BioWare
Sviluppato da una strana
compagnia canadese spe¬
cializzata in software biologi¬
co. questo rpg ha una serie
di cose nuove da dire in
questo genere. Sempre che
vi piaccia il fantasy.
CART Precision Racing
Publisher: Microsoft
Developer: Terminal Reality
Ine.
Dagli autori di Terminal
Velocity. ecco il tentativo di
Microsoft di attaccare la
Papyrus, dominatrice dei
simulatori delle corse ameri¬
cane Indy e Nascar.
King's Quest: Mask of
Eternity
Publisher: Sierra On-Line
Developer: Sierra On-Line
Roberta Williams' adventure
Dalla regina delle adven¬
ture interattive. Roberta
Williams, ecco l'ennesima
puntata di King's Quest.
Quake II
Publisher: id Software
Developer: id Software
Nessun commento mi
pare necessario per Quake
II. sequel imperativo degli
inventori del 3D Action sog¬
gettivo.
Trespasser
Publisher DreamWorks
Developer: DreamWorks
Seguito di Lost World:
una volta tanto ì videogame
sono avanti rispetto al cine¬
ma. Dalla casa di Spielberg.
Wing Commander: Prophecy
Publisher. Origin Systems
Developer: Origin Systems
La saga più famosa della
Origin (a parte Ultima) torna
un po’ all'antico...
GENNAIO
lOSix
Publisher: SegaSoft
Developer: SegaSoft
Anche qui ci tocca difen¬
dere il nostro territorio inter¬
planetario. Viva l'originalità!
Black Dahlia
Publisher: Take 2
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
215
Interactive
Developer: Take 2
Interactive
Uno dei titoli che attendo
con più interesse. Giallo
hard boiled alla Borrowed
Urne Spererò.
Flesh Feast
Publisher SegaSoft
Developer. SegaSoft
Una specie di "Zombi
3000". splatter e mostri da
far schiattare appena pote¬
te. Non educativo.
Joint Strike Fighter
Publisher: Eidos
Developer: Innerloop
Un simulatore di volo che
promette molto bene a giu¬
dicare dalla beta che mi
King's Quest Mask of E termtv
hanno fatto avere
The Journeyman Project III:
Legacy of Time
Publisher: Red Orb
Developer Presto Studios
L'agente 5 cerca di mette¬
re una pezza ai guai che ha
combinato nelle prime due
avventure.
Overseer
Publisher Access
Developer: Access
La terza avventura di Tex
Murphy, il detective della
grande casa dei fratelli
Carver, dopo
Under a kil-
ling moon e
Pandora.
Sono ansio¬
so anche
perché sarà
il primo vero
dvd in circo¬
lazione
Falcon 4 0
Unreal.
Sin
Publisher: Activision
Developer: Ritual
Un altro 3D Action in
prima persona che usa,
come Hexen e altri, il moto¬
re di Quake.
Total Air War
Publisher: Ocean
Developer: Digital Image
Design
Per i fanatici dei simulatori
di volo degli
inglesi della
DID.
Warbreeds
Publisher:
Broderbund
Developer:
Broderbund
Strategy
game fiction
che vi fa in¬
teragire crea¬
Golgotha
ture generate con la clona¬
zione e la manipolazione
genetica. Interessante.
Altri quattro titoli molto
attesi e che potrebbero usci¬
re in gennaio sono:
Asheron's Cali, Falcon 4.0,
Unreal. Golgotha
Ci vediamo nel 1998,
vs. Francesco Carlà
TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA
(edizione americana con il prezzo in S USA, il secondo numero indica la posizione il mese precedente, l'a-
sterisco che si tratta di nuova entrata)
l
4
Microsoft Flight Simulator (CD D0S,CDWin95) Microsoft
$48
2
1
Myst (CD Win) Broderbund
$20
3
*
Star Trek: Starfleet Academy (CD Win95) Interplay
$50
4
*
Dark Reign: The Future of War (CD Win95) Activision
$45
5
2
Diablo (CD Win95) CUC Software
$45
6
6
NASCAR II (CD Win95) CUC Software
$45
7
3
Command & Conquer Red Alert (CDWin95/Win) Virgin
$47
8
»
Hexen 2 (CD Win95) Activision
$47
9
5
Monopoly Game CD-ROM (CD Win) Hasbro Interactive
$30
10
9
Links LS 1998 (CD Win95) Access
$42
11
*
Ultima Online (CD Win95) Electronic Arts
$58
12
*
Command & Conquer: Aftermath (CDWin95/Win) Virgin
$21
13
8
Tomb Raider (CD Win) Eidos
$39
14
15
Microsoft Return of Arcade (Win 95) Microsoft
$29
15
*
Warlords III: Reign of Heroes (CD Win95) Broderbund
$44
16
10
Warcraft Battle Chest (CD MS-DOS) CUC Software
$51
17
17
Quake (CD MS-DOS) GT Interactive
$44
18
*
Avery Cardoza Casino (CD Win 95) Cardoza Entertainment
$34
19
*
Total Annihilation (CD Win 95) Cave Dog Entertainment
$48
20
11
X-Wing vs Tie Fighter (CD Win95) LucasArts
$48
216
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco Carlà
(la top 100 completa la trovate su
n i towavavavavm ^rirarrnirwiii
1
1
6
Total Annihilation (MW)
Cavedog/GT
WG
1
[2402]
2
3*
51
Heroes of Might & Magic 2/add-on New World/3DO
ST
2
[2091]
3
2
44
Diablo (W)
Blizzard
RP
1
[2154]
4
4
19
Dungeon Keeper
Bullfrog/Electronic Arts
ST
1
[2322]
5
6 A
15
X-Com 3 (Apocalypse){!)
Mythos/MicroProse
ST
4
[2351]
6
5
50
Command & Conquer/Counterstrike (Red Alert) Westwood
WG
1
[2101]
7
12 A
3
Age Of Empires {MW!)
Ensemble/Microsoft
ST
7
[2424]
8
7
88
Civilization 2 {W)
MicroProse
ST
1
[1879]
9
11 A
4
Dark Forces 2 (Jedi Knight){!
!) LucasArts
SH
9
[2413]
10
8
20
Carmageddon (M)
Stainless/SCI/Interplay
RA
6
[2310]
Ed ecco che le novità arrivano sul serio e si spingono perfino a violare le prime dieci posizioni della topi 00.
Questo a conferma, nessuno mai smentì ma tengo alla precisazione, che quando ci sono i titoli giusti la classifi¬
ca si muove in fretta. Altroché. Infatti la prima grande sorpresa è proprio al numero 1: Total Annihilation, ormai
garantito come miglior wargame strategy-action di questa nuova stagione dal tam tam infallibile degli appassio¬
nati, in quattro o cinque settimane ha fatto il grande balzo. Scalzando un titolo come Dungeon Keeper (4) che
sembrava fosse li per restarci immutabile. In classifica poi è entrato, nella top 10 intendo, anche il nuovo asso
nella manica di LucasArts (leggetevi l'Avvenimento): Jedi Knight (Dark Forces 2), giocabilissimo e avvincente
(9). Ma la più grande sorpresa di questo autunno inoltrato è certamente Age of Empires, il seguito di Close
Combat che era piaciuto solo a me e che invece consolida la Microsoft come titolata anche nella parte enter¬
tainment del software (7).
Ma è assai probabile che, con tutte le uscite previste nei prossimi giorni, le novità nella classifica di gennaio
siano ancora tante. E io sarò qui a registrarle per voi.
Top 10 Most Downloads
(i 10 demos e sharegames più scaricati dalla Rete)
1
1
9
Mordor 2 (Darkness Awakening)
VB Designs RP
1
[2329]
2
3 A
3
Quake 2 (Test)
Id/Activision SH
2
[2441]
3
7 A
73
SubSpace [W)
Virgin AC
1
[1955]
4
2
6
Age of Empires [MW)
Ensemble/Microsoft ST
2
[2406]
5
4
71
Ancient Domains of Mystery
Thomas Biskup RP
1
[1976]
6
5
45
Furcadia
Dragon's Eye RP
2
[2141]
7
6
15
Metal Knights (WM)
KnightSoft ST
2
[2340]
8
8
89
Quake
Id SH
1
[1876]
9
9
17
Little Big Adventure 2/Twinsen's Odyssey Activision AD
8
[2299]
10
10
33
Carmageddon (M)
Stainless/SCI/Interplay RA
4
[2217]
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
217
Intelligiochi
ai corraao uiusrozzi
Il Settimo Torneo di Crobots
di MCmicrocomputer
Incurante della paventata crisi del settimo anno, ancora una volta il
Torneo di Crobots si ripresenta a voi nel suo ormai più che tradizionale
appuntamento natalizio. E quindi, a beneficio di chi non lo avesse
seguito in diretta sul Web ma anche di
coloro che attendono i commenti e i
giudizi, eccovi su queste pagine la
consueta cronaca del Torneo che,
come d’abitudine, si è svolto ai
primi di novembre.
Oramai non so più come dirlo.
Sicuramente non sono uno cui manca
la capacità di esprimersi (leggi parlanti¬
na...) ma confesso che dopo sette
anni l'originalità viene un po’ a mancar¬
mi. Sette anni, perbacco: mica pochi!
Molti altri concorsi (e molti matrimo¬
ni...) sono finiti molto prima. Invece il
rapporto fra Intelligiochi e Crobots con¬
tinua ancora, anche se naturalmente
risente un po' del peso dell’età. Ma è
già un successo oltre ogni precedente:
sette anni fa, quando lanciai l'idea di
un Torneo istituzionale da ripetersi
ogni anno, non avrei mai immaginato
che l’iniziativa avrebbe riscosso un gra¬
dimento cosi profondo e duraturo da
assicurarle una tale longevità. Ed inve¬
ce oggi siamo qui a festeggiare il set¬
tennale del Torneo: chi se lo sarebbe
aspettato!
In realtà ogni anno temo sia l’ultimo,
dato che i tempi cambiano e i pro¬
grammatori con loro. Crobots è un
gioco d'altri tempi, mi dico; un’applica¬
zione dal fascino ormai rétro, che non
può competere con i passatempi infor¬
matici più moderni. Oggigiorno già si
programma poco, penso, e chi pro¬
gramma lo fa in VisualQualcosa. mica
grammate dagli altri concorrenti Dato
che tutti i robot sono uguali, ossia
dispongono delle medesime dotazioni
hardware (essenzialmente un radar, un
cannone ed un motore per spostarsi),
la lotta è fra le intelligenze dei rispettivi
programmatori: vince colui che riesce
a dare al proprio combattente la strate¬
gia di combattimento più efficace,
quella cioè che gli consente di uscire.,
integro e vincitore dagli scontri
Maggiori informazioni sul gioco e sul
programma necessario a farlo girare si
trovano sul sito Web che Intelligiochi
dedica a Crobots alla URL http://
.YiYiYAnwrTil Stufili,iM„r/Tn(qiii»rM<«i*i«iPTi
oppure sui vari numeri arretrati di
MCmicrocomputer ad iniziare dal giu¬
rassico numero 97 (giugno 1990) per
finire a tutti i numeri di dicembre degli
ultimi anni dedicati tradizionalmente
alla cronaca dei vari Tornei.
nell'ormai arcaico
C di Kermghan e
Ritchie! E cosi
verso la fine di set¬
tembre, quando si
avvicina la scaden¬
za del periodo in
cui si possono
iscrivere i robot al Torneo, comincio a
momtorare assiduamente la mailbox
pensando che oramai ci siamo, non ne
arriverà nessuno. Lo so che è inevitabi¬
le, prima o poi, ma ugualmente mi
dispiacerà quando accadrà. Tuttavia
neppure quest'anno la temuta defezio¬
ne si è verificata, e cosi ventinove bei
piccoli robottim hanno potuto parteci¬
pare alla settima edizione del Torneo di
MCmicrocomputer
Ma di questo parleremo meglio tra
un attimo Vorrei ora solo ricordare, per
coloro che .. si fossero messi in ascol¬
to solo adesso, che Crobots è un tipo
di gioco molto particolare consistente
nel programmare (in un C basico ma
completo) la strategia di un "robot da
combattimento", lasciando poi la pro¬
pria creatura libera in una sorta di
arena virtuale dove dovrà competere
ad armi pari con analoghe creature pro-
218
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Intelligiochi
I concorrenti
Dicevo poc'anzi che gli iscritti al
Torneo 1997 sono stati ventmove:
meno dell'anno scorso, com'era imma¬
ginabile. ma neppure pochi, ed in realtà
avrebbero potuto essere di piu se la e-
mail e le poste tradizionali non ci aves¬
sero messo lo zampino, facendo perde¬
re o ritardare oltre il consentito almeno
un paio di "spedizioni". Certo parte
della colpa va anche a chi, avendo un
intero anno a disposizione per mettere
a punto il suo robot da combattimento,
attende gli ultimi secondi per spedirlo, a
rischio che si possa perdere nel nulla se
qualcosa va male (Murphy è sempre in
agguato!). Spiacente dunque per coloro
i cui concorrenti sono stati esclusi a
causa di forza maggiore; vi invito solo a
organizzarvi per tempo l'anno prossimo!
Grazie invece a coloro i quali anche
questa volta hanno voluto partecipare:
moltissimi veterani ma anche alcune
matricole, cui porgo il. benvenuto nel
gruppo. Scusatemi se non cito i nomi
degli uni e degli altri ma dovrei pratica-
mente ripetere l'elenco qui a destra,
che invece vi invito a consultare subito.
Vorrei solo notare l'assenza del vincitore
dello scorso anno, Paolo Zavarise, e
salutare invece il ritorno di alcuni vecchi
habitué delle edizioni precedenti quali i
fratelli Infante.
Come d'abitudine segnalo a questo
punto il nome del vincitore, che è dia-
bolik.r programmato da Daniele Nuzzo
di Roma. Daniele 6 un fedelissimo dei
Tornei precedenti: già due anni fa aveva
rischiato di vincere
col glorioso b52.r,
il quale però in fina¬
le si era dovuto
arrendere a tox.r
dopo un testa a
testa lunghissimo e
avvincente. I suoi
concorrenti dello
scorso anno si
erano piazzati al
sesto e al tredicesi¬
mo posto, ma que¬
st'anno Daniele ha
avuto la sua merita¬
ta rivincita conqui¬
stando il podio e.,
il premio simbolico-
ma-non-tanto mes¬
so in palio per il vin¬
citore.
Congratulazioni e
complimenti dun¬
que a Daniele e
alla sua creatura,
coi quali peraltro
Robot
Autore
Città
l&l.r
Michelangelo Messina
Ischia INA)
abyss.r
Damele Nuzzo
Roma
ail.r
Danilo Apuzzo
Roma
andrea97.r
Luigi Cimim
Frisa (CH)
arale.r
Marco e Luca Pranzo
Roma
belva.r
Sebastiano Grimaldi
Catania
carlo97.r
Luigi Cimini
Frisa (CH)
ciccio.r
Francesco Passantino
Palermo
colossus.r
Gianluca Cisana
Brembate di Sopra (BG)
diablo3 r
Stefano Francesi
Roma
diabolik.r
Daniele Nuzzo
Roma
drago6 r
Luca Trentinaglia
Sernaglia (TV)
erica.r
Giulio Pipitone
Milano
fable.r
Michelangelo Messina
Ischia (NA)
flash5.r
Lorenzo Ancaram
Ancona
fya.r
Giovanni Anelom
Cadoneghe(PD)
gevbass2.r
Tommaso De Pra
Belluno
golem2.r
Stefano Francesi
Roma
gundam.r
Luca e Marco Pranzo
Roma
hal9000.r
Maurizio Camangi
Ancona
jedi.r
Maurizio Camangi
Ancona
killl.r
Andrea Turino
Aosta
me-1 lOc.r
Savino Tarenzi
S. Martino in Strada (LO)
ncmplt.r
Giovanni Aneloni
Cadoneghe (PD)
peperone.r
Roberto e Ivan Infante
Potenza
pippo97.r
Andrea Creola
Gargallo (NO)
raid3.r
Fabio Carucci
Roma
robivinf.r
Roberto e Ivan Infante
Potenza
rudolf_2.r
Alessandro Carlin
Belluno
Il St'llimii T mnim di Crobolt
E>« C» !(•* fio C°"~*e*o. 0*>
: ^ * a a v t « a _
«i'Boo.4 loc—ort [> -(,, ■ >' ; ■< ■
Il Settimo Torneo di Crobots
di MC'microcomputer
(1997)
Con la vittoria «li rilahollkr si è concluso II Torneo 1997!
£ lenrna!> i Settarie Tonte é Cr ebeti eh MCn*rc<oap«jl*r. che ha mto ««r**trr* 29 cooc cera*
Anche «fieit'aooo. come 9 * accaduto per le due peecedera e4oc«. i Tomeo di Croboo ha potuto euett
irguto in dirti: j ad World Wtdé W«b £ coll nato pombde ottenere r. daetta tuo» Se tdoemaacea ni
Tomeo e m paitec^ana. e lopcatuto r onaJUm m it-npc rtaU 1 nadua pomo* oamtt man ma»<
durante lo n»ol*«nento degfc accetti
Aggiornamento
Q Otrvnt Final*. iccetto fra 24 robot i terranee: oefta matamaa di
faremo meglio conoscenza tra poco.
Per ora invece andiamo a vedere
com'è stato organizzato e come si è
sviluppato il Torneo di quest'anno.
Il Torneo 97
I 29 robot iscritti al Torneo 1997 sono
stati suddivisi dalle procedure automa¬
tiche di gestione della gara, mediante
sorteggio, in due gironi di qualificazio¬
ne composti rispettivamente da 15 e
14 concorrenti. I primi sette classificati
di ciascun girone accedevano diretta-
mente al grande girone finale da 24
partecipanti, mentre i successivi sette
andavano ad alimentare un girone di
ripescaggio da 14 partecipanti; i primi
dieci ripescati completavano cosi i ran¬
ghi del girone finale.
In ciascun girone, come al solito, i
robot venivano fatti combattere a quat¬
tro a quattro in tutti gli accoppiamenti
possibili; i fattori di ripetizione degli
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
219
Intelligiochi
incontri, calcolati in base alle regole
stabilite oramai cinque anni fa, sono
stati di 13 e 16 per i due gironi di quali¬
ficazione, ancora di 16 per auello di
ripescaggio e di 5 per quello finale In
tutto si sono cosi disputati 13993
incontri diversi per un totale di 102907
partite complessive Tale mole di calco¬
li ha impegnato complessivamente per
diversi giorni il Pentium 133 che que¬
st'anno gestiva il Torneo: e mentre le
qualificazioni ed il ripescaggio hanno
richiesto circa una dozzina di ore l'uno,
la finale è andata avanti per piu di tren-
tasei ore continuative.
Piu precisamente i due gironi di qua¬
lificazioni si sono svolti rispettivamente
nelle giornate di lunedi 3 e martedi 4
novembre, ed il ripescaggio nella gior¬
nata di mercoledì 5 novembre; tutti e
tre sono finiti nella rispettiva nottata.
La finale invece, iniziata dopo un gior¬
no di pausa nella mattinata di venerdì 7
novembre, si è conclusa nelle primissi¬
me ore di domenica 9 novembre.
Ricordo che anche quest'anno, ed è
ormai la terza volta consecutiva, al
pubblico è stato possibile seguire lo
svolgimento del Torneo praticamente
in diretta tramite il World Wide Web.
Infatti ogni cento incontri disputati, pari
a pochi minuti di tempo reale, il com¬
puter responsabile del Torneo genera¬
va una pagina Web contenente i risul¬
tati attuali del girone in corso e la met¬
teva automaticamente in linea sul ser¬
ver Web di MC-link cui era collegato
via NFS su intranet. In questo modo gli
appassionati di Crobots, ed in particola¬
re gli autori dei programmi in concorso,
hanno potuto assistere a tutti i com¬
battimenti seguendo i loro beniamini
lungo le alterne fasi che hanno portato,
nell'arco di una settimana circa, alla
proclamazione del vincitore.
Lo svolgimento
E passiamo a commentare breve¬
mente alcuni risultati dei vari gironi,
per inquadrare lo scenario in cui si è
mosso quest'anno il Torneo.
Ricordo che, come sempre, a cia¬
scun robot andavano tre punti per cia¬
scuna vittoria ed un punto per ciascun
risultato di parità, ed inoltre che il valo¬
re di efficienza usato per confrontare in
modo equo le prestazioni dei vari robot
rappresenta il rapporto percentuale fra
il numero di punti che un dato robot ha
effettivamente ottenuto nel suo girone
ed il massimo numero di punti che
avrebbe potuto teoricamente conqui¬
stare nel medesimo girone (ossia quelli
che avrebbe ottenuto se, per ipotesi,
avesse vinto sempre).
VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Girone 1 Nov. 1997
Pos. Robot
Giocati
Vinti
Nulli
Porsi
Vinti %
Nulli % 1
Porsi %
Punti
Eft.%
1 fable r
4 732
1 825
245
2 662
38,6%
5.2%
56.3%
5 720
40,3%
2 falli r
4 732
1.891
17
2 824
40,0%
0,4%
59,7%
5 690
40,1%
3 1&U
4 732
1.870
71
2 791
39,5%
1.5%
59,0%
5 681
40,0%
4 arale r
4 732
1 809
6
2917
38,2%
0,1%
61,6%
5433
38,3%
5 hal9000 r
4 732
1 774
64
2 894
37,5%
1.4%
61,2%
5386
37,9%
6 fya.r
4 732
1 757
4
2 971
37,1%
0,1%
62,8%
5275
37,2%
7 rudolf_2.r
4 732
1 376
147
3 209
29.1%
3.1%
67,8%
4 275
30,1%
8 flashS r
4 732
1 008
12
3712
21,3%
0,3%
78,4%
3 036
21,4%
9 tedi r
4 732
961
52
3 719
20,3%
1.1%
78,6%
2 935
20,7%
10 pippo97 r
4 732
938
65
3 729
19,8%
1.4%
78,8%
2 879
20,3%
11 me-IIOcr
4 732
713
294
3.725
15,1%
6,2%
78,7%
2433
17,1%
12 gevbass2.r
4 732
325
162
4 245
6.9%
3,4%
89.7%
1 137
8.0%
13 diablo3 r
4 732
324
35
4 373
6,8%
0,7%
92,4%
1 007
7.1%
14 belva r
4 732
209
219
4 304
4.4%
4.6%
91,0%
846
6,0%
15 encar
4 732
136
0
4 596
2.9%
0.0%
97,1%
408
2,9%
4 732
1128
93
3.511
23 , 8 %
2 . 0 %
74 , 2 %
3476
24 , 5 %
VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Girone 2 Nov. 1997
Pos Robot
Giocati
Vinti
Nulli
Persi
Vinti %
Nulli % Persi %
Punti
Eff.%
1 diabolik r
4 576
2 359
349
1 868
51,6%
7,6%
40,8%
7 426
54.1%
2 ncmplt r
4 576
1 964
294
2 318
42,9%
6,4%
50,7%
6 186
45.1%
3 colossus r
4 576
1 779
285
2512
38,9%
6.2%
54,9%
5 622
41.0%
4 gundam r
4 576
1 530
13
3 033
33,4%
0.3%
66,3%
4 603
33,5%
5 ail r
4 576
1 230
163
3 183
26,9%
3.6%
69.6%
3 853
28,1%
6 abyss r
4 576
1 216
117
3 243
26,6%
2,6%
70,9%
3 765
27,4%
7 drago6 r
4 576
1 120
1
3455
24,5%
0.0%
75.5%
3 361
24.5%
8 andrea97 r
4 576
932
357
3 287
20,4%
7.8%
71,8%
3153
23,0%
9 carlo97 r
4 576
721
274
3 581
15,8%
6.0%
78,3%
2437
17.8%
10 peperoner
4 576
545
1
4 030
11,9%
0.0%
88,1%
1 636
11.9%
11 ciccio r
4 576
425
350
3 801
9,3%
7,6%
83.1%
1 625
11.8%
12 robivmf r
4 576
494
8
4 074
10,8%
0.2%
89,0%
1 490
10.9%
13 golem2.r
4 576
285
8
4 283
6,2%
0.2%
93.6%
863
6.3%
14 raid3 r
4 576
245
25
4 306
5.4%
0.5%
94.1%
760
5.5%
4 576
1060
160
3 355
23,2%
3,5%
73,3%
3 341
24,3%
Il primo girone di qualificazione ha
dunque visto una competizione molto
equilibrata, con i primi tre finalisti
Ifable.r, killl.r e l&l.r) separati da una
manciata di punti e caratterizzati da
un'efficienza attorno al 40% ossia piut¬
tosto bassa. Diversamente sono anda-
Cimi»» linai» tOOX Nrt«c npe
9» Ed> »n> 0»
3 * - * -U V -» * g _
Settimo Torneo di C’i-obots di
MCmicrocomputer
Girone finale
Sm*»» 4H groor 24 robot 10626 «conta. 5 para» per ncortro
«uiDooe dopo 10626 ncotfn «u 10626 (700%)
Ptm
Cr«Ul
Por»»
V-n
Nulli
P*»«
Pumi
Flfidwu
1
tobdè-t
8855
4102
447
4306
12753
48 0%
2
<
8855
35*4
344
4917
11126
41 9%
3
coloro» r
8855
3259
540
5056
10317
38 8%
4
miei
8855
3347
10
5478
ioni
381%
5
IMet
8855
2934
720
5201
9522
358%
6
Docu
kJi r
Don*
8855
3042
37
5776
9163
34 5%
=* * ^ ■£■
te le cose nel secondo girone dove
diabolik.r si è proposto come outsider
sin dai primi incontri, migliorando man
mano e terminando con un'efficienza
superiore al 50%. caso unico in tutto il
Torneo di quest'anno; ben distanziati
ma comunque superiori al 40% nem-
plt.r e colossus.r,
lontanissimi tutti
gli altri.
Il girone di ripe¬
scaggio ha visto il
predominio
costante di fla-
sh5.r, proveniente
dall'ottavo posto
del primo girone,
con una serie con¬
vulsa di scavalca¬
menti nelle posi¬
zioni immediata¬
mente restrostan-
ti. Ma si sa. il ripe¬
scaggio serve solo
da ammortizzatore
statistico e difficil¬
mente aggiunge
molto al resto del
Torneo.
Eccoci quindi giun¬
ti alla finale che si
preannunciava ca¬
ratterizzata soprat¬
tutto dallo scontro
*
220
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Ripescaggio Nov. 1997
Pos Robot
Giocati
Vinti
Nulli
Persi
Vinti %
Nulli % Persi %
Punti
Eff.%
1 flash5 r
4 576
2 051
91
2 434
44.8%
2,0%
53.2%
6 244
45,5%
2 andrea97 r
4 576
1 635
714
2 227
35,7%
15,6%
48.7%
5619
40,9%
3 jedi r
4 576
1 842
74
2 660
40.3%
1.6%
58.1%
5 600
40,8%
4 carlo97 r
4 576
1 336
738
2 502
29,2%
16,1%
54.7%
4 746
34.6%
5 me-1 lOc r
4 576
1 300
586
2 690
28.4%
12,8%
58,8%
4 486
32,7%
6 gevbass2 r
4 576
848
697
3 031
18,5%
15.2%
66.2%
3 241
23,6%
7 paperone r
4 576
912
4
3 660
19,9%
0.1%
80.0%
2 740
20,0%
8 pippo97 r
4 576
758
39
3 779
16,6%
0,9%
82,6%
2 313
16,8%
9 robivinf r
4 576
723
32
3 821
15,8%
0.7%
83.5%
2 201
16,0%
10 diablo3(
4 576
672
161
3 743
14,7%
3,5%
81,8%
2 177
15,9%
11 belva r
4 576
394
956
3 226
8,6%
20.9%
70,5%
2 138
15,6%
12 goiem2r
4.576
535
54
3 987
11,7%
1,2%
87.1%
1 659
12,1%
13 raidS r
4 576
390
68
4 118
8,5%
1.5%
90.0%
1 238
9.0%
14 clccio r
4 576
166
727
3 683
3,6%
15,9%
80.5%
1 225
8,9%
4 576
969
353
3254
21,2%
7,7%
71,1%
3259
23,7%
Pos Robot
Giocati
Vinti
Nulli
Persi
Vinti %
Nulli % Persi %
Punti
EfT.%
1 diabolikr
8 855
4 102
447
4 306
46.3%
5,0%
48,8%
12 753
48,0%
2 ncmplt r
8 855
3 594
344
4917
40,6%
3.9%
55,5%
11 126
41.9%
3 colossus r
8 855
3 259
540
5 056
36,8%
6,1%
57.1%
10317
38,8%
4 arale r
8 855
3 367
10
5 478
38.0%
0.1%
61.9%
10 111
38.1%
5 fable r
8 855
2 934
720
5 201
33,1%
8.1%
58,7%
8 522
35,8%
6 trilli r
8 855
3 042
37
5 776
34.4%
0.4%
65.2%
9 163
34.5%
7 gundam r
8 855
2 957
24
5 874
33,4%
0,3%
66,3%
8 895
33,5%
8 1&1 r
8 855
2 750
98
6 007
31,1%
1.1%
67.8%
8 348
31,4%
9 hal9000 r
8 855
2717
84
6 054
30.7%
0,9%
68,4%
8 235
31,0%
10 rudolf_2 r
8 855
2 502
303
6 050
28.3%
3.4%
68.3%
7 809
29.4%
11 ail r
8 855
2 340
194
6 321
26.4%
2.2%
71.4%
7 214
27.2%
12 andrea97 r
8855
1 935
685
6 235
21,9%
7.7%
70,4%
6 490
24.4%
13 fya r
8 855
2 086
6
6 763
23,6%
0,1%
76,4%
6 264
23.6%
14 flash5 r
8 855
1 608
27
7 220
18,2%
0.3%
81,5%
4 851
18.3%
15 abyssr
8 855
1 550
113
7 192
17,5%
1.3%
81.2%
4 763
17.9%
16 me-1 lOc r
8 855
1427
478
6 950
16.1%
5.4%
78,5%
4 759
17,9%
17 drago6 r
8 855
1 561
9
7 285
17.6%
0.1%
82.3%
4 692
17.7%
18 jedi r
8 855
1 546
50
7 259
17,5%
0,6%
82,0%
4 688
17,6%
19 carlo97 r
8 855
1 228
396
7 231
13.9%
4.5%
81,7%
4 080
15,4%
20 pippo97 r
8 855
1 046
60
7 749
11.8%
0,7%
87.5%
3 198
12.0%
21 robivinfr
8 855
948
31
7 876
10.7%
0,4%
88.9%
2 875
10.8%
22 gevbass2 r
8 855
630
352
7 873
7.1%
4.0%
88.9%
2 242
8.4%
23 diablo3 r
8 855
617
112
8 126
7,0%
1,3%
91,8%
1 963
7,4%
24 paperone r
8 855
432
2
8421
4,9%
0.0%
95.1%
1 298
4.9%
8 855
2 091
213
6551
23,6%
2.4%
74,0%
6 486
24,4%
fra i tre primi classificati del secondo
girone, almeno in apparenza ben supe¬
riori ai tre omologhi del primo girone E
cosi in effetti è stato: nonostante una
falsa partenza di colossus.r che nelle
primissime fasi si trovava attorno alla
sesta posizione, ed un buon inizio di
gundam.r, ben presto si delincava
quello che sarebbe stato il leitmotiv di
tutto il girone: la lotta fra diabolik.r e
ncmplt.r per il gradino più alto del
podio, col corollario del duello tra
colossus.r e arale.r per la terza posi¬
zione. Vari scavalcamenti caratterizza¬
vano la prima parte della gara: ad un
certo momento diabolik.r scendeva
addirittura al secondo posto cedendo
(ma per poco) il passo a ncmplt.r, il
quale però dopo poco crollava al terzo
posto lasciando la seconda piazza nien¬
temeno che ad un colossus.r in
momento magico. Circa venti ore
dopo, alla boa della metà gara, la situa¬
zione era tuttavia pressoché stabilizza¬
ta sia in testa che in coda alla classifi¬
ca: solo le posizioni centrali sussultava¬
no ancora in cerca di un definitivo
assestamento.
Il verdetto finale giungeva cosi più
che previsto: primo diabolik.r. secon¬
do ncmplt.r, terzo colossus.r, confi¬
gurazione che da alcune ore ripeteva
quella con cui si era chiuso il secondo
girone Al quarto posto terminava a
sorpresa arale.r. quarto anche nel suo
girone (il primo), che si è cosi preso
una rivincita su quei robot che in quali¬
ficazione lo avevano superato conqui¬
stando il podio; dietro a lui, solo in
quinta posizione, quel fable.r che
aveva invece vinto il girone.
Molto ridimensionate comunque le
efficienze esibite da tutti i concorrenti
nella finale, con diabolik.r tornato
sotto il 50% e gli altri piuttosto distan¬
ti. Altre considerazioni potete farle da
soli esaminando i soliti grafici che
meglio di molte parole illustrano la
situazione delle efficienze nel girone
finale.
Il vincitore
Ed eccoci giunti al momento della
presentazione del vincitore, che ricor¬
do essere il veterano Daniele Nuzzo di
Roma Da notare che Daniele aveva
scelto come campione l'altro suo
robot, abyss.r, che invece si è piazzato
solo quindicesimo in finale! Ma sentia¬
mo cosa ha da dirci Daniele riguardo la
sua esperienza crobotica:
Ciao a tutti.
Sono uno studente di Scienze
dell'Informazione iscritto all‘università
"La Sapienza' di Roma; ovviamente
sono appassionato di programmazione
e mi interessano, in generale, tutti i
giochi in cui ci si possa confrontare in
un sano ambiente di competizione; in
particolare mi piacciono anche gli scac¬
chi e gli sport in genere.
Ho potuto seguire il Tomeo in diretta
sul Web e la prima cosa che mi ha sor¬
preso è stata la differenza di efficienza
tra i due Crobots che avevo presenta¬
to, diabolik.r e abyss.r: analizzando i
sorgenti dei concorrenti mi sono accor¬
to che ben 5 Crobots utilizzavano di
preferenza l'angolo sud-est dell'arena
lanche abyss.r), e ciò li ha fortemente
penalizzati: diabolik.r IH nome è tratto
dal celebre fumetto, non vuole mette¬
re paura a nessuno!) invece utilizza
l'angolo opposto ed è l'unico Crobot a
farlo: un bel colpo di fortuna!
La scelta degli angoli ad est è dovuta
principalmente all'intenzione di sfrutta¬
re il bug sulla scansione a 0 gradi: que¬
sto errore può falsare non solo gli
incontri, ma addirittura l'intero tor¬
neo???
Mi ha colpito, inoltre, il basso nume¬
ro di partecipanti, penso che ciò sia
dovuto alla limitazione nelle dimensioni
dei sorgenti (1000 istruzioni compilate
sono troppo poche per sviluppare
Crobots più competitivi di quelli attuali,
ciò scoraggia gli autori che si sentono
inoltre limitati in quanto a creatività)
Spero che qualcuno possa mettere a
disposizione una versione corretta e
aggiornata del programma, si potreb¬
be, per esempio, rendere disponibile
su MC-link il sorgente di Crobots, in
maniera tale che chiunque possa parti¬
re dal codice originale e modificarlo.
Nella finale diabolik.r è stato in testa
nettamente per tutta la durata del giro¬
ne eccetto che nelle primissime fasi,
dopo l'1 % (200 incontri su 10626) dia¬
boli kr aveva il 48.9% di efficienza con¬
tro il 48.6% di ncmplt.r: ammetto che
ho temuto una rimonta (vedi tox.r con¬
tro b52 r due anni fa.. ), ma dopo il 5%
(600 incontri) la situazione era netta-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
221
Intelligiochi
7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer
Finale - Efficienza
Potatori* in dattilici
7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer
Finale - Esili
1 3 3 4 5 8 7 8 9101112131418161718197031223324
Potlsonc In classifica
7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer
Differenza fra qualificazioni e finale
mente cambiata,
infatti diabolik.r
era al 48.0%
mentre ncmplt.r al
41.6% e veniva
momentaneamen¬
te scavalcato da
colossus.r con il
42.2% di efficien¬
za; al 18% (2000
incontri) però dia¬
bolik.r era al
50. 0 % m e otre
ncmplt.r al 40.8%,
e la conclusione...
la sappiamo tutti.
Ecco ora la descri¬
zione di diabolik.r
Inizialmente il
robot si reca nel¬
l'angolo m alto a
sinistra dell'arena;
quindi guarda in
direzione dei due
angoli adiacenti e
si comporta nel
seguente modo
- se in basso non
c'è nessuno, allora
si dirige verso sud
lungo il bordo del¬
l’arena fino a rag¬
giungere circa la
metà del lato e
quindi torna indie¬
tro;
- altrimenti se a
destra non c'è
nessuno, allora .«>
dirige verso est
lungo il bordo del¬
l'arena fino a rag¬
giungere circa la
metà del lato e
quindi torna indie¬
tro;
- altrimenti sceglie
come direzione
quella in cui avvi¬
sta il nemico più
vicino.
Circa a metà del
match e poco pri¬
ma della fine con¬
trolla se è rimasto
un solo avversario;
in tal caso, dopo
aver controllato i
propri danni decide
se attaccarlo (se
non attacca conti¬
nua il suo movi¬
mento oscillatorio
lungo il perimetro
di gioco).
La routine di attac¬
co prevede un movimento a forma di
rombo i cui vertici sono le metà dei
quattro lati dell'arena, in questo modo
riesce a coprire tutto il campo di batta¬
glia in poco tempo e rende la vita diffi¬
cile ai nemici che si nascondono negli
angoli Vengono utilizzate due routine
di fuoco, entrambe in movimento (il
robot non sta mai fermoHI): una è
derivata da quella di tox.r, mentre l'al¬
tra è molto più semplice, ma efficace
contro i robot che utilizzano oscillazioni
brevi La scelta di quale utilizzare è
legata al controllo del proprio movi¬
mento ed alla distanza dell'avversario.
A parte queste considerazioni volevo
dire che sono contentissimo per la vit¬
toria del Torneo; ringrazio inoltre
Corrado per la possibilità di poter scri¬
vere queste righe. Un saluto particola¬
re a Salva, alla mia famiglia, a parenti,
amici e a tutti gli appassionati di
Crobots. All'anno prossimo...
Daniele Nuzzo
Bene Mi resta solo da aggiungere
che Daniele ha scelto come premio
l'abbonamento annuale a MCmicro¬
computer, che dunque gli arriverà a
casa (poste permettendo ) dal prossi¬
mo mese di gennaio. Ancora compli¬
menti, dunque, e... appuntamento al
prossimo Torneo.
Conclusioni
E siamo giunti ai termine dello spa¬
zio concesso al Torneo di Crobots
Naturalmente ringrazio tutti coloro
che hanno dato vita ancora una volta
ad un Torneo vivo ed interessante, invi¬
tandoli se vogliono a partecipare anche
al prossimo; e ringrazio anche voi che
leggete e che da tanti anni supportate
Crobots con la vostra attenzione
E in conclusione una... comunicazio¬
ne di servizio: vi ricorderete forse che il
buon Tom Poindexter, autore di CRO¬
BOTS nel lontanissimo 1985, mi aveva
annunciato l’anno scorso la sua inten¬
zione di mettersi a sviluppare una
nuova versione del gioco, più ricca ed
al passo coi tempi; purtroppo, come
nelle migliori tradizioni del software,
alla dichiarazione d'intenti non ha fatto
seguito alcuna reale implementazione
Anche lui, come noi. può ovviamente
dedicare ai giochi solo il suo poco
tempo libero, Naturalmente vi terrò
informati.
Per ora abbiate i miei migliori auguri
di buone feste e felice anno nuovo.
Noi ci risentiamo, come al solito, fra un
mese.
«e
222
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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a cura di Corrado Giustozzi
Motori non stop
Trattandosi di Internet, certo, viene da pensare ai motori di ricerca,
ma credo che di essi sia inutile parlare: li conoscerete tutti, e ne
avrete sicuramente apprezzato le caratteristiche. Ad essi potremo
forse, un giorno, dedicare una di queste
puntate; invece vediamo cosa riusciamo a
trovare di simpatico e interessante sui
motori "veri", quelli che fanno muovere le
automobili che poi, se belle e fiammanti,
fanno muovere anche le donne, con buona
pace delle femministe!
di Raffaello De Masi
» me ld »i lUem Bookmét kt Opiiont Oifttofy ,3 B-'
t—: Slf OffUtl d#t 24 MtW «M MW» - HI
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Si
•
pU MANS ' 997
LA LEGENDE S'ECRIT SOUS
VOS YEUX
24 Heuros du Mani 96
Trovare notizie sulle automobili non è
certo difficile; molte home page dei mo¬
tori offrono, tra le loro opzioni di visua¬
lizzazione in default, la categoria auto. I
siti di pressoché tutte le case automobi¬
listiche sono facilmente raggiungibili
senza difficoltà, salvo poi distinguere tra
quelli piuttosto banali e altri che offro¬
no, a chi viaggia a combustione interna,
informazioni tecniche e storiche, aned¬
dotica, curiosità. Certo studiare tutto il
sito della General Motors, della Renault
e della nostrana Fiat può richiedere an¬
che un pomeriggio, ma vi consiglio di
dare un'occhiata anche a siti non pro¬
prio noti, che vi porteranno in baie del
mare magnum piacevoli e interessanti.
Ad esempio, il sito della Mazda offre
notizie davvero interessanti sull'unico
motore Wankel al mondo, un birotore
montato sulla sua RX7 ( htto://www.
mazdausa.com/rx7.htm ). l'auto è uscita
di produzione un paio d'anni fa, subito
dopo l'acquisizione della marca giappo¬
nese da parte della Ford; economie di
mercato e costi elevatissimi hanno im¬
mediatamente decretato la morte di
questo insolito modello e del suo sofi¬
sticatissimo motore. Se vi interessa
sbrigatevi, probabilmente la pagina spa¬
rirà tra poco.
Visto che siamo in atmosfera di otta¬
ni. conviene fare una puntatine nell'O¬
limpo dei motori da formula: le maggiori
case sono tutte raggiungibili usando il
nome diretto, ma vi consigliamo di dare
un'occhiata a http://www.fi -Online
com: si tratta di una rivista on line, con
foto di grande suggestione e qualità, e
la cosa più simpatica è che i piloti, i di¬
rettori di corsa, i manager, sono ripresi
sovente in altri ambienti e atteggiamen¬
ti, lontano dalla grande arena della for¬
mula 1 o delle corse di durata. A propo¬
sito di corse di durata, è molto ben fatto
il sito dedicato a Le Mans ( htto://wwvv
24h-le-mans.com/ ). dove ancora si svol¬
ge la indimenticabile corsa di 24 ore,
oggi un po' appannata, ma regina delle
gare automobilistiche fino alla fine degli
anni '70, quando Ferrari e Ford si dava¬
no battaglia sul filo di lana e la corsa si
decideva all’ultimo minuto dopo una
giornata di piede a tavoletta. Allora vin¬
cere a questa corsa dava immediata¬
mente il crisma del campione, molto di
più che se si fosse vinto a Indianapolis,
a Monza o Montecarlo; e vi si davano
battaglia senza tregua nomi come
Parkes, Rindt. Hill (padre del Damon
odierno), Bonmer, Surtees, Bandim (per
anni primo pilota della Ferrari, fino alla
tragica scomparsa a Montecarlo). Con¬
siderato che siete in quinta e sul rettili¬
neo di Hinodière, dove le Jaguar vincitri¬
ci dell’edizione di tre anni fa raggiun¬
gevano la velocità di 400 km/h, volate
oltre Atlantico, ad Indianapolis (htto:
1//WWW theautochannel.com/news/eventsi
indv500 97/ ): il sito è ricchissimo (in
qualche pagina ci sono più di una cin¬
quantina di link diversi; è prevista anche
un'area di chat), e, della edizione di que¬
st'anno, vengono forniti i risultati parzia¬
li, giro per giro; di qui potete raggiunge¬
re tutte le altre gare della serie, com¬
presa quella molto affascinante e segui¬
ta di Laguna Seca.
Ma ritengo che questa rubrica, ben
oltre i siti ufficiali o, per così dire ovvi,
abbia il compio di segnalare cose curio¬
se, sul tema, un poco più difficili da cer¬
care. Ad esempio, volete dare un'oc¬
chiata a riviste che non si acquistano
proprio nell'edicola sotto casa? Siete
serviti! Se siete fortunati (purtroppo il
collegamento non è né facile, né sicuro)
potete dare una scorsa ai due più im¬
portanti periodici automobilistici pubbli¬
cati in Russia. Li trovate agli indirizzi
224
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Avvisi ai Naviganti
hnp.//gyt9p!'pl-.a)jip,ru/1 httpV/193,
124.253 2 /k p|gso 5/ e ne esiste sia la
versione in cirillico (se siete padroni del¬
la madre lingua) che quella in inglese; le
notizie che troverete fanno un po' sorri¬
dere, ma tant'è; giusto per raccontare
una chicca, nell'edizione di giugno di
Autopilot (non è un refuso, l'indirizzo è
proprio avtopilot) c'è un articolo dedica¬
to a come riparare in casa i pianali forati
dalla ruggine passante; in un'edizione
precedente c'era un redattore che inse¬
gnava a eseguire la convergenza con
metodo fai-da-te e a riparare le gomme
tubeless. Su un numero di Koleso viene
illustrata la tecnica di smontaggio e puli¬
zia del bruciatore ad alcool montato sul¬
la Ziguli - tutte le macchine russe pos¬
siedono infatti un impianto di riscalda¬
mento separato dal motore, visto che
quest'ultimo non sarebbe sufficiente
per le temperature polari delle più ele¬
vate latitudini.
Vi piace pasticciare sulla vostra mac¬
china illudendovi di trasformarla in una
Bugatti con qualche particolare non di
serie o con qualche ricambio miracolo¬
so? La SplitFire ( http://www.splitfire.
com/ l offre candele d'accensione con
elettrodi di platino (per la verità è solo
una piastrina riportata), che durano pra¬
ticamente tutta la vita dell'auto stessa,
Per la verità non si tratta di una novità in
assoluto; candele
del genere vengono
da un po' di tempo
utilizzate su alcuni
modelli di motori in
cui sono pratica-
mente inaccessibili
(come il V8 della Vi-
per e la Sedan della
Cadillac; comunque
l'Alfa Romeo, senza
tanti strombazza-
menti, le monta di
serie sui suoi mo¬
delli Quadrifoglio
Oro), ma nessuna
grande marca si so¬
gnerebbe di com¬
mercializzarle, a
qualunque prezzo. Il
sito offre una facile
guida in linea per la
scelta in base al
modello e. per
qualche bigliettone
verde di medio ta¬
glio, potete inserire
un metallo nobilis¬
simo nelle vostre
camere di scoppio.
Non conoscete ancora come è nato il
"Bibendum"? Beh, se neppure sapete
cosa è (Bib è l'ometto "gommoso" sim¬
bolo della Mich elin), andate a http;//
Iwww.michelm.til dove non solo ne tro¬
verete la storia, ma anche un giochino
in linea in cui il panciuto omino parteci¬
pa. I siti delle case costruttrici di pneu¬
matici sono tutte abbastanza inte¬
ressanti, ma quello della Pirelli
I http://www.Dire! li. comi merita un'oc¬
chiata particolare per potervi osservare
lo splendido calendario, costoso e quasi
del tutto introvabile in commercio; per
rifarci gli occhi possiamo guardarci con
calma anche la pubblicità del P5000
Drago e le splendide forme di Marie-Jo
Perec, primatista mondiale con fisico da
pin-up, che poi sarebbe la ragazza che
corre sulla lava ardente e solca mari
tempestosi (si può scaricare l'intero fil¬
mato. e goderselo in santa pace).
Ma la perla della collezione di questo
articolo è senz'altro il museo Fisogni
l. h .ttB;yiyy w w^ b ^.sneX.a? m ZMy.^by/ i )| si
tratta di un sito illustrante, non lo imma¬
ginereste mai, forse l'unico museo al
mondo della "stazione di servizio"; già,
proprio quella, dove facciamo benzina
ogni giorno. Fisogni, un imprenditore
nel campo della distribuzione gas, rac¬
conta, nella sua storia, di aver comincia¬
to da ragazzo, vedendo in una cava ab¬
bandonata una vecchia pompa carbu¬
rante semidistrutta. La caricò su un ca¬
mion e se la portò nel cortile di casa
sua (immagino la madre!) dove la re¬
staurò pazientemente. Oggi il museo,
che è ospitato in un'ala della industria di
cui Fisogni è titolare, accoglie migliaia e
migliaia di pezzi, dalle colonnine alle lat¬
tine d'olio, ai gadget, agli autoadesivi, ai
manuali di manutenzione, e cosi via. Vi¬
sitare il sito significa fare un tuffo nel
passato entusiasmante, e le persone
con qualche capello bianco ritroveranno
nomi e stemmi perduti nella memoria,
come i carburanti e i lubrificanti Energol,
Aquiloil o Caltex, le colonnine Shell con
la conchiglia gialla di vetro alla punta, gli
adesivi tondi che, una volta, servivano
ad attaccare al parabrezza il bollo di cir¬
colazione.
E cosi eccoci ritornati a casa, anzi ”at
home", con ancora nelle narici l'odore
pungente del metanolo delle piste più
infuocate del mondo. Ma mi raccoman¬
do, la macchina, utilizziamola con pru¬
denza; se stasera uscite e siete con una
ragazza, perché non andare tranquilla¬
ment e a prendere un "cyberp elato"?
Ecco, httpV/www.benierrvxonf è quello
che fa per voi; vi troverete un sito che
mette in palio, per chi semplicemente
invia la sua e-mail, una fornitura a vita di
ice cream. Assaggiare per crederei
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
225
Frael Leonhard II Generation
In un tower tanto
imponente nelle dimensioni quanto
'semplice' nella realizzazione del ca¬
blaggio che ne caratterizza l'insieme,
abbiamo avuto il piacere, e l'emozione,
di trovarvi concentrata la massima po¬
tenza elaborativa attualmente applicabi¬
le in un sistema personale.
Aliinterno del Frael Leonhard trovano
difatti posto: un Pentium II a 300 MHz,
una scheda grafica su connessione
AGP, un controller Ultra Wide SCSI,
della velocissima RAM a moduli DIMM,
un CD-ROM da 24X ed un hard disk
SCSI ad alta velocità ed alta capacità.
Tale insieme di potenza e novità più
che una prova meriterebbe un'introdu¬
zione teorica a livello di caratteristiche
e vantaggi all'uso.
Cercheremo di fare sia l'una che l'al¬
tra.
Dal punto di vista delle caratteristi¬
che generali il Frael Leonhard II Gene¬
ration arrivato a noi per questa prova è
configurato intorno all'ultima imple¬
mentazione Intel Pentium II a 300
MHz. con 64 Mbyte di RAM, hard disk
IBM SCSI da 4.5 Gbyte, scheda grafica
Asus 3D-Explorer V3000 in standard
AGP. host-SCSI DA-2100 sempre di
Asus e CD-ROM drive Creative 24X. Il
tutto è assemblato sulla recente main-
board Asus P2L97 nella quale è ovvia¬
mente implementato il controllo del
bus grafico AGP tramite l’assunzione di
un nuovo chip-set
Completano la configurazione un mo¬
nitor Sony Multiscan lOOsf da 15", una
tastiera dalle buone caratteristiche di
digitazione, il Pilot Mouse di Logitech
ed il modem esterno Leonardo 56K del¬
la Digicom.
A governare il sistema è quindi posto
Windows NT 4.0 aggiornato al Service
Pack 3.0. A corredo infine, oltre ai ma¬
nuali e i CD-ROM degli apparati di siste¬
ma. sono forniti un abbonamento ad In¬
ternet (tramite il providering della stes¬
sa Frael) e, nei sistemi dotati di scheda
audio (quello in prova ne è privo), due
casse amplificate di buona qualità.
226
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Frael Leonhard II Generation
Frael Leonhard
Il Generation
Produttore e distributore:
Frael
Via del Roselo, 50 Vallma
50010 Bagno a Ripoli (FI)
Tel. 055 - 696476
Fax 055 - 696289
Vista esterna
La torre, che a sistema installato si
erge sul banco di prova, mette bene in
evidenza la disponibilità di sei vani da
5,25' e due da 3,5". Nella configurazio¬
ne fornitaci per questa prova ne sono
occupati solo uno da 5,25" (dal CD¬
ROM) ed uno da 3,5” (dal floppy disk
drive). Gli altri vani liberi sono a disposi¬
zione dell'utilizzatore che certamente
troverà positiva questa espandibili
piuttosto marcata. Capace di governare
le periferiche attraverso l'eccellente
controller SCSI presente a sistema, il
Frael è difatti già pronto per essere up-
gradato con ogni genere di periferica re¬
lativa a tale standard (unità removibili
Jaz, CD-Recorder, magneto-ottici in ge¬
nere, ecc.).
Sotto al floppy disk drive, accanto al
quale sporge il tasto di accensione, la
torre prova pure ad ingentilire la forma
piuttosto spartana del frontale con una
lieve sporgenza, tra le cui linee esteti¬
che è posta una scanalatura più marca¬
ta dalla quale s'intravedono i led di rile¬
vamento dell'accensione del sistema,
dell'attività dell'host e il piccolo tasto
del reset,
A completare l'aspetto esteriore del
Leonhard è presente una base in plasti¬
ca sulla quale è possibile incastrare la
torre dandole maggiore stabilità. Una
volta applicata tale base il Frael aumen¬
ta ulteriormente la sua altezza ed assu¬
me un aspetto finale piuttosto impo¬
nente. Vistene le dimensioni (la torre
supera di una volta e mezzo l'altezza del
Prezzo UVA esclusili:
Frael Leonhard II Generation L. 5.549,000
Scheda audio opzionale
Creative Sound Blaster AWE 64 STD LI 48.000
monitor Sony che l'accompagna) si po¬
trebbe pensare ad un cabinet piuttosto
pesante e di difficile riposizionamento.
Al contrario, grazie soprattutto alla di¬
stribuzione dei vari componenti (le me¬
morie di massa e l'alimentatore nella
parte superiore, scheda madre, VGA e
controller SCSI in quella inferiore) il
Frael Leonhard è facilmente riposiziona-
bile.
Neanche l'apertura del cabinet pre¬
senta difficoltà di sorta. In realtà la torre
è costruita in modo da essere accessi¬
bile all'interno rimuovendo due pannelli
laterali in alluminio, che sono fissati allo
chassis (nel quale s'incorporano fronta¬
le e pannello posteriore) per mezzo di
quattro semplici viti. I due pannelli si
bloccano più saldamente allo chassis
per mezzo di una serie di ganci presenti
sia sul lato superiore che su quello infe¬
riore. La loro rimozione è assolutamen¬
te rapida e semplice. L'unica difficoltà
potrebbe sorgere al momento di richiu¬
dere i pannelli, badando a far entrare
tutti i ganci metallici nei fori orizzontali
che corrono lungo tutta la cornice dello
chassis. Ma, sinceramente, ci sembra
una preoccupazione risibile.
Dal frontale al retro l'aspetto del
tower da esteriore si trasforma in fun¬
zionale e difatti, tra la serie delle lamelle
presenti (una per ciascuna slot a dispo¬
sizione) troviamo le connessioni d'In-
put/Output per l'interfacciamento ester¬
no alla SCSI, l'uscita VGA e, allineate in
standard ATX, le porte per il mouse e la
tastiera, le due USB a disposizione, la
parallela e le due seriali.
Il monitor
Il monitor che abbiamo ricevuto insie¬
me al Frael Leonhard è un Sony Multi-
scan lOOsf dotato di un cinescopio Tri¬
nitron da 15" di buona qualità e dal desi¬
gn lineare, che si caratterizza nel pan¬
nello di controllo che si estende e spor¬
ge rispetto alla cornice, in basso a de¬
stra.
La caratteristica principale del Sony
Multiscan lOOsf è senz'altro nel pitch di
0,25 (quando solitamente s'incontrano
monitor sempre attestati intorno allo
0,28). La ridotta griglia di apertura che
ne deriva permette una tra le più eleva¬
te qualità d'immagine possibili.
Un'altra delle caratteristiche peculiari
del Multiscan lOOsf è la disponibilità dei
modi preimpostati di visualizzazione. Ta¬
li modi consentono la selezione di pre¬
set che combina la risoluzione, le fre-
Lmee mollo semplici, robustezza di costruzione e buona Iseppure rumorosaI digitazione.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
227
Frael Leonhard II Generation
quenze orizzontale/verticale ed il modo
grafico VGA da far assumere all'unità di
lavoro. Dal punto di vista numerico, tali
preset vanno da un valore minimo di ri¬
soluzione pari a 640x480 dot (per 60 Hz
di refresh verticale) del modo VGA, al
massimo raggiungibile di 1280x1024
dot (sempre a 60 Hz) del modo VESA.
Al contrario la massima frequenza di re¬
fresh a cui il Multiscan lOOsf può opera¬
re è pari a 85 Hz ed è raggiunta a
1024x768 dot. Tali valori vengono auto¬
maticamente rilevati dal monitor (che
tra l'altro è di tipo Plug&Play) ad ogni
cambio di risoluzione imposto, in am¬
biente Windows 95/NT, a livello di Con¬
trol Panel. Al riavvio del sistema, il Mul-
tiscan 10Osf si adatterà automaticamen¬
te alla nuova risoluzione assegnando il
ciclo di refresh più adeguato.
Dal punto di vista delle regolazioni
manuali, sempre sul pannello di control¬
lo del monitor sono a disposizione del¬
l’utente i controlli relativi alla luminosità,
contrasto, centratura, dimensione, rota¬
zione e distorsione delle immagini a vi¬
deo. Tali controlli sono tutti attivabili tra¬
mite la selezione dei bottoni posti sotto
l'incavatura a sinistra del pannello fron¬
tale e, per spostamenti e riposiziona¬
menti. tramite i bottoni direzionali posti
invece nella parte in rilievo presente
sulla destra accanto al bottone di accen¬
sione
Tutte le regolazioni, ovviamente, so¬
no controllabili direttamente sul monitor
grazie all'adozione ormai standard del
metodo OSD (On Screen Display)
Vista interna
Tolte le viti di uno dei pannelli laterali
(frontalmente alla vista posteriore il pan¬
nello di destra) e liberati i ganci che pe¬
netrano nello chassis, recliniamo il cabi¬
net sul fianco ancora impannellato e ci
affacciamo a visitare l'interno del PC in
prova. Sul lato sinistro, spostato verso
la parte posteriore, c’è il blocco di ali¬
mentazione (un power supply Zeck da
250 watt piuttosto rumoroso!) di segui¬
to al quale scorrono il CD-ROM drive
(un 24X della Creative), quindi il floppy
disk e, sotto a questo, l'Hard Disk SCSI.
Spostandoci verso destra (a distanze
"siderali" rispetto ai nostri, stipatissimi
mini-tower) eccoci finalmente nella zo¬
na riservata alla mainboard sulla quale
sono rispettivamente innestate la car¬
tuccia SEC del Pentium-ll, la scheda
grafica (nello slot AGP) e l'interfaccia
SCSI.
Ad un primo sguardo d'insieme, si
nota l'ampia disponibilità di spazio nel
quale, vista la bassissima densità dei
componenti, il sistema sembra quasi di¬
sperdersi. In realtà siamo di fronte ad
una macchina ‘nuda e cruda" che sarò
l'utente finale a completare, facendo
aumentare la densità dei componenti fi¬
no ad arrivare a verificare che tanto spa¬
zio si dimostra ben dimensionato per la
configurazione del sistema che gli ne¬
cessita. Ripeto, stiamo parlando di una
macchina destinata ad un mercato chia¬
ramente verticale e che verrà rimpin¬
guata con periferiche e schede d'ogni
genere, solo dopo l'acquisto e a secon¬
da delle esigenze dell'utente.
Evidente quindi che i vari produttori
preparino le loro offerte basandole solo
sul sistema essenziale. Nel caso di
Frael, visto che nel Leonhard II non vi è
installata, dobbiamo ritenere che la
scheda audio è probabilmente conside¬
rata non "essenziale"
Per il resto siamo innanzi ad un con¬
centrato di notevole potenza e sicura¬
mente alla macchina che piu marca il
salto generazionale tra quelle fin qui te¬
state. Gli ultimi PC provati su queste
pagine erano tutti equipaggiati con CPU
(Intel, AMD o Cyrix quali che siano) da
"socket 7" e con quantitativi di RAM, ca¬
pacità di hard disk e prestazioni più o
meno allineate tra di loro, ma di gran
lunga inferiori a quelle che ci presenta il
Frael Leonhard II.
Il primo salto generazionale l'opera
ovviamente il Pentium II che è foriero di
molte novità. La più appariscente ed im¬
mediata è senz'altro rappresentata dal
cartridge che contiene il processore e la
cache di secondo livello. Tale cartridge,
chiamato SEC (Single Edge Contact) va
innestato su di una slot dedicata (Slot-1)
e rappresenta un taglio netto con il
"passato": per utilizzare un Pentium II
vanno inevitabilmente progettate delle
nuove schede. Di fatto ciò significa l'ab¬
bandono traumatico dei socket 7 e 8 e il
dubbio di molti costruttori se continuare
a produrre, a pieno regime o meno, le
precedenti versioni di schede-madri
(ammesso che AMD e Cyrix siano d'ac¬
cordo, cosa che non ci pare proprio al
momento!).
Senza divagare troppo, la seconda no¬
vità portata dal Pentium II riguarda ov¬
viamente il clock come velocità pura:
300 MHz è un limite finalmente rag¬
giunto e che presto verrò superato e
doppiato. Proprio per le modifiche strut¬
turali apportate e al tipo di supporto (la
CPU con la cache esterna comprese in
228
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Frael Leonhard II Generation
un cartridge) e al relativo bus di connes¬
sione alla scheda madre (lo Slot-1) sem¬
bra che per Intel sarà molto più facile
produrre CPU sempre piu potenti e
sempre più rapidamente. Già più di una
"news" è la notizia della prossima dispo¬
nibilità (entro i primi mesi del '98) di un
Pentium II da 400 MHz ed a seguire da
600 MHz.
La terza novità è poi rappresentata
dalla nuova configurazione di lavoro im¬
posta alla cache. Per ciò che concerne
quella di 1° livello, interna al processo¬
re, questa sale a 32 Kbyte e viene ripar¬
tita in 16 Kbyte per le istruzioni e 16
Kbyte per i dati. A sua volta la cache di
secondo livello subisce un originale die¬
tro-front: inglobata dal Pentium Pro e
fatta da questo funzionare alla sua stes¬
sa velocità di clock, nel Pentium II, i 512
Kbyte di secondo livello vengono posi¬
zionati fuori dal processore, inglobati
con questo nel cartridge e fatti cioccare
solo alla metà della CPU.
Infine va ovviamente considerata l'im-
plementazione della tecnologia MMX
che ora, fatto salvo il 'pensionando”
Pentium Pro, è estesa su tutte le offer¬
te Pentium di Intel.
Un processore siffatto è indubbia¬
mente pronto per far volare il sistema
che lo ospita. Ad una condizione però:
che gli vengano irrinunciabilmente con¬
catenate delle periferiche di base (vedi
controller dischi, scheda grafica e so¬
prattutto RAM) più efficienti. In tal ma¬
niera si eviteranno i famigerati colli di
bottiglia che altrimenti frustrerebbero le
potenzialità del sistema.
Di conseguenza a ciò, con il Pentium
Il si deve cominciare a parlare di più ve¬
loci e duttili controller SCSI Ultra-Wide
in luogo del normale EIDE-controller Di
un sistema di caricamento dei dati gra¬
fici più rapido e capace (come appunto
l'AGP) che non quello attuale gestito
dalle schede grafiche in standard PCI.
Di una qualità di RAM superiore, più ra¬
pida (SDRAM su DIMM) e dal taglio già
elevato di base (64 Mbyte). E 1 dall'as¬
sunzione o meno di tali componenti di
base che si ricava l'equilibrio necessa¬
rio per poter sfruttare (e non più fru¬
strare) un sistema Pentium II. Il Frael
Leonhard II tale equilibrio effettivamen¬
te lo raggiunge adottando periferiche
che ben soddisfano le condizioni appe¬
na elencate.
Continuando nel nostro excursus la
prima conferma ci viene dall'ottimo
hard disk IBM DCHS che oltre a garanti¬
re la capacità di 4,5 Gbyte è in grado di
offrire un tempo medio di accesso di
circa 7,5 ms.
Strettamente connesso al discorso
dell'hard disk è chiaramente quello
Vista interna. A macchina aperta ecco come appare l'assemblato Molto è lo spam a disposizione per mce-
stellare periferiche e schede d'espansione.
dell'utilizzo di un controller adeguato.
Nello specifico della prova il Leonhard II
è stato accoppiato all'altrettanto ottimo
DA-2100 di Asus, un controller capace
di operare in cinque diverse modalità:
quattro di tipo RAID (Stripmg, Mirroring
& Striping, Block Striping con parità,
Multiple Block Striping con parità distri¬
buita) ed una non-RAID (disk spanning)
per le operazioni a singolo drive e per la
virtualizzazione a singolo volume di tut¬
te le unità SCSI innestate nel sistema. I
device controllabili dal DA-2100 posso¬
no essere in numero massimo di otto,
ciascuno con il proprio RAID-mode as¬
segnato e con la possibilità di supporta¬
re fino ad otto partizioni interne. BIOS
e firmware, presenti su EEPROM, pos¬
sono essere facilmente upgradati. Nello
specifico il DA-2100 è governato nelle
performance da un funzionale i486DX2
a 66 MHz e da una cache pari ad 8
Mbyte (espandibili fino a 32) di RAM
che oltre a caricare il firmware è in gra¬
do di velocizzare a dovere le fasi di
scrittura/lettura.
Dalla zona delle memorie di massa e
relativo controller alla sezione grafica,
quello che va ora verificato è la presen¬
za di una scheda grafica veloce, capace
di bufferizzare il maggior numero di
informazioni prelevandole attraverso il
bus dati più ampio possibile. Al riguardo
la Frael dota il Leonhard II di una sche¬
da non più su bus PCI, bensì sfruttando
la nuova connessione denominata AGP
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
229
Frael teonhard II Generation
Primo piano sull'adattato¬
re grafico Asus in con¬
nessione AGP e il carat¬
teristico cartnOge del
Penlium-ll
Le specifiche d'interfacciamento AGP
(Accelerated Graphics Porti sono state
dettate e promosse da Intel nel tentati¬
vo di superare i limiti che il bus PCI (pur
ampio nei suoi 132 Mbyte al secondo di
banda passante) può opporre al passag¬
gio delle informazioni grafiche, specifi¬
camente per quelle di filmati video ed
animazioni in 3D che ormai tendono de¬
finitivamente al full-motion/full-screen.
Ma in pratica cos'è l'AGP? In parole
povere si tratta di una connessione di¬
retta tra la RAM di sistema (gestita in
questo caso dallo specifico controller
del chipset) e la scheda grafica innesta¬
ta nel connettore AGP In tal modo si
tende ad evitare i colli di bottiglia che
possono crearsi nel tragitto che attual¬
mente compiono le informazioni grafi¬
che. Partendo difatti dall'unità disco che
le contiene (da dove vengono prelevate
tramite l'intervento della CPU) le infor¬
mazioni grafiche vengono depositate
nella RAM dalla quale, tramite ovvia¬
mente il bus PCI, salgono finalmente al¬
la scheda grafica che provvede a buffe-
rizzarle. Tale tragitto, tutt'altro che diret¬
to. rallenta la visualizzazione.
Il far comunicare direttamente RAM e
scheda grafica sembrerebbe (come di
fatto è!) un passo avanti. In realtà al
momento attuale ci sono molti proble¬
mi, legati soprattutto alle prestazioni po¬
co efficienti dei driver software che
complicano non poco le cose. Di conse¬
guenza le schede AGP possono persino
risultare più lente delle equivalenti
schede in standard PCI
L'adattatore AGP
che il Leonhard II
monta, l'Asus AGP
3DexPlorer 3000, ci
ha dato solo in par¬
te la sensazione di
sfuggire ai limiti dei
driver software an¬
cora da perfeziona¬
re. Malgrado ciò la
velocità si è vista,
sia scorrendo dei video che varie anima¬
zioni 3D. In teoria la scheda è in grado
di superare i 255 punti nel 3D Winben-
ch ed erogare 128 bit di dati al secondo
sfruttando una banda passante estesa
fino all'incredibile valore di 1.6 Gbyte al
secondo. Nella pratica non ci sono ap¬
plicativi attualmente in grado di sfruttar¬
ne le specifiche (un po' com'è nel caso
delle estensioni MMX dei Pentium).
Per la cronaca si tratta comunque di
una scheda eccellente, pronta a supera¬
re di ben quattro volte la velocità di una
equivalente PCI e che svolge il grosso
delle sue performance avvalendosi del¬
l'acceleratore videografico Thompson
Riva 128 e con un frame buffer di 4
Mbyte di SGRAM. Il RAMDAC è taglia¬
to a 206 MHz.
Insomma, un mostro in attesa degli
applicativi giusti da stritolare.
Fin qui abbiamo parlato delle tre con¬
dizioni base su cui deve poggiare un si¬
stema Pentium II e tutte rispondono al¬
le esigenze manifestate. E' ovvio co¬
munque che tutto questo delicato ca¬
stello deve poggiare le sue fondamenta
su di una scheda madre aggiornata ed
affidabile.
A completare come in un trittico la
sequenza dei componenti Asus eccoci
allora a parlare della nuova mainboard di
Asus, la P2L97. Una scheda in standard
ATX ed aggiornata al nuovo chipset
440LX (detto anche AGPset) proprio per
supportare le specifiche della nuova
connessione grafica. Lo slot 1 che im¬
plementa è a sua volta in grado di sup¬
portare Pentium II con clock da 233 a
333 MHz, mentre la connessione AGP
è capace di funzionare a 66/133 MHz. A
seguire sono disponibili 5 slot PCI e 2
slot ISA. Un PCI ed un ISA sono condi¬
visi. Gli slot PCI sono controllati dal PCI-
set PIIX4.
Per quanto riguarda le porte di con¬
nessione esterna, oltre alle due seriali e
la parallela, ritroviamo anche le ormai
usuali USB e le PS/2 per mouse e ta¬
stiera.
Infine-uno sguardo alla RAM, disponi¬
bile nella misura di 64 Mbyte concentra¬
ti su due DIMM SDRAMM e con uno
slot ancora disponibile. L'espandibilità
massima della RAM è di 384 Mbyte
con DIMM da 128 Mbyte cadauno.
Conclusioni
Come workstation un sistema come
quello in prova può effettivamente
sfruttare tutta la scorta di potenza che
si ritrova A partire dai plus a livello di
cache che il Pentium II ha nei confronti
di tutti gli altri processori, per arrivare al¬
la potenza del RAID-controller SCSI che
monta.
Dove lo vediamo meglio impiegabile
è senz'altro l'ambito multimediale Ade¬
guatamente completato dalle schede di
acquisizione audiovisiva il Frael
Leonhard II può trasformarsi in una sta¬
zione di lavoro per montaggi off-line di
video digitale ed HD-recording di alto li¬
vello, o trasformarsi in un vero e proprio
banco video e/o in un mixer audio al
quale è possibile chiedere qualsiasi
sforzo.
Da questo punto di vista, le acquisi¬
zioni audiovisive possono essere fatte
registrando continuamente sulla più
estesa e capace delle batterie di hard
disk che si possa pensare e che il RAID-
controller Asus è affidabilmente in gra¬
do di manovrare.
La macchina è nuda, possiamo dire,
ma è a tutti gli effetti un re! Il prezzo, al
contrario, sembra molto "popolare', pro¬
prio perché ridotto a giustificare le sole
componenti essenziali. La CPU più po¬
tente, un RAID-controller eccellente, un
hard disk capiente, ma soprattutto velo¬
ce come pochi, RAM più che sufficien¬
te e veloce. Infine una scheda grafica
già pronta per il futuro (se l'AGP sarà il
futuro).
Da non sottovalutare, infine, è la gra¬
ditissima presenza del modem esterno
Leonardo 56K di Digicom e dalla possi¬
bilità di sfruttare un abbonamento ad In¬
ternet presso il providering della stessa
Frael. «g
230
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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Ma ve lo ricordate quando uscì il
CD? lo sì: era il 1982, e il nuovo supporto digitale
sembrava la materializzazione dei più sfrenati sogni
degli scrittori di fantascienza quanto a capacità di
memorizzazione. In un'epoca in cui i nastri magneti¬
ci dei mainframe contenevano qualche decina di
MByte e gli hard disk più capienti al massimo un
centinaio, disporre di oltre 600 MByte su un di¬
schetto di pochi grammi di peso sembrava dischiu¬
dere frontiere inimmaginabili verso applicazioni rivo¬
luzionarie.
Sono passati appena quindici anni e il CD ci va tal¬
mente stretto da averci costretti ad inventare un
supporto nuovo, che finalmente possa davvero con¬
sentirci dì realizzare quello che vogliamo. Già, ma
che vogliamo? Che ci facciamo con 17 GByte di po¬
tenziali dati?
Il fatto è che nel frattempo non sono cambiati solo
i computer ma anche noi: ora vogliamo il cinema in
casa, la TV digitale, l'alta definizione. La multimedia¬
lità con la M maiuscola, quella cioè di alta qualità. E
l'informatica "da casa" è ormai in grado di darci tut¬
to questo. Il DVD nasce quindi anche per unificare
l'home theater sotto l'ombrello del digitale, ed esse¬
re quindi tutto ciò che il Laser Disc non è mai stato.
Ecco perché questa prova del primo DVD giunto
in Italia, non a caso prodotto dalla Creative Labs che
della multimedialità consumer è il principale alfiere,
è stata portata avanti a più mani con i "cugini" di
AUDIOreview, ed un occhio alle applicazioni video.
AR di questo mese farà il duale, presentando il DVD
in ottica home theater con commenti tecnici da par¬
te nostra. Un inequivocabile segno che al giorno
d'oggi la convergenza fra Hi-Fi e informatica è sem¬
pre più inevitabile.
Corrado Giustozzi
232
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Creative PC-DVD Encore Dxr2
Produttore e distributore:
Creative Labs Strada 4 Ed A/3
20090 Assago (MI). Tel (02) 8228161
Internet: |ittp://www cieativelabs conl
Prezzo UVA esclusa): L 699 000
Ebbene il DVD è tra di noi, ovvero è
possibile alzarci dalla sedia, recarci in
negozio e acquistarlo. Uno dei primi co¬
struttori a proporlo al pubblico è la Crea¬
tive Labs, ma definire il PC-DVD un
semplice lettore è riduttivo. In pratica si
tratta di un kit multimediale interessan¬
tissimo in grado di proiettare il PC in
una dimensione diversa.
Dopo tanto parlare, dopo numerosi
annunci e discussioni, il DVD, ovvero
Digital Versatile Disc, è una realtà tangi¬
bile anche per noi semplici utenti. L’at¬
tesa certo non è stata breve e, fra l'al¬
tro, siamo ancora in attesa dei primi
DVD-RAM ovvero di quegli apparecchi
in grado di scrivere su di un particolare
supporto che può essere cancellato e
riutilizzato piu volte (circa mille cicli). Ma
godiamoci, per l'intanto, il DVD "sem¬
plice", che è già un bel passo avanti ri¬
spetto al "vecchio" CD-ROM...
Il PC-DVD è, come abbiamo detto,
Le caratteristiche
del Creative PC-DVD
Formati supportati
CD-Audio
CD-I
CD EXTRA (Enhanced CD)
CD-R
CD-ROM
CD-ROM/XA
CD-RW
DVD-ROM
DVD-Video
Enhanced Music CD
Photo CD
Video CD
Transfer Rate
2.7 Mbyte/sec 2X DVD ROM
3 Mbyte/sec 20 CD ROM max
Tempo di accesso (tandom)
DVD 170 msec
CD 100 msec
Capacità della memoria tampone
512 KByte
Capacità del supporto
DVD 1 layer 4,7 Gbyte per lato
DVD 2 Layer 8,5 Gbyte per lato
CD-ROM Mode 1 748 Mbyte
CD-ROM Mode 2 656 Mbyte
uno dei primi apparecchi che noi italiani
possiamo effettivamente acquistare. Al¬
trove, negli Stati uniti e in Giappone, la
commercializzazione è già iniziata da
qualche tempo; e soprattutto oltre agli
apparecchi è disponibile anche il
software, inteso in questo caso essen¬
zialmente come catalogo di titoli cine¬
matografici.
L’hardware
Il kit PC-DVD è composto dal lettore
vero e proprio, da una scheda per bus
PCI, la Dxr2 Card, e da tutti i cavi ne¬
cessari ai collegamenti. Il lettore si in¬
stalla come un comune CD player, col¬
legandolo a uno dei due canali del con¬
troller EIDE Di fatto, installati i driver,
all’avvio di Windows 95 il PC-DVD svol¬
ge egregiamente il suo lavoro senza ul¬
teriori complicazioni.
Il compito della scheda Dxr2 è quello
di migliorare la qualità video permetten¬
do la riproduzione delle immagini fino
alla risoluzione di 1280x1024 pixel con
30 fotogrammi riprodotti per secondo.
Questi risultati sono ottenuti elaboran¬
do in tempo reale il segnale video in
Il PC-DVD non si discosta esternamente da un qualsiasi lettore pei CD sul frontale ci sono la presa jack
per le cuffie con il controllo del volume e il solito pulsante per l'espulsione/caricamento del disco Sul retro
la presa per il collegamento al canale EIDE. l'uscita audio analogica e digitale, i jumper per la selezione
dell'unità come master o slave
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
233
Creative PC-DVD Encore Dxr2
modo da ricostruire per interpolazione
la parte dei dati necessaria a raggiunge¬
re la risoluzione e il trame rate desidera¬
ti. Questo concetto è sintetizzato nella
sigla Drx2 che sta per Dynamic Xten-
ded Resolution, del 2 non sappiamo da¬
re ragione se non ipotizzare che si tratti
della seconda versione dell'Insieme
hardware e software che si occupa del¬
la elaborazione.
Oltre alla elaborazione video la sche¬
da si occupa anche della implementa¬
zione hardware della decompressione
MPEG-1. MPEG-2 e DVD 1.0 In pratica
la Dxr2 si frappone fra la scheda video e
il monitor e tra il lettore e la scheda so¬
nora per quanto riguarda l'audio del si¬
stema. In questo modo sia l'audio che il
video vengono elaborati, e l'utente si
trova in mano un lettore
DVD video che non ha nulla
da invidiare agli apparecchi
domestici dedicati, con tan¬
to di uscita S-Video per il
collegamento con il proiet¬
tore o il televisore (in caso
non abbiate un apparecchio
con questo tipo di ingresso
è disponibile una uscita in
video compositoi e, udite
udite, una uscita audio digi¬
tale Dolby AC-3. E' possibi¬
le quindi collegarsi ad un
processore Dolby AC-3
esterno per ottenere la
massima qualità oggi dispo¬
nibile quanto a riproduzione
completa della colonna so¬
nora di un film, quello che
si definisce "Home Thea-
ter”. ovvero il corrispettivo
casalingo del Dolby Sur¬
round (vedi il riquadro sulla
teoria del "campo multime¬
diale unificato").
La massima risoluzione (1280x1024)
è disponibile solo sul monitor del com¬
puter. mentre l'uscita verso il televisore
supporta fino a 800x600 pixel (a 60 Hz
per l'NTSC e 50 Hz per il PAL). La
profondità di colore utilizzata per la
scheda video influenza il risultato finale
sul televisore: per ottenere i migliori ri¬
sultati è bene impostare una visualizza¬
zione true color.
All'inizio avevamo segnalato la pre¬
senza di vari cavi compresi nel kit. Ora
dovrebbe essere chiaro come, con tutti
i collegamenti da fare, questa dotazione
non sia di fatto accessoria, ma indispen¬
sabile, considerando pure la difficoltà di
reperire in commercio alcuni cavi parti¬
colari come ad esempio quello per col¬
legare il televisore o il proiettore
all'uscita S-Video della Dxr2.
Il software
Nel CD-ROM accluso alla confezione
troviamo essenzialmente tre program¬
mi: il PC-DVD player, Claw e Wing Com-
mander IV. Mentre gli ultimi due sono
giochi inseriti a scopi dimostrativi, il pri¬
mo è la "console" virtuale che permette
di controllare la riproduzione dei filmati
audio/video. Ovviamente trattandosi di
uno strumento virtuale è molto versati¬
le. permettendo la completa gestione
del sistema: bilanciamento cromatico,
dimensioni e allineamento della finestra
di riproduzione, il controllo dell'audio in¬
teso anche come scelta delle varie lin¬
gue disponibili per il parlato...
Una importante considerazione riguar¬
da il codice regionale (Regional Code),
entità con la quale presto dovranno fare
i conti tutti gli utenti: il mondo è stato in¬
fatti diviso dalle industrie che hanno fis¬
sato lo standard per l'audio-video del
DVD in sei macro-regioni. Ad ogni regio¬
ne è stato assegnato un codice che vie¬
ne inserito nei dischi in vendita in quei
luoghi. Il lettore riconosce il codice inci¬
so e permette la riproduzione solamente
del materiale destinato alla zona dove il
player è stato venduto. Quindi dischi in
vendita nel nord America (codice 1 ) pos¬
sono essere riprodotti solo da apparec¬
chi colà venduti. L'Italia appartiene alla
regione 2 (Giappone, Europa, Sud Africa
e "Mid Est", definizione generica che
distingue un'area compresa fra Europa e
Asia del sud). Ci asterremo in questo
contesto da ogni commento riguardo
questa scelta commerciale; va tuttavia
annotato che l’inserimento di questo co-
DVD , ovvero l'evoluzione della s p ecie
Il DVD o Digital Versatile Disc è stato concepito come successore
del CD e particolarmente come supporto d'elezione per contenere
una grande quantità di dati, tanto superiore a quella del CD-ROM
da accogliere più di un intero film con video di ottima qualità, un
audio digitale multicanale (con i dialoghi in più lingue) e dotato di
tutte le informazioni accessori (es. sottotitoli in diversi idiomi)
Ora le dimensioni fisiche di un CD e di un DVD sono le stesse, al¬
lora come si è riusciti a portare la capacità dai 748 MByte del CD ai
17 GByte del DVD? Innanzitutto diminuendo la distanza fra le trac¬
ce, ovvero utilizzando un laser di diversa lunghezza d'onda (inferio¬
re) rispetto a quello usato nei CD; ma soprattutto cambiando il mo¬
do con cui i dati sono organizzati. Va ricordato che lo standard CD
era stato inizialmente concepito per un uso audio, e solo successi¬
vamente convertito all'utilizzo come memoria di massa informati¬
ca. Oggi si parte da un presupposto diverso, e gli algoritmi di corre¬
zione degli errori si sono evoluti tanto che l'efficienza, intesa come
rapporto fra dati e informazioni di controllo, è in assoluto migliore.
L'insieme di questi accorgimenti ha portato alla possibilità di imma¬
gazzinare su di una faccia di un DVD 4.7 GByte. Già si tratta di una
capacità notevole, ma come aumentarla ancora? Bene, ricordate i
vecchi LP in vinile? Questi erano incisi sulle due facce, raddoppian¬
do di fatto la durata del segnale analogico complessivamente me¬
morizzato su di essi La stessa cosa avviene (o forse sarebbe il ca¬
so, anche qui, di dire "avveniva”) nei Laser Disc. Questa è la prima
possibilità; ma l'industria si è spinta oltre, utilizzando un sistema
ottico in grado di utilizzare due piani (paralleli) distinti come suppor¬
to alle informazioni Quindi le informazioni sono depositate su due
strati sovrapposti, detti layer. di cui il primo semitrasparente. Il si¬
stema di lettura è a sua volta in grado di focalizzare lo strato supe¬
riore o quello inferiore: ecco allora che la capacità di una sola fac¬
ciata aumenta fin quasi a raddoppiare (8.5 Gbyte), Considerando
ora la possibilità di incidere entrambe le facciate si arriva ai
17 Gbyte detti sopra.
Ovviamente i lettori DVD sono in grado di leggere i CD-ROM ma
non vale il contrario. Dal prossimo anno saranno però disponibili i
DVD-RAM, ovvero apparecchi in grado di "incidere" più volte sup¬
porti particolari, cosi come accade oggi per i CD riscrivibili.
I DVD-RAM avranno tuttavia un solo strato e la loro capacità sarà
inferiore, per facciata, a quella dei DVD-ROM.
Luca Angelelli
234
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Creative PC-DVD Encore Dxr2
dice è opzionale, ovvero può essere an¬
che omesso da parte del produttore per¬
mettendo cosi la visione del disco in
ogni parte del mondo,
Importantissima quindi per il corretto
uso del sistema è la scelta del codice re¬
gionale al momento della installazione
del PC-DVD player. Visto che siamo in
Italia la scelta ragionevole sarebbe quel¬
la di inserire il codice 2. Di fatto il mate¬
riale a nostra disposizione è di prove¬
nienza statunitense, comprese le demo
forniteci dal distributore, quindi abbiamo
inserito il codice regionale 1. Dopo la pri¬
ma installazione è possibile cambiare il
codice regionale fino ad un massimo di
quattro volte. Questa possibilità non de¬
ve essere usata per visionare materiale
proveniente da altre macro-regioni per¬
ché il DVD memorizza le volte che que¬
sta modifica è stata apportata, quindi va
evitato di sprecare inutilmente le quattro
possibilità a disposizione.
In pratica
Abbiamo installato il sistema su due
personal diversi: nel primo caso su di
una macchina con case midi-tower per
facilitarne il trasporto nella sala di ascol¬
to di AUDIOreview, la nostra "cugina"
che si occupa di Hi-Fi e affini, nel se¬
condo caso su di una macchina certa¬
mente più prestante con componenti
hardware completamente diversi. Tutte
e due i sistemi superavano le specifi¬
che minime richieste, che sono: Pen¬
tium 100, 16 MB di RAM, 10 MB liberi
su HD, SVGA con 2 MB RAM. In en¬
trambi i casi l'installazione è stata sem¬
plice. L'unica raccomandazione che si
può fare è quella di fare bene attenzio¬
ne ai collegamenti audio fra lettore,
scheda Dxr2 e scheda audio, semplice-
mente perché sfuggono alla normale
routine di montaggio Nulla di comples¬
so comunque.
Nel primo caso il PC è stato collegato
ad un sistema audio-video della B&O
dotato fra l'altro di uno schermo televisi-
Il DVD e la teoria del “cam po
multimediale unificato”
Niente paura: il titolo pretenzioso non prelude a qualche dotta di¬
squisizione fisico-matematica, ma solo a brevi note sulla realtà
presente e futura del nuovo formato dal punto di vista del merca¬
to audio-video, in passato popolato, separatamente per i due
"campi", da protagonisti come CD e videocassette VHS. Solo in
anni recenti ha cominciato a manifestarsi sempre più concreta¬
mente una tendenza all'unificazione, appunto, che ha avuto tra le
forze trainanti un fenomeno noto col nome anglosassone di Home
Theater: per riprodurre nel salotto domestico emozioni simili a
quelle della sala cinematografica non bastava certo l'audio mo¬
nofonico a banda e dinamica limitate dei VHS ''standard'', e nem¬
meno l'audio stereofonico di qualità "quasi-CD" offerto dalla trac¬
cia FM dei modelli "Hi-Fi", specie se riprodotta dalla misera sezio¬
ne audio della maggior parte dei TV Color in commercio. Gran par¬
te delle emozioni cinematografiche si dovevano ormai da molto
tempo alla magia ed al realismo dell'audio multicanale "Dolby Ste¬
reo", progettato da Ray Dolby per "infilare" quattro canali nella pi¬
sta stereofonica disponibile con un processo di codifica "a matri¬
ce" e per "estrarli" in fase di riproduzione con un simmetrico pro¬
cesso di decodifica. Una volta disponibile la versione domestica
del sistema, denominata "Dolby Surround" e ben presto migliora¬
ta nell'accuratezza della decodifica con il sistema "Pro-logic", le
case di produzione, diventate tutt'uno con i grandi costruttori di
hardware audio-video (gratta gratta, in tutte le vicende si trova
sempre una spiegazione di natura economica) cominciarono a
sfornare videocassette con colonna sonora "Hi-Fi" codificata in
Dolby Surround, parallelamente ad amplificatori multicanale e a si¬
stemi di altoparlanti appositamente progettati e realizzati per la bi¬
sogna (le migliori colonne sonore rappresentano un boccone
tutt'altro che facile da digerire per l'impianto audio, specialmente
in termini di dinamica ed estensione della risposta verso le basse
frequenze); il tutto, insieme a un TV Color o meglio ancora a un vi¬
deoproiettore (anche le immagini tendono, insieme alla colonna
sonora, a diventare piu grandi, e dunque più coinvolgenti ed emo¬
zionanti) cominciava ad unirsi in un unico impianto multimediale
capace di riprodurre musica e cinema in ambito domestico con
crescente qualità e realismo
Ma le sorgenti e i formati restavano pur sempre distinti: CD per la
musica, videocassette per il cinema. Apparecchi come i lettori di
Laserdisc (capaci di riprodurre CD audio e videodischi con audio
digitale e video analogico) e i lettori di Video CD (capaci anch'essi
di riprodurre i normali CD musicali ma anche dischetti di uguali di¬
mensioni contenenti audio e video digitale compresso secondo lo
standard MPEG-1) avevano provato ad introdurre un'ulteriore
semplificazione, purtroppo senza grande successo. Il DVD dovreb¬
be invece rappresentare, anche da questo punto di vista, un vero
"paradigma tecnologico", imponendosi nel giro di qualche anno co¬
me "formato unico" per il mercato multimediale consumer: il DVD
video è già presente nei negozi statunitensi e giapponesi in quantità
significative (circa quattrocento i titoli ad oggi disponibili negli Stati
Uniti: soprattutto film di grande richiamo commerciale ma anche di¬
versi titoli videomusicali) insieme a lettori specializzati ma general¬
mente capaci di riprodurre anche CD audio e
Video-CD, mentre per il prossimo futuro è previsto l'arrivo di mac¬
chine e dischetti DVD video specificamente congegnati per il "no¬
leggio telematico" (il sistema si chiama DiVX: si acquista il titolo a
basso prezzo, visionabile per due giorni, e poi per rivederlo si paga
telematicamente, attraverso il modem presente nei lettori DiVX, un
pedaggio per "sbloccare" automaticamente la protezione) e di un
nuovo standard "DVD audio" capace di offrire una qualità significa¬
tivamente superiore a quella degli odierni CD (per ora si parla di fre¬
quenza di campionamento a 96 kHz e campioni di 24 bit).
Ma quel che più conta è che grazie al DVD il "campo multimediale
unificato" si avvia ad includere, nella realtà pratica comune oltre
che nei sogni e nei salti mortali logistici dei super-appassionati,
l'oggetto principale delle attenzioni dei lettori di questa rivista, ov¬
vero il PC: oltre a riprodurre i titoli CD-ROM e CD audio attuali, e
quelli DVD-ROM prossimi venturi, il DVD Encore è in grado di con¬
segnare al nostro impianto audio-video i segnali contenuti nei VF
deo-CD e soprattutto nei DVD video, con una qualità eccellente e
paragonabile a quella offerta dai migliori lettori dedicati (sensibil¬
mente superiore, dal punto di vista video, anche a quella pur ottima
del laserdisc), e consentendo anche di aggirare, senza le modifiche
hardware necessarie nel caso dei suddetti lettori, l'anacronistica
"protezione regionale" imposta insieme a quella anti-copia dalle ca¬
se di produzione cinematografica, che impedisce ad esempio di vi¬
sionare con un lettore europeo il software americano e viceversa,
anche se i lettori sono perfettamente capaci di riprodurre video NT-
SC o PAL. Collegando poi l'uscita digitale della scheda ad un ampli¬
ficatore multicanale dotato di decoder "Dolby Digital” (l'ultima ver¬
sione delle codifiche multicanale Dolby, capace di offrire 5 canali di¬
screti a banda intera più uno per i bassi), ed installando il driver
software in versione "USA", si ha già oggi la possibilità di fruire dei
DVD video statunitensi con una qualità audio-video assolutamente
mozzafiato, e soprattutto si ha un validissimo motivo per sistemare
il PC vicino ad amplificatore, sistemi di altoparlanti, TV Color o vi-
deoproiettore, risparmiando sull'acquisto di un lettore DVD video
dedicato e soprattutto creando le premesse per ulteriori passi in
avanti (penso ad esempio a giochi e titoli interattivi su DVD-ROM
con video MPEG-2 e audio multicanale, riprodotto da un impianto
all’altezza della situazione) sulla via dell'unificazione del campo mul¬
timediale.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
235
Creative PC-DVD Encore Dxr2
Il PC - DVD Encore nell'impianto Home Theater
Memoria di massa veloce e straordinariamente capiente, e veicolo
per usufruire di programmi interattivi più sofisticati e più ricchi di
quelli oggi disponibili su supporto CD-ROM. già questo basterebbe
e avanzerebbe per assicurare al DVD-ROM un posto sicuro e stabi¬
le nei PC dell'immediato futuro. Ma il vero valore aggiunto della
proposta Creative Labs consiste nel costringere a viva forza il cal¬
colatore ad integrarsi davvero in quell'insieme sempre più sofistica¬
to e versatile di apparecchi per l'intrattenimento domestico che va
sotto il nome di "impianto Home Theater"; grazie all'uscita audio
digitale e a quelle video analogiche presenti sulla scheda Dxr2, un
PC equipaggiato con l'accoppiata Creative diventa una sorgente au¬
dio-video di altissima qualità, capace di inserirsi con autorevolezza
in ogni impianta i risultati migliori, indistinguibili da quelli ottenibili
con i migliori lettori DVD video "dedicati", si ottengono con impian¬
ti che comprendano un preamplificatore o un amplificatore integra¬
to multicanale completo di decoder Dolby Digital (l'ultima novità
Dolby in fatto di codifica multicanale, capace di fornire 5 canali a
banda intera e uno per i bassi, tutti davvero indipendenti tra loro e
con una dinamica e una qualità complessiva di gran lunga superio¬
ri a quelle offerte dai sistemi analogici "a matrice" finora utilizzati),
nonché sistemi di altoparlanti all'altezza della situazione.
Anche dal punto di vista video, le immagini in uscita dalla scheda
Creative sono caratterizzate da una definizione e da una fedeltà
cromatica davvero eccellenti, sensibilmente superiori a quelle of¬
ferte dai miglior formati analogici, Laserdisc compreso, soprattutto
laddove si abbia la possibilità di mantenere separate fino alla fine
della catena video le informazioni relative alla luminosità e al colore
dell'Immagine (basta utilizzare l'uscita S-Video, collegandola al cor¬
rispondente ingresso, di cui tutti i moderni TV Color sono dotati; a
differenza di quanto avviene con formati analogici come il VHS o il
laserdisc. nel DVD video le tre componenti di luminanza ”Y" e di
crominanza "U" e "V" di un segnale video "professionale" venga
no digitalizzate e immagazzinate separatamente; mantenere que¬
sta separazione fino al dispositivo di output evita il manifestarsi dei
problemi legati alla miscelazione di queste componenti in un se¬
gnale composito e alla successiva e difficoltosa separazione).
Per gli appassionati di Home Theater in possesso di un impianto
completo ed aggiornato e di un PC. il sistema Creative rappresenta
dunque il modo più veloce ed economico per cominciare fin d'ora
ad usufruire dei vantaggi del formato DVD. senza alcun compro¬
messo qualitativo.
Paolo Ardumi
Le possibilità di cambiare codice re¬
gionale per leggere DVD venduti in
ione diverse del mondo è limitata a
A possibilità' L ’apparecchio si ricor¬
da dei cambiamenti fatti quindi at¬
tenzione. il numero di cartucce è li¬
mitato. leggete a tal proposito l'avvi¬
so riportato dal programma di instal¬
lazione prima dell'ultimo cambia¬
mento'
dalla qualità dei diffusori, degli amplifica¬
tori e dal decoder. In questo caso buona
parte della colpa per aver... perso alme¬
no un paio d'ore per seguire il film è sta¬
ta proprio della qualità dell'impianto au¬
dio, in grado di coinvolgere compieta-
mente nell'azione Di fatto anche sotto
questo aspetto la qualità del PC-DVD En¬
core Dxr2 ha piacevolmente soddisfatto
il redattore. Purtroppo la stragrande
maggioranza di coloro che ascoltano l'au¬
dio proveniente da un personal lo fanno
con "dispositivi" di bassissima qualità,
allontanandosi la possibilità di una simile
emozionante esperienza. In pratica con il
PC-DVD Encore Dxr2 si entra in posses¬
so di un sistema che non ha nulla da invi¬
diare ai prodotti dedicati espressamente
ai DVD video.
Le potenzialità del kit non devono co¬
munque far dimenticare l'aspetto più
"normale", quello informatico: il PC-DVD
è in grado di leggere in pratica tutti i tipi
di CD in circolazione ad una velocità di
20x, oltre ovviamente ai DVD a una velo¬
cità di 2x. Questo non deve comunque
far pensare che nel primo caso il transfer
rate sia superiore al secondo, perché
nello standard DVD-ROM la singola velo¬
cità (indicata come 1 x) corrisponde ad un
flusso di 1350 Kbyte per se¬
condo, quindi 2 x equivale a
2.7 Mbyte per secondo, che
Da questa console si può con¬
trollare il lettore e tutte le op¬
zioni audio e video L analogia
con i quadri di comando di vi¬
deoregistratori o lettori ne ren¬
de l'utilizzo semplice e imme¬
diato Ovviamente trattandosi
di uno strumento virtuale la sua
flessibilità e enormemente Su¬
periore agli "originali " mera¬
mente fisici
vo da 29 pollici. Compli¬
ce una Sound Blaster
AWE 64 Gold è stato
molto facile dimenticare i
doveri redazionali e. . go¬
dersi la visione di "The
Fugitive" La qualità vi¬
deo sul teleschermo e
molto buona (abbiamo
utilizzato una risoluzione
di 800 x 600 pixel in modalità true color) e
concorrenziale con quella dei lettori La¬
ser Disc o con quella di un buon video
registratore SVHS. Interessante la possi¬
bilità di visualizzare sottotitoli in una lin¬
gua e la colonna sonora in un’altra.
La qualità dell'audio dipende ovvia¬
mente dalle periferiche utilizzate, ovvero
corrispondono circa ai 20x per il CD¬
ROM. Inoltre dobbiamo ricordare che la
velocità 20x è raggiunta solo per trasferi¬
menti sequenziali a partire da certe zone
del CD, e che quindi va considerata co¬
me massima velocità di punta possibile.
Nella seconda installazione abbiamo
verificato la compatibilità con i formati
CD oggi disponibili L'unica nota negativa
da ascrivere al PC-DVD è stata l'impossi¬
bilità di leggere due dischi CD-RW di
marca diversa preparati con scrittori di¬
versi. Un supplemento di indagine sarà
necessario per capire se questa incom¬
patibilità sia dovuta al particolare esem¬
plare oppure a ragioni differenti.
Alla fine s'ha da parlare del prezzo. Eb¬
bene il costo di questo sistema è di
699.000 lire IVA compresa Attenzione,
abbiamo parlato di sistema perché è di
questo che si tratta, non di un semplice
lettore. Oltre a sopperire a tutte le ne¬
cessità informatiche, ludiche e non, biso¬
gna considerare che si entra in possesso
di un lettore in grado di rivaleggiare con i
dispositivi home theater casalinghi. Per
scoprirne la convenienza basterà quindi
che vi informiate sul costo di questi ap¬
parecchi. A quel punto il conto sarà pre¬
sto fatto.
Da ultimo non resta che sottolineare,
assieme a Paolo Ardumi, come oramai
non sia più possibile distinguere il mon¬
do informatico, ovvero il personal com¬
puter. da altri mondi come ad esempio
quello delTaudio-video di qualità. L'inte¬
grazione è tale che presto la distinzione
non avrà più senso: allora potremo final¬
mente essere all'interno di un sistema
integrato in grado di riprodurre musica e
film, stampare fotografie, inviare posta
elettronica, fare acquisti e.. scrivere arti¬
coli. «s
236
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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di Corrado Giustozzi
Una delle tecnologie
che, silenziosamente ma inarrestabilmente,
stanno più progredendo in questi ultimi tem¬
pi è quella del riconoscimento vocale. Dopo
moltissimi anni in cui gli unici risultati pratici
ottenuti erano piuttosto deludenti, recente¬
mente le cose hanno cominciato a cambiare
e stanno migliorando sempre più. Senza tan¬
to clamore si sta dunque avvicinando l'epoca
in cui useremo la voce al pesto della tastiera
per scrivere i nostn testi ed impartire ordini al
computer.
L'ultima frontiera del nconoscimento del
parlato, quella della comprensione semanti¬
ca, è ancora molto al di là da venire: tuttavia
oramai non c'è alcun problema nella com¬
prensione a livello fonetico e grammaticale,
che è quanto basta affinché il nostro fido per¬
sonal possa sostituire una segretaria umana
e quindi mettersi a scrivere sodo la nostra
dettatura. Lo scoglio più duro da oltrepassa¬
re, quello del nconoscimento del parlato con¬
tinuo. è infatti ormai superato grazie a questo
piccolo miracolo IBM denominato ViaVoice.
ultima incarnazione di un'antica e nobile fa¬
miglia di applicazioni di nconoscimento della
voce che affonda le sue radici in una ricerca
iniziata più di venti anni fa.
Passi da gigante
Non è questa la sede adatta per riper¬
correre le tappe che hanno portato ai
moderni sistemi di dettatura automati¬
ca. Complice dell'enorme evoluzione è
in realtà solo l'incredibile aumento della
potenza di calcolo fornita dai micropro¬
cessori. dato che i modelli matematici
di base erano già sostanzialmente stati
messi a punto oltre una decina di anni
fa Ma all'epoca serviva un mainframe
di classe /370 equipaggiato con un rack
di elettronica apposita, mentre oggi si
238
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
a.-**-.-..
IBM ViaVoice e Simply Speaking Gold
riesce a fare tutto in software.
Ricordo comunque due importanti
passaggi intermedi, entrambi analizzati
su queste pagine: il VoiceType per
OS/2, che girava sui 486. ma necessita¬
va di una speciale scheda hardware per
il campionamento audio ed il calcolo
della Trasformata di Fourier (MC n. 147
del gennaio 1995, in cui si trova anche
un'approfondita trattazione del modello
matematico); e la successiva versione
3.0 per Windows 95 provata su MC po¬
co più di un anno fa. per la precisione a
novembre 1996 (MC n. 167), la quale
sfruttando la potenza del Pentium face¬
va per la prima volta a meno
dell'hardware addizionale limitandosi ad
utilizzare una normale scheda audio
compatibile SoundBlaster per la sola fa¬
se di conversione A/D.
Un progresso notevolissimo, che ha
contribuito ad abbassare drasticamente
Le due famiglie di prodotti
di dettatura IBM ViaVoice per il parlato continuo,
Simply Speaking per quello discreto
il costo del prodot¬
to ed a facilitarne
l'accettazione
presso un vasto
pubblico. Anche
perché, parallela-
mente a ciò, il Voi¬
ceType veniva co¬
stantemente mi¬
gliorato anche co¬
me qualità di rico¬
noscimento, affi¬
nando sempre più
il modello mate¬
matico sottostan¬
te: tant'è che con
la versione 3.0 non
si rendeva più ne¬
cessaria la fase di
"apprendimento"
min» ili IIIM VmVoici?
Il precettare e le morte del proprio computer potrebbero non
corrispondere a requMi necettan per ViaVoice. Pertanto, Tefaborazione
del tetto dettato potrebbe multare lenta
Il «tema non toddnfa i requie, ccnagkati ndcatr net area vituab 2 ata d
La velociti del precettore in uto è rbetere a quale d un
Nota II «tema d bete è in Pentium a ISGMHz Su sistemi più lenti d queir a
150MHz MMX coreigkati. ti i accanando véramente d eseguire Tintelo
processo d legganone per ottenere prestazioni ottmak
■zza
il.t .*1 itiri MM'lufiWMi
Raccolta Informazioni
Mirar
E' italo iteralo I no»»# reo a»
SB16 MPtR [220]
Uadreauto
Tara de niioo d akooMaraa ebo a ufcrarà par randò
** &lop«tarti rMm C Modero con £dfwi
Fm eie mto p«ti dM modero
R*«*iC’.f« Mi® b
pori dd pocchaBo àà
eie m atos\
nqii*±ocha
cormpcnde «d ero
In alto, stiamo installando ViaVoice su un sistema con CPU AMD K5 a 100
MHz e il prodotto ci avverte che le sue prestazioni potrebbero non essere otti¬
mali m realtà tutto ha poi funzionato a meraviglia Qui sopra, una fase della
meticolosissima procedura di installazione, è importante collegare corretta-
mente il microfono Oui a fianco, il bellissimo microfono a cancellazione di ru¬
more ambientale fornito col sistema
Sistemi di dettatura IBM |
Produttore e distributore:
IBM Semea
Circonvallazione Idroscalo
Segrate IMI!
Prezzi (IVA esclusa):
Simply Speaking
Lit 112 000
Simply Speaking Gold
Lit 219 000
ViaVoice
Li! 222 000
ViaVoice Gold
circa Ut 300.000
239
IBM ViaVolce e Simply Speaking Gold
Guida el selup del miciofonn
Regolazione del livello audio
Pronunci*® b paiole vnualzzeie quando vengono ovviarcele dal®
conce blu
Quando ti è pionb f*e clic uà pciianle 'Avvio'
Avvio programma
m
< Indetto | &,■■■*» | firn*» \ _
Altri tre momenti della procedura di installazione Qui stiamo procedendo alla
taratura dei livelli audio, che avviene chiedendo all'utente di leggere alcune fra¬
si Contestualmente viene anche creato un primo, rudimentale modello mate¬
matico della voce dell'utente, necessario per un buon riconoscimento
con la quale il sistema veniva allenato a ri¬
conoscere la... "voce del padrone". Cer¬
to una fase di apprendimento è sempre
opportuna, perché quando il sistema im¬
para a riconoscere la nostra voce e le no¬
stre inflessioni diminuisce drasticamente
il suo tasso di errore; ma con i nuovi Voi-
ceType la si può fare con comodo e solo
se se ne riscontra la reale necessità.
L'unico punto debole di questo siste¬
ma, e di tutti quelli analoghi, era la neces¬
sità da parte del parlatore di inserire una
piccola pausa fra una parola e l'altra. Nien¬
te di grave, in effetti ci si abitua subito a
parlare con le micropause, ma comunque
non si tratta del modo naturale di parlare.
role. Ancora una volta ciò è stato reso pos¬
sibile dal progresso dei microprocessori
che, offrendo potenze di calcolo sempre
maggiori, consentono di complicare il mo¬
dello matematico senza penalizzare l’effi-
Dal parlato
discreto al
parlato
continuo
Siamo cosi giunti
al giorno d'oggi ed
al nuovo sistema
denominato ViaVoice. Esso si affianca al
"vecchio" VoiceType offrendo, rispetto ad
esso, una sostanziale innovazione: il rico¬
noscimento del parlato continuo, ossia
quello naturale senza micropause fra le pa-
Ouesta è invece la fase di apprendimento, con cui il programma crea un mo¬
dello accurato della voce dell'utente Benché opzionale, essa e del tutto racco¬
mandata Tra l'altro può essere svolta in modo incrementale Esiste anche la
possibilità di creare più profili per utenti diversi del sistema
240
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Documento SpeakPad
UREI
Alcuni momenti operativi col VìaVoice . Nelle due immagini qui sopra la dettatura nell'apposito Speak-
pad; vediamo anche come si corregge un termine mal compreso dal sistema Inon commetterà più lo
stesso errore in luturoll A destra due pannelli con alcune delle opuioni dì riconoscimento
9 Opzioni VìaVoice IBM
Audo | Olente | Voce Dettature | Cenerone |
P )Albya "Inizio gmaf1
P Adiva'limo atonmcia"
P Vttuabza parole ngr\ vaWe
Opzioni d trasletmento per SpeakPed
P Selezione automatica ledo
P Rispetta tutte le ntomoiori n^ie
Ongne P Tagla P Copra
Destinazione: <• Incoia P Tatjc
no
Impostazioni predefinite
OK
Ann* 1
àPPfca
cienza complessiva.
Il nuovo Via Voice, che poi in pratica sa¬
rebbe la versione 4.0 del VoiceType, non
richiede dunque più di parlare come dei ro¬
bot: un grande vantaggio nella maggior
parte dei casi! Tutte le altre caratteristiche
tipiche del sistema VoiceType, e dunque
apprendimento facoltativo e possibilità di
dettare direttamente "dentro" Word, so¬
no invece rimaste immutate.
Per far girare il VìaVoice servono almeno
un Pentium a 166 MHz, meglio se MMX
(non perché venga usato codice MMX, ma
solo per la maggiore efficienza delle CPU
con MMX rispetto a quelle senza), e 32
MByte di RAM. L'accuratezza del ricono¬
scimento è del 90% senza apprendimento
e del 95% con apprendimento, legger¬
mente inferiore a quella relativa al parlato
discreto (ma era ovvio) che supera invece il
97% dopo la fase di apprendimento.
Una famiglia
per ogni esigenza
Ma non finisce qui. Infatti i prodotti di
dettatura IBM sono ormai quattro, ognuno
con caratteristiche specifiche per una de¬
terminata classe di applicazioni. La "vec¬
chia" versione a parlato discreto continua
infatti ad esistere come prodotto entry-le-
vel col nome di Simply Speaking: i suoi
vantaggi sono il costo ridottissimo, le mi¬
nori richieste hardware (bastano un Pen¬
tium 100 e 16 MByte di RAM) e la mag¬
giore accuratezza nel riconoscimento (ol¬
tre il 97% dopo l'apprendimento) Ciascu¬
no dei due prodotti inoltre esiste in versio¬
ne "liscia" e Gold: la differenza è che la
prima consente solo la dettatura (nell'ap¬
posito "VoicePad" o direttamente in
Word) mentre la seconda permette anche
di impartire comandi al sistema operativo
per mezzo della voce e di dettare dentro
qualsiasi applicazione. Tutti e quattro i pro¬
dotti inoltre apprendono in continuazione
dall'uso migliorando automaticamente il
loro tasso di riconoscimento, e dispongo¬
no inoltre di un vocabolario utente aggior¬
nabile secondo necessità. Inutile dire che
funzionano benissimo, anzi a volte hanno
davvero del miracoloso!
Cosa più interessante, il prezzo: esso
varia infatti fra le cento e le trecentomila li¬
re: davvero poco per prodotti di tale tecno¬
logia. (Il prezzo di VìaVoice Gold non è an¬
cora stato ufficialmente stabilito nel mo¬
mento in cui scriviamo, ma dovrebbe ap¬
punto aggirarsi sulle 300.000 lire).
Insomma, perché non provate anche
voi a parlare al vostro PC?
«e
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
241
di Massimo Novelli
Optical Access International
Netserve/CD 800
Avere in linea una
grossa quantità di dati sia in ambito rete
locale che soprattutto in ambito globale
(Internet) è una prerogativa necessaria
alle nuove metodologie di scambio,
consultazione e fornitura di informazioni
di ogni genere. I grossi server adatti allo
scopo, oltre alla loro capacità di gestire
data base molto rilevanti, non hanno
sempre l'agilità necessaria al rinnovo
costante delle stesse, vuoi anche per¬
ché l'Administration ha "tempi di reazio¬
ne" spesso troppo lenti all'aggiornamen¬
to. E se, oltretutto, le informazioni pro¬
vengono da più fonti (con ovvi problemi
di catalogazione), quale potrebbe esse¬
re il supporto più idoneo al loro stoccag¬
gio, in modo economico e veloce? At¬
tualmente, solo il CD-ROM può offrire
simili performance; sicuro, affidabile,
economico, con capacità adeguata, con
tempi di produzione molto brevi. Ecco
cosi nascere tutta una generazione di fi¬
le server su base CD-ROM, con la capa¬
cità necessaria per avere in linea una
quantità di dati addirittura esuberante, e
che a rno’ di vero juke-box (con diverse
unità drive gestite in modo intelligente),
risolve tali situazioni in modo semplice
e trasparente Una delle produzioni sul
mercato è questa offerta dalla Optical
Access International (OAI), che vede
unità drive CD-ROM in linea ad accesso
simultaneo, da 8 a 16, da 24 a 32, e ad¬
dirittura a 64 unità, gestite nell'unica so¬
luzione "CD-ROM Network Server".
Nell'ampia scelta di file server, per
ogni uso, locale o in rete, una delle ulti¬
me produzioni vede l'accesso intelli¬
gente alle risorse offerte dal supporto
CD-ROM, mediante l’utilizzo di più
unità connesse, e che con sofisticate
architetture di caching promettono
performance di lettura dati a livello HD
La produzione della OAI americana
consente di integrare, in modo traspa¬
rente ed immediato, una soluzione del
genere in ogni rete esistente (via
Ethernet, lObaseT, WObaseT, SCSI) e
nei vari modelli avremo possibilità di
operare su numero di unità a multipli di
8, dal Netserve/CD 800 al 1600, dal
2400 al 3200, al 6400. Ancora, nella
produzione OAI è presente la linea Tur-
242
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Optical Access International Netserve/CD 800
boCD/33x, che identifica un ulteriore
passo avanti nella gestione di unità
CD-ROM, che con sistemi di caching
via HD dedicati è in grado di offrire
flussi di dati intorno ai 5 MB/sec, ossia
trasformando il tempo di accesso tipi¬
co di una unità CD-ROM dai 120 ms ai
IO-12 ms, e l'altrettanto potente Max-
tet/CD, unità juke-box con connessioni
SCSI-2, laddove la soluzione adottata
(SCSIplex, proprietaria OAI) permette
di connettere fino a 8 CD-ROM SCSI
sotto un unico ID, abbattendo le con¬
suete barriere nel limite dei 7 device
canonici collegati ad un'unica porta
SCSI .
Netserve/CD 800:
confezione ed
installazione
Parlare di confezione per il Netser¬
ve/CD dovrebbe essere abbastanza
superfluo; al suo interno sono presenti
l'unità, un cavo Ethernet di circa 2 me¬
tri, vari cavi SCSI, un essenziale ma¬
nuale di servizio, del software Client,
per l'Administrator. in ambito
Win95/NT e NetWare, Il grosso paral¬
lelepipedo che identifica il
Netserve/CD 800 ha tutto quello che
occorre, per la sua gestione, all’inter¬
no. Nell'aspetto, invece, è un vero e
proprio juke-box, con in alto il pannello
di gestione e di diagnostica (con es¬
senziali menu di configurazione) non¬
ché LED di indicazioni delle unità drive
pronte e una serie di spie per avvertir¬
ci di conflitti in rete, collisioni, ecc.
Nell'ampia parte inferiore, opportuna¬
mente protetta da uno sportello fumé
con serratura, la batteria degli 8 drive
CD-ROM (di indubbia qualità: Nakami-
chi) con meccaniche del tutto eguali
alle consuete che conosciamo. Il suo
caricamento poi segue in tutto e per
tutto le classiche procedure: aprirne il
cassetto, inserire il CD. chiudere. Tut¬
to qui.
Il lato posteriore, invece, è sorpren¬
dentemente spoglio di qualsiasi am¬
mennicolo che non sia l'alimentazione
elettrica (110/220 volt) e le connessio¬
ni permesse (una Ethernet e la SCSI),
mentre al suo interno, in basso e op¬
portunamente raccolta su un'unica
board, nell'elettronica di controllo ge¬
stionale spiccano vari device, ad inizia¬
re da un Intel i960, chip RISC respon¬
sabile delle elevate prestazioni del si¬
stema. in ambito I/O, nonché le inter¬
facce di rete, memoria fino a 64 MB di
RAM ed interfacce SCSI multiple ad
alte prestazioni per le connessioni dei
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Netserve/CD 800
Produttore:
Opncal Access International
500 West Cummings Park
Woburn, MA
01801 USA
Internet. 7mo:/<www pai coni
Distributore:
VEGStore Systems srl
Via dell'Economia.9
36016 Thiene IVI)
Tel 0445/381624
Internet: rntp://www veqsiore.il
Prezzo (iva esclusa):
L. 11.500 000
drive. In ultimo, utilizza protocolli IPX
(e tra breve anche in standard TCP/IP).
Il suo inserimento in rete è quanto
mai semplice ed efficace; basterà con-
Netservé/CD 800
NaMtM Cornea CO-HOM Servo
Abbastanza imponente ma
compatto tallo circa 50 cml,
il Netserve/CD si presenta
dotato di un comodo spor¬
tello di sicurezza, con nor¬
male serratura
Netserue/CD
Set Server N4Ke
<■12345676
4>S
mcnwnu
Il suo frontalino si riduce ad
un display alfanumerico di
messaggi tper bool e dia¬
gnostica), di un'essenziale
selezione menu a tasti, per
poche funzioni, di spie di
avvertimento per eventuali
problemi in rete e delle se¬
gnalazioni ad uso dei CD¬
ROM drive
netterlo ad un qualsiasi nodo Ethernet,
attendere che lo stesso faccia una
sommaria diagnostica dei drive e del
suo sistema operativo interno (tempo
circa un minuto), e lo avremo già a di¬
sposizione. inserito nelle risorse di rete
di sistema e visibile come un qualsiasi
altro file server presente, senza alcuna
perturbazione. Nell'esemplare in que¬
stione, per 8 drive presenti, saremo in
grado di gestire tranquillamente, ed in
modo molto veloce, qualcosa come
più di 5,5 GByte di dati, perfettamente
'rinnovabili' al mimmo sforzo (cambian¬
do solo i CD-ROM sorgenti). Molto,
molto comodo.
Ancora, dal lato software, avremo a
disposizione una semplice, ma ancor¬
ché completa, applicazione di ammini¬
strazione sistema (NSadmin) che ci
consente di gestire le fonti, applicare
vari livelli di accesso, definirne i gruppi
Il retro del Netserve/CD è quanto mai spoglio: so¬
no presenti l'alimentazione elettrica e le connes¬
sioni Ethernet.
per lo stesso, selezionarne gli user, in¬
serire password in vari ambiti ed altro
ancora.
Le sue prestazioni sono di ampio ri¬
lievo, essendo uno dei sistemi diretta-
mente connessi ad una rete in grado di
offrire transfer rate superiori ad 1
MB/s, potendo contare su picchi di 1,2
MB/s, quasi 10 volte più velocemente
di sistemi attualmente disponibili sul
mercato e vicino al limite massimo
teorico dello standard Ethernet.
Trattandosi poi di un sistema autono¬
mo, dedicato a fornire l'accesso ad
unita CD-ROM, gli esistenti file server
presenti nella rete potranno comunque
continuare a disporre della loro massi¬
ma potenza, in quanto non coinvolti in
questo tipo di servizio, e l'utente con¬
nesso, nell'accedervi come Client, do¬
Optical Access International Netserve CD 800
Al suo interno, tutta l'elettroni¬
ca di gestione e presente sulla
scheda m evidenza, al cui in¬
terno si possono intravedere
l'Intel i960, la RAM di sistema
e le interfacce SCSI dei drive
L import dei gruppi ci
consente di selezionare
quelli, tra i disponibili,
che avranno accesso al
Netserve/CD
Una visione laterale del Net¬
serve/CD ci consente di ap¬
prezzare la batteria dei drive
CD-ROM INakamichil. nonché
un classico alimentatore, di
chiara provenienza PC
vrà semplicemente cliccare nell'icona
Risorse di Rete, laddove vedrà apparire
i drive CD-ROM come se fossero con¬
nessi ad un normale file server.
Altre sue prerogative saranno quelle
di consentire un
"hot swappmg’ dei
drive e dei volumi
inseriti senza pro¬
blemi, a caldo, (nel
sostituire drive
guasti o nel cam¬
biare un disco CD¬
ROM con un altro)
poiché l'aggiorna¬
mento della configurazione sarà istan¬
taneo, cosi come, tramite il sito Inter¬
net OAI, avere costanti upgrade del
firmware, degli applicativi e degli ambi¬
ti gestionali liberamente ottenibili.
In evidenza tutte le pos¬
sibilità offerte da NSad-
min, con le finestre op¬
portune: elenco dei sei
ver, elenco degli user,
lista dei group, i per¬
messi per accedere ai
volumi, tutti elencati.
Stiamo creando, alloc-
correnza. un nuovo vo¬
lume virtuale, dalla lista
dei presenti
244
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Optical Access International Netserve/CD 800
Il semplice ambito Permission di NSadmm. laddove potremo aggiungere, per
l'accesso ai volumi, gruppi e user differenti
Il comodissimo ed egregio help on Ime o consente di analizzare funzioni, op¬
zioni e porre rimedi, nonché informarci in dettaglio sull'operatività del Netser-
ve/CD
Ancora in ambito prettamente gestionale di risorse. l'Import User, laddove tra II sito Internet della OAI. dove avere e dare informazioni, fare download degli
tutti i presenti, sia Guest che Supenvisot, potremo selezionarne quelli che piu aggiornamenti, del firmware, nonché cercare supporto
ci aggradano
L'amministrazione
Client: NSadmin
Anche parlare del software Client in
dotazione è quanto mai semplice ed im¬
mediato: premesso che l'intero sistema
Netserve/CD sarà in grado di essere ge¬
stito in ambiente Windows 3.x, Win¬
dows 95, Windows NT, DOS, OS/2 e
Macintosh, quello base a corredo (per
Wln3.x/Wln95M/lnNT), l'NSadmin, ci of¬
fre tutto il necessario all'occorrenza. In
particolare, con esso si potrà configura¬
re il supporto dei volumi virtuali, cioè la
possibilità di raggruppare più CD-ROM
fisici in un singolo volume, consentire
sofisticate tecniche di sicurezza, laddo¬
ve gli utenti o potranno accedere libera¬
mente al sistema Netserve/CD o essere
autenticati da un server presente nella
rete. Definire vari profili utente, per per¬
mettere agli utenti di appartenere ad un
dato gruppo e di condividere all'occor-
renza lo stesso CD con gruppi diversi,
capacità di "CD-ROM Mounting", dove i
CD possono essere o no messi in condi¬
zione "on line" e resi disponibili alla lettu¬
ra (senza per questo essere rimossi dai
drive), oppure ampie possibilità di ge¬
stione di più server, quando un insieme
di più unità Netserve/CD presenti nel si¬
stema possono venir amministrati come
un unico, grande CD-ROM server.
Conclusioni
Indubbiamente l’ampia famiglia dei
"CD-ROM network server" intelligenti.
utilizzati come veri file server, che non
hanno nulla da invidiare ai sistemi dedi¬
cati comunemente usati finora, ha dato
prova di efficacia ed immediatezza nel¬
le loro funzioni, di una flessibilità senza
eguali, di prestazioni che rivaleggiano
con le attuali soluzioni, ben più com¬
plesse e costose. Il Netserve/CD poi
ha dimostrato di essere in grado di so¬
stituire degnamente qualsiasi altro si¬
stema. a fronte della sua auto-installa-
zione immediata, del suo adeguarsi alle
capacità offerte, delle sue performance
di tutto rispetto. E se tutto ciò non ba¬
stasse, provate a considerare gli ordini
di prezzo per un sistema file server tra¬
dizionale a confronto di una tale solu¬
zione Probabilmente potreste avere
delle inaspettate sorprese.
KE
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
245
Microtek Phantom
Destinato alla fascia en¬
try level del mercato, lo scanner piano
a colori Microtek Phantom si segnala
principalmente per doti come l'econo¬
micità e la praticità d'uso. Sul prezzo
c'è di fatti davvero poco da dire, meno
di trecentomila lire UVA compresali per
uno scanner piano sono davvero po¬
che. Riguardo la sua praticità, invece,
basta sottolineare il fatto che quello in
prova è uno scanner per porta parallela,
collegabile cioè ad un qualsiasi PC,
portatile o desktop, semplicemente in¬
serendo il connettore alla porta normal¬
mente dedicata alla stampante, senza
cioè dover aprire il cabinet del compu¬
ter per inserire eventuali schede ag¬
giuntive. Oltre ad essere economico e
pratico, il nuovo scanner Microtek si è
rivelato, come vedremo, anche privo di
stringenti limitazioni. Le caratteristiche
salienti di questa periferica vanno infat¬
ti ben oltre i 300x600 dpi di risoluzione
ottica permessi dal suo CCD, anche se
non bisogna farsi ammaliare dai valori
raggiunti grazie al software di interpola¬
zione che conferiscono allo scanner ca¬
pacità dichiarate fino a 4800 x 4800 dpi
o 9600 x 9600 dpi, a seconda della ver¬
sione. Queste ultime non sono altro in¬
fatti che risoluzioni fittizie Iassoluta-
mente non reali) che - è bene ricordar¬
lo - sono frutto unicamente di accorgi¬
menti software, come altresi testimo¬
nia inequivocabilmente anche il prezzo
di acquisto, identico per entrambe le
soluzioni. Quello che invece conta, e
molto, nella valutazione oggettiva sono
i 24 bit di profondità del colore Ipari ad
una risoluzione cromatica equivalente a
16,7 milioni di colori), numero che. co¬
me al solito, scende a 8 bit per digitaliz¬
zazioni a 256 livelli di grigio e a un solo
bit per i testi e per le immagini in 'bian¬
co/nero secco' tutte le acquisizioni,
dalla più semplice alla più impegnativa,
avvengono inoltre con una singola pas¬
sata. con tempi ovviamente diretta-
mente correlati alla minore o maggiore
risoluzione utilizzata, dato che deve es-
Costruttore:
Microtek Europe. Rotterdam, Olanda
Distributori:
CDC: Via Tosco Romagnola. 6!
56012 Fotnacetle (PI) - Tel 0587/2882
Modo Srl: Via Masaccio, 17
42100 (Reggio Emilia) - Tel 0522/5041111
Delta Srl: Via Brodolim, 30
21046 Malnate (VA) - Tel 0332/803111
AS Periferiche: V ie Umbria, 32 20135 Milano
Tel 02/55190396
Prezzo consigliato UVA inclusa): L 299 000
sere valutato sia in termini di gamma
cromatica che in termini di dimensioni.
Per concludere le caratteristiche ogget¬
tive di questo nuovo scanner Microtek
Phantom, va infine ricordato che se la
gamma cromatica può al massimo con¬
tare sui 24 bit colore, riguardo te di¬
mensioni dell'area di scansione queste
non possono superare i 215x 297 mm,
pari a poco più del formato A4
Nuovo design,
nuovi benefit
Sebbene destinato a rappresentare
Microtek in una fascia di mercato che è
a dir poco molto combattuta, il Phan¬
tom è frutto di un progetto accurato
che beneficia di numerose soluzioni
tecnologiche: il gruppo mobile di acqui¬
sizione utilizza la tecnologia denomina¬
ta "New Zero Reflection" per minimiz¬
zare al massimo le perdite determinate
dai rientri di luce durante le fasi di ac¬
quisizione, mentre un nuovo tipo di cer¬
niera alla base dell'antina di copertura,
caratterizzata da un'ampia "asola”,
consente un migliore risultato con og¬
getti tridimensionali, a partire dai sem¬
plici e voluminosi libri. Inoltre, grazie
aH'implementazione della tecnologia
"Cold Cathode", sono stati sensibil¬
mente ridotti i tempi di pre-riscalda-
mento del sistema di lettura e acquisi¬
zione: oltre al percepibile risparmio di
energia, il tipo di lampada utilizzato in
questo nuovo modello aumenta anche
la longevità media dello scanner, garan-
246
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Microtek Phantom
OverView
tendo nel contempo una qualità stabile
di luce nelle operazioni di acquisizione
totalmente a vantaggio della chiarezza
di resa effettiva.
Il disegno esteriore dell'unità non
manca infine di una certa originalità, pur
rimanendo essenzialmente pulito e so¬
brio: nella parte anteriore è presente un
solo led verde, mentre l'interruttore di
accensione è posizionato sul fianco de¬
stro. Il lato connessioni, oltre a prevede¬
re il connettore parallelo DB-25 (femmi¬
na) in ingresso per lo scanner e un se¬
condo connettore DB-25 (maschio) per
la porta parallela EPP onde restituire la
perduta connettività per la stampante e
rimpiazzare quella sacrificata lato com¬
puter, ospita tra l'altro anche un mecca¬
nismo di blocco del gruppo di lettura,
utilissimo per effettuare senza rischi
tutti gli spostamenti della periferica:
considerata la sua posizione un po' na¬
scosta, sarà bene non dimenticare di
controllarne saltuariamente la posizio¬
ne. per evitare di accendere e far partire
lo scanner con il blocco inserito.
Una ricca dotazione
software,
compresa nel
prezzo
Le buone nuove non so¬
no però ancora finite. Per
consentire un pieno con¬
trollo delle digitalizzazioni,
insieme allo scanner Phan¬
tom, Microtek fornisce di¬
versi tool software. Il pri¬
mo di questi si chiama
ScanWizard, ed è dedicato
alla semplificazione delle
operazioni di preview e di
setup (profondità colore,
punti per pollice, dimensio¬
ni area, ecc.) da effettuare
prima dell'acquisizione ve¬
ra e propria. Il secondo si
chiama Photo Express, ed
è un software di editing di¬
gitale. Con Photo Express,
che ha un'interfaccia uten¬
te molto amichevole, diventa così
semplice e divertente realizzare inviti,
cartoline di saluti e auguri, grazie an¬
che ad una libreria capace di mille e
più esempi di libero uso. Della dotazio¬
ne fa parte anche un secondo CD¬
ROM contenente i driver dello scan¬
ner, il software OCR e il manuale.
Nell'uso pratico, le operazioni di in-
Nella pane posteriore dello scanner sono pre¬
sentì due connettori DB-25, femmina e ma¬
schio. dedicati rispettivamente all'ingresso per
lo scanner e all'output per la stampante Di lato,
a sinistra, si scorge l'interruttore a slitta che
blocca e salvaguarda l'integrità del gruppo ottico
di acquisizione durante gli spostamenti dell'ap¬
parecchio
L'antma di copenura utilizza un si¬
stema di cerniere che agevola de¬
cisamente l'introduzione di libri
anche voluminosi.
stallazione si sono rivelate veramente
semplici e celeri, cosi come l'uso dei
software appena descritti.
Con simili premesse, la
valutazione finale non ha
mancato di impressionare
favorevolmente per i risul¬
tati raggiunti, soprattutto
considerato il contenuto
prezzo di acquisto e l'indi¬
rizzo chiaramente consu¬
mer del prodotto. Per con¬
cludere, possiamo dire
che il Phantom si è rivela¬
to una piacevole sorpresa,
e sono convinto che in¬
contrerà il favore di coloro
che sono alla ricerca non
di performance professio¬
nali ma di un oggetto che
offra un'alternativa agli
scanner manuali (ugual¬
mente economici ma pic¬
coli), utilizzati principal¬
mente per acquisire testi
ed immagini da libri e rivi¬
ste ma con l'evidente limi¬
te del formato; oppure per
dilettarsi nel ritocco delle
foto di famiglia. In ultimo
è da segnalare la disponi¬
bilità di entrambe le ver¬
sioni anche con porta SC¬
SI.
S3S
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
247
3.0 DeLuxe
Una suite per creare in casa i
propri CD sia audio che video che fotografici e.
ultimo ma non meno importante, restaurare
vecchie registrazioni analogiche.
Adaptec e una ditta statunitense nota so¬
prattutto per i suoi controller SCSI da tempo
considerati un riferimento a livello mondiale. La
casa di Milpitas in realtà produce anche altri
prodotti fra cui una serie di programmi dedicati
alla masterizzazione dei CD R e CD RW. ovve¬
ro dei CD scrivibili e riscrivibili. Fra gli altri c'è
anche Easy CD Creator DeLuxe Edition giunto
oramai alla terza versione. In realtà, come ac¬
cennato sopra, siamo di fronte non ad un sin¬
golo applicativo ma ad una sene di programmi
dedicati ad azioni specifiche ovviamente sem¬
pre inerenti alla creazione di CD tramite perso¬
nal computer.
Innanzitutto consideriamo i requisiti hardwa¬
re del sistema: il manuale ci rivela che sono
adatti tutti i personal su cui gira regolarmente e
fluidamente Windows 95 o Windows NT 4.0 e
su cui è installato ovviamente un masterizzato-
re per CD R o CD RW Se la prima specifica pa¬
re un poco generica in realtà vai la pena di ricor¬
dare che la masterizzazione è una operazione
che non impegna le capacità di calcolo del PC
quanto piuttosto la capacità di sostenere un
transfer rate continuo da e per il disco rigido e
da e per il CD recorder A questo punto è bene
provvedersi di un sistema la cui scheda madre
lavori a 66 MHz e. se necessario, di un control¬
ler SCSI di sicura qualità e affidabilità. Per il re¬
sto oramai tutti i PC prevedono 16 M di RAM e
un HD di capienza ben superiore ad un GB.
L'installazione è molto semplice e richiede
pochi minuti al termine dei quali il programma
è pronto a partire
I programmi offerti insieme a Easy CD Crea¬
tor sono 5: CD Spin Doctor. Picture CD Crea¬
tor, Video CD Creator, Sound Editor, Session
Selector. CD Copier DeLuxe
Caraneristica fondamentale di tutti gli appli¬
cativi è l'estrema semplicità con cui possono
essere utilizzati. Ad esempio all'avvio di CD
Creator di default parte un wizard (mago) owe-
Adaptec Easy CD Creator
DeLuxe Edition
Produttore:
Adaptec. Ine
691 South Milpitas Boulevard
Milpitas, CA 95035
Internet, inttpy/www adaptec con]
DistribufòreT
Artec
Via degli Aldobrandeschi, 47
00163 Roma
Tel 06/6641807, Fax 06/66418380
Interne! f imvffwww u i n.neoaiieq
Prozio (IVA esclusa); L. 199 000
ro una sorta di questionario interattivo che gui¬
da passo passo l'utente. Eseguite punto per
punto le operazioni si arriva facilmente alla fine
ovvero al momento in cui non resta che "pre¬
mere" il pulsante virtuale che avvia la registra¬
zione. In realtà se si e alla prima incisione oppu¬
re si è cambiato il masterizzatore, la registrazio¬
ne non parte subito perché è preceduta da una
serie di test per stabilire se il sistema supporti
o meno, in termini di capacità di trasferimento
dati, le operazioni di scrittura. Il controllo viene
fatto sulla velocità di lettura/scrittura del CD re¬
corder, sulla velocità di lettura del CD player e
su quella dell'HD. Determinate le capacità del
sistema sarà difficile incorrere nel temuto erro¬
re di "buffer underrun" ovvero il caso in cui la
memoria tampone del recorder si svuota per¬
ché il sistema non è riuscito a supportarla con
un flusso di dati continuo superiore alla velocità
di scrittura, errore che solitamente porta alla
perdita irreparabile del disco.
La schermata principale di Easy CD Creator
è riportata in figura 1 Nelle finestre in alto è
possibile vedere le risorse del sistema allo
stesso modo in cui lo si fa tramite "Gestione
Risorse" di Windows 95; in basso si ha una vi¬
sione simile del disco in costruzione, con alla
sinistra le directory e alla desta il contenuto del¬
la cartella selezionata Questo nel caso si stia-
considerando la parte dati del CD (Data CD
Layout). Selezionando la parte audio (Audio CD
Layout) si va a considerare le tracce sonore da
inserire nel CD. L'ultimo menù richiamabile
(Jewel CD Layout) è quello relativo alla creazio¬
ne delle copertine per il contenitore del CD e
per l'etichetta da incollare sul supporto stesso
CD Spin Doctor (figura 2) è forse l'applicazio¬
ne più particolare II compito fondamentale è
quello di permettere la copia di tracce audio da
una sorgente sia interna che esterna sul disco
rigido o direttamente su CD-ROM Per sorgenti
esterne intendiamo tutte quelle fonti di segnale
analogico che possono essere collegate all'in¬
gresso linea della scheda sonora, accessorio
fondamentale per questo tipo di operazioni
Ora tutto questo non è cosa nuova visto che lo
si può fare anche con il registratore di suoni di
Wndows. La differenza sostanziale è la facilità
con cui si compie questa operazione e soprat¬
tutto la possibilità di eseguire una sene di ela¬
borazioni sui file audio appena digitalizzati in
grado di migliorarne la qualità Consideriamo ad
esempio un disco in vinile. Come molti, spena-
248
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Adaptec Easy CD Creator 3.0 Deluxe
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Figura I - Easy CD Creator. Data CD Layout Questa è la finestra principale
dalla quale con semplici operazioni dì selezione e spostamento è possibile
organizzare il contenuto dei propri CD-ROM
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Figura 2 - CD Spio Doctor. Questa è la chicca presente nel pacchetto la possi¬
bilità di restaurare le registrazioni su LP o nastro eliminando il fruscio di fondo e
rumori impulsivi, i famigerati cnck. bum, splat e chi più ne ha più ne metta
Figura 3 - Picture CD
Creator permette di ar¬
chiviare su di un CD te
immagini in formato
Photo CD provenienti
da archivi esterni oppu¬
re a partire da un Ko¬
dak Photo CD con le
proprie fotografìe digi¬
talizzate e archiviate da
un centro Kodak.
mo, sanno un LP è caratterizzato da un rumore
di fondo consistente e, se vecchio e usato, da
una sene di rumori impulsivi, quei fastidiosissi¬
mi crick e pop dovuti al deteriorarsi del suppor¬
to e a una conservazione non proprio accorta.
Ebbene CD Spili Doctor è in grado di ridurre sia
il rumore continuo che i disturbi impulsivi mi¬
gliorando l'intelligibilità del messaggio musica¬
le Ovviamente la stessa operazione può esser
fatta anche con sorgenti diverse come registra¬
tori a cassette o a bobine. Queste possibilità
aprono all'appassionato un mondo nuovo quan¬
to alla possibilità di archiviare su CD vecchie re¬
gistrazioni per restaurarle, elaborarle e sottrarle
al degrado inevitabile dei supporti analogici I
controlli per dosare la riduzione del rumore di
fondo e gli "scricchiolii" sono ridotti al minimo
rispetto a altri programmi che effettuano le
stesse operazioni. Malgrado questo è necessa¬
rio effettuare alcune prove per determinare le
impostazioni migliori che variano, è bene pun¬
tualizzarlo, da incisione ad incisione.
Ovviamente CD Spin Doctor permette la re¬
gistrazione su HD da CD Audio (via masterizza-
tore) e la elaborazione di brani registrati su di¬
sco rigido ma non trattati.
Importantissimo per questo tipo di operazio¬
ne è il disporre di una
scheda audio dotata di
una sezione di conver¬
sione analogico-digita-
le di buona qualità. In caso contrario il segnale
in ingresso può essere degradato a tal punto
che il file generato e assolutamente inutilizzabi¬
le perché dotato di una qualità sonora decisa¬
mente inferiore a quella ottenibile dal supporto
originale.
Una descrizione completa delle possibilità
delle varie applicazioni contenute in Easy CD
Creator DeLuxe 3.0 non sarebbe possibile nel
breve spazio di questa overview Di seguito ab¬
biamo provveduto ad una breve illustrazione
dello scopo principale di ognuna:
- Picture CD Creator è un applicativo che
permette di creare un proprio Photo CD sele¬
zionando le immagini, in formato Corel Pro
Photo CD o Kodak Photo CD, o da un archivio
preesistente oppure dall'HD.
- Video CD Creator permette di creare un Vi¬
deo CD ovvero un CD-ROM contenente una
serie di filmati o immagini.
- Sound Editor, come il nome stesso sugge¬
risce, è un programma che permette di elabo¬
rare brani audio consentendo un editing fine ad
esempio dei pezzi registrati con CD Spin Doc¬
tor.
- Session Selector permette di visualizzare e
selezionare la sessione che sarà aperta al mo¬
mento dell’inserimento del CD (multisessione)
in un comune lettore.
- CD Copier DeLuxe è uno strumento che
consente la copia di CD-ROM direttamente op¬
pure passando per una immagine sul disco rigi¬
do.
Insieme a Easy CD Creator e a tutti i pro¬
grammi accessori, la Adaptec ha inserito nel
CD di installazione la MGI PhotoSuite, sia la
versione LE, perfettamente utilizzabile, sia la
Demo della versione completa Si tratta di un
pacchetto dedicato alla elaborazione delle im¬
magini, sufficientemente completo per prepa¬
rare le proprie fotografie alla archiviazione su
CD-ROM.
Per gli utenti completamente digiuni di ogni
nozione sui programmi e sulla scrittura di CD è
stato approntato il Multimedia Tour: si tratta di
una presentazione basilare delle capacità di tut¬
te le applicazioni di Easy CD Creator In questo
modo l'utente può vedere come si adoperano i
programmi ancor prima di usarli facendosi una
idea precisa delle funzionalità di ognuno
Prima dell'acquisto di questo o altri software
di masterizzazione è importante controllare sul
sito Internet del produttore che il vostro scritto¬
re sia fra quelli supportati dal programma. Va
considerato comunque che la Adaptec
Ihttp //www adaptec convcdtec/prodinlo.htmll
fornisce continuamente e gratuitamente gli ag-
giornamenti per i propri software di masterizza¬
zione per metterli in grado di supportare i mo¬
delli di CD recorder che appaiono continua-
mente sul mercato.
Il prezzo del pacchetto, considerando che
può essere considerato come una soluzione
completa e definitiva al problema della creazio¬
ne di CD in tutti i possibili formati, deve essere
considerato molto conveniente. Particolarmen¬
te appetibile per gli appassionati di musica e di
registrazione per i quali la presenza di CD Spin
Doctor potrebbe rappresentare da solo un mo¬
tivo più che valido per giustificarne l’acquisto
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
249
Un famoso romanziere
francese ottocentesco, una volta im¬
piegò quindici giorni e dozzine di fogli di
carta per completare una sola pagina di
un suo romanzo. Per nostra buona sor¬
te, oggigiorno abbiamo a disposizione
strumenti che ci permettono non solo
di scrivere rapidamente, ma anche di
controllare eventuali "strafalcioni", orto¬
grafici o sintattici Vediamo come.
Certamente a molti di noi è capitato
di osservare le forse invidiare) delle per¬
sone che riescono a trasformare i pen¬
sieri in parole Iscritte o parlate, è quasi
la stessa cosa) con naturalezza, senza
bisogno di correzioni, chiarimenti, preci¬
sazioni: idee chiare e precise che sono
trasformate in frasi chiare e precise.
La traduzione dei pensieri in parole,
scritte o parlate che siano, è un proces¬
so che comporta attività spesso com¬
plesse d'analisi, di sintesi, di memoria,
di censura, eccetera. Lo psicologo potrà
anche aggiungere altre considerazioni,
per chiarire che esprimersi può essere
ancora più difficile a causa di condizio¬
namenti della psiche.
Con tutti questi fattori in gioco, mi
sembra logico ammettere che per la
maggioranza di noi l'espressione dei
pensieri possa costituire un esercizio a
volte difficile e faticoso. Se qualcuno ci
dà una mano quando siamo in difficoltà
e per di più affaticati, non possiamo fa¬
re altro che dire grazie. E' possibile dire
grazie ad un software? Personalmente
sono già molto grato agli strumenti
“normali" di word processing. Vediamo
insieme se sia possibile ampliare il rag¬
gio di gratitudine, allargandolo a questo
pacchetto d'utilità linguistica.
Tutto per scrivere bene è costituito
dall'unione di quattro diversi program¬
mi, che sono già da tempo disponibili
singolarmente.
Il best seller tra questi, dichiara l'edi¬
tore. è Errata Corrige, arrivato alla ver¬
sione 2.5, diffuso presso oltre 40.000
utenti.
Impariamo l’italiano è un programma
basato su di un'enciclopedia della lingua
italiana redatta in collaborazione con
Rizzoli New Media ed ispirato al libro
omonimo di Cesare Marchi.
Ipse Dixit è un programma che racco¬
glie 14.000 elementi, tra citazioni, afori¬
smi e battute.
Infine, Factotum è uno strumento de¬
dicato a Word della Microsoft e ad esso
integrato in modo naturale, che "espan¬
de il quoziente intellettivo dei tuoi testi"
- dichiara il produttore.
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Iscrivere Bene
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Errata Corrige
Chi ha familiarità con il correttore or¬
tografico e grammaticale di Word per
Windows nella sua ultima edizione, tro¬
verà probabilmente dei punti di contatto
tra quello ed Errata Corrige. Sarà però
subito evidente che quest'ultimo giusti-
fica la sua esistenza offrendo dei servizi
in più. che lo rendono uno strumento
più complesso, e non semplicemente
una versione potenziata del primo.
Infatti, all'analisi ortografica e gramma¬
ticale del testo si aggiungono servizi au¬
siliari. Tra gli altri, l'analisi statistica degli
scritti, che si esprime in numeri riferiti
agli indici di leggibilità di Flesch-Vacca,
Kincaid, Gunning's Fog, Gulpease.
Così come accade con il correttore di
Word, i testi esaminati non vanno mai
bene, sino a rischiare di scoraggiare
l'utente. Tanto è vero che, dopo avere
messo alla prova dei testi di varie fonti,
ho scoperto che non ce n'è uno che
possa passare indenne l'esame di Erra¬
ta Corrige! Un difetto? A prima vista
forse si, ma in ultima analisi probabil¬
mente no. perché le osservazioni del
programma hanno sempre qualche tipo
di fondamento ed hanno l'effetto bene¬
fico di indurre chi scrive a riflettere. In
altre parole, sono convinto che dopo
avere esaminato il documento con que¬
sto strumento ed avere eseguito le cor¬
rezioni, il testo che ne deriva sarà più
leggibile e scorrevole.
L'utente dovrà tuttavia usare del
buon senso quando riceverà i suggeri¬
menti di correzione. Nella scheda dedi¬
cata al Manzoni dall'Enciclopedia Encar-
ta 98 della Microsoft che ho utilizzato
come testo da controllare, ad esempio,
il Manzoni non è accettato e al suo po¬
sto il programma suggerisce Panzoni,
Canzoni, Anioni, eccetera.
Successivamente, quando si accenna
a idee "giacobine", la parola non è tro¬
vata in questa forma nel dizionario ed è
suggerito l'uso di giacobino o giacobini.
Ancora, la parola "drammaturgico" non
è contenuta nel dizionario. Poi non ac¬
cetta "I promessi sposi narra..." e suggeri-
250
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Ovcrviovc
IAIIMICHI Muliilirhit dm umrnln
INDICATIVO
Tutto Per Scrivere Bene
‘•rio Magno «enfiai* il Imo ra D«a»4«no 1
mao pnaonag» dgr«vie idra» poraco ccn* (prole AMtH. figb> d Damfen-. a aua . ..Bi EnnAtate laudala 4*
‘•rio Magno Etti ambi radono udì morte r ntb ufo tu «tanta i»l pnkio rimi cooioUdom (A* luta condsttu
•ubbkau col W>tio di Due eoo aofraafcmpurn <l*ftaalenalof^obaadcacibata(1822) In fin
ifiixatfo i no captgM drauntaiupc o U*u d alabcrau nO(i»oa «anche fidane hit («piitMiiwe ironie nefle Uni
IM Chauvei m Fune* dei lampa et dei tea darti le feagtdu (1119. ma pubbkaa quamo «w dopo D«n82J) la pertica
al modelo d Shalteipean > aBc nBeinoo trtafecha di A W SddagaL rfiiuu l «me©* clamo» dal* j
i Menai deTAdekla fu accompagnala da «Tappi ofendaa nerica m
a ni panodo kxyobaidc b liaka.
mi di Uopo a fogo orla »•«• 4a a
morata data laoai durai
•optanuBo fnmula il cooceao dela comipoodenu tra dipano data rande** Monca e
lei 1821 Manetta cornavo* a icwm 1 promani tpo*. che antU-t lanmaio » pubUco: nel 1827. un tonane* alene©
timo ivrgk arar 4 1628 e 4 1630 «a i dnicn* di Le«o e Milano, che rata» «radono ci mode kagut ed 4 un clanico
iela lanrtoua mondala Dopo la poma a da*». pubbbeata n »* «©tara rateai am Manioca loCopeae 4 romani© a
n'ac cui durane imnoau. loprammo Inguine a. racandon a Ferma nel 1827 con ri pernio (topo d *ruaac<juau i para» ■
Anto*, no* 4 npiéra J paopno kguagpo in troppi k-mbardma o (raneinani ammiro * fino dal datala Sorta** i
cenaruo che ogp lagpamo « .|uaB • data ree onda itdaoonr. pubbkcda tra 4 1840 « 4 1842
promaii rpon nana la Mona d dua poma ntamorafe. Ramo r Luna, che radono * loto mamnvrao oitacoldo dafia
rac «tanca d don Rodngo. un aagnuiotto nvagheen d Lucia, a dada «di d don Abbondo, un prete troppo amor oro d
———-
un •
Ali abeli
_flsEsfejtfgf»_
1 2 3 t 5 6 7 8 910 11 12 13 14 1J 16 17 18 19 20 21
ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ
abedefghi 1 mnopqrst uvx
_^.^J.gg.'ysgga 1 ?_
1 2 3 4 3 6 7 8 910 1112 13 14 13 16 1718 1920 2122 23 24 2326
ABCDEFGH IJKLM NOPQRSTUV WXYZ
abcdefghijkl mnopqrst uv w*y*
1 2 3 4 3 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
AB TA EZH6I KAIfN HOI1 PITYtXf Q
a^ySe^-gBinX/ii/ t onpoiv + x+ u
sce "narrano", e cosi via.
Si tenga inoltre presente che un solo
paragrafo di un articolo da prima pagina di
uno dei maggiori quotidiani italiani, sotto¬
posto alla prova, ha rivelato, secondo Er¬
rata, cinque errori di stile ed uno di gram¬
matica! La cosa può anche variare grazie
al fatto che si possono fare i controlli in
base a diversi "stili" di scrittura: commer¬
ciale. giornalistico, letterario, eccetera.
Errata Corrige
non si limita a fare
il censore dei nostri
scritti, ma offre an¬
che molto aiuto in
corso di composizione, fornendo servizi
quali la coniugazione dei verbi, l'indivi¬
duazione dei sinonimi e dei contrari del¬
la parola evidenziata, l’elenco delle sigle
più comuni, i plurali difficili (risolviamo il
dubbio da barzelletta: "Voglio due cani
belga... o belgi?" Senza Errata Corrige,
la soluzione era: "Voglio un cane belga,
anzi due!"). Sono presenti anche le pa¬
role straniere d'uso corrente e gli alfa-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
251
OverView
l Tutto Per Scrivere Bene
Paiole itiameie d'uio couenle
Parola stiantala
Badge
-3
Badrranlot^^^^^
Baedeckei
Secalo:
Tedesco:
guida turistica illustrata
Bagaiie
Bagging
Baguelle
Bagnate
Badey
Balangage
Balance sheei
Balayage
Balayeuse
Balk
Ball
Ballad
ZÌ
Lngue
P Instata P Fiancete P Tedesco
P Latino P Spagnolo P Russo
P Giaco P Giappone se P Alte
Femminili e plurali difficili
Parola:
F Vuota lista in uscita
Maschile Singolare
belga
Maschile Plurale
belgi
Femminile Singolare
belga
Femminile Plurale
belghe
se corsisi
Abbieviazioni e sigle
Abbreviazione/Sigla: Significato:
km/sec
KO
ICO.
KOMINFORM
KOMINTERN
KOMSOMOL
Kr
KR
kV
kW
kWh
Isituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Sigle utente
zi
Aggiungi.
Gestione...
beti italiano, internazionale e greco.
Le qualità distintive di questo "corret¬
tore elettronico" includono anche le
funzioni di "controllo intelligente", che
evita che all'utente siano riproposte le
frasi considerate non corrette, ma che
l'utente intende mantenere (una frase
dialettale, ad esempio). La "correzione
intelligente" riconosce la forma gram¬
maticale della parola da rimpiazzare e
propone una lista d'alternative.
Errata Corrige è compatibile con tutti i
più diffusi programmi di word proces¬
sing, ma è facilmente comprensibile il
fatto che Word per Windows rimane
quello "privilegiato" (Factotum vi si in¬
tegra automaticamente e include delle
macro per la gestione automatica di
Tutto per Scrivere dall'interno di Word).
Inoltre con NetCorrige si applicano le
funzioni alla posta elettronica.
Impariamo l'italiano
Quest'opera si è ispirata al libro di Ce- W
sare Marchi, scomparso nel 1994. ^
L'impressione
che se ne ricava è
che questo softwa¬
re rispetti sia lettera sia spirito dell'ope¬
ra originale, ma lo sfruttamento delle
moderne tecnologie informatiche indub¬
biamente la rende ancora più efficace.
In questo soft
ware troviamo:
- il testo princi¬
pale di Impariamo
l’italiano, suddiviso
in capitoli dedicati
a Le basi dell'italia¬
no, La costruzione
delle frasi. Come
scrivere meglio,
Le costruzioni
d'uso comune;
- il libro degli Er¬
rori da evitare;
- il libro dei Sug¬
gerimenti;
- le Schede prati¬
che;
- le funzioni di ri¬
cerca;
- la possibilità di
aprire contempora-
252
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Tutto Per Scrivere Bene
Overvievv
neamente varie finestre.
La schermata che propongo potrà
dare un'idea di confusione (troppe fi¬
nestre aperte), ma il lettore non si lasci
fuorviare: normalmente lavorerà con
una o due finestre alla volta, che rag¬
giungerà a "suon di click" del mouse,
seguendo i percorsi che i numerosissi¬
mi collegamenti ipertestuali suggeri¬
ranno.
Il sistema di consultazione offre an¬
che un approccio "libresco": si consul¬
ta l'indice e si va alla pagina desidera¬
ta. Ovviamente però l'utente tenderà
ad usare il potente strumento di ricer¬
ca incluso e i collegamenti ipertestuali.
Sia lettura tradizionale sia le libere
esplorazioni potranno portare ad un so¬
lo risultato, quello del miglioramento
della nostra conoscenza linguistica. (Il
lettore più propenso ai commenti cau¬
stici si astenga, per favore, e sappia
che intendo comunque continuare a
consultare
quest'opera rego¬
larmente...).
un aforisma a sog¬
getto specifico o
volete cercare quali
citazioni contengo¬
no una certa paro¬
la? Potete sceglie¬
re a piacimento. Il
testo delle citazioni
si può copiare, in
tutto o in parte,
con i normali siste¬
mi di Windows e si
può incollare e
stampare.
I vostri scritti po¬
tranno così conte¬
nere dotte citazioni
(o se preferite,
qualche esilarante
battuta di comici
famosi).
Non occorre dire
altro per descrivere
Ipse Dixit, la sostanza è tutta contenuta
nel grande numero di cita¬
zioni.
Factotum
per Word
Delle schermate propo¬
ste, molte sono attivabili
dall'interno di Word se al
momento dell'installazione
decidete che volete "attac¬
care" Factotum al vostro
Word per Windows.
Sembra che non accada
nulla quando installate il
programma, ma in realtà il
menu di Word si arricchisce
della voce "Factotum" e di
alcune icone che vi possono
fare accedere direttamente
Ipse Dixit
Quattordicimila
citazioni (che nella
versione standard
sono ottomila) per
essere davvero cer¬
ti di avere qualcosa
di colto da dire su
qualunque argo¬
mento.
Le citazioni si
possono elencare
sia per autore, sia
per argomento, sia
parole contenute.
Volete una citazio¬
ne di Khalil Gibran,
dal vostro word processor a tutte le
funzioni di utilità:
- sinonimi e contrari;
- coniugatore;
- femminili e plurali difficili;
- parole straniere;
- abbreviazioni e sigle;
- statistiche documento;
- lista parole usate;
- sintesi automatica;
- trova tutte le forme.
Conclusioni
Gli strumenti di scrittura che ci sono
proposti da Expert System sono senza
dubbio capaci di fornire aiuto prezioso
alla maggior parte di noi, offrendo sug¬
gerimenti, indicando errori certi, ricor¬
dandoci regole, eccetera.
L'uso del linguaggio ha tuttavia tali e
tanti aspetti diversi che a mio avviso
non è assolutamente possibile proget¬
tare uno strumento che possa correg¬
gere automaticamente un testo senza
il controllo dell'autore, che deve ne¬
cessariamente rimanere l’arbitro ulti¬
mo nelle tante situazioni di dubbio che
si possono verificare.
L’acquisto di questo poker di pro¬
grammi certamente non ci farà diven¬
tare scrittori provetti nello spazio di un
mattino, ma potrà indubbiamente aiu¬
tarci a migliorare i nostri testi.
Tale acquisto non è privo di "effetti
collaterali", visto che il prezzo di questi
pacchetti è comunque superiore alle
quattrocento mila lire: una cifra che
certamente non renderà il ricco meno
ricco, ma che potrebbe essere consi¬
derata importante dalla maggior parte
di noi.
Kg
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
253
di Valter Di Dio
Mouse+
in Windows 95
Sin dalla prima apparizione
il mouse ha rivoluzionato il modo di comu¬
nicare con i computer. Tante sono state le
variazioni sul tema, a due tasti, ad uno so¬
lo, con tre tasti, con tanti tasti, e poi con il
filo e senza fili, di forma anatomica o as¬
solutamente impossibile da impugnare.
Di molti di questi esperimenti, soprattutto
di quelli meglio riusciti, la Logitech è stata
protagonista e antesignana. Tutte le stra¬
de percorribili per migliorare questo sem¬
plice ma fondamentale dispositivo sem¬
bravano ormai esplorate, almeno per noi
mortali. Invece, riprendendo un'idea origi¬
nale della Microsoft, gli ingegneri della Lo¬
gitech hanno sfornato anche loro il mouse
con la rotella!
le cose che facciamo più frequentemen¬
te utilizzando un computer ci accorgiamo
presto che l'uso delle scroll-bar è senz'al¬
tro ai primi posti. Oltretutto, per usarle,
dobbiamo abbandonare la posizione cor¬
rente del cursore, cercare la barra di
scorrimento, cliccarci sopra e trascinare
fino a raggiungere la posizione desidera¬
ta (sperando che non finisca prima il tap¬
petino) e. infine, tornare a posto col cur¬
sore. Grazie alla rotella tutto questo farà
parte della preistoria. Per utilizzare la
scroll-bar verticale della finestra attiva,
tutto quello che dovremo fare è girare,
con un dito, la rotella. Magicamente la
scroll-bar seguirà le indicazioni date, sen¬
za che sia necessario muovere il mouse
dalla sua posizione corrente.
Produttori » distributore:
lognech Italia s.r.l,
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ottico che trasmette l'informazione al
nuovo driver del mouse, appositamente
sviluppato dalla Logitech. Durante la ro¬
tazione della rotellina si sentono distinta¬
mente, anche al tatto, gli scatti di una
ghiera che aiutano a gestire piccoli spo¬
stamenti. Ma non è tutto. La rotellina, ol¬
tre a girare sul proprio asse, può anche
essere premuta come un normale tasto
permettendo cosi l'uso del Pilot Mouse+
come un normale mouse a tre tasti.
Il tutto non è affatto piu complesso o
molto più costoso di un qualsiasi altro
mouse di qualità. Da fuori il mouse appa¬
re del tutto simile ai suoi cugini, forse è
solo un pochino più allungato e la pallina
è posizionata più al centro che non in al¬
tri modelli. Ma, se non fosse per il colore
più scuro della rotella, chiunque lo scam¬
bierebbe per un normale mouse a tre ta¬
sti. Chiaramente la meccanica interna si
è leggermente complicata, soprattutto
per il doppio movimento (rotatorio e ba¬
sculante) del tasto/rotella centrale, ma la
genialità di questo mouse è tutta nel dri¬
ver: tutta nell'intelligenza che lo pilota.
Il software
Non è poco il software che anima que¬
sto mouse, anche se l'estrema sempli¬
cità dell'installazione e della configurazio¬
ne (che si effettua tramite il solito pan¬
nello di controllo del mouse di Windows
95 o Windows 3.1) nascondono all'uten¬
te la complessità del sistema. Quattro
sono le principali aree configurabili
dall'utente: lo scrolling, la funzione dei
tasti, le funzioni di HyperJump e le for¬
me dei cursori.
L’installazione
Perché?
La prima domanda che ci si pone è
quasi sempre "perché è stato fatto
ciò?" A posteriori, ovvero con il Pilot
Mouse+ già installato da qualche ora, la
risposta è ovvia: perché cosi la vita è
davvero comoda. Se guardiamo bene al¬
L’hardware
Il meccanismo che permette tutto
questo è molto semplice. Al posto del
tasto centrale è stata collocata una rotel-
lina libera di ruotare in avanti e indietro.
Solidale con la rotellina c'è un sensore
Il mouse, a parte le funzionalità partico¬
lari di questo modello, è perfettamente
compatibile con i driver standard di Win¬
dows; può quindi essere immediatamen¬
te sostituito al mouse originale anche
senza aver fatto l'installazione del softwa¬
re. L'attacco del Pilot Mouse+ è un con¬
nettore din PS/2, ma viene anche fornito
254
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Logitech Pilot Mouse+
Òverview
l'adattatore per utilizzarlo con la porta se¬
riale a 9 pin sui vecchi computer
Una volta collegato il cavo, si inserisce
il primo dei due dischetti forniti a corredo
e si lancia la procedura di setup. Questa,
in modo veloce e completamente auto¬
matico, procede all'installazione del nuo¬
vo driver di sistema che è in grado di ge¬
stire le diverse periferiche Logitech. Sce¬
gliendo l'installazione personalizzata l’uni¬
ca cosa che ci viene consentito di modifi¬
care (in questa fase) è il nome della di¬
rectory in cui verrà installato il program¬
ma di gestione del Pilot Mouse+.
Terminata l'installazione delle varie
componenti è necessario riavviare la
macchina; molto educatamente l'installer
chiede se può riavviare lui o se preferia¬
mo farlo noi in seguito.
La configurazione
Terminata l’installazione e riavviata la
macchina il sistema si accorge della pre¬
senza del nuovo mouse ed apre automa¬
ticamente il pannello di controllo. Rispet¬
to a quello standard di Windows si nota
subito l’abbondanza di finestre presenti
in questo nuovo device. Come prima co¬
sa si può configurare la funzione del ta¬
sto destro del mouse: quello che di solito
apre i menu contestuali di Windows. A
questo tasto è possibile assegnare una
quantità incredibile di funzioni che vanno
dal doppio-click alla chiusura di finestre e
applicazioni, dalla scroll-bar all’apertura
della finestra "risorse del computer".
Personalmente preferisco lasciare la fun¬
zione standard di Windows, ma per parti¬
colari usi del computer può essere utile
cambiare la funzione del tasto destro.
Tanto lo si può fare in qualsiasi momento
e in pochi secondi.
Utilissima invece la possibilità di confi¬
gurare il tasto centrale, quello della rotel¬
la. Le funzioni standard della rotella sono
lo scrolling verticale (in tutte le finestre di
L'interno del Pilot Mouse* mostra l'ac¬
curate.zza dell'assemblaggio e la Qualità
dei componenti (notare le fessure estre¬
mamente sferre sui trasduttori otticil
Interessante anche se forse un po' trop¬
po macchinoso il sistema basculante
della rotellma.
Windows) e lo zoom (nelle appli¬
cazioni Office 97). Per ottenere lo
zoom si deve utilizzare la rotella in
congiunzione alla pressione del
tasto CRTL. Assegnando questa
funzione al tasto centrale del Pilot
Mouse+ si ottiene lo scrolling
ruotando la rotellina e lo zoom
premendo e ruotando.
Un'altra funzione assegnabile ai
tasti del mouse è il continuous
scroti, che permette di attivare
una sorta di micro-joystick, pilota¬
to dal mouse, che effettua uno
scrolling continuo del documento.
Più si allontana il mouse dal sim¬
bolo del joystick più rapidamente
avviene lo scrolling.
Infine due utili funzioni gestite
da dei piccoli menu pop-up richia¬
mabili sempre da uno dei tasti assegnabi¬
li: l'HyperJump e il CyberJump. La prima
permette di muoversi tra le principali fun¬
zioni delle finestre di Windows (apri, chiu¬
di, scroll, ridimensiona, avvia), Cy¬
berJump invece è orientato ai navigatori
Internet e permette di richiamare al volo i
principali menu di Internet Explorer o
Netscape.
Piopiictà Mouse
Conclusioni
C’è un modo molto semplice per ve¬
dere quanto una cosa sia utile, basta
usarla per un po' e poi toglierla. Provate
a togliere un Pilot Mouse+ a qualcuno
che lo usa da un po' di tempo, sempre
che ci riusciate... KB
Seti* lapido | Piallatori Piitanli | Molo | Oneri smerlo | Dispositivi |
Il nuovo pannello di Set¬
up del mouse Logitech.
Si parte con l'installa¬
zione sorto Windows
95
OK
Arnia
àPPfca
255
Il Web senza il PC!
Già da più parti viene di¬
stribuito in Italia il set-top-box che con¬
sente di accedere ai servizi di Internet
mostrandoli sullo schermo di un comu¬
ne televisore. Ecco due delle proposte
disponibili
Windows 95 o 98? Netscape 4 o Ex¬
plorer 4? Hai scaricato la nuova patch?
Hai il player? L'hard disk è pieno ... do¬
mande di questo tipo sono quotidiane
per chi abbia un minimo di dimestichez¬
za con il personal computer e voglia na¬
vigare nel cyberspazio. Ma esistono
molte persone che non hanno bisogno
di elaborazioni personali, almeno non di
quelle che di solito finiscono su file da
tenere su disco oppure inviare in stam¬
pa o in rete. Stiamo parlando d'una
informatica personale basata sul PC, un
oggetto che può fare tutto: chi ha biso¬
gno d'una sola cosa, però, interpreta
come confusione quella che noi chia¬
miamo versatilità. Ad esempio chi vuole
giocare acquista una centralina dedica¬
ta, non un personal per poi giocarci, an¬
che se certo è più bello. Ma infinita¬
mente più complicato
Poi che noia, accendere il computer,
aspettare il setup. sentire la sinfornia di
ventole e dischi che ruotano producen¬
do sibili sempre più fastidiosi con Tad¬
dentrarsi nelle ore notturne... oggi se
ne può fare a meno, almeno limitandosi
ai piaceri della rete delle reti. Come?
Usando un decoder dedicato.
Oggi Internet è una grande curiosità,
e lo è soprattutto la navigazione del
Web. Ma molti non ritengono sia il caso
di acquistare un computer per la sola In¬
ternet. Ecco quindi la tecnologia in arri¬
vo. domani il Web sarà inserito nelle te¬
levisioni, com ò oggi per il televideo. In
attesa di una tale integrazione si può ac¬
quistare un decoder per Internet. Negli
States il lancio è avvenuto da più di un
anno, con il marchio WebTV: costa po¬
co ma bisogna fare l'abbonamento al lo¬
ro sistema, il che ha limitato il successo
commerciale.
Il concetto è analogo a quello dei ca¬
nali televisivi a pagamento. Si pone uno
scatolotto sulla TV, lo si collega al te¬
lefono e alla TV, si attacca la spina e
via! Il Web è a portata di telecomando.
Ovviamente è cosi facile se acquistate
un pacchetto completo, che oltre al de¬
coder prevede anche l'abbonamento ad
Internet presso un qualsiasi Service pro¬
vider. Se il contratto comprende la po¬
sta elettronica ci sarà bisogno della fo¬
tocopia d'un documento dell'acquiren¬
te, mentre se si parla di sola navigazio¬
ne non serve neppure quello. Volete re¬
gistrare le informazioni trovate per farle
vedere ai vostri amici? Niente di più fa¬
cile, visto che siete collegati a un video¬
registratore. Stiamo parlando d'un og¬
getto che, benché digitale, ha tutte le
interfacce di tipo analogico Ischermo TV
e telecomando).
Noi siamo entusiasti di questa fami¬
glia di oggetti, che portano soluzioni a
chi le cerca. Inoltre questa ondata di
prodotti può rappresentare la vera alfa¬
betizzazione informatica e telematica di
256
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Il Web senza il PC!
Overvievv
massa, soprattutto per l'Italia che ha già
perso sfide analoghe IVideotel). Tra un
anno alcuni produttori di TV avranno
messo sul mercato nel televisore un
paio di schede per i decoder Internet e
satellitare, inizialmente diversi, poi inte¬
grati. Avere queste cose in un solo ap¬
parecchio porta sempre il problema di
dover acquistare un apparecchio nuovo
Iprobabilmente costoso) e buttare o re¬
galare quello vecchio, per cui la migra¬
zione avverrà lentamente. Comunque
sarà, i curiosi della rete potranno co¬
munque acquistare uno di questi scato¬
loni.
Tornando al servizio commerciale che
viene offerto acquistando un box di
questo tipo, a nostro avviso anche la
procedura d'inizializzazione dovrebbe
essere compresa nel servizio. E' vero
che in questo modo la scatola risulterà
aperta, ma in cambio l'oggetto sarà dav¬
vero pronto all'uso. Altrimenti toccherà
all'acquirente, quello inesperto, seguire
le istruzioni per collegarsi a Internet.
Resta da chiedersi come mai si parli
di queste cose su una rivista di utenti di
personal computer. Ci sono almeno due
motivi. Il primo è che non tutti gli ap¬
passionati hanno davvero in casa un
personal connesso alla rete, e molti po¬
trebbero accontentarsi d'un oggetto di¬
verso, ma più familiare. La seconda è
che i nostri lettori più esperti saranno in
grado di consigliare al meglio i tanti in¬
teressati che non masticano abbastanza
sigle da leggere una rivista tecnica.
Finite queste brevi note, siete pronti
a regalare, a regalarvi o a consigliare un
bel regalo di Natale? Abbiamo per voi
due proposte, una di Exhibit ed una di
Televisual. Alla prima dedichiamo più
spazio in questo primo articolo, mentre
con la seconda non abbiamo fatto in
tempo ad accordarci per una vera prova
su questo numero. Probabilmente la
presenteremo nell'Immediato futuro.
di mano informazioni quali nome e DSN
dell'Internet provider. La tastiera e il te¬
lecomando sono del tutto funzionali allo
scopo. La connessione con il video è
immediata grazie all'uscita composita
per monitor e videoregistratori e alla Su-
perVHS. E' attraverso questa che il se¬
gnale viene inviato prima al videoregi¬
stratore e da questo al televisore.
Il telecomando è ottimo per tutto ciò
che non preveda l'immissione di testi,
quindi la navigazione guidata del Web.
ivi compresa la posta elettronica. Per
brevi scritte si può
usare l'utility softwa¬
re che permette di
gestire una tastiera
software attraverso
il telecomando. Se si
tratta invece di scri¬
vere, ad esempio
per girare autonoma¬
mente sul Web con
una certa frequenza,
è necessario usare
la tastiera, anch'essa
ad infrarossi e com¬
presa in ogni pac-
Con questo oggetto è possibile anche
gestire la posta elettronica, addirittura
con più indirizzi. E' possibile avere i
messaggi su carta grazie alla connessio¬
ne per stampante parallela. Nel menu
d'installazione della stampante al mo¬
mento sono presenti solo driver per
modelli HP. Noi abbiamo provato a col¬
legare una HP DeskJet 600, non inclusa
nella lista, ma attivando la modalità di
solo testo, ed ha funzionato perfetta¬
mente. Non c'è stato verso, invece, di
far funzionare una stampante ad aghi.
Presenti anche una porta audio e il cita¬
to slot per smart card.
Un po' di tecnologia
Internet TV usa un microprocessore
Arm con 4 MB di RAM ed una flash
memory per memorizzare il browser. Il
modem integrato va a 33,6 Kbps, che ri¬
spetto alla velocità apparente dei perso¬
nal computer va più veloce. Rilevante
la presenza d'una presa per smart card,
che lascia intravedere applicazioni di
commercio elettronico e sofisticati con¬
trolli per garantire la sicurezza delle
transazioni in rete, ma anche la memo¬
rizzazione permanente di dati personali.
Il progetto è della Teknema, un'azienda
californiana dal cuore italiano di Marco
Il telecomando è
davvero intrigante
Abilita tutte le fun¬
zioni fondamentali
d'un mouse Ispo-
stamento e click),
d'un Web browser
Iprevious/next,
scroti, mam. help.
Quii, email) e abilita
la digitazione diret¬
ta dei numeri Ico¬
moda per l'accesso
al televideol Molte
altre cose possono
esser scoperte con
l'uso.
InternetTV
Uso ed abuso
L'installazione si presenta semplice
per chi abbia dimestichezza con l'argo¬
mento. Bisogna infatti essere pronti a
girovagare tra menu ed avere a portata
Il nome iniziale del set-top box 6 Easy Rider, da cui
lo sfondo del menu iniziale. Il primo collegamento
d’accensione delle macchine per gli USA connette
con una home page che si rifa al film omonimo II
gioco di parole è ovviamente con la semplicità di
scorrazzare per il Web
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
j
257
OverView
Il Web senza il PC!
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XP* V ■'!!»»« -*U>>tA * 0 b">
Graziano e Raffaele Sena che l'hanno
fondata qualche anno fa. I lettori più at¬
tenti avranno già visto spazi di MC dedi¬
cati a questo progetto, nell'ambito dei
reportages dallo SCO Forum.
Il loro modello attuale non può ese¬
guire applet Java, però implementa i
frame e le gif animate. Un software de¬
dicato aumenta la qualità del video
640x480 su TV, ed un formattatore au¬
tomatico - decoroso ma ancora in via di
miglioramento - scala le immagini gran¬
di al formato 640x480. Il risultato com¬
plessivo è comunque più che adatto alla
navigazione della maggior parte dei siti.
Box
La Exhibit è un'azienda romana che
opera nel settore dello sviluppo e della
distribuzione di programmi applicativi e
software di base, della realizzazione, in¬
stallazione e vendita dei sistemi infor¬
mativi conto terzi nonché della formazio¬
ne del personale nell'area informatica.
Alcune schermate del Web viste attraverso In-
ternetTV Lo schermo di queste loto, in realtà, e
quello d'un monitor a colori a suo tempo usato
per il Commodore 64 tchi lo ricorda?l
E’ presente sul territorio nazionale nelle
tre sedi di Roma. Milano e Padova. L’in¬
dirizzo della sede di Roma è Corso d'Ita¬
lia.19 - Tel. (061 8440 .011. Il sito Web è
hUP ,7www. e> ni!):; t| Al momento di an¬
dare in stampa il prezzo di InternetTV
non è ancora stato fissato, ma sarà in¬
torno al milione di lire inclusi IVA e un
abbonamento a Internet di qualche me¬
se.
Televisual distribuisce
VideoWeb
In Italia sono già disponibili altri box di
questo tipo. Uno lo distribuisce la Televi¬
sual di Bologna, e si chiama VideoWEB.
Commercialmente parlando questa pro¬
posta ha qualche mese di vantaggio su
quella di Exhibit. Il sistema viene fornito
completo di un abbonamento full-inter-
net. valido un anno. 24 ore su 24, senza
limitazioni d'uso, con punti di accesso in
tutta Italia. Il prezzo è di lire 1.400.000
IVA compresa, e può essere ordinato di¬
rettamente all'azienda. Il sistema è ge¬
stito da un telecomando ad infrarossi
che permette il movimento del puntato¬
re o. come miglioramento, da una tastie¬
ra tipo PC ad infrarossi.
Il generatore Pai Video ha 65.336 co¬
lori per una risoluzione di 640x480 pun¬
ti. Ha un'interfaccia parallela avanzata di
stampa e un'interfaccia ausiliaria ad alta
velocità. Il video esce composito o S-Vi-
deo e le periferiche d'ingresso sono il
telecomando e una tastiera ad infraros¬
si. oltre alla tastiera PS/2 o al mouse. Il
modem può andare a 14,4 Kbps o
28,8/33,6 Kbps.Non c'è interfaccia per
la smart card.
Televisual - Via Todaro. 6-40126 Bo¬
logna. Tel. (051) 247536. htto://
Iwww ielevisuai net/videowéfl
5®
258
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Lo Irovi nei negozi specializzoli e colene autorizzale come:
Atheno, Billand. Bravo PC], Buffetti. Computer Discount,
Computer Store, Computer Union, Computer 2000 Poinl,
Compy, GET, Infoteca, LogiFriends, MediaWorld, Metro,
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Strabilio, Vobis, Wellcome.
FreeScan
Catturare
im magi ni
dal
mondo
die
ci
circonda
e
immetterle
nel
computer
non
*
e
mai
stato
così
lacile.
E
poi
la
testa
è
anche
staccabile
per
scandire
qualsiasi
cosa.www.
logitech.
coni
La mente
è
Libera.
wuft
di Andrea de Prisco
PROVE & PRODOTTI
Wacom PenPartner
Wacom PenPartner
Produttore
Wacom Computer System GmbH
Hellersbergstrasse 4
D-41460 Neuss
Distributori:
CDC Pomi-tei 0587/2882
Computer Store - tei 02/26294300
Delta Srl - tei 0332/803111
Micrograph - tei 039/60901
Modo Srl-tei 0522/504111
Prezzi al pubblico (IVA inclusa!
Wacom PenPartner. penna, software di gestione
per Windows L 209.000
Wacom PenPartner. penna, software di gestione
per Windows. Kai's Photo Soap. Fractal Design
Dabbler L. 249.000
Wacom PenPartner, penna, software di gestione
per Windows. Kai's Photo Soap, Fractal Design
Dabbler. Disney Magico Artista L 259 000
Tappatevi le orecchie, se volete, ma
concedetemi questa colorita espressio¬
ne: pilotare il proprio Photoshop lo qual¬
siasi altro programma grafico, ovviamen¬
te') attraverso una tavoletta grafica a!
posto de! 'solito' mouse è una delle co¬
se più libidinose che si possano fare in
fotografia digitale. Se poi l'oggetto in
questione, la tavoletta grafica, non è ri¬
servata all’utenza professionale (com'è
sempre accaduto finora) ma è offerta ad
un prezzo di vendita assolutamente con¬
sumer Icon tanto software ’leccabaffT a
corredo) è facile che la libido si trasformi
magicamente in estasi da sballo. Certo,
sto esagerando un bel po', ma volevo
per prima cosa comunicarvi il mio entu¬
siasmo, prima ancora di scendere nei
dettagli tecnici e funzionali Eh si, la Wa¬
com PenPartner, avrà pure un prezzo di
vendita assolutamente invitante Ipoco
più di duecentomila lire, compresa VI¬
VAI), ma non è affatto costruita in eco¬
nomia. E' un oggetto ben fatto, perfetta¬
mente funzionante in ogni condizione di
utilizzo, di ridotte dimensioni per non
creare problemi superficiali anche nelle
più affollate scrivanie. Chiunque l abbia
vista in redazione ha immediatamente
espresso il desiderio di provarla e sten¬
tava a credere che un dispositivo simile
fosse offerto ad un prezzo di vendita co¬
si contenuto
La penna, tanto per cominciare, pur
essendo un'entità attiva funziona senza
cavi e senza pile grazie al campo elettro¬
magnetico emesso dalla tavoletta, cap¬
tato dall'avvolgimento interno e ritra¬
smesso a sua volta come avviene nei
trasponder. L'accoppiata tavoletta-stilo
riesce cosi a comunicare all'elettronica
interna, oltre alla sua posizione assoluta,
anche l’intensità di pressione (fino a 256
livelli), è presente un pulsante program¬
mabile sullo stilo e, proprio come una
matita 'vera', se Vutilizziamo a testa in
giù possiamo cancellare come fosse
una gomma. La sensibilità alla pressione
Itanto per citare subito le differenze fun¬
zionali rispetto ai mouse) ci permette ad
esempio di modulare adeguatamente il
tratto nell utilizzo dello strumento 'pen¬
nello' o 'aerografo' Proprio come avvie¬
ne nella realtà, a maggiore pressione
corrisponde maggiore applicazione dello
strumento, ottenendo agevolmente sfu¬
mature ed effetti parziali Fantastico!
Si collega alla porta seriale e a cavallo
del collegamento tastiera del PC (non è
previsto, ahimè, un analogo modello al¬
trettanto economico anche per Mac), ha
una risoluzione di 1000 punti per pollice
con precisione di ±0.5 mm, offre un'a¬
rea utilizzabile di 128x96 mm.
La dotazione software 'di base' com¬
prende solo il software di gestione di¬
sponibile in diverse lingue tra cui l'italia¬
no, ma a sole 249.000 lire (sempre IVA
compresa) è possibile avere con la tavo¬
letta anche due programmi di trattamen-
to/elaborazione grafica (Kai's Photo
Soap e Fractal Design Dabbler) e, con
un ulteriore sovrapprezzo di appena die¬
cimila lire, otteniamo inoltre lo splendido
Disney Magico Artista - del quale vi rife¬
riamo in un riquadro a parte - per volare
in entusiasmo digitale perfino nel mon¬
do di Topolino & Co
260
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Anche l'occhio...
"Tutto compreso" la Wacom PenPart-
ner misura 196x181 mm, ha uno spes¬
sore di soli 7 millimetri e pesa ben 400
grammi. Grazie alla sua solida base in
metallo, non se ne va a spasso per la
scrivania mentre l'utilizziamo e, detto
tra noi, quando non è in funzione, con¬
siderato il suo spessore davvero mini¬
mo, può fungere perfino da tappetino
per il nostro inseparabile mouse!
Un unico cavo fuoriesce dalla tavolet¬
ta che diventa prima un connettore per
la porta seriale e. di seguito, un passan¬
te per il collegamento della tastiera.
Non necessita di alimentazione ester¬
na, "rubandola" direttamente grazie a
quest'ultimo connettore passante. Gra¬
zie alla presenza di un adattatore
DIN/MiniDIN e alle prese maschio/fem-
mina disponibili una in formato piccolo
e una in formato grande è possibile il
collegamento sia ai connettori per le ta¬
stiere tipo AT (DIN) che PS/2 (MiniDIN).
Nel primo caso l'adattatore si installa al
termine del cavo ottenendo cosi due
connettori maschio/femmina di formato
grande, nel secondo caso lo stesso
adattatore si installa dal lato opposto,
ottenendo in questo modo due connet¬
tori piccoli. Una soluzione tanto geniale
quanto ottimizzata.
Molto interessante, dal punto di vista
tecnologico, la penna di tracciamento
La tavoletta grafica
Wacom PenPartner
/utilizzabile solo con i
sistemi Windows! e
realizzata incredibil¬
mente bene tenuto
conto del prezzo di
vendita al pubblico,
poco superiore alle
duecentomila lire. IVA
compresa
E' ovviamente com¬
presa nel prezzo la
'penna " per il traccia¬
mento. sensibile alla
pressione e dotata di
pulsante programma¬
bile e di *cancellino "
integrato
La PenPartner doto a
lato) incorpora anche
una superficie semitra¬
sparente sotto la qua¬
le è possibile inserire
eventuali originali da ri¬
calcare
fornita di apposito supporto separato.
E’ formata, come detto, da una punta
intercambiabile, un pulsante program¬
mabile e dallo strumento "gomma" per
cancellare quanto tracciato. Funziona
già a cinque millimetri dalla tavoletta e
questo permette di interporre anche fo¬
gli di carta spessi per ricopiare disegni.
Inoltre la superficie superiore della Pen¬
Partner incorpora uno speciale foglio
semitrasparente che consente di inseri¬
re al suo interno gli originali cartacei più
sottili, mantenuti in questo modo ben
fermi durante l'utilizzo.
Il pulsante presente sulla penna, se
abilitato da apposito pannello di con-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
261
Lo siilo interagisce con la tavoletta grafica grane al campo magnetico prodotto da guest ultima
trollo disponibile dopo l'installazione
software, può emulare il click di sini¬
stra del mouse, il doppio click, il click
di destra o quello di centro (per i mou¬
se a tre tasti), la pressione dello Shift.
del Control o del tasto Alt Secondo le
intenzioni della Wacom, la nostra nuo¬
va tavoletta grafica può comodamente
mandare in pensione il vecchio mouse
anche se. a rigor di logica, non ci sem¬
bra la scelta più consigliabile. Anche
considerato il fatto che le due periferi¬
che (disponendo com'è consolidata
abitudine di una doppia porta seriale
sul nostro PC) convivono egregiamen¬
te sullo stesso sistema. E non occorre
nemmeno abilitare ora l'uno ora l'altro
dispositivo: lavorano fraternamente in
parallelo, sicché è possibile in qualsia¬
si momento lasciare la penna e impu¬
gnare il mouse per operazioni differen¬
ziate.
Installazione e uso
Permettetemi uno sfogo. Purtroppo
quando c'è di mezzo Windows 95, in¬
stallando qualcosa di nuovo sul nostro
computer è fortemente consigliabile in¬
crociare, anche se dispari, tutte le dita
disponibili (è il ben noto ‘Plug & Pray",
collega e pregai). Collegata, a compu¬
ter spento!, la tavoletta grafica e rav¬
viando Windows 95 quest'ultimo si ac¬
corge subito del nuovo componente
hardware presente e chiede di mstalla-
Disne y Ma g ico Artista
To p olino & Co. in formato di g itale !
di Andrea de Prisco
Mi ritorna in mente il titolo di un riquadro (che a quanto pare mi de¬
ve essere rimasto particolarmente impresso!) che "anticamente"
Marco Mannacci dedicò alla sua visita a Disneyland e all'utilizzo dei
computer in quel magico mondo. Era un'epoca - forse una decina
abbondante di anni fa - in cui per godere esperienze simili bisogna¬
va andare all'altro capo della terra, visto che di EuroDisney (o Di¬
sneyland Paris che dir si voglia) non se ne parlava ancora. Bene, il
pezzo di Marinacci si intitolava più o meno cosi "Una favola che
non si può raccontare... - . E' esattamente quello che ho pensato,
sin dal primo momento, non appena ho lanciato l'incredibile pro¬
gramma grafico di Disney, offerto in "bundle" con la tavoletta grafi¬
ca Wacom, col quale è possibile disegnare da veri artisti, con ogni
possibile strumento pittorico sapientemente offerto in formato di¬
gitale. con in più quella carica di magia che solo un prodotto Di¬
sney può dare. Che ne pensate, ad esempio, di un aerografo che
spruzza conchiglie colorate, sassi, macchie di colore in perfetto sti¬
le "cartoon", stelline luccicanti e via dicendo. Oppure vogliamo cita¬
re. sempre a titolo di esempio, la splendida integrazione audio che
accompagna ogni nostro gesto. Cosi la bomboletta fa "pssss... - , il
gessetto in qualche occasione fischia come su una lavagna, utiliz¬
zando il pastello a cera si avverte praticamente la morbidezza del
mezzo, e cosi per la gomma che raschia sonoramente sul foglio.
Naturalmente Magico Artista non si limita solo a fornire bellissimi
strumenti di disegno che faranno certamente felici milioni di bam¬
bini in tutto il mondo, ma offre anche la possibilità di utilizzare
sfondi preconfezionati (ovviamente ulteriormente editabili) e i noti
personaggi di Walt Disney, da Topolino e Mmnie a Paperino e Pa-
perina, senza lasciare fuori né Pippo né Pluto, tutti disponibili in
tantissime pose, dalle piu tradizionali alle più originali Non c'è altro
aggettivo che tenga: semplicemente fantastico!
262
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
re il corrispondente driver di gestione
da CD-ROM. Che meraviglia! Peccato
che l'installazione in questo modo non
viene portata a conclusione in quanto
sul più bello manca all'appello non so
cosa di non so quale cartella. E in effet¬
ti sulla guida rapida di installazione della
PenPartner è chiaramente specificato
(ma io di solito i manuali li leggo solo
quando non riesco a cavarmela da so¬
lo... e con Windows 95 mi capita sem¬
pre più spesso) di non effettuare l'in¬
stallazione automatica subito dopo il ri¬
conoscimento da parte del sistema
operativo: è necessario lanciare ma¬
nualmente il setup dalla voce Esegui
del menu Avvio. Sul manuale disponibi¬
le, invece, in formato PDF sul CD-ROM
(Acrobat Reader 3.0 è fornito di conse¬
guenza) si legge che l'installazione au¬
tomatica funziona perfettamente. Dove
stia la verità è difficile da capire, fatto
sta però che sul Pentium 100 utilizzato
per la prova non ha funzionato affatto,
tant'è che si è dovuto procedere ma¬
nualmente.
Comunque, superata questa prima
incomprensione di fondo, tutto si è
svolto secondo i piani e la PenPartner
ha funzionato perfettamente al primo
colpo.
E a proposito di colpi (bassi), all'inizio
ero un po' perplesso circa la precisione
di funzionamento del dispositivo: vede¬
vo la freccia a video tremare terribil¬
mente. Il tragico è stato constatare di li
a poco che la freccia tremava non per
imprecisione della PenPartner, ma...
per la mia mano tutt'altro che ferma!
Se consideriamo, infatti, che in una su¬
perficie di meno di 10x13 cm viene
"mappato' l'intero schermo video (nel
mio caso 800x600 pixel su 17 pollici) è
Il collegamento col
computer avviene sia
tramite porta seriale
che porta tastiera ivedi
tasto).
facile rendersi conto che un tremolio
appena percettibile sulla tavoletta corri¬
sponde, amplificato, ad un tremolio di
alcuni millimetri sullo schermo Questo
comunque capita solo quando siamo
con la penna non in contatto con la su¬
perficie: appoggiando lo strumento cor¬
rettamente tutto sembra più facile.
Picchiettando una o due volte con lo
stilo, otteniamo il singolo o il doppio
click del mouse. Possiamo in questo
modo selezionare icone o oggetti a vi¬
deo e spostarli dove/come ci pare, cosi
come buttarli nel cestino. Da pannello
di controllo possiamo regolare le di¬
mensioni dell'area di percezione del
doppio click sulla tavoletta. Con l'area
al mimmo è praticamente impossibile
riuscire ad effettuare il doppio click con
lo stilo (senza programmare adeguata-
mente il tasto presente sulla penna) in
quanto sarebbe necessario riuscire a
‘bussare’ due volte sullo stesso pixel.
Aumentando l'area di percezione viene
riconosciuta un'umana tolleranza tra i
due punti di seguito stimolati.
Sempre da pennellino di controllo
possiamo regolare la sensibilità della
punta e del cancellino: non ci sono par¬
ticolari consigli al riguardo, in quanto
ognuno deve effettuare la regolazione
secondo le proprie esigenze. Se non si
riesce ad utilizzare facilmente la Pen¬
Partner, molto probabilmente è perché
potrebbe essere necessario affinare
qualche regolazione. Oltre al funziona¬
mento assoluto (ogni pixel della tavo¬
letta è mappato in una precisa zona
dello schermo) è disponibile il posizio¬
namento relativo a mo' di mouse. In
questo caso spennellando ripetutamen¬
te nella stessa zona della tavoletta il
cursore si sposterà additivamente in
quella direzione. Comodo, in alcuni ca¬
si, anche se il movimento sembra es¬
sere troppo "diluito", anche accelerando
al massimo il moto del mouse dal suo
pannellmo di controllo.
In conclusione
Wacom, come noto, la sa lunga in fat¬
to di tavolette grafiche essendo presen¬
te da tempo nel mercato professionale:
oltre ai suoi modelli di generose dimen¬
sioni, adatti agli studi grafici di alto livel¬
lo, dispone addirittura di tavolette grafi¬
che con display LCD a colori incorpora¬
to, in modo da avere costantemente
sotto la penna l'immagine digitale da
trattare.
Chi, meglio di lei, poteva proporre un
dispositivo per l'utenza consumer dalle
caratteristiche a dir poco entusiasman¬
ti? E il tutto, last but not least, proposto
ad un prezzo di vendita - software com¬
preso! -cosi invitante?
Vi do un consiglio: se siete interessati
alla fotografia digitale (o più in generale
alle arti grafiche computerizzate) non la¬
sciatevi sfuggire la Wacom PenPartner.
Non ve ne pentirete...
KE
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
263
di Andrea de Prisco
PROVE & PRODOTTI
Polaroid SprintScan 35 Plus
Binuscan PhotoPerfect
Polaroid SprintScan 35 Plus
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Polaroid lltalial SpA
Via Piave, 11
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Polaroid SprintScan 35 Plus - driver di gestione •
software di calibrajione cromatica Binuscan Pho¬
toPerfect "Advanced Version". L. 3 840.000
Che Polaroid sia interessata più alla
fotografia 'particolare' che a quella 'tra¬
dizionale" è ormai risaputo Non a caso,
l'azienda americana, pur essendo de¬
tentrice di migliaia e migliaia di brevetti
di vano genere e tipo, è nota soprattut¬
to per la cosiddetta 'fotografia immedia¬
ta' Detta anche Polaroid, per l'appunto.
In campo digitale, tanto per non
smentire le sue doti poliedriche, è pre¬
sente sotto tutti gli aspetti Esistono
stampanti a colon prodotte da Polaroid,
film recorder, fotocamere digitali, scan¬
ner piani e scanner per pellicole. Anzi,
possiamo dire che nel 'mondo dei bit
colorati" il cavallo di battaglia dell'azien¬
da americana fondata da quel gemo di
Edwm Land è proprio la completa gam¬
ma di scanner per pellicole, pronti a
soddisfare praticamente qualsiasi esi¬
genza di acquisizione digitale delle im¬
magini.
E se in campo 'chimico' Polaroid è
notoriamente sinonimo di fotografia im¬
mediata, lo sfesso possiamo dire m am¬
bito digitale, dove i famosi SprintScan HI
nome della linea è quanto mai azzecca¬
toI) per velocità operativa polverizzano
senza mezzi termini i piu agguerriti
competitor senza scendere a compro¬
messi per quanto riguarda il livello quali¬
tativo.
Dello SprintScan originano, il modello
35 tout court, abbiamo parlato dettaglia¬
tamente quasi tre anni fa Iprecisamente
sul fascicolo n. 150 dell 'aprile 951 e in
quella sede già rimanemmo estrema-
mente soddisfatti sia per la qualità of¬
ferta che per l'incredibile velocità del¬
l’apparecchio che permetteva di ottene¬
re ottime digitalizzazioni in poche deci¬
ne di secondi contro gli interminabili mi¬
nuti e minuti dei suoi concorrenti dell'e¬
poca Ma a conferma del fatto che la
tecnologia non conosce limiti e anche il
'meglio del meglio’ può tranquillamente
essere migliorato, dopo qualche tempo
è arrivata sul mercato una nuova versio¬
ne dello SprintScan 35 giustamente de¬
nominata 'Plus'. La marcia in più è rap¬
presentata da una ancora maggiore ve¬
locità di scansione e da un convertitore
analogico digitale a 12 bit per colore pri¬
mario 136 bit/pixel di risoluzione croma¬
ticaIl che non va in crisi nemmeno da¬
vanti agli originali fotografici più 'tosti'
Isovraesposti. sottoesposti, contraddi¬
stinti da una gamma tonale estrema-
mente ampia e dettagliata), negativi o
positivi che siano
Per la prova su strada del nuovo ap¬
parecchio. però, abbiamo aspettato al
varco l'instancabile Polaroid: ci è sem¬
brata, infatti, molto interessante la pro¬
posta bundle degli ultimi mesi, con cui
viene proposto lo SprintScan 35 Plus Ilo
stesso accade anche con il modello
multiformato SprintScan 45) corredato
di software di autocahbrazione cromati¬
ca Binuscan PhotoPerfect, col quale è
possibile ottenere digitalizzazioni prati¬
camente perfette dai colori assoluta-
mente corrispondenti all'originale. Pron¬
ti per la successiva fruizione digitale...
senza sorprese di sorta I
264
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Look noto
Dal punto di vista estetico, eccezion
fatta per la sola finitura nera, il "nuovo"
SprintScan 35 Plus non si differenzia
molto dal modello base "formato tosta¬
pane" di cui accennavamo prima. Un
simpatico scatolotto con una fessura
superiore per l'inserimento di singole
diapositive montate su telaietto e due
aperture laterali atte ad ospitare il porta-
pellicola per spezzoni in striscia da mas¬
simo 6 fotogrammi. Purtroppo, il posi¬
zionamento del fotogramma da digitaliz¬
zare avviene manualmente e non è pos¬
e sempre dal punto di vista elettronico
troviamo una nuova circuitene hardware
di trattamento del segnale che agisce in
tempo reale sul colore, sulla definizione
automatica della nitidezza dell'immagi¬
ne, evitando virtualmente la necessità
di un successivo trattamento al compu¬
ter. In particolar modo se utilizziamo
l'accluso software di regolazione cro¬
matica Bmuscan che. nella maggior par¬
te dei casi, sembra proprio compiere
veri e propri miracoli!
Anche sul retro dell'apparecchio, rin¬
graziando Iddio!, non troviamo compli¬
cazioni di sorta C'è il collegamento per
il cordone di alimentazione, l'interrutto¬
re. la consueta coppia di porte SCSI sia
in formato 25 che 50 pin. Il termmatore
è incorporato nell'apparecchio, e si atti¬
va attraverso un semplicissimo deviato¬
re a slitta. L'indirizzo SCSI si setta (fin
troppo) facilmente agendo su due appo¬
siti pulsantini che incrementano o de-
crementano la cifra visibile nella piccola
Per l acquisiztone delle
diapositive montate gli
originali Si inseriscono
direttamente nella fes¬
sura superiore, per gli
spezzoni in striscia si
utilizza l'accluso adat¬
tatore per sei foto¬
grammi
sibile acquisire in automatico tutte le
immagini dello stesso spezzone come
avviene in altri prodotti di più recente
realizzazione.
Il vero salto di qualità dello SprmtScan
35 Plus rispetto ai suoi predecessori sta
tutto nell'elettronica che ne governa il
funzionamento interno. La sezione ana¬
logico digitale, che converte i valori rile¬
vati dal sensore CCD in dati numerici di
lettura, funziona a 12 bit per colore pri¬
mario offrendo in questo modo il rico¬
noscimento (teorico) di oltre 68 miliardi
di sfumature cromatiche differenti. Ma
questo, ovviamente, da solo non basta,
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Agra Optima
BU) Negatine
Color Negatiue
✓ Color Slide E-6
Fuji HG 1600 *
Fuji NHG 400
Fuji NPS
Fuji Reala
Fuji Super G 100
Fuji Super G 400
Kodachrome
Kodak Ektapress 1600
Kodak Ektapress 400
Kodak Gold
Kodak Rogai Gold
Kodak UPS
Polapan
Polaroid HO
Polaroid One Film
Raui Negatiue
Ratu Positiue
II driver di gestione dello SprmtScan olire un completo controllo dei parametri
di acduiswone e dispone di molte tarature per le pellicole positive e negative
finestrella. Il 'fin troppo' tra parentesi è
riferito al fatto che cercando a tastoni
l'interruttore di alimentazione sul retro è
possibile spostare accidentalmente l'in¬
dirizzo della periferica compromettendo
temporaneamente il funzionamento del¬
la rimanente catena SCSI se. come
spesso accade, si dispone di altre peri¬
feriche di stesso tipo collegate al com¬
puter, Pazienzal
Driver noto
Fintantoché non installiamo e adope¬
riamo l'incredibile Bìnuscan, anche dal
punto di vista software le sempre rin¬
graziando Iddio!) chi è abituato a utiliz¬
zare i precedenti modelli Polaroid è im¬
mediatamente in grado di pilotare ade¬
guatamente anche il modello Plus. Ad
esempio, sempre da Photoshop lo da
qualsiasi altro programma di trattamen¬
to grafico abilitato ad utilizzare i moduli
aggiuntivi di acquisizione digitale) ri¬
chiamiamo l’apposito plug-in Sprint-
Scan e possiamo procedere immediata¬
mente alle nostre prime digitalizzazioni.
Compare la consueta finestra di pre-
view dell'immagine accompagnata dal¬
l'altrettanto solita finestra di comando
dalla quale possiamo impostare risolu-
Bmuscan. ovvero la
'manna dal cielo '
deil'acguismone digita¬
le da scanner, è ollerto
m Dundle con gli appa¬
recchi Polaroid di fa¬
scia alta 35 Plus e 45
zione, dimensione, fattore di
scala, tipo di supporto e formato
dell'immagine. Per quel che ri¬
guarda le diapositive, è ammes¬
so sia il formato verticale, che il
formato orizzontale, che il cosid¬
detto 'superslide' di 36x36 mm
per acquisire, ad esempio, buo¬
na parte anche dei fotocolor
6x6, previa riduzione a colpi di
forbice e montaggio all'interno
di un telaietto 5x5 cm con fes¬
sura 36x36 mm
Per i materiali sensibili con¬
templati dal driver di acquisizio¬
ne, oltre ai generici "bianco/nero
negativo', 'colore negativo", po¬
sitivo e negativo ’raw" (senza
correzione), troviamo ben 17 ta¬
rature per altrettante pellicole
differenti per sottrarre automati¬
camente la maschera cromatica
(presente in tutte le negative
colore) e riequilibrare in maniera
opportuna la resa tonale generale.
Il driver software degli scanner
SprintScan consente un completo con¬
trollo delle operazioni di acquisizione di¬
gitale già m fase di preview dell'imma¬
gine Possiamo fissare le alte luci, le
ombre, la gamma media, intervenire
sull'esposizione, sulla rimozione di do¬
minanti cromatiche, sulla saturazione
colore e sulla luminosità e contrasto,
variare la curva gamma e intervenire
sulla scala tonale, aumentare la nitidez¬
za apparente intervenendo sul micro-
contrasto dell'immagine Tutte opera¬
zioni che possono essere regolate fine¬
mente dall'utente più esperto o impo¬
state automaticamente su specifica ri¬
chiesta da menu, in caso di dubbio o
perplessità circa il risultato cercato, ma
sempre con l’immediato riscontro nella
finestra di preview che mostra costan¬
temente la reale anteprima dell’imma¬
gine in via d'acquisizione
266
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
Mi ha scritto la Nikon Corporation!!!
di Andrea de Prisco
Inutile nasconderlo: l'emozione ha avuto il sopravvento e per
buoni due o tre giorni ho creduto di aver avuto solo un’incantevole
visione celeste (oserei dire cyan...).
Chi mi ha seguito in passato (e in particolare lo scorso mese) sa
bene che qualche tempo fa ho ipotizzato una variante tecnologica
della Nikon F5, denominata Nikon F5 Digital, in grado di riprendere
immagini di qualità professionale direttamente in formato numeri¬
co. Il 'progetto" Iscritto tra virgolette per ovvi motivi) si basa su un
ipotetico (e sottolineo IPOTETICO) dorso completamente elettroni¬
co da installare al posto di quello tradizionale per trasformare in po¬
chi attimi la fotocamera tradizionale in fotocamera digitale.
Visto che me la cavo 'sufficientemente bene' in fotoelaborazio-
m digitali - il mio peggior difetto e la modestia! - ho incaricato il
nostro instancabile Dario Tassa di fotografare la mia normalissima
Nikon F5 in varie posizioni, per poi procedere a colpi di fantasia e
di Photoshop, costruendo assolutamente dal nulla la fotocamera
digitale dei miei/nostri sogni.
L'errore (o forse la fortuna!) è stato quello di pubblicare le im¬
magini della 'nuova nata" tanto su MCmicrocomputer, sul fascico¬
lo di luglio/agosto di quest'anno, quanto su Internet, all'indirizzo
3 (correte a vederla se non
I avete ancora fatto).
E una volta in Internet... ha fatto il giro del mondo
In pochi giorni ho avuto un migliaio abbondante di accessi alla
mia personal page: chi comprendeva l'italiano e leggeva attenta¬
mente il testo era ben informato del fatto che si trattasse solo di
un'ipotesi tecnologica frutto della mia fantasia (e nonostante l'av¬
vertimento, mi dicono, sono comunque arrivate numerose telefona¬
te alla Nital di Torino, importatore dei prodotti fotografici tradizionali
e digitali della Nikon) ma gli utenti della Rete di tutto il mondo han¬
no creduto erroneamente che si trattasse di un prodotto reale. Ho
ricevuto in pochi giorni tantissime lettere via posta elettronica dagli
Stati Uniti, dal resto dell'Europa, dall'Asia, e perfino dalla Nuova Ze¬
landa (l’altro capo del mondo, o quasi, per noi italiani): molti, non
comprendendo il testo d'accompagnamento alle immagini, mi chie¬
devano se il 'nuovo' dorso digitale fosse acquistabile in Italia.
Ma la vera estasi godereccia (non riesco a chiamarla in altro mo¬
do) l'ho raggiunta quando una mattina ho trovato in mailbox questa
gentile letterina. Da parte di Nikon Corporation...
Date: Wed, 29 Oct 1997 13:34:37 +0900
From 'CS.NETWORK SEC.' <XXXXX@mkon.co.|p>
Orgamzation: NIKON CORPORATION
MIME-Version: 1.0
To:|aop(é)mclink H
cc n wm& rrcòia
Subiect: Your Nikon F5 Digital website
Dear Sir,
We thank you very much for your interest in Nikon equipment.
We would like to refer to your website of Nikon F5 Digital
Lately, we have got several questions from our dealers/custo-
mers who watched your website about a digitai F5 back.
Since your website is written in Italian and pictures are so reali-
stic, they seem to misunderstand Thus they asked if we, Nikon,
have released thè new digitai F5 back. Of course, we have not.
Frankly speakmg, we are embarrassed by your website and are
worrying that it seems to cause inconvemence to our business.
Would you please. therefore, describe thè following your com-
ments 'This is only my fantasy's dream and a Virtual digitai elabo-
ration of some images' clearly on thè top page in English so that
thè Viewer does not confuse/misunderstand.
Your kind cooperation in this matter would be highly apprecia-
ted.
CS.NETWORK SEC.
Nikon Corporation
(NB: Nel rispetto della privacy l'indirizzo e-mail del mittente è
stato volutamente mascherato)
Traduzione Iper maggiore chiarezza ■)
Oggetto: Il suo sito Web dedicato alla Nikon F5 Digital
Egregio Signore.
Grazie per il suo interesse ai prodotti Nikon.
In riferimento al suo sito Internet dedicato alla Nikon F5 Digital,
recentemente abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni da
parte di commercianti e consumatori che hanno visto nel suo sito
la fotocamera F5 dotata di dorso digitale
Dato che il suo sito è scritto m italiano e le immagini sono molto
realistiche, il pubblico potrebbe fraintendere. Ci chiedono se noi,
Nikon, abbiamo rilasciato il nuovo dorso digitale per la F5 Cosa
che. naturalmente, non abbiamo fatto.
Parlando francamente, siamo imbarazzati dal suo sito web e ci
preoccupa il fatto che possa causare inconvenienti alla nostra atti¬
vità.
Vorrebbe, quindi, per favore aggiungere ai suoi commenti 'Que¬
sto 6 solo frutto della mia fantasia e dell'elaborazione di alcune im¬
magini " chiaramente in capo alla prima pagina e in inglese in modo
che il visitatore non sia confuso e che non abbia a fraintendere?
La sua gentile collaborazione sarebbe molto apprezzata.
CS.NETWORK SEC.
Nikon Corporation
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
267
le dall'utente mostra l'immagine "grez¬
za". così come è stata acquisita dallo
scanner, con accanto la trasformazione
cromatica di default Una sene di con¬
trolli ci permette a questo punto di in¬
tervenire sulla trasformazione verifican¬
do a video il nuovo intervento corretti¬
vo (fermo restando che il risultato reale
va valutato prova di stampa alla mano)
Possiamo, ad esempio, regolare i valori
di gamma globale, intervenire su ogni
componente cromatica di selezione
(ciano, magenta, giallo), regolare la sa¬
turazione, il contrasto e il fattore di ru¬
more che ci permette di compensare
eventuali anomalie di lettura che evi¬
denziano fondi non uniformi (presenza
di "rumore") nonostante l'originale abbia
una colorazione continua. Ancora, pos¬
siamo regolare finemente l'intervento
della maschera di contrasto (regolazio¬
ne del microcontrasto) in base al nume¬
ro di pixel dell'immagine digitalizzata.
E' noto, infatti, che quando si trattano
immagini di grosse dimensioni la ma¬
schera di contrasto deve essere appli¬
cata ad intervalli di pixel maggiori per
ottenere un effettivo (e tangibile) au¬
mento della risoluzione apparente
Insomma, Bmuscan ci dà una grossa
mano nella ricerca della calibrazione
cromatica perfetta, fornendo risultati a
dir poco eccellenti nella stragrande
maggioranza dei casi e, con un mimmo
sforzo di raffinamento del procedimen¬
to di trasformazione, ci offre risultati
entusiasmanti perfino nelle situazioni
più ostiche. Leggi: materiali sovraespo-
sti, sottoesposti, distinti da una gamma
tonale eccessivamente ampia e detta¬
gliata, affetti da dominanti cromatiche
letteralmente polverizzate da Binuscan
in automatico
Ottimo!
KE
Due ottime digitalizza-
non ellettuate con lo
scanner Polaroid e il
magistrate intervento
di quella prodezza
software denominata
Binuscan PhotoPer-
fect
Grazie alla risoluzione
cromatica di 36 bit
pixel, lo SprintScan
non la una piega nem¬
meno con gli originali
più difficili e. contem¬
poraneamente. Binu-
scan riesce a dare II
meglio di sé
Queste due acquisizio¬
ni sono state trasferite
m tipografia senza bi¬
sogno di effettuare ul-
tenori interventi corret¬
tivi Eccezionale vera¬
menteI
Meglio di cosi..
C'è solo Binuscan!
E' proprio la manna dal cielo. Se il no¬
stro obiettivo, come spesso accade, è
la rapida produzione di molte immagini
digitali cromaticamente ineccepibili,
pronte (ad esempio) per l'immediata
fruizione tipografica, se non vogliamo
perdere tempo a cercare il giusto equi¬
librio di un’infinità di parametri lasciamo
lavorare Binuscan al nostro posto... e la
vita ci sorriderà!
Il bello di Binuscan è proprio questo
fa tutto Lui, e lo fa bene! Pilota lo scan¬
ner attraverso il driver originale, effet¬
tua l'acquisizione salvando l'immagine
su hard disk e ci ripropone nuovamente
il driver per la lettura di un nuovo foto¬
gramma. Cosi noi, rapidamente, digita¬
lizziamo tutte le immagini che ci servo¬
no e, mentre effettuiamo quest'opera¬
zione tutto sommato meccanica (che,
senza offesa per nessuno, possiamo
demandare anche a personale non spe¬
cializzato), Binuscan lavora in back¬
ground riaprendo automaticamente le
immagini via via acquisite, compiendo
le opportune regolazioni cromatiche e
tonali, risanandole nello stesso ordine
nella cartella FATTO. Più facile di cosi!
Naturalmente Binuscan, già tarato
per operare correttamente con lo
SprintScan Polaroid nella maggior parte
delle situazioni "normali", offre comun¬
que un dettagliatissimo controllo di
ogni singolo passaggio per ottenere ri¬
sultati sorprendenti in tutti, proprio tutti
i casi.
I moduli di elaborazione cromatica
forniti con Binuscan, infatti, possono
essere personalizzati facilmente se il li¬
vello qualitativo prodotto non corrispon¬
de esattamente alle nostre aspettative,
relativamente al reale utilizzo delle im¬
magini. Un’apposita finestra richiamabi¬
268
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Un Amico Fedele*
Finalmente è disponibile la soluzione, tecnologicamente
avanzota ed a basso costo, per tutte le problematiche di
^ fidelizzazione dei Clienti e di gestione di carte prepagate!
Infatti MICROPOS leggendo e scrivendo delle carte di pio¬
stica dotate di memoria, permette di razionalizzare la
gestione dei bollini-premio per i propri Clienti, e di creare dei minicir¬
cuiti di più esercizi commerciali per fidelizzare il parco clienti tota¬
le, di creare meccanismi di carte prepagate per i propri Clienti.
Tutto ciò diventa realtà utilizzando un semplicissimo apparecchio
elettronico facilmente programmabile ed addirittura trasportabile,
perché a botteria.
Proietta anche Tu il Tuo esercizio commerciale nel futuro!
^SecuffesGìf
THE FUTURE MAKER
Via Torino, 64 - 00040 Pavona (Roma) -Tel. 06/9311000 • Fax 06/9311033 (contatto Ing. A. Perla)
CERCHIAMO DISTRIBUTORI PER LE ZONE LIBERE
effe&di
a cura di Corrado Giustozzi
La nostra prima pagina Web
Ovvero come costruire, senza grande fatica,
il nostro sito su WWW
Partendo dal principio che se una persona ti racconta qualcosa e tu
non la capisci, i casi sono due, o non la conosce veramente, o non te
la vuol dire, ci proponiamo in questa puntata di mettere insieme un
minimo di conoscenze, consigli, note di primo utilizzo per chi decide
di spendere qualche soldarello presso il suo provider per comprarsi
un po' di spazio e mettersi in vetrina. E così, obbedendo al principio
appena enunciato, vorrei mettere sulla strada più facile possibile il
neofita, che per la prima volta si accinge a creare una pagina WWW.
di Raffaello de Masi
Già, mettersi in vetrina, appunto, e
creare qualche pagina, secondo i nostri
gusti e la nostra creatività, per farci co¬
noscere al mondo intero. Ovviamente
lo scopo primario delle pagine Web è
ben altro, pubblicità, offerta di servizi,
notifica di informazioni (es. ultime noti¬
zie, offerta di aggiornamenti, cataloghi
di vendita, ecc). Servizi commerciali, in¬
somma, o servizi finalizzati all’informa¬
zione e alla cultura (come periodici, bi¬
blioteche, istituzioni di ricerca), ma in
ogni caso tutti legati dal filo doppio
dell'offerta, gratuita o non, di prodotti
reali o virtuali al pubblico.
Ma chi legge ABC ben difficilmente,
almeno all'inizio, è chiamato a presta¬
zioni professionali, non credo proprio,
infatti, che una grande casa automobili¬
stica o una boutique di moda si rivolge¬
rebbe a una persona che ha bisogno dei
miei consigli per realizzare il suo sito;
ma partendo dal principio che "nessuno
è nato 'mparato" , è più che probabile
che anche chi poi farà della creazione di
pagine un motivo professionale e di la¬
voro passi attraverso la fase iniziale del¬
la realizzazione di una pagina più o me¬
no semplice ma, comunque, per cosi di¬
re, dilettantistica.
Il fatto è che, mai come nel disegno
di una pagina WWW. la frontiera tra una
pagina di un neofita e quella di un pro¬
fessionista è tanto impalpabile e poco
definita II motivo sta nel fatto che
HTML, il linguaggio di base di una pagi¬
na WWW (ne parliamo più ampiamente
nel riquadro) è un idioma semplice, do¬
tato di comandi potenti ma di numero
ridotto, che si impara rapidamente e
che ammette poche fantasticherie e li¬
bertà d'azione. E cosi, al contrario di
quanto avviene in linguaggi tradizionali
più articolati, è ben difficile che una pa¬
gina, anche banale, scritta per la prima
volta, venga riscritta daccapo, mentre è
estremamente più probabile che uno
scheletro di base possa essere conti¬
nuamente migliorato e dotato di aggiun¬
te e raffinamenti, che rendono il prodot¬
to sempre più gradevole ed efficiente.
Questo perché, sulla base della pagina
scritta in HTML, si lavorerà successiva¬
mente con altri tool, che rispondono al
nome di Java, Perl e così via; ma qui
siamo nel campo dei veri professionisti,
e noi che leggiamo ABC, sfortunata¬
mente (o. chissà,fortunatamente) non
lo siamo, ancora.
Questa puntata di ABC ha allora il
compito di indicare, all'absolute begm-
ner, di cosa ha bisogno, cosa deve im¬
parare, come può muoversi comoda¬
mente quando decide di sbrigliare il suo
genio creativo nella grande arena di Wa-
terWorld. E allora, che fare? Eccovi di
seguito una guida di base per poi proce¬
dere. con i vostri piedi, nella grande arte
dell'ipertesto.
Che cosa è una
pagina Web
Essenzialmente è una pagina forma¬
to testo, che contiene materiale vario,
tutto in formato ASCII. A vederla, a pri-
270
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
HomePage^
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Netscape* Communicator Pro 4.03
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Cotuy C 1*94-199? Italie*** Cammvnua'iaM C*e tarali##. All rt«Mi
Tta. tata*»* N «tata*! U Ita 1—• •»**»•** .»• tar» * Ita taf* **•»
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• o ai a 0 »
’ ® fija » E) — ìbj *i
Hml *
1» * n A A A !* 1 -M f
. J
1* -:-
---U-tafcLLZfj
ma vista, mette paura, ma poi, facen¬
doci l'abitudine e sapendola guardare,
appare molto più chiara di quanto
sembra. Tanto per ridurre il problema
all'osso, si tratta di un insieme di testo
scritto e di comandi scritti in codice
Ma la nostra rubrica non serve a uno
specialista, anzi è vero il contrario.
D’altro canto libri sull'HTML ce ne so¬
no tanti in giro, e non ci sogneremo
certo di accennare neppure al mondo
Java, Dio ci salvi. Fortunatamente esi¬
ste un dio che protegge gli sfaticati e
quelli che non hanno voglia di appren¬
dere un linguaggio. E, nell'universo da
costui regolato, sono nati una serie di
pacchetti più o meno sofisticati che ri¬
spondono al nome di editor HTML.
N»Uc»p>: Ullndimflng Club
.a.a.uf, 0 .'.a fra,? a-
M à\
S li' li
*•9+ IN»
taMta A l»»» //»nn «*■»«** '•nihi/’f+U’M/vHk’mJ
a ^ ^
••»*•»* 4* tata ta— taire*
VJ
with thè WiricL
Strong Windi on th« IsIam
Tta fh| UUta* U <»r '«i«l * ««pati» »r li vi a* ■* •» III mm in mrt
V4y* 'tal» »<" ta'tWv, *»th vita» uri# r* ita mi Un v» r*
9vf»*'ta 6* blMU «f «i* In SS miti t*r tour «vi* in u«*r«ta*MM
«Mi rifalli, biliM m Ita hifl ditta BInvilii, ita» *»- flri»
vita»urf*r» ita ttan mi 1 tati • Kmm vita invM ita vultar mart
- ita itan Ir* li tata Wsnrl homi in Ita moti ifTUHM vi, *nu»l»
vtaivv virata Dui. Il* Ita Irta >p*rtl
vitainihuiuiu. IWnvw «ir*indimmi Itan untoppin*»» atavi
Ita gnutiNl caMiliini Ata, cirUinlf, Ita mi ni anta •> vtacaim
ovar lo «*• • for Ita ulani vini ••tarlane* pi tari itan Itair
•nonav'i v*rlh in (arma af iBrllla WaM lo «ol a lai*« o t vtat II vai
1U« lo ta al Ita 0i« Ulani B'avau'»
a*
ì:
Figure I. 2, 3 Tre Ira i più moderni e potenti
editor HTML, il Composer. presente in Netsca¬
pe Pro, ha anche un altro vantaggio, permette di
creare, con la tecnica dei template Ifig 41, pagi¬
ne dal nulla in pochi minuti
m
Cosa sono questi pacchetti? Sempli¬
ce, sono ambienti amichevoli che per¬
mettono di realizzare pagine più o me¬
no raffinate senza per questo dover
imparare neppure una parola di codi¬
ce. Immaginate un foglio dove dispor¬
rete (con certe restrizioni) pezzi vari,
come scritto, figure, link, ancore e, al
salvataggio, il documento sarà trasfor¬
mato in codice HTML. Banale, non vi
pare? In fondo, i pacchetti di grafica o
i wp non funzionano più o meno allo
stesso modo?
Solo che HTML non è un linguaggio
dalle tante raffinatezze (infatti abbiamo
detto "con qualche restrizione"; e sia¬
mo stati buoni!), in effetti di cose che
può fare ne ha pochette; mento poi dei
disegnatori costruire, con questi mezzi
ridotti, fantasmagorie di colon e look
accattivanti come sirene.
Dicevamo degli editor. Sul mercato
ce ne sono una infinità, per tutti i gusti
e le tasche; si va dallo shareware o ad¬
dirittura dal cardware (mandate una
cartolina di ringraziamento e vi sarete
sdebitati!) a package sofisticati, dotati
di librerie ricche e articolate, che, co¬
munque, quasi mai superano il costo di
un paio di biglietti da cento. Ho fatto
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
271
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Nstuapt: MC «mutoli Guida in linra
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' i ✓ à A * ii «L -* 41
•w» fermare frate* Mara* tetri* Cuvea Ita* ■■■
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MC-linkWob-
| Guida in linea
i
IWltt
ruum.Unr*Mi
wjn.ua !j
Introduzione
la creazione di un «no Vfe» « un «(orazione che duo »»•»» condotta acegliaw due dtvarae
• 1* <r»«itih» eri' lina IU un toni dii! locale mediante «pacifici tool ili «viluppo, ali uni dei
Quali rintracciatoli aneto nal elrtyHo dal ttftvara «torevare/fraovare, con la
conaeguente mataa in linea medianta funzioni di treafarlmento «la (tipicamente
ultlirxinloconnoHiont ftP) tul larvar HTTP di doli raziona.
• la creazione In linea mediante atrumentt elle «tregua d' HC-h*»Wtè cto pormene
antto una pratile geaiiina an lina dal «la Web a dai relativi agginenamanti
CM opta per la prima «trade pud contara au numaroal aoftvare apKlalizza» cerna, loto par far»
gualche nome nelle ««negale gemma di offerte
T---
L...^ ' “fe
1 _
-;—
Figura 5 - MC-link Web,
il raffinato editor HTML
incorporato nel sito
t'IUl .- T
caratteristica più inte¬
ressante dell’ambiente
e la capacita, del tutto
automatica di consoli¬
dare le pagine prodot¬
te. eliminando codice
ridondante e permet¬
tendo di gestire al me¬
glio lo spazio a disposi¬
zione.
una banale ricerca su http://www.
download.com e mi sono ritrovato, so¬
lo per PC, con più di trecento pacchetti
disponibili, la maggior parte sharewa¬
re. E il ventaglio diviene ancora più arti¬
colato se si pensa che alcuni pacchetti
destinati ad altro uso. come word pro¬
cessor o ambienti di grafica (esempi
Word, WordPerfect, FreeHand) con¬
sentono di salvare quanto realizzato in
questi ambienti in formato HTML. C'è
da notare che la versione professional
di Netscape (dalle vecchie edizioni di
Navigator fino all'ultimo Communica-
tor) ha un suo ambiente di editing, il
Composer, che nulla ha da invidiare ai
pacchetti più importanti Ancora, diver¬
se case mettono a disposizione, su
Web, i loro package in versione time-li-
mited. Vale a dire che si tratta di appli¬
cazioni completamente funzionanti, ma
che si autodistruggono o inibiscono
certe funzioni dopo un certo tempo,
generalmente qualche settimana II
package più tollerante, sotto questo
punto di vista, probabilmente è Claris
Home Page; dopo un mese si disinstal¬
la nelle sole funzioni di editing, ma è
sufficiente rilanciare l'installer per ria¬
vere l'applicazione fresca come appe¬
na uscita dalla catena di montaggio
(non si perde nulla, per quel che attie¬
ne alle pagine realizzate, solo il file del¬
le preferenze!); inoltre la versione 2 è
gratuita per chi ha acquistato la prece¬
dente. E, in accordo con la filosofia
Claris, è anche uno dei più facili e intui¬
tivi da usare. Ma anche gli altri pac¬
chetti sono, chi più chi meno, di bocca
buona; per lungo tempo una infinità di
banner su WWW hanno invitato a sca¬
ricare la prerelease di FrontPage, (‘edi¬
tor HTML di Microsoft. PageMill, giun¬
to alla versione 5, è estremamente se¬
vero e professionale, ed è dotato di un
HTML , o come farsi leg g ere su WWW
Già, perché HTML significa proprio Hyper Text Markup Langua-
ge, vale a dire linguaggio ipertestuale che permette il collegamen¬
to tra vari documenti; ben si intenda che il trasferimento all'area di
WWW è in un certo senso limitativo dell'applicabilità di HTML, ma
è anche da dire che questo linguaggio ha avuto la sua applicazione
principe proprio in questo campo. Un documento HTML permette
di leggere testo, tabelle, elenchi, di visualizzare immagini e filma¬
ti, di ascoltare messaggi e suono, di gestire un certo grado di inte¬
rattività, il tutto attraverso la gestione di marcatori, i cosiddetti tag.
In altri termini una pagina è rappresentata da una serie di parti (ge¬
neralmente brani di videoscrittura), trapuntati da altri oggetti, che
appartengono, per cosi dire, a una costellazione diversa
Un documento HTML è, in altre parole, un file che può essere
letto da un apposito programma, il browser, che interpreta i tag in
esso contenuti Ridotto ai minimi termini possiamo dire che un file
HTML è un file ASCII (per leggere o scrivere un documento in
questo formato è sufficiente un semplice editor di testo) che con¬
tiene all'Interno comandi (tag, identificati dai simboli < > che evi¬
denziano l'inizio e la fine di un comando) che vengono interpretati
da un browser e direttamente eseguiti
La sintassi di un comando HTML è la seguente:
«COMANDO» Cesto «/COMANDO»
dove lo slash indica la fine del comando stesso (talvolta non è
necessario).
Ad esempio, una semplice pagina in cui compare il testo:
Salve , MCMicrocomputer
Questo è un esempio per la rubrica ABC
corrisponderà al codice
«HTML»
«HEAD»
«META NAME="GENERATOR” C0NTENT=“Mozilla/4.03
(Macintosh; X; PPC) (Netscape)"»
«TXTLE» PAGINA DI ESEMPIO PER LA RUBRICA ABC
«/TITLE»
«/HEAD»
«BODY»
«TT»Salve, MCMicrocomputer«/TT>
<BR»<TT></TT»
<ULxTT»<U>Questo («egrave; un esempio per la
rubrica ABC«/U»«/TTx/UL»
«/BODY»
«/HTML»
il tutto è facilmente interpretabile se si considera che il META
NAME corrisponde all'ambiente di sviluppo della pagina stessa,
che TITLE assegna il titolo che il browser visualizza nella barra su¬
periore della finestra, e che <BR> è il BREAK, l'andata a capo for¬
zata dopo il primo rigo, Si noti anche il codice particolare utilizzato
per la lettera accentata!
Imparare l'HTML, per definire funzioni non implementabili attra¬
verso l'editor. non è difficile Oltre tutto WWW offre una serie qua¬
si infinita di siti che hanno come scopo la didattica dell'HTML Ba¬
sta chiamare in aiuto un motore di ricerca e il gioco è fatto Se poi
l'argomento stuzzica il vostro interesse, passate alle superiori e
all’università dando un'occhiata al Perl e magari acquistando un li¬
bro sul Java; ne vedrete delle belle.
272
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
» m H((li. Comp.
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vu«.-/-xutvri TTT»*-hUd-/, MAM - cuftflg «T1 • -
«««•••cirrh.cij’xiieui nri-’iMV mt**t>r>°i<i'
mw-- hu-«x*>
</crirait«/r»
manuale completo e raffinato E abbia¬
mo citato solo le punte di diamante;
immaginate che. per Macintosh, esiste
un driver (Myrmidon, di Terry Morse
Software) che trasforma la pagina, rea¬
lizzata con qualsiasi pacchetto, in codi¬
ce HTML. Per onestà occorre riferire
che i risultati non sono proprio compa¬
rabili aH’originale, ma volete mettere la
fatica risparmiata? E poi, cosa che non
guasta, tutti i prodotti più importanti
sono serviti da user group particolar¬
mente attivi.
C'è da dire che, più o meno, i pac¬
chetti funzionano tutti allo stesso mo¬
do; in altri termini, visto uno. visti tutti.
Per questo articolo abbiamo usato Cla¬
ris Home Page, ma quel che diremo
varrà anche per gli altri, tal quale.
Al lavoro con
un editor HTML
Al lancio di un pacchetto di editing
HTML ci si ritrova davanti a una pagi¬
na, generalmente grigia, simile a quella
che offrivano i più scarni wp della pri¬
ma ora Tanto di cursore lampeggiante
indica che siamo pronti per scrivere, e
il righello superiore mostrerà una serie
di pulsanti e opzioni destinati a gestire
la pagina.
La tecnica più redditizia è, secondo
alcuni, quella di gettare nella pagina
tutto quello che serve e poi organizzar¬
la e riordinarla. Il principio non è errato,
in linea di massima, ma va usato cum
grano salis. In altre parole la cosa mi¬
gliore è organizzare sulla carta la pagi¬
na nella sua struttura e. usandola co¬
me canovaccio, ricostruire quella vir-
Figure 6 e 7 - La pane iniziale della pagina nome
di MC-hnk. cosi come interpretata dal Browser e
in formato HTML, il codice, che a prima vista
sembra terribile, con una modesta conoscenza
dei comandi diviene rapidamente chiaro e facil¬
mente interpretabile
tuale sulla macchina.
Una pagina va organizzata mettendo
insieme pezzi diversi, che, molto più
che in altre applicazioni, vivono su una
pagina Web una vita assolutamente in¬
dipendente. La pagina è rappresentata
da uno scritto, che si può battere diret¬
tamente o incollare prelevandolo da
un'altra applicazione, una serie di im¬
magini. delle linee, eventuali tabelle, e
una serie di collegamenti (link e anco¬
re) che offriranno alla pagina l'aspetto
più entusiasmante dell'ipertesto, la
"navigazione".
Per il testo, che è la parte più rappre¬
sentata su WWW, appare subito la li¬
mitatezza di HTML. Inutile pensare ad
utilizzare il nostro bel carattere script o
inglese che adottiamo sulla carta da
lettere, sebbene gli editor più moderni
consentano di scegliere il font che più
ci piace dal menu che offrono, l'estre¬
ma eterogeneità di macchine, di brow-
ser. di sistemi operativi e addirittura di
monitor consigliano di lasciar perdere
e di attendere tempi migliori; non a ca¬
so anche le pagine più sofisticate non
si azzardano a inoltrarsi in sofisticherie
relative ai caratteri. In altri termini sia¬
mo legati alle opzioni che HTML, attra¬
verso un menu del programma, ci of¬
fre; e cosi si sono definiti alcuni stili in¬
terpretabili da tutti i moderni browser,
che vanno sotto il nome di bold. small,
bigprint. strong, emphatized. typewri-
ter e che niente altro offrono che mo¬
deste variazioni sul tema, nel senso
della grandezza e del formato, di un
paio di caratteri standard su tutte le
macchine (tipicamente Times per i ca¬
ratteri proporzionali, e Courier per
quelli a grandezza fissa). Le specifiche
della nuova versione di HTML dovreb¬
bero ampliare la disponibilità, ma fino
ad allora destiniamo i nostri sforzi ad
altro
Ancora per quel che riguarda il testo,
alcune opzioni aggiuntive permettono
di rendere un po’ più eleganti i nostri
scritti. Anche qui dobbiamo reimparare
la tecnica di videosenvere. ad esempio
non abbiamo i tabulatori, ma possiamo
nidificare paragrafi a più livelli, cambia¬
re il colore dello scritto, creare una li¬
sta a punti, e modificarne il formato, i
paragrafi si dimensionano automatica¬
mente in funzione del formato della pa¬
gina del browser che li utilizza, per cui,
in default, non è possibile prestabilire il
numero delle righe su cui il brano com¬
parirà Ovviamente esiste il RETURN,
ma differenti editor trattano l'"a capo"
della tastiera in diverso modo. Alcuni
inseriscono solo un LINE FEED, altri
aggiungono anche una riga bianca, in
quest'ultimo caso esiste però un co¬
mando, generalmente corrispondente
all'ENTER o presente in una voce di
menu, che permette la semplice anda¬
ta a capo forzata
Sempre a proposito di comandi stan¬
dard. uno che non manca pressoché in
nessun editor è quello che permette di
inserire una linea; la linea ammette
quasi sempre una sene di opzioni che
riguardano lo spessore (in punti), la
lunghezza (sovente espressa in per¬
centuale dell'ampiezza della pagina; si
noti che la percentuale è per così dire
MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
273
dinamica, vale a dire che si dimensio¬
nerà m base alla finestra del browser
che leggerà la pagina), l'ombreggiatura,
l'allineamento e infine la possibilità di
collegare un comando HTML extra
Tabelle, figure,
collegamenti
A fronte di tanta spartamtà, tutti gli
editor possiedono, incorporato, un tool
per creare tabelle; il comando ha, più o
meno, le stesse funzioni degli editor di
cella presenti nei wp, ed è abbastanza
elastico da permettere variazioni di di¬
mensioni. numero e aspetto delle celle
anche dopo la creazione. Anche qui
non manca la possibilità di agganciare
codici HTML, e, generalmente, gli stili
adottabili possono essere diversificati
da cella a cella.
Anche inserire una immagine è ab¬
bastanza semplice; occorre però tene¬
re bene a mente che le immagini pre¬
senti in una pagina HTML non sono fi¬
sicamente residenti nella pagina stes¬
sa, come avviene in un foglio di wp.
Quando si inserisce una figura (sia
usando il comando "Insert Picture",
sia col semplice drag&drop. per gli am¬
bienti che lo supportano) in effetti si
crea un link, un collegamento automa¬
tico che caricherà e visualizzerà nella
pagina ospite la figura desiderata, sen¬
za che essa vi sia materialmente pre¬
sente. E a tal proposito, eccoci a parla¬
re di collegamenti.
Una pagina Web, nella religione
dell'ipertestualità, è quanto di più dina¬
mico esiste; il più semplice aspetto di
questa dinamicità è dato dai collega¬
menti e dalle ancore. In ottica più ge¬
nerale, le due cose sono sostanzial¬
mente simili; la differenza fondamenta¬
le sta nel fatto che i primi permettono
di richiamare oggetti, pagine, azioni
esterne alla pagina corrente stessa (i
collegamenti possono avvenire con pa¬
gine presenti nello stesso sito o, senza
particolari differenze, con altre presenti
in siti diversi), mentre i secondi trasfe¬
riscono chi legge a punti differenti del¬
la stessa pagina. Aggiungere link e an¬
core. nella maggior parte degli editor,
è cosa guidata da una chiamata alla pa¬
lette di controllo o da una chiamata a
una voce di menu; in ambedue i casi si
specifica un indirizzo che verrà rag¬
giunto quando si schiaccerà la figura, il
pulsante o la frase trigger Lavorando
in fase di editing, i punti caldi di link
sono evidenziati con grafica particolare
e il setup di ambiente sovente permet¬
te di scegliere anche i colori con cui i
link saranno visualizzati nel testo. Cla¬
ris Home Page, come d'altronde molti
altri pacchetti, offre anche un ambien¬
te di test, vale a dire che si può simula¬
re il modo d'uso per vedere come fun¬
zionano i collegamenti. A tal proposito
occorre precisare che certi server, che
ospiteranno il nostro sito, adottano re¬
gole particolari che occorre conoscere
perché poi le nostre pagine funzionino
al meglio; ad esempio alcuni non tolle¬
rano che le immagini siano inserite in
una directory separata, altri impongono
un nome particolare per la pagina prin¬
cipale (quella che viene lanciata all'in¬
gresso), nome che sovente è "main"
od "home"; attenzione ancora al cor¬
retto uso delle maiuscole e delle minu¬
scole (UNIX, ad esempio, fa differenza
tra le due). Ma a questo punto è oppor¬
tuno sentire il proprio gestore per defi¬
nire questi particolari.
Conclusioni
Realizzare una pagina Web, utilizzan¬
do un HTML editor tra i più moderni, è
cosa alla portata di tutti Probabilmente
la difficoltà maggiore sarà non tanto
quella di realizzare la pagina stessa,
quanto quella di farla somigliare a quel¬
lo che avevamo in mente. Almeno
all'inizio prefiggiamoci di non raggiun¬
gere risultati da effetti speciali di
"Quinto Elemento"; per arrivare a fare
queste imprese occorre avere una cer¬
ta conoscenza di cosette un po’ specia¬
li che vanno sotto il nome di Applet Ja-
va, CGI, Perl E poi non è detto che tut¬
ti questi "mostri" rendano la nostra pa¬
gina più bella e interessante. Comun¬
que considerate una possibilità; non è
proprio di specchiata onestò ma che
diavolo, non andremo all'Inferno per
questo! Tenete presente che ogni pagi¬
na può essere salvata nella sua interez¬
za. o magari potete recuperare, pari pa¬
ri, i pezzi che vi paiono più interessanti,
qualunque browser vi permetterà di
farlo! Abbiate però almeno il buon gu¬
sto di personalizzarli! Non vi posso as¬
sicurare che non farete un paio di seco¬
li in Purgatorio, ma sempre meglio che
bollire in un pentolone!
ras
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
I contatori di accesso
Una delle cose che destano, comunemente, più curiosità sono i contatori di accesso,
che non mancano mai in ogni home page degna di questo nome Realizzare un contatore
formato solo da caratteri ASCII e abbastanza semplice: basta inserire nella pagina, al pun¬
to voluto, una riga HTML cosi redatta.
<!—Kcounter £ile="aaaabbbb" —>
dove "aaaabbbb" rappresenta un file, presente sulla stessa directory della pagina che
contiene il contatore, e che ha come estensione cnt. Il file conterrà solo un valore nume¬
rico, corrispondente al numero degli accessi alla pagina; ad ogni nuovo accesso esso
sarà incrementato di uno Questo permette ai gigioni, agli esagerati, ai megalomani di
settare un valore mimmo di conteggio; tanto per intenderci, se si inserisce nel file il valo¬
re di un miliardo, al successivo accesso la pagina che contiene il contatore visualizzerà
un messaggio del tipo "La pagina e stata vista 1 000 000.001 volte' Roba da far schiat-
■ tare d'invidia chi ci legge!
Un po diversa e complessa è la situazione se desideriamo visualizzare uno di quei
contatori grafici tipo contachilometri o contatore digitale che si vedono sovente alla base
delle pagine home II trucco sta nel fatto che quello che vedete non è un vero numero,
ma solo immagini di cifre che vengono visualizzate una accanto all'altra dopo che la pagi¬
na ospite ha prelevato il suo bravo valore numerico dal solito file contatore, ha eseguito
l’incremento, ed ha scisso il numero nelle sue cifre componenti. Se vi interessa davvero
sapere come funziona e che codice implementare per ottenere questo risultato, scrivete¬
mi e vi manderò copia degli script necessari. Ma esiste una via più semplice per ottenere
lo stesso risultato.
Collegarsi airURL )nto.//www oaaecount comi questo sito, gratuitamente, inserirà nel¬
la vostra pagina un contatore grafico (si può scegliere la grafica, addirittura, da un apposi¬
to catalogo) e lo gestirà per vostro conto Ma c'è di più, Pagecount offrirà al proprietario
della pagina, attraverso una password, una sene di interessanti notizie circa gli accessi al¬
la sua pagina (tempi, generalità del lettore, statistiche vane); quale contraltare per questo
servizio Pagecount inserirà nella vostra pagina un messaggio pubblicitario a sua scelta
Ibeh. non pensavate mica che lo avrebbe fatto gratis!); inoltre l'apertura della pagina vie¬
ne un poco rallentata Ma che volete, come diceva mia nonna "Chi bello vuol apparire,
un poco deve soffrire!".
274
o
Dove trovare Italsel:
- Alcor 1
- Buffetti
- Comet
- Compagnia Italiana
Computer
- Computer Discount
- Continente
- Compy
- Coop Adriatica
- Cosi
- Cyberstore
- Eltrongross
- Essedi Shop
■ Hoepli
- Infoteca
- Librerie Feltrinelli
- Librerie Mondadori
- Media World
- Megabyte
- Metro
- Micronix
- Mondadori
Informatica Center
- Mondadori
Informatica Corner
- Quotha 32
- Ricordi
- Software Universe
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Tutti
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Italsel
pii i utonuikj
Italsel srl via Lugo, 1 40128 Bologna tei. 051-320409 fax 051-320449 e-mail |nto(ó)italsel.cori1 |http://www.italsel. corri
marchi sono registrali dai rispettivi proprie!
Rivisitazioni dell'antico/
applicazioni moderne
di Dino Joris
Non c’è molto a questo mondo, in ambito culturale, che
sia definibile come più antico dell’antico Egitto. Anche i
dizionari hanno rispettabile anzianità: i primi dizionari di
cui si abbia notizia
appartenevano alla
biblioteca di Ninive (VII
secolo a.C.). Antico Egitto
e dizionari li troviamo
oggi su CD-ROM, con
risultati (non sono
sorpreso) eccezionali.
VIAGGIO VIRTUALE
NELL'ANTICO EGITTO |
AL SEGUITO DI
NAPOLEONE
BONAPARTE
IL MONTE
ETNA
I lettori più fedeli, costanti ed attenti
sanno già che il mese scorso abbiamo
ampiamente parlato di dizionari, multi¬
mediali e non. sulla nostra rivista. Sape¬
vamo già dell'arrivo di DizioROM, ma
abbiamo ritenuto opportuno recensire
quest'ultimo separatamente, perché è
davvero qualcosa di diverso da, e più di.
un normale dizionario (sei dizionari in
uno, come dichiara Microsoft)
Non sapevamo nulla invece del fatto
che qualcuno, a Roma, avesse convinto
il rappresentante diplomatico francese a
concedere l'accesso a una preziosa co¬
pia del volume "Description de l'Egyp-
te", il libro basato sui lavori di disegno e
ricerca fatti da artisti e studiosi al segui¬
to di Napoleone Bonaparte nella campa¬
gna d'Egitto del 1798-1801 La presen¬
tazione dell'opera multimediale che ne
è stata ricavata, che ha avuto luogo nel¬
la stupenda cornice di Palazzo Farnese
a Roma - sede dell'Ambasciata di Fran¬
cia - ha avuto l'effetto di convincerci
che non potevamo mancare di segnalar¬
la ai nostri lettori. In entrambi i casi si
tratta d'opere da vedere Vediamo as¬
sieme perché.
DizioROM
Ero stato fortemente tentato di para¬
gonare DizioROM a un dado a sei facce:
la prima è quella enciclopedica, la se¬
conda quella dei sinonimi e contrari, la
terza quella delle citazioni, la quarta
quella delle sentenze latine e greche, la
quinta quella del dizionario italiano/mgle-
se, la sesta quella del dizionario
inglese/italiano A rovinarmi il paragone
c'è però il "bonus" dell'Atlante Geogra¬
fico, che è la settima faccia Un dado a
sette facce potrebbe dare l'idea d'ano¬
malie e squilibri (assolutamente assenti
nell'opera), quindi debbo rimediare con¬
siderando la parte dedicata alla lingua in¬
glese come un dizionario italiano/ingle-
se/itahano, ed eccoci ritornati alla norma¬
lità delle sei facce .
In queste poche righe iniziali ho dato
al lettore le informazioni essenziali sui
contenuti dell'opera. Ora basta aggiun¬
gere che il software che gestisce la na¬
vigazione tra la grande messe d’informa-
ziom è di prima classe, ed il compito del¬
la descrizione preliminare si esaurisce
276
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
DizioROM
Produttore:
Microsoft
Distributore:
Microsoft S p A,
Centro Direzionale San Felice
Palazzo A Via Rivoltana, 13
20090 Segrate IMI)
Ambiente Windows 95
Requisiti standard
Prezzo consigliato: Ut 299 000
Per saperne di più il lettore continui a
leggere: propongo una panoramica
quanto più il possibile esauriente.
La schermata d'avvio ha qualcosa di
familiare, perché riprende il collaudato
stile grafico adottato per le opere della
sene enciclopedie Encarta: sobrio, es¬
senziale, efficace.
Si parte dall'indice, che elenca inizial¬
mente tutte le parole presenti in tutti i
libri. Alla sinistra d'ogm parola si trovano
dei quadratini diversamente colorati che
indicano l'appartenenza della voce a
questo o quel libro: lilla per il dizionario
enciclopedico, grigio/azzurro per il dizio¬
nario inglese italiano, e cosi via. Il qua¬
dratino nero con il segno più indica che
vi sono diverse definizioni per la voce
ed un click ne apre l'elenco.
Le ricerche tra le voci possono esse¬
re fatte ricorrendo alla (velocissima) bar¬
ra di scorrimento oppure digitando una
o più lettere iniziali del lemma. La rispo¬
sta del programma è assolutamente ful¬
minea.
Un click sulla parola individuata apre
la scheda relativa. Tutte le parole della
scheda sono "sensibili" ed attivano, al
doppio click, una fi¬
nestra d'informa¬
zioni sulla parola.
Se la parola scelta
non ha una sua
scheda (in quella
sull'attore Ermete
Zacconi, ad esem¬
pio. il commedio¬
grafo Turghemev è
citato, ma non
elencato tra le vo¬
ci). appare una fi¬
nestra che recita:
"Nessuna defini¬
zione disponibile
per 'Turghemev'".
Lo stesso accade
con le forme fles¬
se: il click su
"formò" non produce risultati
(mentre altri dizionari moderni,
come discusso su MCmicro-
computer n.178, sono capaci
di occuparsi anche di queste).
Si possono ottenere anche
risultati incoerenti: nella sche¬
da di "educare" si parla di in¬
culcare dei (sani) principi, ma il
doppio click sulla parola porta
alla definizione di principe, in
altre parole "chi possiede un
titolo sovrano" (e magari nes¬
sun principio...).
DizioROM si fa perdonare,
perdonando se digitiamo ma¬
le una parola, il correttore ortografico ci
viene in soccorso, come dall'esempio:
se digitiamo "educaro", riceviamo il
suggerimento educato o educare.
La sensibilità al click delle parole con¬
sente di fare lunghe escursioni linguisti¬
che, attivando una scheda dopo l'altra,
all’infinito Tali escursioni possono es¬
INUMI
nwm P-. kuM • c
viiflir mM>*
nmnnii
tUvM>aOMir«(illli
sere fatte con tutti i "libri" aperti o solo
nell'ambito di quello selezionato (ma
con le ricerche avanzate è possibile se¬
lezionare anche due o più dizionari).
Ogni volta che produce una nuova fi¬
nestra, DizioROM avvisa con il caratteri¬
stico breve suono sibilante. Questo
suono è davvero utile perché a volte il
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
277
C /.Ju^LLli_ v-clLu.lT)
chiunque di pronunciare le parole alme¬
no con buona approssimazione
C'è anche una funzione di ricerca
avanzata che consente di impostare
con facilità molti parametri di controllo:
selezionare uno più libri su cui cercare,
stabilire su quali articoli cercare, sele¬
zionare solo gli articoli contenenti con¬
tributi multimediali (immagini, suoni, fil¬
mati).
I più curiosi e gli affamati di multime¬
dialità fanno presto a scoprire che v'è
una sezione chiamata "Mediateca" in
cui sono elencati tutti i contributi multi¬
mediali. con la possibilità di elencarli
per tipo: audio, animazioni e video, im¬
magini.
Nella sezione audio si possono ascol¬
tare contributi che vanno dall'Abruzzo
(musica tipica) allo Zufolo, passando
per centinaia di suoni che includono il
verso di vari animali, il suono di stru¬
menti, gli inni nazionali, brani classici fa¬
mosi, eccetera.
La sezione immagini va dalla A (rap¬
presenta la lettera in notazione moder¬
na, fenicia e greca antica) alla Zuppiera,
passando per immagini rappresentative
per tutti i settori, a volte disponibili in
formato più grande.
I filmati e le ani¬
mazioni variano dal¬
le evoluzioni di un
Acrobata (filmato)
alla formazione di
uno Zigote (anima¬
zione).
In tutte le opere
enciclopediche su
CD-ROM, i filmati
sono in realtà in nu¬
mero modesto. A
parere mio sono
spesso anche trop¬
pi, perché servono
principalmente a
"fare scena" e so¬
no d'utilità pratica
assai marginale
Per esempio, il fil¬
mato d'apertura sugli acrobati (30 se¬
condi d'evoluzioni al trapezio nel circo)
non aggiunge certo alcunché alle nostre
conoscenze (spettacolo già visto e rivi¬
sto almeno in televisione anche da
bambini in tenera età)
Diverso è il discorso riguardo all'ani¬
mazione. che può molto validamente
contribuire a spiegare meglio delle paro¬
le meccanismi o fenomeni che non ve¬
diamo ogni giorno in TV
Forse l'approccio potrà cambiare un
giorno non lontano quando la diffusione
dei lettori DVD sarà tale da consentire
l'utilizzazione delle capacità del nuovo
supporto con l'inserimento su un solo
disco di centinaia e centinaia di brevi fil¬
mati. Sino ad allora, assisteremo solo a
"concessioni allo spettacolo" (che han¬
no in ogni modo fatto dei bei passi in
avanti in fatto di qualità tecnica).
Del dizionario dei Sinonimi e Contrari,
oltre che segnalarne la presenza, non
so davvero far meglio che riferire la mia
impressione: fa bene il suo mestiere,
che è quello di suggerirci varie alternati¬
ve alle parole che conosciamo e a ricor¬
darci i loro contrari, quando esistono.
Qualche parola di più può essere spe¬
sa per le Citazioni, che vanno dalla pri-
ga«o (zoologia)
cambiamento da finestra a finestra è
talmente veloce che si corre il rischio di
non accorgersi che l'informazione cer¬
cata è già disponibile
Le voci consultate si memorizzano
automaticamente e possono essere rie¬
saminate attivando l'elenco contenuto
in "Ultime Ricerche"
Il piacere della consultazione si allar¬
ga quando si ricorre alla funzione Trova,
che amplia di molto le possibilità
d'escursioni linguistiche. Infatti, con la
parola digitata si trovano tutte le voci
che la contengono. È anche qui possibi¬
le allargare la ricerca a tutti i libri o re¬
stringerla ad un libro specifico.
Se i dizionari di lingua inglese sono
attivi, spesso le ricerche portano a risul¬
tati contenuti in schede bilingui
Nel dizionario inglese si trovano mol¬
te parole comuni cui è associato
l'esempio di pronuncia dato da speaker
di madrelingua Quando l'esempio so¬
noro manca - ed è la maggioranza dei
casi - è però possibile consultare le no¬
tazioni fonetiche, che mettono in grado
278
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
C LVu-Lllb^dLcali )
con "volontà, co¬
stanza e impe¬
gno", passando
per una miriade di
argomenti.
Nella sezione
"deboli e sudditi"
trovo un'espressio¬
ne curiosa: "strap¬
pare la barba al leo¬
ne morto" (Barbam
ma. di Pietro Abe¬
lardo ("Non è
quindi peccato de¬
siderare una don¬
na, ma asseconda¬
re la concupiscen¬
za, .ecc.") all'ulti¬
ma, che contiene
il famoso "J’accu-
se" di Emile Zola.
Nel mezzo, per¬
le di saggezza e di
poesia o di entrambe assieme. Ne cito
una, di Walt Whitman poeta americano
del secolo scorso: "Mi contraddico?
Benissimo, allora mi contraddico, (sono
immenso, contengo moltitudini)". Pro¬
verò a ricordarmene quando cadrò in
contraddizione.
Proprio consultando la scheda su
Whitman, che contiene la citazione ori¬
ginale in inglese, ho scoperto che le pa¬
role attive sono solo quelle italiane e
non quelle inglesi Mi sembra un fatto
curioso, perché sarebbe davvero tanto
comodo accedere al dizionario inglese
con un click, invece che reimpostando
la ricerca. Certo, digitando la parola nel
riquadro apposito (oppure con l’azione
copia e incolla) si giunge al risultato in
pochi secondi; tuttavia è innegabile che
si può preferire un semplice click.
Penso che questa parte dedicata alle
citazioni sia di grande interesse e dav¬
vero credo che la esplorerò spesso.
Altrettanta legittima curiosità mi su¬
scita la sezione dedicata alle sentenze
latine e greche in lingua originale, tutte
debitamente tradotte per coloro che
potrebbero avere difficoltà di interpreta¬
zione (sospetto d'essere in buona e nu¬
trita compagnia).
La sezione è molto opportunamente
suddivisa per argomenti, si comincia
dalle "accuse alla religione" e si finisce
•MI W/t (#K 11-0 •• ^ "«•
mi'i»i)wi<»'«iii»i»*ji*i »■ «Via
toni» «4 • u* *atai««i iM tu pai i aumni • "»»«**’ agn «a*» a mM
invilii iW v«4 ir** mota<r«< «*«aavita*M* v*»ar»*rt*f4o»•»<** •»
Sua» j«A la oax/a o>a»»na ot*a«*r» 9 » i«* ai••»• a *iria <•» i* lama i»«*
* gua»a na*w. «* P*aom> (* !«,!> 1 «»• » acata*»* «>imo*o im • iva •aaax.i^a >•««&•*•
h#*«h>o natta tua op**a agm aip-amuna •va*’* a nen »**»i*Ui «w**Hi w* * » a
» onta»* (9 ;«i naialN ai iMgaOM 9»* «WWW» tieviaia nai i otMih* da» *i* a guai* ti ioni itela
• nmaiaiOTtatlobm - iu ?i*it* *••• <**l itm*o Vo. fiwa «o» Oa"a ila» «vai* il
rota tfKva» «oca o i
veliere mortuo leoni) tratta da Marziale.
Ce n'è decisamente per ogni occasio¬
ne e circostanza della vita e del caratte¬
re umano. Sono stato sempre un asser¬
tore della saggezza contenuta nei pro¬
verbi popolari e mi è a maggior ragione
facile considerare questo dizionario una
vera e propria miniera di sagge conside¬
razioni (sia pure in "pillole").
Con la potenza messa a disposizione
dalla funzione di ricerca diventa facile
trovare la giusta citazione o sentenza
per esprimere più compiutamente un
pensiero, anche quando non si dispone
di un grande bagaglio culturale (e di una
memoria adeguata, certamente). "La
barba non fa il filosofo", quindi il pos¬
sesso di DizioROM non può renderci
colti, ma certamente può aiutarci in
molte cose.
Per quanto riguarda i dizionari mi
sembra di poter affermare che sembra¬
no contenere un numero sufficiente di
lemmi atti a soddisfare le esigenze del¬
la maggioranza delle persone, ma pro¬
babilmente non quelle dei traduttori
professionisti. Un esempio: tra le sigle
non si trova ISDN, (Integrated Services
Digital Network) che è una sigla molto
usata nel mondo delle telecomunicazio¬
ni. Vi sono poi delle incongruenze, se
cerco avionica nel dizionario italiano/in¬
glese, trovo che si traduce "avionics".
Cerco "avionics" nel dizionario
inglese/italiano, e vengo informato che
"Non esiste alcun articolo corrispon¬
dente ai criteri specificati - Siamo di
fronte ad un caso di "schizofrenia dizio-
narica" (voi mi consentite sempre di
scherzare un po', vero)?
Ma voglio ora citare quanto dichiara
l'editore: "Il Dizionario Italiano-Inglese e
Inglese-Italiano, composto da oltre
156.000 lemmi con
12.000 frasi e locu¬
zioni, si rivolge a
un pubblico di stu¬
denti medi e supe¬
riori, di professioni¬
sti, di operatori
economici e di
quanti altri abbiano
bisogno di un vali¬
do e sicuro stru¬
mento di studio e
lavoro. L’opera si
propone di rispon¬
dere alle esigenze
concrete dell'inse¬
gnamento, ma an¬
che alle attese di
chi è mosso da in¬
teressi letterari e
professionali. Si ri¬
volge tanto all'u¬
tente italiano quanto a quello inglese
presentando loro gli stessi vantaggi: in¬
dicazioni fonetiche e presentazione del¬
le irregolarità morfologiche e determi¬
nazioni semantiche in entrambe le se¬
zioni, senza per ciò rinunciare a uno svi¬
luppo indipendente delle singole parti".
L'esame del dizionario mi consente
di confermare l'aderenza alla realtà di
queste affermazioni, Posso affermare
che il confronto con un'edizione de "Il
Nuovo Ragazzini" ha rivelato che pos¬
sono riscontrarsi delle divaricazioni nr
la scelta dei lemmi (si trova in Diziu-
ROM una parola che manca nel Ragaz¬
zini, e viceversa) e delle scelte legger¬
mente diverse nelle definizione (spesso
più lapidaria nel DizioROM). Credo di
poter dire in tutta onestà che l'utente
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
279
L'uulLLi^^dLuiT)
medio non potrà ritenere i contenuti in¬
sufficienti
Le attività di consultazione sono debi¬
tamente registrate, come ho già accen¬
nato, ed il relativo elenco si rende di¬
sponibile in "Ultime ricerche". Con un
click si attiva l'elenco, con un altro si at¬
tiva la scheda che si vuole rivedere
Voglio ribadire ancora il fatto che i "ri¬
flessi" di DizioROM sono davvero ec¬
cellenti, la sua prontezza nel rispondere
ai comandi rende la consultazione dav¬
vero agile.
In tutti i dizionari l'utente ha a disposi¬
zione (abbastanza ovviamente, visto
che il prodotto è Microsoft) tutti gli stru¬
menti tradizionali di copia delle informa¬
zioni, di stampa delle schede, eccetera,
che sono normalmente disponibili in
ambiente Windows.
Non è sorprendente trovare un
"plus" di integrazione: DizioROM, Excel
e Word sono integrati tra loro ed è quin¬
di possibile utilizzare il menu di scelta
rapida di Office per consultare il Dizio¬
nario enciclopedico. L'attivazione delle
ricerche sul libro scelto dall'utente av¬
viene con un click sulla barra degli stru¬
menti di QuickShelf, l'interfaccia prepo¬
sta a gestire le ricerche partendo da al¬
tre applicazioni.
L'uso dei dizionari è facile e intuitivo.
Anche se tutte le funzioni sono disponi¬
bili con il solo uso del mouse, molti
utenti potranno trovare più comodo me¬
morizzare i comandi da tastiera e navi¬
gare con il loro uso. Di questi comandi
(tasti rapidi, se preferite) se ne trovano
due dozzine, in classico stile Windows
e quindi l'utente potrà impadronirsene
in una o due sessioni d'uso
Naturalmente l'utente dispone anche
di numerosi controlli di attivazione e di¬
sattivazione delle varie funzioni, e di va¬
rie possibilità di personalizzazione.
Concludo ribadendo che DizioROM
non è privo di qualche piccolo difetto. I
preziosi servizi che offre sono tuttavia
tali e tanti che è facilissimo dimenticar¬
sene.
Viaggio virtuale
nell’antico Egitto
L'editore informa:
Decine di aree, strutture e ambienti ri¬
costruiti in 3D. esplorabili grazie a una
sene di panoramiche virtuali "a immer¬
sione " <visione a 360° sui tre assi) inter¬
comunicanti tra loro.
400 tavole originali tratte dall'Anti-
quités della "Description de l'Egypte" e
dal "Voyage en Basse et Haute Egyp-
BONAPARTE
I** RIVUOI I» I I et PII
ASIK mia kuiahi
mi dui ( ik.ro «
MIKS.VRMI X '
MITO
an ]
Viaggio Virtuale
NELL 1 ANTICO EGITTO
AL SEGUITO Dii
. NAPOLEONE
Produttore:
Mondadori New Media - Altait 4
Distributore:
Mondadori New Media
Strada Privata Mondadori 1
20090 Sagrate (MI)
Teletono 167 821177
Telefax 02 75423371
Interne! I.'.ir, i 1 1 ., i .: . .,ti
Ambiente: Windows 95
Requisiti- standard, ma scheda video a migliaia di
colorì
Prezzo Lit 99.000
potente attrazione,
come testimonia il
grande afflusso di
turisti durante il
corso dell'anno
(malgrado qualche
"scoraggiante" in¬
cidente che ha, ne¬
gli ultimi tempi,
coinvolto molti turi¬
sti stranieri)
L'attrazione pro¬
vata da Napoleone
Bonaparte, coinvol¬
se evidentemente
anche altre sfere
(non siamo in molti
a pensare di partire
per l'Egitto con un
esercito al segui¬
to!). Certamente gli
Viaggio virtuale
nell’anticoEgitto
te " di V. Denon.
Navigazione interattiva seguendo De¬
non e la spedizione, le pubblicazioni e le
tavole, i luoghi archeo¬
logici reali e virtuali.
Centinaia di schede -jg-
ipertestuali e iconografi- %/
che sulla spedizione,
sugli eventi storici e
editoriali ad essa legati .
Apparati ipertestuali e
iconografici, storici e ar¬
cheologici.
Tavole cronologiche,
biografie e bibliografia.
Musiche originali
d'epoca: marce della
corte mamelucca e del¬
le bande militari france¬
si ,■ musica massonica
ed etnica, musiche in
voga in Francia e in
Egitto.
L'Egitto esercita una
interessi culturali e spirituali dovevano
essere fortemente sentiti se Napoleone
decise di portare con sé, sulle navi da
I \ (.IMM IMIl'INNOVA
280
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
C /.Ju^LLiLLLtwdLuiiT)
guerra, non solo ufficiali e truppe, ma
anche studiosi e artisti (oggi sarebbe¬
ro stati fotografi e cameraman...).
Il risultato fu la monumentale De -
scnption de l'Egypte in diciannove vo¬
lumi e la stesura di memorie di un ar¬
tista al seguito, Vivant Denon, che so¬
no le basi di quest'opera.
Si racconta che spesso gli artisti
dell'epoca "misero del loro” nei dise.-
gni, per completare
parti mancanti di pi¬
ramidi, statue, obe¬
lischi, sfingi e tem¬
pli ricostruiti.
A vedere l’opera
non si possono
avere dubbi sul fat¬
to che anche gli ar¬
tisti di grafica che
hanno confezionato
l'opera abbiano
messo "del loro"
per poterci offrire
delle ricostruzioni
così complete da
dare la sensazione
di costruzioni termi¬
nate ieri, in attesa
d'inaugurazione da
* • * * ca («a ni
logia dell’arte dell'Università di Bologna,
ha garbatamente fatto intendere, nel
suo discorso introduttivo, che l'egittolo¬
go puro potrebbe trovare molte cose da
ridire
La cosa, a mio avviso, non ci deve
sorprendere né preoccupare, per due
precise ragioni: 1) gli
egittologi puri sono
una minoranza assolu¬
ta e, 2) gli egittofili. che
sono la grande mag¬
gioranza. potranno tro¬
varsi d'accordo con chi
dichiara: "... una cura
filologica mai vista pri¬
ma, che ha saputo re¬
stituirci persino il tipo
di luce che c'era all'in¬
terno dei templi...",
A parte le discussio¬
ni possibili (e possibil¬
mente interminabili)
sulla cura filologica,
certamente i valori del¬
la computer grafica per
multimedia non sono
in discussione, come
prova l'attribuzione del Premio Immagi¬
ne 1997.
Mi auguro che le immagini qui ripro¬
dotte possano in qualche modo tra¬
smettere al lettore il loro carico d'inte¬
resse. ma certo le stampe su carta non
sono in grado di dare la sensazione tridi¬
mensionale che si riceve durante la
consultazione dell'opera.
Templi e monumenti possono essere
percorsi avanti e indietro, a destra e a
sinistra, in alto e in basso, a piacimento
e con buona fluidità. Certamente non
siamo ancora ai massimi livelli teorica¬
mente possibili (nel corso degli sposta¬
menti le immagini tremolano legger¬
mente, un po' più di quanto accade con
>(«ED
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
281
( PL-o delil LJuU.LLì_L^i_.(lLeiEK )
che le attività
d'esplorazione por¬
tano all’interruzione
dei brani: passare
da una schermata
all'altra diventa pu¬
nitivo per chi ama la
musica.
Per quanto riguar¬
da l'agilità di consul¬
tazione, il lettore
che abbia almeno
un Pentium 100 ed
un lettore di CD¬
ROM 4X potrà non
risentire troppo del
fatto che la naviga¬
zione, vista la ricchezza dei materiali, pre¬
ferisce buone capacità d'elaborazione e
di lettura da CD. L'utente avvertirà, inevi¬
tabilmente, e particolarmente quando si
caricano le immagini 3D, qualche secon¬
do (pochi) di pausa Certamente l'agilità
di consultazione può diventare molto
grande con macchine più potenti e veloci
(lo standard di chi compra oggi)
ETNA
Il produttore informa:
Un'opera accurata, redatta con il contri¬
buto scientifico di grandi esperti, ricca di
oltre 300 pagine video, 400 foto. 30 mi¬
nuti di audio e filmati. I molteplici aspetti
di questa splendida e misteriosa monta¬
gna trattati in modo piacevole ed intuiti¬
vo. Una vera passeggiata multimediale
per i curiosi, una preziosa fonte d'infor-
mazioni per gli appassionati.
Una panoramica suddivisa in argomenti
specifici.
L'opera è strutturata in modo da tenere
ben separati i vari argomenti e quindi atta
a servire la molteplicità di interessi che si
possono accendere attorno ad uno dei
vulcani più attivi (e interessanti) al mon¬
do.
Chi vuole informazioni turistiche trova il
suo bravo capitolo dedicato, chi vuole un
i filmati documentaristici, per esempio),
ma le escursioni in 3D sono capaci dav¬
vero di suscitare sorpresa e interesse in
tutto il pubblico, come ho avuto occasio¬
ne di constatare nel corso della "proie¬
zione" su grande schermo, nella sala
della citata confe¬
renza stampa.
Oltre alle ricostru¬
zioni in 3D, trovia¬
mo nell'opera la
possibilità d'ap¬
profondimenti, gra¬
zie a centinaia di
schede storiche, ar¬
cheologiche, etno¬
grafiche, biografiche
e bibliografiche
Infatti l'opera non
è solo dedicata alle
m
[il materiali esaminati, di ingran-
dire nei particolari le immagi¬
ni, di collegarsi automatica-
mente ad Internet per acce¬
dere a tutti i siti del mondo
(musei, collezioni, bibliote¬
che) dedicati a questo straor¬
dinario universo.
La consultazione è accom¬
pagnata da musica originale
che cerca, attraverso l'uso di
strumenti d'epoca e scelte
adeguate dei brani, di ade¬
guarsi all'ambiente dì consultazione.
L'esecuzione dei brani è affidata ad un
gruppo di professionisti ed è quindi di
piacevole ascolto. Debbo tuttavia rilevare
antichità egiziane, ma anche agli avveni¬
menti dell'epoca, alle battaglie terrestri e
navali, alle popolazioni locali dell'epoca.
Non manca la capacità di stampare i
DELI ANTICO
282
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
m
IL MONTE
ETNA
C Pis^ L^iJLL /.JujlLlb^dLcJi )
+ ?
Attività
I.» "ull** etnea -umo
Hm,4l0fX*«ianl4 di tipo «tal*, cui
»9»*fw*o «t tc» •**» lenunien. di
g|9*a»«nvM4a •« cAfft«pM\4«A4k <l#n*
[«Occhi» #iutl-** che lo»mano con» •
ililiun» ih kpiii, IpMK *t(
* liOCCh* *luf1w# ||IWV> OMgm» é Ou»t«
#U»»c» c ii «don;: «ti da et*oU
lljnpetfllim (I i*) • I (J6U O. tono
jftie» «imeni» 4oH< e pov»0»m. *1»
:wij0Qo»n;« pnqefit % .mi h»lnM#lii
k i)nt*fU • m ieU/»or»e *1 .
'• •. «OiihMOUImm «tfdli
iftOiinlocjia del pendio «ul quale u conno
• Alla f»i«n«i'.lich» thtfwtoktiche del
*♦'>»"• I componi «ne »n»H* 4»
rté. teonmaii^a • meotue del
L* morfologia mperfKialo dulie Ime
f»t« * yenwtbnonlt * tipo ’ •*, c»«e
u4a da blocchi «pigolo 1 .» « WOffcWai
corso di vulcanologia è servito
a puntino, chi,,
Ma forse è il caso di descri¬
vere la struttura dell'opera, che
non è possibile rendere per im¬
magini a causa dell’esiguità
dello spazio.
Si comincia dalla descrizione
de "Il monte": la struttura del
vulcano, la Valle del Bove, fa¬
glie, fratture e terremoti.
Ognuno di questi argomenti è
sviluppato sia attraverso testi descrittivi
Produttore:
Unico Multimedia - Tremestieri Etneo
Distributore:
Media Direct
Viale Asiago 85/a
36061 Bassano del Grappa
Telefo no: 0424 504650
E-mail h yi:lfln«mpHiflrlirr-rE]
internet hww.metl'adireail
Dove si trova: librerie, computer shop, distributore
(per il settore scolastico)
Prezzo: Ut. 62.000
Struttura
Itine, «tic «ter» Mongolie (le
mont»gn* ben# montagna), da Mona
•almo • Dyatat arabo. 0 4 ptu alo ad
mpo^anta «ukaoo an«»o dtwope
(3 J30 m ■ Im)
Sorga au»a coita <d ""/#*• da*.
S« -. ad appa»a coma un rfnponpnu
cono aummelKO. da» lanch. npid» a
rogoian %•* lato »*o»d-Ocodiata
mano *eWto a ce*ane*»:ialo da
maggswa ranabMA « forma td
•ananta Sud-Onardata
Ha una baia afra urtata (47 1 36 bm)
con atte magg^ orientato m
*ra:»ona Nord-Sud a copra una
♦apertele 6 caca «350 bm»,con un
perimetro « otre 210 bm
sia con immagini fotografi¬
che e disegni. Particolar¬
mente significativi questi ul¬
timi per la descrizione delle
fasi evolutive del vulcano.
1
669
;
rei » 172 j
ERUZIONE DEL .
1669 ■- ^
A • A*.
• l.bmCh* WMOm.lm I
Si passa poi a "Le eruzioni": attività ca¬
ratteristica e tipo, cronologia delle eruzio¬
ni negli ultimi 300 anni, schede delle eru¬
zioni più significative. In questo caso le
descrizioni sono accompagnate da imma¬
gini filmate e fotografie, che sono molto
interessanti.
Chi desidera avere un approccio
all'opera più scientifico, da studioso, può
ricorrere a "Il corso": un semplice corso
di vulcanologia diviso in sei lezioni com¬
pletato da un questionario di autovaluta¬
zione. Naturalmente la vulcanologia è
strettamente legata al fenomeno dei ter¬
remoti, tristemente attuale in Umbria e
Marche, che è e viene trattato come fe¬
nomeno globale. Una lettura davvero in¬
teressante.
Nella sezione "L'uomo e il vulcano" si
parla di come convivere con un vulcano
attivo, del rischio vulcanico e della sua
mitigazione e infine dell'esperienza del
1991-'93.
L'approccio naturalista è assicurato nel¬
la sezione "La vegetazione e la
flora etnea", che contiene una
serie di schede e immagini
sull'argomento, e in quella de¬
dicata a "La fauna" in cui si
parla dei mammiferi, rettili, an¬
fibi e uccelli più diffusi ed inte¬
ressanti che abitano il vulcano.
Il tutto è accompagnato da im¬
magini fotografiche che sono
sufficientemente chiare per fa¬
re il loro lavoro di descrizione,
ma non sempre visivamente
gratificanti.
Meglio vanno le cose con i
filmati dedicati alle "Grotte": la
genesi e l'evoluzione delle
grotte vulcaniche, i tipi principa¬
li, le schede di venti grotte et¬
nee.
L'opera infine si conclude
con "Le escursioni” al parco dell'Etna, ai
sentieri, alle visite guidate e con la parte
dedicata a "Il turismo", con descrizioni
relative ai paesi etnei, agli itinerari, agli
impianti, agli alloggi, sino a fornire detta¬
gli come nome, indirizzo e numeri di te¬
lefono degli alberghi.
L’illustrazione della pagina dedicata al
turismo ci ricorda anche che sull'Etna è
possibile sciare
Concludo esprimendo un giudizio com¬
plessivamente buono su quest'opera, no¬
nostante il difetto di operare con una cer¬
ta lentezza, almeno con il mio lettore 4x
Ma chi non si fa prendere facilmente
dall'ansia di fare, o possiede un lettore
veloce...
«e
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
283
V <V
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Un giro di codec
Paradigm Matrix MJPEG: l'alternativa a Indeo nella realizzazione di
file Avi di qualità.Microsoft MPEG-4: il codec per il Webcasting
(buono anche per l'off-line).
Wave-PCM oppure Wave-mp3? Xing MPEG Encoder: una vera
"media-station" software per la preparazione di file MPEG audio e
video, sia per riproduzioni off-line che sul Web.Come funziona il
Real-Time Encoder di NetShow, l'ombrello multimediale che
Microsoft ha preparato per le riproduzioni on-line sul Web(casting).
In questo numero ci imbarcheremo in un giro di prove utilizzando i
codec appena citati alla ricerca di soluzioni sia di qualità superiore
per l'off-line che di fruizione, rapida e continuata, sul Web!
di Bruno Rosali
Le prove che corredano questo arti¬
colo nascono tutte di conseguenza ad
una serie di download effettuati dalla
rete alle URL di:
-Paradigm Matrix jiwww.pmatrix comi|
per scaricare il codec MJPEG per
VfW:
-Xing Technology IIwww.xingtecn comil
per prelevare la trial-30 giorni di Xing
MPEG Encoder;
- Microsoft (www.microsoft.com/net-
show): per registrarsi e poter scaricare
l'autoscompattante nstools.exe conte¬
nente i NetShow Tools e per il down-
load-free del NetShow Player (con il
quale, oltre ad altri codec, vengono in¬
stallati a sistema i preziosissimi MPEG-
4 e MPEG Layer-lll audio)
Una volta installati applicativi, codec e
moduli produttivi, siamo cosi arrivati a
disporre di un sistema a sé stante per la
codifica in MPEG Ldat-VideoCD, .mpg,
,mp2. ecc.) come lo Xing MPEG Enco¬
der. di un codec quale l'MJPEG libera¬
mente utilizzabile in qualsiasi editing
tool VfW compatibile e. per quanto ri¬
guarda la piattaforma NetShow. dei co¬
dec MPEG-4 e MPEG Layer-lll (utilizza¬
bili anche neM'ambiente del VidEdit e
del Sound Recorder) e dei Tools di ri¬
compressione e codifica della piattafor¬
ma stessa.
Disponendo di tutto ciò. ci è stato
sufficiente procedere all'acquisizione di
alcuni file audio e video da utilizzare co¬
me campioni. Per la precisione abbiamo
proceduto ad acquisire tre distinti file
Avi (in formato Indeo 3.21 di misure e
frame-rate diversi. Nello specifico si
tratta di un film-documentario, un film
per bambini ed un cartoon
A ciò abbiamo infine aggiunto sei ac¬
quisizioni m formato Wave-pcm (tre a li¬
vello di qualità CDaudio e tre da 22.05
kHz di campionamento a 16 bit) da con¬
frontare in riconversione con gli equiva¬
lenti Wave-mp3.
Quella che segue quindi è la cronaca
di vari momenti di sperimentazione,
comprendenti prove dirette sui codec e
di vere e proprie (mini)presentazioni di
applicativi e moduli di produzione.
AVI-UM3J
AVI MJPEG
AVIMFEG4
XiacMFEG
879 Kbyte
571 Kbyte
349 Kbyte
275Kb
131 Kbps
85 Kbps
51 Kbps
-
3,07 Mbyte
1.79 Mbyte
937 Kbyte 1 1.68 Mb
196 Kbps
^14 Kbps
59 Kbps
•
|f 3JÓ Mbyte
2.72 Mbyte |
| 936 Kbyte
1.92 Mb
99 Kbps | 84 Kbps 28 Kbps
-
Figura I - La tabella di
riferimento in base alla
quale 6 possibile ap¬
prezzare le differenze
numeriche tra file-cam¬
pione acquisiti te ri-
compressi post-edi-
tingl m A VI-Indeo 3.2 e
le loro versioni in AVI-
M/peg. AVI-M pegA,
AVI-Vdowave. AVI-ln-
deo_4.3. MPG e. per
lo streaming sulla rete,
I'.ASF-Mpeg4
286
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Paradigm Matrix
MJPEG:
codec software per
sistemi Video for
Windows
Chi sta cercando un'alternativa di
qualità al vetusto Indeo, provando il co¬
dec MJPEG messo a punto dalla Para¬
digm Matrix Hwww.pmatnx.coml proba¬
bilmente troverà tutto ciò che stava
cercando.
Rispetto al classico Indeo l'engine
software in questione è difatti capace
di:
- migliorare il flusso dei dati.
- abbassare la richiesta del bit-rate.
- produrre file di minor taglio;
- conservare la massima qualità au¬
diovisiva (praticamente la stessa della
fase di acquisizione).
Il tutto in piena aderenza alle specifi¬
che AudioVideo Interleaving di VfW e
con una sorprendente velocità di rende¬
ring in sede di compressione.
Sembrerebbe la quadratura del cer¬
chio e probabilmente lo è. visto che
scaricatone il file zip dal sito della
software house I www.pmatnx.com1 ed
installatolo neH'ambiente Windows 95
del mio Pentium 166 MMX, il codec si
è messo a lavorare cominciando a sfor¬
nare subito ottimi file ed eccellenti tem¬
pi di produzione.
La prova effettuata si è svolta utiliz¬
zando il Paradigm Matrix MJPEG nel¬
l'ambiente software di Microsoft VidE-
dit e nell’esclusiva funzione di ricom¬
pressione di file acquisiti in AVI-Indeo
3 2 In tale ambiente di lavoro il codec
MJPEG diviene difatti utilizzabile solo
ed esclusivamente su file già preceden¬
temente compressi (su file dinamici in
modalità full-frames, compressi RLE o
realizzati ex novo ad inserimento di sin¬
gole bitmap, il codec MJPEG non è uti¬
lizzabile) Al contrario, in ambiente Pre¬
miere o MediaStudio. il formato MJ¬
PEG è sempre disponibile in linea.
Nel nostro caso, che è in realtà quello
della maggioranza dei videomaker. ci
serviva comunque verificare l’MJPEG
proprio in fase di ricompressione. Dopo
aver cioè acquisito e compresso in
hardware con Indeo 3.2 ed esserci de¬
dicati ad una più o meno intensa fase di
editing
Figura 2 - Una prima co¬
difica AVI-Indeo 3 2 a
confronto con il suo
equivalente AVI-M/peg
In questo filmato si cer¬
cava di verificate solo le
differenze sulla qualità
delle immagini
Figura 3 - La seconda
codifica di confronto
AVI-Indeo 3 2/AVI-Mj-
peg In questo caso va
evidenziata la migliore
sincronizzazione au-
dio/video che MJPEG,
in quanto piu leggero
come data-rate, offre
rispetto ad Indeo 32
Si ricordi al riguardo che Indeo, ma
solo in ambiente VidEdit, salva senza ri-
comprimere (funzione appunto detta
'No-Recompression') unicamente quan¬
do vengono eseguite operazioni tipo
l'eliminazione di code di frame o il ripo¬
sizionamento della traccia sonora. Al
contrario non è più utilizzabile nel mo¬
mento in cui si opera con il crop (elimi¬
nazione delle linee periferiche del qua¬
dro video) il resìze ed il cut di frame ini¬
ziali e/o intermedi.
Nella prima ipotesi la funzione No-Re-
compression permette di salvare rapi¬
damente il file senza deteriorarne la
qualità delle immagini; nella seconda,
non essendo più disponibile la funzione
No-Recompression, si deve purtroppo
rieseguire una compressione Indeo con
il risultato di una più lunga fase di ren¬
dering e di una certa perdita di qualità.
MJPEG ci viene in soccorso anche da
questo punto di vista. Si operi a qualsia¬
si più o meno intensa fase di editing, la
ricompressione avverrà senza perdita di
qualità, in tempi rapidissimi (fa impres¬
sione osservare la velocità con la quale
il count-frame conta i fotogrammi resi)
e con una riduzione significativa (tra il
20 ed il 30%) sia del bit-rate che dello
spazio occupato sull'unità di immagazzi¬
namento.
Nelle vane prove effettuate tutto ciò
e stato ampiamente confermato Al ri¬
guardo è bene osservare la tabella di
confronto (fig. 1) che si è preparato se-
MJPEG
Figura 4 - La terza codifica
di confronto Indeo/M/peg
La resa qualitativa di
un acquisizione oa car¬
toon Si noti le si giudichi
liberamenteI la differenza
cromatica e la presenza o
meno di rumore video
MCmirrooomputer n, 179 - dicembre 1997
287
fxir.r-i'U* fc Vfr-W
gnalando, dei vari file elaborati, le vane
fasi di passaggio che ne hanno contrad¬
distinto la realizzazione.
In tale tabella (che è comprensiva an¬
che dei valori rilevati nelle codifiche
MPEG-1 e MPEG-4) è possibile osser¬
vare come da un file acquisito e r(com¬
presso m editing da Indeo 3 2 (i file
scelti a campione), si può scendere nel¬
la fase di ricompressione di un quantita¬
tivo decisamente consistente (tra il 20
ed il 30% in meno) sia di occupazione
di spazio che di data-rate richiesto.
Confrontando i numeri si rileva imme¬
diatamente il vantaggio ottenibile con la
ricodifica in MJPEG. La grandezza del fi¬
le ricompresso è difetti sempre minore
delle codifiche Indeo 3.2. Quest'ultimo,
tra l'altro, in fase di ricompressione au¬
menta ogni volta l'occupazione in byte
e lo stesso data-rate. Anche facendo il
totale dell'occupazione di spazio si nota
una differenza notevole. I tre file acqui¬
siti e ricompressi Indeo 3.2 occupano
nel loro insieme piu di 7 Mbyte. Le ver-
Figura 5 - II pannello di
configurazione del Mi¬
crosoft MPEG-4 ad alla
velocità Si non la tara¬
tura del livello di com¬
pressione che avviene
su di una slide con i ri¬
ferimenti in Kbn le non
Kbyte! al secondo
MPEG-4 può dilattt
operare una compres¬
sione talmente spinta
da ridurre a pochi
Kbit/sec la richiesta di
datarate
siom equivalenti in MJPEG raggiungono
appena i 5 Mbyte. Due Mbyte di spazio
risparmiato su appena tre file, appunto
il 30 % circa in meno
ad una produzio¬
ne commerciale,
per ottenere la li¬
beratoria d'utiliz¬
zo dovrà contat¬
tare la software
house e corrispondere delle piccole
royalty
Suo 878 Kbyte
Dota rato 656 Kbyte/eec
Sue: 343 Kbyte
Data-rate: 300 Kbyte/sec
it.-.: . • - -—-ri ani
a
Motte
Il codec, che
nella versione da
noi provata è vali¬
do fino al 31 Gen¬
naio '98 (ma nel
frattempo la Para-
digm ha promes¬
so che sfornerà
una nuova versio¬
ne. ancora a tem¬
po ed ancora gra¬
tuita) è libera¬
mente utilizzabile
solo per applica¬
zioni personali.
Per chi fosse al¬
tresì interessato
Figura 6 - Le differen¬
ze di codifica tra la n-
compressione AVI-ln-
deo e quella AVI-
Mpeg4.
Figura 7 - A confronto il
terzo-file campione tda
240x 180 pixell e quello
derivato MPEG-4 con il
resize a 320x240
INDEO 3.2
MPEG-4
RATE: 99 Kbyte/sec
File AVI-MPEG4
con resize a 320 x 240 pixel
SIZE: 936 Kbyte
RATE: 28 Kbyte/sec
Il formato MPEG
La fase di sperimentazione dedicata
al formato MPEG raffrontiamo osser¬
vando gli ambiti applicativi del codec in
questione da tre differenti ambienti di
produzione:
- implementato, nella versione
MPEG-4, come AVI nei sistemi di edi¬
ting VfW compatibili (VidEdit, Premiere,
MediaStudio. Lumiere, ecc );
- nella produzione (per conversione) di
Active Streaming Format, ASF, dall'in¬
terno del modulo Real-Time Encoder di
Microsoft NetShow Anche in questo
caso nell'implementazione MPEG-4,
- dall'ambiente di sviluppo di Xing
MPEG Encoder (codec proprietario) nel¬
l'accezione più classica del formato
mpg.
Per quanto riguarda i formati d'uscita
AVI ed ASF, l'implementazione MPEG
utilizzata è sempre la stessa e per la
precisione corrisponde al formato
MPEG-4 (ad alta velocità) realizzato e
fortemente promosso dalla stessa Mi¬
crosoft
Il suo utilizzo e soprattutto la verifica
qualitativa alla quale ci dedicheremo, ri¬
sultano interessanti soprattutto se si
guarda a MPEG-4 nella prospettiva di
uno standard per il webcasting. Lo sco¬
po principale di Microsoft è difatti pro¬
prio quello di far diventare MPEG-4 lo
standard di riferimento delle trasmissio¬
ni video sul Web. In particolar modo il
codec in questione (sotto NetShow) e
già utilizzato nel dominio Webcastmg di
Microsoft NBC Business Video.
Nel nostro piccolo proveremo il for-
288
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
ASF Real-Ii
F ncodei
mato sia per le soluzioni off-line che per
quelle on-line
Dal punto di vista tecnico-strutturale
MPEG-4 usa lo standard Microsoft Four
Character Code (FOURCC) MPG-4 e
viene controllato a sistema con un dri¬
ver a 32 bit (mssrc32.dll).
Va detto che il suo reperimento, per
quanto riguarda questa prova, è avvenu¬
to, quasi casualmente, al momento di
installare Internet Explorer 4,0 nel siste¬
ma di prova. Il codec difatti si installa
automaticamente insieme all'ultima ver¬
sione del NetShow Player (a sua volta
compreso nel kit IE 4 0) A prescindere
da IE4.0, il NetShow Player è comun¬
que scaricabile daH'URL: www.micro-
soft/netshow.
MPEG-4 nell'ambiente
di VidEdit
(a lavoro come formato AVI)
In VidEdit l'utilizzo del formato
MPEG-4 ad alta velocità per le codifiche
AVI oltre che fattibile si è anche dimo¬
strato piuttosto interessante.
Dal punto di vista video abbiamo po¬
tuto verificare che il codec ha ad esem¬
pio un suo limite minimo di qualità che
è più telematico che videografico. Im¬
magini sufficientemente qualitative con
MPEG-4 è possibile difatti ottenerle a
partire dall'assegnazione di bit-rate
compresi tra i 56 ed i 64 Kbit al secon¬
do massimi. Tali valori sono appunto
“telematici" nella misura in cui si riferi¬
scono al bit-rate di trasmissione relativo
alle linee in tecnologia 2X e ISDN a sin¬
golo canale. Scendendo a valori piu bas¬
si, compresi ad esempio tra i 28.8 ed i
33.6 Kbit al secondo, cominciano ad ap¬
parire sempre piu nettamente disturbi e
rumori video.
Per quanto comunque concerne que¬
sta prova qualitativa nel formato AVI, il
bit-rate tenderemo ad utilizzarlo chiara¬
mente al livello più alto (256 Kbit/sec). A
tali valori la qualità visiva offerta da
MPEG-4 è quella massima, bassissima
al contrario è la richiesta di rate. Appena
32 Kbyte al secondo che, se sono trop¬
pi per trasmissioni sul Web, sono nien¬
te per un utilizzo in off-line del contribu¬
to mediale. MPEG-4 tenderemo a pro¬
varlo e a giudicarlo proprio in riferimen¬
to a questo notevole risparmio di byte e
data-rate che offre.
In fig. 6 mostriamo i riferimenti visivi
di uno dei file-campione (a sinistra) e
l'equivalente compresso in MPEG-4 (a
destra). L'abbassamento drastico del ta-
Figura 8 - ASF Real-Ti-
me Encoder Nell'am¬
biente di lavoro del
modulo di conversio¬
ne procediamo ad ef¬
fettuare la scelta del
compressore audio hi
CELP Lernout & Hau-
spie a 4,8 Kbit/secl e
di duello video
(MPEG-i ad alta velo¬
cita di Microsoft)
gho m Kbyte Ida
quasi 900 Kbyte
dell'avi-indeo a
poco più di 300
Kbyte dell'avi-mpeg4) e il dimezzamen¬
to della richiesta di rate (da 656 Kbps a
300 Kbps esatti) sono risultati notevoli.
Come notevole è il miglioramento in
termini di fluidità di riproduzione e rapi¬
dità di caricamento. Leggermente infe¬
riore è invece la qualità visiva In que¬
st'ultimo caso, se la fonte d'acquisizio¬
ne è buona, probabilmente non notere¬
mo neanche l'abbassamento (molto
contenuto in effetti) della qualità d'im¬
magine. Quest'ultima difatti, visivamen¬
te parlando, sarà compensata dalla
maggiore fluidità della riproduzione. Tali
< Irafato | > | Am<i | 7
differenze sono tipiche per tutte e tre le
conversioni effettuate dai file-campione
all'avi-mpeg4.
Una cosa da notare è quanto si è po¬
tuto (e dovuto) sperimentare con il ter¬
zo file-campione da ricomprimere. Il file
originale era della misura di 240x180.
Un quadro intermedio che MPEG-4 non
accetta. Ci siamo allora dovuti inventare
un resize a 320x240 e, malgrado l’affac¬
ciarsi di un iniziale effetto di pixelation,
la codifica ha dato degli esiti sorpren¬
denti. Non solo la qualità in riproduzione
non era affatto scarsa, ma dai 3,26
Mbyte e 99 Kbyte/sec di data-rate im¬
posti dal file-campione, incredibilmente,
siamo scesi a meno di un Mbyte di ta¬
glio e ad appena 28 Kbyte/sec di data¬
rate. Per quanto concerne la differenza
qualitativa basta osservare la fig 7
Un'altra caratteristica che va sottoli¬
neata per quanto concerne MPEG-4 è
quella legata ai tempi di (re)codifica che
impressionano per velocità d'esecuzio¬
ne. Il codec (non a caso definito "ad alta
velocità") svolge la codifica addirittura in
tempo reale. Tutti i file-campione da noi
Figura 9 - ASF Reai- Time
Encoder Ciccato sul bot¬
tone 'Advanced' ci portia¬
mo sul modulo dei settag¬
gi relativi al Quadro video,
la codifica colore, il trame-
rate. ecc
Figura )0 - ASF Real-Time En¬
coder Utilizzando il NetStiow
Player, il riproduttore preposto
all esecuzione degli streaming-
file in formato ASF. passiamo
ora alla verifica qualitativa delle
riconversioni effettuate a Quat¬
tro distinti tagli di bit-rate
CODIFICHE a basso bit-fate CODIFICHE a bit-rate elevato
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
289
Figura 1 1 - Xmg MPEG
Encoder - Job Wizard
per la scelta dello
Stream Piotile Si notino
al riguardo sia la lista dei
profili disponibili che. sul¬
la destra. I elencazione
dei parametri settati nel
profilo che appare di de¬
fault IMatch Sourcel
Figura 1 2 - Xmg MPEG
Encoder - Job Wizard
’Source & Target' Sia¬
mo al momento dell'as¬
segnazione delle path
per individuare il file da
ricodificare Iaudio e vi¬
deoI e quella dove im¬
magazzinare il file mpg
derivato
Job Wi;4id Souice and Taigei File*
SUmoTim
(T SxMm r tffcoOi* C ftudoOr*
Scuc«Flw
Vnfro FAanm
IC Wncoftcvl 79\c4pr «>• vx
toma
jc WteoèVcvI WVc«e'«J» «v.
Bw«* |
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—
|C \«ncot\evl 79\c*p1 rd.
<*»— I I I * I
BE
■ I \*\
«A viMt
fteare cs s a
MffOI XMP~k\m
MiDmAm
* u*ùt
i M^fOl fetoMfJOmliI
mDhRm
I .?»■ I
trattati sono stati cioè ricodificati
MPEG-4 nel tempo esatto della durata
di riproduzione.
Real-Time Encoder:
acquisizioni
audiovisive in tempo
reale e conversioni in
formato .ASF
Sempre trattando MPEG-4 non sia¬
mo riusciti a resistere alla tentazione di
fare un salto nel sito di Microsoft (spe¬
ditivi tra l'altro da una chiamata presen¬
te nei pulldown del NetShow Player...)
e, girovagando nel sito dedicato alla
piattaforma NetShow, tirar via il file
compresso dei NetShow Tools. Questi
sono i moduli di conversione, acquisi¬
zione e montaggio che Microsoft ha
realizzato per lo sviluppo completo di fi¬
le ASF (Active Streaming Format) che è
lo standard di NetShow. La piattaforma
per il media-streaming che Microsoft,
allo stesso modo di come ha fatto (e
soprattutto di quello che ha imposto!)
con Video for Windows e il formato
AVI, spinge e promuove (e praticamen¬
te imporrà) come piattaforma di riferi¬
mento per il multimedia sulla rete.
I moduli presenti a sistema una volta
scompattato il file nstools.exe (4 Mbyte
di file autoestraente scaricagli in circa
15 -20 minuti) ed installati i vari compo¬
nenti sono i seguenti:
- l'ASF Editor; un modulo di produzio¬
ne in grado di combinare e sincronizza¬
re immagini e tracce audio di vana pro¬
venienza:
- l'ASF Real-Time Encoder; il secondo
editor a disposizione del NetShow Tool
con la capacità sia di acquisire (Real-Ti¬
me) direttamente da scheda video e
scheda audio che di convertire file pree¬
sistenti in formato ASF;
- il NetShow Presenter ed il Publish
to ASF; due add-on per PowerPoint (so¬
lo nella versione compresa in Office 97)
con i quali è possibile trasferire i file di
presentazione realizzati con il desktop
presenter di Microsoft nell'ASF Real-Ti¬
me Encoder;
- le utility VidToAsf, WavToAsf, capaci
di convertire sotto DOS "a linea di co¬
mando' file .avi, wav asf. La WavToA¬
sf a sua volta converte i file .wav in .asf.
Compreso nel gruppetto c'è anche l'A¬
SF Chop un editor capace di Meditare ra¬
pidamente (cancellandone parti, cam¬
biandone la durata, ecc.) i file preparati
dall'ASF Editor.
Di tali moduli, per quanto concerne le
argomentazioni di questa prova, pren¬
deremo in considerazione il solo ASF
Real-Time Encoder la cui assunzione (il
modulo in questione non era presente
nella versione 1.0 dei NetShow Tools) è
indubbiamente un significativo passo in
avanti nell'evoluzione della piattaforma.
Per mezzo del Real-Time Encoder,
cosi come lascia chiaramente intendere
la denominazione datale, è ora possibile
anche l'acquisizione audio e/o video di¬
retta dal modulo stesso. Ciò può avve¬
nire attivando nel Real-Time Encoder il
controllo dei driver di cattura relativi ai
dispositivi di acquisizione audio-video
del PC di produzione.
Allo stesso tempo il modulo può an¬
che essere utilizzato come un converti¬
tore di formato di file precedentemente
acquisiti, editati, compressi ed imma¬
gazzinati sull'hard disk.
Per quanto concerne proprio la fase
di conversione dei file, il Real-Time En¬
coder, richiamato un file Avi oppure un
Wave originali, è in grado di procedere
alla ricompressione permettendo di as¬
segnare la path del file da convertire, la
banda-passante (con l'opzione 'Advan¬
ced' è possibile controllare ancora più
finemente il rapporto tra la qualità del fi¬
le da codificare asf e il limite imposto
alla banda-passante), la scelta dei codec
audio/video ed infine la path dove indi¬
rizzare il file una volta convertito, con
l'eventuale imposizione di un taglio
massimo (in Kbyte) e di durata (in minu¬
ti, ore e giorni).
Oltre a tale operatività manuale, il
Real-Time Encoder ne consente un'altra
completamente automatizzata a partire
dal caricamento del modulo stesso per
mezzo di una serie di preset-codec già
preimpostati all'origine.
Entrando nel vivo della nostra prova
(esclusivamente dedicata alle codifiche
asf-mpeg4), abbiamo proceduto ad una
290
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Figura 13 - Xing MPEG
Encoder Tornati sul
pannello principale di
lavoro è ora sufficiente
premere sul bottone
Encode Im alto a sini¬
strai ed minare cosi la
fase di codifica Que¬
sta, se il sistema rile¬
verà la presenza di un
processore 'MMX', si
rivelerà velocissima
E»
feWff&nÉr
***** CS*ftc««Scv1’TM»1n*acg
ìIjlWj-J'ìH J-
Figura M - Uno dei 3 file
codificati in mpg Nello
specifico per questa vi¬
sione in full-screen ab¬
biamo volutamente scel¬
to Quello che per caratte¬
ristiche di qualità analogi¬
ca era nelle condizioni
peggiori Malgrado ciò la
riproduzione forzata in
full-screen e ancora suf¬
ficiente.
sene abbastanza intensa di conversioni
alle quali, con il preset da noi preparato
(fig. 8), il modulo assegnava sempre lo
streaming a 28.8 Kbit/sec ed i codec
Lernout & Hauspie per l’audio (8 KHz/16
bit) ed il formato MPEG-4 ad alta velo¬
cità per il video. Il preset "MPEG-4 per il
Webcasting" da noi preparato è stato poi
completato, entrando nell'Advanced
Settings, con l'assegnazione della gran¬
dezza del quadro video (assegnata la mi¬
sura di 176x144 pixel) e il numero dei
trame al secondo (settati 10 fps).
Il risultato che si è ottenuto ci ha con¬
tinuamente confermato che, con il limi¬
te dei 22,8 Kbit/sec il video in quanto ta¬
le (cioè fatto di fluidità di trame) resta
ancora un'utopia.
Il problema non è certo di NetShow,
ma del normale doppino telefonico.
Per migliorare la situazione abbiamo
provato ad applicare varie soluzioni ed
alla fine siamo arrivati alla conclusione
che i file originali andrebbero ricompres-
si assumendo dimensioni e numero di
fps piuttosto contenuti (e non superiori
ai 240x180 pixel ed 1 10-12 fps) prima
di essere importati e convertiti in Real-
Time Encoder. Quando abbiamo fatto
ciò, i risultati si sono subito dimostrati
migliori (fig. 10).
Sempre osservando la fig. 10 possia¬
mo renderci conto della qualità dei
fìle.asf ottenuti convertendo un file avi
già ricompresso (da 320x240 a 176x144
e da Indeo a MPEG-4),
Nella prima codifica, imponendo la
compressione per ottenere un bit-rate
di 28.8 Kbps (3.6 Kbyte/sec) l'immagine
rivela la presenza di un forte rumore vi¬
deo (i pixel quadrettati). Rumore che si
riduce in maniera già abbastanza evi¬
dente a 33.6 (4.2 Kbyte/sec) per atte¬
nuarsi ulteriormente a 56 Kbit (7 Kby¬
te/sec) e del tutto alio Kbit (13,75
Kbyte/sec),
Il sistema di Xing per il
VideoCD, i CD-ROM ed
il Web!
Xing MPEG Encoder è un applicativo
ad alte prestazioni per la conversione di
file audio e file audio/video in formato
MPEG dotato delle seguenti caratteristi¬
che principali:
- capacità di rilevare la presenza di
Pentium MMX e garantirne lo sfrutta¬
mento per i tempi di codifica (che difatti
appaiono veramente rapidi) e per l'otti¬
mizzazione cromatica;
- possibilità di realizzare file.dat (Vi¬
deoCD) anche nella più recente versio¬
ne dello standard VideoCD 2.0;
- realizzazione di video sequenziali
con immagini singole e di diverso for¬
mato (JPG. BMP e TGA),
- conversione da avi ad mpg di file
video di qualsiasi durata e grandezza
(nella versione trial l'unica limitazione è
il taglio a soli 30 secondi di codifica).
- estrazione di uno streaming da un fi¬
le sorgente MPEG;
- possibilità di utilizzare (nonché di
creare ex novo) dei "profili" di codifica.
Nella lista, oltre ai profili per i VideoCD, i
normali mpg. mp2 e mpx, sono messi
a disposizione dell utilizzatore anche dei
profili per lo streaming in rete. In parti¬
colare spiccano i profili predefiniti per il
webcasting di network-domain.
Dal punto di vista dell'utilizzo pratico,
basandosi appunto sui profili di produ¬
zione. l'applicativo vanta un tempo di
apprendimento e di utilizzo veramente
rapido.
Tipicamente, a modulo caricato, si
procede premendo il bottone New. Su¬
bito appare il pannello del Job Wizard
per la selezione di uno Stream Profile
(gli Stream Prof ile definiscono quelle
che saranno le caratteristiche da inclu¬
dere nella codifica MPEG del file, come
l'imposizione del data-rate, del frame-ra-
te e del sample-rate). Settato il profilo
(fig. 11), si procede, in un successivo
pannello, all'individuazione delle path
dove sono localizzati i file da ricodificare
e dove immagazzinare il file MPEG deri¬
vato da questi. Usciti da questo secon¬
do pannello di settaggio e ritornati al
pannello principale di lavoro, sarà suffi¬
ciente premere il bottone Encode e ve¬
dere finalmente procedere la conversio¬
ne. Questa, se il nostro sistema è dota¬
to delle estensioni MMX, risulterà
estremamente veloce. Al termine avre¬
mo un file mpg che potrà essere ese¬
guito dall'ActiveMovie sia decodifican¬
do via software che per mezzo di un de-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
291
coder hardware.
Da tale, semplicissima procedura di
(ri)codifica in MPEG ai dati statistici rile¬
vati nelle tre distinte fasi di compressio¬
ne attuate dei file-campione. Andando a
confrontare qualità e 'numeri', risulta
subito evidente quanto le codifiche
mpg sono più compatte di quelle avi-
mdeo. Il primo file-campione dall'avwn-
deo da 879 Kbyte scende a soli 275
Kbyte e si dimostra addirittura il file di
minore occupazione del lotto. Il secon¬
do file-campione dall'avi-indeo dai 3,07
Mbyte, in mpg, scende a poco più della
metà (1,68 Mbyte), mentre il terzo infi¬
ne viene codificato dai 3,26 Mbyte di
partenza in soli 1,92 Mbyte. Più in ge¬
nerale i livelli di compressione imposti
dallo standard mpg in ambiente Xing si
dimostrano superiori a quelli dati dal for¬
mato MJPEG e sono secondi solo ri¬
spetto a quelli del formato MPEG-4. Ri¬
spetto sia a quest'ultimo (nella misura
maggiore) che all'MJPEG (in misura in¬
feriore, ma comunque rilevabile) i file
mpg risultano oggettivamente superiori
m fatto di qualità.
Merito indubbio dello standard, ma
anche dell'implementazione offerta dal¬
la Xing nell'applicativo in questione che
menta l’attenzione di tutti i videomaker,
non solo per l'ottima qualità che è in
grado di sfornare, ma anche (se non so¬
prattutto!) in relazione al prezzo di ac¬
quisto che, passati i tempi elitari delle
prime (e lente) codifiche in MPEG, vie¬
ne proposto (veloce e stabile nella sua
procedura di realizzazione) a soli 89 dol¬
lari!
Wave:
mp3 al posto del pcm?
Sempre in seguito all'installazione del
NetShow Player, per quanto concerne i
compressori audio abbiamo potuto veri¬
ficare il perfetto funzionamento del co-
dec MPEG Layer-3 della Fraunhofer-Ge-
sellschaft che e stato sviluppato apposi¬
tamente per il trattamento di sorgenti
sonore di qualità CDaudio, sia per Intra¬
net che Internet.
Sempre rispondendo alla compatibi¬
lità allo standard Wave (al quale si attie-
Figura 16 - Sound Recorder ed mp3 La tabella
nella duale abbiamo raccolto i valori dei tre wa-
ve-campione acquisiti originariamente a 44 7
kHz. cioè la guaina CDaudio e Quindi convertiti
m mp3 a due differenti modalità d'intervento
ne come alternativa al formato pcm)
MPEG Layer-3 si è dimostrato essere
un autentico gioiello, sia di qualità che
di raffinatezze a livello di parametri di
controllo.
Disponendo di piu preset d'interven¬
to, la qualità che il codec in questione
può rendere è indubbiamente diversa
Nel nostro piccolo laboratorio abbiamo
provveduto sia a riconvertire tre file-
campione, acquisiti a 22,05 kHZ - 16
bit/mono, che altrettanti file acquisiti in¬
vece al meglio dei 44.1 kHz-16 bit/ste¬
reo.
Procedendo per gradi le statistiche
che abbiamo ricavato, per quanto ri¬
guarda i wave-campione da 22,05 kHz,
sono le seguenti:
Nella conversione di questi file (buoni
per le trasmissioni in rete) la differenza
con il wave da 22.05 kHz si riesce a no¬
tare Appare difatti evidente l'appiatti¬
mento di frequenze che si realizza,
giacché il codec taglia la banda nella
stessa percentuale con la quale la ta¬
glia a 44.1 kHz. In questo secondo ca¬
so vengono tagliate frequenze che non
saremmo comunque in grado di recepi¬
re. sotto i 22.05 al contrario vengono
tagliate frequenze che invece sentiamo
e di cui, l'orecchio, nota l'eventuale as¬
senza (ovviamente confrontando a
stretto giro la sintesi originale con quel¬
la convertita mp3).
La seconda tabella (fig. 16) invece fa
il raffronto numerico tra le acquisizioni
effettuate ex novo a livello di qualità
CDaudio e le rispettive riconversioni in
mp3 E qui le differenze sono effettiva¬
mente impercettibili (se possiamo dir¬
lo...) ad 'orecchio nudo" E' l'effetto so¬
glia che il nostro apparato uditivo fa en¬
trare in funzione come il più formidabile
dei filtri.
In definitiva, benché utilizzabilissimo
nelle trasmissioni radio on thè Web (si
guardi quanto risparmio di Kbyte e
quanta, conseguente rapidità al carica¬
mento il codec è in grado di offrire!) il
formato mp3 si dimostra assolutamen¬
te vincente nella realizzazione di pro¬
dotti ipermediali off-line, dove il wave a
22.05 kHz usualmente utilizzato viene
di gran lunga superato dalla qualità del
formato mp3 'inferiore' a sua volta solo
alla qualità CDaudio.
«e
RI» rim|iloni
W«».CD
MPKO 3 (CD)
MPKO J (WEB)
44.1 kHz lòbit
24 kHz
12 kHz
t'FILB
3,11 Mbyt<
123 Kbyl«
34 Kbylt
(!»•«)
130 Kbpi
6,37 Kbpi
1,8 Kbpi
La prima, non utilizzabile in streaming per via
del bit-rate mai inferiore
ai 6 Kbyte/sec é comun¬
que rapidamente scarica-
bile dal IVeO. ma. più in
generale, e portatrice di
una qualità impressio¬
nante Iindistinguibile dal
'waveCD' e dall occupa¬
zione di spano enorme¬
mente interiore). La se¬
conda. utilizzabile m
Streaming, decade m
qualità ed é probabil¬
mente utilizzabile solo
per lo streaming sul
Web
wave-pcm
<22 05 kHz-16 bit)
wave-mp3
13,24 Kbit/s - 12 KHz) 13.57 Kbit/s - 24 kHz)
Tfile
1.04 Mbyte
69 Kbyte
161 Kbyte
2° file
123 Kbyte
9 Kbyte
21 Kbyte
3° file
2.67 Mbyte
183 Kbyte
425 Kbyte
292
MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997
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S. Giuliano Milanese - tei. 02/98280168 • Torino Datamatic - tei 011/9597223 - Cash & Carry P.za Ughetto 7 - Cascine Vica Rivoli - tei. 011/9596668 • Padova
Datamatic - tei 049/8077982 - Cash 8 Carry Via Croce Rossa 24/28 - tei 049/8077986 • Bologna Media Bologna - Cash 8 Carry Via S. Donato 148 - tei
051/511757 • Firenze Media Service • Cash 8 Carry Via Senna 68 c/o Ingromarket - Osmannoro - tei. 055/318824 • Roma Datamatic - tei. 06/7239951 • Cash
8 Carry Via Leopoldo Mlcucci 31 - tei. 06/7239951 • Frosinone Datamatic - Via Colle Cottorino 65 - tei. 0775/873134 • Napoli Datamatic - tei. 081/5255403 -
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Creamware TripleDAT
Audio Hard Disk Recording
Le tecniche di "hard disk recording" hanno sempre goduto, fin dalla loro
piena e incondizionata accettazione, sia dalla critica che dal "pubblico"
professionale, di un’ampia diffusione, da sistemi extra sofisticati dedicati
a schede "all-in-one" da utilizzare immediatamente. Le scelte sono
ovviamente molte e per tutte le tasche, e questo mese andremo a vedere
uno dei sistemi HDR più omaggiati dall'utenza professionale e non (oltre
5.000 installazioni nel mondo), anche se
di Massimo Novelli
Al solito, una
premessa...
Fermo restando che l'audio digitale è
veramente "digitale" solo quando è rap¬
presentato da un flusso di bit (a ben
pensarci, non è così ovvio come sem¬
bra) e che l'intero panorama delle sche¬
de audio pur trattare l’audio in forma di¬
gitale. andare a "lavorare" con esse non
è oggettivamente la stessa cosa che
operare con device molto più “dedicati"
allo scopo. Mi spiego. Catturare ed edi¬
tare campioni sonori a 44,1 KHz e 16 bit
stereo pur essere una base da cui parti¬
re, ma se la nostra scheda (o il software
driver che la gestisce, per altri versi)
avrà una risoluzione A/D-D/A di soli 10-
12 bit (ad essere magnanimilo una ri¬
sposta in frequenza che cala inesorabil¬
mente di vari dB a soli 12-14 kHz (oltre
ad avere un rapporto segnale/rumore di
una ottantina di dB scarsi), oppure tempi
di latenza eccessivi tra lo svolgere una
funzione o l'al¬
tra, rischia di
compromettere
tutta la bontà
dell’eventuale
ottima sorgente
da cui prelevia¬
mo il materiale.
E questo è un aspetto che spesso viene
ignorato, e che altrettanto spesso è fon¬
te di frustrazioni o delusioni di non poco
conto, vuoi per una certa spiccata "sfo¬
catura" dei dettagli sonori nelle lavorazio¬
ni finite (che spesso imputiamo alla no¬
stra inesperienza), e vuoi perché ne vie¬
ne generata una diffusa sfiducia su og¬
getti che, alla comune disposizione del
pubblico, non risultano affidabili e ben
architettati
Tutto ciò è senz'altro vero, semmai il
confine da non varcare sarà quello di
"accontentarci" delle nostre scelte, ossia
di tendere a chiedere alla nostra installa¬
zione tutto ciò che può offrire (il quale
spesso è già di un certo pregio) e non
l'impossibile. Produrre un CD Audio
commerciale (come negli attuali stan¬
dard) sarà cosi improbabile nella realizza¬
zione, utilizzando con una scheda audio
da mezzo milione, che sfido chiunque a
mettere in atto questo insano intento
Mentre, al contrario, saremo perfetta¬
mente in grado di affrontare commenti
musicali multimediali, sottofondi "easy li-
stemng", provini e quant'altro in questa
ottica, con l'attuale panorama dei pro¬
dotti comunemente in giro.
Ma se volessimo comunque produrre
audio digitale di qualità, ecco che ci vie¬
ne in soccorso un altro tipo di produzio¬
ne, ben più solida della già ben cono¬
sciuta, rappresentata da hardware dedi-
virtualmente sconosciuto ai più.
E 1 di produzione tedesca, ingegnosamente
architettata ed è di estrema qualità, ad un
prezzo decisamente accettabile (intorno ai
2,5 milioni software compreso).
294
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
cato a compiti gravosi e che, di riflesso,
oltre ad essere facilmente utilizzabile,
ha dalla sua tutta la potenza necessaria
(e la qualità intrinseca) per ottenere pro¬
dotti commercialmente validi.
Una delle produzioni più recenti sul
mercato è quella della casa tedesca
Creamware (o Creamw@re, che dir si
voglia) che nella TripleDAT ha racchiuso
un potente hardware di cattura audio,
conversioni A/D-D/A, ingressi/uscite di¬
gitali, caratteristiche AES/EBU. MIDI in¬
terface. gestione software multitraccia
del materiale, preparazione e scrittura
CDR, sofisticate funzioni di backup su
nastro DAT e quant'altro. In sintesi, una
vera Digital Audio Workstation su sche¬
da Ma andiamo con ordine.
Confezione ed
installazione
La confezione si presenta professiona¬
le e molto compatta, a mo' di classifica¬
tore, e al cui interno troviamo la scheda
(in standard ISA 16 bit half size), una cor¬
posa dotazione cavi (mediante un multi¬
polare con più connettori nonché due ca¬
vi in fibra ottica), un "infrared remote
control module" (per la gestione in modo
remote delle funzioni di una unità DAT),
un esauriente manuale di servizio e dei
floppy di installazione. Egregia la sua fat¬
tura, con diversi chip custom a bordo,
mentre le connessioni con il mondo
esterno verranno assicurate dal multipo¬
lare in dotazione, con terminazioni XRL
(per i segnali AES/EBU, nella versione
TripleDAT v.2.0
(versione AES/EBU)
Produttore:
Creamware Datentechmc Gmbh
Breitestrasse, 16
53721 Sieburg
Germania_
Internet Ihttp //www creamware. corri
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Micro&Mega
Via dei SavoreHi, 20
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Prezzo: UVA esclusa)
Lit 2.270 000
specifica), cinch RCA per l'analogico
IN/OUT, altrettanti cinch per le connes¬
sioni di tipo coassiale, MIDI In e Out. A
bordo della scheda, poi, avremo dirette
connessioni di tipo digitale ottico e quel¬
la realizzata per il modulo infrared.
La sua installazione hardware necessi¬
ta di qualche accortezza, come il verifica-
re un IRQ libero nella macchina ospite
(tra i soli possibili 10, 11 e 15), e la loca¬
zione di indirizzo di memoria, non essen¬
do quindi P'nP'; nelle nostre prove abbia¬
mo trovato che il 10 ben si adatta alla bi¬
sogna, poiché sarà facile avere l'il già
occupato dalla scheda VGA ed il 15, di
solito dedicato ai drive HD. Il tutto sarà
realizzato via jumper da spostare (priori¬
tari rispetto alla selezione via software).
L'installazione software invece sarà rea¬
lizzata nei classici
canoni (sia sotto
Win3.xx che
Wln95, in corso di
sviluppo per NT)
con il Setup che ci
installerà l'applica¬
zione principale de-
ln evidenza l'ottima Iattu¬
ra della TrrpleDA 7. merito
anche dei chip custom
con cui e realizzata, si no¬
tano bene Quello targato
'Creamware' e una pseu-
do-ROM con matricola .
dita all'assem¬
blaggio delle
nostre lavora¬
zioni, nonché i
driver necessa¬
ri. I requisiti di
sistema, in ulti¬
mo, data la natura esuberante delle lavo¬
razioni, dovrà essere sufficientemente
potente da sopportare la domanda in ri¬
sorse, per cui consigliamo almeno una
unità ospite a 166-200 MHz, RAM 32
MB o 64, HD aggiornati di tipo SCSI, evi¬
tando di ricorrere ai soli EIDE. Necessa¬
ria, poi, un'unità audio DAT, per la sem¬
plice ragione che la TripleDAT ha biso¬
gno anche di essa per poter funzionare
al meglio. Come mai? Possiamo consi¬
derare infatti il sistema come un'unità
La nutrita cavettena e
gadget in dotazione, tra
cui i due in fibra ottica, il
multipolare con le vane
connessioni, l’unità infra-
red remote control per la
gestione remota del DAT
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
295
I/O audio, laddove le conversioni A/D e
D/A, oltre che essere svolte a bordo, po¬
tranno avvenire anche "prendendo in
prestito" i convertitori della unità DAT di
cui disponiamo (per i vantaggi che ve¬
dremo in seguito), Una scelta di questo
genere produrrà diversi benefit; dalla ri¬
duzione dei costi neH’implementazione
e dall'utilizzare le conversioni A/D-D/A di
pregio proprie di apparecchi ben più so¬
fisticati e dedicati alla gestione remota
dell'unità, molto comoda ed estrema-
mente facile da usare, alla nessuna per¬
dita di dettagli sonori nel riversare "digi¬
tai audio", dalla sorgente alla TripleDAT,
e ancora alla possibilità di usufruire del¬
l'unità come un sofisticato device di
backup (sia di dati che del materiale au¬
dio). In ogni caso, per iniziare a produrre
del materiale audio di qualità qual è il
professionista (o quasi) che voglia rinun¬
ciare ad un'unità DAT per le sue lavora¬
zioni? Superfluo quindi evidenziare an¬
cor più la natura prettamente professio¬
nale di una simile tipologia
Tour guidato
Dicevamo del software in dotazione,
nella ultima versione 2 4 (tra l'altro prele¬
vabile comodamente dal sito Internet del¬
la Creamware, all'indirizzo http://
iwww.creamware.comTI
Le caratteristiche principali possono
essere riassunte cosi
sistema virtuale multitraccia, con ripro¬
duzione con¬
temporanea di
tracce fino alla
massima capa¬
cità del siste¬
ma in opera
(con Pentium
200 e 64 MB
In evidenza il serraggio dei
Combmed Driver della Tri-
pleDAT, con il resi del-
l'hardware. opzioni MIDI,
frequenza di campionamen¬
to, ID di identificazione dei
segnali di ingresso
L installazione è delle
piu comuni, proceden¬
do alla creazione delle
directory e del Program
Group
CHOOSE YOUR DAT
□
triplefìTÌTl
MOR FOR WINOOWS
Please select your DAT:
Sony 0TC-55ES
Sony 0TC-57ES
Sony 0TC-59ES
Sony DTC-670
Sony 0TC-690
Sony DTC-77ES
Sony DTC-ZA700
|Sony TCD-D3
Ok
Cancel
Necessaria la scelta del
DAT in possesso, per
la sua trasparente ge¬
stione, vi sono decine
di modelli in preset
di RAM almeno 16 tracce stereo o 24
mono, ovviamente a scalare per sistemi
meno potenti);
sequencer audio digitale, con finestre
di "arrange" (organizzazione) attraverso le
quali sarà possibile strutturare tutto il ma¬
teriale audio acquisi¬
to (o importato già
pronto) secondo i
consueti canoni nel¬
l'uso di timeline
(traccia per traccia)
rigorosamente non
distruttivo, con fre¬
quenze di campionamento da 32 kHz ai
48;
editor di campioni, in cui compiere tut¬
te le canoniche operazioni di editing con
assoluta precisione su qualsiasi parte del¬
l'audio digitalizzato (fino al singolo frame-
sample),
sezioni di tipo modulari di filtri ed effet¬
tistica, laddove il segnale potrà essere
processato attraverso appositi moduli
software di tipo DSP, nel pieno rispetto
del dominio digitale ed in reai time (nel¬
l'apposito requester WaveWalker);
mixer multitraccia, in cui ogni canale
audio virtuale disporrà di controlli di volu¬
me, balance, solo, mute, ecc.,
editing di "aspetto", laddove saremo in
grado, con appositi tool, di creare funzioni
di fade in/out e crossfade con estrema
precisione, utilizzando le diverse curve
preimpostate;
sincronizza¬
zione MTC (MI¬
DI Time Code),
in cui il software
potrà operare
sia in modo ma¬
ster che slave.
Le opzioni del serraggio
audio sono in questo re¬
quester, con capacità di
selezionare la natura degli
ingressi, opzioni di play¬
back, il buffer di oreroll e
cosi via
296
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Aiiangei Setup
□
OfclMMiOM - j
General
8
max. Arrangement Time
loop A* vrhen playtng
Li J - I 1 * | Minute»
✓ Qever adfust frozen sample»
Arranger Virtual Track a
duplicate keeps lime
—UJ — |ì* | Irack»
When a region i» modified
✓ ahow marker»
(ime ad)u*t (ollowtng sample»
✓ show Qfid Save Prof» | Cantei
1 » -I [
f» la 0*— «*— [f—» tra
■ -lal.l
All'inizio della lavora¬
zione, niente di me¬
glio che sellare le
modali li dell Ar ran¬
ger, ossia la durata
stimata del nostro
prodotto finito, nume¬
ro di tracce virtuali,
l'evidenza dei marker
creamuigre
.ll-VOQ.
■ r-— !■— p-— pa«a;T
In ambito effetti, poi,
uno dei più potenti é
senz 'altro il Room Si¬
mulator. che mediante
preset o in modo cu-
stom potrà ricreare
perfettamente am¬
bienti fisici diversi, con
un alto grado di accu¬
ratezza. ed in tempo
reale Diverse le varia¬
bili di intervento
Eccoci m pieno ambito
di registrazione, con in
sottofondo la Arranger
Window; completissi¬
mi i reguester neces¬
sari. che in sintesi si
esplicano da soli
con capacità di facile inserimento in ogni
contesto nel quale sia richiesta la sincro¬
nizzazione con altri device:
sincro-playback di sequenze MIDI, con
cui si potrà andare in playback di file MIDI
costruiti da altri applicativi;
remote control di unità DAT via infra¬
rossi, con l'apposito, piccolo trasmettito¬
re (connesso alla scheda) con cui coman¬
dare registratori DAT tra i più diffusi nelle
loro funzioni principali mediante una sorta
di "telecomando" inserito all'interno del
software principale:
compilazione, realizzazione e mastering
di CD audio, per permetterci di realizzare,
dall'interno dell'applicativo, tutte le fasi di
"costruzione" del supporto CD-R, nelle
modalità di scrittura DAO (Disk At Once)
o TAO (Track At Once), con compatibilità
assicurata per decine di unità CD-R;
funzioni di Streamer DAT, laddove sa¬
remo in grado di trasformare il DAT con¬
nesso alla scheda in un'unità di backup
(sia di comuni file che del materiale "file"
audio), con capacità, per una cassetta di
90 minuti, di circa 900 MB di dati, alla ve¬
locità di circa 10 MB/min.
Tipologia di
funzionamento
La registrazione del nostro materiale
avverrà (se le sorgenti sono digitali) at¬
traverso l'uscita del DAT, come abbiamo
visto connesso per via ottica, ma niente
ci vieta di acquisire materiale da altre
fonti, come CD Audio, uscite digitali di
un mixer o altro, Ambiente principale
della TripleDAT sarà Parranegment win¬
dow", nella consueta rappresentazione a
timeline per traccia, laddove avremo a
disposizione il Control Panel, la Output
Window ed il Time Display. La parte de¬
dicata ai controlli dispone delle principali
funzioni del trasporto virtuale (play, stop,
ff, ecc.), dei pulsanti di locator e di altri
tool che, tra l'altro, ci permettono di ac¬
cedere alle impostazioni riguardanti MI¬
DI e sincronizzazione, mentre quella de¬
dicata al monitoraggio dell'output, oltre
alla visualizzazione dei parametri genera¬
li dispone anche di funzioni di "Varipitch",
per variare in tempo reale la velocità di
riproduzione dell’audio. Le diverse "ripre¬
se" (take) audio registrate, quindi, ver¬
ranno visualizzate nella finestra di arran¬
gement, nella consueta forma a Smeli¬
ne.
L'assemblaggio del materiale audio,
poi, oltre ad alcune operazioni generali
di editing (rigorosamente non distrutti¬
vo) verrà effettuato proprio in ambito Ar-
range. Le principali opzioni accessibili
dai menu, via mouse, saranno, il Setup,
nel quale impostare i parametri generali
riguardanti il sample nella sua totalità; lo
Split, per dividere il campione stereo in
due sample distinti; l'Edit FadeIN/OUT,
atto a definire il fading tra due campioni,
nella durata e nella variazione di volume
nonché tipo di curva, controllandone an¬
che il crossfade per l'overlap di due
campioni; l'Open Cutter, comando atto
a condurci nell'ambiente "Cutter Win¬
dow", ovvero nella finestra dalla quale si
potranno editare i campioni audio.
Altro ambiente importante, nell'eco¬
nomia della Arrange Window, sarà il
mixer, laddove potremo controllare il vo¬
lume, il bilanciamento e gli altri aspetti
generali dei sample selezionati; tutto
sarà sotto controllo con estrema preci¬
sione grazie ai locator e alle potenti fun¬
zioni di zoom.
Nella Cutter Window potremo effet¬
tuare tutte le più importanti operazioni di
editing sui campioni audio; selezionan¬
done una parte, definita Block, in essa
potranno essere effettuate le operazioni
di editing con funzioni analoghe a quelle
gì' viste per i sample nella Arrangement
Window. Ma uno degli ambiti più inte¬
ressanti, nella Cutter Window, è senz'al¬
tro l'Effect Manager, potente tool a mo¬
duli per operazioni DSP sull'audio; detto
Wave Walkers, è un vero e proprio com¬
pendio di funzioni DSP in tempo reale,
laddove saremo in grado dì applicare
editing degli stessi con ascolto in previ¬
sta del loro intervento.
Sono presenti: la possibilità di sceglie¬
re quali e quanti effetti, tutti di alto livel¬
lo; la possibilità di combinare, su diversi
file, un equalizzatore parametrico a 4
bande con regolazioni della quantità, del-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
297
ftViifTifff ir VlftflBfl
la frequenza e della larghezza di ciascu¬
na banda; 'Room Simulator" con regola¬
zione fine dei parametri di riverberazione
(con decine di preset per ambienti diver¬
si), delay multi-tap, in grado di avere fino
a 6 diversi tempi di ritardo per canale,
analizzatore di correlazione di fase (per
verificare la compatibilità mono-stereo);
processore di dinamica settabile come
compressore, limiter, expander, noise-
gate, de-esser; analizzatore di spettro a
16, 30, 40, 60 o 64 bande, In sintesi,
uno degli ambiti più 'godibili' e potenti
IL-J-gJD !
—■■■' — — — i
■i?
creamisfre
HVO*
Ancora in ambilo Ef-
feci Manager -Wa-
veWalkers- le possibi¬
lità per le opzioni di
compressione, con le
consuete vauabili non¬
ché la sua rappresen¬
tazione grafica ed il
meter per la 4 gain re¬
duciion‘
creamuigre
_a vo«r
• •* •
Altrettanto coreografi¬
co. ma di estrema uti¬
lità. l'ambito Reai Ti¬
me Spectrum Analy¬
zer. fmo a 64 bande di
analisi e per livelli au¬
dio intorno ai -50 dB.
anch esso operante in
stretto tempo reale
all'interno dell’appli¬
cativo. con in più la
possibilità di esser¬
ne ulteriormente in¬
tegrati da altri (tutte
le informazioni del
caso sul sito Inter¬
net della Creamwa-
re).
Le risorse di si¬
stema necessarie
alla processione in
tempo reale della effettistica, connessa
ad operazioni di mixaggio finale, saran¬
no quanto mai esuberanti, per cui con¬
sigliamo comunque, per lavorazioni di
un certo pregio, di non scendere al di¬
sotto di unità CPU a 166 MHz, nonché
dotarsi di RAM a volontà (tutte cose
che si dovrebbero già sapere, in ogni
caso).
Ancora, una sintetica panoramica sul¬
l'ambito "writing CR-R", laddove saremo
in grado di effettuare tutte le operazioni
di mastenng di CD-DA (Digital Audio),
nel pieno rispetto delle specifiche Red
Book Compatibile con decine di maste-
rizzatori, e nelle modalità Ask At Once
nonché Track At Once, avremo a dispo¬
rli evidenza il comple¬
tissimo Master Deck
Track Mixer, la somma
delle nostre lavorazioni.
laddove mettete a pun¬
to i livelli delle vane
tracce, aggiungere gli
effetti sulle stesse, re¬
golarne gli interventi e
guani altro Un comple¬
tissimo ambito
ffifi r 35 rmw. r. r &
□ □ □ □ □HDD □
— 13
| I ■ » r**T ; —■ I r*T I — .1 I f pET II |<| * » War «a
sizione tutte le funzioni atte a condizio¬
nare il supporto, scriverne le tracce, edi¬
tare la 'playlist", verificarne la buona riu¬
scita Anch'essa un must, recentemen¬
te aggiunto alle funzioni tipiche della Tri-
pleDAT, che ci offre un'ulteriore capa¬
cità di 'lavorare' un prodotto finito in tut¬
te le sue fasi: dalla cattura all'editing, al¬
la processione del segnale, al mixaggio,
alla masterizzazione su CD; veramente
impagabile.
A margine, ma certamente non ulti¬
ma nelle possibilità, il permetterci di tra¬
sformare il nostro DAT in una completa
unità di backup, molto capiente, e sen¬
za la necessità di usare nastri data, ma
utilizzandone i consueti audio. Tale fun¬
zione, oltre a ren¬
dersi indispensabi¬
le per le copie di ri¬
serva, non solo di tutto il materiale au¬
dio di tipo grezzo (che quantomeno oc¬
cuperebbe centinaia e centinaia di MBy-
te sui nostri HD), ma anche dei propri
'arrangiamenti', potrà essere impiegata
anche per copie di riserva di qualsivo¬
glia cosa presente sugli HD (per esem¬
pio tutto il File System e gli applicativi in
nostro possesso), La capacità è buona,
potendo trasferire, a circa 10 MB/mmu-
to. e su un nastro di 90 minuti, circa
900 MByte di dati (ovviamente senza al¬
cuna compressione).
Conclusioni
Scrivere le conclusioni su un prodotto
come la TripleDAT è senz'altro facile ed
immediato. Essa rappresenta indubbia¬
mente un sistema che dovrebbe esse¬
re preso in seria considerazione da
chiunque abbia deciso di munirsi di una
stazione di Hard Disk Recording di pre¬
gio (che sia professionista o non), evi¬
tando di ricorrere ad altre soluzioni, ma¬
gari più economiche, che non offrano
tutta la qualità della stessa. Le cose mi¬
gliori, a nostro giudizio, sono nella pro¬
cessione del segnale, nella capacità di
gestire la scrittura CD-R direttamente,
nelle comodissime funzioni di backup
materiale. Il suo utilizzo ha dato l'im¬
pressione di una buona solidità di fon¬
do, con prontezza nelle operazioni e in¬
negabile velocità di intervento nelle fun¬
zioni, mentre senza discussione rimarrà
l'ambito della qualità audio finale, sem¬
pre mantenuta a livelli di eccellenza
Il prezzo poi non ci sembra particolar¬
mente esoso, soprattutto nel confronto
con altri sistemi, piu o meno "all-in-one",
che offrono tutta la versatilità della Tri¬
pleDAT. In sintesi, al prezzo di un'unità
PC aggiornata sarete in grado di portarvi
a casa un 'vero' ambiente di trattamen¬
to audio (cattura, scrittura, editing,
mixaggio, masterizzazione CD e
backup) di alto livello, non un giocattolo
qualsiasi.
«e
298
MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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un’altezza ottimale per
gli occhi Ecco il suo
valore ergonomico
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Co-Rom e accensione
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compiere per
raggiungere i comandi
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e naturale
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prodotti eiropei dovranno
essere conformi alla
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coordinamento di Andrea de Prisco
Dispositivi di visualizzazione
per la ricerca, per
l'industria, per
l'intrattenimento
Con questo articolo inizia l’inchiesta sui
dispositivi di visualizzazione immersivi
presenti sul mercato. Come siamo soliti
fare periodicamente, eccovi un'analisi
dettagliata su alcuni prodotti per realtà
virtuale più venduti al mondo. Sono stati
considerati solo quelli più innovativi e più
diffusi tralasciando alcune periferiche
estremamente verticali realizzate in campo aerospaziale e militare, di
cui comunque abbiamo scritto sui numeri scorsi di MC. Sono tre i
settori presi in considerazione, che abbracciano tutto il mercato senza
tralasciare nulla di significativo: il settore della ricerca avanzata che
porta a soluzioni molto costose e d’estrema qualità nel feedback
sensoriale, la classe industriale destinata al supporto della
progettazione e della produzione, il settore consumer in cui
II Dottor Muriel Ross a lavoro alla
NASA Ames Research Center su
Immersive Workbench di Fakespa-
ce Alla NASA si sta utilizzando que¬
sto rivoluzionano piano di lavoro tri¬
dimensionale come interfaccia per
un ambiente virtuale di ricostruzione
chirurgica cramotacciale Coinvolte
in questo progetto oltre la NASA vi
sono aziende ed enti di ricerca del
calibro di Ames Biocomputation
Center e Standtord University Medi¬
cai School La loto chiaramente non
restituisce l'effetto tridimensionale
percepito dallo sperimentatore, at¬
traverso gli occhiali attivi; vediamo la
digitalizzazione di un modello di cra¬
nio di un paziente attraverso tomo¬
grafia assiale II sistema gira su mac¬
chine SGI Onyx
prevalgono visori a LCD a bassissimo costo.
Fakespace
Fakespace progetta e costruisce in¬
terfacce che permettono di visualizzare
e manipolare con grande facilità e natu¬
ralezza immagini sintetiche tridimensio¬
nali in computer grafica. E' dal 1988 che
è sul mercato ed i suoi visori sono fra i
più costosi, apprezzati e diffusi al mon¬
do
Prima puntata
di Gaetano Di Stasio
Nel 1990 Fakespace presentò alla
stampa il primo prototipo che aveva tut¬
te le caratteristiche ancora conservate
oggi nei modelli in produzione: traccia¬
mento dei movimenti a tecnologia opto-
meccanica, due display a CRT, alta riso¬
luzione. ampio campo di vista. Le uni¬
che differenze fra i visori immersivi di
allora e quelli attualmente in produzio¬
ne, sono sintetizzabili in un miglior feed¬
back sensoriale per l'incremento della
risoluzione e l'introduzione del colore,
ed il miglioramento dell'indossabilita e
del bilanciamento.
I due canali visivi basati su schermi a
CRT miniaturizzati, uno per occhio con
risoluzione di 1280x1024 pixel, garanti¬
scono una visione stereoscopica e per¬
mettono di massimizzare il feedback
sensoriale (oltre un milione di pixel per
300
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Foto I e 2 - Ancora un 'applicazione del Immersion WorkBench di carattere mi¬
litare sviluppata all 1 Advanced Tactical Visual Slmularion System realizzato col
software Coryphaeus su macchine della Silicon Graphics II sistema è utilizzato
nella pianificazione delle strategie e nella simulazione di eventi bellici e la relati¬
va rappresentazione degli scenari.
occhio) ed il campo di vista che raggiun¬
ge i 110-140 grandi in orizzontale ed i
90 in verticale. Questo permette di
sfruttare appieno le capacità visive
dell'operatore, inclusa buona parte della
visione periferica.
Il tracciamento dei movimenti è basa¬
to, come già sottolineato, su tecnologia
opto-meccanica; tramite potenziometri
posti alle giunzioni, tale tecnica permet¬
te di seguire il movimento dello speri¬
mentatore offrendo un tempo di latenza
di circa 200 nsec, ovvero una frazione di
millesimo di secondo e quindi oltre un
ordine di grandezza in meno di quella
espressa dal miglior sistema di traccia¬
mento a tecnologia elettromagnetica.
Questo complesso sistema di pesi e le¬
ve, molto semplice In verità
quanto efficace e manegge¬
vole, permette di utilizzare ot¬
tiche piuttosto pesanti per
raggiungere risoluzioni eleva¬
tissime ed un campo di vista
molto prossimo a quello uma¬
no senza alcun impedimento
arrecato all'operatore.
Inoltre la tecnologia usata
per tracciare i movimenti, per¬
mette di raggiungere un'accu¬
ratezza ed una risoluzione (ri¬
spettivamente 4 mm e 0,1
gradi) non sperimentabile altri¬
menti. Le informazioni acqui¬
site non sono poi soggette a
degrado per "rumore ambien¬
tale” cui invece sono vincola¬
te altre soluzioni, per emissioni elettro-
magnetiche secondane o per la presen¬
za d'oggetti metallici nelle vicinanze.
Vediamo in dettaglio i singoli modelli
Il BOOM3C (Binocular Omni-Oriented
Monitor) dispone di un sistema opto-
meccanico di tracciamento a bilanciere
denominato "dolly" (foto 3). Questa so¬
luzione obbliga l'utente ad impugnare il
dispositivo per mantenerlo aderente al
viso, grazie a due piccoli manubri latera¬
li dotati di pulsanti direzionali. E’ molto
usato in applicazioni scientifiche e inge¬
gneristiche. Il suo costo è di circa 95
mila dollari
Il modello FS2 (Fakespace Simulation
System) è molto simile al BOOM nella
struttura e nella tecnologia usata per il
tracking, ma si differenzia per l'assenza
del bilanciere e per le ottiche che pos¬
sono essere scelte dall'utente in funzio¬
ne dell'applicazione (campo di vista dai
30 ai 140 gradi in orizzontale). Questo
dispositivo è stato pensato per essere
fissato alla testa, per lasciare le mani li¬
bere di operare eventualmente con al¬
tre periferiche. FS2 non è dunque un
puro HMD (Head Mounted Display) né
un puro HUD (Head Up Display) in
quanto, pur essendo fissato alla testa, il
peso del casco non grava sul collo dello
sperimentatore. FS2 è ideale per appli¬
cazioni quali la simulazione e la guida di
veicoli e la progettazione che necessita¬
no di lunghe sedute in immersione (foto
5).
Il modello PUSH Desktop
Display (foto 4) è dotato di ot¬
tiche piuttosto simili a quelle
adottate nel FS2, la grossa dif¬
ferenza, che ne fa un prodotto
innovativo se non rivoluziona¬
rio nel suo genere, è la tecno-
Foto 3 - In primo piano il BOOM3C
con le pesanti ortiche sostenute dal
contrappeso posto sul bilanciere
Questa struttura di leve e pesi per¬
mette al visore di rimanere stabile
nella posizione scelta dall'utente co¬
me se fosse sospeso in area L as¬
senza di peso permette inoltre una
grande facilità d'azione il visore pud
essere spostato in Qualsiasi direzione
con assoluta agevolezza Ottima an¬
che l'impugnatura ergonomica dotata
di una pulsantiera
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
301
Infine presentiamo il modello Immer-
sive WorkBench, rappresentato nelle
foto d'apertura. WorkBench è un tavolo
retroproiettato in cui appaiono due im¬
magini percepite come un'unica imma¬
gine tridimensionale, che occupa lo spa¬
zio come se venisse fuori dallo scher¬
mo.
Il funzionamento del dispositivo è
semplice e si basa su una tecnologia
già più volte descritta in questa sede.
Sul piano di proiezione sono visualizzate
alternativamente due immagini (in sin¬
cronia col refreshing), una volta per l'oc¬
chio sinistro e una volta per quello de¬
stro; gli occhiali a cristalli liquidi, indos¬
sati dallo sperimentatore, si occupano
di indirizzare ciascuna immagine al ri¬
spettivo occhio, oscurando le lenti alter¬
nativamente. Il cervello umano le ricom-
bina in un'unica
rappresentazione
tridimensionale,
per l'effetto di per¬
sistenza delle im¬
magini sulle retine,
che permette all'u¬
tente di percepire
la profondità.
Infatti, quando
guardiamo una sce¬
na nella vita quoti¬
diana vediamo at¬
traverso i due occhi
due differenti im¬
magini da due dif¬
ferenti angoli (quelli
propri dell'occhio
destro e sinistro), e nello stesso tempo
il cervello analizza e percepisce la di¬
stanza degli oggetti e la profondità di
campo attraverso la loro composizione
e l'analisi delle sottili differenze dei due
punti di vista.
La frequenza di scansione verticale
varia da 96 ai 120 hertz, per cui il frame
rate è di circa 48-60 immagini al secon¬
do per ogni occhio. Per migliorare la
qualità delle immagini è bene porre il
WorkBench in una condizione luminosa
controllata (penombra).
I problemi che si sperimentano con
dispositivi di questo tipo sono sostan¬
zialmente di due tipi; lo sfarfallamento
ed il tempo di latenza deH'immagine
Nei monitor a colori spesso si deve
operare sul contrasto perché l'immagi¬
ne non decade con la dovuta rapidità,
producendo un effetto "fantasma". Nei
sistemi di proiezione utilizzati in Work¬
Bench questo problema è mitigato dalla
qualità dei fosfori dei CRT del proietto¬
re. estremamente veloci soprattutto nel
tubo verde.
Lo sfarfallamento dell'Immagine è in¬
vece mitigato dall'elevata frequenza di
scansione.
Per permettere a due persone di ope¬
rare contemporaneamente durante una
stessa seduta, il sistema è dotato del
modulo DUO Con tale dispositivo sono
proiettate sul piano di lavoro quattro im¬
magini in rapida successione: la destra
e la sinistra per il primo sperimentatore
e la destra e la sinistra per gli occhi del
secondo. Questo comporta che ogni
occhio è attivo solo per il 25% del tem¬
po. Per il rimanente 75% lo shutter
dell'occhiale è opaco e l'occhio non ve¬
de nulla; ogni intervallo è di circa 8 milli¬
secondi. Con l'effetto di persistenza
dell'immagine sulla retina questo tem¬
po risulta sufficiente per far percepire
un'immagine abbastanza stabile. Co¬
munque tra breve verranno commercia-
Foto 4 - II Fakespace PUSH e la versione desktop
del BOOM 3C Basato su un rivoluzionano ed esclu¬
sivo sistema di navigazione. Intatti, i movimenti vir¬
tuali nelle simulazioni sono controllati dall'utente
semplicemente e/tettuando delicate pressioni sul
dispositivo che, assecondando i movimenti
dell’utente, permette una navigazione interattiva
molto etticace ed intuitiva
Foto 5 - Il Fakespace FS2, molto simile al
BOOM3C Questo visore non necessita di esse¬
re impugnato e quindi, lasciando le mani libere,
può essere utilizzato nelle simulazioni interatti¬
ve Rimangono inalterati gli standard qualitativi
del leedback, i vantaggi sulla quasi assenza di
peso del dispositivo e l'efficienza di tracciamen¬
to della lesta Quello che vediamo in loto è il si¬
stema di guida virtuale usata dalla Chrysler Cor¬
poration, per il modello Dodge Durango che ve¬
drà la luce nei primi
mesi del 98 L uso di
un modello sintetico
dell'auto, ha permesso
la messa a punto della
plancia e la disposizio¬
ne della strumentazio¬
ne di bordo nel modo
più confortevole ed er¬
gonomico e senza al¬
cun prototipo fisico.
logia adottata per il
tracking dello
sguardo che è poi
l'origine del suo
stesso nome; "PU¬
SH", "spingi",
"premi". Essa è
assolutamente ori¬
ginale e ne valoriz¬
za particolarmente
la "caratteristica
desktop" tutto ciò
che bisogna fare
per navigare è spingerlo leggermente,
"push" appunto, in avanti, a destra, a
sinistra o in alto. I pulsanti laterali per¬
mettono, come avviene nel BOOM, di
selezionare o deselezionare strumenti o
funzioni. Le delicate pressioni imposte
al dispositivo assecondano i normali
movimenti cui siamo soggetti durante
un'esplorazione; ciò rende l'interfaccia
estremamente intuitiva ed agevole, fino
a fame uno strumento adatto a un am¬
biente di lavoro Infatti, ci si può opera¬
re tranquillamente per ore senza alcun
fastidio o impedimento di sorta. Anche
in questo caso è possibile acquistare
separatamente treni di lenti per amplia¬
re il campo di vista dai 45 gradi, ai 60, fi¬
no ai 140 gradi, per una risoluzione di
1280x1024 pixel per occhio. Il costo al
pubblico è di circa 45 mila dollari.
302
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
jaiffó. Minala
lizzati dalla StereoGraphics occhiali attivi
con un tempo di transizione ridotto che
migliorerà ancora la percezione.
DUO risulta indispensabile per per¬
mettere a due operatori di lavorare in
sessione cooperativa. Infatti, due speri¬
mentatori. anche molto prossimi, perce¬
piscono oggetti vicini secondo due pun¬
ti di vista differenti che devono essere
riprodotti. Gli oggetti rappresentati pos¬
sono cosi essere manipolati da entram¬
bi con puntatori tridimensionali o guanti,
grazie a un'interfaccia utente ad icone
intuitiva: con un semplice gesto posso¬
no essere attivati strumenti o funzioni
Immersive Workbench permette di
variare l’inclinazione della superficie di
proiezione da una configurazione piana
a una configurazione quasi verticale II
costo varia dai 65 mila dollari del model¬
lo base, agli oltre 100 mila dollari per la
versione con DUO.
Altro discorso merita il MedView: il si¬
stema di visualizzazione studiato per ap¬
plicazioni mediche. Questo visore è do¬
tato di ottiche con un campo di vista di
soli 30 gradi per evitare distorsioni II
treno di lenti, di elevatissima qualità, è
adatto ad applicazioni in cui il chirurgo
deve seguire l'introduzione di strumenti
operatori nel corpo del paziente come
nella chirurgia minimamente invasiva
(endoscopia, artoscopia, laringosdopia
ed altri esami con il suffisso -scopia in¬
globati nella locuzione video-chirurgia).
Normalmente questi interventi sono
guidati da immagini video proiettati su
monitor e ripresi da una telecamera mi¬
niaturizzata e da immagini acquisite da
raggi X, tomografia computerizzata, ri¬
sonanza magnetica.
Recente è l'introduzione sul mercato
del puntatore denominato Pinch, il
guanto sensorizzato dotato di interfac¬
cia elettronica e software di gestione
per ambienti PC e SGI. Il sistema di
tracciamento è a tecnologia elettroma¬
gnetica, mentre il rilevamento della po¬
stura delle dita è garantito da sensori
elettrici che variano la propria condutti¬
vità proporzionalmente al grado di fles¬
sione. Ciò evita di avere fili e cavi volan¬
ti, come nel caso delle fibre ottiche, ed
elimina in un sol colpo il problema della
taratura permettendo all'utilizzatore di
usufruire del dispositivo quasi come di
un mouse 3D. Il costo del kit è di circa
duemila dollari, e comprende un guan¬
to, i driver, la centralina elettronica di
comando Ogni guanto aggiuntivo costa
cento dollari, mentre il sistema di trac¬
ciamento nello spazio, a tecnologia elet¬
tromagnetica. non è inclusa
A questi prodotti si affianca la Fake-
space VLIB, una libreria software per
l'integrazione dei visori Fakespace in
applicazioni grafiche che girano su mac¬
chine SGI.
Infine due parole su Molly. Molly è
una piattaforma mobile teleoperata,
cioè un robot dotato di "occhi e collo”
che si muove seguendo la direzione
verso cui è volto lo sguardo dell'opera¬
tore sul BOOM L'utente ha cosi la pos¬
sibilità di porre in un ambiente remoto il
robottino. e di guidarne lo sguardo, le
funzioni e le operazioni tramite il visore
della Fakespace. Molly dirige lo sguardo
dove l'utente volge il proprio, attraverso
il BOOM con notevoli risvolti pratici nel
settore della telerobotica avanzata e
della telepresenza.
Per ulteriori informazioni:
Fakespace. Ine.
241, Polaris Avenue
Mountain View - CA 94043 USA
Tel. 141515263970
Fax 1415)688 1949
http://www. fakespace com
Forte Technologies
Uno dei caschi a basso costo, di clas¬
se consumer, più
diffuso è quello
proposto da Forte
Technologies.
l'Head Mounted
Display VFX1
Headgear (foto 6).
Ne abbiamo scritto
in maniera molto
dettagliata in una
overview pubblica¬
ta sul numero 163
di MC
Ricordiamo in
questa sede solo
che tale dispositivo
è dotato di un si¬
stema di traccia¬
mento ibrido (VOS,
Virtual Orientation
System) progettato
e brevettato dalla
stessa Forte, che
traccia ogni movi¬
mento fornendo le
coordinate spaziali della testa dello spe¬
rimentatore. Le ottiche sono formate
da un treno di lenti e da due visori a
LCD da 0 7 pollici (10.6 mm x 14 3
mm) a matrice attiva a 256 colori,
789x230 pixel; il campo di vista è di
35 2 gradi in verticale. 53 in orizzontale
e 56 1 in diagonale. La distanza interpi-
pillare e la messa a fuoco è regolabile
separatamente per ogni occhio, ren¬
dendo non necessari gli occhiali per i
miopi. Il costo del casco è inferiore ai
900 dollari.
Al VFX1 si affianca un sistema di
puntamento proprietario, denominato
Cyberpuck, dotato di tre bottoni pro¬
grammabili. Il costo del CyberPuck è di
soli 40 dollari.
Proposto dalla Forte Technologies è
inoltre lo Stereoscopie Video Distribu-
tion System (SVDS) che utilizza input
video e audio, mono o stereo, per diri¬
gerli verso sei caschi VFX1 collegati in
parallelo o 12 caschi utilizzando il Re¬
mote Mute Feature (RMF). Un'altra
configurazione permette di collegare
contemporaneamente fino a 15 caschi,
per proiezioni simultanee. Il dispositivo
RMF permette inoltre di pilotare caschi
anche molto distanti attraverso link via
RS232. Il sistema SVDS costa 3000
dollari mentre l'unità RDU 1400 dollari.
Novità assoluta è l'introduzione sul
mercato di altri due caschi a prestazioni
verticali: VFX300 e VFX900 Questi di¬
spositivi combinano grafica ad alta riso¬
luzioni e suoni ad alta fedeltà. Sono do¬
tati di un treno di lenti denominato
SmartVisor e di ottiche di qualità basa¬
te su LCD a matrice attiva rispettiva¬
mente di 300 mila e 900 mila pixel per
occhio. Il sistema di tracciamento inte¬
grato è sempre il VOS, patentato dalla
casa madre.
Per ulteriori informazioni:
Forte Technologies, Ine.
2615. West Henrietta Road
Rochester. NY 14623
Tel. 1716) 427 8595
Fax (716) 292 6353
|'1 ’tp Y/www. tortevr corr\
Foro 6 - Il kit VFXI
della Forte Tecnno-
logies
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
303
IiMffól ffiiMi
Virtual Vision
luminosità dello schermo), un ricarica
batterie, il libretto istruzioni, cuffie Hi-Fi
stereo
Il gruppo ottico è molto compatto, il
display è a colori con 307 mila pixel ed il
peso non supera i 140 grammi, le lenti
sono intercambiabili, antiurto ed anti
graffio, l'astina nasale è sostituibile con
l'altra più piccola a corredo ed eventual¬
mente rimovibile- Le lenti riflettenti so¬
no collocate su un carrellino lungo la li¬
nea di vista, per rendere possibili piccoli
movimenti in verticale e orizzontale, per
posizionare l'immagine nel campo visi¬
vo (inclinazione orizzontale) e per met¬
terla a fuoco (in verticale).
I caschi di Virtual Vision sono di clas¬
se industriale, nel senso che sono de¬
stinati a un uso intensivo in ambienti di
lavoro anche estremi. Il compito affida¬
to a questi dispositivi è di proporre sulla
linea di vista dello sperimentatore, infor¬
mazioni e dati utili durante la propria
l'attività. La vista è infatti del tutto libera
tranne che per una porzione dello
sguardo in cui è posto un piccolo visore
a LCD di 640x480 pixel.
L'immagine (1 pollice di lato) viene
percepita come se provenisse da un
grande schermo "virtuale" di 34 pollici,
in sovrimpressione alla scena reale, di¬
stante dai 3 ai 4 metri dallo spettatore.
L'immagine video occupa solo una par¬
te del campo visivo e le lenti, perfetta¬
mente trasparenti, permettono allo
spettatore di guardarci attraverso come
in un normale paio d'oc¬
chiali.
Questo strumento ci fa
ritornare alla memoria il
discorso sulla "Augmen-
ted Reality", ovvero sulla
"Realtà Aumentata", in
cui non viene radicalmente sostituito il
mondo reale con una simulazione sinte¬
tica, ma sulla base della scena reale so¬
no aggiunti particolari o dettagli esplica¬
tivi: con una battuta potremmo dire "né
'virtuale' né 'artificiale', semplicemente
'aumentare'". Con ciò intendiamo dire
che l'operatore non si allontana dall'am¬
biente reale che lo circonda, non viene
fisicamente proiettato in un mondo arti¬
ficiale, ma rimanendo con i piedi per
terra nel proprio ambiente di lavoro ha
la possibilità di accedere ad informazio¬
ni aggiuntive, con testo, immagini di
sintesi pre-registrate o calcolate in tem¬
po reale che si sovrappongono alla vista
degli oggetti reali, integrandoli, comple¬
tandoli allo scopo di approfondirne la
conoscenza.
La possibilità di offrire innanzi agli oc¬
chi dell'operatore informazioni su ciò
che sta avvenendo intorno o sugli ele¬
menti su cui si sta operando, è fonda-
mentale in situazioni di pericolo in cui è
importante il contatto con la base ope¬
rativa.
II casco di Virtual Vision, il V-Cap 1000
(foto 6 e 7), è dotato di un sistema di ri¬
cezione via radio indipendente e un si¬
stema di comando vocale. Il kit com¬
prende, inoltre, due lenti intercambiabili
(una trasparente e l'altra opacizzata per
la visione in ambienti molto luminosi),
una cinghietta a strappo per assicurare
gli occhiali al capo, una batteria Ni-Cad
(3 ore di durata minima, funzione della
304
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Il costo del kit. completo di moduli
software per lo speech recogmtion, è di
circa cinquemila dollari
Per ulteriori informazioni:
Virtual Vision, Ine.
7659, 178 th PI.. N.ER
Redmond. WA 98052
Tel. (206) 882 7878
Fax (206) 882 7373
E-mail lntoi/byirtualvision coni
Web ITyiviv virtualvision corri
Virtual Research
Systems
Virtual Research è un'azienda storica
nel mondo delle periferiche per realtà
virtuale. Il primo prodotto fu il Flight
Helmet presentato nel '91, uno dei pri¬
mi HMD a basso costo.
Da allora il mercato ha assunto una
sua specificità e una diversificazione
spinta, che giustifica l'ampia scelta di
soluzioni disponibili.
Il prodotto di maggior successo in as¬
soluto è stato il VR4, un casco a basso
costo presentato nel '94 ed ancora oggi
in vendita, anche se ormai di fatto sosti¬
tuito da un prodotto con stesse caratte¬
ristiche e prezzo, ma con un design più
accattivante: il VR4000. Il prezzo fissa¬
to. per singola unità, è di 250 dollari,
estremamente interessante ma comun¬
que destinato a calare per commesse
che vanno oltre le dieci unità. Il disposi¬
tivo e stereoscopico essendo dotato di
due LCD a matrice attiva con una risolu¬
zione di 742x230 pixel; le caratteristiche
salienti sono campo di vista di oltre 60
gradi in diagonale, grande leggerezza
(solo 900 grammi), ottimo bilanciamen¬
to, grande resistenza agli urti. Il merca¬
to di riferimento è ovviamente quello
home-consumer senza trascurare l'in¬
trattenimento di massa.
I due AMLCD sono matrici di circa 33
millimetri con una risoluzione per oc¬
chio di oltre 170 mila pixel, la distanza
interpupillare può essere variata dai 52
ai 74 millimetri, per essere indossarle
anche da bambini (ricordiamo che la di¬
stanza delle pupille in un adulto è di cir¬
ca 70 mm). E’ possibile inoltre connet¬
tere il VR4000 ad un sistema S-VHS o
ad una RS-170A.
Altri due modelli, appena sfornati dal¬
la Virtual Research, sono il V6 ed il V8 II
V6 (foto 9) è basato su AMLCD con ri¬
soluzione di 640x480 pixel, ma con una
qualità ed una stabilità dell'immagine
(«oh '«lomm» MOM
Swhiim Cingerai
Dotato* Front
Shai
Foto 9 e IO - Il casco
V6 ed il casco FS5 di
Virtual Research.
non paragonabile col VR4000 Anche
l’indossabilità e la portabilità è indubbia¬
mente migliore, mentre la possibilità di
operare su contrasto e luminosità
dell'immagine permettono un miglior
controllo del feedback. Le ottiche, dota¬
te di oltre 300 mila pixel, permettono
un campo di vista di circa 60 gradi in
diagonale, stessa variabilità interpupilla-
re del modello VR ma un peso di circa
100 grammi inferiore, per un prezzo che
però sfiora gli ottomila dollari.
Il modello V8 è invece appena entrato
sul mercato ad un prezzo di oltre 13 mi¬
la dollari. Il prezzo è indubbiamente ele¬
vato per un visore stereoscopico basato
su tecnologia a LCD a matrice attiva,
ma la risoluzione di cui può vantarsi è
paragonabile a un buon visore a CRT
miniaturizzato. Dispone infatti di una ri¬
soluzione di quasi un milione di pixel
per occhio, grazie a sei LCD applicati al¬
le due ottiche e che garantiscono
1920x480 pixel a tema. Le altre caratte¬
ristiche del V6 sono identiche agli altri
modelli.
Infine i caschi FS5 e FS5i di 18 mila e
22 mila dollari, ba¬
sati su tecnologia a
CRT. Tali modelli,
in foto 10. sono
basati su CRT mi¬
niaturizzati della
Tektronix in bianco
e nero, hanno una risoluzione di 800 li¬
nee orizzontali (che diventano 600 se
connesso ad un S-VHS) ed un sistema
ad otturatori a cristalli liquidi che fungo¬
no da light filter comandati elettronica¬
mente per rendere visibili i colori. FS5
garantisce un campo visivo che va in
diagonale dai 55 gradi ai 76 (100% di
overlap o 50%). Le ottiche, proprietarie,
sono in materiale plastico e permettono
di variare la distanza interpupillare, co¬
me per gli altri modelli, fra i 52 ed i 74
millimetri, Il peso supera il chilo, che ri¬
sulta abbastanza ben bilanciato Anche
l'FS5 può essere connesso ad un siste¬
ma S-VHS o ad una RS-170.
Per ulteriori informazioni:
Virtual Research Systems. Ine.
2326. Walsh Ave.
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MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
305
a cura di Corrado Giustozzi
La "Push Technology"
Abbiamo fatto nei numeri scorsi una panoramica della
tecnologia di cui tutti parlano, proprio “dai blocchi di
partenza”. Infatti i due grandi contendenti, Netscape e
Microsoft, erano due mesi fa entrambi in fase di beta testing.
Ora i canali di IE 4.0 sono arrivati, Netscaster cresce ma sia
Backweb che PointCast sono cresciuti a loro volta. Vediamo
allora cosa installare e se davvero la rivoluzione è arrivata.
Seconda puntata
di Sergio Pillon
Figura 1 - I canali
italiani. La guida ai
canali e ben detta¬
gliata. ma la “ navi¬
gazione " pratica¬
mente non esiste.
Evidentemente in
Microsoft non si è
scelto di realizzare
dei temi, come
hanno tatto altri,
ma di mettere In
evidenza dei mar¬
chi.
Un "Internet Year" secondo Netsca¬
pe è un periodo di tempo diverso
dall'anno che tutti noi vediamo passare
con lo spumante alla mezzanotte del
31 dicembre; secondo questa idea, ri¬
presa da molti altri in Internet, un anno
dura tre mesi e la cosa drammatica è
che probabilmente questo è vero! Ci
sono aziende nate, cresciute, passate
di proprietà, diventate enormi in meno
di dodici mesi ed altre passate nello
stesso periodo più volte dalle stelle al¬
le stalle
Ecco perché quando si parla di rivo¬
luzione, come diceva a proposito di In¬
ternet un rappresentante della Harvard
Business School, non si possono fare
previsioni ma solo controllare gli avve¬
nimenti frequentemente se si vogliono
fare delle ipotesi.
Conviene investire le proprie risorse
nella realizzazione di un canale Web 7
Una azienda senza un canale avrà effi¬
cacia nella propria presenza sulla Re¬
te? Un curioso di Internet cosa deve
installare sul disco rigido e cosa deve
temere? Uno sviluppatore dove inve¬
stire risorse umane e denaro per impa¬
dronirsi di questa tecnologia?
Stavolta facciamo una panoramica
sull'altra faccia della luna, il push ovve¬
ro i "canali". Netscape e Microsoft
hanno incorporato la tecnologia ma
questa non è il loro "core business", la
fonte principale dei loro guadagni.
mentre altre sono nate e crescite gra¬
zie a questa tecnologia
Internet Explorer 4 (fig 1) ha presen¬
tato i canali in versione definitiva: ma
chi ha ricevuto il CD-ROM italiano sarà
rimasto molto probabilmente deluso
dai canali che Microsoft Italia ha inseri¬
to. Canali essenzialmente vuoti, con le
stesse informazioni presenti nei siti
tradizionali, con una scelta di mettere
esclusivamente editori Dove sono il
306
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
divertimento, i viaggi, le reti civiche, la
sanità? Possibile che nessuno realizzi
canali in questo settore? Troviamo in¬
vece Rai, Stream, Mondadori, Repub¬
blica, Online Publishing, che non mi
pare rappresentino il panorama italiano
e neppure quello degli sviluppatori, i
quali oltretutto sembra che non siano
stati neppure contattati. Che quelli in¬
seriti almeno in questa prima edizione
di IE, rappresentino il panorama... de¬
gli amici di MS Italia? Inoltre manca un
motore di ricerca "serio" sui canali,
trovate se qualcuno parla di modelli¬
smo ad esempio. Vediamo allora quelli
maturi, Backweb e PointCast, ambe¬
due arrivati alla versione 2, (3.0
Backweb e 2.0 PointCast)
PointCast e Backweb
Le URL: [http.//www. PointCast corri
ed hitn.//www. ba ckweb coni
Probabilmente PointCast è stato il
primo tra i due ad arrivare con un Client
proprio alla tecnologia Push ed è cre¬
sciuto man mano che gli standard si
sono modificati, integrando pian piano,
anche grazie ad un accordo con Micro¬
soft. l’evoluzione tecnologica. In effetti
la politica da Roma imperiale di Micro¬
soft in questo settore sta dando frutti.
Per chi avesse un ricordo sfumato
della politica Romana un rinfresco: Ro-
mà non conquistava mettendo a ferro
e fuoco le città, come facevano i Van¬
dali (il termine atti vandalici ancora in
uso dà un'idea dei metodi usati...) ma
includeva, spesso con minime perdite
militari, le città importanti neH'impero,
che lo fossero per motivi logistici, stra¬
tegici od economici. Questa politica
era spesso frutto di una trattativa intel¬
ligente e nasceva da un calcolo politico
globale eticamente più "soft", ma al¬
trettanto spietato. I Vandali arrivarono
a mettere a ferro e fuoco Roma, ma
come sia finita lo sappiamo tutti! Che
dite, Gates senza occhiali somiglia a
Giulio Cesare? Per chi crede nella rein¬
carnazione si tratta di una prova a favo¬
re!
Comunque sia, PointCast ha "incor¬
porato" Internet Explorer, con molte
porzioni della versione 4.0, e natural¬
mente supporta il Channel Definition
Format, CDF di Microsoft. Meglio direi
che Microsoft ha incorporato PointCa¬
st!
Backweb comprende una "Virtual
Java Machine" sempre di Microsoft,
ma per il browser si appoggia ad uno
esterno, Netscape o Microsoft, e nella
versione attuale non supporta i canali
realizzati secondo il CDF.
Le dimensioni dei file
ed il Browsing
Quando ho cercato di installare la
versione finale di IE 4.0 via Internet,
pur disponendo di una 64 KB collegata
alla Rete mi sono arreso in fretta: oltre
20 megabyte (nella versione " light",
su CD sono oltre 65!), decisamente
troppi per un FTP Backweb si presen¬
ta con un file di 3.0 Megabyte, 3.5 MB
PointCast, tutti e due richiedono un
tempo ragionevole, anche se a mio pa¬
rere quando si supera la mezz'ora di
collegamento per ricevere qualcosa il
tempo diventa davvero troppo.
PointCast ha anche un mini, e non
tanto mini, browser: credo si tratti del¬
la famosa (?) DLL di Microsoft brow-
ser-fai-da-te che permette ai program¬
matori in Visual Basic di mettere un IE
4 nei propri programmi.
A proposito di tempi di download, la¬
sciatemi fare un inciso per un program¬
ma shareware che ritengo indispensa¬
bile: Getright della Headlight softwa¬
re, lo trovate su http://www.headliqht-
sw.com/aetnaht.html . Si tratta di un
programma che si prende cura della ri¬
cezione dei file, addirittura controllan¬
do, se state ricevendo un programma
shareware, se tra i siti a lui noti qualcu¬
no è più veloce e facile da raggiungere
dal provider da cui arrivate in Internet,
per decidere il sito più veloce. Per di
più e soprattutto se il server lo suppor¬
ta consente di riprendere il trasferi¬
mento del file da dove si era interrotto
ad esempio se è caduta la linea o ci
sono stati problemi. Il mio rapporto
con Internet è nettamente migliorato
da quando uso Getright Per esempio
mentre sto scrivendo questo articolo
sto ricevendo via Internet, connesso
con MC-link. l’ultima versione dell'an-
tivirus dalla MacAfee, 4 6 MB: ben set¬
te volte il download è stato interrotto
ed è ripreso da un altro server. Non lo
avrei mai ricevuto se non fosse stato
per questa utility.
Dopo quindi una buona mezz'ora di
attesa possiamo avviare l'installazione
che sia per PointCast che per Backweb
è assistita da un menu di aiuto comple¬
to. Più scarno per Backweb, molto più
dettagliato per PointCast, per "tecnici"
il primo, per inesperti il secondo: addi¬
rittura bisogna essere collegati per
configurare Backweb, che dialoga con
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
307
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Figura 3 - I canali esterni.
Dall'elenco si va nelle connes¬
sioni, il bottone apposi avvia la
pagina web (Fig. 4). Ci si collega
ed ecco l'elenco, si seleziona II
canale che Interessa ed eccolo
che appare nel menu interno di
PointCast (fig. 5).
gamento, nessun proble¬
ma di non avere l'ultimo
canale arrivato (fig. 2)
il server durante l'installazione! Molto
piu accomodante è PointCast, che si la¬
scia configurare e poi consiglia di colle¬
gati per completare il lavoro. Natural¬
mente tutti e due ricevono gli aggior¬
namenti direttamente durante il colle¬
Configurazione
La scelta dei canali è la
parte importante. Tutti e
due vengono installati
con alcuni canali preconfi-
gurati, ma mentre
Backweb ha solo il mini¬
mo indispensabile, Point¬
Cast chiede alcune infor¬
mazioni personali durante
l'installazione (opzionali) e
si preconfigura secondo-
quanto-lui-ha-capito-di-
me Insomma un'installa¬
zione intelligente, che si
scontra con gli stupidi co¬
me me che ad esempio
essendo medici sono cu¬
riosi di., politica interna¬
zionale. Un aiuto per le persone meno
esperte, una dannazione se ci si fida:
il programma si collega per aggiornarsi
ed impiega un'ora di collegamento per
ricevere un elenco di informazioni inu¬
tili e non richieste, tipo le immagini dal
satellite delle temperature negli Stati
Uniti, ecc.
I canali configurabili sono al massi¬
mo nove per PointCast, nato agli albori
di questa tecnologia, ma la soluzione e
stata trovata. È stato aggiunto un cana¬
le "connessioni" attraverso il quale in¬
serire, come sottocanali, quelli realizza¬
ti successivamente. Insomma, ci sono
i canali di Serie A e quelli di serie B. Se
vi accordate (e probabilmente pagate
profumate royalty) con questi signori
siete in serie A, altrimenti... (figg 3-4-
5)
II bello è che persino Microsoft è in
serie B. Infatti per il canale del Micro¬
soft Network bisogna andare su con¬
nessioni, ci si collega ad Internet e vie¬
ne visualizzata la pagina "aggiungi un
canale..." con l'indice per argomenti.
Tra questi ci sono i Premium Channel,
quelli di serie B.. primi in classifica,
quasi A e quelli B "scamuffi" cioè tutti
gli altri. Non c'è da stupirsi se General
Motors e Volvo non abbiano inserito i
loro canali in PointCast!
Backweb è per la parità un elenco
semplice, una pagina Web dove trova¬
re gli altri, Un numero (non specificato)
teoricamente infinito di canali di sene
A, tutti sullo stesso piano: certo, se
supportasse il formato CDF (fig 6)
In ultimo una considerazione: il
browser incorporato di PointCast è
molto comodo, ma se usate già Inter¬
net Explorer 4 disabilitatelo. Si tratta di
una versione "alleggerita" di quest'ul¬
timo, ma è come se vi avessero ven¬
duto una moto alleggerita . senza co¬
pertoni! Non è possibile salvare, invia-
308
MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
re una pagina per e-mail, tutte le fun¬
zioni che appaiono utilizzando il tasto
destro del mouse assenti, insomma va
bene se non avete nulla ma IE 4 è ol¬
tretutto gratuito...
Considerazioni
generali
Avrete capito come sia difficile para¬
gonare due prodotti alla fine molto di¬
versi per cui preferisco darvi alcune in¬
dicazioni generali dell'uno e dell'altro,
per aiutarvi nella scelta.
Gli infoflash sono alla base delle
informazioni che invia Backweb Si trat¬
ta di pacchetti preconfezionati, che
contengono animazioni ed informazioni,
Attualmente non mi sembrano un gran¬
ché efficienti. In figura 7 un bannermo,
solo con il titolo dell'informazione che
avvia il browser: ben 140 KByte per ve¬
derlo apparire, mi pare una follia
D'effetto, senza dubbio, ma chi lo ha
pensato sicuramente non usava il te¬
lefono per collegarsi alla Rete. Arrivano
gli screen saver ma in formato BMP
immagino, visto che mi arrivano imma¬
gini da 700-800 KByte. Non sono riusci¬
to a capire se viaggiano compressi, sa¬
rebbe teoricamente possibile, ma non
mi è sembrato.
La sicurezza viene completamente
dimenticata da PointCast. Un canale
XXX che inviasse applet Java "malizio¬
si" potrebbe teoricamente ed anche
praticamente creare problemi. Nessun
controllo sulle opzioni Java, a meno
che non sia nascosto o che usi quelle
di IE 4 che ho sul computer Apparen¬
temente la parola sicurezza non appare
in nessuno dei menu esplorati, ed io un
giro approfondito l'ho fatto. In
Backweb invece la sicurezza è una del¬
le opzioni del canale, configurarle sin¬
golarmente addirittura fino a consentire
l'uso dei plugin di Netscape Java natu¬
ralmente può essere controllato attra¬
verso queste opzioni (fig 8)
Lo screen saver è un componente
importante: PointCast lo usa per realiz¬
zare una presentazione in stile Power¬
Point delle informazioni, con animazioni
effetti e colon; Backweb consente ai
canali di inviare propri screen saver op¬
pure usa questi momenti per ripresen¬
tare gli infoflash che sono arrivati nel
frattempo. Molto più pirotecnico l'uno,
più "tranquillo" l'altro. Tutti e due han¬
no una barra che si può inserire o disin-
Figura 6 - Eccoli i ca¬
nali di Backweb.Un
elenco nutrito e sem¬
plice da utilizzare, che
si aggiorna automati¬
camente con il simbo¬
lino new a fianco delle
novità.
News Delivery
Fluor oveiE-mail subnoena
Figura 7 - Ecco il malefico infoflash di Backweb.
Con lo stesso tempo si ricevevano almeno tre
pagine web. mi sembra un po' troppo anche se
l'ingrandimento tipografico lo accentua si tratta
solo di 5 06 x 56 pixel fio uso una risoluzione di
1024x768 ed il banner viene proporzionato alla
nsoluzione dello schermo).
Figura 8 - Una sicurezza che arriva a consentire
persino l'uso di eseguibili tcertamente, altnmen-
tl come sarebbe possibile l'aggiornamento via
canale?). PointCast fa la stessa cosa, ma con
una possibilità di controllo molto minore, certo i
canali sono più "chiusi" ma un controllo sugli
active X e su Java non
guasterebbe .
CllM Sacarity - Z0N»t
EH
serire che mostra con il solito scorri¬
mento orizzontale, da titoli di coda, le
informazioni presenti.I
Pubblicità; si signor Mike, capisco
che senza di lei molte cose non sareb¬
bero possibili... ma come viene usata
in PointCast mi pare davvero troppo lo
sviluppatore dovrei fare un canale bel¬
lissimo in modo che tutti si scarichino
PointCast e mentre vedono il mio cana¬
le gli arriva la pubblicità di un altro? Ma
siete matti? Pensa¬
te se mentre state
vedendo Telemon-
tecarlo vi si aprisse
una finestra nella
quale appare la
pubblicità di Canale
51 Backweb è mol¬
to piu sobrio, ma e
anche ovvio il di¬
verso bersaglio
Backweb vuole
vendere il software
per realizzare i ca¬
nali, PointCast gli
spazi pubblicitari
secondo un'architettura aperta si ma
per modo di dire Infine trovo abbastan¬
za contorto che nella configurazione di
PointCast mi si chieda di inserire la mie
informazioni personali (opzionali, per
carità, ma servono a configuralo per
me...) e poi mi si dice che “qualche
volta " (naso lungo chilometri) “et viene
chiesto da alcune qualificatissime
aziende di fornire informazioni persona¬
le su nostri clienti. Seleziona qui se non
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
309
Mmvitai
Mi costi? Ma g uanto mi costi?
P
i er un'azienda la presenza su Internet è un costo annuale
che sta entrando nei budget. Come si fa a sapere se i soldi che si
stanno spendendo corrispondono davvero al risultato? Non par¬
liamo di effetto e di ritorno deirinvestimento. ma solo di con¬
gruità dei prezzi.
mtpy/www netbZb comLcatJìirWgl w gL.acC-hj.YS per collegarsi
ad un sito dove queste informazioni costituiscono il pane quoti¬
diano.
È uscito recentemente un rapporto che analizza quanto si
spenderebbe negli Stati
llrm inuch does it cost to
Iniild ii Web site
(September ' 97 )
Uniti per le attività Web
di tre ipotetiche aziende.
La ACME Sprockets
una piccola azienda che
non è ancora certa di vo¬
lerci essere, ha bisogno
di Hosting (spazio per al¬
cune pagine), un domi¬
nio ed alcuni indirizzi di
posta elettronica. Insom-
ma un piccolo sito di una
ventina di pagine, un ser¬
vizio di assistenza per
posta elettronica o fax,
cinque accessi, alcuni
form nel sito per riceve¬
re informazioni dai clienti
Investments R Us
una presenza media, ha
una propria intranet, vo¬
gliono fornire informazio¬
ni ai proprio clienti (inve¬
stitori) sullo status del
rapporto via Internet con
uno spazio protetto da
password, molto funzio¬
nale ma anche "carino",
con una barra in Java che
permetta ai clienti di es¬
sere aggiornati in tempo
reale Server virtuale, 25
accessi, servizi di databa¬
se, circa 100 pagine
The Blockmonster
Entertainment Corp
una grande azienda di di¬
schi, nastri, video.
A look <ttpncts for thr*t hyrpockitical m*rktt*rs
o»i tht Web
Sù>»*«i»* ST u»
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A,nl’7
9’
|*T7.175 js3lt.l2S |r3«J00
' *«.500 «166.500 «465.980
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«15125 j«73.063 «596.073
llon iimcli does it cost to
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Simri
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Fin* p»r boni
: 41
Jn»Sk>hnm
fi!»
Cjfrtmau
*125
latxf k • J*»f»
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B.o. HTML
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UfK Aiwe bpivttM*
W< Mk«a IMI pattieniatiu| Yk cb lic.flopc.» lo pie
m Itotaf) pncei fot «kupi. jh« panoimi* mm! «He
plauuni* Hct» u a btraliW» ni rii» Itti fot ui
cote lidi
.
Figura 10
Mrdiifl pnt*» far aldine
»- « - •*
Figura 9
software Voglio¬
no giochi in
Shockwave, un
database che per¬
metta di creare
pagine personaliz¬
zate sui gusti dei
visitatori, un data¬
base dei visitatori,
uno spazio per il
chat, banner da
mettere nei siti
principali, forse
V vorranno vendere
" I sulla Rete e vo-
Figura il gliono fare alcuni
test. Hanno quindi
bisogno di un sistema di transazioni sicure oltre all'hostmg di un lo¬
ro server Certamente si tratta di uno schema un po' riduttivo, non
si sa se ci sono o ci saranno aggiornamenti nei database e molto
altro, ma è sufficiente per fare un'analisi di massima I risultati di¬
visi per citta in figura 9, costi orari e per inserimento di data base
nelle figure 10 e 11
vuoi che le diamo ... ", Ovviamente il
box non è selezionato, se non capisci
bene la doppia negazione è fatta un in¬
dirizzo di e-mail da cambiare, un dato in
più in un file di direct marketing con
buona pace del Garante per la Privacy
italiano!
Conclusioni
Qual è meglio? Nessuno dei due. fine
dell'articolo Sarebbe troppo banale
Mi sembra chiaro che si tratta ancora di
una tecnologia più che di un metodo di
invio di informazioni. Sicuramente le
tecnologia ha delle cose perfettibili, e le
nuove versioni saranno sicuramente mi¬
gliorate. ma soprattutto è la strategia
generale che deve essere perfezionata.
PointCast si presenta come una rivi¬
sta che ogni giorno si crea con il contri¬
buto di alcuni che sostengono il pro¬
gramma. Si paga con la pubblicità, è
semplice da usare e configurare, molto
ben studiata sul piano grafico, poco
"aperta" Backweb è molto più configu¬
rarle. ricco di opzioni importanti, un ve¬
ro contenitore di informazioni che per
ora richiedono alcune migliaia di dollari
di investimenti per essere preparate e
messe in rete con l'acquisto di un ser¬
ver specifico ed i vari tool per confezio¬
narle.
Per gli sviluppatori il consiglio è di
partire per ora con investimenti mimmi,
il formato CDF è il più semplice, ma an¬
che quello di Netscape Netscaster si
impara in poco tempo. Staremo a vede¬
re dopo il COMDEX di novembre .
310
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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Macchine per Imparare
Vengono qui discussi i rapporti tra vari modelli di
apprendimento e vari modi di usare il computer nella
didattica. In particolare si cerca di mostrare come i
modelli di apprendimento-insegnamento non debbano
essere considerati necessariamente antitetici gli uni
agli altri, ma piuttosto collocati lungo un continuum. In
conseguenza di ciò, anche l'uso dei software didattici
e delle “macchine per insegnare” può diventare più
flessibile e più rispettoso delle particolari esigenze di
un allievo piuttosto che dipendere dalle posizioni
teoriche e ideologiche dell'educatore.
( di Fabio Celi e Francesco Romani )
Macchine
Pe r Sparare
Kn<i.s,*,
1. Introduzione
L'idea di un possibile uso di dispositi¬
vi automatici per favorire il processo di
apprendimento e piuttosto antica Già
nel 1954 Skinner scrive che se un buon
insegnamento è il frutto di alcuni sem¬
plici principi (iniziare dal punto in cui si
trova l'allievo senza dare nulla per scon¬
tato; non avere troppa fretta nel prose¬
guire con un ritmo che l'allievo non e in
grado di sostenere, ma rispettare il suo
personale ritmo di apprendimento, non
permettere mai che le risposte sbaglia¬
te restino senza correzione, né quelle
giuste senza gratificazione) allora le
"macchine per insegnare" possono
svolgere agevolmente questi compiti e
rispettare queste regole precise, per
certi aspetti anche meglio di un inse¬
gnante tradizionale, e sono dunque de¬
stinate a diventare strumenti essenziali
nel campo dell'educazione Spinge anzi
la sua profezia fino ad affermare che se
gli elaboratori elettronici fossero meno
complicati, meno cari e meno ingom¬
branti, potrebbero diventare un aiuto
molto potente per l’insegnamento
Questa profezia tecnologica sembra og¬
gi essersi avverata, come questo stes¬
so simposio dimostra, ma seguendo
percorsi molto diversi da quelli che
Skinner aveva previsto, perché l'idea
stessa di apprendimento è molto diver¬
sa da quella skinneriana Oggi, in realtà,
non si ha un'idea univoca del processo
di apprendimento - insegnamento e l'o¬
biettivo del nostro lavoro è di mostrare
che chiedersi quale sia il modo "giusto"
di imparare è privo di senso Ci sono
molte diverse esigenze di apprendimen¬
to, e dunque molti modi "giusti" di ap¬
prendere. È allora ragionevole supporre
che anche le macchine per insegnare, a
seconda delle circostanze, useranno
software diversi e produrranno effetti
diversi, senza che sia necessario e nep¬
pure utile pensare che "uno solo" sia
quello giusto.
2. Programmazione e
apprendimento
Chiamiamo "apprendimento program¬
mato dall'esterno" un modello di inse¬
gnamento - apprendimento che si mani¬
festa perché un educatore programma
esplicitamente un percorso ritenuto
ideale per raggiungere un obiettivo di¬
dattico determinato a priori. Le caratte¬
ristiche generali di un processo di ap¬
prendimento basato su una program¬
mazione molto rigorosa sono cinque.
I) L'obiettivo didattico è definito a
priori in modo rigoroso e formale.
II) Le situazioni stimolo connesse
con l'obiettivo didattico sono tenute il
piu possibile sotto controllo
III) L'obiettivo didattico, considerato
troppo difficile per poter essere appre¬
so dall'allievo tutto in una volta, viene
frammentato in tanti obiettivi piu picco¬
li, più semplici, corredati di tutti gli aiuti
che possono rivelarsi utili in un determi¬
nato momento.
IV) Le risposte dell'allievo sono co¬
stantemente tenute sotto controllo
V) Le risposte positive dell'allievo so¬
no gratificate in modo sistematico
Questo modello, nel campo della di¬
dattica assistita da computer, ha ispira¬
to tutti i software classici di tipo C A I
basati su una successione sostanzial¬
mente rigida di stimoli e su precisi com¬
portamenti (in particolare rinforzatori e
proposte di contenuti didattici di com¬
plessità crescente) dopo le risposte cor¬
rette dell'allievo
312
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
3. Costruzionismo e
apprendimento
Ma noi sappiamo benissimo che nel¬
la realtà di tutti i giorni succede che gli
allievi imparino una grande quantità di
cose senza che nessuno abbia esplicita¬
mente programmato il loro insegna¬
mento. Cosa succede in questi casi?
Entra in gioco un modello di apprendi¬
mento profondamente diverso, che po¬
tremo chiamare ’costruttivista'. e che
abbiamo di nuovo cercato di sintetizzare
m cinque punti.
I) l’obiettivo didattico non è determi¬
nato a priori.
II) La situazione in cui si verifica l’ap¬
prendimento non è tenuta sotto con¬
trollo.
Ili) L’apprendimento è (o comunque
dà l’impressione di essere) di tipo tutto
o nulla. Non ci sono più quelle suddivi¬
sioni m sotto-obiettivi e quell’attenzione
costante ai piccoli progressi dell’allievo
che possono avvicinarlo all'obiettivo fi¬
nale.
IV) Se non c'è bisogno di program¬
mare gradualmente l’apprendimento,
non c'è più neppure bisogno di osserva¬
re e tenere sotto controllo le risposte
dell’allievo.
V) La sola gratificazione è quella in¬
trinseca, strettamente connessa alla si¬
tuazione.
Questo tipo di apprendimento viene
di solito chiamato "costruttivista" perché
in un certo senso lo studente fa tutto
da sé e il sapere prende la forma una
costruzione personale, significativa, che
si sviluppa senza artifici didattici all'in¬
terno di un contesto naturale In queste
situazioni l'allievo non è più visto come
un contenitore che si lasci passivamen¬
te riempire di nozioni, ma come un sog¬
getto cne partecipa in modo attivo alla
costruzione delle sue conoscenze. Il
modello costruttivista è sicuramente
molto affascinante e, nel campo della
didattica assistita dal computer, ha pro¬
dotto i cosi detti "ambienti di apprendi¬
mento" di cui LOGO rappresenta il ca¬
postipite e Mathematica, in un certo
senso e usato in un certo modo, uno
dei programmi con potenzialità didatti¬
che più avanzate.
Questo tipo di apprendimento tende
di solito ad essere visto come più libe¬
ro, più naturale, più rispettoso delle ca¬
ratteristiche, delle motivazioni e dei bi¬
sogni profondi dell'allievo. Certamente,
un apprendimento frutto di una rigida
programmazione presenta una serie di
inconvenienti e di rischi e un modello al¬
ternativo può apparire pertanto partico¬
larmente positivo. Un apprendimento
auto-costruito risulterà alla fine più natu¬
rale. più significativo, più facile per l'al¬
lievo da mantenere e generalizzare a si¬
tuazioni diverse. Il fascino del costrutti¬
vismo, tuttavia, non deve renderci cie¬
chi di fronte ai suoi limiti e ai suoi pen¬
coli Se un allievo ha le capacità di co¬
struire da solo la propria conoscenza, al¬
lora tutte le strategie tipiche della pro¬
grammazione didattica sono peggio che
inutili. Sono una perdita di tempo e un
intralcio all'apprendimento autonomo e
significativo Ma cosa facciamo quando
un allievo non possiede queste capa¬
cità?
4. Una integrazione
possibile
Ecco la grande domanda. La risposta
del costruttivismo radicale rischia di es¬
sere. nulla. Portato alle sue estreme
conseguenze (cosa che naturalmente
nessun costruttivista ragionevole fa) il
modello significa la rinuncia all'insegna¬
mento, l’inutilità di qualunque istituzio¬
ne educativa, alla fine la chiusura di tut¬
te le scuole. Alcune interpretazioni sul¬
l'apprendimento del linguaggio rappre¬
sentano bene questi punti di vista. No¬
nostante gli storici tentativi fatti da Skin-
ner (1957), è infatti difficile negare che
un bambino impari a parlare, in larghis¬
sima misura, senza nessun bisogno di
un sistema di rinforzamento delle rispo¬
ste verbali corrette e di punizione delle
risposte verbali sbagliate Chomsky
(1959), come è noto, si è spinto molto
avanti lungo questa interpretazione anti-
skinneriana dell'acquisizione del lin¬
guaggio, fino a sostenere una posizione
largamente innatista. Ciò che è qui inte¬
ressante notare è il fatto che posizioni
di queste genere, portate alle estreme
conseguenze, rischiano di diventare pe¬
ricolose per i soggetti deboli Si può
sorridere dell'idea chomskiana secondo
la quale, dato che l'acquisizione del lin¬
guaggio è il frutto di una abilita innata ti¬
pica dell'essere umano, allora una mac¬
china. che non ha per definizione que¬
sta abilità, non potrà mai essere in gra¬
do di comunicare. Meno facile è sorri¬
dere quando Chomsky (1968) arriva a
sostenere che o un individuo possiede
le qualità necessarie per costruire da
solo la sua competenza linguistica op¬
pure non le possiede, e in questo caso
_Bibliografia_
1 F. Celi e F. Romani, Macchine per
imparare. Erickson. Trento. 1997.
l'educazione diventa impossibile
Prima di arrendersi e dire che un al¬
lievo non può essere educato è proba¬
bilmente preferibile dargli tutti gli aiuti
che la psicologia dell'educazione ha ela¬
borato in questi anni, e molti software
didattici rappresentano oggi degli aiuti
preziosi.
Quando ci è capitato di trattare que¬
sti temi in un seminario rivolto a stu¬
denti di informatica, uno di loro ha os¬
servato: "In fondo, potremo dire che
quello che distingue i due modelli di ap¬
prendimento è il numero di variabili che
l'insegnante decide di tenere sotto con¬
trollo". Questo modo molto "matemati¬
co" di descrivere una situazione che i
cultori di scienze umane sono abituati a
concettualizzare in termini meno precisi
è particolarmente interessante perché
rende bene l'idea di un continuum Se
descriviamo l'insegnamento program¬
mato come quel metodo che produce
apprendimento grazie ad interventi
esterni dell'insegnante e il modello co-
struttivista come quello che sostiene
che l'apprendimento si sviluppa da sé,
allora è facile farsi l'idea che i modelli
sono uno contrapposto all'altro e descri¬
vono posizioni inconciliabili. Ma se ac¬
cettiamo la descrizione dello studente
di informatica che vede l'intera questio¬
ne nei termini di "numero" di variabili te¬
nute sotto controllo, allora appare subi¬
to evidente che la differenza tra i due
modelli è in fondo una differenza di
quantità. Messa in questi termini, la
questione si trasforma radicalmente e
può essere cosi riformulata in alcune
situazioni un allievo, per imparare qual¬
cosa. ha bisogno che un insegnante
tenga sotto controllo una grande quan¬
tità di condizioni, altre volte è meglio
che l'allievo sia lasciato più libero di ap¬
prendere esplorando. Allora persino il
linguaggio LOGO, creazione costruttivi¬
sta per eccellenza, può essere usato in
un ottica di parziale programmazione di¬
dattica In un ottica simile, possono es¬
sere usati i più moderni sistemi iperme-
diali e multimediali: e il loro uso dovrà
consentire una maggiore o minore "li¬
bertà di navigazione" a seconda del
maggiore o minore bisogno dello stu¬
dente di essere guidato.
In conclusione il computer può aiuta¬
re un allievo a imparare lungo un per¬
corso rigidamente programmato o a co¬
struire da solo una parte di conoscenza.
L'importante è che l'educatore abbia
coscienza di questo, si renda conto dei
compiti diversi che software diversi
svolgono, conosca le esigenze del suo
allievo, sappia scegliere, possibilmente
senza pregiudizi, gli strumenti informati¬
ci più adatti e sappia usarli nel modo mi¬
gliore, Per i riferimenti alla bibliografia e
ai software didattici si veda |11
«e
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
313
a cura di Corrado Giustozzi
Come ti pubblicizzo il sito!
Internet e le pagine web ci permettono di dar sfogo alle nostre capacità
creative. Solo fino a poco tempo fa molti di noi non avrebbero mai potuto
pensare di veder pubblicato un proprio lavoro: Internet invece permette a
tutti di realizzare oggetti (anche se sotto forma di bit) e di esporli al giudizio
di un pubblico sempre più attento ed esigente. L’oggetto l’abbiamo creato, il
museo è aperto, non resta che invitare gli astanti ad entrare. Ed ecco un
problema a cui non avevamo pensato: come distribuire gli inviti? Come far sì
che tra le milioni di pagine presenti nella rete qualcuno venga a visitare
proprio la nostra? I numeri ci sono contro, ma la cosa non è impossibile.
di Giuliano Boschi
Mi piace pensare, se non fosse vero
fatemi almeno illudere, che queste mie
chiacchierate servano, e sono servite, a
permettervi di realizzare dei siti Internet
di buona fattura, gradevoli e ricchi di
contenuto. Magari avete spulciato sui
vecchi numeri di MC per ritrovare l’arti¬
colo sulle mappe sensibili, oppure avete
consultato la tabella dei caratteri specia¬
li, insomma avete realizzato il più bel si¬
to del mondo!
E adesso? Da una parte vi pervade un
senso di ebbrezza, tipico del neo-geni¬
tore, dall'altra vi sentite dentro quel
senso di vuoto che prende chi si è im¬
pegnato tanto tempo per realizzare
qualcosa di valido e che ora non sa più
cosa fare. Nessuna paura, il vostro lavo¬
ro non è terminato. Se avete progettato
e realizzato un sito probabilmente vole¬
te che esso sia visitato (mi riesce diffici¬
le pensare il contrario). Ma nessuno lo
conosce, nessuno sa qual è l'indirizzo di
queste splendide pagine Insomma do¬
vete fare qualcosa che non pensavate
di fare (visto che odiate tutte quelle in¬
terruzioni durante i film): pubblicità.
Le vie del web
sono infinite
La via più semplice potrebbe essere
quella di affittare un trafiletto su un quo¬
tidiano a tiratura nazionale o su una rivi¬
sta di informatica, ma oltre all'elevato
costo di tale soluzione, e per quanto
grande possa essere la tiratura del quo¬
tidiano, il pubblico che raggiungete non
è selezionato e solo poche persone sa¬
ranno veramente interessate al vostro
sito. Tale proposta non è comunque da
scartare se il sito che avete realizzato è
quello di una azienda che già utilizza la
carta stampata come veicolo pubblicita¬
rio. In questo caso basta far aggiungere
alla pubblicità già realizzata l'indirizzo
del sito. Ormai tutti (o quasi) sanno co¬
sa sono quelle strane parole precedute
da 3 w o da http://,
Quello che ci interessa maggiormen¬
te è invece come fare pubblicità al no¬
stro sito attraverso la rete. Le possibilità
sono molte, forse più di quante avreste
pensato. Possiamo utilizzare motori di
ricerca, mailing list, banner, newsgroup
ed altro ancora ognuno con le proprie
caratteristiche e con la loro modalità di
impiego. Possono essere sfruttati tutti
contemporaneamente, anche se, prima
di avventurarsi in tale lavoro, è bene
analizzare il proprio sito per capire quali
sono le caratteristiche da valorizzare e
da rendere visibili agli altri
I motori di ricerca
Il sistema più utilizzato nella rete per
venire a conoscenza di un suo è quello
dei motori di ricerca. Si tratta di siti web
che consentono l'indicizzazione di pagi¬
ne contenute in un immenso database.
II sistema di ricerca è semplice: si inse¬
riscono una o più parole chiave, e sa¬
premo in quali pagine sulla rete è pre¬
sente la parola richiesta Questi motori
hanno generalmente indicizzate nel da¬
tabase milioni di pagine web. Quasi tut¬
ti hanno dei "robot" ossia dei program¬
mi che automaticamente girano per la
rete registrando le pagine lette nel data-
314
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Kfllfl'lK
base e muovendosi, di link in link, sino
a coprire, almeno in teoria, tutti i siti
esistenti.
Noi possiamo aiutare il robot nella
cattura delle nostre pagine, vediamo in
che modo.
La prima discriminante che un moto¬
re di ricerca utilizza è il titolo della pagi¬
na (quello racchiuso tra i tag <TITLE> e
che compare nella toolbar superiore di
ogni browser). Se la parola chiave scel¬
ta dell'utente si trova nel titolo, il moto¬
re di ricerca mostrerà la pagina in que¬
stione prima di un'altra che ha la stessa
parola chiave nel testo della pagina. Bi¬
sogna quindi fare in modo che il titolo
della pagina sia chiaro e significativo.
Se nel vostro sito si parla di conchiglie,
la parola conchiglie deve assolutamen¬
te comparire nel titolo della pagina che
potrebbe essere "L'affascinante mon¬
do delle conchiglie" e non "Le più belle
creature marine".
Molti utilizzano un sistema sicura¬
mente efficace ma poco elegante e non
consigliabile, quello di inserire un titolo
lunghissimo contenente molte parole
chiave. Ad esempio intitolano una pagi¬
na dedicata a Schumacher cosi: "Schu¬
macher guida una Ferrari nel Campiona¬
to Mondiale di Automobilismo
1996/1997/1998". E' ovvio il vantaggio
di un titolo cosi completo, ma è altret¬
tanto vero che atteggiamenti di questo
Figura I
Yahoo è il più visitato
motore di ricerca pre¬
sente in Internet, an¬
che se forse non è
quello che indicizza più
pagine. Veramente
completa è la ricerca
pei argomenti già defi¬
niti (ve ne sono centi¬
naia! che facilita di
molto la ricerca del si¬
to da noi bramato.
tipo disturbano il
navigatore. Il siste¬
ma migliore è inve¬
ce quello di nomi¬
nare le singole pa¬
gine del sito con ti¬
toli brevi e precisi
che indirizzino
w
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Lumi t • ntu. U*iBwi VL Hxr u hsu
Subii*. 7mu. Inni. Auto*. vuMu m
1
CtUAMlll. Ktfiau. 'Ji-Illltl
<>•»»( munii
» n.r-
1
il
J ..
l'utente proprio alla pagina desiderata.
Anche il testo della URL è trattato allo
stesso livello del titolo. Una pagina che
ha un link del tipo "http://www.pippo
.com/schumacher/ferrari" ha più indiciz¬
zazioni (Schu macher e Ferrari) di una
che ha il link " http://www.pippo.comJ
schumacher/" (solo Schumacher).
Comunque non tutti i motori di ricer¬
ca lavorano nello stesso modo e le indi¬
cazioni fornite sono da ritenersi indicati¬
ve, anche se fanno riferimento ai modi
e ai sistemi più largamente utilizzati.
zioni. Qui esaminiamo solo gli elementi
inerenti l’argomento in programma.
Vediamo come vengono trattati i me¬
ta tag da uno dei più usati motori di ri¬
cerca: Infoseek. Quanto segue vale co¬
munque anche per gli altri motori di ri¬
cerca.
Di default Infoseek, una volta inserita
la parola chiave da parte dell'utente,
mostra un link con tutte le pagine web
in cui ha trovato la parola indicata. Ac¬
canto al link, usa come descrizione della
pagina i primi 200 caratteri della pagina
stessa. Se vogliamo che questo testo
Figura 2
Alta Vista, anche se di più recente nascita, si è
accaparrala una buona fetta del mercato dei mo¬
tori di ricerca Sì, perché questi siti hanno un nu¬
mero incredibile di visitatori al giorno e guadagna¬
no milioni di dollari l'anno solo inserendo banner
pubblicitari nelle loro pagine
I <META> Tag
Il secondo elemento preso in conside¬
razione dai robot dei motori di ricerca è il
tag <META> Questo tag ha molte fun-
Figura 3
Ancora un motore di ricerca Lycos Forse esfeb¬
eamente é quello che si presenta meglio, ma in
questo campo lo stile non conta e Lycos, anche
se è tra i primi, non é il motore più utilizzato dai
naviganti.
Internet Explorer^ 0- »^2 W,n '
Umili I». l) ........ « 3
|>'«l Tl».
- Aff****At*B
*ew IÌ4/CW «et*»*"»» riKK OUWI
• >1* SLtt-ll Af Isk
Ma «d wi é Pop. vnsrr jakfs -dure tkek jd a su» T..k t**i c.
1M* < timi arfcemaSc-a tetti ór* Si» Trek®, one
*1U .< n» /<MT- JS-JU-07- E*ttu*
I. r «wmmi»»ri l'hon* « Si» Ti»k !'«*»
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Auto»
F.lhlon
P.opl.
Bu»in»«»
dov.mni.nl
Shopping
C«f»r»
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Sp.cMScIfl
Computar»
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Edudlon
Money
Travel
Entertainment
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News
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and «• •-« *o» fw**+ M3 i ’W ii i i t* r
krttyrtti tioiMdNiatfl-MMMtiWWUi
«WMMMiM S«rvkn
a t * —rfm *- r—
««MI W **<W
Figura 4
"Submit li'" e una
specie di motore di ri¬
cerca dei motori di ri¬
cercai Utilizzando i sui
servigi potete registra¬
re le vostre pagine in
400 "Search Engine"
E se non vi trovano
cosi, di piu cosa pote¬
te fare?
il
r
sia diverso possiamo usare, nell'
<HEAD> del nostro documento, la se¬
guente sintassi: <META NAME = "de-
scription" CONTENT="Testo che desi¬
deriamo sia visibile nel motore di ricer¬
ca":». I caratteri eccedenti il numero di
1 50/200, a seconda dei diversi motori di
ricerca, vengono ignorati. Altra possibi¬
lità e quella di poter indicare quali parole
chiave fanno riferimento alla pagina con
la sintassi <META NAME="keywords"
CONTENT="Parola chiave 1. parola
chiave 2, ecc. ">
In questo caso il sito viene indicizzato
e mostrato quando l'utente ricerca una
delle parole chiave presenti all'interno
del meta tag.
Essendo contenute all'interno dei tag
<HEAD>, i contenuti dei meta tag non
sono visibili sulla pagina web.
Ricordando di nuovo che i meta tag
hanno priorità minore rispetto a quanto
indicato nel titolo, ecco alcuni consigli
sul loro utilizzo. Normalmente i motori
di ricerca mostrano per prime le pagine
che contengono piu volte la parola chia¬
ve. E' comunque inutile inserire nel me¬
ta tag "keywords" più di 7 volte la stes¬
sa parola chiave in quanto un numero
eccedente viene ignorato, anzi il consi¬
glio è di non superare il numero di 3. Se
intendete ripetere più volte le stesse
parole chiave almeno non mettetele
una accanto all'altra, ma alternatele tra
di loro. Usate quindi la formula "uno,
due, tre, uno. due, tre, uno, due, tre" e
non "uno, uno, uno, due, due, due, tre.
tre, tre”, infatti molti motori di ricerca
ignorano parole uguali contigue
Attenzione comunque a non eccede¬
re nel numero delle parole chiave. Se
ne inserite solo una, ad esempio "Auto¬
mobilismo" e l'utente utilizza proprio
questa come parola chiave, il vostro si-
Comparazione tra i più noti motori di ricerca
AltaVista
Excite
Infoseek
Lycos
Manallan
iviageiion
Open Text
Webcrawler j
Yahoo
1 - Registrazione
No
Si
I Si I
Si
Si
- c?-
. 2-FTP_
No
Si
Si
S,
I
3 - Gopher
No
Si
Si
Si
4 - New»_
5 - Aggiornamento
6 • Case sensitive
-i!-
Si
_S'._— J
Si
No
--
Settimanale 1
Giornaliero
Settimanale
No
Si
-No 03 6 —
Settimanale
No
No
-N-
No
7 - Boolean
Si
No
No
Si
8 - Ricerca frasi
Si
Si
No
Si
No
9 ■ Parole tronche
No
No
No
Si
10 • Descrizione_
S.
Si
Si
Si
11 «Ratino_
Si
Si
Si
Si
12 • Dimensioni
del database
(pagine)
21 milioni
11.5 milioni
1 milione
19 milioni
-
1 5 milioni
515.000
-
1 - Indica la possibilità di registrare personalmente una pagina web sul motore di ricerca
2 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i siti FTP.
3 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i siti Gopher
4 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i newsgroup.
5 - Indica ogni quanto tempo viene aggiornato il sito.
6 - Indica la possibilità di effettuare ricerche che tengano conto della differenza tra lettere maiuscole e minuscole.
7 • Indica la possibilità di effettuare ricerche utilizzando i termini OR, AND, NOT
8 - Indica la possibilità di effettuare ricerche utilizzando come chiave specifiche frasi Generalmente la frase deve essere inserita tra virgolette
9 - Indica la possibilità di effettuare ricerche per parti di parole. Generalmente bisogna far seguire un asterisco alla parola tes. medie').
10 - Indica se, alle pagine trovate, il motore di ricerca allega una descrizione delle stesse.
11 - Indica se il motore di ricerca indica la percentuale di parole chiave presenti nella pagina, rispetto a quelle da voi indicate.
12 - Indica il numero di pagine web inserite nel database del motore di ricerca idato aggiornato agli inizi del 1997).
Ora non resta che visitare i motori di ricerca sopra indicati, ecco gli indirizzi a cui trovarli
Alta Vista http://altavista.digital.cont
Excite http://www.excite.con1
Infoseek lhttm//quide : intoseek.con1
Lycos Ihttp:// www.lvcos.coni
Magellan http://maaellan.mckmlev.cont
OpenText Ih ttp://index. opentext.net
Webcrawler http://www.webcrowler.co~nt
Yahoo http://www.vahoo.cont
Box 1
316
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
r.'w.r.
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yioomoG. 3 m !*——*■ n
•»r>s; tìs rsi. tn
Figura S :
Potere ad esempio
segnalare la presenza
delle vostre pagme m
un newsgroup. In Que¬
sto caso se nel vostro
P - UO*e «’■»'<«»»"•<»’ O* il
'A «e «ad.«n—p— • U—.Cala Karl. 11 i*
{• '4M. 1—~ or—.*- . MaM» . tu~. 1/49
*A iw teapedCad.—eMa • K*.ti>n M«
ff ' 5 Ano va Im I2B
*A "a «-a. .a • M— (.-* 14 M
y IU »■■■>. • teCahHwtt Ifll
P 'y IW f—OM Ila.-rana - e— < • kwif*-* •»•/
•J fU • CMlUb 429 JU
sito sono presenti tutti
i segreti per realizzare
il vero pesto alla geno¬
vese. potete presen¬
tarlo nel newsgroup
il Hobby cucina
'DIWniHISlTWIJT * J
Il caviale la <aaa ciotola uaaiaa hen ni boi «Marcia aalato
eee owianonte c>—ngia,. .
a tavola «(ano Battere ancia 1 «latte di ealaaaa alf«Uata...B l la «atto
anche aa ria pr eveniente a 11 aifliore ■ . .aa la aaa uratMe eeeee.
(•1 io Italia lo vieto caviale. ..aa eoa livella che imm io «arac, eia •
di proveniente ia»aa...ne ho vieto dell'altra tipo. .» a 4 anni fa il
►reno di una arato tino di vetto piccola. .. placala. . .piccala era di
Vl.OOO*
ovriatM* la aoa paohetei aai tale pceito par aiet ai hMb
conviene piuttoeto Batterei dnrorde eoa «vaiola tipo ner or etere aia
la «aa...chiedete eia te lo aepivnoe nel età ardine e levatoi telo a
ooeto baaa...e'd una Palla differente*
•é 6—.t— i & — tu «js
to sarà mostrato, dal motore di ricerca,
tra i primi, perché la ricerca soddisfa il
100% delle parole chiave. Ma se voi in¬
dicate anche altre 3 parole chiave, il vo¬
stro sito risponderà solo al 25% della ri¬
chiesta e verrà mostrato in una posizio¬
ne inferiore L'esperienza insegna che
l'utente visita, generalmente, solo le pri¬
me pagine mostrate dal motore di ricer¬
ca ignorando le altre.
Prepariamo
le nostre parole chiave
te le parole chiave da voi individuate
osservandone i risultati ottenuti. Leg¬
gete con attenzione i titoli delle pagine
trovate e la loro descrizione. Ne potre¬
te trarre notevoli benefici.
Dopo che avrete scelto le parole
chiave da utilizzare inserite, qualora ne
esista la possibilità, anche il plurale del¬
le parole individuate; molti utenti, an¬
che se non la maggioranza, sono usi ad
utilizzare tali parole nella loro ricerca.
Tenete anche presente che molti
motori di ricerca ignorano parole comu¬
ni che danno come risultato un numero
spropositato di pagine, ad esempio Alta
Vista dà come risultato zero inserendo
la ricerca di "web Service".
Se il vostro sito è progettato per più
mercati nazionali dovete inserire le pa¬
role chiave in tutte le lingue. Per evita¬
re un numero elevato di parole chiave
potete indicizzare separatamente i vari
siti.
Se pensate che il vostro sito sia
spesso ricercato con una frase, inserite
la frase stessa come chiave di ricerca e
quindi nel meta tag utilizzate CON-
TENT="star trek" e non CONTENT=
"star, trek".
Attenzione, ricordatevi che spesso i
motori di ricerca ignorano i frame e
ogni singola finestra viene considerata
come se fosse una pagina diversa, con
gli ovvi deleteri effetti del caso.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti
in genere i robot automatici di ricerca
visitano le pagine inserite nel database
una volta ogni tre mesi circa. Se fate
delle modifiche sostanziali e di conte¬
nuto, dovete quindi procedere alla iscri¬
zione manuale della pagina.
Il successo del vostro sito
La scelta delle parole chiave da utiliz¬
zare deve quindi essere progettata con
estrema cura. Il primo passo è quello di
elencare tutte quelle che riteniamo utili
all'indicizzazione della nostra pagina e
realizzare cosi un elenco in ordine de¬
crescente per importanza. In questa fa¬
se dobbiamo effettuare la nostra scel¬
ta, se preferire un target mirato, limi¬
tandoci quindi a pochissime parole, for¬
se una sola, oppure se utilizzare una
strategia ad ampio spettro con molte
parole lo generalmente preferisco la
prima, anche se è impossibile dare a
priori il consiglio giusto.
Mettetevi ora nei panni dell'utente
che ricerca un argomento contenuto
nel vostro documento. Che parole sce¬
glierà per individuarlo? Non è cosi sem¬
plice come potrebbe sembrare, ad
esempio potreste anche introdurre la
parola chiave del nome del vostro con¬
corrente commerciale. Se qualcuno ri¬
cerca il sito del vostro "avversario"
verrà a conoscenza anche del vostro.
Niente male come trucchetto, vero?
Ricordatevi che l'utente ricerca un si¬
to web E' mutile quindi inserire l'anno
di nascita della vostra società come pa¬
rola chiave, non credo proprio che qual¬
cuno vi cercherà in questo modo.
Ora visitate i principali motori di ricer¬
ca (vedi box 1 a pag. 3161 e inserite tut-
Ecco una divertente tabella con cui potrete valutare il "Successo del vostro sito"
E' bene prima conoscere la storia di Yahoo, sicuramente il più popolare e utilizzato moto¬
re di licerca presente in Internet.
Nel 1994. anno del boom di Internet negli Stati Uniti, due studenti della Stanford Univer¬
sity, David Filo (26 anni) e Jerry Hang (24 anni) decisero che era venuto il momento di
"inventare" un motore di ricerca che rendesse possibile individuare, in Internet, pagine
di specifico interesse Nacque cosi Yahoo. Nel primo trimestre del 1997 le entrate di
Yahoo sono state di 9.5 milioni di dollari, nel secondo di 13.5. Niente malel
I numeri della tabella si riferiscono al numero delle persone (computer) diverse che visi¬
tano giornalmente il vostro sito.
I- 5
6-10
II- 49
50-99
100-499
500 - 999
1000-9999
10000-24999
Oltre 25000
Praticamente siete l'uomo invisibile
Avete appena rimosso il sistema di occultamento
Avete un buon vicinato,
Siete l'eroe della città.
Vi è venuto a trovare il vostro zio d'America.
Avete i vostri 15 minuti di fama.
Attenzione Yahoo, sto arrivando.
Che m'importa di Yahoo, io sono ricco!
Yahoo sono iol
Box 2
Un motore di ricerca tutto italiano: Virgilio
Se avete difficoltà a trovare siti italiani nei motori di ricerca internazionali, potete sempre
provare con Virgilio FTiitp'.//www.Virgilio. itil Specializzato nella ricerca dei siti nostrani, Vir¬
gilio offre numerose possibilità di scelta tra cui quella di sapere l’indirizzo e-mail di una
persona avendo come riferimento il solo nome e cognome della stessa
Tra le altre opportunità (questa volta la ricerca avviene nel database di Infoseek) quella di
cercare sulla rete foto di un determinato argomento, la ricerca per parole chiave all'inter¬
no di uno specifico sito, quali pagine sono linkate ad un'altra da noi scelta, ricerche nidifi¬
cate o con parola chiave considerando le sole URL o i soli titoli delle pagine R _
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
317
Ji S
TW ^ * * *
1 — Um* c.«* rw. te>* V*
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Kt:.'Tart**TOi IX» *•* 1
M «U 1 QTI .>• mettiiJ»
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Q. SEGNO
•fc A *> UT
Figura 6
Un motore di ricerca
nostrano Grane a Vir¬
gilio potere effettuare
ricerche specifiche sui siti italiani Una possibilità importante per chi mastica poco l'inglese o per chi de¬
sidera scoprire "l'arte del lare Internet" del nostro paese
al
- w t.
Figura 7:
Un motore di ricerca decisamente particolare
Le Pagine Gialle, a monte di un parco clienti
enorme, presenta alcune migliaia di siti stan¬
dard. tutti uguali tra di loro nella forma Un mo¬
do semplice di tare pagine web. anche se si no¬
ta la mancanza di personalità che ogni singolo
sito dovrebbe avere
Iscriviamo
le nostre pagine
Sperare però che una nostra pagina
venga automaticamente catturata da
un "robot" non è un buon metodo per
pubblicizzare il sito. Per prima cosa
potremo essere trovati da un robot
solo se il link alla nostra pagina è pre¬
sente in altre pagine della rete (cosa
probabilmente difficile visto che il sito
lo abbiamo appena realizzato), e poi
perché non sempre la lettura delle pa¬
gine potrebbe essere cosi profonda
da raggiungere quelle da noi realizza¬
te Per maggior sicurezza dobbiamo
essere noi a segnalare al motore di ri¬
cerca la nostra pagina in modo da in¬
serirla nel loro database
Ogni motore di ricerca consente di
inserire manualmente dei link, nel far¬
lo utilizzate i criteri prima indicati per
segnalare le parole chiave ed inserite
comunque un meta tag di riferimento.
Non iscrivete tutta una serie di sot-
topagme contemporaneamente ad
uno stesso motore di ricerca Spesso
questi rigettano tale possibilità annul¬
lando di fatto la vostra iscrizione. Fate
un passetto per volta limitandovi, se
proprio avete intenzione di inserire
tutte le pagine, ad indicarne poche a
settimana. Inoltre molti motori di ri¬
cerca, come ad esempio Alta Vista,
non accettano più di 200 pagine pro¬
venienti da uno stesso dominio Se
superate tale limite non vi resta che
cancellare manualmente qualche pagi¬
na meno importante a favore di altre a
cui volete dare maggior rilievo
I motori di ricerca esistenti nel web
sono diverse centinaia (anche se i più
utilizzati sono un numero limitato). Al¬
cuni sono di carattere generale, altri
specifici su alcuni argomenti come ad
esempio la medicina. Iscriversi in tutti
risulta un lavoro improbo e faticoso (e
forse anche inutile), destinato a por¬
tarci via giorni e giorni di lavoro. Ci
vengono in aiuto alcuni siti che con¬
sentono di iscriversi contemporanea¬
mente a più motori di ricerca II più
noto è Submit It!" ( http://www.sub-
mit-it.com ). In questo caso abbiamo la
possibilità di iscrivere il nostro sito in
400 motori di ricerca sparsi per il
globo! La procedura non è purtroppo
del tutto automatica avendo ogni mo¬
tore delle sue caratteristiche peculia¬
ri, comunque, pur essendo un siste¬
ma piuttosto laborioso, si abbattono
enormemente i tempi rispetto all'op¬
zione di iscrivere il sito in ogni singo¬
lo motore. Inoltre avremo a disposi¬
zione una pagina di report che ci indi¬
cherà il progress della notifica nei vari
motori di ricerca selezionati, sino
all'indicazione ultima che la nostra pa¬
gina è stata registrata ed è “ricercabi¬
le". Tale servizio non è gratuito e co¬
sta 60$ per due URL, 125$ per 5.
200$ per 10 e 300$ per 20. E' possi¬
bile comunque usufruire di un servi¬
zio gratuito che registra il sito in 20
motori di ricerca.
Tenete presente, sia che utilizziate
"Submit It!" o che facciate tutto di¬
rettamente dai siti del motore di ricer¬
ca, che dal momento dell'invio della
mail di notifica del sito passano dalle
2 alle 3 settimane prima che il sito
stesso sia effettivamente presente
nel motore di ricerca.
Mailing list e
newsgroup
Un altro sistema che permette di ben
pubblicizzare il vostro sito è quello di tra¬
smettere la notizia della sua nascita o
esistenza ad una mailing list o a un new¬
sgroup.
Una mailing list è una lista, gestita da
un Owner. che si incarica di ricevere del¬
le e-mail e di rigirarle, in modo automati¬
co, a tutti gli iscritti alla lista stessa
L'owner (si tratta di una persona fisica,
non di uno strano componente hardware
o software) gestisce la lista nel modo
che ritiene più opportuno Può far iscrive¬
re le persone automaticamente o solo su
suo diretto intervento, decide le regole di
comportamento che devono rispettare
gli iscritti e ne modera gli interventi Ge¬
neralmente una mailing list è dedicata a
un tema preciso: la stona medioevale,
Star Trek, i pulcini nani dell'Amazzonia
centrale. Similmente lavora un new¬
sgroup. La differenza principale è che
quest'ultimo è gestito da una unità cen¬
trale e che le mail inviate non arrivano di¬
rettamente nella nostra casella postale,
ma risiedono sul server di un provider,
Generalmente i newsgroup non sono
moderati. Con i newsgroup noi accedia¬
mo al server e "scarichiamo" solo le
mail che ci interessano (sperando che il
soggetto della mail sia inerente al testo,
cosa che, purtroppo, non sempre avvie¬
ne).
Se il nostro sito riguarda un argomento
preciso e siamo a conoscenza di una
mailing list o di un newsgroup che tratta¬
no proprio di quell'argomento, è buona
cosa segnalare e pubblicizzare, all'inter-
318
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Figura 8
Infine un modo sempli¬
ce ed efficace di fare
pubblicità pubblicare
una foto sulla rivista
Andare a visitare
bttpV/www fantacal-
ciò net. il sito del tor¬
neo di fantacalcio a cui
anche io partecipo
no della mailing list
o del newsgroup, il
sito, Questo solo
nell'ottica di un servizio ben preciso: ti
fornisco un'informazione che so di sicuro
che ti interessa. Non inserite mai, e sot¬
tolineo mai, la pubblicità del vostro sito
in liste e gruppi di tutt'altro genere. Tale
azione, che anche troppo spesso viene
utilizzata, è contraria al galateo della rete
(netiquette). Non solo il vostro sito non
verrà visitato, anzi correte il rischio che
tutti ne dicano "peste e corna" pur di
farvi pagare la scorrettezza compiuta. E
non cercate di salvarvi in corner, in una
mailing list di appassionati di storia me¬
dioevale. non dovete e non potete pub¬
blicizzare il vostro sito che parla della sto¬
ria dei pulcini nani dell'Amazzonia centra¬
le. anche se è pensabile ritenere che già
esistessero nel medioevo.
Un ottimo sistema per pubblicizzare il
vostro sito è quello di gestire in proprio
una mailing list in cui potete scrivere so¬
lo voi, una sorta di newsletter. Le perso¬
ne che desiderano essere informate sul¬
le novità del vostro sito vi si iscriveranno
liberamente, e voi le avviserete ad ogni
modifica o aggiunta che realizzerete. An¬
che se gli iscritti sono pochi, si tratta co¬
munque di un pubblico selezionato e mi¬
rato che sicuramente tornerà a visitare le
vostre pagine più e più volte. Per poter
gestire una mailing list dovete chiedere
informazioni al vostro provider
Sempre in tema di mail, potete inseri¬
re l'indirizzo del vostro sito nelle ultime
righe di ogni mail che inviate come parte
della vostra firma. Attenzione a non ec¬
cedere, è sconsigliabile, sempre per mo¬
tivi di netiquette, sia fare una firma trop¬
po lunga, sia segnalare più di un paio di
Siti.
I banner
Un sistema efficace di pubblicità è, o
meglio potrebbe essere, il banner. Il ban¬
ner è una specie di striscione, che, in
una veste grafica appropriata, invita
l'utente a visitare il vostro sito. Di aspet¬
to gradevole ed accattivante, permette.
con un semplice click di entrare nelle vo¬
stre pagine. La semplicità rende questo
sistema un ottimo strumento di comuni¬
cazione. Dovete però investire del dena¬
ro e piazzare i vostri banner in siti molto
visitati. Le cifre non sono bassissime e le
spese sono sostenibili solo da siti com¬
merciali.
Un sistema che permette di avere i vo¬
stri banner in giro per la rete senza sbor¬
sare un solo quattrino è quello del "ban¬
ner exchange" Si tratta di inserire, nelle
nostre pagine web, un codice HTML che
va a "pescare", nel sito di chi gestisce il
sistema, un banner e lo mostra nella vo¬
stra pagina (ovviamente non è il banner
del vostro sito). Ogni volta che la pagina
viene visitata, voi segnate un hit. Ad ogni
hit corrisponde un passaggio del vostro
banner su altri siti che fanno parte del si¬
stema di scambio. Un gestore di "ban¬
ner exchange" italiano è "La borsa del
Banner" tntto7ywww.scena.com/DDl
Personalmente non apprezzo molto
questo tipo di iniziativa per alcuni precisi
motivi. Quando finalmente qualcuno è
entrato a visitare il nostro sito, frutto di
sudate ore davanti al computer, cosa gli
offriamo come prima cosa? L'invito a la¬
sciarlo per andare a visitarne un altro,
non mi sembra molto carino da parte no¬
stra. Il banner che pubblicizza il nostro si¬
to. essendo la scelta del tutto casuale,
compare in genere in siti che nulla hanno
a che vedere con il nostro e che quindi
sono visitati da persone verosimilmente
poco interessate al contenuto delle no¬
stre pagine.
E' capitato, capita e capiterà di trovare
nelle vostre pagine, utilizzando questo si¬
stema di scambio, banner di siti che non
avreste mai voluto pubblicizzare, a luce
rossa, politici o comunque contrari al vo¬
stro modo di pensare. Magari nel sito si
parla di ecologia e vi ritrovate con un
banner a favore degli esperimenti nu¬
cleari!
Credetemi, molto meglio avere il pieno
controllo di tutto ciò che compare sulle
pagine che rischiare situazioni imbaraz¬
zanti e poco piacevoli.
fiTfirf/il'.
Pubblicità a cascata
I sistemi per pubblicizzare il sito non
si esauriscono certo qui. Ecco tutta una
serie di possibilità, apparentemente
semplici e di poca importanza, che pos¬
sono invece essere fonte di consensi
per le vostre pagine.
Spesso i provider hanno una pagina
dove elencano i siti dei propri clienti.
Segnalategli quindi il vostro sito, chissà
che non serva a qualcosa
Scrivete a riviste cartacee di compu¬
ter o specializzate nel tema trattato dal
vostro sito con la speranza, non troppo
remota, che dedichino un trafiletto alle
vostre fatiche.
Nel vostro biglietto da visita, oltre l'or-
mai immancabile indirizzo di posta elet¬
tronica, potete inserire anche l’indirizzo
del vostro sito. Molti, magari solo curio¬
si di vedere cosa avete combinato, ver¬
ranno sicuramente a visitarvi.
Proponete agli autori di altre pagine
web, possibilmente in tema con il vo¬
stro sito, uno scambio reciproco di link
voi segnalate il suo sito e lui il vostro. E'
un sistema che funziona, che raggiunge
un pubblico interessato e selezionato e.
soprattutto, di comune interesse.
Ma perché sto facendo
tutto ciò?
E si, dopo questa lunga chiacchierata
viene proprio da chiedersi perché. Se il
nostro è un sito commerciale è sconta¬
to che dobbiamo fare in modo che piu
gente possibile lo venga a visitare.
Ma se abbiamo progettato delle pagi¬
ne fine a se stesse, se i contenuti inse¬
riti possono interessare al massimo 3 o
4 persone, perché darci tanto da fare?
La soddisfazione di vedere gente che
visita e. possibilmente, apprezza il no¬
stro sito, dopo aver tanto lavorato, dopo
aver utilizzato tutte le nostre nozioni
tecniche ed aver sprizzato creatività da
ogni poro è impagabile Alcuni miei ami¬
ci, ad esempio, hanno fatto un sito sul
campionato di fantacalcio che stiamo
giocando |r^^www^ini^c^{g l0 ne()|
Per l'argomento trattato interessa solo
una decina di persone, ma la soddisfa¬
zione di sapere che tutti gli abitanti del
globo possono potenzialmente visitarlo
è comunque fonte di soddisfazione. Ah
dimenticavo, un altro sistema per pub¬
blicizzare un sito: buttarne li l'indirizzo
alla fine di un articolo!
MS
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
319
a cura di Francesco Romani
Calcolo enigmatico con Mathematica
Tanto per alleggerire l'atmosfera dopo gli articoli di Fisica, Matematica ed Informa¬
tica Teorica (e ne arriveranno altri) mi sono trovato un collaboratore esperto di
enigmistica con cui presenteremo una serie di articoli sulla soluzione con Mathe¬
matica dei più noti giochi enigmistici. Questo mese tocca al "Calcolo Enigmatico
di Federico Curdo e Francesco Romani
1. Il Problema
Affrontiamo un tipico gioco presente in ogni numero de La
Settimana Enigmistica Dato un insieme di equazioni aritmeti¬
che ove le cifre sono state sostituite con altrettanti simboli, il
gioco consiste nel trovare l'unica corretta associazione sim¬
boli-cifre che soddisfi tutte le equazioni, deducendola da es¬
se.
Alcune cifre sono talvolta facili da associare al relativo simbo¬
lo Ad esempio, ponendo che * significhi "qualsiasi simbolo
(anche assente)", da una equazione del tipo
= -V
se ne deduce che V=0; infatti la cifra meno significativa del
risultato di una sottrazione fra due numeri aventi uguali le ci¬
fre meno significative non può che essere lo zero Ancora,
da:
A 4 4=®-
se ne deduce che ®=1; infatti la somma di due singole cifre
non può mai essere maggiore di 18 e quindi, se il risultato
prevede due cifre, la più significativa non può che essere
l'uno.
Più spesso è solo possibile escludere alcuni valori dei simbo¬
li, come ad esempio in:
••Ox --0 =
che ci fa eliminare le cifre 0, 1. 5 e 6 per 0: infatti il loro pro¬
dotto darebbe come cifra meno significativa la stessa cifra di
partenza, il che. nel caso dell'esempio, non accade. Per quan¬
to riguarda <*>, esso può valere solo 1.4,6 oppure 9, che sono
le cifre meno significative che si ottengono moltiplicando per
320
se stesse le cifre non escluse per 0, cioè 2, 3, 4, 7, 8 e 9.
Capita anche di imbattersi in equazioni che permettono di
stabilire quale, fra due simboli, abbia il valore associato mag¬
giore. Da:
V**- ♦ = Vv-
si deduce che, essendo cambiato il simbolo associato alla ci¬
fra delle decine in conseguenza di una sottrazione di un valo¬
re minore di 10, sussiste la relazione A > ¥ in questo caso
possiamo aggiungere che = V 4 1
Con ragionamenti analoghi applicati a tutte le equazioni dello
schema di gioco, si individuano via via le varie cifre fino a tro¬
vare la soluzione
Forse ad alcuni lettori già appare evidente che la risoluzione
di questo gioco ben si presta ad essere automatizzata.
L’approccio che utilizziamo in questo articolo è quello bruta¬
le. Esaminiamo tutte le possibili associazioni simbolo-cifra,
considerando che "a simbolo uguale corrisponde cifra ugua¬
le" e che si escludono associazioni multiple Poiché ad un
simbolo corrisponde una e una sola cifra, i tentativi da effet¬
tuare sono pari alle permutazioni di 10 elementi cioè 10! =
3.628.800 Ciascun tentativo prevede l'analisi delle singole
equazioni e la prosecuzione col successivo nel caso anche
una sola non fosse soddisfatta. L'implementazione di questo
tipo di soluzione del problema (anche se meno raffinata di al¬
tre) permette di sperimentare un po' di interessante pro¬
grammazione combinatoria.
Ricordiamo infine l'approccio meno faticoso: attendere l'usci¬
ta del successivo numero del periodico enigmistico e sbircia¬
re la soluzione in quarta di copertina Sempre che si abbia pa¬
zienza.
Un problema molto più complesso, che non trattiamo qui, è
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
quello di trovare un problema che abbia esattamente una so¬
la soluzione In questo caso l'approccio brutale porta poco
lontano ed è preferibile un approccio strutturato... lo lasciamo
come esercizio ai lettori.
2. Rappresentazione del problema
Vediamo innanzitutto come rappresentare e trattare il proble¬
ma. Un esempio tipico consiste in una matrice 5X5 compo¬
sta di gruppi di simboli e operazioni aritmetiche e segni di
uguaglianza. Trascriviamone una, scrivendo lettere dell'alfa¬
beto al posto dei simboli. Con Mathematica 3.0 la matrice di
ingresso può essere editata direttamente.
explode[abc]
Outl3l=
100 a + 10 b+c
Inl4l:=
explode//@Matl
Outl41=
100 a* 10 b*c ♦
10g*h •
lOOd ♦ 10 e ♦ f
/
b
100# ♦ 11 c - 10f*l
100b ♦ • ♦ 10 f
100 e «h * 10 l
■ ■
6 * 1001*101
Ini 11=
' abc
n+ »
def
Il = = Il
bfe
ii _ ii
ii ii
Il j\\
Il N
N_M
Matl =
gh
ì>
n — = il
eih
Usali
ii ii
II — = N
ii ii
M __
{ acc
ii — ii
fi
ii == ii
ile
Outllh
abc + def
■ ■ bfe 1
/
-
gh * b
-■ eih
.« >>
* u
tace - fi
■ ■ ile
La funzione ts trasforma una lista in una stringa. Applicando¬
la alle righe 1, 3, 5 e alle colonne 1, 3, 5 della matrice e tor¬
nando alle espressioni con ToExpression si scrivono le
equazioni del problema.
In/5/:=
ts [x_] : =StringJoin@@ToString/(?x
toEq[M_]:=ToExpression[Join[
ts/@M[[{1,3,5}]],
ts/@(Transpose[M][[{1,3,5}]])]];
Inl61:=
toEq[Matl]//ColumnForm
Outl61=
abc + def == bfe
b gh == eih
acc - fi == ile
abc - gh == acc
def/b == fi
bfe - eih == ile
La funzione explode trasforma un simbolo di più caratteri
nel numero in base 10 che ha per cifre le lettere del simbolo,
si ignora tutto ciò che non è simbolo in modo da poter appli¬
care explode a strutture complesse con la funzione MapAll
(abbreviata //@) che applica una funzione ad una lista e a
tutte le sottoliste.
Inl2l:=
explode[s„Symbol]:=
Module[{1},
l=ToExpression[
Characters[ToString [s]] ] ;
1.Reverse [
10»(Range[Length[1]]-1)]];
explode[x_]:=x;
ln/31 =
Esplodendole si ottengono le equazioni in termini dei singoli
simboli
Inl7]:=
eql0=explode//OtoEq[Matl];
eqlO//ColumnForm
Outl7l=
lOOa+lOb+c+lOOd+lOe+f == lOOb+e+lOf
b(lOg+h) == lOOe+h+lOi
100a+llc-10f-l == e+100i+101
lOOa+lOb+c-lOg-h == 100a+llc
(lOOd+lOe+f)/b == 10f+l
100b-99e+10f-h-lOi == e+100i+101
La congiunzione di tutte le equazioni è la condizione logica
che deve essere soddisfatta
Inl81:=
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
321
eqtest=And@@eqlO
Timing[perm[Range[7]] ; ]
Outl8l=
100a + 10b+c+100d + 10e + f == lOOb+e+lOf Sci
b(lOg+h) == 100e+h+10i iS. 100a+llc-10f-l ==
e+100i*101 Sci lOOa+lOb+c-lOg-h == lOOa+llc &&
( lOOd+lOe+f ) /b == 10f + l &S, 100b-99e+10f-h-10i
== e+100i+101
3. Calcolo delle permutazioni
Il nostro problema è adesso applicare questo test a tutte le
permutazioni delle cifre da 0 a 9. Il calcolo di tutte le permu¬
tazioni di n oggetti è implementato dalla funzione Permuta-
tions ma 10! vettori di 10 elementi fanno almeno 36 Me-
gabytes di memoria, troppi anche per una macchina robusta,
Vediamo un programma ricorsivo che calcola le permutazioni.
Inl1l:=
penula ]:=perm[{),a];
perm[a_,()]:=AppendTo[LL,a];
perm[a_,b_]:=
Scan[perni [Append[a,#],
Complement[b,(#}]]&,b]
Inl2l:=
LL={};
perni [{1,2,3}];
LL
Outl21=
{{1,2,3),(1,3,2),(2,1,3),{2,3,1},(3,1,2),{3,2
,D)
Per calcolare le permutazioni di un vettore di 7 elementi ba¬
stano 0 216 secondi alla funzione builtin e ne servono 110 a
quella fatta in casa
ln[3l:=
Timing[Permutations[Range[7]];]
Out[3l=
{0.216667 Second.Null)
Inl4l:=
Timing[LL={};perm[Range[7]];]
Out[41=
(110.717 Second.Null)
Il vantaggio della funzione fatta in casa è la facile modificabi¬
lità: invece di appendere le permutazioni alla lista ll ci appli¬
chiamo la funzione t,
ln[5l:=
perm[a_,{}]:=t[a];
Outl6l=
{10.2833 Second.Null)
ln[7l:=
Timing[perm[Range[8]];]
Out[7l=
{82.7833 Second.Null)
Andando avanti cosi ci aspettiamo di impiegare 80x9x10 se¬
condi per applicare t alle 10! permutazioni che ci interessa¬
no.
Implementiamo t [v] in modo che fermi la ricorsane e
"lanci" fuori il vettore giusto quando lo trova Per ora ci limi¬
tiamo a cercare un vettore dato. Si noti l'uso di Throw per
lanciare il risultato e di Catch per prenderlo al volo. Si noti
anche l'uso del predicato sameQ (abbreviato con ===) che
forza il test a True O False
/n/8/:=
t[v_]:«If[a««-{l,3,2,5,4,6,7,8},Throw[a]]
Timing[Catch[perm[Range[8]]]]
Outl81=
{1.66667 Second,(1,3,2.5,4,6,7,8}}
Se cerchiamo nel pagliaio sbagliato il vettore non viene trova¬
to mai e si misura il tempo di tutte gli 8! tentativi
Inl9l:=
Timing[Catch[perm[Range[8]-1]]]
Outl91=
(89.2667 Second.Null)
Per rendere il calcolo piu efficiente possiamo memorizzare le
permutazioni di 7 elementi e fermare molto prima il processo
di ricorsione.
Inl10l:=
per[b_]:=per[{},b];
per[a_,b_]:=
Scan[test[Join[a,b[[#]]]]&,p7]/;
Length[b]==7
per[a_,b_];=
Scan[per[Append[a,#],
Complement[b,{#)]]&,b]
Finché test rimane indefinito si misura solo il tempo del cal¬
colo delle permutazioni.
/n/7 11:=
Timing[Catch[per[Range[8]]]]
outnu=
322
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
{11.4333 Second,Nuli}
Ini 121:=
Timing[Catch[per[Range[9]J]]
0utl12l=
(105.2 Second,Nuli)
Ora ci aspettiamo di impiegare 105x10 secondi per applicare
test alle 10! permutazioni che ci interessano: abbiamo gua¬
dagnato un fattore 10 .
4. Ricerca della soluzione
Ora non resta che implementare test
Ini 11:=
test[list_]:=(
(a,b,c,d,e,f,g,h,i,l}=list;
If[eqtest,Throw[list]]);
... e lanciare il missile.
Inl21:=
Clear[a,b,c,d,e,f,g,h,i,l]
Timing[Catch[per[Range[10]-1]]]
(1973.08 Second,(3,9,1,5,7,6,8,0,2,4))
Scriviamo la soluzione (tenendo conto che al momento del
Throw i valori di a,b, — ,1 sono quelli giusti)...
Inl31:=
explode//@Matl
Out[3l=
391 +
576
== 967'
-
/
-
«
o
co
9
== 720
311 -
64
= —
== 247i
... e verifichiamola
Inl4]:=
toEq[explode//@Matl]
Outl4l=
(True,True,True,True,True,True)
Tanto per divertirci ancora proviamo con il problema del nu¬
mero successivo del settimanale:
In 151:=
Clear [a, b,c,d,e
f ,g.
h, i,1]
Inl61=
ab
& "=="
cde
N + U
Mat =
ddf
V"
a "ss"
g b
Il __M
N II
Il = — Il M II
H __ Il
dbg
Il _ Il
c "=="
dbd
ln[71:=
eqlO=explode//@toEq[Mat];
eqtest=And@@eqlO;
Clear[a,b,c,d,e,f,g,h,i,l]
Timing[Catch[per[Range[10]-1]]]
Outl71=
(2179.83 Second,(4,7,3,2,9.8,5,0,1,6}}
Inl71:=
explode//@Mat2
Outl81
47
*
7
== 329
+
-
-
228
/
4
== 57
==
sss
= =
275
_
3
== 272
Inl91:=
toEq[explode//@Mat2]
Out[9l
(True,True,True,True,True,True)
5. Rappresentazione del problema
con i simboli
Dimenticavamo... qualcuno potrebbe voler rappresentare il
problema usando simboli strani invece delle piu prosaiche
lettere.
Con la versione 3.0 di Mathematica si possono usare le Pa¬
lette di input.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
In Figura 1 vediamo una porzione di quella che contiene tutti
i caratteri Complete Characters nel sottomenu Palettes del
menu File)
323
Shapes and Icons
■
■
•
1
▲
▼
•
□
□
0
O
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A
V
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❖
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O
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A
!> Textual Forms
t> Keyboard Forms
^ Operators
^ General
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V
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•
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• •
•
o
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e
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©
0
•
_
■
_
(t^sq®, \[GraySquare]
Definiamo una funzione che applica le regole di conversione
alla matrice di input:
Ini21:=
simboli[x Symbol]:=
StringReplace[ToString[x],conv];
simboli[x_]:=x;
Vediamo ora il primo problema
Inl31:=
simboli//OMatl
Outl31=
(wmu
x
+ & 0 A = #*0
• = ^©4
Figura 1
Cuccando un simbolo, questo viene scritto nel Notebook nel
punto dove è la selezione. Passando sopra i simboli si vedo¬
no in basso le sequenze di caratteri per un input manuale
Per esempio il quadratino grigio può essere scritto con
\ [GraySquare] oppure con gsq preceduto e seguito dal
tasto ESCARE Usando la palette si può scrivere una serie di
regole di conversione:
Inl11:=
-
... e il secondo:
Inl4l:=
simboli//@Mat 2
Oli 114]=
= ©■<>
X
<?•
conv = {
" b s " - ;
> H = ”
, "/
" - > " * M /
" * " - >
•a w ••
* /
"a”
->• /
"b" ->
"C"
-> "0",
M d" ->
"e"
s
Hi
:
V
"g"
"9",
M h" ->
"4",
"j."
-> "©" ,
" 1 " ->
- □ = $•$
«e
Bibliografia
La Settimana Enigmistica, n 3414, 30 Agosto 1997,
problema n 1452, pag. 12
La Settimana Enigmistica, n. 3415, 6 Settembre 1997,
problema n. 1555, pag. 12.
324
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
TELEMATICA
\http://www. cofax. /7j
Roma: 06/58201362
Milano: 02/29526100
prodotti leader del mercato ISDN in Germania.
ìouter, modem, TA: tutti i prodotti ISDN per i vostri PC e /a vostra rete.
m SEDLBAUER AG
Schede ISDN per tutti i gusti !
Internet Guteivciy
Ed inoltre ...
era Open Linux
La piu’ completa delle distribuzioni Linux (in italiano !).
128
La nuova scheda
ISDN per Win 3.x,
Win 95 e Win NT 4 !
Font-On-Line
Sull’entusiasmo che sta suscitando il nuovo sport, lo shopping su Internet,
abbiamo deciso anche noi di cercare in rete qualcosa da comprare.
Naturalmente stiamo parlando di ciò che può servire a coloro che si
interessano di Desktop Publishing: vi sono alcune cose che sembrano
essere fatte apposta per essere vendute e acquistate attraverso la rete,
come per esempio i font, che, avendo file di dimensioni contenute, possono
essere scaricati molto velocemente. Così questo mese inizieremo proprio a
vedere i siti di conosciuti, poco conosciuti e sconosciuti produttori di font di
tutto il mondo alla ricerca di possibilità d’acquisto.
di Mauro Candini
Istruzioni per l’uso
Prima di iniziare l'esame dei siti che
abbiamo visitato, dobbiamo evidenziare
una serie di problemi che possono na¬
scere dall'acquisto di prodotti attraverso
Internet.
Carta di credito Se non avete una
carta di credito, scordatevi lo shopping
in rete. Esistono piccoli produttori di
font che richiedono il pagamento c?sh
attraverso l'invio di un assegno in dolla¬
ri: questo è normale negli Stati Uniti do¬
ve si può tranquillamente spedire un as¬
segno via posta con la certezza che nel
giro di pochissimi giorni arrivi a destina¬
zione. Tuttavia molti produttori di font
hanno un proprio sistema di shopping
dei font basato sul download immedia¬
to e sul pagamento con carta di credito.
Naturalmente esiste il problema della
sicurezza: i dati che viaggiano in rete
possono essere letti da parecchie per¬
sone. Tuttavia ci sono alcune considera¬
zioni da fare:
I.Non si è a conoscenza di grandi
truffe realizzate utilizzando numeri di
carta di credito rubati
2.1 dati spesso viaggiano in pacchetti
che si dividono e prendono strade diffe¬
renti fino a giungere comunque tutti a
destinazione: si può addirittura pensare
che ogni numero della nostra carta di
credito arrivi a destinazione per vie di¬
verse.
3.1 provider, che forse sono gli unici a
poter "vedere’’ parte dei dati che circo¬
lano in rete, hanno tutto l'interesse che
non vi siano atti delittuosi che li coinvol¬
gano. poiché il loro obiettivo primario è
rimanere sul mercato dei servizi per In¬
ternet anzi, sono molto attenti a tutti gli
aspetti di sicurezza.
4.1 venditori di prodotti in rete, come
gli Internet provider, fanno affari con la
rete stessa e, quindi, sono anch'essi
molto attenti alla sicurezza
Qualità del prodotto Purtroppo in
rete è molto difficile giudicare un pro¬
dotto prima di acquistarlo. Quando si
tratta di software applicativo o utility,
molti ricorrono alle versioni di prova che
consentono di provare il prodotto per
30 gg: dopo tale tempo il prodotto si
blocca e solo l'acquisto consente di ri¬
cevere una password in grado di sbloc¬
carlo. Nel caso dei font ciò non è possi¬
bile poiché il font è un semplice file di
informazioni: spesso è possibile scarica¬
re versioni di prova dei font che non
contengono tutto il set di caratteri com¬
pleto e che quindi sono praticamente
inutilizzabili. Questo tuttavia non ci assi¬
cura che il font che andiamo ad acqui¬
stare abbia poi effettivamente tutto il
set completo di caratteri cosi come indi¬
cato dalle norme ANSI (spesso manca¬
no i caratteri accentati, perchè poco uti¬
lizzati nella lingua inglese).
Compatibilità - Un altro problema da
non sottovalutare è la compatibilità con
le fotoumtà. Se acquistate un font non
da una delle case più famose, eseguite
subito un test con il vostro Service, pri¬
ma di trovarvi con una pubblicazione di
svariate pagine pronta, ma con la fotou¬
nità che vi propina solo pellicole con il
vostro carattere sostituito dal banale
Courier.
Macintosh o Windows Controllate
con attenzione cosa state acquistando:
normalmente le indicazioni sono chiare,
ma nel caso in cui non lo siano, prima
di formalizzare l’acquisto, scrivete una
e-mail e chiedete chiarimenti (quasi
sempre c’è l'indicazione di una e-mail a
cui chiedere informazioni, nel caso non
sia presente un indirizzo, provate ad
utilizzare le classiche formule info@so-
cietà.com o sales@società.com).
326
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
REMINISCENT
OLD CLAUDE
OF LETTERPRF.SS IMPRESSIONS
Regolar
abcdefghij klmnopqrs tuvwxyz
ABCDEFGHIJKLMNOPQR
STUVWXYZ&123456789
Santi Capi & Old SlyU Figure.
ABCDEFCHIJKLMNOPQRSTUVW
xyzABCDEFGHIIKLMNOP
QRSTUVWXYZ&I 23456789
Old Claudc(TM) was
drwn by Paul Shaw lo
simulae bo old cui of
dir citaste Garamond
tvpe desiai» of thè 16lh
and ITthcentunrs The
pronome cd rough
edget and coarte Irtlcr
thapcs simulale tbe
effecl of traditi onal
Irti «presi pnofing
where old foundry tvpe
meeCs harxfcnade papcr
Old Claude, wfaich
include» an extended
character set of snudi
capi and old-style
figure», i» metili for
botti texl and display
woct.
r«ik*»e 4*4
2 foni»: CSS49.99
|www. adobe.com/typd
Copyright - Purtroppo la pi¬
rateria dei font è una delle
peggiori piaghe nel settore
informatico. Si stima che solo
un font su venti utilizzati sia
stato regolarmente acquista¬
to (probabilmente questa pro¬
porzione arriva a 1 su 50 in
Italia). Il problema tuttavia
non è solo quello delle copie
abusive che gli utenti si
scambiano tra loro: purtroppo
esistono società che copiano
i font e li rimettono sul mer¬
cato modificandoli legger¬
mente e con un nome diffe¬
rente. Se girando per 1 vari siti
vi capita di trovare due font
"troppo" simili tra loro, sap¬
piate che potete avvisare l'or¬
ganizzazione preposta al con¬
trollo collegandovi al sito www.typeri-
ght.org.
Passiamo, quindi, ad esaminare i prin¬
cipali siti che offrono font su Internet
naturalmente ciò che abbiamo trovato
noi, potrebbe non essere più attuale nel
momento in cui leggete questo articolo,
ma d'altro canto, questo è proprio il bel¬
lo della rete.
www.adobe.com/typel
Primo m ordine alfabetico e probabil¬
mente primo in qualità e assortimento, il
sito Adobe. Come vedremo anche in
molti altri siti, si può girare tra le varie pa¬
gine che illustrano 1 font e mettere quelli
che piacciono in un cestino della spesa
“virtuale" Alla fine si va alla cassa non
prima di aver controllato con esattezza
che l'elenco di font presenti nel nostro
cestino sia esattamente ciò che voglia¬
mo. Molto interessante la sezione New
Faces dove si possono trovare i font pre¬
sentati negli ultimi mesi: naturalmente è
possibile anche trovare i classici. I font a
disposizione sono circa 2.000.
www.altemus.coni
Questo produttore di font si dedica
soprattutto alla creazione di font simbo¬
lici. Ogni tipo di font è composto da cir¬
ca 150-180 simboli. In totale la produ¬
zione è di circa una quarantina di font. Il
costo è di 30 dollari a font, ma acqui¬
standone quattro se ne ottiene uno in
regalo.
Se avete bisogno di realizzare un font
particolare per un'applicazione tecnica o
scientifica, questo è l'indirizzo giusto
La specializzazione di Architext è pro¬
prio quella di fornire font di tipo tecnico:
nel loro catalogo è possibile trovare an¬
che font specifici per la lettura automa¬
tica da parte di lettori ottici. Il costo dei
font è piuttosto alto circa 150$, ma dob¬
biamo considerare che sono font un po'
particolari L'assortimento è molto va¬
sto con svariate migliaia di font a dispo¬
sizione.
.YAYAYfl «TI E5 U# 111 11
Eccoci ad un altro colosso del mondo
dei font. Bitstream. La scelta e vera¬
mente immensa, tutti 1 font sono cata¬
logati per nome, il che agevola la ricerca
se si sta cercando un ben determinato
font, ma non aiuta molto se stiamo solo
cercando l'ispirazione per fare un deter¬
minato lavoro. Anche in questo caso
possiamo aggirarci tra gli scaffali "vir¬
tuali" con il nostro carrello altrettanto
"virtuale" e fare la nostra spesa Oltre
1000 i font a disposizione.
http:/home.earthlink.n
et/~castlesys
Una piccola società con circa una cin¬
quantina di font molto belli ispirati al re¬
vival. Purtroppo l'unico neo è quello che
si possono ordinare font via Internet,
ma la consegna avviene via dischetto. Il
costo è di circa 40$ a font.
www.castcraft-
software.com
iwww.castcran-sottware,coni
Nata negli anni Trenta come tipogra¬
fia specializzata proprio nella creazione
di nuovi font, Castcraft approda al
mondo in linea. Parecchie migliaia 1
font disponibili sotto il nome di Op-
tifont: i costi sono un po' superiori
alla media, circa 50$, ma si ha la
certezza di ricevere prodotti di in¬
dubbia qualità.
www.chang.corr!
Uno dei siti più simpatici che ci è
capitato di incontrare: in effetti il
personaggio Chank Diesel (sembra
sia un nome d'arte) è veramente un
tipo strano, i cui font sono persino
esposti in alcuni musei come esem-
R Ma Tsf 1 • IV Urn
Lorem ipsum dolor 0123
rt f li r tili
s^SMstesiQnJ’Kmar:
Lorem ipsum dolor 0123
lwwwJ3itstieflm.cQrfl
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
327
pio di tipografia moderna I font disponi¬
bili sono una cinquantina con costi va¬
riabili tra i 30 e 100$ (quelli piu costosi
comprendono una specie di abbona¬
mento per essere sempre aggiornati
sulle ultime novità). Allo stesso indiriz¬
zo, ma con l'estensione cinahaus
)www cnanq com/c:inahaus71 troviamo
altri font anch'essi ordinabili on line
iwww.eltrinq.corri
zioni. Sono disponibili anche font di tipo
tecnico (codici a barre, OCR, ecc.). Qua¬
si tutti i font sono disponibili solo per
Windows
immagini a disposizione Natu¬
ralmente troviamo una vasta
disponibilità di font. Anche nel
sito Imageclub si può girare
con un "carrello" virtuale e fa¬
re i propri acquisti. I font sono
organizzati per nome per cui bi¬
sogna sapere almeno il loro no¬
me per ritrovarli a colpo sicuro. Sono ol¬
tre 500 i font a disposizione con costi di
circa 20$ a font.
Già da un paio d’anni è possibile acqui¬
stare font on line attraverso questo sito.
L’assortimento comprende circa una
ventina font, per utilizzi molto grafici. Il
costo è contenuto in circa 30$ a font.
Z-Rex
ivwvw, cQQf-fQnts.com
www.deniart.coml
l www.fontbureau.comi
Stiamo parlando di mitologia nel set¬
tore dei font per computer, a Font Bu¬
reau è infatti legato il nome del mitico
Roger Black, uno dei personaggi che fa
tendenza In circa dieci anni sono 500 i
font creati ex novo per esigenze parti¬
colari come il restyling di giornali altret¬
tanto mitici (Newsweek, New York Ti¬
mes, ecc.). I costi sono abbastanza ab¬
bordabili. dai 20 ai 40$.
Anche i cugini teutonici si cimentano
nell'arte della realizzazione di font, con
ottimi risultati. Anche in questo caso i
font possono essere acquistati on line,
ma poi fisicamente viaggiano su nor¬
mali dischi o CD-ROM.
Un mondo di magia vi acco¬
glierà in questo sito. Potrete tro¬
vare i font piu mistici e persino
geroglifici. Una quarantina di
font per applicazioni veramente
speciali a costi contenuti (tra i
20 e i 30$). se dovete illustrare
l'ennesimo libro su Tutanka-
men, questo è il sito da visitare
www.attention-
earthlink.com
Vita dura per il cronista... abbiamo tro¬
vato questo sito dove evidentemente si
vendono font, ma la loro interpretazione
è terribilmente difficile, poiché vengono
visualizzati in nero su fondo blu scuro.
Provateci voi: ci auguriamo che, quando
lo farete, si sino resi conto dell'illeggibi-
lità di questo sito
Iwww.garagefonts.corrj
Una buona scelta di caratteri abba¬
stanza originali tutti al prezzo di 36$, ma
con l'offerta 3x2. In totale sono disponi¬
bili circa 120 caratteri se si acquista
una famiglia completa il costo si aggira
sui 120$ (4-6 caratteri a famiglia)
www.elfring.com|
Un buon sito per trovare caratteri art
déco e per i titoli delle vostre pubblica-
www.imageclub.con1
Imageclub è una delle più famose so¬
cietà al mondo per il vasto catalogo di
tYAVAYm raPTlìfc**] Il
ITC è una delle più importanti società
operanti nel campo dei font in formato
elettronico II suo catalogo di oltre
1.000 font è m rete e può essere esa¬
minato in maniera molto intelligente: in¬
fatti, i font sono organizzati per gruppi
tematici, basta scegliere il nome di un
gruppo per vedere apparire tutti i font
aventi forme o soggetti similari.
Un altro nome storico nel campo dei
font. Essendo una società tedesca,
all'Inizio troviamo subito la richiesta di
scelta tra la pagina in inglese e quella in
tedesco. Il sito al momento del nostro
collegamento si è rivelato molto lento
Sono disponibili oltre 5.000 font ad un
costo di poco piu di 40$
www.monotype.coml
Un altro gigante del mondo dei font,
Monotype. Anche in questo caso il sito
e risultato essere estremamente lento
Quest’anno è particolarmente importan¬
te per Monotype, visto che celebra il
suo centenario. Vastissima la scelta con
oltre 5.000 font: si possono visualizzare
i font per nome o per tipologia in modo
foDirr'fìi ii r t
©uni ©turni ©iiminui ©numiimi» ©uni » ©imi»
GAZA&e
AU/DCfG8I3tLM
/u6Paf-snjVoJ)<y2
abt4e4jUijl.il*''
lAortrti-uvwKyi.
i4jvr67f"re>!e>'fc j
I*» iAA CafOft »V4 ©4 A
•«4* tr-f-t ut oLayt UJ* *u»
Iwww.qaraqetonts. corri
328
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
da rendere piu semplice la ricerca di ciò
che si desidera.
www.p22.con1
Non tantissimi font, ma un sito estre¬
mamente interessante. P22, oltre che
vendere i propri font, è in grado di rea¬
www.synfonts.con1
Non cercate In questo sito dei font
per scrivere i vostri testi; sarete senza
dubbio interessati dalla creatività dei de¬
signer di Synfont e vi verranno nuove
idee per i vostri titoli e testate Una qua¬
rantina i font disponibili con costi conte¬
nuti. dai 10 ai 30$.
|www.p 22 .corrj
lizzarli su specifica del cliente con un
servizio assolutamente eccezionale: la
consegna a domicilio in tutto il mondo
direttamente dalle mani di uno dei pro¬
gettisti di P22 (1.000$ in US e Canada e
2.000$ per il resto del mondo - solo la
consegna, escluso il costo del font). E'
famosa per aver realizzato un font che
riproduce fedelmente la scrittura di Paul
Cézanne.
www.paratype.corr!
ABCOEFGh.i
fllìCJòHF CHiiVim
A8CDCFGOOOO
ABCDEFCni jklrnn
[www.syntonts.con^
www.surface-type.coml
Un sito un po’ scuro e poco leggibile,
la cosa positiva è che quasi tutti i font
sono simpatici e, soprattutto, freewa-
re
Con Paratype sbarchiamo niente me¬
no che in Russia. In questo sito trovia¬
mmmmssm
A questo punto ci chiediamo
perché parecchie società debbano
creare problemi agli utenti di Inter¬
net generando pagine molto scure
e, quindi estremamente poco leg¬
gibili. Per vostra comodità abbia¬
mo pubblicato la videata del sito in
negativo. T26 mette a disposizio¬
ne circa 400 font che si possono
esaminare per nome, per tipo, per
nome del designer e per tipo di kit
in cui il carattere viene incluso. Il
costo di ogni carattere è compre¬
so tra i 30 e i 40$.
^www. paratype.corri
mo una grande raccolta di font sia in
formato latino sia in molti altri formati
come il cirillico, l’arabo, il greco, l’ebrai¬
co. Per effettuare l’ordine è necessario
scaricare una specifica applicazione
m/uniontype
Forse la piu giovane società di questo
settore essendo nata meno di un anno
union type supply
Vlew Package: |p^h.»i j] 0»|
Cubo!» Untic
fjytM 11t/tliK
£s-*«k>
CF-rwt» I-tatiK
SbiwV
Outlinn
5Z&
Coment»;
PacUf* »l coniami all njtf rtlalol
v coloni io *» Muri itici v cool
type face Dtiijpicd by Chn»
M k* «<£"' bftwem 1996 on.1 199?.
lite farci are collcclcd loftrthcr in
Packnuc «I for deaiptm who wuhlo
uic ilu* cxicndcd fomily lo ili full
poiculi al. Ihc lypcfacc* in Pnckugr al
indiale l.iboLi. Haboki Italie. F.idcki.
E«Mri balie. Eattài.Eanfti balie.
Fitufci Ouilin» and Frtuki i Halmt
Italie
Save over 20*» 'dirti you purchaie
l'arkajtr »l troni UNION Type Supply
for only SZ00
View die face* in Package »l
(Értritì 3 Oj)
union type supply
lwww.members.aol.com/uniontyptl
fa. Una settantina i caratteri disponibili
che vengono anche venduti in pacchetti
da 10 font. Il costo a font si aggira sui
40$.
Conclusioni
Questa è solo una parte delle società
che nel mondo sono attive nel campo
dei font in formato elettronico, ma co¬
munque pensiamo che siano più che
sufficienti per poter iniziare un'esplora¬
zione della rete alla ricerca del font giu¬
sto. Eccovi altri indirizzi di posta elettro¬
nica a cui chiedere l'invio di cataloghi in
formato elettronico e successivamente
at tivare acquisti di fo nt on line:
]ptfont@aol.conj - Precision Type è
uno dei più grossi distributori di font al
mondo con un catalogo di circa 20.000
caratteri provenienti da differenti case
\aitontsta>aoi. coni - Design Lab è una
tra le più importanti società italiane di
distribuzione di font: oltre che distribu¬
zione, vi è anche un settore che studia
e produce font.
\type(g)piazm. corri! un centinaio di
font a disposizione con costì che si ag¬
girano sui 40$.
Inoltre vi forniamo anche un paio di
indirizzi a cui trovare informazioni piu ad
ampio raggio sul mondo dei font
Iwww.typeindex.corri - Un sito nel
quale trovare una serie di valide indica¬
zioni sul mondo dei font, il loro utilizzo,
ecc.
Iwww.typeright. corri - Una specie di
BSA che cura i diritti dei produttori di
font.
«e
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
329
34 query realizzate con MS Access 97
MS Access è sicuramente il prodotto DBMS per PC più diffuso. Gli utilizzatori,
considerando anche il fatto che il prodotto fa parte della Suite Office della Microsoft,
sono ormai oltre un milione. Una minima parte di costoro, di categoria programmatori,
usa Access per sviluppare applicazioni gestionali "chiuse", mentre la maggioranza,
costituita da utilizzatori finali, che per definizione non sanno programmare, lo usa per
gestire proprie piccole banche dati o per "postprocessare" dati che arrivano in altra
maniera, anche in grosse quantità.
In questo secondo caso, tipico delle aziende in cui si persegue la tecnologia del
DataWarehouse (magazzino dei dati aziendali accessibile a tutti gli utenti), l'utilizzatore
non realizza in proprio le tabelle, né tanto meno si occupa della digitazione dei dati.
Deve solo manipolarli allo scopo di trarne statistiche, proiezioni, andamenti, e
quant'altro necessario per prendere decisioni.
Lo strumento Access che si usa per la manipolazione dei dati a questi fini è la Query.
Il nostro articolo non è che un campionario di query, di complessità "media", non
troppo facili né troppo complesse, che possono servire a dare qualche spunto ai lettori
che si trovano ad utilizzare Access.
Le abbiamo realizzate con Access 97, l'ultimo della serie, ma sono eseguibili con
qualsiasi altra versione, la 95, la 2.0 e la 1.1.
di Francesco Petroni
Le due o tre cose che
diamo per note
Diamo per note una serie di 'cose' che
elenchiamo qui di seguito. Inoltre diamo
per già costruito il database di lavoro, che
mostriamo nelle figure e descriviamo nel¬
le didascalie. Si può ricostruire a mano, in
modo che gli esercizi proposti possano
essere eseguiti fedelmente, oppure si
possono adattare gli esercizi stessi ai vo¬
stri casi reali, modificandoli opportuna¬
mente.
Diamo per note, anzi per ben note, le
procedure di costruzione delle strutture
delle tabelle e di impostazione delle rela¬
zioni Quindi partiamo da un database già
correttamente realizzato e già corretta-
mente caricato, pena la non significatività
degli esercizi.
In particolare occorre conoscere il signi¬
ficato della relazione uno a molti, l'unica
che utilizzeremo nei nostri esercizi, e dei
controlli di integrità referenziale che la
stessa esegue sui nostri dati.
Diamo per noto l'utilizzo dell'ambiente
QbE di Access, l'ambiente grafico in cui
si costruiscono le query. Di molte delle
nostre query mostreremo proprio la ripro¬
duzione dell'ambiente QbE. In particolare
le cose che diamo per note sono:
- la scelta del tipo di query ed il signifi¬
cato di ciascun tipo (menu Query)
- la scelta delle tabelle e l’impostazione,
se necessario, delle relazioni dinamiche
- la scelta dei campi
- l’inserimento dei criteri di selezioni (ri¬
ga Criteri nel QbE)
- l'inserimento delle regole di ordina¬
mento (riga Ordinamento nel QbE)
- la definizione delle proprietà dell'intera
query
- l'inserimento di campi calcolati, anche
facendo ricorso alle Functions disponibili
- la definizione delle proprietà del singo¬
lo campo (tasto destro sulla colonna e poi
Proprietà)
- la definizione e l'uso dei parametri, da
usare come criteri oppure, in generale,
nelle formule
330
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
- l'impostazione delle regole di raggrup¬
pamento e delle conseguenti tipologie di
calcolo.
Diamo inoltre per noti i principi fonda-
mentali delI'SQL. owero il significato del¬
le clausole SELECT, FROM, WHERE. OR-
DER BY, JOIN, anche se. in teoria, per
realizzare i nostri esercizi, sarà possibile ri¬
copiare semplicemente i comandi SQL
nel nostro Database.
E' evidente che, nel caso monotabella,
l'istruzione SQL sarà molto più breve e
quindi più facile da scrivere di quella del
caso pluritabella.
Per eseguire i vari esercizi il lettore po¬
trà lavorare indifferentemente nell'am¬
biente QbE, che è più interattivo e guida¬
to, oppure nella pagina bianca delI’SQL,
nella quale dovrà scrivere a manina il co¬
mando SQL, al limite, ricopiandolo dall'e¬
lenco che segue.
Per quanto riguarda l'SQL, ed in partico¬
lare le istruzioni associate a ciascun eser¬
cizio. le riportiamo tutte in maiuscolo, inol¬
tre non scriviamo, a meno che non sia ne¬
cessario, il nome della tabella prima del
nome del campo.
Ad esempio l'istruzione SQL del primo
esercizio Access la presenterebbe cosi:
SELECT DISTINCTROW PERSO¬
NE.COGNOME, PERSONE.CITTA
FROM PERSONE
WHERE NOT PERSONE.CITTA=
"ROMA"
ORDER BY PERSONE.COGNOME;
se la scriviamo a mano, nella finestra
SQL dell'editor di Access, la possiamo
semplificare in:
SELECT COGNOME, CITTA FROM
PERSONE
WHERE NOT CITTA="ROMA"
ORDER BY COGNOME;
Diamo per note le funzioni e le modalità
d'uso delle funzioni. Ad esempio ci capi¬
terà di utilizzare la funzione IIF Non è ob¬
bligatorio conoscerla, ci basterà che la im¬
pariate la prima volta che vi costringere¬
mo ad utilizzarla
Diamo per noto il fatto che una query,
anche una query molto complessa, anche
una query parametrizzata, può essere uti¬
lizzata come fonte di dati per una Ma¬
schera e per un Report
In altre parole un problema complesso
riguardante una maschera o un report può
essere risolto a monte, direttamente dalla
query che passa i dati alla maschera o al
report stessi.
E' frequente il caso in cui una query
può risolvere le necessità di una masche¬
ra o di un report mentre è raro il contrario,
anzi nel caso del report il contrario è im¬
possibile.
Alcuni degli esercizi approfondiscono
uno dei temi ora accennati, altri li mischia¬
ta 0>*u Itummo Jmm pqw»
□ art» aar ihjp
T001 FANTE51NI MILANO IMPIEGATO I
100» GHIACCIO ROMA OPERAIO I
101 7 MÉOACOUt ROMA OPERAIO H
1018 0OCCEOA GENOVA IMPIEGATO li
1020 GUSTI ROMA MPCOATOn
SI 27102155 OH»000
a 03101173 3 357 000
NO 17*09104 7116000
a 01112178 7 517 000
a 17105195 I 589 000
11» 6 280 000
8* 5 000 000
7% 5 000 000
2* 8 367 000
6 * 5 000 000
Figura 1 - Il nostro da¬
tabase - La tabella Per¬
sone
Scopo di questo artico¬
lo 6 quello di mostrare
una serie di query rea¬
lizzate con Access 97
Si tratta di query di me¬
dia dillicoltà nel senso
cbe diamo per scontato
Il fatto che il lettore
sappia già costruire del¬
le query facili, sceglien¬
do le tabelle, definendo
i legami relazionali tra di
loro, scegliendo I cam¬
pi, impostando i criteri
di selezione, inserendo
le regole di ordinamen¬
to e di raggruppamento, ecc Non si tratta neanche di query troppo difficili da non poter essere eseguite
in pochi minuti sul proprio PC. Le prime 17. delle 34 query. elaborano una sola tabella, che si chiama
Persone e che appare nella figura in secondo piano, le altre 7 7 invece utilizzano le altre quattro tabelle
Ine vediamo i nomi nella finestra databaseI e quindi affrontano soprattutto problematiche relazionali.
■ «PTKGU GW 4 **Mi
CUORI AMO 1 MMi vwto OAOIM
CPt-Pfl unoAMMi'moRKOC
W!W NciouMii
itti LATO TUA, •» coluto 1M
18(10(871 5111
18(10(87 1 5388
18(10(871 51 13
18(10(971.51.12
I9|10|9? 1.5513
15.00»
002 MAR» VERO HOMI 23.00»
003 LOCA OMLU ROMA 9.00»
Od MARCO NERI MONO 11.00»
005A1OOROSA MH-A—,.,, , ■
« >=av: : già.- I
007 GWMUOtA tor|S 9SS9J
008 ENRICO BIANCO maaLJ O®»'
003 !&9tr.97 ASSEGNO
003 I299A.07 BOHfKO
003 20.98N97 CONTANTI
005 7S-91K97 a mi
0O6 38 911.97 OC-^
001 28 9H.97 CC * ^
Figura 2 - Il nostro database -
Le quattro tabelle: Clienti, Ordi¬
ni, Righe e Articoli.
Affrontiamo una problematica
standard ben comprensìbile da
tutti. Ci sono dei Clienti (sono 8)
che inoltrano degli Ordini (che
sono 20). Tra clienti ed ordini
c'é una relazione uno a molti (un
cliente può fare molti ordini, un
ordine è fatto da un solo clien¬
te). In ogni ordine sono venduti
uno o più Articoli, un articolo
può essere venduto In più ordi¬
ni. Questo rapporto molti a mol¬
ti si risolve con la tabella ’inter¬
media " Righe, che indica anche
la quantità di quell'articolo ven¬
duto in quell'ordine. Gli articoli
sono 6 e le righe 45. Per ese¬
guire i nostri esercizi partiamo
da tabelle costruite corretta-
mente e già piene di dati.
Figura 3 - Le strutture delle
nostre tabelle.
Per eseguire correttamente gli
esercizi occorre che le cinque
tabelle (quella ’single ' e quel¬
la del caso a quattro tabelle)
siano correttamente costruite.
In questa figura vediamo quin¬
di un collage con le strutture
delle quattro tabelle. Ovvia¬
mente si tratta di un caso stu¬
dio estremamente semplifica¬
to non utilizzabile in applica¬
zioni vere I passi operativi da
compiere pnma di eseguire le
varie query sono tre: costru¬
zione delle strutture, imposta¬
zione delle relazioni, inseri¬
mento dei dati I dati li potete
inventare, ma devono essere
significativi, nel senso che le
query che faremo devono da¬
re esultati significativi.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
331
Figura 5 - Elenco delle seconde 17 query - Il caso quadritabelle
Tutte le problematiche viste nelle prime 17 query possono essere riproposte
anche nel caso pluritabelle. E ovvio che le successive 17 query affronteran¬
no soprattutto problematiche relazionali, che nascono proprio dal latto che
ci troviamo a lavorare con quattro tabelle. Tra queste devono essere stati
definiti i rapporti relazionali e deve essere stato imposto il controllo dell 1 inte¬
grila referenziale, che garantisce l'allineamento reciproco tra le tabelle. Ad
esempio non ci può essere un ordine assegnato ad un cliente che non c é,
non si può vendere un articolo che non esiste ed altre ovvietà del genere,
che vengono controllale direttamente da Access.
Figura A - Elenco delle pnme 17 query - Il caso mo¬
notabella
Le pnme 17 query si poggiano, come detto, solo
sulla tabella Persone. Le abbiamo chiamate A01.
A02. ecc.. e le abbiamo ben descritte nelle pro¬
prietà La finestra database che elenca le query
mostra anche la data di creazione e quella di modi¬
fica ed il tipo di query Vedremo query di tre tipi
ISelezione, Campi Incrociati e Aggiornamento) e
quindi non di tutti i tipi permessi da Access. Per
l'articolo abbiamo scelto un'impaginazione in forma
di tabella Word per mostrare contemporaneamente
sia il problema che la sua soluzione e per riportare
una breve nota esplicativa. Mostreremo sempre il
listato SOL della query soluzione, in qualche caso
la videata dell'Editor delle Query ll'ambiente QbE di
Access), in altn casi la vista dei dati, mentre, nei ca¬
si più significativi, mostreremo ambedue le videate.
no. Ad esempio è possibile costruire un
Campo Calcolato che utilizza un para¬
metro oppure che serve per creare un
raggruppamento
Prepariamo il database
- * u
P M
H F
tu -
se
p EOF
Di» OD l* DttibtM, OC u OueryDct. I u Inte^tr
Private Sub For*_Lo«dU
Set DD • Opea&ataboae l’c:\a*iN art icolo-
I - 0: E3EC
End Sub _
Private Sub Cl_Click()
1*1-1
ESCO
End Sub _
Private S«n> CE ClickO
X - I * 1
E3EG
End Hb _
Sub E5EOO
Oc» Error Pestar Ne*t
Set OC - BE' ■ ->ier yt>«f s ( I)
TI • OO-Me-r
TZ - QQ-Type
TS • 00- SOL
Di.Pecoraiouree • 00-SOL
Dl.Petresh
End Sub
SELECT COGNOME ■qQTTA>'TOMA - 'T**aore Cenale"
kd" LOTTA] AS SEDE
ACCORSI
AOORM
A/CtlO
ALBERT»
Ai.rs.Ri
Mfff*
ALLEGRE TT
ALLEGRI
ALLORI
ito
Seded TORMO
sead Palermo
vedi d PalERmO
SadcdIORMO
SededMAPOU
ita àrem®
- TT
getto DataControl. che usa. anche esso. l'SOL per la definizione dell’insieme dei
Udri -
.lal xl Figura 6 - Programma
5 Visual Basic che legge
_____ ed esegue le query del
3 file MDB.
Una query si concretizza
in una istruzione SOL (in
pratica Access memoriz¬
za l'istruzione SOL e non
il risultato della query).
Nel nostro file ARTICO¬
LO MDB ci sono quindi
ben 34 istruzioni SOL.
che possono essere let¬
te "dal di fuori', ad
esempio utilizzando la
tecnologia DAO. Lo fac¬
ciamo con il Visual Basic
realizzando un semplice
programma che scorre
gli oggetti QueryDets
presenti nel database,
ne legge la parte SOL e
la riesegue, assegnan¬
do/a come proprietà Re-
cordSource ad un og-
datl che gestisce.
Per eseguire fedelmente i nostri eserci¬
zi occorre che venga ricostruito perfetta¬
mente lo stesso database che abbiamo
usato noi
Prima la tabella ‘single’, che si chiama
PERSONE e che (nel nostro caso) contie¬
ne 500 record e che serve per i primi 17
esercizi.
Poi le quattro tabelle, per i secondi 17
esercizi, le cui strutture sono riportate nel¬
la figura 3, poi le tre relazioni che le uni¬
scono, che vediamo graficizzate in figura
2 .
Quindi riempiamo le tabelle di dati cor¬
retti e significativi. Quella ‘single’ con 500
record significativi (ma potete inserirne
anche di meno oppure adattare una tabel¬
la che già avete).
Per quanto riguarda il caso con quattro
tabelle, noi abbiamo inserito 8 clienti e 6
articoli nelle due tabelle anagrafiche. Poi
abbiamo inserito 20 ordini, facendo in mo¬
do che un paio di clienti non avessero fat¬
to nessun ordine Poi. ad unire gli ordini
con gli articoli, abbiamo inserito 45 righe
Siamo stati attenti a che ogni ordine aves¬
se almeno una riga, considerando il fatto
che, da un punto di vista puramente rela¬
zionale. sarebbe invece possibile che un
ordine non avesse righe, così come è
possibile che un cliente non abbia ordini.
Insomma è necessario che il database
sia a ‘prova di bomba" per dare significati¬
vità agli esercizi e per evitare errori dovuti
non alle query ma alla scorrettezza dei da¬
ti di prova.
Le 34 query (e le altre...
66 per arrivare a 100)
Poiché sono previsti 34 esercizi con
una cinquantina di videate ci siamo do¬
vuti preoccupare anche di impaginarli
sul nostro PC. quindi le pagine che se¬
guono non risulteranno stampate con lo
stile standard di MC L'elenco delle
query, le 17 piu 17, lo trovate nelle figu¬
re 4 e 5
Nella figura 6 invece vediamo come
possano essere lette le 34 query anche
dal di fuori di Access, nel nostro caso
direttamente da MS Visual Basic, che è,
ovviamente, anche in grado di rieseguir¬
le
C'è da dire che però alcune delle
query "girano' solo in Access, sono
quelle che usano delle function di Ac¬
cess che non sono standard nelI'SQL
Un'ultima cosa prima di lasciarvi la¬
vorare. Le 34 query non solo non esau¬
riscono le possibilità di Access ma non
coprono neanche tutte le tipologie di
query possibili... in natura.
332
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 199 z
Cominciamo con una semplice
Query di Selezione con due soli
campi II campo COGNOME sul
quale si esegue l'Ordinamento
e il campo CITTA su cui si
imposta un Criterio Si può
utilizzare la clausola Not o
l'operatore <> con i quali si
possono negare altri criteri
Spesso è più facile esprimere un
Criterio in positivo e poi negarlo
A02 - Campi Incrociati tra Sedi e Qualifica
TRANSFORM COUNT (COGNOME) AS TOTALE SELECT CITTA FROM
PERSONE GROUP BY CITTA PIVOT QUALIFICA.
Creiamo un Raggruppamento Occorre premere, nell ambiente
QbE il pulsante con la lettera Sigma che inserisce la riga
Formula nella griglia del QbE Di ogni colonna va definito il
comportamento nei confronti del raggruppamento
Si tratta di un evoluzione della query precedente una volta
calcolato l'Anno lo si può usare come campo di Raggruppamento
per contare le frequenze di persone assunte per ogni anno
À06 - Elenco cognomi senza doppia T o doppia S
SELECT COGNOME FROM PERSONE WHERE COGNOME Not (LiIto
••»TT»" Or Like ••SS».)
Altro esempio di negazione di un
Criterio complesso, più facilmente
impostabile in " positivo" che non
in negativo
Vogliamo escludere dalla lista i
cognomi in cui ci sia una doppia T
o una doppia S
Da notare la necessita di
utilizzare le parentesi per forzare
la prevalenza dell'Or sul Not
r-v-*
Ul
<
[*•
•’* 0*1»* - ' ' 1 ■
*.w
1*1
A01 - Elenco delle Persone non di Roma
A04 - Elenco Persone con Anno di Assunzione
SELECT COGNOME. CITTA FROM PERSONE WHERE CITTAO‘"ROMA" SELECT MATRICOLA, COGNOME, YEAR (DATA) AS ANNO FROM
ORDER BY COGNOME; PERSONE;
Proseguiamo con una query di altro tipo. Campi Incrociati nella
quale vanno indicati, in generale, tre elementi
Intestazione delle Righe (anche piu di uno) CITTA
Intestazione delle Colonne (uno soloi QUALIFICA
Valore (uno solo) COGNOME
Sui primi due campi va eseguilo un Raggruppamento mentre sul
terzo va eseguito un Calcolo in genere un Conteggio, in caso di
campo Alfanumerico una Somma in caso di campo Numerico
Non ci interessa visualizzare il
campo Data ma solo il valore del
suo anno Anche questa query
quindi prevede (utilizzo di un
campo calcolato
L anno viene ottenuto applicando la
funzione Year al campo DATA
Si tratta di una funzione che estrae
da un campo di tipo data un valore
di tipo numero
A05 - Conteggio dei Cognomi per Anno di Assunzione
SELECT Year (DATA) AS ANNO. Count (COGNOME) AS TOTALE FRCM
PERSONE GROUP BY Year(DATA);
A03 - Elenco Cognomi in ordine di Lunghezza
SELECT COGNOME FROM PERSONE ORDER BY LEN (COGNOME) DESC.
Viene usato un Campo
Calcolato che non viene
mostrato (basta togliere il visto
sulla riga Mostra), per mettere
in ordine il risultato della query
Il calcolo è l'applicazione della
funzione Len. che calcola la
lunghezza in caratteri di una
stringa al campo COGNOME
Si tratta di una funzione che
estrae da un campo di tipo
stringa un valore di tipo
numero
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
333
A07 - Calcolo Arrotondato alle 1.000 lire
AIO - Incrocio con clausola DOVE
Il calcolo viene reso più complesso dal fatto che viene utilizzato un
classico algoritmo per ottenere I arrotondamento del risultato alle
1 000 lire basato sull'uso della funzione Int.
SELECT COGNOME, IMPORTO, PERC . INT ( ( IMPORTO-
IMPORTO* PERC* 500)/1000) *1000 AS NETTO FRCM PERSONE.
Campo
calcolato che
utilizza i due
campi
IMPORTO e
PERC
A08 - Ordinamento Forzato
SELECT CITTA. COGNOME FROM PERSONE
ORDER BY Ilf (CITTA="ROMA","A"."B") . CITTA. COGNOME
Vogliamo ordinare i cognomi per CITTA inserendo però t cognomi
di ROMA al primo posto nell'elenco Utilizziamo un Campo
Calcolato che fornisce A. in caso di cognome di Roma altrimenti
B II calcolo si basa sulla funzione IIF la cui sintassi
IIF( test ; risposta se vero/nsposta se falso)
À09 - Elenco con Direzione e Sede
SELECT COGNOME,
Itf(CITTA-"ROMA","Direzione Generale"."Sede di "SCIITA)
AS SEDE FROM PERSONE ORDER BY COGNOME
Variante
dell'esercizio
precedente
In questo caso il
calcolo deve
produrre una
nuova colonna
che visualizza
due stringhe
differenti a
seconda che il
cognome sia di
Roma o meno
_ «BOI
_ V E'-i
_ • FM
‘".o ; l« |
u&i * p v£««:
!«• - - '. • o«#
TRANSFORM COUNT(COGNOME) AS TOTALE SELECT QUALIFICA FROM
PERSONE WHERE YEAR(DATA) Between 19S0 And 1960 GROUP BY
QUALIFICA PIVOT CITTA.
Query di tipo Campi Incrociati tra i campi QUALIFICA e CITTA II
valore è il conteggio del COGNOME Viene introdotto un criterio
sulla DATA (clausola Between per selezionare un intervallo di
date) che da fastidio al raggruppamento L'unico modo per venirne
fuori è quello di utilizzare la clausola Dove
All - Aggiornamento Batch del Campo Calcolo
UPDATE PERSONE
SET CALCOLO = Int ( (IMPORTO-IMPORTO*perc*500)/1000) • 1000
Query di
Aggiornamento
Si tratta di una Action
Query che produce
quindi modifiche nei
dati
Vogliamo modificare il
campo CALCOLO
inserendo un valore
pari all applicazione del
campo PERC al campo
IMPORTO, illutto
arrotondato alle 1 000
lire
Al2 - Aggiornamento condizionale del Campo Calcolo
UPDATE PERSONE
SET CALCOLO - Ilf (CITTA-"ROMA",SOOOOOO,CALCOLOMOOOOOO) ;
Seconda query di tipo
Aggiornamento Si tratta
ancora di una Action
Query, che produce
quindi modifiche nei dati
Aggiorniamo il campo
CALCOLO con il valore
5.000.000 in caso di
persone di ROMA
altrimenti incrementiamo il
valore precedente di
1 . 000 . 000 .
334
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Al 3 - Conteggio per Città
A16 - Persone in Intervallo di Anni
SELECT CITTA, Count <COGNOME) AS TOTALE FROM PERSONE
GROUP BY CITTA:
Semplice raggruppamento sul campo CITTA per ottenere il
conteggio del campo COGNOME Questa query serve come base
di partenza per la successiva query
In Access e possibile realizzare delle CATENE di query
Va lanciata direttamente l'ultima della catena che provvede ad
eseguire tutte le query precedenti
SELECT CITTA. Year(DATA) AS ANNO FROM PERSONE WHERE
YEAR(DATA) Between Ilf (IsNumeric ( [ANNO DA] ) , [ANNO DA) . 1)
And Ilf (IsNumonc) [ANNO A)) , [ANNO A) ,2099) .
Parametro complicato per operare una selezione sugli anni
Vengono richiesti due parametri ANNO DA e ANNO A
In caso di risposta vuota (oppure non numerica) viene preso un
valore basso come ANNO DA ed uno alto come ANNO A
E quindi possibile selezionare
da ANNO DA ad ANNO A tutti
da ANNO DA in poi fino ad ANNO A
A14 - Ripartizione Percentuale per Città
Al 7 • Richiesta Sede o Tutte le Sedi
SELECT Al 3 CITTA, A13 TOTALE. [TOTALE|/Dcount
('•[COGNOME)" ."PERSONE") AS RIPARTIZIONE FROM A13.
n»
a _L_2±_
*
(SS
»IRf H.’l
*'•
i.t r»' va
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■ ' " *1
’t'iW**!
• n » Il
QzntnfiT^BiinniT
Il risultato di una Query di Selezione può essere assimilato a tutti
gli effetti ad una Tabella (una sorta di Tabella Virtuale), che può
essere riutilizzata per eseguire una successiva query che in tal
modo diventa piu semplice da preparare
Per ottenere il conteggio di COGNOME, necessario per eseguire i
calcolo della percentuale usiamo la funzione Dcount
Dcount("campo";"tabella";"condizione")
Nella quale non abbiamo inserito la condizione per ottenere il
totale di tutti i valori.
Al 5 - Ricerca per Cognome (anche parziale)
SELECT COGNOME, • FROM PERSONE WHERE COGNOME Llke . k
[NOMINATIVO) & .;
Query che utilizza un
Parametro
Per selezionare i dati
partendo anche da una
porzione di COGNOME
abbiamo concatenato due
caratteri jolly (*) prima e
dopo il parametro
Ad esempio digitando
ROSS la query
visualizza ROSSI ma
anche ROSSINI
SELECT CITTA, COGNOME FROM PERSONE WHERE CITTA Llke
Ilf (IsNull ( [SEDE DESIDERATA)) [SEDE DESIDERATA))
ORDER BY CITTA, COGNOME,
In questo caso di Query Parametrizzata non si usa il jolly
La query, se non viene digitato nessun parametro (funzione
lsNull()) imposta come criterio di selezione l'asterisco
R01 - Completa Relazionale
SELECT CSED, CNOM, ONUM, ODAT ADES, ROTA, APRE,
[RQTA1•[APRE) AS TOTALE FROM ARTICOLI INNER JOIN
((CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI.CCOD »
ORDINI OCLI) INNER JOIN RIGHE ON ORDINI ONUM -
RIGHE RORD) ON ARTICOLI.ACOD - RIGHE.RART.
Prima query sul secondo caso studio, basato su Quattro Tabelle
Preleviamo campi dalle varie tabelle, che sono ben collegate tra di
loro dalle Relazioni Inseriamo anche un Campo Calcolato per
ricavare il totale della riga di vendita con la formula
APRE*RQTA (prezzo per quantità)
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
335
R02 - Fatturato per Cliente
SELECT CNOM, Sum((RQTA1•iAPRE 1) AS TOTALE FRCM (CLIENTI
INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD =ORDINI OCLI) INNER JOIN
(ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD = RIGHE RART)
ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD GROUP BY CLIENTI CNCM
Il Fatturato per
Cliente si ottiene
calcolando il
prodotto della
quantità RQTA per
il prezzo APRE e
raggruppando per
cliente CNOM
Anche se non si
inseriscono campi
relativi agli Ordini la
tabella Ordini va
comunque caricala
perche serve alla
Relazione
Una volla create correttamente le Relazioni non c e nessuna
differenza tra lo scegliere campi della stessa tabella e campi di vane
labelle Nell'esercizio sono le relazioni che individuano gli Ordini fatti
oa ciascun Cliente conseguentemente le Righe degli ordini
conseguentemente gli Articoli venduti in quelle righe
R03 - Fatturato per Articolo
SE1.ECT ADES Suri t [Rqt A ) • (APRE J I AS TOTALE FROM ARTICOLI
INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD - RIGHE RART GROUP BY
ARTICOLI ADES.
Anche le query che creano dei
Raggruppamenti possono lavorare su piu
tabelle relazionate tra di loro Se vogliamo
calcolare il totale fatturato (od ordinato) per
ciascun articolo occorrono solo due tabelle
Articoli e Righe
R04 - Fatturato per Articolo e per Sede
TRANSFOKM Sui»! IRQTA 1 • [APRE] ) AS TOTALE SELECT ADES FROM
(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD = ORDINI OCLI)
INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD *
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE RORD GROUP BY ADES
PIVOT CSED
Complichiamo l'esercizio precedente
aggiungendo il campo CSED (dalla
tabella Clienti)
Vogliamo un'analisi Campi
Incrociati delle vendile per articolo
ADES e per citta CSED
R05 - Clienti che non hanno fatto Ordini
SELECT CNOM FROM CLIENTI LEFT JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD
• ORDINI OCLI WHERE ONUM Is Nuli
Cominciamo a vedere le tre varianti delle Join
In caso tabelle unite da Relazione Access normalmente mostra solo
i record collegati ad esempio se selezionane le tabelle Clienti ed
Ordini mostra solo i clienti che hanno ordini Per vedere anche i
clienti che non hanno ordini occorre variare il tipo di Join
Un doppio click sulla linea che unisce
le due tabelle fa apparire la Box con le
ire opzioni
Vogliamo individuare i Clienti che non
hanno fatto Ordini Si sceglie la
variante 2 che fa vedete comunque i
clienti (anche senza ordini)
Poi per non vedere i clienti che hanno
comunque ordini basta inserire un
criterio Is Nuli su qualsiasi campo (non
vuoto) della tabella ordini
Significa moslra lutti i clienti che non
hanno corrispondenze nei campi della
tabella Ordini
R06 - Fatturato per Sede e per Mese
TRANSFORM Sum IRQTA• APRE) AS TOTALI SELECT Month IODATI AS
MESEI . Format (ODAT "mmmm ") AS MESE2 FROM CLIENTI INNER
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN (ORDINI INNER JOIN RIGHE ON
ORDINI ONUM - RIGHE RORD) ON ARTICOLI ACOD » RIGHE RART)
JN CLIENTI CCOD * ORDINI OCLI GROUP BY Month(ODATI
Format(ODAT."mmmm"| PIVOT CSED
Campi Incrociati tra citta CSED
e mese della Data lODAT campo
della tabella Ordini) Per mostrare
il mese in chiaro usiamo la
funzione FORMAT per mettere in
ordine di mese usiamo la
funzione MONTH
336
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
R07 - Elenco Completo Ordini
SELECT ONUM, ODAT CNOM, Sum{ROTA*APRE) AS TOTALE FROM
(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD = ORDINI.OCLI)
INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD =
RIGHE KART) ON ORDINI ONUM - RIGHE RORD GROUP BY ONUM,
ODAT. CNOM
In questo caso eseguiamo una vista sui dati partendo dagli Ordini
Pei ogni ordine vediamo campi provenienti dalla tabella Clienti (un
ordine un cliente! e campi provenienti dalla tabella Righe e Articoli
(un ordine e costituito da molte righe! Eseguiamo anche il calcolo
del Totale debordine raggruppando per ordine e sommando il
calcolo tra prezzo e quantità
R08 - Classifica Articoli venduti non a Roma
SELECT ADES SumtRQTA) AS TOTALE FROM CLIENT! INNER JOIN
(ORDINI INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON
ARTICOLI ACOD » RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD)
ON CLIENTI CCOD « ORDINI OCLI WHERE Not (CSED) r "ROMA"
GROUP BY ADES ORDER BY Sum(RQTA) DESC.
Può essere eseguito qualsiasi tipo di analisi sui dati prelevando
campi da qualsiasi tabella del database
In ogni caso i corretti collegamenti tra i campi delle varie tabelle sono
garantiti dalle relazioni
Vediamo di nuovo I 1 utilizzo della clausola DOVE che entra in gioco
quando c è un criterio che da fastidio al raggruppamento
RÒ9 - Importo totale per Mese
SELECT l'omuit (ODAT . "mmmm" I AS Mose. Suini (APRE! • (ROTA) ) AS
Totale FROM ORDINI INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE
ON ARTICOLI ACOD - RIGHE RART) ON ORDINI ONUM » RIGHE RORD
GROUP BY Format (ODAT. "mmmm") . Monti» (ODAT)
Altro calcolo analitico ottenuto pescando campi
dalle vane tabelle Viene anche usata la funzione
Format per tradurre la data nel suo mese I
campi sono tre il mese in chiaro, il mese in
numero che serve per ordinare il totale delle
righe di vendita
RIO - Elenco Analitico degli Ordini
SELECT CCOD, CNOM, ONUM, ODAT. Sum(APRE'RQTA) AS LORDO.
Sum < APRE•RQTA•(1•CSNT >) AS NETTO,
Sum(APRE*(llAIVA)*RQTA*(1-CSNT)) AS IVATO FROM (CLIENTI
LEFT JOIN ORDINI ON CLIENTI.CCOD - ORDINI OCLI) LEFT JOIN
(ARTICOLI RIGHT JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD RIGHE RART)
ON ORDINI ONUM « RIGHE RORD GROUP BY CCOD CNOM. ONUM.
ODAT
Query che serve per eseguire tutti i calcoli necessari per ciascun
ordine Le colonne desiderate sono
Lordo totale importo delle righe i APRE per RQTA >
Netto applicazione a Lordo dello sconto (CSNT del cliente >
Ivato applicazione dell'IVA al Nelto (AIVA dell articolo)
Da notare il fallo che in caso di raggruppamento non e possibile
eseguire calcoli in sequenza ovvero utilizzare in un calcolo una
colonna calcolala precedente
RII - Elenco degli Ordini in Intervallo di Date
SELECT CNCM, ONUM, ODAT. Sum(APRE*RQTA) AS LORDO FROM
(CLIENTI LEFT JOIN ORDINI DN CLIENTI .CCOD = ORDINI OCLI I
LEFT JOIN (ARTICOLI RIGHT JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD ■
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD WHERE ORDINI ODAT
Between (DATA DAI And IDATA A) GROUP BY CNOM, ONUM. ODAT
ORDER BY ODAT
Quando c e un campo di tipo Data occorre sempre prevedere delle
query parametrizzate che selezionano i dati secondo un certo
intervallo I parametri sono DATA DA e DATA A
MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997
337
RI 2 - Totale Generale
SELECT Sum (RQTA’APRE) AS (TOTALE GENERALE) FROM ARTICOLI
INNF.R JOIN RIGHE ON ARTICOLI.ACOD - RIGHE RART
Il nostro obiettivo è quello di
calcolare il Totale Generale
di tutti gli Ordini
Scelte le due tabelle Righe
ed Articoli ed inserito il solo
campo calcolato Totale tra
prezzo APRE e quantità
ROTA basta raggruppare e
sommare il solo campo
inserito
Una sola colonna che
produce un solo valore
RI 3 - Statistiche per Giorno della Settimana
TRANSFORM Sum(ROTA) AS TOTALE SELECT Weekday(ODATI AS
GIORNOl. FormatlODAT, "dddd") AS GI0RN02 FROM ORDINI INNER
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD -
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM » RIGHE RORD GROUP BY
Weekday (ODATI , Format (ODAT, "dddd" ) PIVOT ADES .
Altro esempio di
calcolo evoluto
! basato sulla
funzione che
estrae il giorno
della settimana
da una Data e
sulla funzione
che visualizza, in
chiaro lo stesso
giorno della
settimana
Le funzioni sono Weekday(data) che restituisce un numero e la
Formatldata dddd ) che restituisce il giorno della settimana come
stringa Usiamo quest ultima espressione in una query di tipo Campi
Incrociati che serva per vedere come vengono venduti nella
settimana i vari articoli
R14 • Articolo più venduto a Roma
SELECT TOP 1 ADES, Sum(ROTA) AS VENDUTI FROM (CLIENTI
INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD - ORDINI OCLI) INNER
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD -
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM - RIGHE RORD WHERE CSED-"ROMA"
GROUP BY ADES ORDER BY Sum(RQTA) DESC
Tra le proprietà della
Query va citata quella
che si chiama Primi
Valori e che serve
per limitare il numero
delle righe in uscita
La relativa clausola
SQL è la TOP
Se usata in una query
che esegue un
ordinamento crea una
classifica del primo N
| |Df S( ni/10Nf I
Vf NIHI II ■
1 >
l
_
La clausola TOP non va confusa con un
Criterio non serve a selezionare le righe
ma solo a limitare l output
RI 5 - Calcolo Batch del fatturato per Cliente nel Mese
UPDATE (CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD
ORDINI.OCLI) INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON
ARTICOLI ACOD - RIGHE RART) ON ORDINI ONUM ~ RIGHE RORD
SET CLIENTI CMES • IMESE DESIDERATO). CLIENTI CTOT
CTOTtRQTA'APRE WHERE Month((ODAT)) - (MESE DESIDERATO)
Query di
Aggiornamento
che aggiorna un
campo di una
tabella con il
risultato di un
calcolo eseguito
su campi di altre
tabelle
La query parametrizzata chiede un mese (Mese Desiderato) ad
esempio 1 e poi aggiorna i due campi CMES e CTOT della tabella
Clienti il primo con il mese del calcolo e il secondo con il totale delle
vendite in quel mese
Non si possono usare, nelle query di aggiornamento le funzionalità
di raggruppamento allora occorre utilizzare una formula diretta
[CTOT) = [CTOT) + [RQTA) * [APRE]
R16 - Fatturato per Cliente - Bis
SELECT ROI CNOM. SumIRO! TOTALE) AS TOT FROM R01 GROUP
BY R01 CNOM.
Eseguiamo la stessa query
dell esercizio R02 basandoci
sulla query R01 che. in un
certo senso propone in forma
piatta tutti > dati che ci
servono
Esiste sempre la possibilità di
fare Catene di Query che
permettono di semplificare
scomponendoli i vari
problemi
RI 7 - Aggiornamento Batch Ordinato per Articolo
UPDATE ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD -
RIGHE RART SET ATOT - ATOT♦ROTA'APRE
ir»M*/ Q».«woir)»Mii Hai □'
Calcolo Batch con una Query di
Aggiornamento del totale
venduto per Articolo
Viene alimentato il campo ATOT
della tabella Articoli con il risultato
del prodotto tra APRE della tabella
Articoli e RQAT della tabella
Righe
Anche in questo caso non
abbiamo potuto usare le
funzionalità di raggruppamento
338
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
obu a
Torino
Lingotto
Fiere 4-8
I
Cowboys delle consolle
e smanettoni intrippati
Nonni digitali e nipoti in ansia
di futuroKTlnternettisti e
interinali m Videoegoisti e spiriti
gentili alla ricerca di idee digitali per
regali di Natale US*Educatori multimediali
e content providers • Fantasmi di Baudelaire e mutanti
Cellularisti vibratili e predatori di carte telefoniche
Imprenditori e Managers "on-line" e impiegati senza scrivania
Pirati innamorati e hackers mercenari • Navigatori approdati e navigatori
naufraghi • Dentisti telematici e adoratori di TV satellitare con sguardo al collirio •
Agenti intelligenti e sciamani ciberiani • Cittadini In cerca di nuove forme di cittadinanza
e tuttologi curiosi • HTMLeisti assatanati e scenaristi ispirati • Multitask-force e
cibermartiri della body modification community • Presenzialisti on line e giornalisti
inviati nel futuro • Posse digitali e navigatori solitan • Docenti a distanza e discenti in
avvicinamento • Trovatori di ragni e cercatori di bachi • Amministratori pubblici in aggiornamento e
funzionari senza rete • Notai dal cdrom facile e agronomi in terra digitale • Patiti del terabyte e
genitori In stress di recupero • Pubblicitari convertiti al piiel e progettisti distici • Videodepressi e
vldcoeccitati • Cracker® pestilenziali e webdeslgners raffinati • Wmdowisti di massa e mellstl d' elite
• Spettatori Interattivi e Interpassivl •Ingegneri della virtualità e virtuosi Ingegneri • Cibernautl
idealisti e Intermediari d'affari Immateriali • Scrittori senza penna ed editori senza carta • Autori
in cerca di editori ed editori In cerca d'autore • Netsurfers dal motore immobile e psiconomadi
predestinati • Telelavoratori e teledlsoccupati • Singles del villaggio globale e comunità virtuali
• Utenti Unix e utenti unisex
Una sola moltitudine al SalonB.it
• Mostra mercato
• Forum d'aggiornamento
• Eventi interattivi
Organizzazione:
EUPHON. c/o Ungotto
Via Nizza, 294 -10126 TORINO
1° raduno intemazionale Tei. Oli. 6644216/26 - Fax Oli. 6635095
collezionisti carte telefoniche email: tsaionoit^eupnòml
i c e m b r e '97
Forum/eventi:
POUEDRA.
Coreo Unione Sovietica, 612/3e -10135 TORINO
Tel. Oli. 3912600 - Fax Oli. 3912601
e-mail: halonbnlsipoliedra.it
TEMPO LIBERO • EDUCAZIONE • IMPRESA
di Claudio Petroni e Luigi Sandulli
Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo:
BUSINESS OBJECTS
Concludiamo, con questo terzo articolo, la nostra panoramica su
Business Objects (www.business.objects), un prodotto appartenente al
filone dei software per il DataWareHouse e quindi destinato a quelle
Aziende in cui esistono dei grossi database che debbono essere messi a
disposizione di un vasto pubblico di utenti finali.
terza parte
Riassunto delle
puntate precedenti
Nel primo articolo abbiamo visto che
si tratta di un prodotto che tiene conto
del fatto che ormai nelle aziende si lavo¬
ra in gruppo. Pertanto, quando si instal¬
la l'ambiente, viene creata la figura del
Supervisor. incaricato dell iscrizione
degli utenti all'uso del sistema, della
creazione dei gruppi, della definizione
degli accessi e delle restrizioni, sia da
un punto di vista di sicurezza logica che
da quello puramente operativo
Nel secondo articolo abbiamo descrit¬
to in cosa consiste il lavoro della secon¬
da figura di Business Objects, il Desi¬
gner
Il designer crea l’universo, un insieme
di oggetti logicamente assemblati e fa¬
cilmente consultabili dall'utilizzatore fi¬
nale. Abbiamo anche parlato delle varie
attività preliminari rispetto alla creazione
degli oggetti ed all'impostazione del da¬
tabase.
Tramite un collegamento ODBC il De¬
signer aggancia le vane tabelle ed i dati
in esse contenuti e, prima di creare le
classi e gli oggetti, definisce in modo
corretto le regole relazionali che inter¬
corrono tra le vane tabelle
Al designer viene fornito un completo
set di strumenti che lo aiutano a co¬
struire il modello, che deve essere per¬
fettamente funzionante, su cui Busi¬
ness Objects si baserà per costruire le
sue invisibili e complesse query
Partiamo quindi da questo punto, illu¬
strando (vedi anche le figure 1 e 21 la
banca dati, in formato MS SQL Server,
che utilizzeremo per creare l'universo
La nostra Banca Dati è
in formato MS SQL
Server 6.5
Microsoft SQL 6.5 e un RDBMS (Re-
lational Database Management System)
per sistemi basati su Windows NT. Fa
parte della 'Server Suite' BackOffice
un bundle che comprende tutti i prodot¬
ti Microsoft per server di rete, e quindi
il grado di integrazione con gli altri pro¬
dotti della famiglia BackOffice è massi¬
mo.
Progettato per architetture in
Client/Server distribuito, robusto ed af¬
fidabile, sta incontrando il gradimento
degli operatori del settore, e conse¬
guentemente la sua diffusione e sem¬
pre più vasta
E' proprio l'integrazione con la fami¬
glia BackOffice che ne fa il miglior data¬
base per Windows NT, del quale sfrutta
le caratteristiche peculiari (multitasking,
multiprocessmg, security, ecc.) e fa si
che. insieme alle caratteristiche built-in
orientate ad Internet, SQL Server diven¬
ti strumento chiave per la creazione di
Intranet o Web Site complessi che sia¬
no basati su soluzioni aperte ed ad alte
prestazioni
Da citare anche le sue funzionalità di
Replica delle informazioni, molto sofi¬
sticate, che permettono perfino la repli¬
ca dei dati con altri Database non SQL.
Il caso studio
Il 'Case Study' che utilizzeremo per le
nostre prove riguarda la soluzione di
una problematica, opportunamente
semplificata, di gestione di Prenotazio¬
ni Viaggi Si tratta di prenotazioni di
luoghi di soggiorno e di servizi e della
loro fatturazione a consuntivo.
Per comodità dividiamo la banca dati
in due aree, l'area Clienti e l'area Luo-
340
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
ghi di Soggiorno - Servizi
I clienti sono categorizzati per luogo
di provenienza e raggruppati per età.
Ogni cliente può essere presentato da
un altro cliente ed in questo caso il
cliente presentatore assume la qualifica
di Sponsor Ad ogni cliente viene asse¬
gnato anche un Venditore
I luoghi di soggiorno sono associati a
Categorie di Servizi Ogni categoria di
servizi è formata da più servizi specifici
(es. Alloggio: stanze, suite, bungalow).
Dall'incontro tra l'area clienti e l'area
"Luoghi di Soggiorno - Servizi" nasco¬
no le Prenotazioni dei servizi e le Fat¬
ture dei servizi effettivamente resi
Le tabelle utilizzate per la gestione
del problema (le vediamo i figura 2) so¬
no quindi:
Dal lato Clienti:
Nazioni, Regioni, Città, Classi
di Età, Venditori e Clienti.
Dal lato Servizi:
Luoghi di soggiorno, Categorie
di Servizi. Servizi.
Per ciò che concerne le prenotazioni
abbiamo:
Prenotazioni e Servizi prenotati
(Righe Prenotazioni).
Infine, per registrare le informazioni
relative alle Fatturazioni, abbiamo:
Fatture e Servizi fatturati (Ri¬
ghe Fatture).
Ogni problema di automazione ge¬
stionale può essere analizzato con di¬
versi strumenti e descritto con diversi
formalismi grafici. Le tecniche di analisi
tendono a definire un diagramma di
struttura o una rappresentazione grafica
della organizzazione logica del databa¬
se.
Data la ovvia (o auspicabile) rispon¬
denza del database alle necessità di au¬
tomazione date, si può dire che il dia¬
gramma di struttura è la rappresentazio¬
ne grafica della schematizzazione logica
NAZJONI LUOGHI SOGGIORNO
~ <NAZK>#)
REOON.
Regioni-
Codice Magona
erAjwuepi
«lEto.Mn
EU.Ma>
Ela.Rang*
Codice diente
Codice, Luogo
Nomeluogo
- Codice Nanono
Cognome
Etu
Telefono
MMBO
Codice. Citta
Codice, Venditore
Codice Sponvx
FATTURE
RWHE.FATH*E
•Codice, Fattura
■Codice.Cbente
paté. Fattura
Codice Fattoi a
Cod*c*_ Servizio *
Giorni
Persone
Codice Servino
Oesc/inone_Servino
Codice Tipo Servino
Prono
TipoServuio
e_Tipo_Servmo
~(Codce_Loogo
SPONSOR
£ ^eim» .
Codice, cliente
Notiti
Cognome
Eia
Telefono
nd.M.Vo
Codice, Cdta
Codice, Vendrtoie
C od reo Sponvx
Figura 2 - Business Objecls - Modulo Designer - Individua¬
zione di un Alias
Nella figura precedente abbiamo visto lo schema relaziona¬
le dei nostro Case Studv Questa ne è la stampa su carta.
Un punto di possibile di ambiguità nello schema può consi¬
stere nel riferimento alla nazionalità, perché non è chiaro se
la si intende come propria di un cliente o di una località di
soggiorno Una Query che visualizzasse il cliente, il luogo
prenotato e la nazionalità evidenzierebbe tale ambiguità In queste situazioni la soluzione migliore consiste nella definizione di
un Alias, cioè di una sorta di clone di una tabella che può essere inserito nell'Universo ed essere referenziato nella creazione
degli oggetti Un'altra situazione interessante, dal punto di vista relazionale, e quella relativa alla gerarchia 'chiusa' sulla tabella
clienti, riguardante la relazione tra cliente 'diente' e cliente 'sponsor' Anche in questo caso la soluzione ottimale è la creazione
di un Alias della tabella clienti da mettere m relazione con la tabella clienti stessa Risulta cosi evidente, anche da un punto di vi¬
sta grafico, la possibilità di una relazione tra righe della stessa tabella
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
341
** rij J CQk
stoini lai l IPI--I al Diurni li stami »|
rftoL tol rUd lai ^iul*-ia-f fl »J
ia?n:
f4TIUR£
fUGHC .FATTURI
F»ìmE_PR£NO?OON
StRVO.LUOGH
^TT^zrì £ t ì; f, v ura 3 ■ flus,n * 5s
+ p. £« s- m~ lo* tt*» ** -IMI OÒ/ecfs . Mocju i 0 Cesi-
gner - Individuazione e
creazione dei Coment
Una funzionalità motto
importante è Quella che
permette l'individuazio¬
ne dei loop, che sono
punti, nello schema
grafico della nostra ban¬
ca dati, dove possono
„„ , oNflHWL -• nascere altri tipi di am-
r»SS£SSLl bigutta. Nel nostro caso
C *7 \ - abbiamo certamente un
!» \ *P—I / - loop, un circolo vizioso.
1 - 1 V« l 'CZ. I I nel percorso clienti-pre-
notazioni-dettaglio pre-
n notazioni-servizi e nel
'. * !'. percorso clienti-fatture-
ir : . - , t -■ nnmHB I « | dettaglio Iatture-servizi
CM | Questo genere di loop
• — { . si risolve brillantemente
I ìT con il Conte*!, definì-
**- zione logica che per¬
mette di associare un
nome ad un percorso
specifico, e cioè di differenziare / percorsi indicandone le relazioni che lo compongono E evidente che
e molto meglio risolvere tutte Queste ambiguità direttamente a livello di disegno, e Quindi preventiva¬
mente. piuttosto che delegare la risoluzione al sistema, in fase di costruzione delle Query o. peggio an¬
cora. all utente in fase di definizione dei report
UKl),-A-T<-L<n,
di un 'problema dì automazione gestio¬
nale - .
Il diagramma descrive gli elementi
principali della struttura e le relazioni
che tra loro intercorrono.
L’entità e uno dei macro elementi del
nostro diagramma e si può dire che
coincida con la Tabella (il contenitore
vero e proprio dei dati)
Gli elementi costitutivi della tabella
sono le Righe e le Colonne Ogni riga è
relativa ad un elemento dell’Entità (es
Entità Clienti: ogni riga un Cliente) e
ogni colonna contiene un attributo o
elemento descrittivo dell'Entità (es. Te¬
lefono del Cliente, ogni riga il telefono
di QUEL Cliente) Ogni riga deve avere
una Chiave Primaria che identifica uni¬
vocamente la riga, e può avere Chiavi di
relazione, che sono anche attributi chia¬
ve primaria in altre Tabelle.
Nelle nostre Tabelle ogni riga è univo¬
camente identificata da una chiave pri¬
maria (es. Codice Cliente nella tabella
Clienti ) e può essere collegata con ri¬
ghe di altre Tabelle (o della stessa tabel¬
la) tramite una chiave di relazione. Que¬
sto collegamento è un rapporto di di¬
pendenza che si chiama Relazione
Nel nostro esempio ci sono Clienti e
Venditori (due Entità diverse) che sono
in relazione tra loro in quanto un Cliente
tratta con un Venditore. Si può dire
quindi che per ogni Cliente esiste sem¬
pre un Venditore.
Fisicamente questa relazione si realiz¬
za tramite l’uguaglianza di un valore re¬
gistrato sia nella tabella Clienti che in
quella Venditori. Questi saranno identifi¬
cati univocamente, all’interno delle ri¬
spettive Entità, dal rispettivo Codice
Cliente e Codice Venditore, ma nella ta¬
bella Clienti ci deve essere anche una
colonna attributo che contiene il Codice
del Venditore (chiave di relazione) e che
permette di associare i dati di un Clien¬
te ai dati del suo Venditore.
Se osserviamo con attenzione la ta¬
bella Clienti, vediamo che. oltre al Codi¬
ce del Venditore, c’è anche il Codice del
Cliente presentatore, detto Sponsor In
questa colonna viene memorizzato il
Codice di un Cliente che funziona da
chiave di relazione tra la riga del Cliente
e quella del Cliente presentatore, defi¬
nendo così una relazione di dipendenza
tra righe della stessa tabella.
Figura 4 Business Objects - Modulo Designer -
Individuazione e creazione delle classi e degli
oggetti
Ipotizziamo la creazione di una Classe che defi¬
nisca un elenco telefonico dei clienti Si procede
in modo molto naturale si sceglie l'icona Insert-
Class. si definisce il nome della classe e si digita
un’eventuale descrizione Poi si indicano gli og¬
getti che tanno parte della classe Gli oggetti.
nella toro forma più
semplice, corrispondo¬
no a campi delle tabel¬
le Nel nostro caso in¬
seriremo campi dalia
sola tabella clienti sele¬
zionando. con operazio¬
ni ’drag and drop', le
colonne di interesse
Ogni oggetto definito
all'interno di una classe
può essere ulterior¬
mente specializzato
usando una maschera
in cui si impostano le
sue proprietà di base
ed avanzate Per ciO
che riguarda la defini¬
zione delle proprietà
dell oggetto, si può an¬
ticipare il fatto che l 'og¬
getto può assumere tre
stati Quello di dimen¬
sione. Quello di misura
e Quello di dettaglio
L'altro 'lato' del nostro schema riguar¬
da t "Luoghi di soggiorno-Servizi" L'uni¬
ca cosa da segnalare è che la tabella di
categorizzazione dei servizi viene utiliz¬
zata anche per l'associazione Luoghi di
soggiorno e Servizi (è una forzatura, ge¬
nera ridondanze, ma per i nostri scopi
può andare).
Per ciò che riguarda l’incrocio tra
Clienti e Servizi rileviamo che dal Clien¬
te partono due percorsi alternativi verso
i Servizi: quello delle Prenotazioni e
quello Fatturazioni. Vedremo in seguito
cosa implica l'esistenza di ambiguità di
percorso relazionale.
I Loop
Per quanto riguarda il collegamento
tra Universo e Banca Dati fisica, che nel
nostro caso avverrà tramite una con¬
nessione ODBC, si rimanda a quanto
detto negli articoli precedenti.
Una volta collegati, il sistema propo¬
ne una vista delle Tabelle che compon¬
gono la banca dati.
Possiamo, volendo, operare delle
scelte per definire un Universo formato
da sottoinsiemi delle Tabelle disponibili,
oppure operare sulla banca dati comple¬
ta
Scelte le Tabelle, tramite specifici
Wizard o a "manina", possiamo indivi¬
duare e definire le Relazioni che inter¬
corrono tra le Tabelle stesse. Tutto ciò,
operando in un ambiente grafico, risulta
estremamente semplice ed immediato
L'effetto finale è visibile nella prima fi¬
gura
Una funzionalità molto sofisticata è
quella che permette l'individuazione dei
Loop, punti, nello schema grafico della
nostra banca dati, dove possono nasce¬
re ambiguità.
titolai *tal »im|f i I ai ai+wisd dettemi *1
342
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Figura 5 - Business
Ob/ects - Modulo Desi¬
gner - Impostazione di
una condizione predefi-
nita a livello di classe
Gli oggetti di una clas¬
se possono essere de¬
finiti anche in modo da
essere influenzabili da
fattori esterni Questa
interattività è ottenuta
attraverso variabili glo¬
bali o ambientali, oppu¬
re tramite un input, da
file di testo, dei para¬
metri condizionanti
Sfruttando una partico¬
lare sintassi della clau¬
sola WHERE, sempre
in fase di definizione
dell'oggetto, è possibi¬
le permettere all'uten¬
te di fornire dinamica-
mene i parametri che
influenzano l'esecuzio¬
ne della query
£!• £dl VW*» jnv
DltflHl «lai I al PI»I*?IM
I -rUtl I--I il l- » I
finalmente alla definizione delle Classi
Scopo della creazione delle Classi,
operazione che compie il Designer è.
naturalmente, quello di permettere agli
utenti di Business Objects di vedere la
Banca Dati come un insieme di Oggetti
"reali" e non come un insieme di Tabelle
e relazioni tra Tabelle, che, all'utente
stesso, paiono entità astratte.
In altre parole mentre lo sforzo di ana¬
lisi e di disegno di una banca dati è fina¬
lizzato alla corretta memorizzazione dei
Nel nostro caso abbiamo certamente
un Loop sia nel percorso "Cliente-Preno-
tazioni-Dettaglio prenotazioni-Servizi"
che nel percorso "Cliente-Fatture-Detta¬
glio fatture-Servizi". Questo tipo di Loop
si risolve brillantemente con il Context,
definizione logica che permette di asso¬
ciare un nome ad un percorso specifico,
definendo il percorso tramite l'indicazio¬
ne delle relazioni che lo compongono.
Ad esempio il Context Prenotazioni
sarà composto dalle tre relazioni "Clien¬
ti-Prenotazioni" più "Prenotazioni-Righe
prenotazioni" più "Righe prenotazioni-
Servizi" mentre il Context Fatturazione
sarà composto dalle tre relazioni "Clien¬
ti-Fatture", "Fatture-Righe fatture", "Ri¬
ghe fatture-Servizi".
E' evidente che è preferibile risolvere
questo genere di ambiguità a livello di
disegno, preventivamente e una volta
per tutte, piuttosto che delegare la riso¬
luzione al sistema, durante la costruzio¬
ne delle Query, o all'Utente in fase di
definizione dei Report.
Gli Alias
Figura 6 - Business
Obiects - Modulo Desi¬
gner ■ Le Gerarchie
Un sistema che con¬
sente di eseguire Anali¬
si Multidimensionalt
prevede la definizione
di contenitori multidi-
mensionali di dati e for¬
nisce gli strumenti per
la loro visualizzazione a
partire da qualsiasi
punto di vista II siste¬
ma utilizza di elenchi
ordinati di oggetti, di ti¬
po dimensione, deno¬
minati gerarchie. In una
situazione con nazione,
regione, città, la gerar¬
chia è naturale e trova
l'oggetto Nazione in al¬
to e quello Citta in bas¬
so. Ognuno degli og¬
getti definiti all'interno
della gerarchia diventa —
una dimensione per¬
corribile neI modello mulhdimensionale
E» r— «M- a*
eterni •lai tUfcifi-1 si Qi»i«m <?i«aajm wt
dlflv-M Tkxl l#rl \JwUla-l*l »l
I u,.■ i~QQSSZKaDP
u«w
Un altro punto possibile di ambiguità
può essere il riferimento alla Naziona¬
lità, se non è chiaro se si intende la na¬
zionalità di un Cliente o quella di un
Luogo di soggiorno. Una Query che vi¬
sualizzasse il Cliente, il Luogo Prenotato
e la Nazionalità evidenzierebbe un'ambi¬
guità: la nazionalità del Cliente o quella
del Luogo di soggiorno?
In queste situazioni la soluzione mi¬
gliore risulta la definizione di un Alias,
una sorta di clone di una tabella, che
può essere inserito nell'Universo ed es¬
sere referenziato nella creazione degli
Oggetti.
Un'altra situazione in cui si può sfrut¬
tare un Alias è quella relativa alla Gerar¬
chia chiusa presente nella tabella Clien¬
ti. e che riguarda la relazione tra Cliente
"cliente" e Cliente "sponsor". Anche in
questo caso la soluzione ottimale è la
creazione di un Alias della tabella Clienti
da mettere in relazione con la tabella
Clienti stessa. Risulta molto evidente,
anche dal un punto di vista grafico, la
possibilità di una relazione tra righe del¬
la stessa tabella.
I Context e gli Alias possono essere
creati sia manualmente che automatica-
mente.
II risultato delle operazioni automati¬
che è, nel caso degli Alias, assai eviden¬
te perché compare una nuova tabella
con tutte le sue eventuali relazioni. Nel
caso dei Context generati automatica-
mente, è sempre consigliabile controlla¬
re nel dettaglio e con accuratezza cosa
viene definito ed in che modo.
Le Classi e gli Oggetti
Definito l'Universo nel quale vogliamo
muoverci, costituito da Tabelle, Relazio¬
ni, Alias e Context, possiamo dedicarci
dati nello RDBMS e al corretto reperi¬
mento degli stessi, invece le operazioni
da compiere da questo punto in poi so¬
no finalizzate alla ricostruzione degli ele¬
menti dai quali si era partiti: Fatture, Or¬
dini, Prenotazioni e cosi via.
Una Classe può essere assimilata alla
definizione di una Query. complessa
quanto si vuole, che riproduca, in una
forma "reale" e quindi comprensibile a
tutti, insiemi di dati.
In altre parole una Query, sia che vi¬
sualizzi il contenuto di una tabella, sia
che esegua un semplice Join, sia che
calcoli dei valori di aggregazione, viene
costruita attraverso la definizione di una
Classe.
Una Classe a sua volta contiene Og¬
getti oppure contiene altre Classi.
Tralasciamo per ora la differenziazio¬
ne "fine" tra gli Oggetti e limitiamoci alla
creazione di una semplice Classe.
Ipotizziamo la creazione di una Classe
che definisca un Elenco Telefonico
Clienti. Si tratta quindi di una Query
molto semplice che elabora una sola ta¬
bella, la tabella Clienti.
Si procede in modo molto naturale: si
clicca l’icona InsertClass, si imposta il
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
343
I51*IE jUF
1 ■lrtM«lc&l »l
■ i»i«
nome della Classe e si digita un'even¬
tuale descrizione Poi si procede a defi¬
nire quali Oggetti faranno parte di que¬
sta classe Gli oggetti, nella loro forma
elementare, sono i Campi delle tabelle,
opzionabili tramite un semplice "drag
and drop".
Allo stesso modo si procederebbe se
si dovesse definire una Classe descritti¬
va di un Join basterebbe inserire nella
stessa classe oggetti provenienti da ta¬
belle diverse.
Ogni oggetto definito all'interno di
una classe può essere ulteriormente
specializzato impostandone, in apposite
maschere, le proprietà di base e quelle
avanzate.
Per ciò che riguarda le specifiche di
definizione dell'oggetto, è possibile for¬
nire una clausola Select per indicare ta¬
belle, colonne e funzioni da utilizzare
per il reperimento del dato, oltre ad una
clausola Where per specificare una
qualsiasi condizione da imporre all'og¬
getto in via di definizione
Per aiutare nel lavoro di impostazione
di queste specifiche di definizione, che
consistono in veri e propri script SQL,
Business Objects mette a disposizione
Figura 7 - Susine ss
Objects - Client ■ Utili7-
20 di una Classe m mo¬
do personalizzato
La classe definita dal
designer e l'elemento
da cui si genera il Re-
port. che è in pratica il
risultato finale prodotto
dai Client Questo puù
corrispondere alla sem¬
plice esecuzione di una
Classe secondo quanto
stabilito a livello di prò
gettazione della classe
stessa Ma e anche possibile vincolare o in¬
fluenzare il risultalo dell esecuzione di una clas¬
se Infatti e possibile definire modalità di esecu
zione. filtri, condizioni semplici e complesse, ad¬
dirittura definire repoti in cui compaiono classi
diverse e poi definire criteri di unione o Interse¬
zione Nella figura e riprodotto un Box conte¬
nente operatori di confronto, proposto dal siste¬
ma durante la creazione del filtro estempora
neo. ma che non e pertinente alla finestra di
creazione del report Si tratta di un collage
— I - I ~1
Figura 8 - Business
Objects - Client - Query
complessa
Il risultalo, che si con¬
cretizza in un istruzione
SOL mostrata in un box
riprodotto nella figura, e
derivato dalla combina¬
zione, all'interno del re¬
port. di due classi Que¬
ste possono essere
combinate tra di loro
nelle tre modalità ’boo-
leane' unione, interse¬
zione e differenza Se¬
lect Mmus Select
Figura 9 Business
Objects - Client - Uso
delle Gerarchie
Il designer ha definito
un ambito operativo
IUniversoI popolato da
elementi IClassi! che
fossero più vicini alla
rappresentazione degli
oggetti della 'vita reale'
dai quali eravamo partiti
Ile prenotazioni o le fat¬
tureI All'interno di que¬
sti elementi sono state
individuate e definite
anche delle Gerarchie,
molto facili da compren¬
dere e da utilizzare, che
rappresentano per il
Client un 'ulteriore mo¬
dalità di utilizzo dei dati
un comodo Editor che permette di sce¬
gliere, cuccandoli con il mouse, gli ele¬
menti che compongono lo script
Per quanto riguarda la definizione del¬
le proprietà dell oggetto. va precisato
che l'oggetto stesso può assumere tre
stati: quello di dimensione, quello di mi¬
sura e quello di dettaglio
Si tratta di concetti abbastanza impor¬
tanti
La proprietà Dimensione indica che
l'oggetto in questione può essere utiliz¬
zato come chiave nelle analisi (per
esempio una Regione o una Città) La
proprietà Misura indica che l'oggetto
viene valorizzato con dati aggregati e la
proprietà Dettaglio indica infine che
l’oggetto non è né di tipo Dimensione
né di tipo Misura, quindi è un valore de¬
scrittivo ininfluente ai fini delle elabota-
ziom.
Le proprietà avanzate riguardano la si¬
curezza. le modalità di utilizzo dell'og¬
getto. i formati di conversione e cosi
via.
Per ciascun oggetto possono essere
definiti dei criteri di selezione predefmiti
mediante le specifica di clausole Where
a livello di Classe (InsertCondition).
Le Analisi
Multidimensionali e le
Gerarchie
Alcune tipologie di indagine sui feno¬
meni della vita "reale" richiedono l'ese¬
cuzione di Analisi Multidimensionali Ve-
344
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
E*> E» V»- Io* b»
DtelBlM&l I lfl l s| «inaiPalai*! *Kir^~
• l.uogoSogv»
Figura IO - Business
Obiecis ■ Client - Shce
& Dice e Dnll
Il Client può sfruttare
due funzionalità: Slice
& Dice e Orili La prima,
Slice permette la vi¬
sualizzazione dei dati
compresi in un blocco
multidimensionale risul¬
tato di un Heport cam¬
biandone il punto di vi¬
suale La seconda per¬
mette la visualizzazione _
di una gerarchia sempli¬
ce, a diversi livelli di
dettaglio, per mezzo delle funzionalità Orili Up e
Orili Down
taaio Anno Tiimmto
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•— wà
oggetti Tipo e Nome, una gerarchia
Tempo: oggetti Anno, Trimestre. Me¬
se).
Ognuno degli oggetti definiti all'inter¬
no di una Gerarchia diventa una dimen¬
sione percorribile del modello multidi-
mensionale.
diamo di cosa si tratta.
Immaginiamo di avere una banca dati
di Vendite, categorizzate per Regione e
per Prodotto, e che ci serva un’analisi
che permetta di vedere le vendite per
prodotto, per regione e per anno.
Se si volessero vedere i prodotti ven¬
duti per regione, basterebbe una tabella
semplice a due entrate, nella quale i
prodoni sono posti sulle righe, le regio¬
ne sulle colonne e le quantità vendute
del prodotto in una regione nell'elemen¬
to di incrocio.
L'inserimento dell'ulteriore elemento
Anno ci obbliga a costruire più tabelle,
una per ogni anno. Se immaginiamo la
tabella come un piano (a due dimensio¬
ni) e l'insieme delle tabelle come un so¬
vrapporsi di piani, la forma geometrica
che ne risulterebbe sarebbe un paralle¬
lepipedo (che ha tre dimensioni).
Se queste informazioni fossero orga¬
nizzate in un cubo, si potrebbe, scorren¬
do lungo l'altezza del cubo stesso, sce¬
gliere il prodotto, scorrendo lungo la ba¬
se, scegliere la regione, scorrendo lun¬
go la profondità, scegliere l'anno.
Noi umani riusciamo a pensare in ter¬
mini di tabelle a due dimensioni e di pa¬
rallelepipedi a tre dimensioni Ci risulta
invece difficile addentrarci oltre la terza
dimensione, anche se. in termini di
Analisi Dati, il numero delle dimensioni
affrontabili non ha limiti,
Un altro aspetto legato all'analisi mul-
tidimensionale è la possibilità di vedere
questi dati a diversi livelli di aggregazio¬
ne, di maggiore o minore dettaglio
Il sistema Business Objects si serve
di elenchi ordinati di Oggetti, di tipo Di¬
mensione. denominati Gerarchie. Ad
esempio, in una situazione con Nazio¬
ne, Regione, Città, la gerarchia risulta
naturale e trova l'oggetto Nazione in al¬
to e quello Città in basso. Le gerarchie
di default sono quelle individuate auto-
- Il Client di Business
Objects
nomamente dal sistema all'interno delle
classi definite. Oltre alle gerarchie dì de¬
fault esistono le gerarchie definibili dal¬
l'Utente tramite un'apposita funzionalità
di definizione (Tool-Hierarchies) In prati¬
ca si elencano i tipi delle gerarchie e di¬
rettamente gli oggetti che ne fanno par¬
te (ad esempio una gerarchia Prodotto:
T3P» I» fm. V— >g— I«* *'•*“ **•*- H*
Plagiai alai itele) H al »l»;ia P cU&|*| 3
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in S0®1
129 120®
125 73000
125950X0
11912000
i
Riepiloghiamo tutti gli strati fino ad
ora analizzati e per i quali sono state
eseguite operazione di definizione o
configurazione. Partiamo dalla Banca
Dati
E’ stata disegnata per rispondere ad
esigenze di automazione di un proble¬
ma della ‘vita reale" (fatturazione, preno¬
tazioni, ecc.) ed è
stata posta da qual¬
che parte nel Siste¬
ma Informatico del¬
la nostra Azienda
I dati cosi come
sono strutturati
nell' RDBMS sono
difficilmente sfrut¬
tabili da un Utente
finale.
Abbiamo chiesto
aiuto al Designer
per definire un am¬
bito operativo (l’U¬
niverso) popolato
da elementi (le
Classi) che fossero
più vicini alla rap¬
presentazione degli
Figure 11,12 - Busi¬
ness Obiecis - Client -
Query Panel
Esiste la possibilità, a
partire da una rappre¬
sentazione tabellare
dei risultato dell'analisi,
di definire una rappre¬
sentazione matriciale,
con l'aggiunta, se del
caso, di campi calcolati
per ottenere totalizza¬
zioni di riga e di colon¬
na Sempre in Questo
ambito e possibile defi¬
nire dei Report di tipo
Master/Detail. in cui
nella sezione master si
specifica un fattore di
raggruppamento lo piu
fattori di raggruppa¬
mento! e nella sezione
dettaglio si definisce la
forma di visualizzazione
matnciale Ne vediamo
due esempi
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
345
Oggetti della 'vita reale’ dai quali erava¬
mo partiti (le Prenotazioni o le Fatture).
A questi elementi abbiamo aggiunto
delle strutture gerarchiche che ci per¬
mettono delle analisi di tipo multidimen-
sionale.
Come possiamo ora utilizzare queste
Classi e queste Gerarchie?
Ebbene: il lato Client di Business
Ob|ects, il terzo dopo Supervisor e il
Designer, serve proprio a questo.
Il Client è lo strumento con il quale ci
si collega all’Universo, cioè alla banca
dati (tabelle e relazioni) tramite le rap¬
presentazioni dello stesso universo,
classi e gerarchie
Il Client viene infatti collegato, al mo¬
mento della partenza, con un Universo
precedentemente definito e, a collega¬
mento avvenuto, risultano disponibili
tutte le Classi che fanno parte dell'Uni¬
verso scelto
E' possibile utilizzare le Classi per rea¬
lizzare, ad esempio, un Report.
Le Classi sono composte da Oggetti
che possono essere inseriti o meno nel¬
la definizione del Report.
Il Report può essere eseguito per ot¬
tenere la visualizzazione immediata dei
dati e può essere salvato per futuri riuti¬
lizzi.
Il risultato di un Report può essere
una tabella, può essere un insieme di
tabelle disposte su piu piani dello stes¬
so Report, può essere un grafico, ed al¬
tro ancora
La presentazione del risultato può es¬
sere arricchita graficamente grazie ad
un cospicuo set di stili, font e tipi di for¬
mattazione, disponibili sia per la forma
tabellare che per la forma grafica.
Abbiamo detto che la Classe, definita
dal Designer, e l'elemento da cui si ge-
Figura 13 - Business
Objects - Modulo User
- Spedinone dei Re-
pon
Grane alla presenza di
un'area deputata alla
memorizzazione di do¬
cumenti. e anche pos¬
sibile programmare la
distribuzione dei docu¬
menti agli utenti del
Repository Una zona
particolare del Reposi-
tory viene utilizzata per
memorizzare docu¬
menti standard predeh-
niti e per lo scambio di
documenti tra utenti
iDomimo dei Docu¬
menti!. Quest'area può
funzionare sia da ba¬
checa elettronica. per
la pubblicazione di do¬
cumenti per i gruppi di
utenti, sia da deposito
temporaneo per lo scambio di documenti all in¬
terno di gruppi stessi
nera il Report. Questo può comportare
la semplice esecuzione di una Classe,
secondo quanto stabilito in fase di pro¬
gettazione della classe stessa, oppure
può prevedere operazioni che influenza¬
no il risultato dell'esecuzione della clas¬
se.
E' possibile impostare modalità di
esecuzione, inserire filtri, attivare condi¬
zioni semplici e complesse, è possibile
anche creare Report in cui compaiono
classi diverse e quindi impostarne i cri¬
teri di unione o intersezione.
A livello Client si possono definire
delle User Class, che sono tipi speciali
di classi, che, invece di essere definite
a partire dagli elementi costitutivi del¬
l'Universo (come fatto in fase di Desi¬
gn). sono costruite sulla base di una o
più classi già definite, con modalità del
tutto analoghe a quelle utilizzate per la
definizione delle classi vere e proprie. E
quindi anche in fase di progettazione
del Report è possibile definire variabili,
formule di calcolo, ecc.
Il modulo Client può eseguire delle
Analisi Multidimensionali. può schedula-
re elaborazioni periodiche, e, grazie alla
presenza di un'area deputata alla me¬
morizzazione di documenti, può distri¬
buire i documenti agli utenti del Reposi-
tory. Nel diamo conto nelle ultime figu¬
re dell'articolo.
Per quanto riguarda l'analisi multidi-
mensionale, può essere eseguita me¬
diante due specifiche funzionalità: Slice
& Dice e Drill. La prima permette la vi¬
sualizzazione dei dati compresi in un
Blocco risultato di un Report. cambian¬
done angolo di visuale La seconda per¬
mette la visualizzazione di una gerarchia
semplice modificando i livelli di detta¬
glio grazie alle funzioni Drill Up e Drill
Down.
Esiste la possibilità, partendo sempre
da una rappresentazione tabellare del ri¬
sultato dell'analisi, di definire rappre¬
sentazioni matriciali con l'aggiunta, se
del caso, di campi calcolati per ottenere
totalizzazioni di riga e colonna. Sempre
in questo ambito è possibile definire dei
Report Master/Detail in cui nella sezio¬
ne Master si specifica un fattore di rag¬
gruppamento (o piu fattori di raggruppa¬
mento) e nella sezione Dettaglio si defi¬
nisce una visualizzazione matriciale
Conclusioni
Chiudiamo ribadendo l'importanza
della nascita di questa nuova categoria
di software che serve a raccordare due
mondi nonostante tutto ancora troppo
distanti l'uno dall'altro: quello dei Siste¬
mi Informativi Aziendali, presenti ed
operativi a pieno regime in tutte le
Aziende di grosse dimensioni, e quello
dell'Informatica Individuale, in cui ope¬
rano, per definizione, individui inesperti
di informatica ma esperti nel loro lavo¬
ro, per espletare il quale hanno bisogno
dei propri dati quotidiani.
Prodotti per il DataWareHouse, su¬
permercato dei dati aziendali, categoria
cui appartiene il Business Objects, pos¬
sono servire a far quadrare il cerchio.
Vengono sempre utilizzati da tre cate¬
gorie di persone.
I Supervisor, che si occupano di tut¬
te le problematiche di amministrazione
degli Utenti, che in una grossa organiz¬
zazione possono essere centinaia e che
debbono essere organizzati in gruppi e
controllati.
I Designer, che hanno il compito di
trasformare i complessi Database in ta¬
belle semplificate, che contengono dati
già trattati, in modo che siano diretta¬
mente utilizzabili dagli utenti finali.
I Client, gli utenti finali
In una situazione del genere ognuno
svolge il suo compito senza pericolo di
sconfinamenti: un Client non deve di¬
ventare un informatico per poter sfrut¬
tare i dati aziendali di sua competenza,
e il Designer non si deve occupare, se
non in termini generali, delle centinaia
di utilizzi che i vari settori aziendali fan¬
no quotidianamente dei dati che reperi¬
scono nel supermercato
«e
346
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Ordpgr
Avete capito bene, non si tratta della storia di qualche sfortunata eroina da romanzo d'amore dell'ottocento. Ma
dei due volumi dell’Annuario Orologi '97-'98. dedicati a chi ha una particolare passione per il tempo. Il primo, un
percorso completo tra le immagini di tutti i modelli presenti nel mercato. Il secondo, le loro caratteristiche, i loro
contenuti tecnologici, il loro valore, i rivenditori di fiducia. Insieme, due strumenti indispensabili per gli appas¬
sionati. ma anche per chi deve fare una scelta che duri nel tempo. E se ora vi ^
state domandando chi sia l'autore di un'opera così geniale, scopritelo in edicola. T(3ClìrìltYl(3CÌÌ9
a cura di Corrado Giustozzi
Tarantella 1.0
Il modello client/server era nato per spazzare via i mainframe. In buona sostanza si
proponeva di dare più potere localmente, mettendo nelle mani dell'utente finale un
posto di lavoro ricco di potenza elaborativa al posto del tradizionale terminale.
In questo modo è stato fornito un percorso di Crescita dal basso verso l'alto al
personal computer, che aveva poca conoscenza delle reti ma guidava l'interfaccia
utente, e dall'alto al basso alle workstation, connesse fin dalla nascita ma poco
amichevoli.
L'elaborazione locale, però, si è rivelata concludente solo a livello di piccoli gruppi di
lavoro connessi tra loro e con altri gruppi o blandamente o per nulla. Per tutto ciò che
ha dimensioni maggiori stiamo assistendo al ritorno del mainframe, sia come
concezione che come oggetto fisico.
Il prepotente successo di Internet come ufficio senza limiti di spazio e tempo, e
l'altrettanto prepotente crescita delle reti private virtuali sia terrestri che satellitari, ha
reso disponibile alle aziende di grandi e medie dimensioni degli standard di groupware,
sia a basso livello che come interfaccia utente (browser), e la banda passante
necessaria per le comunicazioni.
Il risultato è un profondo ripensamento dell'architettura dei sistemi informativi, che
ritornano al mainframe ma con in più un'interfaccia utente grafica, un ufficio virtuale e
la capacità trasmissiva necessaria.
Questa è la situazione nell'azienda. Ma anche il settore consumer, per quanto siano
diversi quantità e rapporti delle risorse a disposizione, sta vivendo un fenomeno
analogo. Questi articoli, però, vertono sui server, quindi non considerano il consumer.
( di Leo Sorge )
Client/Switch/Server
Negli ultimi anni sono stati fatti vari
tentativi di aprire la struttura a due livelli
per introdurre elementi di vano tipo, dal
controllo delle attività (che ingloba il
web server) alla gestione di rete per
l'amministrazione, dagli agenti intelli¬
genti alle tecnologie push per quanto ri¬
guarda l'utente. In qualche modo que¬
ste soluzioni, benché funzionali, sem¬
brano incomplete. Non si tratta d'un
nuovo livello da integrare in un modello
innovativo, ma piuttosto di soluzioni ad
hoc, cosi come non tutte le utility usate
in un ambiente possono poi far parte
del sistema operativo.
La strada proposta prima da Vi-
sionWare, poi da SCO che l'ha acquista¬
ta. è invece diversa. Cerca di far attra¬
versare al client/server un terzo livello,
del tutto consistente con gli altri due, al
quale demandare tutte le funzioni oggi
risolte in maniera isolata, permettendo¬
ne l'integrazione e il successivo svilup¬
po E' questa la direzione seguita già da
qualche anno dai prodotti della famiglia
Vision, principalmente VisionFS, del
quale Tarantella è un lussuoso erede.
Per capirci abbiamo introdotto un termi¬
ne, switch, per indicare le funzioni di
Tarantella. E' una proposta da noi elabo¬
rata che non ha alcuna pretesa, ma ci
348
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Wmdowl UNIX Mamframe
W
Tarante» »
PC (ava NC Palm Top
Thrd Tw
AppPcaaom
Scvood T«f
> Unimul AppPcaaon
firn Tier
CMann
sembra possa servire ad indicare in pri¬
ma istanza quali ne siano le funzioni. In¬
fatti Tarantella acquisisce a bassa banda
le richieste dell'utente e la tipologia del
Client usato e le invia ai veri server ap¬
plicativi su linee tradizionali, restituendo
la risposta adatta. In pratica agisce a va¬
ri livelli come commutatore d'informa¬
zione Per quanto riguarda i protocolli di
comunicazione, poi, le connessioni so¬
no asimmetriche, più veloci verso il ser¬
ver, più lente verso i Client.
Tarantella:
cenni introduttivi
Usando la terminologia SCO, oggi c'è
bisogno d'un riferimento che permetta
di:
a) usare tutto il patrimonio
hardware e software esistente;
b) adottare le nuove tecnologie,
segnatamente i Network Computer,
senza dover riscrivere parti ingenti di
codice;
c) progettare soluzioni in rete che
non risentano d una eventuale migrazio¬
ne da lan a wan.
La soluzione a questo problema e Ta¬
rantella. Si tratta d'un server atipico che
risolve buona parte di questi problemi,
adottando alcune delle tecnologie origi¬
nali già presentate in altri prodotti dello
stesso gruppo di lavoro. La strategia
considera già da questa versione una
versatilità particolare per quanto riguar¬
da la scalabilità dei protocolli di rete, in
modo da rendere indolore sia la migra¬
zione tra reti aziendali lente e veloci che
un eventuale passaggio su Internet.
La struttura
Tarantella è un server che consente
di condividere applicazioni legacy e thin
Client in una rete dalle
prestazioni scalabili, ri¬
solvendo alcuni dei pro¬
blemi tipici riscontrati
non solo nell'adozione
dei nuovi paradigmi ma
anche nei quarant'anni
di storia dell'informati¬
ca Non bisogna di¬
menticare che nel¬
l'ambiente Unix la
vera applicazione le¬
gacy è il protocollo X.
tanto pesante per la
rete da decretare il
fallimento di oggetti
quali gli X-terminal, in pratica dei
network computer nati ben dieci anni
fa.
Questa soluzione permette lo svilup¬
po e l’integrazione di applicazioni che ri¬
mangono sul server e vengono rese di¬
sponibili ai Client senza che questi deb¬
bano installarli o scaricarli, rendendo mi¬
nimi i problemi di amministrazione, si¬
curezza e cost-of-ownership connessi
Per capirci si tratta di rendere disponibili
le applicazioni installate sul server (ap¬
plication publishing) e i servizi di rete
(directory Service deployment).
Gli argomenti più caldi dell'informati¬
ca odierna sono Java e i thm Client, dai
network computer ai subnotebook, giù
fino al Pilot di UsRobotics (ora 3Com).
Java può essere usato sia solo su nuo¬
ve soluzioni che poi migrato su quelle
già esistenti al ritmo più adatto al caso
specifico; il lavoro sui thm Client è una
La struttura di
Tarantella all'in¬
terno d’un qua¬
dro di riferimento
che comprende
anche i server di
applicazioni e t
chent
WW—« UMX * «fi
ir m ■ l
Emulatori W«b Server LDAP Tarameli»
^ Server
User Sesslon manager
—m
Ad min & Webtop
T
Client Connection*
♦ ♦ ♦ +
J
I tre livelli del mo¬
dello di riferimen¬
to Tra i tradizio¬
nali Client e ser¬
ver è stato inseri¬
rò il server dei
server in arte Ta¬
rantella.
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
349
& * * $ Ji. 9
4* 1*1* l* t* t*
II webtop. la nuova in¬
terfaccia grafica per
dati e programmi
sparsi in rete E' sud¬
divisa in tre aree una
banda verticale sini¬
stra per dati ed appli¬
cazioni. una banda
orizzontale inferiore
per gli eventuali tool
di amministrazione e
la finestra centrale
che ospita le applica¬
zioni
delle parti più innovative di Tarantella,
per cui non solo ce n'è il supporto ma
PC nuovi, vecchi ed in fase d'invecchia¬
mento possono essere visti come tali,
allungando la vita delle postazioni di la¬
voro. Va notato che sul mercato esisto¬
no altre proposte di adozione dei Client
thin e ultrathin, ma che nessuna preve¬
de la compatibilità con i sistemi pre¬
gressi.
Le applicazioni oggi visie da Tarantel¬
la sono quelle a carattere (Wyse 60,
SCO Console, VT), 3270, Windows ed
ovviamente X Per questi ed altri tipi di
connessione esistono svariati prodotti
di terze parti, ad esempio il 3270 di In¬
terface Systems, il 5250 di Starquest e
l'interfaccia a Windows di NCD ed altri
Alcuni di questi verranno in futuro inte¬
grati nelle successive versioni del pro¬
dotto.
I concetti caldi
E' difficile scegliere solo alcuni dei
punti d'una tecnologia innovativa che
affonda le sue radici in svariati anni di
lavoro, ma ci proveremo. I quattro punti
che abbiamo identificato sono i seguen¬
ti:
1 ) Webtop;
2) Résumé;
3) Data Store;
4) AIP.
Di questi vedremo in un mimmo di
dettaglio i primi tre. L'AIP, Adaptive In¬
ternet Protocol, viene qui trascurato in
quanto se ne parla su questa stessa ri¬
vista nella rubrica Client Computing. In
breve diciamo che si tratta d'un proto¬
collo che permette di far convivere X e
Java senza rallentamenti; anzi l'adozio¬
ne d'una pipeline software permette di
ottimizzare l'uso della banda in modo
che le stesse prestazioni X siano miglio¬
ri in assoluto
Il Webtop
La nuova interfaccia utente proposta
da Tarantella si chiama cosi. Si tratta
d'un nome già esistente in altre fami¬
glie di prodotto (ad esempio Netscape)
a simboleggiare un qualcosa che si ap¬
poggia non già ai dati presenti sulla scri¬
vania fisica (desktop) ma a quelli pre¬
senti su un analogo virtuale quale il
web. Si suddivide in tre parti: le applica¬
zioni trovano posto nel quadro centrale,
i programmi disponibili nella colonna
verticale di sinistra. Finora la struttura è
la stessa di Windows, ma la novità è
nella riga orizzontale posta in fondo allo
schermo, che mette a disposizione i
tool di amministrazione, ovviamente a
seconda delle autorizzazioni del singolo
utente.
Résumé
Si tratta di una delle caratteristiche
più importanti sviluppate dalla SCO e
già implementate in VisionFS In prati¬
ca lo stato del webtop è del tutto indi¬
pendente dal Client ma resta memoriz¬
zato sul server. In pratica ciò vuol dire
che se stiamo lavorando ad un certo
numero di applicazioni su un determi¬
nato Client possiamo mettere il tutto in
modalità di sospensione, lasciar passa¬
re del tempo, andare su un altro Client
qualsiasi purché sulla stessa rete ed
immediatamente avremo a disposizio¬
ne esattamente la configurazione la¬
sciata E' inutile sottolineare l'impor¬
tanza aziendale d'una possibilità del
genere.
Data Store
E' questa una delle soluzioni tecnica-
mente più importanti. Si tratta del ma¬
gazzino di tutte le informazioni che ren¬
dono possibile sia la modalità résumé
La struttura interna di Tarantella mostra con chia¬
rezza il lavoro d'integrazione svolto sui vari punii
Le novità degli ultimi cinque anni, a partire dal
\Neb per arrivare ai Client leggeri, hanno riportato
l'informatica ad una fase di artigianato selvaggio
privo di schemi di riferimento troppo asfissianti.
350
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
(in realtà demandata allo status server
e al session manager) che il login sin¬
golo, oltre che l'accesso ai client ovun¬
que essi siano nella rete La struttura
del Data Store si compone di tre ele¬
menti fondamentali su Tarantella (ellissi
in giallo) e del Transport Layer sul Client
Java,
In particolare le tre ellissi più a sini¬
stra contengono i dati dell'utente Per
meglio comprendere diciamo che
LDAP è l'acronimo di Lightweight Di¬
rectory Access Protocol e che il file
etc/password è quello che in Unix veri¬
fica il login degli utenti. LDAP è un
meccanismo di livello superiore al DNS
che si spera in un futuro venga adotta¬
to quale interfaccia unica per tutti i ser¬
vizi di directory.
Una schermala dei
tool di amministrazio¬
ne.
nell'emulazione dei
client, ma il futuro
è li. Le altre novità
sono LDAP 3. l'in¬
tegrazione dei ser¬
vizi di file & print. il
supporto ai secure
socket ed altre no¬
vità che verranno
rilasciate via via av¬
vicinandosi alla da¬
ta di rilascio
Disponibilità delle
versioni
Oggi siamo alla release 1.0, disponi¬
bile commercialmente dal primo trime¬
stre del 1998 per UnixWare e Solaris
Sparc. Nel secondo trimestre arriverà la
1.1, che sarà disponibile per SCO Open-
Server, IBM Aix, HP-UX e Solaris Sparc
ed Intel. Avrà già svariati miglioramenti
in termini di scalabilità e prestazioni, ed
includerà il supporto dei client ultra-thin
non Java a partire dal Toshiba Libretto
per arrivare fino al Pilot di US Robotics.
L'innovativa versione 2.0 è attesa per
la seconda metà del 1998. La principale
novità sarà il port su Windows NT. I tec¬
nici mettono le mani avanti sulle presta¬
zioni che saranno in grado di ottenere
Per ora resta su
intranet
La tecnologia complessiva dimostra¬
ta da SCO è davvero impressionante,
ed offre svariati punti di grande inte¬
resse. Già oggi si tratta d'una soluzio¬
ne che risolve molti problemi di azien¬
de grandi e medie. Le grandi potenzia¬
lità e la migliorabilità di alcune parti
fanno di Tarantella un cantiere in fase
di lavoro intenso.
Ne va però circoscritto il campo
d'applicazione odierno. Per ora è una
soluzione intranet da tenere dentro il
firewall: il protocollo AIP dà il meglio di
sé in questo ambito, e gli 8 MB di Ram
da mettere sul
server hardware
per ciascun uten¬
te limitano ad al¬
cune centinaia il
massimo nume¬
ro teorico di
utenti raggiungi¬
bili. Uno dei filoni
sui quali si sta la¬
vorando è una vi¬
sione ed ammi¬
nistrazione unita¬
ria di più server
Tarantella tra lo¬
ro connessi: la
single image.
unita ad un certo lavoro di ottimizzazio¬
ne interna, dovrebbe fornire la scalabi¬
lità necessaria alle grandi aziende
Per quanto riguarda il passaggio alla
rete geografica, AIP e in via di adatta¬
mento ad Internet, ma il processo sara
lungo e pieno d'insidie: non è detto
che ci si riesca, né che altri concorrenti
come ICA di Citrix restino tecnologica¬
mente indietro.
L'interfacciamento con i prodotti di
Microsoft è stato lasciato un po' indie¬
tro. probabilmente per motivi commer¬
ciali. In pratica per vedere una rete
Windows si deve acquisire un altro
pacchetto, che sia Citrix WinFrame o la
nuova versione 4 di ScoMerge che of¬
fre la compatibilità a Windows 95 (ma
bisogna vedere se a 16 o a 32 bit). Il
fatto è che nell'odierna ottica Sco una
rete Windows è un errore la cui ripara¬
zione richiede soldi, tempo ed incer¬
tezze.
Storia d'un p rog etto
| 1 idea di Tarantella nasce nel 1995 da HighWayMan, un progetto rivolto
—• all’integrazione di sistemi molto diversi tra loro. Il problema principale è stata la
mancanza d una infrastruttura e di modelli di riferimento, che hanno quindi dovuto
sviluppare da zero. Il secondo punto era la fruibilità dei nuovi servizi da parte degli utenti,
motivo per il quale sono state integrate tecnologie già disponibili (ad esempio résumé) ed
altre innovative (tra queste AIP). Poi è arrivato il turno di Java. che è stata compresa nel
quadro di riferimento.
Sull'origine del nome sono disponibili solo illazioni Pare che inizialmente fosse Tarantula.
successivamente ritenuto troppo impegnativo. Di qui la proposta di qualcuno dei tanti
bilingue anglo-italiani di SCO di passare a Tarantella, che in qualche modo è assonante al
primo anche se ha un senso completamente diverso La diversa origine spiegherebbe
anche l'assenza di riferimenti ai suoni e ai colori del folclore napoletano.
Passando al futuro, i laboratori SCO alloggiano svariati progetti piu o meno strettamente
correlati a Tarantella. I più importanti sono Masque ed Hydra Integration. Il primo si sta
rivolgendo alla comunicazione tra Java/Javascript e Motif/X. mentre il secondo cerca di
rispondere alle domande sull'implementazione per la futura versione multìutente di NT
Altri progetti riguardano le API per permettere alle terze parti di mettere a disposizione
servizi non tradizionali, la compatibilità Java di client non Java e l'integrazione di tool di
Tarantella prevede I in¬
terfacciamento anche
degli anorexic Client
quali il Pilot
amministrazione (di Tarantella, non di Unix).
«e
MCrricrocomputer n. 179 - dicembre 1997
351
a cura di Corrado Giustozzi
Mopier, il dient di stampa
Nel momento in cui la Società dell'Informazione sta per risolvere il
problema della validità giuridica del documento elettronico, l'industria a
sua volta rende digitale il tradizionale
processo analogico della copia e della
fascicolazione, fondendo fotocopiatrice e
stampanti di reti nelle nuove mopier.
Così facendo, la tecnologia rende digitali
e versatili anche le fotocopiatrici,
facendone degli ibridi tra Client e server.
di Leo Sorge
L'evoluzione dei sistemi di stampa
sta seguendo quella più generale di
un’informatica in rete. La continua
ricerca di maggiori prestazioni e versati¬
lità per la stampa distribuita dà grande
stress al settore delle network printer,
che stanno diventando il fulcro della
produzione e distribuzione dei docu¬
menti. In particolare le nuove proposte,
tutte digitali, stanno lentamente assor¬
bendo le caratteristiche di documenti
multipli e fascicolazione del tradizionale
mondo analogico e stand-alone delle
fotocopiatrici. Il nuovo termine è
mopier, strano acronimo di multiple ori¬
ginai copier come si sa nel digitale
ogni copia è in realtà un nuovo origina¬
le.
L'evoluzione multimediale degli
home computer e di Internet sta inoltre
rendendo comune la scansione e stam¬
pa di immagini a colori di elevata qua¬
lità, che quindi entrano principalmente
nel segmento home ma fanno comodo
anche al SOHO - e tracciano il solco
verso i sistemi più grandi. Infine le
stesse mopier hanno ora un software
interno così elaborato da richiedere l'in¬
tervento di Internet per avere a disposi¬
zione le versioni più aggiornate. Rete,
mopy, fascicolazione, colore. Internet:
una vera e propria rivoluzione.
Nel settore
SOHO. poi, c'è
da ricordare la
funzione di fax. aggiunta alle unità mul¬
tifunzionali di scansione, stampa e
copia ad un prezzo ridotto.
Ma se i centri di copia di oggi sono
computer in rete, allora prende impor¬
tanza il software di gestione. Oggi tutti
i costruttori hanno il loro, magari visibile
da più complessi sistemi di gestione di
rete come HP OpenView ma che
comunque non parla alle mopier degli
altri produttori La prima eccezione è
Xerox, il cui PrinterMap è multivendor.
Anche in questo caso la strada indicata
verrà seguita da tutti.
Resta da porsi una domanda. Una
stampante è un Client o un server?
Beh. dipende. E' un Client quando lo
gestiamo con un software di rete, è
ancora un Client quando lanciamo il
browser per aggiornare i driver, è una
periferica quando stampa. Sarà un ser¬
ver allorquando ingloberà le funzioni di
print Service di Novell o di NT o di Unix
(ehm, alcune già interagiscono a quel
livello). Fatto sta che oggi le fotocopia¬
trici sono diventate dei computer in
rete. Per meglio rendercene conto
diamo un'occhiata alle caratteristiche di
due prodotti, uno del leader HP e l’altro
dello sfidante Xerox. Entrambi vanno in
rete, stampano 32 copie BN al minuto,
negli States costano su strada circa
3 000 dollari.
HP Lase<rJet 5Si
Il termine mopier si deve ad HP, e la
5Si è stato il primo modello di rete
Studiata per incrementare la produttività
ed abbattere i costi nel lavoro d'ufficio,
questa LaserJet stampa, duplica, impa¬
gina e cuce senza aumentare il traffico
della rete.
Partendo dall'hardware, l'elettronica
si basa su un processore rise AMD
29040 con clock a 40 MHz. Opzionale è
la scheda di rete HP JetDirect per inter¬
facce Ethernet (10Base2 e lOBase-T) e
LocalTalk (DIN-8). La Ram di base è da
12 MB espandibile a 76 MB con schede
aggiuntive, e le stesse schede HP
JetDirect forniscono memoria flash per
futuri potenziamenti dei sistemi operati¬
vi di rete. L'hard disk in dotazione è da
420 MB. Altre connessioni sono la
parallela bidirezionale ECP conforme
IEEE 1284 ed un ulteriore slot per sche-
352
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
m MetA dmin . 3 aj
La gestione dei gruppi di lavoro con i relativi permessi e davvero semplice
con il software HP
-'.u4etA*lmin j «yj y] g£|
Il software Web
JetAdmm di HP per¬
meile anche di dise¬
gnare gli interni della
sala di allocazione
delle stampanti
Tra le /unzioni disponi
bili c'è anche il control¬
lo della quantità di
toner rimasto.
■l» cm ai
da di espansione HP MIO. Tutte le inter¬
facce sono bidirezionali e attive simulta¬
neamente, con commutazione automa¬
tica alla porta che riceve i dati. Il ciclo di
lavoro suggerito è di 100.000 pagine al
mese.
La stampa è in risoluzione 600x600
dpi con tecnologia REt (Resolution
Enhancement techrtology) e toner HP
microfiner. Per quanto riguarda il lato
copie multiple, il vassoio multifunziona¬
le di alimentazione della carta e da 100
fogli, e viene fornito insieme a due vas¬
soi da 500 fogli con sensore automatico
del formato; è disponibile un vassoio di
alimentazione da 2.000 fogli, che porta
la disponibilità di carta a 3.100 fogli Per
quanto riguarda le funzioni speciali ecco
i comparti con cucitrice ed unità per
stampa fronte/retro; la raccolta delle
pagine è svolta da cinque vassoi di rac¬
colta.
Passando al software, i linguaggi
standard sono il PCL5 enhanced e
l'Adobe PostScript livello 2 con commu¬
tazione automatica La tecnologia MEt
(Memory Enhancement technology)
espande la capacità della stampante di
gestire documenti complessi in PCL I
font sono 35 Adobe Type 1, 35
Intellifont e 10 TrueType interni scalabili
HP FontSmart fornisce la gestione di
font, oltre a 65 font True Type aggiuntivi
per Windows.
Tutto il software per la stampante è
su CD-ROM Per stampare la quantità
desiderata di documenti originali senza
problemi né dell'applicazione né della
rete c'è HP Transmit Once. Gestione e
diagnostica di base sono curate da
DocWise e Toolbox. che forniscono
impostazioni, visibilità e controllo remoti
per gli utenti di Windows 3.1 e
Windows 95 in ambiente Novell
NetWare, è invece JetAdmm a permet¬
tere a distanza installazioni, configura¬
zioni e diagnostica in tempo reale.
Xerox DocuPrint N32
(L'hardware Xerox è più potente di
quello HP. Il processore è infatti l'Intel
i960HD a 66 MHz, con 12 MB di Ram
espandibile fino a 128 MB La scheda
di rete Ethernet (lOBaseT e 10Base2)
è compresa nel prezzo, mentre la con¬
nessione Token Ring è a parte. Curioso
che in realtà la rete viene a scapito del-
l'hard disk (da 1,4 GB), che diventa un
optional. Le altre porte sono la parallela
bidirezionale IEEE 1284 e la seriale RS-
232C. Il duty ctcle, o ciclo di lavoro, è
di 150 mila pagine al mese. La risolu¬
zione è di 600 dpi in entrambe le dire-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
353
zioni, ed è migliorata dalla tecnologia
Quad Dot Halftoning di proprietà di
Xerox.
I vassoi standard della N32 sono due
da 500 fogli e due bypass da 50 fogli,
mentre opzionalmente si può avere il
caricatore da 2.500 fogli, disposti su
tre vassoi supplementari. Il totale è
quindi di 3.500 fogli. Importante la
fascicolazione, che può essere fatta in
fronte-retro su blocchi fino a 50 fogli; il
punto metallico può essere messo in
ben tre posizioni.
I linguaggi sono, manco a dirlo, il
PCL 5 esteso e il PostScript 2, ovvia¬
mente a commutazione automatica, I
font true type Microsoft sono 10, gli
Intellifonts 35 Per il PostScript si
PnnlerMap, l'utility di Xerox, è
goticamente meno accatti¬
vante dì JetAdmin ma è multi-
vendor.
hanno 35 font Adobe Type 1.
Il software principale per la gestione
in rete è PrinterMap. Si tratta d'una
piattaforma multivendor molto più
ricca e versatile delle
consuete utility mono¬
prodotto. Già oggi
PrinterMap ingloba i
gestori di Lexmark ed
HP, e grazie alla sua
architettura aperta pre¬
vede lo sviluppo di altri
moduli, anche da terze
parti, per estendere le
caratteristiche anche al
web Sono disponibili
anche due programmi
della famiglia CentreWa-
re, il DP per l'amministrazione da un
singolo punto su piattaforme multiple
e l'Internet Services, che va verso la
rete delle reti anche nella versione
Dopo il quantum leap della volta scorsa , questo spazio apre la porta a quella che dovrebbe essere la sua anima vera:
descrizione di pacchetti applicativi da parte di chi li abbia usati davvero e a lungo. Tanto per cambiare ospitiamo un lavoro
di Giuseppe Zanetti. L'argomento è Samba, uno dei più diffusi shareware in ambito dell'integrazione di Client e server
eterogenei. Giuseppe lo descrive, indica i riferimenti bibliografici, dice dove reperire il software, offre un commento da
installatore ed utente. E noi lo ringraziamo. (L.S.I
Reti eterogenee? Samba!
di Giuseppe Zanetti
Questa volta ci occupiamo di uno dei migliori e più diffusi prodotti
utili per integrazione di sistemi UNIX con il mondo Windows. Samba
è un'implementazione del server SMB (Server Message Block, si
veda "Networks/OpenNET-FILE SHARING PROTOCOL', Microsoft
Ine., 1987), il protocollo di networking usato per la condivisione di
dischi e stampanti nel mondo Microsoft al quale in molti si stanno
adeguando Microsoft, assieme ad un gruppo di altri vendor (Digital
Equipment, Data General, SCO, Network Appliance Corp,...) stanno
sviluppando una versione pubblica del protocollo SMB, adatta ad
essere usata come protocollo di condivisane di filesystem in
Internet Ulteriori informazioni sono disponìbili nel sito
ìljJil jjJU £| fij &j £J
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— i»r| —H <n*f\ i
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SAMBA
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AaiptaffeiWaglMilMrtcria [
Samba permette ad una macchina UNIX/Linux di fornire servizi di
file server e printer server a Client SMB, tra i quali l’MS/DOS,
Windows nelle versioni Workgroup, 95 ed NT, OS/2. Oltre al server
vero e proprio (smbd), nel pacchetto sono inclusi un name server
compatibile con NetBIOS (nmbd) ed un Client a linea di comando
(smbelient). Di uso molto simile a ftp, quest'ultimo può essere usato
per trasferire file, per listare i volumi esportati da un server Windows
e per permettere a Linux di stampare mediante una stampante di
rete Viene anche fornito un programma (smbtar) utile per il backup
di macchine DOS/Windows con Linux
Il software è completamente gratuito ed è incluso in tutte le
migliori distribuzioni. Nel caso lo si volesse ricompilare è possibile
prelevarne l'ultima versione (al momento in cui scriviamo la
1.9.17p2): si trova sul sito ftp nimbus.anu.edu.au, nella directory
pub/tridge/samba/, assieme a moltissima documentazione utile per
configurarlo e farlo funzionare. Il sito WWW ufficiale è
httpV/lake,canbeifa,ec!u,3ù/Dub/samba/.
Seppur non dotato di una interfaccia semplice da usare come
quella disponibile in altri sistemi operativi - le configurazioni devono
essere fatte nello stile UNIX, ovvero editando un file di testo in /etc -
il programma compie molto bene il proprio dovere, in quanto, oltre
ad essere estremamente affidabile, è anche molto veloce. Una volta
installato correttamente il software, i tempi necessari per la sua
manutenzione sono praticamente nulli.
Nel caso fosse necessaria l'operazione inversa, ovvero far vedere
a Linux un filesystem residente su un altro server, ad esempio su
una macchina NT o 95. Samba non basta più, ma si può usare il file¬
system smbfs incluso nel kernel di Linux (per il mounting dei dischi
vengono fornite le apposite utility smbmount e smbumount)
Samba è compatibile con i Client SMB più diffusi: Lan Manager
per DOS. Windows for Workgroup, Windows NT 3.51 e 4 0.
Windows 95, OS/2 ed altri. L'unica avvertenza consiste nell'usare
come protocollo di trasporto il TCP/IP, dato che NETBEUI non 6
attualmente supportato da Linux. Ciò potrebbe essere un problema
in quanto alcuni Client, tipicamente
Windows for Workgroup, non lo prevedono
di serie. Comunque l'aggiornamento, che è
molto semplice da installare, è disponibile
gratuitamente sul sito Internet della
Microsoft, assieme ad una versione di Lan
La dome page di
Samba, uno sharewa¬
re SMB per usare Unix
e Linux come server
su Client diversi.
CentreWare DP pro¬
mette una serie di
tunzioni di controllo
molto precise.
Nell'immagine sono
segnalati alcuni
punti chiave.
intra.
Parlando di
Xerox va sotto-
lineato che la
sua eredità cul¬
turale non
attinge dal
sostrato cultu¬
rale del compu- —
tmg tradiziona¬
le. Il mercato delle copiatrici analogi¬
che vende soluzioni, non componenti,
per cui la mopier viene venduta già in
configurazione di rete e con tutta la
versatilità d'una copiatrice analogica di
fascia alta. «B
Nell'utility di Xerox le intormazioni
segnalate sono per lo più le stesse di
JetAdmin, ma l’intedaccia utente è più
povera Ad esempio la locazione della
stampante è indicata in testo sopra al
disegno della stampante.
atvw.l .(Tmmirltnii
Manager per DOS. Nel sito WWW di Samba sono disponibili Client
per altri sistemi operativi, assieme alle informazioni su come instal¬
larli.
Windows NT, Windows 95, OS/2 Warp Connect e OS/2 Warp 4
non hanno bisogno di alcun software aggiuntivo per essere usati con
Samba, in quanto vengono forniti di serie con TCP/IP ed il software
necessario. Nel sito WWW sono comunque disponibili molti docu¬
menti utili per la loro configurazione, ove necessaria Ad esempio in
Windows 95 e sufficiente premere il pulsante destro del mouse su
Gestione Risorse e selezionare la voce 'connetti unità di rete’
Samba è un prodotto molto versatile e configurabile e sostituisce
egregiamente altri prodotti analoghi dal costo anche elevato Per
motivi di sicurezza il file di configurazione di esempio l/etc/smb.conf)
fornito di serie è abbastanza mimmo. Esso è tuttavia facilmente
modificabile seguendo le istruzioni fornite nella documentazione in
dotazione o nelle FAQ presemi in Internet. Uno dei punti interessanti
è la possibilità di definire un servizio di nome Ihomesl che permette
di esportare un volume contenente la home directory di un dato
utente come WserveAusername (in DOS/Lan Manager mediante il
disponibili in un colpo solo (IPrintersll.
Usando queste macro. Samba si occuperà
automaticamente di selezionare, dietro
richiesta della password corrispondente, le opportune pemvs-
sion d'uso del volume È comunque molto semplice la defini¬
zione d'un servizio dipendente dal nome o dall'indirizzo IP del-
l'host che tenta di accedervi Ovviamente la fornitura di servizi
alle vane macchine può essere protetta anche solamente da
password o da opportuni controlli sull'host o utente Volendo
possono essere attivati dei servizi pubblici, ovvero accessibili
senza richiesta di password, che possono essere utili nel caso
di export di stampanti, di CD-ROM o di aree contenenti pro¬
grammi raggiungibili da tutu gli utenti della rete (un suggeri¬
mento per gli Internet Provider?). I Client possono eseguire un
browsing ('sfogliare la rete', sic!) su quanto esportato dal
nostro server Nel sito WWW è spiegato anche come usare
una macchina Linux con Samba come FAX server per una rete
di macchine DOS/Windows
Per chi volesse adottarlo ma
a cura di Corrado Giustozzi
Dieci anni di vita: auguri OS/2!
In questi ultimi anni, più di una volta si sono sentite voci su una
imminente "morte" di OS/2; però, nonostante il dilagare di Windows,
questo sistema operativo ha mantenuto sempre un buon numero di
utenti ed è riuscito a compiere i suoi primi dieci anni in ottima salute e
maturità. Merito di una architettura che gli ha permesso di evolversi al
passo con le nuove tecnologie senza mai stravolgere la filosofia di
base. Cogliamo dunque l’occasione dell'anniversario di OS/2 per
ripercorrerne un po’ la storia e, soprattutto, vedere quale ne sarà la
possibile evoluzione futura.
di Giuseppe Cosarono
Nel lontano, anzi lontanissimo dal
punto di vista informatico, dicembre
del 1987 veniva rilasciata la versione
1 0 di OS/2, un sistema operativo che
ha introdotto nel corso degli anni mol¬
tissime novità tecnologiche le quali
hanno portato a soddisfare sempre più
le diverse esigenze degli utenti ed
hanno costretto i concorrenti ad evol¬
versi ed aggiornarsi, a tutto vantaggio
degli utilizzatori finali di personal com¬
puter
Al compiere del decimo compleanno
di questo sistema operativo sembrano
essere più in discussione i personal
computer che non OS/2 stesso: in un
ambiente in cui sempre di più si parla
di 'network computing" i PC incomin¬
ciano a subire l'attacco dei network
computer e dei NetPC. giustificato dal
fatto che il TOC (Total Cost of
Ownership) per una rete composta
con stazioni di questo tipo risulta esse¬
re estremamente più basso rispetto ad
una rete in cui le stazioni siano dei per¬
sonal computer tradizionali
Ma quand'anche i PC dovessero
scomparire, ipotesi sicuramente non
valida nell'immediato futuro, le compo¬
nenti fondamentali di OS/2 sono desti¬
nate a durare ancora nel tempo come
base per il nuovo sistema operativo
'leggero' di IBM, WorkSpace On-
Demand, pensato per i Managed PC o
per i NetPC.
Senza avventurarsi nell'incerto futu¬
ro. vediamo nel recente passato come
e perché è nato questo sistema opera¬
tivo e come si è evoluto fino alla ver¬
sione attuale: OS/2 Warp 4
IBM e Microsoft insieme
Già dalla metà degli anni '80 inco¬
minciavano ad essere chiare agli svi¬
luppatori ed alla Microsoft stessa tutte
le limitazioni del DOS e dell’ambiente
legato al microprocessore 8088. I prin¬
cipali limiti consistevano nella difficile
e poco potente gestione della memo¬
ria, nella povera gestione del I/O, nella
mancanza del multitasking, nella scar¬
sa estensibilità e nella mancanza di
un'interfaccia grafica per gli utenti. Sia
in Microsoft che in IBM si era sentito il
bisogno di una nuova versione del
DOS che fornisse delle soluzioni per
questi vincoli e tutte e due le società
portavano avanti dei progetti paralleli
mirati a questo obiettivo.
Nel 1985 IBM e Microsoft decisero
di firmare un accordo per lo sviluppo e
la commercializzazione del sistema
operativo che avrebbe esteso le capa¬
cità del DOS e che avrebbe potuto
rimanere in scena ancora per molti
anni; questo accordo prevedeva che
tutte e due le società avrebbero contri¬
buito alla progettazione ed allo svilup¬
po del sistema e che alla fine il prodot¬
to risultante sarebbe stato proprietà di
tutte e due. In questi ultimi anni è real¬
mente frequente e comune leggere di
accordi congiunti tra due o più società
per la realizzazione di un progetto
comune ma. nella metà degli anni '80.
in un mondo ancora molto proprietario
m cui i cosiddetti 'sistemi aperti' rico¬
privano allora solo una nicchia di mer¬
cato, l’accordo tra IBM e Microsoft
non passò di certo inosservato ed
intorno a questo nuovo prodotto nac¬
quero molte aspettative.
I motivi principali per cui fu siglato
l'accordo consistevano proprio in un
patto di non belligeranza, in definitiva
nel non farsi guerra tra di loro e nel
non creare confusione all'utente finale
con due prodotti diversi, ma con fun¬
zionalità simili, rilasciati per la stessa
piattaforma hardware. Ahi noi, come
sono lontani questi tempi nell'attuale
panorama del mercato dell'Information
Technology! Realmente non mi sem¬
bra di scorgere piu tutta questa atten-
356
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
zione nel non "confondere" gli utilizza¬
tori di software ed hardware nel
mondo dell'informatica
Il processo di progettazione e svilup¬
po non fu facilissimo perché le due
compagnie avevano sedi in località
diverse e dovettero costruire una
metodologia e degli strumenti ad hoc
per il supporto allo sviluppo del siste¬
ma tra team differenti. La prima versio¬
ne di OS/2, la 1 0 Standard Edition, fu
sviluppata principalmente a Boca
Raton, in Florida, per quanto riguarda
l'IBM e a Redmond, Washington, per
quanto riguarda le componenti di perti¬
nenza Microsoft.
Il tempo impiegato per la realizzazio¬
ne iniziale di OS/2 va dal 1985 al
dicembre 1987; durante questo perio¬
do OS/2 prese diversi nomi che vanno
da DOS 5, DOS 286, Big DOS.
CP/DOS ed infine OS/2: Operating
System/2, come a dire la seconda
generazione nei sistemi operativi per
personal computer.
Gli obiettivi principali di questo pro¬
getto erano: superare il limite dei 640
KByte di memoria con il supporto di
almeno 16 MByte di memoria fisica,
l'utilizzo di memoria virtuale per poter
estendere la memoria fisica presente
nel sistema, rendere disponibile un
ambiente multitasking sicuro, rendere
disponibili delle API (Application
Program Interface) stabili, flessibili ed
affidabili, rendere disponibile un'inter¬
faccia grafica ed infine supportare le
vecchie applicazioni DOS a livello bina¬
rio per incoraggiare la migrazione da
DOS verso OS/2. Come per ogni
nuovo sistema operativo, OS/2 al suo
primo rilascio non aveva una ampia
base di applicativi espressamente pro¬
gettati per lui e questa è stata una
carenza che lo ha seguito nel corso
degli anni. Inoltre OS/2 1.0 Standard
Edition non includeva il Presentation
Manager ovvero l'interfaccia grafica,
ed inoltre la compatibilità con diverse
applicazioni DOS, specialmente nel
campo delle comunicazioni, non era
cosi completa. Se aggiungiamo inoltre
la mancanza di un database e di tutta
la parte di comunicazione, introdotta in
seguito con la Extended Edition. si può
capire meglio come mai non ci fu un
grosso ritorno di successo da parte del
mercato come invece si intravide alla
fine del 1988 con il rilascio della versio¬
ne 1 1 che aveva la tanto sospirata GUI
(Graphical User Interface) con il nome
di Presentation Manager.
Ahimè, pur conservando
OS/2 tìn dalla versione
1.2, rivediamo i diversi
desktop a partire dalle
versioni a 32 bit. Ecco a
voi, In tulio il suo splendo¬
re (per il 1991) una bella
scrivania di OS/2 2.0
L'evoluzione
del mercato
a-
n
* *
u
Copiare...
Spostare...
Cancellare...
Creare partlxlaoe...
Ricercare...
&
Oftninalr ♦
era
£•**••*
Durante il periodo
di sviluppo -della
prima versione di
OS/2 sono state pre¬
sentate sul mercato
diverse altre soluzioni
per superare alcuni
»/
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□ 3
CC3
£
OS/2 2 I con Microsoft
Word per Windows
eseguito in una fine¬
stra.
Grafica e numero di
colori supportati sono
parametri che sono
notevolmente miglio¬
rati a partire dalle
prime versioni.
dei limiti del DOS:
sono stati introdotti i
metodi di gestione
della memoria espan¬
sa LIM EMS ( Lotus
Intel Microsoft
Expanded Memory
Speciftcation) ed
estesa XMS
(Extended Memory
Specification), si sono
diffusi i primi DOS
Multitasker che per¬
mettevano l'esecuzio¬
ne concorrente o
quasi di più applica¬
zioni DOS, ognuna
con il proprio spazio
di memoria, ed infine
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
357
nel 1987 fa capolino la versione 2 0 di
Windows ed alcuni produttori di
software incominciano a sviluppare
applicativi per questo ambiente opera¬
tivo.
OS/2, nonostante il costo degli appa¬
rati hardware continuasse a calare, era
ancora un sistema che. per funzionare
al meglio, richiedeva una quantità di
risorse non comuni per i personal com¬
puter di allora.
Alla fine del
1989 Microsoft ed
IBM rilasciano la
versione 1.2 del
sistema operativo
introducendo il file
System HPFS
(High Performance
File System) che
supera tutti i limiti
del file System FAT
(File Allocation
Table) e permette
una migliore
gestione degli hard
disk di grandi
dimensioni con
una minore occu¬
pazione di spazio
ed un incremento
dal punto di vista
delle performance. Questa versione è
in pratica l'ultima sviluppata in maniera
congiunta dalle due aziende, Microsoft
intravede diverse e migliori possibilità
di mercato con il suo prodotto
Windows piuttosto che con OS/2, pos¬
seduto in comproprietà con IBM
La versione 1.3 quindi è praticamen¬
te sviluppata solo da IBM e non è nien¬
te altro che la 1.2 ottimizzata e rivista
La versione 'Connecf
di OS 2 Warp era il
Client ideale per qual¬
siasi tipo di rete ma,
ormai Windows 95
era alle porle
in modo tale da
occupare meno
memoria e con
un notevole
miglioramento
dal punto di
vista della velocità di esecuzione dei
diversi programmi Questa versione
poteva girare su una macchina con
microprocessore 286 con soli 2 MByte
Siamo arrivali alla
prima versione Warp.
con pieno supporlo
alla navigazione su
Internet Vi ricordale
questa nome page di
MC-lìnk?
di memoria, facen¬
do a meno dell'in¬
terfaccia grafica.
Dal settembre del 1990 IBM diviene
la sola responsabile per lo sviluppo di
OS/2 a 16 bit e anche per la futura ver¬
sione a 32 bit, mentre Microsoft è
sempre più attenta a Windows che è
ormai arrivato alla versione 3 0, rila¬
sciata nel giugno del 1990.
I primi veri 32 bit
Finalmente nel 1991 vede la luce la
vera rivoluzione per OS/2, la versione
2.0. finalmente a 32 bit. Con questa
versione si rompe la barriera dei seg¬
menti da 64 KByte associati al modello
di memoria segmentato di Intel a 16
bit ed è possibile utilizzare un metodo
di indirizzamento lineare, il supporto
per i programmi DOS è pienamente
funzionante ed è possibile avere piu
sessioni DOS contemporaneamente,
inoltre si possono eseguire programmi
scritti per Windows 3 0, che nel frat¬
tempo si è diffuso a sufficienza Lo
slogan con cui questa versione è stata
presentata da IBM era *Un DOS
migliore del DOS, un Windows miglio¬
re di Windows, un OS/2 migliore di
OS/2 ‘ e per molti versi era veramente
indovinato In questa versione vengo-
Customer Executive Council
BM è sempre IBM, nel bene e nel male Certo che quando si ha
la possibilità di partecipare a manifestazioni come il Customer
Executive Council, perfetto in tutto, dalla organizzazione alla validità
tecnica degli oratori e del contenuto delle loro esposizioni, vengono
in mente ben pochi nomi di aziende con una tradizione ed una cul¬
tura tale da ottenere simili risultati.
Quest'anno la manifestazione si e tenuta in ottobre in Italia, pres¬
so l'hotel Palazzo della Fonte a Fiuggi, una manciata di chilometri
fuori Roma.
Gli ospiti provenivano da tutti i più importanti paesi europei ed
hanno avuto la possibilità di ascoltare e vedere le ultime novità in
casa IBM, in particolare per quanto riguarda il mondo del Network
Computing Le diverse sessioni hanno spaziato dal nuovo
Workspace On-Demand alle problematiche relative all'anno 2000.
dal supporto di SAP su Java all'introduzione della nuova suite
Office della software house tedesca Star Division.
Nel corso della manifestazione ho avuto modo di intervistare
Donn Atkins. Vice President Marketing di IBM Personal Software
Products Division. La discussione si è soffermata principalmente
sul nuovo Workspace On-Demand, prodotto sul quale IBM si con¬
centrerà nei prossimi mesi La politica adottata prevede il supporto
solo per Client basati su piattaforma Intel mentre lato server a
breve dovrebbero essere rilasciati i diversi Tool di gestione ed
amministrazione anche su sistemi operativi diversi da Warp Server.
Essendo un uomo di marketing ha sottolineato come l'adozione di
Workspace On-Demand possa portare ad un risparmio sui costi di
gestione che va dal 26% fino al 39%. a seconda dei casi, ed inoltre
l'hardware necessano per l'esecuzione di questo sistema operativo
è utilizzato in maniera tale da rimanere valido per un periodo di
tempo molto più lungo di un normale personal computer.
358
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
i-~i»ar» ibi * 1 — *wiaa
ifeL
no sfruttate appie¬
no le caratteristi¬
che dei micropro¬
cessori Intel 386 o
superiori ed in defi¬
nitiva si ha final¬
mente il primo
sistema a 32 bit
anche sui personal
computer.
Le versioni suc¬
cessive sono molteplici, specialmente
se si considerano tutte le varie con e
senza WIN-OS/2, connect o meno e
via dicendo. Andando con ordine, nel
1993 abbiamo OS/2 2.1 che aggiusta
tutte le disattenzioni di gioventù della
precedente versione creando, ora real¬
mente: 'Un DOS migliore del DOS, un
Windows migliore di Windows, un
OS/2 migliore di OS/2'
Alla fine del 1994 arriva la prima ver¬
sione Warp, probabilmente questa è
stata la release che più di tutte le altre
avrebbe potuto affermarsi sul mercato,
Microsoft era ancora indietro con il suo
Windows a 32 bit il cui rilascio veniva
sempre di più dilazionato nel tempo
mentre OS/2 era già ad una matura
versione 3.0. Con OS/2 Warp il siste¬
ma operativo ha finalmente assunto un
aspetto meno 'serioso' e la sua instal¬
lazione è un po' piu di 'bocca buona' e
si riesce a completare in maniera sod¬
disfacente su praticamente tutti i per¬
sonal computer presenti sul mercato
Infine siamo quasi al presente con
l'attuale versione OS/2 Warp 4 salita
alla ribalta negli ultimi mesi del 1996,
con una serie di novità tecnologiche
non indifferenti, prima tra tutte il rico¬
noscimento vocale tramite il Voice
Type rilasciato anche in lingua italiana
Ho scorso velocemente questi ultimi
anni anche perché le diverse novità
sono tutte state descritte nel tempo
all’interno della rubrica: le considerazio¬
ni di mercato sarebbero potute essere
moltissime, ma in genere si è tutti
molto bravi a predire qualcosa che è
già accaduto e quindi ho preferito sor¬
volare il più possibile.
L’era del Network
Computing
Nell'era del network computing
OS/2 sta evolvendo verso qualcosa di
diverso. Questo modello architetturale
1996. dopo due anni
dalla prima versione
Warp di questo siste¬
ma operativo, viene
rilasciato OS'2 Warp
versione 4, con il
Voice Type e molte
altre novità.
Il Customer Executive
Council. tenutosi que¬
st'anno in Italia a
Fiuggi, é stato un'otti¬
ma occasione per
valutare gli indirizzi
tuluri di IBM nel
network computing.
prevede che al
livello di worksta¬
tion vengano
implementate ed
effettuate le fun¬
zionalità minime
necessarie, come
la gestione dell'in¬
terfaccia grafica e poco altro; questo
per migliorare la manutembilità ed
abbattere i costi di amministrazione
delle reti aziendali che ormai spesso
contano migliaia di Client. La maggior
parte della logica applicativa e probabil¬
mente anche una parte di gestione dei
dati in questo modello è eseguita a
livello di Web server mentre la compo¬
nente maggiore, per quanto riguarda la
manipolazione di dati aziendali, risiede
ancora su sistemi legacy o su specifi¬
che macchine con RDBMS (Relational
Data Base Management System) In
questo scenario si fanno sempre più
pressanti le richieste per un qualcosa
da chiamare ’Thin Client" che può
essere un Network Computer, un
NetPC. un WBT (Windows Based
Terminals) o persino un tradizionale
personal computer.
OS/2, come lo
conosciamo ades¬
so, resterà come
sistema operativo
adatto solo ai per¬
sonal computer
mentre una sua
evoluzione è già presente per quanto
riguarda i NetPC e gli eventuali
Network Computer
basati su un micro¬
processore Intel
Questa evoluzione
si chiama
Workspace On-
Demand che, per
adesso, nella sua
componente Client,
si basa su un mini-
sistema che funzio¬
na con il kernel di
OS/2.
Workspace On-
Demand consiste
di due componenti,
la prima è la com¬
ponente Client,
composta dal siste¬
ma operativo e dal
software che viene
eseguito in locale;
la seconda compo¬
nente, Workspace On-Demand
Manager, è l'insieme delle utility pre¬
senti sul server che servono ad instal¬
lare e manutenere le workstation che
compongono la rete Essendo basato
sul kernel di OS/2. Workspace On-
Demand supporta l'esecuzione di
applicazione DOS. Windows 3.x. OS/2
e Java in maniera concorrente con
tutta l'affidabilità e l'efficienza a cui
siamo abituati. In definitiva Workspace
On-Demand è un'ottima possibilità per
passare da OS/2 al network computing
in maniera semplice e graduale
Conclusioni
Sono stato incerto se intitolare que¬
sto articolo: ’E‘ morto il re, viva il re!'
ma alla fine mi sono reso conto che il
re non era assolutamente morto ma gli
era semplicemente nato un figlio.
Avremo modo di provare meglio
Workspace On-Demand in futuro, per
adesso massimo rispetto al padre,
OS/2 Warp versione 4, che com¬
pie la venerabile età di 10 anni!
«e
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
359
■ PD-SOFTWARE
coordinamento di Corrado Giustozzi
Buon Compleanno!
Forse non lo sapete ma OS/2, nato nel 1987, compie 10 anni; mentre la versione
Warp 4 è presente sul mercato italiano da poco più di un anno. Anche la nostra
rubrica, nel suo piccolo, ha ormai passato i due anni di vita! Perciò, oltre a farci
i classici auguri natalizi, festeggiamo insieme anche queste ricorrenze e chiu¬
diamo l'anno presentandovi anche questa volta (ma la coincidenza è del tutto
fortuita) un bel prodotto per programmare con OS/2: si tratta del Virtual Pascal,
un ottimo compilatore simile al Turbo Pascal della Borland ma nativo per OS/2.
Quindi WBI, un agente intelligente per il vostro surfing su Internet e due piccole
ma comode utility per migliorare la WPS.
a cura del Team OS/2 Italia
Virtual Pascal per
OS/2
• Genere. Compilatore Pascal
• File: vpdemol 1 .zip 1700 KB
• Autore: fPrint
• Reperibilità Internet: http:/
| www tprint co.uk vpascal
• Autore recensione: Luigi
Morelli IL.MorelliCaJmchnk.iTj
Il Virtual Pascal per
OS/2 è un ambiente di sviluppo comple¬
to. composto di un IDE sviluppato con
Turbo Vision e perfettamente conforme
al Borland Pascal, un compilatore otti¬
mizzato a 32 bit in grado di produrre
codice per Pentium, uno switch per atti¬
vare l'ottimizzazione per velocità e/o per
grandezza dell'eseguibile, un linker che
consente di generare applicazioni a 32
bit puri a schermo intero, in finestra o
applicazioni di tipo PM, con eseguibili
compressi in modalità ExePackl (com¬
patibili OS/2 2.1) ed ExePack2, nonché
di generare DLL
Viene fornito un compilatore di risorse,
un debugger simbolico integrato nell'IDE
con 14 differenti viste sui dati, esiste la
possibilità di creare e registrare macro;
l’editor è multifinestra con supporto della
clipboard.
La versione in mio possesso presenta
una serie di esempi ed uno stralcio del
manuale cartaceo (365 pagine). Sul sito
I n < njf/iYiViVA i «i 11 1 1 *•(•)
uk /V PàS Cal htm| ) sono presenti gli aggior¬
namenti. le patch eventualmente rila¬
sciate ed il software sviluppato da terze
parti per il Virtual Pascal: tra gli altri pac¬
chetti voglio ricordare una libreria di fun¬
zioni grafiche con interfaccia BGI perfet¬
tamente allineata all'ambiente, due libre¬
rie per la scrittura di applicazioni sotto
TCP/IP. un visualizzatore di archivi com¬
pressi. un'interfaccia per database
mSQL e molto altro ancora.
Se a tutto ciò si aggiunge la confor¬
mità con le estensioni dell'Obiect Pascal
di Delphi, la disponibilità di una libreria
PM sul tipo della OWL. la compatibilità
con i tool della Turbo Power per Pascal e
Delphi, una libreria completa di funzioni
matematiche per gestire numeri com¬
plessi, matrici, FFT, regressioni e molto
altro come indicato nel riquadro, si ha l'i¬
dea di un ambiente decisamente poten¬
te e stabile. La domanda successiva è
quanto potente, e quanto stabile?
Detto fatto, ho installato il Virtual
Pascal sul mio fido PC ed ho aperto
l'IDE. In pochi minuti ho dimenticato di
essere sotto OS/2 (con due task di anali¬
si numerica aperti in background) tanta
era la semplicità e l'agilità del compilato¬
re. Per prima cosa ho ripreso alcuni pro¬
grammi di calcolo scritti tempo fa sotto
DOS ed ho controllato l'attendibilità della
compatibilità: devo precisare che in
genere non uso tecniche di programma¬
zione 'sporche', ma il vedere il sorgente
compilare immediatamente senza errori
mi ha strappato un sorriso di ammirazio¬
ne. Interessante! Lancio l'eseguibile per
valutarne le prestazioni e la gioia si tra¬
sforma in dubbio No. mi dico, c'e qual¬
cosa che non va... Installo la unit TIMER,
creata in TurboPascal per controllare il
profiling dei programmi, e ricompilata
immediatamente l'applicazione controllo
breakpomt e tempi d’esecuzione.
Nessun errore, il Virtual Pascal crea ese¬
guibili piu veloci mediamente tra il 100%
ed il 300% rispetto al TurboPascal 7 0 a
16 bit.
La compatibilità generale c'è.
Proviamo qualcosa di più pesante..
360
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
PD-SOFTWARE ■
Strutture dati. Oltre ai vari tipi reali è
finalmente presente anche il COMP,
che consente di utilizzare numeri interi
con precisione maggiore del Longlnt (8
byte). E allora avanti con la cattiveria:
compatibilità con la memoria segmenta¬
ta in modalità reale, ovvero la solita anti¬
chissima storia dei segmenti di dati di
64 Kbyte al massimo. Provo a dichiarare
un array di 100.000 interi: compilato
senza errori. Assegnazione di ciascun
elemento ad una variabile iterativa di
tipo Longlnt: nessun errore.
Manipolazione casuale degli elementi:
nessun problema. Sempre più euforico,
dichiaro un array di 2 MILIONI di ele¬
menti interi, assegno a ciascuno un
valore compreso nel range dell'lnteger
con un ciclo For-Next, chiamo le funzioni
matematiche della libreria per calcolare
numero di elementi assegnati, somma,
media aritmetica e deviazione standard.
La compilazione è OK. Lancio il pro¬
gramma, e mi vengono forniti i valori
esatti, con il solito task di analisi numeri¬
ca in background, in meno di un secon¬
do Niente male davvero I
Testiamo le altre caratteristiche. Il
demo relativo alla programmazione mul-
tithread è di una semplicità disarmante
e affascinante al tempo stesso: viene
eseguita una "corsa di topolini" in moda¬
lità semigrafica in una finestra testuale
di OS/2 Ad ogni "topolino" è natural¬
mente associato un thread, che procede
assieme agli altri spostando i caratteri
relativi al proprio "personaggio" sullo
schermo. Il sorgente relativo all'esem¬
pio è breve e ricco di commento, men¬
tre l'help in linea ed il manuale offrono
un valido aiuto nell'interpretazione della
sintassi dei comandi più esclusivi relativi
al sistema operativo (controllo thread,
semafori...)
Grafica. E' stata da poco rilasciata una
nuova libreria di funzioni corrispondente
alla BGI, nomi e prototipi di funzione
compresi. Ad essa è associato un file
dimostrativo in tutto e per tutto corri¬
spondente al "DEMO.PAS" utilizzato per
testare la sezione grafica del
TurboPascal; basta caricare e compilare il
file per avere il medesimo output al
quale Borland ci aveva abituati. Certo, la
velocità è un po' inferiore poiché è
necessario passare attraverso l'emulato¬
re ed il gestore video anziché accedere
direttamente all'hardware grafico, ma il
risultato non delude E' stato incluso
anche un programma che spiega come
simulare la scrittura diretta in memoria
grafica. Il programma, che riproduce un
fuoco che arde con tanto di lingue guiz¬
zanti in tempo reale, alla risoluzione di
320x200 pixel ed a 256 colori, è scritto
quasi interamente in pascal, con pochis¬
sime chiamate in assembler L'autore
del programma fa presente che, codifi¬
cando il tutto in assembler, è possibile
ottenere un drastico aumento di velocità.
Ovviamente è presente anche un for¬
nito assortimento di sorgenti ed esegui¬
bili che esemplificano la programmazio¬
ne sotto PM, tratti dal libro "The art of
OS/2 programming", una serie di esem¬
pi sulla programmazione ad oggetti e la
sezione relativa alla programmazione di
Turbo Vision
In conclusione, si sentiva la mancanza
di uno strumento di programmazione
dedicato al Pascal, potente e manegge¬
vole come un familiare turbo linguaggio,
ma robusto, veloce ed affidabile.
Naturalmente non ci troviamo davanti
alla panacea contro tutti i mali: è possibi¬
le migliorare ancora questo prodotto,
dandogli maggiore flessibilità nelle appli¬
cazioni grafiche ed aggiungendo un sup¬
porto per i componenti visuali di Delphi
Ho parlato con il team di sviluppo della
fPrint, e purtroppo sono venuto a sapere
che, a causa di bachi nelle librerie
Ultime notizie dal Team OS/2 Italia
Siamo appena tornati dallo SMAU dove ci aspettava un'IBM che ha dedicato uno spa¬
zio minore ad OS/2 nel suo stand "consumer", visto che ha intenzione di promuovere il
network computing in ogni sua salsa. Le novità però non sono mancate ed abbiamo
potuto vedere, oltre al famoso Workspace On Demand, le alpha funzionanti di Netscape
Commumcator/2 4 0 e della SmartSuite97 native per OS/2 che saranno rilasciate entro
fine anno o all'inizio del '98. Nel frattempo DOVETE procurarvi la beta2 di StarOffice 4 0
perché e un prodotto bellissimo e che promette di essere un best seller del '98 per
OS/2; la trovate su Internet al sito nttp,//www stargivisiojLfiami
Per ogni novità ed aggiornamento vi ricordiamo di visitare il nostro sito WWW
10HP../iwwyy.nipunk,y.i g| dove tra le altre cose potrete trovare anche
una JustWARP) completamente rinnovata dal punto di vista grafico Buon Natale ed arri¬
vederci al 1998 1
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
361
■ PD SOFTWARE
Open32 di IBM, errori peraltro non
sempre riconosciuti dalla casa madre, lo
sviluppo del Virtual Delphi 2 0 non e
prossimo, mentre sta per andare in
distribuzione una versione che permette
di compilare lo stesso programma sia
sotto OS/2 che sotto ambiente
Microsoft. Ovviamente chi già possiede
una copia di Virtual Pascal avrà diritto ad
un trattamento di favore nell'upgrade,
nonostante il prodotto sia commerciale...
Se a questo si aggiunge che svariate
società nel mondo hanno già tentato con
successo il porting delle proprie applica¬
zioni sotto OS/2 ottenendo nel contem¬
po notevoli incrementi di prestazioni, è
facile rendersi conto di come attualmen¬
te il Virtual Pascal rappresenti una pietra
di paragone con la quale i programmatori
seguaci di Wirth dovranno necessaria¬
mente confrontarsi.
• WBI 2.0
• Genere: Agente intelligente
per Internet, gratuito
• FILE: WBI20OS2.EXE 3005 kb
► Autore: IBM
► Reperibilità Internet: http:/
I www.alphaworks.ibm.com l
► Reperibilità BBS: Yattal. Fido
2:332/101 (055-584613)
► Autore recensione: Marco
Bertini |ibertini(a)iname.com]
WBI 2.0 o, come
viene soprannominato, 'Webby' e un
agente intelligente per il Web
Da diverso tempo ormai si sente
parlare sulle riviste specializzate di
questo genere di programmi, le cui
funzioni sono pero sempre descritte
vagamente tanto da non far capire
quanto possano essere utili e quanto
siano realmente ■intelligenti', in questo
caso abbiamo invece un prodotto dalle
caratteristiche concrete e realmente
produttivo.
Le funzioni di WBI sono le seguenti:
stimare la velocità dei collegamenti
presenti nelle pagine web, ricordare i
percorsi delle precedenti "navigazioni"
del web, suggerire gli indirizzi delle
pagine che più spesso si visitano par¬
tendo da una certa pagina, monitorare
i cambiamenti di siti per noi importanti,
fungere da motore di ricerca sulle pagi¬
ne visitate
L'installazione è molto semplice, il
programma provvede anche a conf igura¬
re automaticamente sia il WebExplorer
che il Netscape/2, senza alcuna neces¬
sità di intervento che potrebbe dar noia
ad un utente inesperto.
WBI funziona come server proxy (di
default sulla porta 8088, comunque
modificabile, per non dar noia ad altri
eventuali proxy, anche se questi usano
di norma la porta 80). questo fatto lo
■>
Sarchiai I- —-,
” ■ -J «
datai» •» v.- < i^«aflWftieiaiUHiiieigi_ i« »»»
rende utile non solo come agente ma
anche per condividere un collegamen¬
to ad Internet tra i computer di una
LAN, oltre a rendere più veloce la
visualizzazione delle pagine visitate nel
caso si usino diversi browser, in quan¬
to con WBI la cache usata è unica;
inoltre può essere usato in una rete
eterogenea, in cui oltre ad OS/2 viene
usato Windows o macchine
Macintosh e Unix: è sufficiente infatti
impostare i browser che girano su
queste stazioni in modo che lo usino
come proxy.
Basta caricare una pagina web per
veder subito entrare in funzione WBI,
in cima alla pagina infatti appare la
toolbar con la quale richiamare le sue
funzioni: 'History' per ricercare infor¬
mazioni precedentemente viste,
’Watch' per far controllare quando una
pagina web cambia, 'Look Here' (se la
funzione 'Watch' è attivata) per vede¬
re quali pagine sono cambiate e 'Path'
per vedere i percorsi seguiti partendo
da una certa pagina; sotto la barra
appaiono i collegamenti delle pagine
che più frequentemente si visitano
partendo dalla pagina attuale
Inoltre tutti i link hanno un 'semafo¬
ro' che indica la stima della velocità del
collegamento, cosa che aiuta a decide¬
re quale rotta
seguire nel web,
per esempio
quale mirror di
Just Warpl sce¬
gliere, se l'origi¬
nale su MC-link,
il mirror ufficiale
su VOLFtp o uno
degli altri; i link
veloci sono
segnalati da due
pallini verdi a
lato, quelli medi
da palimi gialli,
mentre per i siti
lenti sono rossi
Esaminiamo
meglio le funzio¬
ni di WBI, comin¬
ciando da
'Watch': quella di
controllare quando una pagina viene
aggiornata è indubbiamente una fun¬
zione molto utile, tanto è vero che esi¬
stono società come URL-Minder che
danno questo servizio con avvisi per e-
mail, a patto che chi mantiene la pagi¬
na che ci interessa abbia deciso di
offrircelo; con WBI invece possiamo
tenere sotto controllo tutte le pagine
che vogliamo, e veniamo avvisati in
tempo reale dalla comparsa dell'indica¬
tore 'Look Here' nella toolbar.
La funzione "History' è forse la più
utile e peculiare, infatti non solo ci
mostra tutte le pagine visitate, ordinan¬
dole per importanza in base al numero
di visite e alla data dell'ultima volta che
le abbiamo viste, ma si può usare
anche come motore di ricerca sui con¬
tenuti. le URL e i titoli delle pagine,
indipendentemente dal fatto cne ci si
trovi sia on-line che off-lme
Si può scegliere se fare la ricerca su
tutta la pagina, se solo sul titolo oppu¬
re suH'URL, l'unica limitazione è che
per la stringa da cercare non si posso¬
no usare gli operatori logici AND, OR,
NOT come nelle modalità avanzate di
AltaVista o Webcrawler, funziona inve¬
ce come i metodi di ricerca standard,
per esempio chiedendogli di trovare le
parole "just warp' ci mostrerà con un
362
MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997
PD-SOFTWARE ■
punteggio alto le pagine dell'e-zine
Just Warp! dato che contengono
entrambe le parole, e poi scendendo di
punteggio fa vedere le pagine di Warp
City e le altre pagine che contengono
solo un termine di ricerca,
Per finire, la funzione "Patii" ci fa
vedere i percorsi che abbiamo seguito
partendo da una certa pagina, mostran¬
do con l'indentazione quanto sono lon-
• Ltclock 0.3 e
Candy Bar 1.10
• Genere: Utility per WPS
• Files: ltclock3.zip (38 Kb) -
cbarz110.zip (126 Kb)
• Autori: Leo Comitale
{comital@ect.utoronto.ca| -
Matthew Wagner
terlkomg@alum.mit.edu
• Reperibilità Internet:
hobbes.nmsu.edu
• Autore recensione: Flaviano
Prosperini |(tlaviano@usa.net|
I programmatori
di OS/2 hanno sicuramente migliorato
l'aspetto della WPS durante lo svilup¬
po di Warp 4, dato che la versione 3
era abbastanza ‘povera" sotto questo
punto di vista. Per questo motivo esi¬
stono moltissimi add-on che migliora¬
no anche graficamente l’interfaccia di
Warp 3 (es. NPS-WPS) e programmi
che occupano poca memoria renden¬
do piacevole ed in molti casi più fun¬
zionale l'utilizzo del sistema operativo
Tra i molti programmi in circolazione
vediamone due che sono utili anche se
possedete Warp 4: Ltclock 0.3 (free) e
Candy Bar 1.10 (shareware, 14 giorni
per registrarsi, $7 US).
Ltclock 0.3 è un programma che
visualizza ora e data sulla barra della
finestra attiva, insieme al titolo della
finestra: ciò può essere utile ad esem¬
pio nel caso in cui si lavori a schermo
intero e senza un orologio sotto mano.
L'ora e la data sono quelle di sistema e
possono essere visualizzate nel modo
che più ci piace E' possibile anche
modificare la lingua di visualizzazione
grazie ai file già compresi nel pacchetto.
tam dalla pagina che stiamo vedendo
al momento, tenendo cosi traccia delle
nostre esplorazioni del web in modo
più efficace che usando solo i book-
mark dei browser.
Il giudizio finale è estremamente
positivo: le funzioni che aggiunge ren¬
dono più produttivo l'uso dei browser.
in particolare la possibilità di ricercare
le parole delle pagine visitate e di con¬
L’installazione del programma è
molto semplice, si crea un oggetto per
il programma eseguibile e si pone nella
cartella di Startup una copia collegata
(shadow) dello stesso in modo che
venga lanciato al boot. Accedendo alle
proprietà dell'oggetto programma di
Ltclock è possibile fare dei cambiamen¬
ti ai parametri del programma, la fre¬
quenza di aggiornamento può essere
regolata a piacere da un minimo di 1
secondo, ad un massimo di 3600
secondi (cioè un'ora); il programma per
default non viene visualizzato nella
Wmdow List ma è possibile farlo, ren¬
dendo più semplice un'eventuale ter¬
minazione del processo, ed è possibile
inoltre visualizzare prima il titolo della
finestra e poi l'ora o viceversa
In seguito è necessario aggiungere al
config.sys alcune righe le quali indicano
la lingua di visualizzazione SET
LANG=<**”> (italiano, tedesco, fran¬
cese, giapponese...) ed il metodo di
visualizzazione SET
LTC_FORM=<STRING>.
Per il secondo è necessario leggere il
file POSIX.FRM per le opzioni da fare,
ad esempio SET LTC_FORM=%a, %b
%d %I:%M significherà avere sulla
trollare i cambiamenti delle pagine che
ci interessano, e, cosa che certo non
dispiace, è gratuito.
Ricordo infine che per chi volesse
cimentarsi come programmatore di
agenti intelligenti, sullo stesso sito è
disponibile A.B.E., un sistema di libre¬
rie C/C++ per OS/2 per comporre
agenti web e news con parti di WBI e
parti da personalizzare.
barra "LUN, SET
29 8:10: Titolo",
l'importante è
non superare mai
i 150 caratteri
sulla barra, in
questo caso
Ltclock non avrà
più alcun effetto.
Candy Bar 1.10
lavora sempre
sulla barra delle
finestre visualiz¬
zando una colora¬
zione a gradiente
su di esse, cioè
una sfumatura di
colori, ad esem¬
pio dal blu al
verde, dal nero al
grigio e cosi via.
E' possibile defi¬
nire sfumature dall'alto in basso oppure
da sinistra a destra e bordi tridimensio¬
nali sia per le finestre attive che per
quelle inattive.
Il programma funziona sia su Warp 3
che su Warp 4; per l'installazione basta
lanciare il programma di setup, definire
la directory e, completata l'installazione
dei file, fare un reboot del sistema
Per apportare delle modifiche al
metodo di visualizzazione sarà neces¬
sario riaprire il programma di setup.
L'unica nota è che la directory di desti¬
nazione deve essere definita nel LIB-
PATH e che, in caso stiamo facendo un
upgrade da una versione precedente
del programma, si deve dismstallare il
programma residente, resettare, can¬
cellare le vecchie DLL e poi iniziare l'in¬
stallazione della nuova versione.
Esistono comunque dei programmi
nei quali non è possibile avere nessun
effetto gradiente sulle title bar; uno di
questi è PmView li programmatori ci
stanno lavorando su).
L'uso contemporaneo dei due pro¬
grammi si rivela estremamente utile
per il primo e piacevole per il secondo,
ma anche l'occhio vuole la sua partei
tri S
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
363
coordinamento di Andrea de Prisco
Wav
The Nexl Generation Desktop
Digital Herbor L.C
21 North State Street
Lindon. UT 84042
USA
Tel 801-785-2115
filtu 7A.vA-A- tlf.J'iir..',. <.ù„|
Ricordate le macchine da scrivere de¬
gli anni '60? Su una gloriosa Diaspron 80
mio padre batté la mia tesi di laurea, un
lavoro di idrogeologia, poi anche pubbli¬
cato, sulla struttura idraulica di due mas¬
sicci dell'Appennmo sannitico. Tesi speri¬
mentale. basata oltre tutto su una punti¬
gliosa serie di misure di portata, abbon¬
dava, ovviamente, di numeri e di sigle.
Con una solerzia degna di ben altri fini mi
accanii a scrivere tutto alla perfezione, e
l’accanimento fu tanto che dotai di punto
tutte le misure, come I, cm, kg e cosi
via. Quando portai la tesi al professor
Vallarlo, mio relatore, per la firma finale,
ebbi la sgradita sorpresa di sentirmi dire
che le sigle (quali effettivamente sono
cm, km e cosi via) non vanno mai punta¬
te, proprio perché sono sigle e non ab¬
breviazioni La firma, ovviamente, non
l'ebbi e il prof (stavolta il puntino ci vuo¬
le!) mi ordino perentoriamente di cancel¬
lare tutti i punti non necessari Facile a
dirsi, ma a farsi ci corre una bella diffe¬
renza. Una macchina da scrivere non
batte un punto, praticamente fa un foro
sul foglio; hai voglia di cancellare! fian¬
chino, manco a parlarne, anche perché
mi era venuto il colpo di gemo di battere
su una carta avorio, tanto caruccia. E al¬
lora? Vi sfido a indovinare come risolsi il
problema.
Semplice, non feci proprio nulla. Am¬
maestrato dall'esperienza, aspettai una
settimana, e un giorno in cui vidi il Valla¬
no (poi divenuto uno dei miei più cari
amici, speriamo che non mi legga!) parti¬
colarmente indaffarato con altre perso¬
ne, mi introdussi con occhio languido e
fare servile nella ressa dei postulanti e,
praticamente a sua insaputa, gli feci fir¬
mare la tesi. E poi eravamo nel '68, e i
professori ci pensavano due volte prima
di essere arroganti con i miseri studenti!
Ho ritrovata la mia tesi qualche setti¬
mana fa. rimettendo a posto libri e carte
a casa di mio padre, visto che i miei geni¬
tori hanno ben pensato di andarsene pra¬
ticamente insieme, cosi come sono stati
per tutta la vita Oggi quella carta coperta
di caratteri Pica fa sorridere, per la sua
ingenuità stilistica (disegni fatti a mano,
figure ritagliate da fotostatiche e incolla¬
te in spazi accuratamente programmati)
e qualche numero di pagina inavvertita¬
mente ripetuto o saltato Le "o" e le
pance delle "d", "p", "q" piene, per lo
sporco che si accumulava all'interno dei
caratteri, i grassetti ottenuti ribattendo
due o tre volte la frase, il numero di righi
mai eguali lasciano in bocca un sapore di
trascorso, di mondo perduto, di speranze
portate via da un treno che non torna, di
vissuto che ha il sapore della gioia di ave¬
re vent'anm. Quanta fatica cara e inutile
su quei fogli pazientemente ribattuti; og¬
gi il piu stupido dei text editor fa cento
volte meglio, ma cosa saprà risvegliare,
tra trent'anni, un foglio cosi scritto in una
persona che se lo ritroverà tra le mani?
Beh, lasciamo perdere, altrimenti ci
scappa la lacrima e cadiamo nella retori¬
ca; i lettori mi mandano quotidianamente
e-mail dicendo che le mie introduzioni
sono divertenti; vai a vedere che adesso
li devo disilludere? Ma come sono arriva¬
to a dire questo? Ah, già, la tesi. Oggi si
scrivono al minimo con MSWord, o i piu
originali e raffinati si affidano a Quark o
PageMaker. Ma se vogliamo davvero es¬
sere raffinati, fare qualcosa di meglio di
quello che fa un semplice WP. pur senza
arrivare ad usare PM o Xpress (e i soldi
per comprarli chi ce li dà? Fatalmente
dobbiamo ricorrere a qualche copia pira¬
ta. ma rubare è proibito e si fa peccato
mortale!), e dare un look professionale al
nostro documento affrontando il word
processing in una maniera inusitata ed
elegante, eccoci a usare Wav, "thè first
Net-enabled component word proces¬
sor, that works thè way you do".
Wav, un package
sui generis
Splendido esempio di come si possa,
in un ambiente tanto esplorato come la
videoscrittura, ancora avere idee originali
e interessanti, Wav ha un unico compito
364
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
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Lo splashscreen
dì Wav con. in
background, la fi¬
nestra principale
di editing
dichiarato, stampiglia¬
to anche sulla scato¬
la: "Focus on your
document - not your
application", che. in
altri termini si potrebbe tradurre "Le ap¬
plicazioni andrebbero fatte per essere
usate, non per essere imparate". Wav è
una delle cose più vicine alla tecnica di
scrittura con penna e carta che abbia mai
visto. Quando scrivete su un foglio come
fate? Appoggiate la penna dove preferite
o dove capita, e scrivete. Dovete aggiun¬
gere una figura? Ritagliate l'immagine e
la incollate dove vi pare, senza stare tan¬
to a badare a interlinee, allineamenti con
il testo, margine bianco circostante Beh,
Wav funziona proprio così, e fa molte al¬
tre cose ancora, ad esempio, avete tro¬
vato qualcosa di interessante su una pa¬
gina Web che volete includere in uno
scritto? Niente di più semplice: trascina¬
te tutto sul foglio Wav, proprio là dove
desiderate che compaia e il gioco è fat¬
to. Ma procediamo con ordine!
Wav viene fornito con un manualetto
di un centinaio di pagine, che è proprio
un "Gettmg Started" e null'altro. Il pezzo
forte è rappresentato dal CD che lo ac¬
compagna, che contiene applicazioni se¬
parate per macchine 68X e PPC. L'instal-
ler costruisce sul disco bersaglio una fit¬
ta schiera di documenti; ben quattro so¬
no le cartelle principali (ognuna corri¬
spondente alle quattro funzioni principali
del pacchetto) e, complessivamente, oc¬
cupano circa 12 Mb. Beh, una volta in¬
stallati, i pacchetti sono tanto integrati
tra loro che praticamente è impossibile
sapere quale è quello principale.
Con una tecnica programmatone che
ricorda molto da vicino il Forth di buona
memoria, Wav ha uno Shell piccolo, anzi
piccolissimo. Il programma principale è
appena sedici cappa, ho detto sedici, ma
è supportato da un file dati di un paio di
MilIKalwo t*lnm-
□ Chatk laMuMMi
Un esempio di docu¬
mento Wav. si noti,
ben evidenziato, il link
dinamico
Lo spellmg checker di
Wav. a richiesta si pos¬
sono ottenere numero¬
si vocabolari aggiuntivi,
tra cui addirittura il rus¬
so e il finlandese
mega Quando si lancia il programma
main esso non fa altro che ricavare da
questo file dati una sene di token, co¬
mandi, funzioni che poi gestiranno l'am¬
biente completo. Più 00 di cosi...!
Comunque, a dire come funziona si fa
più presto che a descrivere Un doppio
click su Wav, che, tra l'altro, nella cartella
principale è presente come alias, e sia¬
mo quasi istantaneamente in ambiente
(devo dire la verità, questo è tanto godi¬
bile che questo pezzo l'ho battuto pro¬
prio in Wav, anche se poi l’ho dovuto re¬
cuperare in Word, altrimenti Andrea chi
lo sente?) Siamo di fronte a una pagina
bianca, con un layout simile a quello di
MacWrite prima maniera. Anche il menu
è tanto old-style, con tre diverse voci
(Font, Size e Style) che occupano la
metà delle opzioni presenti. Sembra qua¬
si di essere tornati agli anni Ottanta,
quando i piu semplici text editor formato
Mac facevano faville rispetto ai compli¬
catissimi wp del complicatissimo DOS.
Ma basta una occhiata neppure tanto
attenta per farci accorgere di quanto non
si vede in superficie. Tira un’aria strana,
quasi rarefatta. Ci si rende conto subito
che non si è nel solito wp, anche se non
si capisce ancora bene perché. Basta
però, come è successo a me, fare una
manovra errata e ci si rende conto che
un ambiente come questo non l'aveva¬
mo ancora visto.
Proviamo a fare click in un punto qual¬
siasi della pagina vuota. In ogni altro ca¬
so non sarebbe successo nulla, il curso¬
re sarebbe rimasto pervicacemente lam¬
peggiante alla prima riga e colonna. E in¬
vece no; sia muovendoci col mouse che
con le freccette qui ci si sposta sulla pa¬
gina senza alcuna difficoltà; ho detto po¬
co prima che sembra di avere una penna
in mano e un foglio bianco avanti E ci si
può spostare sul foglio in lungo e in lar¬
go, con una libertà che non avevamo mai
avuto e che ci mancava proprio. Cambi
di spaziatura di grandezza, di stile dei ca-
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
365
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Alcuni documenti Wav.
tratti dalle librerie acclu¬
se
ratteri. tutto nella regola Anche format¬
tazione su diverse colonne è cosa, altro¬
ve, di tutti i giorni. Altri piccoli particola¬
ri, come linee personalizzate e bordatu¬
re hanno un tocco di originalità ma non
fanno certo gridare al miracolo. Ma allo¬
ra, questa gran novità dov'è?
Per renderci con¬
to dell'assoluta
"utilizzabilità" di
Wav dobbiamo rifarci alle caratteristiche
della tecnologia OpenDoc di Apple. Su
OD, quando venne finalmente rilasciato
da Apple, furono scritti fiumi d'inchio¬
stro. e anche WWW è ricco di docu¬
mentazione in proposito. Detto in tre
parole possiamo affermare che Open¬
Doc è una tecnologia che permette di
condividere materiale prodotto da appli¬
cazioni diverse.
Wav, sfruttando pienamente il princi¬
pio animatore di OD, è basato sull'idea
che se l'utente desidera qualcosa nel
suo documento, deve essere in grado
di trascinarlo su di esso, nel punto che
gli interessa, senza troppe complicazio¬
ni o passaggi Questo qualcosa può es¬
sere rappresentato da grafici, disegni,
oggetti, filmati, suono. URL di Internet,
e quanto altro può venirvi in mente Ad
esempio, desiderate scrivere una bro¬
chure e includere una pagina Web; que-
st’ultima occorrerà trascinarla sulla pa¬
gina, nella posizione voluta, e l'eventua-
Cvberdoa. ovvero q uando A pp le ci si mette
Avete provato a usare l'ultima versione di Netscape Communicator
Professional Edition? E' come guidare una formula uno. che però è
dotata di un cassone per il trasporto merci, di cingoli per viaggiare
sullo sterrato, e magari di cassoni gonfiabili per navigare in mare
aperto. Certo, fa tutto e lo fa anche bene, vi permette addirittura di
realizzare una pagina Web senza scnvere una sola riga di HTML,
ma a costo di cosa? Presto detto, una lentezza esasperante su
macchine debolucce, ad esempio sui 68xxx, un ingombro
spaventoso sull'HD, un bombardamento a tappeto di applicazioni,
INIT, preferenze, cartelle sparse un poco dappertutto Per chi inizia
non 6 certo incoraggiante, ed Explorer, anch'esso giunto alla quarta
versione, certo è meno opprimente ed "espansivo", ma non
scherza neppure lui Fatto sta che ambedue inghiottono i megabyte
come se fossero savoiardi; che fare?
Il problema sta nel fatto che ambedue I grandi browser sono
applicazioni monolitiche; certo si tratta di applicazioni pregevoli, ma
non è detto che lo stesso risultato non si possa ottenere con
applicazioni ben più agili ed efficienti; in fondo, nel traffico si circola
meglio in bicicletta che in Ferrari
Ben si intenda. Cyberdog non ha niente da invidiare ai più potenti
browser nominati Apple, quando fa una cosa le quando la porta a
compimento), generalmente la fa al meglio Ma è la filosofia di
Cyberdog che è pregevole Vediamo perche
Sapete quanto è grande l'applicazione Cdog di lancio? 18.478 byte,
ho detto byte, non kilobyte Da qui si va a singole applicazioni,
sempre piccole, ognuna specializzata in qualcosa
Tecnicamente, Cyberdog e una collezione di parti OpenDoc. piccoli
frammenti di applicazioni ognuna destinata a una particolare
funzione correlata a Internet La piccola applicazione di cui abbiamo
parlato non e altro che una radice, un punto di partenza per
raggiungere le diverse funzioni Internet (surfing, mailing, newsl
intimamente correlate e sinergiche attraverso OpenDoc
Il principio su cui OpenDoc funziona è basato su una specie di
portafoglio comune, che in gergo OD e definito container
Specificamente, il contenitore relativo al nostro browser ha il nome
di "Cyberdog DocBuilder Document Container" Esso è
trasparente non solo a CD ma a qualunque applicazione OD
compatibile; ma il meglio non sta qui; ogni applicazione OpenDoc-
savvy e ogni documento con le stesse caratteristiche partecipano
tutti a un'arena comune, agganciandosi con una serie di cyberlink
che funzionano, per cosi dire, da passe-partout tra gli ambienti più
diversi. Una specie di esperanto comune, una sorta di "migliore dei
mondi possibili" che permette, ad esempio, all'ultima versione di
ClarisWorks di "agganciare" un'URL da una pagina di wp o da una
scheda di database (è cosi che avviene il lancio delle URL da un
foglio di wp di Wav).
Proprio perché CD è formato di tante piccole pièce, abbisogna di un
denominatore comune da cui partire Questo è CD Starting Point
(quello da diciotto kappa, appunto) che apre una finestra che
contiene una sene di cyberbutton predefiniti (notebook, che poi
sarebbe una tabella dei bookmark. search, discuss, e-mail, log e
cosi via), ma ovviamente altri se ne possono aggiungere (la
versione 5.0 di ClarisWorks sarà OD compatibile). L'ambiente mail
è dei più raffinati, paragonabile ai piu bei pacchetti commerciali
L'ambiente di webbmg dipende da due bottoni, Explore e Search,
che aprono il primo la finestra principale di Cyberdog Explorer, il
secondo una pagina personalizzata agganciata al motore di ricerca
AltaVista Digital Purtroppo, accanto alla compatibilità HTML 2 del
browser, la utilizzabilità completa dei plug-in Netscape ed Explorer
compatibili è ancora di là da venire Ma il fatto che attraverso OD le
applicazioni più diverse mangiano allo stesso tavolo e si scambiano
tra loro i piani (e CD è uno dei comprimari della compagnia) è
troppo entusiasmante per poter essere dimenticato.
E dopo questa presentazione cosi entusiastica il lettore si
chiederà "Dov'è il trucco?" Ebbene la magagna c'è, e ci vuole
poco a scoprirla. Dopo tutta la fatica, le lacrime e il sangue spesi
da Apple per mettere a punto Cyberdog, mamma Mela ha deciso,
in maniera non dissimile da tante altre occasioni, di mollare tutto,
decretando morte prematura a un prodotto cosi raffinato ed
elegante. Apple, come ben sapete, ha adonato ufficialmente
come browser Microsoft Explorer; fortunatamente Cyberdog è
ancora disponibile attraverso II sito ufficiale e i numerosi "punti di
scanco" più volte citati su queste pagine Vi consiglio di
recuperare la vostra copia, gratuita, che è disponibile per ambedue
le famiglie di processori; respirerete di nuovo quell'aria di
distinzione che una volta era fiore all'occhiello dei macintoshiam e
che una non ben comprensibile politica di appiattimento in basso
ci ha quasi portato a dimenticare
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-» Pompimi 10.1 I i|bi-idoq Moli -puh lioijv Mmut flaa» g .fe a
le testo già presen¬
te si preoccuperò,
da buon ospite, di
far posto per il
neoarrivato. Ancora, pensate di inserire
un link dinamico o magari una intera pa¬
gina Web nella vostra lettera di presen¬
tazione di un prodotto; stesso procedi¬
mento, E così via. E lo stesso vale per
qualunque oggetto OpenDoc Usando
l’opzione Paste AS potete specializzare,
per cosi dire, l’incollaggio, trattandolo
come parte del vostro testo o "inclu¬
dendolo" come parte separata (addirit¬
tura ho tentato di trascinare nel docu¬
mento un’applicazione come lo stesso
MSWord e il programma, ubbidiente,
l’ha trasformato in una icona schiaccian¬
do la quale si è aperto il wp di Micro¬
soft), E addirittura lo stesso Wav può
essere incorporato in un altro documen¬
to; che so, Excel. Infine i documenti in¬
clusi possono essere esclusi da quello
principale, ma presenti come "draft",
vale a dire come elementi (generalmen¬
te visualizzati come icone) che indicati
col mouse si aprono come documenti
separati; e tutti gli allegati a un docu¬
mento possono essere trasportati da
© * Package integrato di originale
; concezione, estremamente
CC intuitivo da utilizzare, rapido e
Q_ i perfettamente integrato nella
SH I tecnologia OpenDoc.
Presenza, nel package,
dell’ottimo browser Cyber-
dog della Apple.
Possibilità di integrare, nello stesso docu¬
mento, parti provenienti da applicazioni
estremamente diverse
I documenti prodotti con
Wav non possono essere
esportati in altri formati an¬
che se possono essere letti
da applicazioni che supporta¬
no la tecnologia OpenDoc
Alcune tasi di utilizzo di
Cyber dog Si noti
l’aspetto pulito ed ele¬
gante del browser,
l'ambiente di email de
tato di opzioni comple¬
te. e Quello di nens
con alcuni set già predi¬
sposti Iovviamente ri¬
guardanti Cyberdogl
gir-M iw .«M - w
• HNJ |m» i« ,
0
IWMìm»;
Tfci word ai ila
^ Mail Iraq*
£ ^ +•*<* BOSS
11 0
- » 0 o< unioni
UHI lun-ioog Moli UH', lui)' «nini Ini 'f*, 1 <■
Ioli», me Ultimi:- f»l fcvwn Opel Mi IM —|M
I »— I I I
Ir+e Har.XaM («97 4 »»
Ito ri*v« prie* ■
Ctorvwi.
quello principale in
una cartellina appo¬
sita Ovviamente,
attraverso la tecno¬
logia Mac-ln-Talk, i
file possono esse¬
re letti, ahimè, co¬
me sapete, solo in
lingua inglese. Più
sofisticato di cosi!
Ma il vero capo¬
lavoro che fa cre¬
scere ancora di più
il valore di tutto il
package è, senza
ombra di dubbio,
Cyberdog. l’eccel¬
lente browser della Apple. Delle carat¬
teristiche di questo pregiato pezzo uni¬
co prodotto da mamma Mela parliamo
nel riquadro; vogliamo qui precisare
l’estrema integrazione del "cane” con
Wav, tanto che elementi (figure, scritto,
animazioni) presenti in una pagina
WWW possono essere integrati diretta¬
mente nel nostro documento semplice¬
mente "dragandoli", o magari trasci¬
nando solo l'URL. che richiamerà Cy¬
berdog attraverso il semplice cliccaggio.
Infine, Wav può essere integrato da
una serie di add-in speciali (nel package
di base ci sono solo i dimostrativi, peral¬
tro non particolarmente limitati), si trat¬
ta di aggiunte specializzate ma utili alla
bisogna, che permettono di creare ta¬
belle, grafici, text-box più sofisticati di
quelli ottenibili attraverso il pacchetto di
base. Corda Live Object, questo il no¬
me, sono scaricagli direttamente dal si¬
to Corda.
AW«•»!* • r*~» N»
«
■CC
«.V» no rT^JTtiv.lv-toOOtt.ng INC
pi— • n^rv «**«•»«•« NT* »—C —— n "(CXOK.I
(Htip^paoM toc 0«<ca toc
in ti*v» tot igM« A*** eli»
0
3
• tfl*'»K>rg/«*orv_lW5 M4I
» vx •• 9*'* "»j *to
Conclusioni
Wav è un pacchetto insolito, ma che
non mi sento di definire specialistico. Ri¬
vede in maniera rivoluzionaria il concetto
di wp, affrontando in maniera efficiente
e radicale il problema che altri ben più
famosi pacchetti stanno solo cercando
di aggirare: l'integrazione dell'ambiente
di editing con il mondo WWW Inutile il¬
ludersi, i pacchetti di videoscrittura, pri¬
ma. e successivamente anche gli altri,
dovranno al più presto affrontare questo
ostacolo in maniera diretta, senza passa¬
re attraverso arzigogolamenti fatti di ap¬
punti, archivi, conversioni e cosi via. Il
fatto che Wav abbia risolto in maniera
cosi semplice ed elegante il problema fa
capire, d’altro canto, come la tecnologia
OpenDoc di Apple la faccia da padrone,
e come Apple stessa dovrebbe, forse,
avere un po’ di maggiore fiducia nei suoi
prodotti
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
367
Voglia di utility
di Raffaello De Masi
Data Saver Personal
Backup Utility
Di programmi di backup della memo¬
ria di massa principale, in ambiente
Mac o Windows, se ne sono visti di¬
versi, nel corso degli anni. Perfino
l'area shareware e freeware abbonda
di tali programmi e i diversi sistemi
operativi dispongono di un'applicazione
destinata alla bisogna, sulla cui effi¬
cienza e utilizzabilità si può comunque
discutere quanto si vuole
In fondo eseguire una operazione di
backup, indipendentemente dalla sua
utilità, è pur sempre una operazione fa¬
stidiosa. L'unità "bersaglio", sia essa
rappresentata da una valigia di floppy,
da un gruppo di dischi Syquest o da un
nastro, pare faccia di tutto per ribellarsi
all'operazione; non sempre, poi, ci si ri¬
trova con una copia perfetta. Alcuni
pacchetti, infatti, hanno la perversa
tendenza a creare file invisibili che non
sempre vengono individuati dall’appli¬
cazione e. nel caso di ripristino com¬
pleto dei file, ci si ritrova, in questo ca¬
so. con la spiacevole e quanto mai
amara sorpresa di non poter più riapri¬
re il file per mancanza di una pièce del
programma che lo gestisce.
Oltre tutto il backup e il restoring
dell'intero disco rigido hanno un altro
vantaggio, meno visibile ma non per
questo meno importante, il riallinea¬
mento dei file che, almeno nella mag¬
gior parte dei casi, vengono ripristinati
sulla memoria di massa principale in
forma deframmentata. In pratica è co¬
me fare una seduta di dialisi alla mac¬
china, una specie di doccia salutare
che riporterà il nostro hard disk agli an¬
tichi splendori, a nuovi fasti di gio¬
ventù.
Allora ben vengano i backup, veri sal¬
vagente m caso di disastro, e i restore,
bagno di giovinezza delle nostre me¬
morie di massa. Ma occorre farsi gui¬
dare da un pacchetto affidabile e sicu¬
ro, per evitare che quello che è un ma¬
quillage di giovinezza si trasformi in un
pericoloso salto nel buio, talora senza
ritorno (è successo a me usando un ri-
Data Saver Personal
Backup Utility-
Here and Now
Produttore
Software Archnects Ine • 10102 North Creek
Parkway • Suite 101
Botiteli, Wa 98011-8005
USA
Min //Ww w si'.imic i coni
e-ma'i
nomato pacchetto di backup, uno che
va per la maggiore). Data Saver è uno
di questi, visto che abbina semplicità
d'uso, rapidità, affidabilità, ed elasti¬
cità di utilizzo
Con una politica meritevole di ampia
lode. Software Architects offre nello
stesso, economico package ambedue
le versioni del suo Data Saver per i si¬
stemi operativi Windows e Macintosh
L'uso è dei più intuitivi e pratici possi¬
bili; premesso che le due diverse ap¬
plicazioni, ad onta della differenza di
versione, sono perfettamente sovrap¬
ponibili, si seleziona l'unità di origine,
quella bersaglio e i filtri, si avvia il
backup, e si attende pazientemente
che tutta l'operazione abbia seguito e
fine.
Sembra tutto semplice, e occorre di¬
re che lo è. l'applicazione, senza diffe¬
renza di sistema operativo, si incarica
di controllare tutta l'operazione fino al¬
la fine, ci chiede educatamente di
cambiare le unità di deposito, ci avver¬
te se file troppo grandi non possono
essere inseriti sul disco bersaglio, ci
avvisa e gestisce alla meglio errori du¬
rante le operazioni, ci tiene informati
4 Package pratico, economico,
! completo, fornito senza so-
; vrapprezzo per ambedue le
| piattaforme piu comuni.
: Gestisce autonomamente
i pressoché tutte le condtzio-
i ni, forzatamente diverse, che
si presentano in una operazione di backup.
Intrinsecamente lento, spe¬
cie nella versione Windows
368
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
V
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□ Salva una copia del file regittro nella (artella fila regitlro.
□ Cancella i file regitlro vecchi piu lardi:
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Nom dereieienlo
Date di mxMica
Tipo di e le nenlo
Data di
Nomo del
26 9 1996 |(jiovedi)
SOFTWIND OWS
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
369
nel caso di operazioni di sovrascrittura
I filtri, che possono essere combinati
insieme, permettono operazioni mira¬
te. Sarà possibile, quindi, eseguire in¬
terventi chirurgici di alta scuola, come
backup di soli file di un certo pacchet¬
to, magari creati dopo una certa data,
di dimensioni superiori a certi valori e
che negli ultimi mesi o giorni abbiano
subito cambiamenti I dati verranno poi
elencati in un file registro, che può es¬
sere consultato direttamente per una
più oculata gestione dei file da trattare.
Conclusioni
Data Saver è un pacchetto di backup
dotato di tutto quello che serve a ese¬
guire salvataggi oculati, personalizzati e
sicuri Ben guidato, evita quelle noiose
sedute necessarie in altri pacchetti,
che abbisognano sovente dell'interven¬
to dell'operatore per decisioni persona-
lizzate in caso di situazioni particolari. Il
fatto che poi lo stesso pacchetto com¬
prenda ambedue le versioni (Mac e
Windows) lo rende conveniente e prati¬
co, anche per la completa sovrapponi¬
bilità dell'uso.
Here and Now
Uno dei fiori all'occhiello di Mac è
stata finora la possibilità di leggere sen¬
za problemi file Dos-Windows senza
particolare fatica A ciò ha concorso an¬
che la disponibilità di numerosi filtri
presenti sul mercato, sia forniti da case
produttrici di software (Microsoft, Cla¬
ris, Macromedia, ecc.), sia da produtto¬
ri indipendenti (in particolare DataViz),
sia sotto forma di shareware. Micro¬
soft, poi, aveva dotato i suoi pacchetti
(Office, Works, FoxPro) di tecnologie di
riconoscimento dei file figli di applica¬
zioni eguali sulle diverse piattaforme, e,
ancora, il sistema operativo Apple, fin
dai tempi di Apple File Exchange, per¬
metteva, piu o meno efficientemente,
di recuperare, in ambiente Mac, un
esteso e articolato numero di file diver¬
si, attraverso tecniche, nella maggior
parte dei casi, abbastanza semplici
La migrazione contraria, vale a dire
da Mac a Windows, invece è sempre
stata irta di spine e quasi mai indolore.
A parte il fatto che i dischetti PC posso¬
no essere letti in ambiente Mac ma
non viceversa, occorre essere ben at¬
tenti, ad esempio in Word, a salvare un
documento in formato Windows o MS-
DOS per poterlo rendere leggibile sulle
diverse piattaforme di arrivo
Here&Now consente oggi di fare su
un PC le stesse operazioni una volta ri¬
servate al Macintosh, vale a dire for¬
mattare, leggere, scrivere file in forma¬
to Mac utilizzando un PC. Un esempio
di utilizzo del pacchetto potrebbe esse¬
re quello di usare lo stesso disco, qua¬
lunque sia il formato della formattazio¬
ne, su macchine delle due diverse piat¬
taforme La compatibilità non si limita
solo alla "leggibilità" del dischetto, ma
arriva alla gestione diretta delle risorse
e dei formati per i pacchetti che hanno
applicazioni corrispondenti su ambedue
le piattaforme (esempio classico Word
ed Excel, ma anche Works, Maker Pro,
FreeHand e PageMaker. PhotoShop e
lllustrator, e così via). E questo senza
praticamente alcun intervento
dell'utente, gestendo, tra l'altro, anche
le compatibilità di lunghezza, formato
ed estensioni dei nomi (poco importan¬
ti in W95 ma essenziali nelle preceden¬
ti versioni Windows)
Here&Now non può, ovviamente,
eseguire automaticamente una diagno¬
stica di tutti i file Macintosh; tanto per
intenderci non ci saranno problemi per
leggere un file Excel passando da un si¬
stema all'altro, ma documenti "piu alie¬
ni" sarebbero ben difficili da interpreta¬
re se non giungessero in aiuto due se¬
zioni specifiche del pacchetto, vale a di¬
re la visione e gestione di fork delle ri¬
sorse e la mappatura delle estensioni.
Nel primo caso le fork delle risorse (per
i non nativi Mac si tratta di una serie di
informazioni specifiche dei file Mac. co¬
me applicazione responsabile della
creazione, tipo di file, icona usata per la
sua rappresentazione, data e grandezza
del file ed altre informazioni correlate).
Ovviamente nei due sistemi queste
informazioni sono organizzate in manie¬
ra differente, ed è compito di H&N an¬
darle a cercare nei punti giusti e gestir-
E' il primo serio tentativo di
consentire l'utilizzabilità dei
dischi formattati Mac su un
PC
La gestione dei file é talora
macchinosa, la sub-estensio-
ne proprietaria di H&N, inseri¬
ta tra l'estensione vera e pro¬
pria e il nome, non è sempre
di facile comprensione.
ne la dislocazione, per cosi dire all'an¬
data e al ritorno. Cosi, nel caso di pas¬
saggi tra Mac e Windows 3 1 (il pas¬
saggio più ostico), H&N tronca la prima
parte del nome Mac a cinque caratteri,
inserisce una designazione piu opportu¬
na di tre caratteri propria di H&N, elimi¬
na gli spazi presenti, trasforma i carat¬
teri vietati in una "e" commerciale (&),
e crea una estensione a tre caratteri
specifica basata sui dati della mappatu¬
ra delle estensioni, Cosi il nome "MC
Microcomputer'' di un file Word Mac
diviene "mc&mi-gs.doc (il secondo
gruppo di tre caratteri, vale a dire tilde-
gs, serve ad evitare che trasformando il
nome si vada a sovrascrivere qualche
file già presente sul disco); i caratteri
sono generati prelevandoli dalle risorse
"type" e "creator". Ovviamente que¬
sto processo è saltato in Windows 95,
anche se rimane necessaria l'estensio¬
ne.
Here&Now possiede già un'ampia
mappatura delle estensioni dei file piu
comuni in DOS. Ovviamente altre
estensioni possono essere create al
volo, quando un documento avesse dif¬
ficoltà ad essere associato con un pro¬
gramma. Ovviamente occorre usare
questa tecnica curri grano salis. tanto
per intenderci si può assegnare una
estensione " doc" a un file Nisus, ma
non è detto che, per essere questo un
wp, il documento, che si aprirà in
Word, debba essere comprensibile e
non, cioè, uno zibaldone di caratteri
speciali. In altri termini H&N è una chia¬
ve d'ingresso, non un interprete o un
traduttore; perciò non chiediamo mira¬
coli a chi non è attrezzato a farli.
Conclusioni
Here&Now rappresenta un buon pas¬
so in avanti nella compatibilità tra i due
grandi rivali MacOS e DOS-Windows.
Mentre il sistema operativo Apple ave¬
va già da tempo risolto la compatibilità
con l'avversano, sradicando il problema
alla fonte e rendendosi capace di leg¬
gere senza problemi file DOS-Win-
dows, il procedimento contrario era an¬
cora tabù e si basava sul buon cuore
dell'utente Mac disposto a formattare i
suoi dischi in formato DOS Oggi que¬
sto procedimento non è più necessa¬
rio, e un utente bivalente può utilizzare
il suo dischetto senza problemi su am¬
bedue le macchine, occorre solo ricor¬
dare che H&N gestisce l'utilizzabilità
del disco, ma non la traduzione dei do¬
cumenti Perciò, non facciamo richieste
mutili!
MS
370
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
FINALMENTE SPIEGATA
LA FOTOGRAFIA DIGITALE
L'evoluzione digitale della fotografia fornirà ai
fotografi professionisti e agli amatori appassionati
di computer molte nuove opportunità.
Questo libro spiega la tecnica degli strumenti
(computer, scanner, stampa, trasmissione, ecc.)
soffermandosi sul trattamento delle immagini.
Ampio spazio è dedicato allutilizzo degli stru¬
menti di Photoshop ed al modo di avvicinarsi a
questo eccellente programma di elaborazione
dell'Immagine.
Scritto da fotografi per i fotografi con un
linguaggio semplice ed esauriente allo stesso
tempo, il libro descrive con precisione e
chiarezza tutto ciò che è necessario conoscere
per orientarsi nel mondo della fotografia digitale.
L'ampio glossario assicura che il significato di
ogni termine sia perfettamente chiaro al lettore.
Dopo, tutti i vostri dubbi sul fenomeno digitale
saranno cancellati.
Alcune tecniche spiegate nel libro.
Dalla Editrice Reflex
LE BASI DELLA FOTOGRAFIA DIGITALE
L. 36.000. 136 pagine. 15x2 lem.
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LE BASI DELLA
FOTOGRAFIA
DIGITALE
COME T RAT I AH E
LE IMMAGINI CON II COMPUTER
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EDITRICE REFLEX. VIA DI VILLA SEVERINI54. 00191 ROMA
TEL. 06-36308595 - 36301756 FAX 06-3295648
■ PD-SOFTWARE
coordinamento di Andrea de Prisco
La gestione dei dati
In fondo è lo scopo principale per cui sono stati costruiti i computer.
Oggi, distratti dalla grafica, dai suoni, dalla multimedialità o da Internet, la
gestione delle banche dati è passata in secondo piano.
Cosa ancor più vera nel caso dei Macintosh che vengono in genere scelti più
per le doti grafiche e di interfaccia che non per la potenza gestionale.
Invece, a partire dal sempre verde HyperCard e passando per l’indiscusso
File Maker, il Macintosh è un'ottima macchina per gestire database.
Se poi il database mescola dati testuali a dati multimediali, magari con
rappresentazioni differenti tra un record e l’altro, il Mac dimostra tutta la sua
potenza e flessibilità. Ecco un po’ di esempi.
di Valter Di Dio
PiefaiMcea ...
regolabili, cosi
come pure il
numero massimo
di avvisi per gior¬
no.
BirthdayChecker 2.1
Numberofday*: |? | ( 1 - 30 )
Warmng, per <Uy: Qjf] (199)
• Genere: Memorandum -
Shareware 10 Marchi
Anche il formato
della data è per¬
sonalizzabile e
può comprendere
anche l’anno per
una maggiore
completezza del¬
l’informazione
presentata.
O* Gcrmany
(•> Europe
• Nome File: birthday-checker-
21.hqx
Window width: 550 I (200 SSO)
• Autore: Benno Eberle
<1013602125@compuserve.com>
Titel:
Ricorda!
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.edu/
HyperArchive.html
□
Il programma esi¬
ste in versione
inglese e tede¬
sca; sebbene
nella versione
inglese sia "sfug¬
gita" qualche
parola tedesca. Il
volume degli avvi-
Volume:
10 27 1858 Theodore Roosevelt (139) Hon
Window:
BirthdayChecker
è un piccolo programma che scandi¬
sce un normale file di testo alla ricerca
dei compleanni o degli eventi ricorren¬
ti che avranno luogo nei prossimi gior-
Th« vrrsion a unr fistimi 1 PWtsi pjpport stimmi
ni. Mettendo un alias del programma pre sott'occhio tutte le ricorrenze si sonori è regolabile solo nella ver-
nella cartella "Avvia con” avrete sem- importanti I giorni di preavviso sono sione registrata
372
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
r
» File Edlt
CreditCheck 1.0
• Genere: Verificatore
checksum - Freeware
• Nome File: credit-check.hqx
• Autore: Peter Marks
<Peter Marks@pobox.com>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Probabilmente
non tutti lo sanno ma i codici delle
carte di credito seguono un preciso
formato che permette sia di identifica¬
re la società emittente, sia di verificare
la consistenza del codice stesso grazie
ad una cifra di checksum. Questa pic¬
colissima applicazione permette
di verificare il codice delle carte di
credito emesse da Amex,
MasterCard, Visa, Dmers,
Australian BankCard e Discover
L'uso è immediato e veloce: si
digita il codice e si preme il
return. Se il codice è esatto viene
visualizzata la società emittente,
se è errato viene scritto "Bad"
ed emesso un suono. Nel file
"read.me" è descritto anche l'al¬
goritmo utilizzato per determinare
il tipo di carta di credito e per il calcolo
del checksum Utilissima per tutti colo¬
ro che devono controllare dei numeri di
carta di credito senza avere l’originale
sottomano.
• Digital Diary 1.7.3
• Genere: Gestore progetti -
Shareware 30$
• Nome File:
digital-diary-173.hqx
• Autore:
GTA <gta@cyberstore.ca>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.edu
/HyperArchive.html
Digital Diary vi
permetterà di tenere traccia di diversi
progetti in vari stati di avanzamento.
Al semplice tocco di un dito potrete
sapere in quale stato si trova un deter¬
minato progetto e perché si è
fermato. I progetti possono
essere raggruppati in un mas¬
simo di 50 categorie principali.
E' anche possibile utilizzare le
50 entrate principali come pro¬
getti ed utilizzare le sotto-cate¬
gorie per dividere i macro-pro¬
getti in step indipendenti.
Naturalmente nessuno vieta di
utilizzare più copie di Digital
Diary per superare il limite dei
50 progetti.
I documenti sono accessi¬
bili per data o per progetto,
mentre una To-Do list permet¬
te di tenere sotto controllo
tutte le attività pendenti. Tutte
le informazioni sono stampa¬
bili in report organizzati in
diversi modi: per progetto,
per data o per note. Un siste¬
ma di password a più livelli permette
• File filli uim«ou>\
/O-.AS
Input mindou» for DiqUol-D<ary ul 7.i
a ? fi
TU*CurraMlylvMM (rurali SvnpU targ
Seloct Iti» Category and Project:
NU IDI | | V~|
I pp Spgolinlioii
551 mungitori
Solaci Statuì:
Salaci Nota type: | MUTINO
| Avitinq Muntoti! Approvi») '
Itti Sfinì Hit |
▼ | coll Tip»!> |
anche di gestire la sicurezza di acces¬
so alle informazioni riservate.
• FlowerTalk 0.9.2b
• Genere: HyperCard Stack -
Shareware 1$
• Nome File:
flower-talk-092b-hc.hqx
• Autore: CarlNoe@aol.com
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Ditelo con i fiori,
si diceva un tempo non troppo lonta¬
no. Già, ma al giorno d’oggi chi cono¬
sce ancora il linguaggio dei fiori? Se
ricevete un Crisantemo cosa volevano
dirvi? E che fiore dovreste utilizzare
per rispondere "a tono"?
FlowerTalk 0.9 è uno stack di
HyperCard che contiene 50 fiori con la
descrizione del "significato” La ricerca
può avvenire sia per fiore che per
significato Ne esiste una versione
Standalone (0.9.2.s) che non necessita
di HyperCard per essere eseguita e
può essere ordinata via e-mail. Esiste
anche la versione shareware, la 1.0 e
la 1.0s, che contiene la descrizione del
significato di ben 700 fiori diversi! Ah,
tanto per la cronaca, se avete ricevuto
un Crisantemo non pensate male: vi
stanno dicendo che "siete un magnifi¬
co amico".
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
373
Grand Ma Told Me
• Genere: Gestore di alberi
genealogici
Shareware 50 Franchi
: Nome File: genealogy-tree-
manager-215.hqx
Autore: Michel Bernard <mic
ber@club-internet.fr>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.htrnl
Forse oggi non
va più di moda, ma un tempo l'esibizio¬
ne del proprio albero genealogico era
un vanto per tantissima gente Grazie
a questo programma potrete anche voi
subire l'incanto della ricerca delle pro¬
prie origini cercando
di risalire quanto più
possibile nella storia
dei vostri avi II pro¬
gramma permette
di organizzare in
modo semplice e
completo tutte le
informazioni relative
a matrimoni, nascite
e morti di tutti i nodi
dell’albero. E' diver¬
tente iniziare per gioco a compilarlo ed
accorgersi d'un tratto di quanti buchi ci
siano nella nostra memoria. Si inizia
cosi una ricerca nel passato che non
può che essere affascinante. Il manua¬
le, in formato PDF, è solo in francese.
• Helpdesk Pro 1.1
• Gene Gestore servizi di
assiste za - Shareware 40$
• Nome l e:
. help-de <-pro-11.hqx
k Autore: I Iwin de Leur
<edwin(? ivo.dlo.nl>
• Reperibili Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArcI ve.html
Help Desk è la
parola magica del momento Non c'è
azienda piccola o grande che non ne
sia alle prese Per Help Desk si inten¬
de quel servizio che riceve le chiamate
di assistenza o di movimentazione da
parte delle persone dell'ufficio stesso
o da parte dei clienti Una volta il servi¬
zio di Help Desk era svolto direttamen¬
te dal tecnico incaricato, ma se i tecni¬
ci sono tanti si rischia di non riuscire a
travasare l'esperienza di uno all'altro e
di perdere la storia degli interventi
Ecco allora l'invenzione: l'Help Desk
riceve e colleziona tutte le telefonate,
tiene un archivio di tutte le richieste e
di tutte le soluzioni Una sola persona
può dare risposte, anche senza essere
un esperto, grazie al database dei gua¬
sti Il tecnico, inoltre, può accedere in
qualsiasi momento sia alla storia di un
certo utente (ad esempio un guasto
che era già stato riparato e si ripresen-
ta) sia a quella di altri casi simili acca¬
duti ad altri utenti.
(all databati*
li
S,
A
«
3 .
9
■»
A
*
0
*
_ CMS ifr PATI tu ftAUOUT
jO»-167-a?g7 | |OOOOOI | 125-10-199 | |
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•-
COWKHPTtO» _LOC*l 109 _ fm
|a—T„SM | □
0
STATUS compir»
□ *■*«•*
0 C«rf*m 0 yr*r«
zero il database inizia¬
le, ma poi tutto è
molto semplice e
veloce grazie ai menu
pull-down che per¬
mettono di ritrovare
al volo qualsiasi infor¬
mazione pre-registra-
ta Quattro le schede
di questa versione:
Gestione della chia¬
mata. Gestione dell'u-
| -)£lF7' T
Uifi datarmi.
| &
4»
9
■»
A | T.
o
Questo program¬
ma è perfetto sia
nella creazione delle
schede descrittive
dei clienti che nella
scheda di gestione
della chiamata Ci
vuole un po' di
tempo per creare da
PHOUt
IQCATKHI
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terne. Dettagli har¬
dware e Descrizione
del software. La ver¬
sione completa con¬
tiene anche il databa¬
se per i manuali e
quello dei fornitori, ci
sono in più le funzio¬
ni statistiche e la
stampa dei Report.
374
■rmi: Disney. Walt (director)
Tllle: Qat&w
l abel: w t n n»a» v>4
Car so.:
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Tft* ni» •* Mi iKNdms u
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» T* PASTO»Al SYMPKXf*
10 Narrai* t itfr«*K«»4
11 C*«Ct 0» THC HDUttS
Un. |Dumpj Soft U- 1 ' | Ai.
Multimedia Archivel.Oa
• Genere: HyperCard Stack
Freeware
• Nome File: multimedia
archive-IOa-hc.hqx
• Autore: Ross FS Hall
<rhall@lynx.dac.neu.edu>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Questo stack di HyperCard ne
dimostra tutta la versatilità quando si
tratta di gestire dati non omogenei. La
singola scheda può contenere indiffe¬
rentemente informazioni su CD audio,
Cassette VHS, CD-ROM,
Nastri o altro Ogni pagi¬
na rappresenta un singo¬
lo oggetto, mentre il
database può essere
scorso pagina per pagina
oppure per categoria. In
ciascuna scheda è anche
possibile inserire un'im¬
magine PICT ripresa da
uno scanner ed è possi¬
bile esportare le schede
verso un word proces¬
sor. Non potevano ovviamente manca¬
re le funzioni di ricerca per singola
parola, la funzione di Zapping, che
scorre tutte le schede ad una ad una, e
la stampa dell'archivio.
• The Zone Calculator
• Genere: Calcolatore per diete
Shareware 20$
• Nome File:
zone-calculator.hqx
• Autore: John Weinhofer
<jweinhof@welchlink.welch.
jhu.edu>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Il titolo deriva da quello del
libro "Enter thè Zone" del
Dottor Barry Sears. The Zone
Calculator possiede un data¬
base con oltre 5000 tipi di cibi
e bevande. Di ciascuno di essi
contiene tutte le informazioni
nutrizionali ed è in grado,
conoscendo i vostri dati per¬
sonali. di calcolare la percen¬
tuale di grassi, proteine e calo¬
rie della vostra dieta quotidia¬
na.
Il programma è uno stack
di HyperCard 2 compilato; sul
mio PowerPC ha dato qual¬
che problema dovuto proba¬
bilmente al fatto di essere
stato sviluppato su un 68000.
• URL Database 1.1
• Genere: HyperCard Stack -
Freeware
• Nome File: url-database-
ll.hqx
• Autore: Robert Lee
<rklee@netcom.com>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
E’ vero che esi¬
stono i bookmark dentro molte applica¬
zioni di navigazione Internet, ma è
anche vero che spesso ci si imbatte
Tlvomss
Inumai Pnvnno* Servtca
US Postai Sarvlca
California Stata
accia Sw uoaatas mrror sitai
Yanoo
UHrasaa» ______—_
Snarawara col
Mio //www usos gov/oostotc/walcoma film
loc* uo tuli nine-Oiglt ZIP coUas for ant)
eoaress. calcolata tu* *<act oos ■ sga ror any
US Postai Sarvca m-. ing sarvi a.cnanga
uour address. a. T na sita ; Businass
nelle URL durante le operazioni più
impensate (magari guardando un pro¬
gramma m televisione) Ecco allora l'u¬
tilità di un piccolo database in cui
scrivere, o cercare, le URL senza
che sia necessario aprire grossi
programmi e senza connettersi ad
Internet. Questo semplice stack di
HyperCard aiuta a tenere in ordine
la propria lista di URL grazie ad una
serie di indici che permettono la
ricerca per data o per nome
Permette inoltre di raggruppare le
URL per categorie con possibilità
di filtrare le categorie che non inte¬
ressano. Un semplice click sul
nome permette di incollare la URL
nella Clipboard; inoltre se all'aper¬
tura di una nuova Card la Clipboard
contiene una URL. questa viene
automaticamente inserita nel
campo relativo. Infine è possibile
esportare tutte le URL, o solo quelle di
una categoria, in formato HTML WS
boi• <• i r.n.ent
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
di Andrea Suatoni
Opus Magellan
IDirectory Opus
Magellan 5.65
Produttore:
GP Software
PO Box 570
4060 Ashgrove
Australia
Tel *61 7 33661402
e-mail |ljr.’0®ai!5.Ml |
www r j * r~~"'
C'era una volta il Workbench, l'inter¬
faccia grafica di Amiga, con tutti i suoi
pregi Ipochi) e difetti Imolti)...'. Cosi
potrebbe iniziare un 'assai improbabile
favola dei giorni nostri, dove però,
come in ogni favola, troveremmo sicu¬
ramente un fondo di verità: l'ormai nota
inadeguatezza del Workbench rispetto
alle moderne esigenze di utilizzo di un
computer. Del resto, non è certo un
mistero che il Workbench sia stato
negli anni il componente di AmigaOS
meno aggiornato in assoluto, mante¬
nendo funzionalità e versatilità quasi
immutate rispetto alle prime versioni
del sistema operativo, risalenti a oltre
dieci anni fa. Per tale motivo durante gli
anni floridi della Commodore, come
pure in tempi più recenti, non sono mai
mancati applicativi di terze parti,
freeware, shareware o commerciali,
che sopperissero alle tante funzionalità
che ci si aspetterebbe da un file mana¬
ger o, per dirla tutta, da un desktop
manager. Se ci pensate bene, del resto,
che cosa offre il Workbench? Ben
poco, direi: un sistema ad icone un po'
datato e sicuramente poco flessibile, la
possibilità di lanciare applicazioni con
un doppio click su un'icona, delle fun¬
zionalità minime per quanto riguarda la
copia e lo spostamento dei file Iper di
piu sincrona, per cui nonostante il mul¬
titasking di AmigaOS. durante la copia
dei file il Workbench rimane 'sordo' ai
nostri comandi), e poco altro ancora.
Manca, per esempio, la possibilità di
modificare i menu, di disporre di tool-
bar per un più pratico avvio delle appli¬
cazioni, di riorganizzare logicamente le
icone delle applicazioni, e manca
anche un 'interfaccia verso ARexx, che
avrebbe potuto permetterne una certa
configurabilità ed estensione.
Insomma, mancano davvero tante
cose a cui si può porre parzialmente
rimedio infarcendo il proprio Amiga di
utility di vario genere iToolManager,
StartMenu, SmartRefresh, Bench-
Trash, IconAppearer e chi ne ha più ne
metta) che però hanno il difetto di
essere tutte sviluppate da persone
diverse le quindi di non essere omoge¬
nee fra loro, a partire dall'interfaccia
utente) e di risolvere solo un particola¬
re aspetto del desktop management
trascurando gli altri. In altre parole: non
possono essere considerate, neppure
installandole tutte, una vera alternativa
al Workbench, cosa che invece può
Distributore:
NonSoloSoft
Casella Postale 63
10023 Chieri ITO)
Tel/Fax (01 11 9415237
e-maii KHiri3iBf.ri.'-rifiW i
Prezzo: (IVA inclusa) Lit 149 000
essere tranquillamente asserita per
questa nuova versione di Directory
Opus, denominata Magellan
All'inizio era il file
manager
Qualsiasi utente di Amiga di vecchia
data si ricorderà certamente che già
anni fa si era sentita l'esigenza di una
gestione più comoda per i file e le
directory. Da un lato c'era il
Workbench. con i suoi limiti, e dall'al¬
tro la Shell AmigaDOS, di cui nessuno
osa mettere in dubbio l'utilità e che è
tuttora, per certi versi, insuperabile.
Nel mezzo, mancava un file manager,
tipo il famoso Norton Commander dei
PC, che agevolasse l'utente in tutte
quelle operazioni quali creazione di
directory, riorganizzazione dei propri
archivi, copta dei file su più floppy, etc
Tra i primi applicativi che apparvero sul
mercato vale la pena di citare
DiskMaster e SID, che per lungo
tempo hanno aiutato l'utenza Amiga a
mettere un po' d'ordine nei propri
dischi, ma se proprio si deve scegliere
un applicativo che rappresenti signifi¬
cativamente questo tipo di programmi,
allora la scelta non può che cadere su
Directory Opus, le cui versioni 3 e 4
sono da considerarsi sicuramente tra
gli applicativi più gettonati su Amiga.
Del resto, Opus è stato il primo vero
file manager che. oltre a permettere
376
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Magellan utilizzato come
sostituto del Workbench
Come potete vedere,
l'impatto iniziale è quello
di trovarsi davanti al vero
Workbench. e questo
ovviamente non può che
facilitarne l'uso Per amor
di precisione, va detto
che il cambiamento radi¬
cale di look che vedete in
questa e nelle altre foto
non è dovuto al solo
Magellan. ma ad un paio
di altre utility freewa-
re/shareware In partico¬
lare, viene utilizzato il
sistema di icone New
Icons. supportato diretta¬
mente in modo nativo da
Magellan, e una patch
per la sostituzione dei
gadget di sistema
I tre possibili modi in cui e
visualizzabile un lister stan¬
dard ianalogo al Work-
benchl. file manager Ila
modalità tipica delle versio¬
ni precedenti di Opusl, e
quella denominata Icon
Action che e un insieme
delle due precedenti
Notate come, con I esclu¬
sione della modalità stan¬
dard, il hster presenti una
min-toolbar. completamen¬
te personalizzabile, con la
quale si possono attivare le
funzioni più usate di Ma¬
gellan Ancora una volta va
rimarcato che il look & feel
di queste foto non rappre¬
senta le impostazioni stan¬
dard di Magellan. ma il
gusto personale del sotto¬
scritto che ha sfruttato,
anche per la toolbar, le
icone m formato Newlcons
una buona configurabilità, abbia offerto
la possibilità di superare il concetto di
semplice file manager potendo ingloba¬
re in un unico ambiente operativo, tra¬
mite la programmazione dei suoi menu
e pulsanti, le funzioni di visualizzazione
di file, riproduzione di suoni e altro,
offerte da utility di varia estrazione. Alla
fine, accadeva abbastanza di frequente
che una volta lanciato il Workbench si
finisse per lavorare principalmente con
Opus, e di questo devono aver tenuto
conto i programmatori della GP
Software che. vista la situazione trabal¬
lante in cui versava Amiga e l'assenza
dello sviluppo del sistema operativo,
Workbench incluso, hanno pensato di
ampliare ulteriormente le già buone
possibilità di Opus. Il risultato di questo
lavoro è stata la versione 5 di Directory
Opus, la prima ad offrire la possibilità di
sostituire in toto il vecchio Workbench
con un desktop manager (e non più
semplice file manager) completamente
multitasking e, cosa più importante,
compatibile con tutte le caratteristiche
del Workbench (Applcon, AppMenu e
AppWindow), in modo da "ingannare"
tutti gli applicativi progettati per intera¬
gire con l'ambiente grafico di AmigaOS.
Un compito non certo facile, tenendo
conto del fatto che molti degli aspetti
interni del Workbench non sono mai
stati documentati e che quindi le diffi¬
coltà di integrazione e compatibilità da
superare non sono state certo poche.
Ora, dopo quasi un anno e mezzo dalla
comparsa sul mercato della versione 5,
la GP Software ha rilasciato la versione
5 65 denominata Magellan che può
essere considerata, a tutti gli effetti, un
vero sostituto del Workbench. Non
tragga in inganno il fatto che si tratta
ancora di una versione 5: tra la 5.0 e la
5.65 ci sono tante, tantissime differen¬
ze e miglioramenti da giustificare piena¬
mente non solo il cambio di nome, ma
anche tutte le quote "monetane" chie¬
ste di volta in volta per l'aggiornamento
alla versione successiva di Directory
Opus E ora bando alle ciance. e inizia¬
mo con la descrizione di Magellan
Installazione
Installare Magellan sul proprio siste¬
ma è un'operazione assai banale ma
che richiede comunque una discreta
percentuale del vostro tempo libero
Questo non tanto perché si tratti di un
applicativo complicato (anzi, è esatta¬
mente il contrario!), quanto per il fatto
che occorre un po’ di tempo per scopri¬
re le infinite possibilità di personalizza¬
zione offerte dal programma. In realtà,
copiare Magellan sul vostro disco
richiede esattamente lo stesso tempo
richiesto da un qualsiasi altro applicati¬
vo che utilizzi l'Installer di AmigaOS,
ovvero un semplice doppio click Tutti i
file di Magellan, con l'esclusione di un
solo file (il sostituto di LoadWB), ver¬
ranno installati nella directory specifi¬
cata dall'utente, in modo da interferire
il meno possibile con le directory di
sistema di AmigaOS; ciò semplifica
inoltre un'eventuale disinstallazione di
Magellan, dal momento che basterà
cancellare l’intera directory e ricopiare
il programma LoadWB dai dischetti di
AmigaOS. Al termine dell'installazione
lo script vi chiederà la modalità m cui
vorrete utilizzare Magellan. la più inte¬
ressante delle quali (nonché quella
suggerita dai suoi programmatori) è la
sostituzione del Workbench di
AmigaOS. Le altre possibilità sono
l'uso di Magellan su uno schermo
separato o sullo stesso schermo del
Workbench, convivendo con quest'ulti¬
mo anziché sostituirlo. Si può scegliere
inoltre se lanciare o meno Magellan
automaticamente all'avvio del compu¬
ter. e m caso positivo si può decidere
se farlo partire eventualmente in
modalità iconificata (opzione non pos¬
sibile nel caso che Magellan sostitui¬
sca il Workbench).
Qualunque sia la scelta fatta,
Magellan si presenterà all’utente con
una finestra in cui appariranno le icone
dei dischi montati sul vostro Amiga,
proprio come se fosse il Workbench, e
questa è la prima delle tante novità
rispetto alla vecchia versione 4 di
Opus. Proviamo a fare un doppio click
su una di queste icone ed ecco aprirsi
MCnucrocomputer n. 179 - dicembre 1997
377
necessità; per modificarla, basta attiva¬
re con la relativa voce di menu il button
editor, un editor, come dice il nome,
utilizzato per qualsiasi tipo di pulsante
presente in Magellan. Con il button edi¬
tor si possono dunque definire toolbar
di vario genere, siano esse quella asso¬
ciata ai lister, siano invece i classici pul¬
santi tipici di Opus, oppure ancora delle
toolbar grafiche à la ToolManager Per
ogni singolo pulsante, visualizzabile in
forma testuale o grafica, sono associa¬
bili diverse azioni, attivabili tramite la
pressione di uno dei bottoni del
mouse, e ognuna di queste azioni può
comprendere una serie di comandi libe¬
ramente selezionabili tra il ricco set di
istruzioni interne, un comando esterno
oppure uno script ARexx. In realtà, la
possibilità di definire sequenze di
comandi viene delegata ad un altro edi¬
tor. il function editor, che viene invoca¬
to ogni qual volta si deve associare
un'azione ad un evento
I pulsanti non sono l'unico elemento
visibile di Magellan. Anche per i menu
il programma offre un ampio ventaglio
di possibilità che spaziano dalla defini¬
zione di menu utente di tipo standard,
cosa non possibile con il Workbench
'liscio', alla definizione dei cosiddetti
una nuova finestra, il lister, che vi
mostrerà il contenuto della directory
principale del disco selezionato, ed è
questa la seconda novità. Il lister, infat¬
ti. può essere impostato in modo da
visualizzare il contenuto in tre diverse
modalità: quella classica, in cui vengo¬
no visualizzate solo le icone, quella tipi¬
ca di Opus 4, in cui vengono visualizza¬
ti tutli i file e le directory come in un
file manager, e quella denominata Icori
Action in cui vengono unite le poten¬
zialità delle due
precedenti moda¬
lità Al solito,
un'immagine
rende l'idea meglio
di cento parole,
per cui vi invito a
dare uno sguardo
alle foto che
accompagnano
questo articolo per
rendervi conto
effettivamente
delle differenze tra
le tre modalità
Quello che è
importante sottoli¬
neare, e che non e
immediatamente
intuibile, è che a
differenza del
Workbench ogni
lister è gestito da
un task separato di Magellan, per cui si
può operare su ognuno di loro indipen¬
dentemente dalle azioni che sono in
corso su altri lister eventualmente
aperti; in altre parole, potete per esem¬
pio copiare un lungo elenco di file da
un lister ad un altro e. contemporanea¬
mente, utilizzarne un terzo per effet¬
tuare altre operazioni, senza che que¬
sto disturbi minimamente la funzione
di copia in corso
Pulsanti, menu, icone
e drag & drop
Riassumere le molte caratteristiche
di Magellan non è affatto facile, come
dimostra il corposo manuale (più l'opu¬
scolo relativo alle innovazioni apportate
dalla versione Magellani che accompa¬
gna ii programma, per cui mi limiterò a
mettere in evidenza quelle più significa¬
le. Cominciamo proprio dai lister, che
®me avrete notato possono visualizza-
rè una comoda mini-toolbar con cui l'u¬
tente può attivare le funzioni più comu¬
ni. Questa toolbar, come il 99% di
Magellan, è completamente personaliz¬
zabile dall'utente in base alle proprie
Con uno dei menu
popup dei lister si può
bloccare temporanea¬
mente un lister come
sorgente o destinano-
ne Ad esempio, se
vogliamo copiare un
lite in piu directory con
un solo comando di
copia, basterà aprire
un lister per ognuna
delle directory di desti¬
nazione bloccarlo
come destinatone.
Quindi tornare sul lister
di origine, marcato come sorgente e minare la
copia dei file
l menu popup sono associati anche ai singoli Ilio
Magellan sfrutta appieno la potenziatila del siste¬
ma di riconoscimento dei hletvpe per estendere le
possibilità offerte da questo tipo di menu Ad
esempio, introducendo un filetype per il riconosci¬
mento di un disco estraibile (e possibile anche
questoi). e aggiungendo con il filetype editor una
voce di menu che invochi il comando E/ect. prete-
vabile da Ammet. e possibile fare click col pulsante
destro sull'icona di un volume montato su uno ZIP
drive selezionare la voce E/ect e hop-iai il disco
viene espulso dal drive
'start menu', tanto cari all'utenza
Windows (anzi, dovremmo usare il sin¬
golare. visto che gli ambienti operativi
Microsoft ne hanno a disposizione solo
uno, mentre con Magellan se ne pos¬
sono definire quanti se ne vogliono),
non tralasciando i popup menu, modifi¬
cabili solo in parte attraverso l'uso dei
filetype, di cui parlerò tra breve Tutti
questi tipi di menu, con l’esclusione di
quelli popup, sono modificabili con un
ulteriore editor, che con poca fantasia
viene chiamato menu editor, l'uso del
quale evidenzia una delle attuali limita¬
zioni del sistema di menu di Amiga (e
non di Magellan, che su questi poggia
la gestione dei suoi menu): non si pos¬
sono definire più di due livelli di voci di
menu
E dai menu passiamo ad un'altra
peculiarità di Magellan, ovvero i gruppi
di programmi Questi non sono altro
che delle speciali directory, creabili con
una funzione apposita di Magellan.
nelle quali e possibile memorizzare dei
riferimenti alle icone degli applicativi.
Supponiamo, per esempio, di voler rag¬
gruppare logicamente le icone relative
ai programmi di grafica una volta crea¬
to questo gruppo di programmi,
basterà trascinare all'interno della sua
finestra le icone delle applicazioni che
ci interessa raggruppare e. niente
altro. Magellan farà in modo che qual¬
siasi azione iniziata sulle icone di un
gruppo di programmi venga effettuata
378
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
Ecco alcune delle pos¬
sibilità di raggruppare
icone in modo da age¬
volare il lancio delle
applicazioni più usale
Sulla destra 6 visibile
una toolbar, tra l'altro
in stile MagtcWB, con
dei pulsanti, al centro è
invece aperta la fine¬
stra di un gruppo di
programmi Ila cui icona
e visibile nell angolo
interiore sinistro dello
suoi punti di forza), capirete che il look
del vostro Amiga può cambiare dal gior¬
no alla notte L'unica mancanza di
Magellan rispetto al sistema Newlcons,
che potrebbe essere risolta in un pros¬
simo futuro dai programmatori della GP
Software, riguarda l'impossibilità attuale
di visualizzare il nome delle icone con
un effetto outline che ne migliori la leg¬
gibilità.
Ecco in azione alcuni
degli editor di confi¬
gurazione di
Magellan. Il button
bank editor permette
di organizzare e per
sonahzzare qualsiasi
tipo di toolbar, sia
ossa quella del lister
0 una di tipo utente
Questo editor tra /al¬
tro dispone di una
piccola finestra denominata Clipboard nella quale, con una semplice opera¬
zione di drag & drop, si possono depositare e prelevare immagini e pulsan¬
ti. Con il button editor, invece, si modificano gli attributi di un singolo pul¬
sante lcolori, immagini ed eventi associatiI, Con il funaioli edita, mime, si
definisce la sequenza di comandi da associare ad ogni evento
Quest'ultimo editor viene attivato non solo per i pulsanti, ma per qualsiasi
elemento di Magellan che richieda l'inserimento di sequenze di istruzioni
schermoI che. come spiegato nell articolo,
visualizza dei riferimenti alle icone vere e pro¬
prie tnel caso specifico, sono raggruppate le
icone di tutti i vari programmi di preference
sparsi sul mio disco! Infine, come già avveniva
col Workbench di AmigaOS, è possibile 'tirare
fuori' le icone dalla directory di appartenenza
anche in questo caso, comunque, si tratta
sempre di riferimenti all'icona vera e propria,
come testimonia la piccola freccia à la
Windows visibile nell’angolo sinistro in basso
di ogni icona
in realtà sull'icona
"vera", memorizzata
in qualche altra
parte dei vostri
dischi; in altre paro¬
le, sia che si tratti di
un doppio click,
come pure della
richiesta di informa¬
zioni, Magellan
simulerà la corri¬
spondente azione
come se fosse stata
fatta sull'icona
"reale" a cui fa riferi¬
mento l'icona "finta"
visualizzata nel grup¬
po di programmi. Le
uniche eccezioni
sono il riordinamento delle icone in un
gruppo di programmi, che non influenza
minimamente le informazioni memoriz¬
zate nell'icona originale, e la cancellazio¬
ne di una di queste icone, che avrà
come unico effetto la rimozione dell'ico¬
na dal gruppo di programmi Come se
non bastasse, Magellan permette di
"estrarre" le icone da una directory
creando un riferimento direttamente sul
desktop, più o meno come avviene con
il Workbench, con la differenza che que¬
ste icone sono immediatamente identifi¬
cabili in quanto sono caratterizzate, nel¬
l'angolo in basso a sinistra, da una frec¬
cetta simile a quella dei collegamenti di
Windows 95. Insomma. tirando le
somme di quanto visto fin qui, appare
chiaro che la funzionalità e l'organizzazio¬
ne del desktop viene lasciata interamen¬
te all'utente, che può adattare il funzio¬
namento di Magellan secondo le proprie
esigenze e i propri gusti C'è chi preferi¬
sce i menu e chi invece preferisce le
toolbar, chi un ammasso di pulsanti
testuali e chi invece i gruppi di icone, e
ancora chi preferisce utilizzare gli start
menu, pratici e che occupano poco spa¬
zio sullo schermo. Non c'è che l'imba¬
razzo della scelta.
Parlando di icone, stavo per dimenti¬
care una cosa molto importante che
può migliorare decisamente l'aspetto
visivo del vostro desktop: Magellan
supporta nativamente il sistema di
icone Newlcons e non solo, ma per¬
mette anche di abilitare la trasparenza
dello sfondo delle icone e di disabilitare
la visualizzazione del nome del file cui
fa riferimento un'icona. Se a queste
caratteristiche, abitabili singolarmente
per ogni icona, aggiungete il fatto che è
possibile disporre il nome del file di un'i¬
cona su più righe e che l'intero
Magellan supporta pienamente le fun¬
zioni di drag & drop (che è anzi uno dei
Non si vive
di soli
datatype
I datatype sono
indubbiamente uno
degli aspetti piu
interessanti di
AmigaOS, ma
Magellan amplia a
dismisura le possi¬
bilità offerte dal
sistema di ricono¬
scimento dei file
razie ai hletype
ome è facile intui¬
re, un filetype non
è altro che una
sene di definizioni
che permette di
stabilire la natura di
un determinato file, per fare un esem¬
pio banale, potremmo voler riconosce¬
re tutte le immagini in formato GIF in
modo da richiamare un programma di
visualizzazione di proprio gradimento
(ad ogni modo. Magellan dispone già di
un suo visualizzatore interno) Ci sono
due possibilità per definire un filetype
affidarsi a Magellan, il auale a fronte di
un doppio click su un (ile sconosciuto
lancerà su richiesta il suo "smfter",
oppure attivare tramite opportuno
menu il filetype editor con il quale pos¬
siamo definire:
- il nome che vogliamo associare al
filetype (nel nostro caso, potrebbe
essere qualcosa del tipo "Immagine,
GIF");
- un'eventuale icona, che verrà utiliz¬
zata ogni qual volta un lister viene
impostato in modalità Icori o Icori
Action e non esiste, per un determina¬
to file, l'icona corrispondente;
- la classe del filetype, ovvero una
sequenza di operatori di comparazione
che permettano di identificare con pre¬
cisione il tipo di file. Nel nostro esem¬
pio, potremmo verificare che il nome
del file termini in ,gif (sebbene questo
non sia assolutamente necessario in
ambiente AmigaOS) e che i primi 4
MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997
379
Continuiamo con le tante personalizzazioni messeci a disposizione da
Magellan Nella loto sono visibili gli editor hotkeys scnpts e user menus Con
il primo si tessono definire dei tasti di scelta rapida che attivino una determina¬
ta funziona, gli hotkev definiti possono essere validi a livello del solo Magellan
oppure dell'intero sistema operativo Gli script sono invece degli eventi non
direttamente associabili ai lister, duali l’inserimento di un dischetto nel floppy
drive oppure un doppio click fatto sullo sfondo del desktop Per ognuno di que¬
sti eventi si può definire una sequenza di comandi a proprio piacimento, ad
esempio l'emissione di un suono quando viene inserito un floppy Infine gli
user menu permettono di definire menu aggiuntivi, oltre a quelli messi a dispo¬
sizione da Magellan, mutile dire che questi costituiscono un ’ulteriore possibilità
per il lancio delle applicazioni
byte del file con¬
tengano la sequen¬
za 'GIF8';
- le azioni da
associare quando
effettuiamo opera¬
zioni di doppio click
o di drag & drop
Nel nostro caso,
tramite il function
editor potremmo
creare un'azione
che lanci il pro¬
gramma di visualiz¬
zazione desiderato,
e quindi associare
questa azione all'e¬
vento doppio click
m modo che cic¬
cando due volte su
un'immagine GIF
questa ci venga
mostrata automaticamente a video.
In definitiva, si può tranquillamente
affermare che i filetype non costituisco¬
no una soluzione alternativa ai datatype
ma, al contrario, si affiancano a questi.
Tornando al nostro esempio dell'imma¬
gine GIF, potremmo adottare MultiView
come nostro programma di visualizza¬
zione preferito Immaginando sempre
di fare doppio click su una GIF, ecco
quello che succede all'interno di
Magellan:
- il sistema di riconoscimento file
comincia la ricerca per vedere se per
caso è stato definito un filetype per il
file su cui è stato fatto doppio click,
- una volta identificato il tipo di file,
Magellan verifica che ci sia un'azione
associata all'evento di doppio click, e in
caso positivo lancia la sequenza di
istruzioni programmate, che nel nostro
caso si riducono al lancio di MultiView;
- MultiView, a sua volta, necessita di
riconoscere il tipo di file (è un'immagi¬
ne? un file di testo? oppure un docu¬
mento AmigaGuide?), e quindi si avvale
del sistema di riconoscimento di
AmigaOS, ovvero i datatype, per identi¬
ficare il file
È più chiaro, ora?
Il sistema di riconoscimento dei file tramite tilely-
pe e uno dei punti di forza di Magellan. Come visi¬
bile nella foto, si può definire un filetype in ogni
sua parte tramite una sene di editor specifici, in
particolare, notate come sia possibile associare
un icona di default al filetype lutile quando si visua¬
lizza un hster in modalità standard o icon action e
un file non dispone di un icona associataI. e come
sia facile inserire una voce di menu popup specifi¬
ca per il file identificato II class editor, visibile nella
parte inferiore sinistra dello schemto, dispone di
diversi operatori di ricerca per quanto riguarda il
riconoscimento del file Inel caso in esempio, si
tratta di riconoscere unimmagme in formato
JFIF/JPEGI
Oltre a menu e pulsanti, sono molte le possibi¬
lità di configurazione di Magellan In particolare
notate come sia possibile definire le dimensioni
di default di un hster e il tipo di informazioni da
visualizzare quando il lister è m modalità file
manager Idetta più propriamente name model
Colon, modalità di copia, requester, sfondi e
altro sono tutti configu-
rabih con i due editor
Pru /trf'inrn&nt p
FTP, ARexx e SDK
Siamo giunti quasi al termine della
nostra prova, ma prima di tirare le
solite conclusioni vorrei spendere
ancora due parole su alcune caratteri¬
stiche di Magellan che ritengo inte¬
ressanti La prima
di queste è l'inte¬
grazione di un
modulo FTP che
permette di lavora¬
re, in modo traspa¬
rente, con un ser¬
ver FTP connesso
via TCP/IP ad
Amiga Questo
modulo è in grado
di lavorare con la
maggior parte dei
software che per¬
mettono la con¬
nessione dial-up o
diretta ad Internet
o ad una rete locale, ad esempio
Miami. AmiTCP o lnet-225; per l'inte¬
razione con il server FTP, Magellan
sfrutta l'alto grado di configurabilita
dei hster, e infatti la navigazione nelle
directory del server avviene in modo
del tutto analogo alla navigazione
nelle directory di dischi locali Questo
380
MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997
vuol dire, per
esempio, che per
trasferire un file
dal server remoto
ad una directory
locale basterà atti¬
vare la funzione
interna Copy tra¬
mite uno dei tanti
metodi di Magel-
lan (la toolbar dei
lister, un pulsante
esterno, un menu,
ecc.) oppure, molto più semplicemen¬
te, trascinare il file con il mouse dal
lister del server FTP a quello della
directory locale
Il livello di configurazione dei lister
può essere ancor più capito se si dà
un'occhiata a quello che si può fare
utilizzando il linguaggio ARexx; uno
script ARexx è infatti in grado di pilo¬
tare un lister in ogni sua parte, modifi¬
cando per esempio in modo dinamico
il suo contenuto Prendete per esem¬
pio il sistema di gestione degli archivi
LHA incluso in Magellan: facendo
doppio click su un archivio LHA vedre¬
mo apparire un nuovo lister che visua¬
lizzerà il contenuto dell'archivio, come
se fosse una normale directory, da cui
potremo visualizzare, copiare, cancel¬
lare e aggiungere i file. Grazie alla
flessibilità offerta da Magellan, inol¬
tre, si possono creare con ARexx dei
moduli aggiuntivi in grado, volendo, di
sostituire alcuni comandi interni con
altri rimodellati secondo le proprie esi¬
genze. E se proprio volete sbizzarrirvi,
potete utilizzare il Software Developer
Kit fornito sui dischi di Magellan per
creare moduli aggiuntivi scritti in lin¬
guaggio C o C++, a tutto vantaggio di
una maggiore velocità di esecuzione.
Conclusioni
Tirare le somme è veramente facile:
una volta utilizzato Magellan per nulla
al mondo si tornerebbe indietro al vec¬
chio Workbench. Nella descrizione del
prodotto ho sicuramente omesso di
parlare di tantissime cose inerenti
Magellan (ad esempio, piena compati¬
bilità con le schede grafiche, configura-
bilità di sfondi e colori indipendente¬
mente dalle scelte operate con le pre-
ference del Workbench, script, hotkey
e molto altro ancora), ma spero di aver
almeno centrato i punti essenziali che
sono: estrema configurabilità, pieno
supporto del drag & drop e delle capa¬
cità multitasking di Amiga, possibilità
di essere esteso con moduli software
esterni, integrazione con Newlcons.
Magellan integra anche un modulo per la connes¬
sione ai server FTP via TCP/IP Questa foto dimo¬
stra l'enorme flessibilità dei lister il contenuto dei
due lister visualizzati infatti è la lista delle directory
di due siti FTP differenti Ispecificati nella barra del
titolo di ognuno dei due listerl, e in uno dei due si
nota come la colonna normalmente riservata ai
commenti dei file venga utilizzata per segnalare il
path effettivo di un link simbolico II modulo FTP
dispone anche di una comoda agenda per la
memorizzazione degli indirizzi più utilizzati, notate
inoltre la toolbar di pulsanti testuali, che ricorda piu
da vicino il look & teeI di Opus 4
£ infine, l'ultima chicca
di Magellan. gli start
menu Windows 95 e
NT ne hanno solo uno.
posizionato fisso nel¬
l'angolo interiore sini¬
stro dello schermo
Con Magellan ne pote¬
te avere guanti ne vole¬
te. posizionati dove vi
pare, con o senza
immagine, con il tipo di
font che preferite,
come del resto vi dimo¬
stra la foto.
Ovviamente tutto ciò ha un costo,
che si traduce principalmente in un
maggior consumo della RAM rispetto
al Workbench, ma se ci pensate bene
è anche naturale che sia cosi: il
Workbench, a confronto di Magellan,
non fa praticamente niente.
L'occupazione RAM dipende in larga
parte dalla configurazione di Magellan:
ad esempio, se si usa o meno uno
schermo autonomo, se si abilita o
meno lo smart refresh delle finestre, il
numero di buffer che si sono configu¬
rati per i lister, il numero di pulsanti
(specie se questi sono di tipo grafico)
aperti sul desktop, e naturalmente il
numero di lister aperti (ricordate che
ogni lister è un task separato). Un altro
fattore da tenere in conto è la velocità
del processore: se si va in giro ancora
con un 68000 a 7 MHz non aspettatevi
di vedere un miracolo, ché alla GP
Software non sono ancora attrezzati
per farli; i filetype e tutto il restante
parco di novità di Magellan richiedono
comunque uno sforzo maggiore alla
vostra CPU di quanto non servisse per
il vetusto Workbench.
Al solito, alla fine bisogna mettere
sul piatto prò e contro, e secondo me i
prò di Magellan
sono talmente
pesanti che, anche
se installato su
modelli di Amiga
non prestazionali,
annientano completamente i contro
Per quanto riguarda i costi, direi che il
prezzo praticato in Italia sia assoluta-
mente onesto e non è molto al di
sopra della somma delle quote sha¬
reware richieste per la registrazione
dei vari programmmi e patch necessari
per ottenere una parte (e non tutte, si
badi bene) delle funzionalità offerte da
Magellan. Un paio di parole vanno
spese anche per il discorso assistenza
la GP Software ha un sito WWW
I n 11 p : / / ww w.qpsott.coml
au/magellan/magellan.html) dedica-
to completamente a Magellan. Sul sito
trovate, oltre alla descrizione del pro¬
dotto, anche il file catalog per la loca¬
lizzazione in italiano nonché eventuali
aggiornamenti gratuiti del programma
stesso. Esiste inoltre una mailing list,
gestita sempre dalla GP Software,
rivolta agli utenti di Magellan nella
quale non è raro trovare suggerimenti
interessanti per un migliore utilizzo del
programma. Insomma, provatelo, e
probabilmente come è successo al
sottoscritto dopo non potrete più farne
a meno.
MS
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997
381
Per gli annunci a carattere Attenzione,
commerciale-speculativo è
specificamente prevista la rubrica
MC MicroTrade. Non inviateli a
MC MicroMarket sarebbero cesti¬
nati. Le istruzioni e il modulo sono
in fondo alla rubrica. Per motivi
pratici si prega di non lasciare co¬
municazioni o chiedere informazio¬
ni (telefoniche o scritte) riguardanti
gli annunci inviati.
VENDO
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